La gestione della classe nelle sue complessità. Monza 18 gennaio 2017 Malvina Poggiagliolmi DS I.C. Lissone I Lissone (MB)
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1 La gestione della classe nelle sue complessità Monza 18 gennaio 2017 Malvina Poggiagliolmi DS I.C. Lissone I Lissone (MB)
2 Tre provocazioni ma a volte abitano nell intimo del docente Basta conoscere la propria materia per essere un bravo insegnante Aggiornare le proprie conoscenze sulla disciplina di insegnamento è un optional trascurabile La cosa più importante è preparare bene la lezione e verificare che i ragazzi ne apprendano i contenuti, per bene valutarli ai fini della promozione
3 La complessità «Complessità» dal verbo latino «complector», ossia cingere, tenere avvinto strettamente, avvolgere come un mantello, unire tutto in sé. Complessità VS Semplicità «Se si potesse definire la Complessità in maniera chiara, ne verrebbe evidentemente che il termine non sarebbe più complesso» «V è complessità quando sono inseparabili le differenti componenti che costituiscono un tutto [ ] e quando v è un tessuto interdipendente, interattivo e interretroattivo fra le parti e il tutto e fra il tutto e le parti» Edgar Morin, La testa ben fatta
4 Complessità in biologia: ecosistema La classe come ecosistema: bisogni educativi, menti pensanti, emozioni in atto, corpi in crescita Individui unici e irripetibili: i nostri alunni
5 Complessità che si intrecciano Macrocosmo: la classe e Microcosmo: l alunno
6 Dipingiamo il ritratto dei nostri alunni ovvero Informazioni sugli alunni per conoscere il Microcosmo Il percorso scolastico La storia personale Gli aspetti cognitivi Gli aspetti relazionali Gli aspetti psicoemotivi
7 E nel macrocosmo? La storia della classe: caratteristiche, chi è arrivato, chi è andato via, certificazioni in ingresso e in itinere Il percorso di apprendimento, l organico dei docenti Dinamiche relazionali Dinamiche di comportamento Dinamiche di apprendimento
8 In classe Osservare
9 In classe Ascoltare
10 In classe Registrare
11 In classe Condividere
12 L ambiente di apprendimento della complessità Uso flessibile degli spazi Valorizzare l esperienza e le conoscenze degli alunni Attuare interventi adeguati nei confronti delle diversità Favorire l esplorazione e la scoperta Incoraggiare l apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio Classi aperte, in parallelo e in verticale
13 Metafora dell Iceberg tratto da Mario Castoldi
14 Strategie didattiche per dare opportunità di successo formativo a tutti e a ciascuno Attivare gruppi di lavoro Il mutuo aiuto o mutuo insegnamento Promuovere la discussione in classe Riconoscere il valore di una persona affidandole incarichi e responsabilità perché il sapere è condivisione: del pensiero, del fare e dell agire sociale
15 Risorse umane per la classe Docenti Aiuti Educativi Alunni Personale ATA Esperti DS
16 La famiglia come risorsa Il Patto educativo di corresponsabilità in atto: Costruire e mantenere l alleanza educativa tra scuola e famiglia Dare ascolto alla famiglia senza fraintendimenti rispetto ai ruoli dei diversi attori
17 Strategie di gestione Il Team come risorsa Ma i Docenti di sostegno? Aiuti educativi, ruoli specifici Dotarsi di un sistema di regole condiviso e coerente Promuovere il senso di responsabilità di tutti gli attori Progettare e valutare in modo condiviso Utilizzare strumenti di rilevazione Scambiarsi costantemente le informazioni Dialogare con la famiglia Relazionare a funzioni strumentali, referenti, DS
18 Aspetti organizzativi Classi equieterogenee, prepariamo il terreno a monte Spazi pensati Referenti/funzioni strumentali Strumenti normativi Momenti di condivisione/progettazione
19 L insegnante come professionista riflessivo L importanza della formazione continua La ricaduta della formazione La condivisione e il confronto tra colleghi
20 Stare in classe sentendosi al proprio posto Ogni giorno è avventura, sfida scoperta Benessere nell apprendimento, benessere nell insegnamento Armati di quella passione, sono venuti a prendermi in fondo al mio sconforto e mi hanno lasciato andare solo quando ho avuto i piedi saldamente posati nelle loro lezioni che si rivelarono essere l anticamera della mia vita Daniel Pennac, Diario di scuola
21 Caso 1: E il vostro primo giorno di scuola. Appena entrati nella vostra classe di una nuova scuola un alunna manifesta con voi atteggiamenti oppositivi/provocatori: contesta il lavoro assegnatole, risponde a tono, anche in modo maleducato, alimenta caos durante la lezione. Voi
22 Caso 2 Un alunno che pare avere un buon profilo cognitivo, presenta esiti decisamente inferiori a quanto voi vi aspettereste. I compiti sono svolti regolarmente. L alunno è ben inserito nel gruppo classe. Quando cercate di interagire con l alunno per riflettere sugli apprendimenti sembra che vi senta senza ascoltarvi, mostrando un atteggiamento di chiusura e rigidità benché non oppositivo. Voi
FL Valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti;
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