IL GIOCO E LA PROMOZIONE DELLE ABILITA SOCIALI Corso Base
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- Alessandro Mancini
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1 IL GIOCO E LA PROMOZIONE DELLE ABILITA SOCIALI Corso Base Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo Azienda USL di Rimini U.O. di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza Formazione insegnanti anno scolastico
2 IL GIOCO
3 Perché è importante? Sviluppa abilità cognitive I bambini mettono in pratica e si allenano sui ruoli e sulle convenzioni sociali È divertente!
4 Il gioco Il gioco indipendente/cognitivo il bambino comprende il funzionamento del gioco e ripete da solo l'attività connessa all'uso. Il gioco sociale/interattivo permette di esercitare abilità sociali come attenzione congiunta, imitazione, turno e presuppone la condivisione con un altro (adulto o bambino)
5 Tipi di gioco indipendente Gioco manipolativo-sensomotorio: il bambino gioca prestando attenzione alle caratteristiche fisiche del giocattolo (lo sbatte, lo guarda, lo succhia ) e organizza i giocattoli senza uno scopo preciso (es. mette i cubi in fila) Circa primi 9 mesi di età
6 Gioco funzionale: i giocattoli sono usati secondo la loro funzione. L organizzazione del materiale segue un scopo. Ad es. spingere una macchinina, fare le costruzioni Circa 9 12 mesi
7 Gioco di finzione: fare finta che un oggetto prenda vita. Ad es. far andare la macchinina sul pavimento e fare brrrrum o dare da bere alla bambola perché è stata invitata ad una merenda. Dopo i 18 mesi
8 Gioco simbolico: usare un oggetto come se fosse qualcos altro. Ad es. avvicinare il telecomando all orecchio e dire pronto?
9 e nei bambini con disturbo dello spettro autistico? Uno dei problemi dei bambini con DSA è che non sanno giocare Spesso gli oggetti non sono usati in modo flessibile Anche il gioco di finzione, se compare, è poco flessibile (es. ripropongono sempre la stessa sequenza presa dai cartoni animati)
10 Come intervenire? Occorre fare una prima osservazione e valutazione del gioco attuale del bambino. Poi, in base al tipo di gioco che sta emergendo (manipolativo, funzionale, di finzione o simbolico), insegnare come si fa a giocare
11 Gioco manipolativo Creare giocattoli sfruttando gli interessi sensoriali del bambino Può essere necessario insegnare ad utilizzare il gioco, con guida fisica o imitazione a seconda del bambino
12 Cerchio colorato
13 Palline nell imbuto
14 Bastone della pioggia
15 Gioco funzionale Inserirsi nel gioco spontaneo del bambino, ampliandolo (introdurre nuovi schemi di gioco funzionale) A tavolino, insegnare in maniera strutturata come si gioca con i giocattoli (es. torre con i cubi, incastri, puzzle, timbri...)
16 Gioco di finzione Inserirsi nel gioco spontaneo del bambino, ampliando gli schemi (es. se il bambino fa andare una macchina avanti e indietro sollecitarlo a farla passare sotto ad un ponte, lungo una pista...) A tavolino in maniera strutturata, insegnare sequenze di gioco attraverso: - imitazione (è la modalità più funzionale) - guida fisica (se il bambino non riesce ad imitare) - istruzioni verbali (poche)
17 Come insegnare il gioco di finzione Per es. attraverso l'imitazione: Stesso set di giochi es. 2 omini, 2 letti, 2 lavandini, 2 tazze L'adulto propone una serie di azioni che il bambino deve riprodurre per imitazione passo passo, etichettando ogni azione (la complessità dipende dal bambino) Es. dorme, si alza, beve, lava i denti Si propone al bambino di rifare tutto da solo Riproporre dopo un po senza il modello
18 Come insegnare il gioco di finzione Iniziare da pochi passaggi ed aumentare gradualmente la lunghezza delle sequenza Eliminare rapidamente il modello e rinforzare il bambino quando propone le sequenze da solo
19 Gioco simbolico Insegnare ad usare oggetti come fossero altri Prompt: guida fisica, imitazione ed eventualmente immagine dell oggetto rappresentato Una volta acquisito inserirlo in sequenze di gioco conosciute
20 Gioco simbolico Idee per semplici sequenze di gioco: Usare parti di storie semplici e conosciute dal bambino (es. spezzoni di cartoni animati, semplici favole) Bilanciare materiali usati in modo simbolico e non Fare in modo che sia intrinsecamente divertente Mantenere un linguaggio semplice Eventualmente usare suggerimenti visivi per chiarire la sequenza della storia che si vuole rappresentare
21 GIOCO SOCIALE In isolamento (gioca da solo) Orientamento (comincia a guardare gli altri bambini giocare) Parallelo/imitativo (due bambini giocano condividendo lo stesso spazio ma ognuno ha il suo giocattolo) Cooperativo (giocano insieme e contrattano lo svolgimento del gioco) N.B. entrano in gioco le abilità sociali!
22 ABILITA SOCIALI
23 ABILITA SOCIALI Abilità innate Intersoggettività primaria (Primi 7-9 mesi): capacità di stare in una relazione a due bambinomamma (orientamento, attivazione, attenzione, interesse per il viso umano, alternanza dei turni) Intersoggettività secondaria (9-18 mesi): iniziano gli scambi a tre - bambino, altra persona, oggetto - e i primi giochi sociali (attenzione congiunta, triangolazione dello sguardo, imitazione, emozione congiunta)
24 e nei bambini con autismo? scarsa differenziazione tra visi ed altri oggetti lo sviluppo dell interesse va più verso gli oggetti che verso le persone primi problemi già nell intersoggettività primaria
25 Prime abilità sociali Distinguiamo le abilità Con l adulto Con i pari Per aiutarci nell insegnamento di queste.
26 Abilità sociali con l adulto Pairing! Routine sociali senza oggetti (es. cucù, solletico, vola vola, cavalluccio ) Routine sociali con oggetti (es. gioco con bolle di sapone, giochi col palloncino, torre con cubi da fare cadere )
27 Abilità sociali con i pari Pairing con i pari Accettare oggetti dalle mani dei bambini Imitare gli altri bambini Accettare il contatto fisico dei bambini (es. girotondo) Chiedere oggetti ai bambini Chiedere ai bambini di completare un attività Rispondere a istruzioni degli altri bambini Partecipare ad un semplice gioco Invitare a giocare Cooperare in un gioco
28 Gioco con i pari Gioco parallelo Gioco condiviso/cooperativo
29 Esempio di gioco parallelo (con coppie identiche di oggetti) Ogni bambino ha il suo disegno e i rispettivi materiali da inserire I due o più bambini condividono lo stesso tavolo
30 Esempi di gioco condiviso Gioco a turno: inizialmente trovare giochi semplicissimi senza altre regole tranne il turno! Può essere anche completare una torre con i cubi o fare scendere a turno una macchinina in una pista, oppure
31 Gioco a turno: anche qui possono essere usati indicatori visivi per capire a chi tocca, ad es. un cappellino o una bandierina, ma è sempre meglio usare indicatori già presenti nel conteso del bambino, se possibile (es.:passaggio del dado/del vassoio che contiene le tessere )
32 Attenzione a non inserire più regole insieme!! La prima cosa che si insegna è il rispetto del turno (a due) Poi si possono insegnare regole più complesse di giochi da tavolo (es. Tombole immagini/numeri/suoni, Memory, domino, Forza 4, indovina chi, pirata, gioco del mimo, giochi di carte ) e giochi motori (Uno due tre stella, sacco pieno/vuoto, gioco della sedia, regina reginetta, scatoline magiche, birilli, lancio al bersaglio, percorsi motori, caccia al tesoro, strega comanda colore, lupo mangia frutta...)
33 Gioco di finzione/simbolico: il bambino deve già avere alcuni schemi di gioco di finzione/simbolico e l adulto lo sollecita a condividerli con un altro bambino
34 Proposte per l'integrazione... (con bambini o ragazzi ad un basso livello di funzionamento) Partecipazione a laboratori Svolgimento di attività indipendenti in classe (es. scatole/schede di lavoro)
35 Partecipazione ai laboratori Il laboratorio deve essere alla portata del bambino/ragazzo Precedente insegnamento delle abilità necessarie per il laboratorio (eventuale laboratorio individuale prima del laboratorio di gruppo) Fornire un immagine di competenza ai compagni Programmare il laboratorio in modo da intervallare l attività con pause (es. merenda) in modo da gestire meglio il tempo e la motivazione
36 Alcune idee per laboratori Mosaico con guida sotto (DJECO) Perline pyssla (PERLER) Pon-pon Decorazione cornici, scatole Costruzione giochi (es. memory) Braccialetti perline Costruzione strumenti musicali (bastone pioggia, maracas, tamburello) Giochi da tavolo
37 Attività indipendenti in classe Una attività per essere considerata indipendente deve essere svolta dall inizio alla fine in autonomia senza alcuna istruzione né aiuto da parte dell insegnante. Organizzazione del materiale da sinistra a destra: - le cose da fare a sinistra - al centro lo spazio per farle -a destra uno spazio/scatole per riporle una volta fatte Si possono fare in questa maniera: Attività/giochi funzionali Scatole di lavoro Schede di lavoro (per alunni con competenze medio-basse)
38 Attività funzionali e scatole di lavoro Puzzle, incastri Collane di perle Fare un quadro con il Didò Chiodoni con le immagini sotto Timbri in spazi già definiti Figurine/ Stickers Mosaico (vedi giochi della Quercetti) Monete nel salvadanaio Cannucce nella bottiglia Fori autoescludenti Tappi e bottiglie
39
40 T rova tutte le stelle - collegare la parola all immagine Schede di lavoro - scrivere la parola di fianco all immagine - scrivere parola in verticale sotto all immagine per poi fare Cruciverba semplici con l immagine posizionata accanto alla casella della prima lettera della parola. - trovare un immagine tra tante (es. trova tutte le stelle in una pagina in cui ci sono diverse forme tra cui anche stelle; inizialmente fargli cerchiare o barrare l item di esempio e poi gli T rova tutte le stelle altri presenti nella pagina). Es.
41 T rova tutte le stelle - unire oggetti associati (es. piede-calza ) -unire parole che si riferiscono ad oggetti associati - incollare la figura accanto all oggetto associato - unire punti - collegare numero a quantità - scrivere numeri mancanti in una linea di numeri - colorare un certo numero di pallini accanto al numero scritto
42 Bibliografia: Xais e Micheli (2001). Gioco e interazione sociale nell autismo. Ed. Erickson Beyer e Gammeloft (2001). Autismo e Gioco. Ed. Phoenix Gutstein e Sheely (2005). Sviluppare le relazioni nei disturbi autistici. Ed. Erickson Zacchini e Micheli (2006). Anch io gioco. Ed. Vannini Greenspan e Wieder (2005). Bambini con bisogni speciali. Ed. Giovanni Fioritti Cottini e Vivanti (2013). Autismo come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola. Ed. Giunti
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