IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI. RELAZIONE TECNICA GENERALE (CdiS del Integrazioni volontarie)

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1 COMUNE DI COLLESALVETTI PROVINCIA DI LIVORNO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI EX SS 67 BIS DELL ARNACCIO KM17,300 FRAZ. PONTE BISCOTTINO RELAZIONE TECNICA GENERALE (CdiS del Integrazioni volontarie) PROPONENTEGESTORE IMPIANTO: LONZI METALLI SRL Procedimenti: Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale CdiS del CdiS del Gennaio 2013 Coordinatori: Ing. Roberto Baraglia Geol. Sergio Crocetti

2 Indice PREMESSA ASPETTI AUTORIZZATIVI ASPETTI GESTIONALI ASPETTI IDRAULICI QUALITA DELLE ACQUE DI FALDA: STATO ATTUALE ALLEGATI a) Piano di Monitoraggio e Controllo con allegata: Tav. Unica Ubicazione punti di campionamento b) Relazione tecnica di integrazione studio idrologico con allegate: Tav. T7 planimetria stato attuale con quota assoluta delle aree di esondazione Tav. T8 indicazione delle aree a quota superiore a quelle di esondazione c) Tav. P2A planimetria generale dello stato attuale con piano quotato s.l.m. Tav. P2B Sezioni trasversali e longitudinali dello stato attuale d) Tav. P4 Stato di progetto Piano quotato s.l.m. Tav. P4A - Stato sovrapposto - Quote di esondazione e quote di progetto Tav. P6.1A Stato di progetto Pianta e sezioni trasversali impianto Tav. P6.1B - Stato di progetto Pianta e sezioni trasversali impianto 214

3 PREMESSA Il presente documento è redatto nell ambito dell istruttoria di valutazione d impatto ambientale VIA e di rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), dal gestore Sig.Anna Mancini nata a Cerreto Guidi (FI) il residente in Fauglia (PI) via Di Pugnano 9, legale rappresentante della società Lonzi Metalli Srl, per le attività IPPC n 5.1 e 5.3 svolte nel nuovo impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi, ubicato in loc. Ponte Biscottino nel Comune di Collesalvetti Livorno (ex SS 67 bis Arnaccio km 17,300). Si forniscono di seguito indicazioni e chiarimenti in risposta ai quesiti ed alle richieste espressi in sede di Conferenza dei Servizi del ASPETTI AUTORIZZATIVI L impianto oggetto dei procedimenti di cui alla premessa è concepito per fornire un servizio alle imprese del territorio che hanno la necessità di smaltire rifiuti liquidi prodotti dalle loro attività. L opera in progetto consiste nella realizzazione di un impianto di deposito e trattamento di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi. Il processo è caratterizzato da un ciclo di trattamento integrato di tipo chimico fisico e biologico implementato per lo scarico delle acque reflue depurate nel canale Emissario del Bientina, nel rispetto dei limiti per lo scarico in acque superficiali (cfr. appendice al progetto RA1 - Relazione tecnica di processo ). L impianto è articolato in estrema sintesi in tre sezioni funzionali al deposito preliminare ed al trattamento di alcune tipologie di rifiuti speciali liquidi: - Sezione 1 di pretrattamento fisico e deposito dei rifiuti liquidi (cfr. elaborati grafici in appendice al progetto PA1.10 Layout conferimento e deposito rifiuti e PA1.11 Schema funzionale pretrattamento e deposito rifiuti ). ; - Sezione 2 di trattamento chimico fisico e biologico (cfr. elaborati grafici in appendice al progetto PA1.20 Layout trattamento chimico fisico e biologico e PA1.21 Schema funzionale -Modulo chimico fisico biologico e stoccaggio additivi ); - Sezione 3 di finissaggio e scarico acque depurate e disidratazione fanghi (cfr. elaborati grafici in appendice al progetto PA1.30 Layout finissaggio acque e disidratazione fanghi e PA1.31 Schema funzionale finissaggio acque e disidratazione fanghi ). Il progetto inoltre prevede di attrezzare un area per il deposito in scaffalature dei rifiuti conferiti in colli (chilolitriche, fusti, fustini, taniche), provenienti dalle attività di microraccolta. Allo scopo di limitare lo sforzo finanziario, tenuto conto della ragguardevole entità dell investimento necessaria alla realizzazione dell intero impianto, il proponente prevede una 314

4 realizzazione dell intera opera in tre fasi sequenziali in maniera da esercitare, nel periodo transitorio, una o più attività di smaltimento (tra quelle previste a regime). Fase 1 Considerati i tempi di realizzazione, avviamento e collaudo dell intero impianto (circa 16 mesi + 3 di avviamento modulo biologico, cfr. elaborato di progetto P14 Cronoprogramma dei lavori ) si ipotizza di ultimare i lavori relativi alla Sezione 1 e di metterla in marcia entro 8 mesi dall inizio dei lavori. E implicito che per l esercizio della sezione dovranno essere contestualmente realizzate le opere accessorie e installate le attrezzature a supporto dell attività (es. laboratorio, uffici, adeguamento locali tecnici, pesa a ponte, sottoservizi) e attuate tutte le misure di mitigazione e protezione delle matrici ambientali (es. adeguamento e delimitazione superfici dell insediamento, viabilità operativa, linee fognarie, raccolta e trattamento acque meteoriche e di processo, linee di convogliamento e abbattimento emissioni). In questa modalità di esercizio transitoria, presso l impianto, potranno essere conferiti rifiuti in autocisterna appartenenti ai seguenti gruppi di classificazione (cfr. documentazione integrativa Piano di gestione operativa ): Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) Le operazioni suddette di pretrattamento e stoccaggio dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli si configurano come attività di smaltimento Deposito preliminare. I rifiuti stoccati nel parco serbatoi in deposito saranno inviati a centri esterni di smaltimento eo recupero in base alla tipologia e alle loro caratteristiche chimico fisiche. 414

5 Prospetto Quadro di sintesi gestione attività della Fase 1 Gruppo di identificazione rifiuti stoccati Serbatoi di stoccaggio Attività di smaltimento Destinazione rifiuto in uscita dall impianto Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP (acque da attività industriali, artigianali 1-D3, 1-D4 1-D8, 1- Trattamento fisico-chimico, trattamento biologico D8 e servizi, percolato di discarica) Gruppo 2 Rifiuti liquidi P (acque da attività industriali, artigianali 1-D5, 1-D10 Trattamento fisico-chimico e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi P (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi P (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) 1-D1, 1-D6 Trattamento fisico-chimico, impianti recupero acidi esausti 1-D2 Trattamento fisico-chimico, impianti recupero basi esauste Con riferimento all elaborato di progetto R1 Relazione tecnica generale par.5 in questa fase: - la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti liquidi P; - la movimentazione massima in ingresso al deposito, normalizzata su base annuale, è fissata t corrispondente al funzionamento su due turni giornalieri di un impianto di trattamento chimico fisico di potenzialità analoga a quello in progetto. Fase 2 Entro i successivi 6 mesi dalla messa in marcia del deposito preliminare dei rifiuti in serbatoi ed in colli di cui alla fase precedente si prevede di completare la realizzazione delle linee di trattamento chimico fisico a batch ed in continuo ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 2 e le linee di disidratazione dei fanghi ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 3. Anche in questo caso dovranno essere contestualmente realizzate le opere accessorie (es. stoccaggio e preparazione additivi) e attuate tutte le misure di mitigazione e protezione delle matrici ambientali (es. allestimento serbatoi di stoccaggio e condizionamento fanghi entro bacino di contenimento, installazione filtropressa in area impermeabilizzata e protetta da tettoia, installazione linee di convogliamento e abbattimento emissioni). Nella medesima fase sarà allestita l area attrezzata per il deposito in scaffalature dei rifiuti in colli. In questa modalità di esercizio transitoria, presso l impianto potranno essere conferiti rifiuti in autocisterna o in colli appartenenti a tutti i gruppi di classificazione (cfr. documentazione integrativa Piano di gestione operativa ): Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) 514

6 Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Con la messa in marcia del modulo chimico fisico, oltre alle operazioni di pretrattamento e stoccaggio dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli di cui alla fase 1, attività di smaltimento è aggiunta l attività di smaltimento Trattamento fisico-chimico. I rifiuti stoccati nel parco serbatoi in deposito saranno inviati prioritariamente al trattamento chimico fisico o direttamente a centri esterni di smaltimento eo recupero in base alla tipologia e alle loro caratteristiche chimico fisiche. Gruppo di identificazione rifiuti stoccati Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 2 Rifiuti liquidi P (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi P (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi P (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Prospetto Quadro di sintesi gestione attività della Fase 2 Serbatoi di Attività di stoccaggio smaltimento 1-D3, 1-D4 1-D8, 1-1-D5, 1-D10 1-D1, 1-D6 Deposito Deposito Deposito 1-D2 Deposito 3-SF1 (per campagne separate di condizionamento e disidratazione fanghi) Serbatoi di deposito temporaneo 2-B3, 2-B4 2-B3, 2-B4 2-B3, 2-B4 2-B3, 2-B4 Destinazione rifiuto in uscita dall impianto Trattamento biologico D8 (*) Trattamento fisico-chimico (***) Trattamento biologico D8 Trattamento fisico-chimico (**) Trattamento biologico D8 Trattamento fisico-chimico (**), impianti recupero acidi esausti Trattamento biologico D8 Trattamento fisico-chimico (**), impianti recupero basi esauste Trattamento biologico D8 I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1 I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1 614

7 (*) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dalla tipologia del rifiuto che in base alle caratteristiche chimico fisiche non necessita di preliminare trattamento chimico fisico in impianto. (**) La necessità di inviare a smaltimento i rifiuti pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell impianto chimico fisico. (***) La necessità di inviare a smaltimento i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell impianto chimico fisico o nei periodi di manutenzione del medesimo. Con riferimento all elaborato di progetto R1 Relazione tecnica generale par.5 in questa fase: - la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti liquidi P; - la movimentazione massima in ingresso al deposito, normalizzata su base annuale, è fissata t corrispondente alla potenzialità di trattamento del modulo chimico fisico mantenuto in marcia su due turni giornalieri. Fase 3 Entro i successivi 5 mesi dalla messa in marcia del modulo chmico fisico di cui alla fase precedente si prevede di completare la realizzazione della Sezione 2 e della Sezione 3 e contestualmente mettere in marcia il modulo biologico, la sezione di finissaggio e scarico in acque superficiali delle acque depurate. In questa modalità di esercizio non più transitoria, presso l impianto, potranno essere conferiti rifiuti in autocisterna o in colli appartenenti a tutti i gruppi di classificazione (cfr. documentazione integrativa Piano di gestione operativa ): Gruppo 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 2 Rifiuti liquidi Pericolosi (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi Pericolosi (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi Pericolosi (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 7 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fosse settiche, residui da pulizia stradale) 714

8 Con la messa in marcia del modulo biologico, oltre alle operazioni di pretrattamento e stoccaggio dei rifiuti liquidi in serbatoi ed in colli di cui alla fase 1, attività di smaltimento, e al trattamento chimico di cui alla fase 2, attività di smaltimento è aggiunta l attività di smaltimento D8 Trattamento biologico. I rifiuti conferiti presso l impianto saranno prioritariamente trattati nel ciclo integrato chimico - fisico o inviati nei casi specificatamente indicati nel prospetto seguente a centri esterni di smaltimento eo recupero. Gruppo di identificazione rifiuti stoccati Gruppo 1 Rifiuti liquidi NP (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 2 Rifiuti liquidi P (acque da attività industriali, artigianali e servizi, percolato di discarica) Gruppo 3 Rifiuti liquidi P (acidi esausti da decapaggio, da attività industriali artigianali) Gruppo 4 Rifiuti liquidi P (idrossidi, basi esauste, composti alcalini da attività industriali artigianali) Gruppo 5 Rifiuti liquidi Non Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 6 Rifiuti liquidi Pericolosi (fanghi liquidi eo pompabili, sospensioni, da attività industriali, artigianali e servizi) Gruppo 7 Rifiuti liquidi NP (fosse settiche, residui da pulizia stradale) Prospetto Quadro di sintesi gestione attività della Fase 3 Serbatoi di Attività di stoccaggio smaltimento 1-D3, 1-D4 1-D8, 1-1-D5, 1-D10 1-D1, 1-D6 Deposito + biologico D8 Deposito + biologico D8 Deposito + biologico D8 1-D2 Deposito 3-SF1 (per campagne separate di condizionamento e disidratazione fanghi) + biologico D8 + biologico D8 + biologico D8 1-D7 Deposito + biologico D8 Serbatoi di deposito temporaneo Destinazione rifiuto in uscita dall impianto Trattamento biologico D8 (*), Trattamento fisico-chimico (**) 2-B4 Trattamento biologico D8 (***) Scarico acque depurate in Emissario del Bientina Trattamento fisico-chimico (****) 2-B4 Trattamento biologico D8 (***) Scarico acque depurate in Emissario del Bientina Trattamento fisico-chimico (****), impianti recupero acidi esausti 2-B4 Trattamento biologico D8 (***) Scarico acque depurate in Emissario del Bientina Trattamento fisico-chimico (****), impianti recupero basi esauste 2-B4 Trattamento biologico D8 (***) Scarico acque depurate in Emissario del Bientina I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1. Scarico acque depurate in Emissario del Bientina I fanghi disidratati sono inviati a smaltimento in discarica D1. Scarico acque depurate in Emissario del Bientina Scarico acque depurate in Emissario del Bientina 814

9 (*) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in deposito è limitata alle tipologie di rifiuto che in base alle proprie caratteristiche chimico fisiche non necessitano di preliminare trattamento chimico fisico in impianto, per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento del modulo biologico o nei periodi di manutenzione del medesimo. (**) La necessità di inviare a smaltimento i rifiuti non pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell impianto chimico fisico o nei periodi di manutenzione del medesimo. (***) La necessità di inviare a smaltimento D8 i rifiuti non pericolosi in uscita dal trattamento chimico fisico deriva dalla attivazione del 3 turno (solo trattamento chimico fisico dei quantitativi di rifiuti eccedenti la potenzialità del modulo biologico) o da periodi di messa fuori servizio del modulo biologico (es. manutenzione). (****) La necessità di inviare a smaltimento i rifiuti pericolosi in deposito deriva dal soddisfacimento della domanda di smaltimento rifiuti anche per quantitativi superiori alla potenzialità di trattamento dell impianto chimico fisico. Con riferimento all elaborato di progetto R1 Relazione tecnica generale par.5 in questa fase: - la capacità massima di stoccaggio è pari a 372 t di Rifiuti liquidi NP ed a 312 t di rifiuti liquidi P; - la movimentazione massima in ingresso al deposito, normalizzata su base annuale, è complessivamente pari a t pari alla potenzialità di trattamento del ciclo integrato chimico fisico biologico ( t) ed a quella disponibile in aggiunta, per inserimento del terzo turno di lavoro, del solo modulo chimico fisico (36.025t). La sequenza di realizzazione e l attivazione per fasi successive dell impianto è riportata nel diagramma di flusso seguente. 914

10 Messa a règime Fase 3 ~ 5 mesi Fase 2 ~ 6 mesi Fase 1 ~ 8 mesi < 1 anno Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLE ATTIVITA DI SMALTIMENTO (nel periodo transitorio di costruzione e messa a regime dell impianto) Scala temporale Rilascio autorizzazione A.I.A. In questo periodo sono completate le attività propedeutiche alla cantierizzazione (richiesta autorizzazioni, comunicazioni, ottemperanza a prescrizioni, progettazione esecutiva, computazione, selezione fornitori e ditte esecutrici, affidamento lavori) Inizio lavori di cantiere In questa fase sono ultimati i lavori di messa in marcia della Sezione 1 (pretrattamento e deposito rifiuti liquidi in serbatoi) ed il deposito in scaffalature dei rifiuti in colli Messa in marcia deposito preliminare Attività di smaltimento In questa fase sono ultimati i lavori di realizzazione e la messa in marcia delle linee di trattamento chimico fisico a batch ed in continuo ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 2 e le linee di disidratazione dei fanghi ricomprese nei limiti di batteria della Sezione 3 Messa in marcia modulo chimico fisico Attività di smaltimento Attività di smaltimento In questa fase sono ultimati i lavori di completamento della Sezione 2 e della Sezione 3 e contestualmente è messo in marcia il modulo biologico e la sezione di finissaggio. E attivato lo scarico delle acque depurate nel Canale emissario del Bientina. Messa in marcia modulo biologico e attivazione dello scarico nel canale Emissario del Bientina Attività di smaltimento Attività di smaltimento Attività di smaltimento D8 L impianto è mantenuto in marcia con portate di trattamento crescenti fino al raggiungimento della massima potenzialità 1014

11 2. ASPETTI GESTIONALI Con riferimento all elaborato grafico in appendice al progetto PA1.21 Schema funzionale modulo chi-fis-biologico e stoccaggio additivi, il modulo di trattamento chimico fisico è costituito delle seguenti linee d impianto: a) due reattori 2-R1, 2-R2 a marcia discontinua; b) due serbatoi (buffer) 2-B1 e 2- B2 posti a monte della vasca di reazione 2-V1 a marcia continua. Come indicato nel Piano di gestione operativa (par 3.1 e 3.2): - tutti e soli i rifiuti pericolosi del Gruppo 2 (acque industriali e percolati pericolosi), del Gruppo 3 (acidi esausti e da decapaggio) e del Gruppo 4 (basi esauste e composti alcalini) in deposito sono preliminarmente trattati nei reattori discontinui 2-R1 e 2-R2; - tutti i rifiuti non pericolosi del Gruppo 1 (acque industriali e percolati non pericolosi) sono avviati direttamente al trattamento chimico fisico continuo nella vasca 2-V1. A monte di detta vasca di reazione sono installati i due buffer 2-B1 e 2-B2 prevalentemente funzionali a migliorare le caratteristiche di trattabilità dei rifiuti NP (equalizzazione) e di conseguenza l efficienza depurativa. Il processo di trattamento dei rifiuti NP è continuo ma ad alimentazione intermittente in quanto: - la vasca di reazione è suddivisa in tre comparti miscelati rispettivamente di coagulazione 2- RC1, alcalinizzazione 2-RN1 e flocculazione 2-RF1, comunicanti in sequenza per stramazzo a gravità (battente idraulico pressoché costante), - la campagna di trattamento della carica di rifiuti NP accumulata in uno dei buffer (2-B1 o 2- B2) termina alla portata di targa nel giro di 4 ore e comunque entro il turno di lavoro. La successiva campagna di trattamento prevede l alimentazione in vasca di reazione della carica di rifiuti NP accumulati nell altro buffer. Con riferimento allo specifico buffer (2-B1 o 2-B2), nel corso del trattamento della carica di refluo preparata, sono interdetti sia i trasferimenti di rifiuti NP dal deposito preliminare sia il ricircolo delle acque di processo dalla vasca B6 della Sez. 3 (cfr. elaborato grafico in appendice al progetto PA1.31 Schema funzionale finissaggio acque e disidratazione fanghi ). Per quanto attiene il trattamento dei rifiuti pericolosi, ultimato il processo di ossidazione chimicaneutralizzazione condotto nei reattori 2-R1, 2-R2, in alternativa alla campagna di 1114

12 trattamento della carica di rifiuti NP accumulata nel buffer 2-B1 o 2-B2 si procede con le medesime modalità al trattamento chimico fisico continuo della carica di refluo (~15m3) accumulata nei reattore R1, R2. I reflui in uscita dal trattamento di neutralizzazione eo ossidazione perdono le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti t.q. e pertanto non si configura la miscelazione tout-court di rifiuti P con NP. Tuttavia tenuto conto che: - il trattamento a batch nei reattori 2-R1 e 2-R2 non prevede separazione di fasi; - la pericolosità del rifiuto derivante dal contenuto di metalli può essere abbattuta con certezza solo in combinazione con l ulteriore trattamento in vasca di reazione 2-V1; - la vasca di reazione 2-V1 marcia con flussi a battente idraulico costante e che un eventuale svuotamento della medesima tra il trattamento dei rifiuti non pericolosi in uscita dai buffer 2-B1, 2-B2 ed il trattamento dei reflui in uscita in uscita dai reattori 2-R1 o 2-R2 comprometterebbe l efficienza depurativa; in via conservativa e solo per completare con certezza l abbattimento della pericolosità di talune tipologie di rifiuti P usufruendo per campagne separate del trattamento in vasca di reazione 2-V1 è richiesta deroga per la miscelazione, nel rispetto e nei limiti previsti dall art. 187 c.2 del D.Lgs DIAGRAMMA DI FLUSSO SEMPLIFICATO TRATTAMENTO CHIMICO FISICO Rifiuti NP (serbatoi: 1-D3, 1-D4, 1-D8, 1-) Rifiuti P (serbatoi: 1-D1, 1-D2, 1-D5, 1-D6, 1-D10) EQUALIZZAZIONE (serbatoi: 2-B1, 2-B2) OSSIDAZIONE NEUTRALIZZAZIONE (reattori: 2-R1, 2-R2) Miscela rifiuti NP t.q. Miscela rifiuti P pretrattati CHIARIFLOCCULAZIONE (vasca 2-V1 + sed. lamellare) Fanghi a sezione 3 (serbatoio 3-SF2) Reflui trattati a buffer del modulo biologico (serbatoi: 2-B3, 2-B4) 1214

13 Si allega il Piano di Monitoraggio e Controllo, in sostituzione di quello già agli atti, compilato secondo il format suggerito da ARPAT. 3. ASPETTI IDRAULICI Le seguenti considerazioni di carattere idraulico sono esposte con riferimento agli elaborati: - P2A planimetria generale dello stato attuale con piano quotato s.l.m., ad integrazione dell elaborato P2, già agli atti; - P2B sezioni trasversali e longitudinali dello stato attuale, ad integrazione dell elaborato P2, già agli atti; - P4 stato di progetto, piano quotato s.l.m., in sostituzione dell elaborato P4 già agli atti; - P4A stato sovrapposto, quote di esondazione e quote di progetto, di nuova elaborazione; - P6.1A pianta, sezioni trasversali e longitudinali dello stato di progetto, in sostituzione dell elaborato P6.1 già agli atti; - P6.1B sezioni longitudinali dello stato di progetto, in sostituzione dell elaborato P6.1 già agli atti; - Relazione di integrazione studio idraulico e relativi elaborati grafici, di nuova elaborazione. In relazione all osservazione sollevata in CdiS inerente le nuove superfici coperte impermeabili che dovranno essere compensate con idonea vasca si conferma, come già indicato nella relazione idraulica, RA3 che il progetto non prevede alcun incremento della superficie impermeabile equivalente del lotto, bensì una sua ridistribuzione (invarianza delle aree impermeabilizzate). Pertanto, in quest ottica, non è necessario realizzare alcuna vasca di compensazione. Nel merito le calcolazioni sono state eseguite considerando i seguenti coefficienti di deflusso dei suoli: - Superfici impermeabili (tetti e pavimentazioni in clsasfalto): 1,0 - Superfici in stabilizzato od in autobloccante: 0,4 - Superfici a verde: 0,1 Le portate di acque meteoriche non contaminate saranno smaltite attraverso un sistema di pompe di sollevamento con portata massima allo scarico di 120 mch (33 ls) coadiuvate da una vasca volano. Il verbale di CdiS sottolinea la necessità di fornire chiarimenti sui coefficienti di deflusso. Pertanto, pur ribadendo la scelta progettuale dei coefficienti di deflusso assunti (coerenti con i dati di letteratura), al fine di affidare maggiore sicurezza al sistema si è effettuata una 1314

14 valutazione del maggiore volume della vasca volano nell ipotesi di un coefficiente di deflusso delle aree a verde di 0,4, senza differenza con le superfici in stabilizzato od autobloccante. A favore della sicurezza, la vasca volano è stata ridimensionata con riferimento alle suddette assunzioni. Ne deriva un volume utile di 210 mc con un incremento di circa 75 mc rispetto ai 135 mc di prima ipotesi. Circa l analisi delle esondazioni è stata eseguita una modellazione bidimensionale assumendo quali dati topografici, le informazioni ricavate dalla Carta Tecnica Regionale in scala 1:2000 e 1:10000, ed impiegando celle di calcolo di lato 10 m. Per il sito di interesse le quote da rilievo topografico sono correlabili con il rilievo eseguito con sistema GPS satellitare traslando il sistema di riferimento della CTR di -1.0 m. Con tali premesse la quota liquida massima raggiunta dalle esondazioni per Tr=200 anni nel sistema riferito al rilievo GPS, adottato in tutti gli elaborati progettuali, è stata assunta pari a m sul l.m.m. Le superfici di progetto del sito raggiunte dalle esondazioni, pur tenendo conto di un franco di ulteriori 30 cm, non interessano le aree di gestione operativa dei rifiuti (sezioni di deposito e trattamento). Per tale scelta progettuale di mettere in sicurezza le suddette aree operative oltre la quota ipotetica di esondazione ne deriva un volume sottratto alle acque stimato in 790 m 3. Tale volume è compensato con la realizzazione di una depressione nell area a verde di egual volume. Al ritiro dell eventuale allagamento la depressione si svuoterà con deflusso naturale delle acque verso le fosse campestri adiacenti allo stabilimento, confluenti all idrovora del biscottino. 4. QUALITA DELLE ACQUE DI FALDA: STATO ATTUALE Quale approfondimento di monitoraggio della matrice acque sotterranee è stato prelevato un nuovo campione dal piezometro PZ6 (cfr. Tav. Unica Ubicazione punti di campionamento) allo scopo di verificare per il parametro Ni il rispetto del limite di concentrazione 20 mgl. di cui alla Tab.2 All.5 Titolo V del D.lgs Appena disponibile sarà trasmesso il relativo certificato analitico. 1414

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