QUADRO SINOTTICO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE E DELLE PROVINCIE AUTONOME SULLE CASE FAMIGLIA PER MINORI IN AFFIDAMENTO
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1 Fondazione Italiana per il Volontariato QUADRO SINOTTICO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE E DELLE PROVINCIE AUTONOME SULLE CASE FAMIGLIA PER MINORI IN AFFIDAMENTO A cura di Franco Bentivogli, Franco Zarbà e Gaetano Belmonte Roma, GIUGNO 2000
2 Abruzzo L.R. 14/02/89 A) Gruppo famiglia: struttura 5 E = 2 (educatori Utilizzo di una normale abitazione N 15 educativo assistenziale destinata Ambo i sessi civile (richiamo alla L. 04/05/83 n ad assicurare al minore il preferibilmente 184). L.R. 14/12/89 mantenimento, l educazione e coniugi). N 101 l istruzione ha la funzione di ricostituire i rapporti affettivi parentali. B) Comunità alloggio: comunità a 8 E = 2 realizza in normali case di carattere familiare costituita da abitazione ubicate in zone urbane minori possibilmente omogenei residenziali. per classi di età e problematiche, che autonomamente gestiscono la propria vita comunitaria. La comunità alloggio oltre ad assolvere il compito di sostituire il nucleo familiare, stimola la maturazione psicologica, relazionale, sociale dei minori in vista del. C) Istituto educativo assistenziale: Non Non definiti provvede al mantenimento ed def.
3 Abruzzo educazione dei minori privi di famiglia o allontanati dalla famiglia per disposizione dell A.G. o ai quali la famiglia non può adeguatamente provvedere Basilicata L.R. 19/05/97 A) Casa famiglia: nucleo di 6 Educatori Ubicazione in alloggio di civile N. 25 convivenza destinato ad abitazione. Delib. Cons. ospitare minori fino a 10 anni Reg. 22/12/99 di età, anche portatori di N handicap, di sesso e/o età diversa. Organizzazione su modello familiare e presenza di operatori quali figure parentali. B) Gruppo appartamento: 8 Inserimento in normale contesto nucleo di convivenza abitativo caratterizzato dalla flessibilità organizzativa e dalla partecipazione degli ospiti alla gestione del servizio
4 Basilicata destinato a minori d età superiore a 10 anni di sesso ed età diversi, sottoposti a misure dell A.G. con problematiche la cui complessità richiede azione specifica di sostegno e recupero. C) Istituto educativo Responsabile, Condizioni di stabilità in assistenziale per minori: 1 Educatore x 10 situazioni normali ed eccezionali. provvede al mantenimento ed ospiti. curezza degli impianti e difesa educazione di minori privi di dagli incendi. famiglia per disposizione Eliminazione delle barriere dell A.G. o a cui la famiglia architettoniche. non possa adeguatamente Localizzazione in zone provvedere. Ospita minori di residenziali. sesso,ed età differenti, anche Spazi collettivi: sala da pranzo portatori di handicap (minimo mq. 1,5 x utente) salvaguardando la convivenza corredata da servizi igienici. tra fratelli o minori legati da Ambulatorio ed infermeria. rilevanti vincoli affettivi. Camere da letto: minimo mq 14 x 2 letti, 20 mq x 3 letti, 26 mq x 4
5 Basilicata letti. Servizi igienici completi, minimo 1 x 4 ospiti. Soggiorno (minimo mq 3 x ospite). Cucina (minimo mq 12). Ripostiglio. Calabria L.R. 26/01/87 In generale: le strutture Requisiti generali: quelli previsti N 5 residenziali per minori sono dalle vigenti disposizioni in presidi socio assistenziali, che materia di igiene edilizia. In assolvono temporaneamente particolare: Delib. Cons. compiti sostitutivi della famiglia essere fornite di impianto di Reg. 18/10/89 ospitando il minore per un periodo acqua potabile; N 491 determinato ed assicurando essere fornite di idoneo mantenimento, educazione ed sistema di raccolta e istruzione. smaltimento rifiuti; Delib. Cons. rispondere alle norme Reg. 14/03/90 sull altezza minima dei locali N 549 (2,70 m. etc.);
6 Calabria superficie minima per abitante; superficie minima stanze da letto (Mq. 9 singola, 12 doppia) max. 4 posti letto; presenza del soggiorno di Mq. 14; esistenza riscaldamenti; esistenza stanza da bagno completa (minimo 1x4 minori) l illuminazione dei locali deve essere naturale diretta. In particolare: A) Gruppo famiglia: struttura (mod. E = 2 Assistenti (V. sopra parte generale) educativa residenziale con dimensioni e caratteristiche base 3 4) (possibilmente ambo i sessi) domiciliari di zona affettive funzionali ed 9 13 E = 6 organizzative di tipo (+ collab. Famil.) familiare. Utenza = minori di eventuale utilizzo età inferiore ai 10 anni (o più di: fratelli di età diversa). volontari; obiettori di
7 Calabria servizio civile. B) Gruppo appartamento: 10 E= (ambosessi) (V. sopra parte generale) struttura educativo assistenziale per piccoli gruppi di minori (6 10 ospiti omogenei per problematiche / classi di età). Minori fino a 18 anni temporaneamente privi di famiglia o per cui non sia possibile per un tempo variabile la permanenza nel nucleo familiare. Può essere utilizzato anche per preadolescenti a rischio devianza nei cui confronti sono stati adottati provvedimenti amministrativi da parte del Trib. dei minori. C) Istituto per minori: struttura 40 E= (ambosessi) (V. sopra parte generale) educativo residenziale che in misure di 2 per
8 Calabria ospita, per periodi determinati, minori temporaneamente privi 6 8 minori. di cure parentali o che necessitano di tutela o assistenza fuori dalla famiglia di origine. Accoglie minori di età > ai 6 anni temporaneamente privi di idoneo ambiente familiare e per i quali non sia possibile affidamento o collocazione in gruppo famiglia o gruppo appartamento. Campania L.R. 23/12/75 N 698 A) Comunità di tipo familiare: struttura che garantisce un 8 Non predefinito deve essere Idoneità igienico sanitaria in relazione alla funzione da svolgere servizio residenziale per un descritto dal (Art. 1, L.R. 13/85). Delib. Cons. max. di 8 minori di entrambi i Regolamento di Applicazione delle norme di Reg. 25/06/92 sessi in unità abitativa funzionamento sicurezza e per le sole strutture N 92/1 semplice organizzata per della struttura oltre i 25 posti letto, certificato creare un ambiente di tipo familiare; che deve essere prevenzione incendi
9 Campania Delib. Cons. Reg. 11/12/96 presentato unitamente ad rilasciato dai VVF. Necessità di autorizzazione N 130/20 altri documenti regionale al funzionamento della per ottenere struttura residenziale (decreto Delib. Cons. Reg. 29/05/96 N 072 B) Comunità alloggio: struttura che garantisce un servizio residenziale per un max. di 10 ospiti di ambo i sessi sistemati 10 l autorizzazione regionale al funzionamento. (V. sopra) dell assessore regionale ai servizi ). (V. sopra) Circolare 15/5/97 in unità abitativa semplice, adolescenti e giovani fino a 20 anni; C) Istituto educativo assistenziale: provvede all ospitalità ed educazione di minori di età non inferiore a 3 40 (V. sopra) (V. sopra) anni di entrambi i sessi, temporaneamente privi di assistenza familiare e per i quali non si è potuto provvedere con l affidamento familiare o con una comunità. Nelle strutture descritte sub.
10 Campania A), B), C) è prevista la possibilità di inserire minori sottoposti a procedimento penale (dpr 448/88) nei limiti del 40% dei minori presenti; D) Casa d accoglienza per gestanti madri e bambini: struttura residenziale per un massimo di 25 persone destinata ad ospitare gestanti e/o madri con figlio/i bisognose di tutela e di appoggio in relazione a situazioni di disagio. Prevedibile riserva di posti per casi di emergenza. 25 (V. sopra) (V. sopra)
11 Emilia Romagna L.R. 12/01/85 N 2 In generale: strutture di ospitalità che integrano o sostituiscono Le strutture debbono essere: in possesso dei requisiti e temporaneamente la casa e la delle dotazioni minime L.R. 06/09/93 famiglia offrendo al bambino o previste dalla L.R. 09/11/84 N 34 all adolescente uno spazio di vita N 48; in cui elaborare un progetto per il in possesso dei requisiti Delib. Cons. futuro, con il supporto di figure igienico sanitari e di Reg. 20/06/89 adulte professionalizzate capaci di sicurezza previsti dalla N 3024 sviluppare rapporti significativi sul normativa vigente; piano relazionale ed educativo. adeguate alle norme in materia Delib. Cons. di barriere architettoniche ed Reg. 10/12/97 ubicate in zone dotate di N 777/778/779 servizi generali,, sanitari etc.; organizzate all interno per caratteristiche dimensionali ed articolazione degli ambienti e degli spazi in modo da tener conto delle esigenze di personalizzazione e privacy dell ospite oltre che delle attività educative, permettendo
12 Emilia Romagna l utilizzo di spazi individual e comuni. Tutte le strutture debbono prevedere: camere da letto max 3 posti letto; una zona soggiorno pranzo; servizi igienici minimo 1 ogni 4 ospiti; cucina e dispensa adeguati; camera da letto più educatore in servizio notturno Esistenza di efficienti servizi generali in relazione alle diverse tipologie di comunità. In particolare: E= (educatori A) Comunità di pronta professionali e (istruttori, accoglienza: struttura con diploma di artigiani, educativa residenziale per scuola media educatori minori che hanno un bisogno superiore) ai etc.). urgente e temporaneo di sensi del Decr.
13 Emilia Romagna ospitalità in attesa di una collocazione stabile o rientro in famiglia sono comprese in Legisl. 517/93 o DIR. CEE 51/92. questa tipologia sia le comunità di pura emergenza, di solito per adolescenti fermati dall autorità di PS o comunque in condizioni di forte disagio sia le comunità dove i tempi di permanenza sono determinati dalla temporaneità del bisogno e dalla prospettiva di rapida soluzione. B) Comunità di tipo familiare: E= (educatori (V. struttura educativo con diploma di sopra) residenziale che si caratterizza scuola media per la convivenza superiore) con continuativa e stabile di un esperienza piccolo gruppo di minori con pregressa. due o più adulti che assumono funzioni genitoriali.
14 Emilia Romagna C) Comunità educativa: struttura educativo residenziale in cui l azione 12 E= (educatori professionali con diploma sc. (V. sopra) educativa viene svolta da Media sup.) ai educatori professionali sensi D.legisl. pubblici o privati, dipendenti 517/93 0 DIR. o in convenzione, laici o CEE 51/92. religiosi che esercitano la loro specifica professione in forma di attività lavorativa. Friuli Venezia Giulia L.R. 19/05/88 N 33 L.R..93 N 49 Decreti del Pres. G.R. 14/02/90 N 083/Pres. N.B. è previsto un servizio di pronta accoglienza per soggetti con situazioni personali o familiari di emergenza (con invio da parte dei servizi di base, dell autorità di PS, della magistratura minorile) Il servizio consiste in una disponibilità di posti all interno di alcune delle strutture assistenziali Requisiti generali: A) struttura edilizia condizioni di stabilità in condizioni normali ed eccezionali; condizione di sicurezza degli impianti; difesa dagli incendi; eliminazione barriere architettoniche B) Ubicazione in zone urbanistiche descritte di seguito. attrezzate ed integrate, ed in zone di sviluppo servite da una
15 Friuli Venezia Giulia 11/09/ /Pres. 09/06/ /Pres. Per i requisiti, personale, articolazione strutture si rimanda alla parte specifica. rete di trasporti pubblici. C) Spazi ed attrezzature esterne, esistenza nei limiti del possibile di uno spazio esterno destinato a giardino ed attrezzato per lo svago, la sosta ed il riposo. A) Gruppi famiglia: si rivolge a bambini, privi di ambiente familiare idoneo, ai quali occorre assicurare mantenimento, 5 E = 2 (ambo i sessi) Dimensioni e caratteristiche funzionali ed organizzative orientate al modello relazionale della famiglia. Il gruppo risiederà in una abitazione educazione, istruzione secondo le civile. indicazioni dell autorità affidanti. B) Gruppi appartamento: servizio residenziale per minori che presentano problematiche compatibili e classi di età omogenee (in genere adolescenti, in difficoltà relazionali con la famiglia o privi della stessa responsabile E= (educatori in numero da garantire progetti educativi). (previsto utilizzo di servizi territ.) Appartamento di civile abitazione: camera da letto max 2 letti e consentire anche utilizzo diurno (presenza di scrivania); camera da letto con bagno per l operatore; sala da pranzo soggiorno, anche unico locale che consenta lo svolgersi contemporaneo di più attività;
16 Friuli Venezia Giulia cucina adeguata ( + specifica lavanderia, stireria, guardaroba); servizi igienici, in relazione al numero degli ospiti 1 o 2 servizi igienici completi. Camere da letto: mq 14 x 2 letti, C) Comunità educativo 50 1 Responsabile, Servizio mq 20 x 3 letti, mq 26 x 4 letti. assistenziali: offre prestazioni E=(educatori 1 x medico ed Camere con servizi per educatori, educativo assistenziali e formative minori 1 equipe sala da pranzo, locali per attività tese a contrastare i rischi derivanti x 5 se vi sono sociale varie (studio, zzazione etc.), da situazioni in cui sia necessaria disabili o territoriale ambulatorio per visite e la sostituzione o l integrazione del devianti), equipe per medicazioni con attrezzature di nucleo familiare. E qualora non Operatori disabili pronto soccorso ed ambiente per sia opportuno e realizzabile un ausiliari per i (territ.) temporaneo isolamento in caso di conveniente affidamento o servizi generali. malattie sospette, servizi igienici inserimento in gruppo famiglia. completi (1 x 8 ospiti) di cui Nelle comunità esistenti di più almeno 1 per disabili, cucina + ampie dimensioni deve esser cucinotto per ciascun modulo prevista un organizzazione per abitativo (se previsto dalla moduli abitativi di unità struttura), uffici servizi generali max. Prevista la realizzazione di (spogliatoi, spazi igienici per il
17 Friuli Venezia Giulia pronta accoglienza. Trovano ospitalità minori provenienti da famiglie in temporanea difficoltà personale, magazzini, lavanderia e stireria qualora non si diano tali servizi in appalto). Aree esterne (sottoposti o meno a per sosta e gioco. provvedimenti amministrativi o giudiziari), o minori in situazioni di disagio. Possono essere inseriti anche portatori di handicap che non necessitino di assistenza specifica. Lazio L.R. 09/09/96 N 38 La legge regionale n 38 di riordino dei servizi socio assistenziali non è corredata al 12/99 da norme applicative. Sono previsti: A) Casa Famiglia: nucleo di 4 (?) convivenza per soggetti in età evolutiva anche portatori di handicap, di sesso/età diversa, ubicata in abitazione, organizzata sul modello
18 Lazio familiare e caratterizzata dalla presenza di operatori parentali. B) Gruppo appartamento: 8 nucleo di convivenza, ubicato in normale spazio abitativo caratterizzato dalla partecipazione degli ospiti al servizio. Ospita minori di sesso/età diversi, anche con handicap prevalentemente adolescenti sottoposti a provvedimenti dell A.G. Liguria L.R. 09/09/98 A) Comunità alloggio: 12 1 Responsabile, Localizzata in appartamento di N 30 organizzata funzionalmente 1 Educatore x 6 civile abitazione in zona dotata di come comunità a carattere minori. servizi, deve rispondere alle norme D.C.R. familiare per minori con (previsto utilizzo sulle barriere architettoniche, 06/07/99 problemi personali e/o. di volontari ed sulla sicurezza etc. N 44 obiettori). Dispone di locali per la zona notte, vano soggiorno, cucina e almeno 2 servizi igienici completi
19 B) Comunità educativo 32 1 Responsabile, 1 Localizzazione in zona urbana Liguria assistenziale: accoglie minori per i quali sia necessario Educatore x unità funzionale. residenziale. Suddivisa in unità funzionale di 8 minori. La particolare sostegno educativo Personale per superficie minima per ospite è di diretto ad evitare o riparare servizi generali 20 mq. Le strutture debbono forme di disadattamento, a far ed ausiliari. rispondere alle norme di sicurezza rispettare limitazioni Previsto utilizzo e sulle barriere architettoniche. comportamentali disposte dall A.G.. La comunità deve di volontari. I moduli abitativi comprendono: camere con max. 4 letti assicurare ai minori lo (superficie minima mq. 7 x svolgimento di funzioni ospite); vicarie del nucleo familiare. 1 servizio igienico completo, Prevista la funzione di pronto ogni 4 ospiti; intervento. locali polifunzionali per studio, tempo libero e zzazione; sala da pranzo; cucina strutturata secondo le vigenti norme di sicurezza.
20 Lombardia L.R. 07/01/86 Comunità alloggio: sono norme 10 1 Responsabile La struttura edilizia deve N 1 non destinate esclusivamente a 2 Educatori garantire: strutture per minori. Soluzione stabilità in condizioni normali L.R. 26/04/90 residenziale per persone. Nei cui ed eccezionali; N 25 confronti sia impraticabile sicurezza degli impianti; l ambiente familiare di difesa antincendio; Delib. Cons. appartenenza o l affido familiare e rispondenza ai requisiti Reg. 23/12/87 non sia necessario il ricorso a d igiene; N IV/871 soluzioni residenziali abbattimento barriere 12/02/91 particolarmente protette. architettoniche e rispondenza N 5/122 Destinatari delle comunità alle norme; alloggio: minori e persone in localizzazione in ambito difficoltà soggette o meno a urbano residenziale o in aree provvedimenti dell A.G., persone all uopo riservate dai piani in situazioni di devianza urbanistici. La localizzazione portatori di handicap. deve tenere conto dell utilizzo N.B. nell ambito della casa 4 e dei servizi sanitari e scolast. alloggio è previsto il gruppo Camere da letto: mq 12 x 2 letti famiglia che ospita fino ad un (mq 19 se ospita disabili), mq 18 x massimo di 4 soggetti. 3 letti (mq 25 se ospita disabili), servizi igienici completi (1 x 3 utenti);
21 Lombardia Spazi collettivi: soggiorno (mq 2,5 per ciascun ospite, 3 mq per ospiti con handicap) spazio totale minimo mq 16; Pranzo Vedi soggiorno Cucina minimo mq 12 impianti elettrici e gas a Istituto educativo assistenziale 50 1 Responsabile, Forniti dai norma. per minori: provvedono Educatori (1 x 5 servizi Requisiti generali della struttura e all ospitalità ed educazione di ospiti), residenz. localizzazione (V. sopra sono minori privi di famiglia o Addetti ai servizi identici a quelle della comunità allontanati dalla famiglia dall A.G. residenziali. alloggio). o a cui la famiglia non può Spazi collettivi: temporaneamente provvedere. E sala da pranzo con tavoli a 4 soluzione transitoria nei casi in cui posti, 1,5 mq per utente non è immediatamente possibile corredato da servizi igienici; l affido familiare o l inserimento ambulatorio; in comunità all0ggio. infermeria per isolamento. Possono essere inseriti minori con Spazi di collegamento misure non handicap non gravi. inferiori a m. 1,5; camere da letto L istituto deve poter accogliere mq 14 x 2 letti, mq 20 x 3 letti, mq fratelli e sorelle o soggetti con altri 26 x 4 letti; servizi igienici
22 Lombardia vincoli di parentela. completi (1 x 4 ospiti); locali destinati ai servizi generali, spazi esterni, impianti elettrici, gas, riscaldamento, ascensore a norma. Marche L.R. 05/11/88 A) Gruppo appartamento: Limi Operatori Abitabilità dell immobile; N 43 comunità destinata a tato e volontari Rispondenza delle struttura, minori (ed adulti) con delle pertinenze e degli spazi Delibera G.R. particolari problemi esterni alle norme vigenti in 20/03/96 personali e ed è materia di sicurezza, N 54 inserito in normali case di antincendio e accessibilità. abitazione in zone residenziali. B) Comunità educativo (?) Operatori (V. sopra) assistenziale: accoglie qualificati (non minori per i quali non sia specificato il N stato possibile provvedere ed il tipo di diversamente e sia professionalità) necessario un particolare sostegno educativo diretto ad evitare o riparare un disadattamento ed a favorire efficaci rapporti interpersonali.
23 Molise Delibera G.R. A) Istituto per minori: risorsa a Non E= (educatori Quelli dei Ubicazione in zona non inquinata e 17/02/92 disposizione del territorio per def. professionali in servizi dotata di una rete di servizi N 222 ospitare minori, organizzata in rapporto 1/10, un territoriali generali,, sanitari ed in collegamento con tutti i servizi educatore per edifici accessibili e privi di Alla data del della zona. Possono ospitare dieci minori). barriere architettoniche con spazi 12/99 è in minori da 0 a 18 anni in particolari Volontari con verdi attrezzati per il tempo libero. corso riordino situazioni di bisogno di assistenza professionalità Dotazione idrica ed impianto di della e tutela, quali: specifica. riscaldamento idoneo. normativa. Allontanamento, disposto dal Locali frequentati dai minori tribunale dei minori, illuminati ed areati. dall ambiente familiare; Servizi igienici adeguati (1 x ogni tuazioni che evidenziano la 4 minori). necessità di un supporto alla Camere da letto, max x 4 minori struttura familiare nei casi in (mq 7 per posto letto). cui la famiglia non è in condizione di svolgere il proprio ruolo (ospedalizzazione, detenzione, espatrio dei genitori, orfanilità, disoccupazione con conseguente disagio economico.) I minori
24 Molise debbono essere organizzati in gruppi di max 15 unità. b) Comunità alloggio: struttura 5 10 E= (educatori Operatori L unità abitativa deve essere socio assistenziale costituita qualificati) profess. situata in centro abitato e rispettare da un gruppo limitato di misure e cubature dettate dalla minori ed educatori. norma sulla abitabilità. Rappresenta il superamento Presenza di un soggiorno/pranzo, dell istituzionalizzazione camere da letto max 3 posti, 2 attraverso un organizzazione bagni + cucina. di tipo familiare. L utenza è la medesima prevista per l Istituto per minori. Alcuni posti debbono essere riservati a minori con irregolarità di condotta o sottoposti a provvedimenti dell A.G. Piemonte L.R. 22/05/80 N 60 A) Comunità alloggio socio assistenziale (c.a.s.a.): 512/ 13 1 Responsabile 1 E x 4 5 utenti. Norme comuni a tutte le strutture: soluzione residenziale a cui si Addetti ai servizi A) Condizioni di stabilità in ricorre quando per persone in generali situazioni normali ed
25 Piemonte L.R. /82 N 20 particolari condizioni esistenziali sia impraticabile eccezionali; B) requisiti igienici minimi l ambiente familiare di previsti dalla normativa L.R. 22/11/89 appartenenza o l affido vigente N 69 familiare e non sia necessario camere da letto max 4 posti; il ricorso a soluzioni servizi igienici minimo 1 x 2 L.R. 23/04/90 residenziali particolarmente camere (max 4 ospiti per N 37 protette destinatari della bagno); c.a.s.a. minori (e persone) in spazi abitativi non inferiori al L.R. 22/12/95 difficoltà, soggette o meno a rapporto 1/1 nei confronti N 94 provvedimenti dell A.G. degli spazi collettivi generali. B) Struttura comunitaria a 30 2 E, per gruppo C) condizione di sicurezza di L.R. 03/01/97 carattere educativo: accoglie di utenti (2 x 10 tutti gli impianti; N 5 minori senza problematiche 15 persone). D) accessibilità ai portatori di rilevanti a cui la famiglia non handicap; Delib. G. è in grado temporaneamente E) localizzazione in ambiente Reg. 22/02/93 di assicurare le proprie cure e urbano residenziale. N 24 per i quali non siano attuabili In particolare per le sole c.a.s.a. ai 29/06/92 altre forme di intervento fini di poter rientrare nei presidi N 38 previste dalla L. N 184/83. socio assistenziali finanziabile ai Ospitano adolescenti e sensi della L.R. 22/90 è prevista la preadolescenti di età non rispondenza ai requisiti strutturali
26 Piemonte inferiore a 6 anni. La vita comunitaria è articolata sulla descritti per le residenze assistite (vedi parte 2 della delib. 29/06/92 base del piccolo gruppo (10 N 38 che elenca in modo analitico 15 unità). Le comunità tutti i requisiti richiesti) possono disporre anche di posti per ammissioni di urgenza (3 4). C) Comunità familiare: 4 Coppia familiare risponde agli stessi bisogni della comunità alloggio e vi si differenzia perché l asse educativo ruota attorno alla presenza stabile di una coppia. I minori debbono essere soggetti ad affidamento familiare (ex art. 4 L. n 184/83). Puglia Regolamenti regionali 06/06/90 N 1 23/06/93 N 1 A) Istituto educativo assistenziale: strutture a carattere residenziale (o semiresidenziale) che assicura: 40 Responsabile, E (1 educatore x max. 10 ospiti). Addetti ai servizi. Esperti x progetto educativo La struttura deve essere inserita nel contesto territoriale per l utilizzazione dei servizi socio sanitari, scolastici e tempo libero.
27 Puglia accoglienza e/o pronta accoglienza; Deve prevedere: zona notte con camere max 4 mantenimento, letti e mq 4 per ciascun posto; educazione, istruzione a zona soggiorno pranzo; minori di anni 18 anche cucina e dispensa; portatori di handicap. servizi igienici (1 x max4 ospiti; 1 doccia x 8 ospiti); infermeria (anche per pronto B) Comunità di tipo familiare: struttura con dimensioni funzionali ed organizzative orientate al 10 E (educatori professionali, coordinati da un responsabile) Consul. Sociopsicopedag. soccorso). Non previsti particolari standards escluso lo spazio notte di almeno 4 mq. Generico riferimento ad utilizzo di modello relazionale della spazi e collettivi famiglia. opportunamente arredati. Sardegna L.R. 25/01/88 N 4 Decr. Pres. Giunta reg. 14/02/89 Comunità alloggio per minori: servizio sostitutivo della famiglia qualora questa sia impossibilitata o incapace di assolvere il proprio compito e non sia praticabile 8 Responsabile nominato fra gli educatori; educatori da 1 x 2 a 1 x 4 minori. Ubicazione in luoghi ove sia consentito scambio con l ambiente sociale esterno ed agevole accesso ai servizi territoriali. Le nuove strutture debbono N 12 l affidamento. prevedere spazi esterni adibiti a Sardegna
28 D.P.G. La comunità adotta un modello verde. 23/08/90 organizzativo di tipo familiare. Le strutture debbono riproporre le N 145 Destinatari: minori con problemi caratteristiche delle case di civile L.R. 26/02/99 relazionali o con famiglia incapace abitazione. N 8 di assolvere i propri compiti; Camere da letto mq 11, 16, 24 minori devianti o disadattati e rispettivamente per 1, 2, 3 minori quelli soggetti a provvedimenti di (max 3 posti letto); cui al dpr 488/88 in rapporto soggiorno pranzo: mq 6 x ospite; di 1 a 8. Prioritari gli ingressi in servizi igienici completi: comunità disposti dalla 1 x 2 camere. magistratura minorile. cilia L.R. 09/05/86 A) Istituto di ricovero per 60 1 Responsabile, Requisiti strutturali zona notte. N 22 minori: struttura a carattere 1 Assistente per Stanze con mq. 5/6 per posto letto, Decr. Pres. residenziale con funzioni di 20 minori, 1 corredate da bagni completi (1 X 6 Reg. 28/05/87 accoglienza, educazione, Ausiliario per 25 ospiti).sala pranzo (min. mq. 40) Decr. Pres. mantenimento. Trovano minori, Cuoco + corredata da lavabi e servizi. Reg. 29/06/88 accoglienza minori di aiuti. Cucina e dispensa a norma con entrambi i sessi privi di sistemi di sicurezza. Impianti di ambiente familiare idoneo per autoclave, riscaldamento, i quali non sia possibile smaltimento dei fumi. Infermeria e l affidamento o l inserimento ambulatorio. Eventuali aule scolastiche
29 cilia in comunità di tipo familiare. B) Comunità alloggio per 10 1 Operatore Equipes Localizzazione in normali minori (identica normativa anche per inabili ed sociale respons., 1 Educatore, Interdiscipli nare appartamenti (mq. 150/200). Posti letto 2/3 per camera. anziani). Strutture ubicate in 1/2 ausiliari appartamenti dove vive insieme un piccolo gruppo di persone che non hanno la possibilità di rimanere in famiglia. Possono avere funzioni di pronto intervento o permanenza prolungata e sono ubicate in zone del territorio che consentono l effettiva partecipazione alla vita sociale. C) Casa albergo per giovani (identica normativa anche seg. amm.; 1 ass.te sociale; Sono costituite da: alloggi, servizi collettivi, ambienti d uso comune, per anziani ed inabili): è un 2 addetti cucina; servizi generali. L alloggio complesso di appartamenti 5/8 ausiliari. (composto da zona letto, soggiorno minimi dotati di tutti gli pranzo, cucinino, servizio accessori necessari per igienico) è di mq. 20/24 x 1 pers.,
30 cilia consentire una vita autonoma. Raggruppati in unità e di mq. 28/32 x 2 pers. Sono previsti: sale riunioni (per almeno residenziale hanno servizi 50 pers.), soggiorno (almeno 1 collettivi onde consentire una vita autonoma o comunitaria. per piano), sale da pranzo. Tutti gli spazi destinati ad uso collettivo Sono destinati ad ospiti che sono corredati da servizi igienici non necessitano di particolare distinti per sesso, spazi generali e assistenza ma che scelgono di di servizio, uffici. Il tutto a norma condurre una vita autonoma secondo le leggi vigenti. in una residenza comunitaria. D) Casa protetta per minori (stessa normativa anche per anziani ed inabili). Ospita 810 x unità abit. 1 responsabile; 1 ass.te sociale; 1 ausiliare X 12 Le singole unità abitative possono essere riunite in un unico plesso o vicine tra loro e localizzate in minori non autosufficienti in ospiti; centri urbani. Camere da letto : alloggi con un servizio di 1 cuoco; mq. 9 X 1 posto, mq. 16 X 2 posti, assistenza continua di 1 operaio. mq. 22 X 3 posti, mq. 28 X 4 posti. carattere sanitario, domestico, In quanto compatibili sono sociale. La struttura è simile applicabili gli standards previsti ai normali appartamenti di abitazione al fine di per le case albergo (vedi sopra) in materia di servizi collettivi e consentire il risultato di far vivere l ospite in un habitat rispondenza alle norme di sicurezza etc.
31 cilia simile a quello di provenienza. Sono previsti: pranzo soggiorno; cucina; bagno completo; ambulatorio ed armadio sanitario; ambienti per attività ricreativa e culturale. Toscana Delib. Cons. reg. 15/12/87 A) Centro di pronto accoglimento: dà temporaneo 10 Responsabile della struttura, Validi per tutte le strutture: ubicazione che permetta agevole N 489 ricovero a minori in stato di educatori rapporto con i servizi territoriali e Risoluz. abbandono o bisognosi di urgente ospitalità o professionali. la comunità locale. Assicurare un ospitalità di tipo Cons. reg. protezione. Accoglie minori familiare. 20/03/90 di anni 18 di entrambi i sessi Camere, Max 4 posti letto (mq. 12 privi al momento di cure , a secondo del parentali. numero di letti). L.R. 03/10/97 B) Casa della gestante e madre 6 Responsabile Servizi igienici (1 x 4 ospiti). N 72 con figlio: ospita gestanti e donne struttura. Cucina/dispensa. madri con bambino bisognose Servizi generali adeguati alle di tutela in gravidanza e/o diverse tipologie.
32 Toscana durante i primi anni di allevamento del figlio purché prive del sostegno familiare, parentale o che si trovino in condizioni di disagio psichico che richiedano una preparazione alla maternità ed alla relazione con il figlio. La struttura può prevedere riserva di posti per ammissioni d urgenza. C) Casa d accoglienza per 15 Responsabile l infanzia: : accoglie della struttura, transitoriamente minori fino a educatori 6 anni, cui offre assistenza sul professionali. piano affettivo. Per il tempo necessario a realizzare l intervento più favorevole per ciascun minore. Previsti piccoli gruppi (max 5). D) Comunità a dimensione 8 Responsabile familiare: sostiene il struttura,
33 Toscana processo educativo dei minori mediante un organizzazione educatori professionali della vita che permetta ambo i sessi relazioni stabili e significative tra minori e adulti Accoglie minori fino a 18 anni privi di famiglia o con famiglia in difficoltà. Può prevedere 1 2 posti per ammissioni d urgenza. E) Comunità educativa: 25 Responsabile accoglie, su decisione dei strutture, servizi locali, minori educatori la cui famiglia non è in grado professionali temporaneamente di assicurare le proprie cure. Sono ammessi adolescenti o preadolescenti d età superiore ai 5 anni. Vita comunitaria in piccoli gruppi (8 10 unità). I minori frequentano scuole esterne e attività e
34 Toscana sportive.. F) Pensionato giovanile: per 30 Responsabile più giovani privi di famiglia o 1 addetto ogni 10 alloggio o che abbiano ospiti necessità di soggiornare fuori dalla propria famiglia per motivi di studio o lavoro. Il pensionato può essere maschile o femminile. Trentino Alto Adige (Bolzano) L.P. 30/04/91 N 13 L.P. 30/01/97 Comunità alloggio, Istituto educativo assistenziale, Casa famiglia. N 1 N.B. I dati specifici sulle 3 Decr. Pres. tipologie non sono desumibili dalla Giunta prov. documentazione fornita. 30/12/97 N 40 Trentino Alto Adige (Trento) L.P. 12/07/91 N 14 Servizi a carattere residenziale (art. 31 L. n 14): hanno lo scopo
35 Trento Delib. G.P di sostituire le funzioni proprie del nucleo familiare e consistono in 29/07/97 attività finalizzate al recupero e al sociale degli utenti. Le comunità: A) casa famiglia: servizio E residenziale caratterizzato dalla presenza di un adulto o da una coppia; ospita minori con età superiore a 4 anni privi di ambiente familiare idoneo. B) Gruppo appartamento E utenti: minori di età superiore agli 8 anni (spesso con difficoltà) e con parenti non idonei. C) Comunità alloggio: per E ospiti d età adolescenziale privi di famiglia o con nucleo problematico che organizzano la propria vita
36 Trento in maniera autonoma. La gestione è affidata prevalentemente agli ospiti. D) Istituto educativo assistenziale per minori: provvede all educazione e ospitalità a minori (adolescenti e preadolescenti) privi di famiglia o allontanati dalla famiglia per provvedimento dell A.G.. E soluzione transitoria ove non sia possibile inserimento in strutture comunitarie. Previsto convitto o semiconvitto. Umbria La normativa specifica è in via di predisposizione (01/2000)
37 Valle d Aosta L.R. 16/04/97 N 13 La legge riporta anche il Piano socio sanitario 97/99 che prevede al punto la tutela dei minori e l utilizzo delle comunità per minori. Trattasi di obiettivi da disciplinare in modo specifico. Veneto L.R. 15/12/82 A) Gruppo Famiglia: struttura 4 5 Responsabile, Risiede in normale civile N 55 educativo assistenziale 2 educatori abitazione, zona notte (max 4 letti Reg. reg. destinata ad assicurare al professionali per camera), zona pranzo e 17/12/84 N 8 minore privo di ambiente ambo i sessi soggiorno, servizi igienici L.R. 11/08/94 familiare idoneo il rispondenti agli standard di una N 37 mantenimento, educazione, normale abitazione, cucina, L.R. 22/02/99 istruzione. infermeria, spazi all aperto. N 7 B) Comunità alloggio: struttura 8 Responsabile, Serv. (V. sopra). educativo assistenziale con il educatore territoriali compito di sostituire anche professionale in temporaneamente il nucleo rapporto da 1:2 a familiare qualora questo sia 1:4. impossibilitato o incapace ad assolvere il proprio compito.
38 Regione Veneto C) Casa famiglia o comunità famiglia: appartiene ad un ente gestore riconosciuto, organizzato e modulato su modello familiare. 12 Adulti motivati (art.59 L.R. 7/93) Ha sede presso struttura di civile abitazione e ne rispetta i parametri abitativi.
39 Regione
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