INDICI DI BILANCIO E ANALISI DI BILANCIO



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Transcript:

INDICI DI BILANCIO E ANALISI DI BILANCIO 1. Introduzione (pag. 2) 2. La rielaborazione dei bilanci (pag. 3-6) Rielaborazione dello stato patrimoniale Rielaborazione del conto economico a valore della produzione e valore aggiunto Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto (facoltativo) 3. L equilibrio dell azienda e l analisi dei bilanci (pag. 7-12) Indici economici Indici finanziari Indici patrimoniali 4. Traccia per una breve analisi di bilancio (pag. 13) 5. Il rendiconto finanziario del cash flow (pag. 14) 6. Domande e test (pag. 15-17) 1

1. INTRODUZIONE Gli indici di bilancio sono rapporti, frazioni e percentuali costruiti con dati di bilancio per leggere, misurare ed interpretare i valori contenuti nello stato patrimoniale e nel conto economico. 20 Il rapporto = 0,4 si può anche percentualizzare come 40% 50 Per poter calcolare gli indici di bilancio occorre rielaborare il conto economico preferibilmente nella forma che evidenzia il valore aggiunto e riclassificare lo stato patrimoniale (presentando le voci dell attivo in ordine di liquidità decrescente ed il passivo in ordine di esigibilità decrescente). Molti libri riportano numerosissimi indici. È comunque meglio saperne utilizzare bene un numero limitato che volerne applicare un numero elevato, senza averne ben compreso il significato. I principali indici possono essere classificati in indici economici, finanziari, patrimoniali e di durata. Gli indici vanno poi usati prudentemente, congiuntamente e ragionevolmente. Occorre essere prudenti perché gli indici sono solo dei numeri e la conoscenza dell azienda richiede informazioni più approfondite di qualche percentuale o rapporto. Occorre poi leggere gli indici congiuntamente perché alcuni valori presi isolatamente e fuori dal loro contesto sono poco significativi. Bisogna infine ragionare attentamente quando si commentano certi indici: valori normali in un certo settore o in una data azienda possono essere fortemente squilibrati in altri settori ed in altre aziende. Per analizzare un bilancio sono poi necessari almeno due anni. Per valutare le tendenze in atto e l evoluzione dei conti un anno solo è troppo poco. 2

2. LA RIELABORAZIONE DEI BILANCI Prima di analizzare un bilancio occorre rielaborare il conto economico e riclassificare lo stato patrimoniale, al fine di ottenere dati trattabili e schemi semplificati 2.1 Rielaborazione dello stato patrimoniale L attivo va riclassificato in ordine di liquidità decrescente, mentre il passivo deve essere rielaborato in ordine di esigibilità decrescente. Attivo Attivo circolante Liquidità immediata (CIII+CIV) Liquidità differita (A+CII+D) Rimanenze in magazzino (CI) Passivo e netto Debiti Debiti a breve termine (max 1 anno) Debiti a medio termine (da 1 a 5 anni) Debiti a lungo termine (oltre 5 anni) Attivo immobilizzato Immobilizzazioni materiali (BII) Immobilizzazioni Immateriali (BI) Immobilizzazioni finanziarie (BIII) Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utile Totale Totale 2.2 Rielaborazione del conto economico a valore della produzione e valore aggiunto Il conto economico va rielaborato evidenziando il valore aggiunto e l utile operativo. Talvolta è evidenziato anche il margine operativo lordo. Il valore della produzione contiene tutte le voci del punto A del conto economico (a1, a2, a3, a4, a5). Occorre però eliminare da a5 eventuali proventi atipici o non caratteristici. I consumi di materie e servizi comprendono solo alcune voci del punto B del conto economico, cioè b6, b7, b8, b11, b14. Occorre però eliminare da b14 eventuali oneri atipici o non caratteristici. Il valore aggiunto è la differenza tra il valore della produzione ed i consumi di materie e servizi. Togliendo dal valore aggiunto il costo dei fattori produttivi (salari = b9; ammortamenti e svalutazioni = b10; accantonamenti = b12 e b13) si trova l utile operativo. Se dal valore aggiunto si toglie solo il costo del lavoro si ha il margine operativo lordo (MOL). Nel nostro caso MOL = 300-150 = 150 3

Valore della produzione (a1+ a2 +a3 +a4 +a5) 1000 -Consumi di materie e servizi (b6+ b7+ b8+ b11+ b14) -700 VALORE AGGIUNTO 300 -Costo del lavoro (b9) -150 -Ammortamenti e svalutazioni (b10) -50 -Accantonamenti (b12 e b13) -10 UTILE OPERATIVO 90 ± Proventi ed oneri finanziari (punti C e D) -10 ± Proventi ed oneri straordinari (Punto E) -5 ± Proventi ed oneri atipici (Punto F) 5 UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE 80 -Imposte dirette (punto 22) -30 UTILE NETTO 50 L'utile operativo è il risultato della attività tipica o della gestione caratteristica e non tiene conto di tutti i fattori atipici ed extracaratteristici che possono influenzare l'utile finale. Rappresenta l'utile ipotetico che si avrebbe se non esistessero eventi finanziari (interessi passivi, interessi attivi, dividendi, svalutazioni titoli, rivalutazioni titoli), straordinari (plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze e insussistenze) e fiscali (imposte e tasse). L'utile operativo si determina facendo la differenza tra il valore della produzione (punto A del conto economico) ed i costi della produzione (punto B del conto economico). Occorrerà però togliere dai punti a5 e b14 eventuali ricavi e costi atipici. Con l'utile operativo si costruiscono poi due importanti indici di bilancio: il ROI ed il ROS. Il valore aggiunto, nelle aziende industriali ed artigiane, è il valore che i fattori produttivi (terra, capitale, lavoro, attività imprenditoriale) aggiungono alla materia prima per trasformarla in prodotto finito. Nelle aziende mercantili il valore aggiunto è il valore che i fattori produttivi aggiungono alla merce acquistandola, conservandola e distribuendola sul mercato. Il valore aggiunto si determina facendo la differenza tra il valore della produzione (punti a1+a2+a3+a4+a5 tipico) ed i consumi di materie e servizi (punti b6+b7+b8+b11+b14). Viene quindi distribuito tra i fattori della produzione come compenso all'attività svolta: costo del lavoro (b9), ammortamenti (b10), interessi passivi (c17), utile all'imprenditore, imposte allo stato, Il margine operativo lordo costituisce una discreta approssimazione del margine di contribuzione.. Si determina togliendo dal valore della produzione i consumi di materie e servizi ed il costo del lavoro. Tale margine ci dice cosa ci rimane, dopo avere coperto i costi diretti, per coprire i costi comuni e per avere un utile. Viene usato per valutare la convenienza di produrre un nuovo articolo, di accettare una nuova commessa, di tagliare una vecchia linea di prodotti. Esso deve essere positivo, perché i ricavi devono sempre coprire almeno il costo primo (materia prima, manodopera diretta, ). Il margine di contribuzione è poi utile perché permette di calcolare il punto di pareggio ed il punto di utile, cioè il numero minimo di articoli, da realizzare e da vendere, per avere un pareggio o un certo utile. Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto 4

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2.3 Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto (facoltativo) Il metodo fu proposto, prima della IV Direttiva CEE, dalla Germania ma trovò scarsa accoglienza da parte degli altri paesi europei. Per rielaborare il conto economico a ricavi e costo del venduto, occorre ripartire i costi in funzione della loro destinazione. In pratica i costi sostenuti dai reparti sono costi industriali, i costi sostenuti dagli uffici sono costi amministrativi ed i costi sostenuti dalla distribuzione sono costi di vendita. Il riparto non è sempre facile perché esistono costi comuni e non sempre è facile suddividere alcuni costi promiscui. Costi industriali Costi amministrativi Costi di vendita Totale............... 300 200 100 600 Il conto economico ha quindi la seguente struttura: Ricavi di vendita 1000 -Costo del venduto (costi industriali + Rimanenze iniziali Rimanenze finali) -300 UTILE LORDO 700 - Costi amministrativi -200 - Costi di vendita -100 UTILE OPERATIVO 400 ± Proventi ed oneri finanziari (punti C e D) -10 ± Proventi ed oneri straordinari (Punto E) -10 ± Proventi ed oneri atipici (Punto F) -30 UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE 350 -Imposte dirette (punto 22) -150 UTILE NETTO 200 L'utile lordo è la differenza tra i ricavi di vendita ed il costo del venduto. Il concetto di costo del venduto coincide con quello di costo industriale (o di costo mercantile), a patto di togliere le rimanenze finali e di aggiungere quelle iniziali. Costo del venduto = Costo industriale + Rimanenze iniziali - Rimanenze finali Costo del venduto = Costo mercantile + Rimanenze iniziali - Rimanenze finali L'utile lordo è utile nella rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto, perché indica l'utile che rimarrebbe all'azienda se non esistessero spese di amministrazione, di vendita, oneri finanziari, straordinari e tributari. 6

3. L EQUILIBRIO DELL AZIENDA E L ANALISI DEI BILANCI Moltissimi soggetti sono interessati all analisi dei bilanci (i soci, i fornitori, i clienti, le banche, il fisco, la borsa valori, gli investitori, le società di revisione,.). Il bilancio è analizzato per capire se l azienda è equilibrata. Squilibri possono infatti essere presenti sia sul lato economico, sia su quello finanziario sia su quello patrimoniale. Vediamo di capire i concetti di equilibrio (economico, finanziario e patrimoniale). a) equilibrio economico: un azienda è equilibrata economicamente se ottiene profitti soddisfacenti rispetto al capitale investito; b) equilibrio finanziario: un azienda è equilibrata finanziariamente se ha liquidità sufficiente a far fronte ai propri pagamenti senza dover ricorrere a svendite rovinose, a pagamenti in natura o a prestiti di usurai; in pratica si ha uno squilibrio finanziario se la liquidità immediata non riesce a coprire i debiti a breve; c) equilibrio patrimoniale: un azienda è equilibrata patrimonialmente se non presenta: nell attivo troppe immobilizzazioni; nel passivo troppi debiti e soprattutto troppi debiti a breve. Gli squilibri sono spesso tra loro collegati. Ad esempio: STATO PATRIMONIALE Troppe immobilizzazioni Troppi debiti Troppi debiti a breve CONTO ECONOMICO Ammortamenti elevati Interessi passivi elevati Scarsa liquidità disponibile 7

3.1 Indici Economici Servono a misurare l equilibrio economico dell azienda. I più importanti sono: a) ROE (Return on equity) = Utile PatrimonioNetto *100 È il rapporto tra l utile netto ed il patrimonio netto (con riserve e senza utile). Ci dice qual è stato il tasso di profitto su 100 euro di patrimonio netto investito. Deve essere superiore al tasso di interesse offerto dai prodotti finanziari (BTP, CCT, Fondi Comuni, Obbligazioni pubbliche e private) b) ROI (Return on investment) = UtileOperativo FontidiFinanziamento *100 È il rapporto tra l utile operativo e le fonti di finanziamento (capitale proprio e debiti). ). Ci dice qual è stato l utile operativo su 100 euro di finanziamenti (interni ed esterni) o su 100 euro di investimenti. Deve essere superiore al tasso di interesse richiesto dai finanziatori (banche, obbligazionisti). In caso contrario non conviene l indebitamento. c) Leva (Leverage) = Attivo PatrimonioNetto (*100) È il rapporto tra il totale degli investimenti ed il patrimonio proprio. Ci dice quanto ci siamo levati sopra alle nostre possibilità. Non dovrebbe essere superiore a 2 o al 200%. d) Indice della gestione extra-caratteristica = UtileNetto UtileOperativo (*100) È il rapporto tra utile netto ed utile operativo. Ci dice quanto utile netto rimane su 100 euro di utile operativo per effetto degli interessi passivi (zona C), degli eventi finanziari (zona D), degli eventi straordinari (zona E) e delle imposte (punto 22) 8

3.2 Indici Finanziari Servono a misurare l equilibrio finanziario dell azienda. I più importanti sono: a) Indice secco di liquidità = Liquidità Im mediata DebitiaBreve (*100) Ci dice la percentuale di debiti a breve che l azienda è in grado di coprire con la liquidità immediata (cassa, banca, titoli a breve). Dovrebbe essere maggiore di 1 o di 100. Liquidità Im mediata + LiquiditàDifferita b) Indice acido di liquidità = DebitiaBreve (*100) Ci dice la percentuale di debiti a breve che l azienda è in grado di coprire con liquidità immediata (cassa, banca, titoli a breve) e liquidità differita (crediti). Dovrebbe essere compreso tra 1 e 2 (o tra 100 e 200). c) Indice corrente di liquidità = AttivoCircolante DebitiaBreve (*100) Ci dice la percentuale di debiti a breve che l azienda è in grado di coprire con tutto l attivo circolante (cassa, banca, titoli a breve, crediti e magazzino). Dovrebbe essere maggiore di 2 o di 200. 9

3.3 Indici Patrimoniali Servono a misurare l equilibrio patrimoniale dell azienda. I più importanti sono: a) Rigidità dell attivo = Attivo Im mobilizzato TotaleAttivo (*100) L indice misura quanta parte dell attivo è costituita da immobilizzazioni b) Elasticità dell attivo = AttivoCircolante TotaleAttivo (*100) L indice misura quanto pesa l attivo circolante sul totale attivo c) Indebitamento = Debiti FontidiFinanziamento (*100) L indice misura il peso dei debiti sul totale delle fonti di finanziamento (interne ed esterne). Non dovrebbe superare il 50%. d) Autonomia = PatrimonioNetto FontidiFinanziamento (*100) L indice misura il peso dei debiti sul totale delle fonti di finanziamento (interne ed esterne). Dovrebbe superare il 50%: il capitale proprio dovrebbe essere superiore ai debiti e) Copertura delle immobilizzazioni = PatrimonioNetto + DebitiaLungoTer min e Attivo Im mobilizzato L indice mostra se il capitale proprio ed i debiti a lungo termine sono stati in grado di coprire l attivo immobilizzato. Dovrebbe essere superiore ad 1 (o a 100). In caso contrario rivela che, per comprare le immobilizzazioni, sono stati fatti anche dei debiti a breve. 10

3.4 Indici Di Durata a) Durata media dei crediti = CreditiVersoClienti FattureDiVendita *100 È la percentuale di crediti sul totale delle vendite b) Durata media dei debiti = DebitiVersoFornitori FattureDiAcquisto *100 È la percentuale di debiti sul totale degli acquisti c) Giacenza media delle scorte = RimanenzeFinali FattureDiVendita *100 È la percentuale di giacenze invendute sul totale delle vendite I tre indici, invece che per 100, possono essere moltiplicati per 365, ottenendo così: La dilazione media (in giorni) concessa ai clienti; La dilazione media (in giorni) ottenuta dai fornitori La giacenza media (in giorni) delle scorte 11

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4. TRACCIA PER UNA BREVE ANALISI DI BILANCIO L'ultimo anno 1. L'impresa è equilibrata dal punto di vista economico? Riesce cioè a produrre buoni profitti per i soci e per i finanziatori? Quali indici considero? Quanto devono valere? È elevata l'incidenza della gestione extracaratteristica? 2. L'impresa è equilibrata dal punto di vista finanziario? Riesce cioè a pagare i debiti a breve con la liquidità? Quali indici considero? Quanto devono valere tali indici? Cosa mi dice della liquidità il rendiconto finanziario? 3. L'impresa è equilibrata dal punto di vista patrimoniale? Presenta un attivo rigido o elastico? Da cosa si vede? Quali indici vado a vedere? Di cosa devo tener conto? 4. L'impresa è equilibrata dal punto di vista patrimoniale? È autonoma o presenta elevato indebitamento? Da cosa si vede? Quali indici vado a vedere? Di cosa devo tener conto? 5. Se l'impresa è molto indebitata: Prevalgono i debiti a breve o quelli a lungo termine? L'attivo circolante copre i debiti a breve? È stato sufficiente il capitale netto con i debiti a lungo termine per coprire le immobilizzazioni? 6. Cosa deduco dagli indici di durata? (fornitori impazienti, clienti ritardatari, magazzino stagnante) Rispetto all'anno precedente Guardando lo stato patrimoniale: Sono aumentati i debiti? E gli interessi passivi cosa hanno fatto? Sono aumentati i debiti coi fornitori? E la loro durata media? È aumentato il patrimonio netto? Nuovi soci o utili a riserva? Sono aumentate le immobilizzazioni? E gli ammortamenti cosa hanno fatto? È aumentato il magazzino? E la rotazione delle scorte? Sono aumentati i crediti? E la loro durata media? È aumentata la liquidità? Cosa dice il rendiconto finanziario? Guardando il conto economico: Come sono variati ricavi, valore aggiunto, utile operativo e utile netto? Come sono variati i consumi di materie e servizi, il costo del lavoro, gli ammortamenti, gli interessi passivi e le imposte? Come è variata l'incidenza della gestione extra-caratteristica? Guardando gli indici: Da cosa dipendono e da cosa non dipendono le variazioni del ROE? (Roi? Leva? Utile/Utile operativo?) Da cosa dipendono e da cosa non dipendono le variazioni del ROI? (Ros? Ricavi/Attivo?) Conclusioni e terapie 1. Ci sono troppi debiti? A cosa sono legati? Dipendono dagli acquisti di immobilizzazioni? Che fare? (leasing? aumenti di capitale? entrata nuovi soci? rinegoziazione debiti a breve e conversione in debiti a lungo termine? consolidamento debiti? azioni alle banche e agli obbligazionisti?) 2. Ci sono troppe immobilizzazioni? Generano molti debiti? Che fare? (leasing?) 3. Ci sono troppi crediti? La durata dei crediti è elevata? Che fare? (factoring?) 4. Il peso del magazzino è elevato? Le scorte sono stagnanti? Che fare? (politiche di sconti? ricerche di marketing? campagne pubblicitarie?) 5. Che fare per ridurre i consumi di materie e servizi? (contabilità analitica? controllo budgetario?) 6. Che fare per ridurre il costo del lavoro? (limitare aumenti salariali? mobilità? contratti flessibili? esternalizzazioni? part-time? licenziamenti?) 7. Che fare per ridurre gli ammortamenti? (leasing, ammortamenti accelerati,..) 8. Che fare per ridurre gli interessi passivi? (ridurre i tassi, ridurre i debiti, rinegoziare i debiti,.) 9. Che fare per ridurre le imposte? (condoni fiscali? concordati fiscali? trasformazione da spa a srl o snc?) 13

5. IL RENDICONTO FINANZIARIO DEL CASH FLOW LIQUIDITA' INIZIALE + GESTIONE ECONOMICA Lggr (utile ultimo+ammortamenti+accantonamenti a tfr) + Aumento debiti breve + Diminuzione crediti + Diminuzione rimanenze + Diminuzione ratei, risconti + GESTIONE INVESTIMENTI Acquisto beni strumentali - Vendita beni strumentali + Acquisto titoli - Vendita titoli + GESTIONE FINANZIARIA Aumento debiti (mutui e prestiti obbligazionari) + Restituzioni debiti - Dividendi distribuiti - Aumento capitale + LIQUIDITA' FINALE = Il documento, richiesto inizialmente solo alle società quotate in borsa ed alle società soggette a revisione dei conti, è diventato un prezioso allegato dei bilanci di tutte le società. Con esso gli amministratori rendono conto dei movimenti intervenuti nella liquidità aziendale dall'inizio alla fine dell'anno. Il rendiconto finanziario è importante perché il bilancio civile è basato sul principio della competenza e non su quello di cassa. In sintesi, la liquidità iniziale risente dell'evoluzione della gestione economica (ricavi e costi monetari, debiti a breve, crediti e magazzino), della dinamica degli investimenti (acquisto e vendita di titoli e beni strumentali) e della gestione finanziaria (aumento e restituzione debiti, aumento capitale sociale e distribuzione dividendi). 14

DOMANDE INDICI ECONOMICI 1. Quale indice evidenzia il tasso di profitto dei soci o dell'imprenditore? Che struttura ha? Con quale tasso di interesse va paragonato? A che serve? Perché interessa soprattutto all'imprenditore (o ai soci)? 2. Quale indice evidenzia il tasso di profitto dell'intera azienda? Che struttura ha? Con quale tasso di interesse va paragonato? A cosa serve? Perché interessa soprattutto alle banche e ai finanziatori? 3. Che cosa indica il leverage o leva? Si può considerare un indice di indebitamento? Quale valore massimo può assumere? È legato al ROE e al ROI? 4. L'utile netto è spesso minore dell'utile operativo? Perché? Quale indice si usa per misurare l'incidenza della gestione extra-caratteristica? Quali valori assume di solito tale indice? INDICI FINANZIARI 1. Quale indice permette di capire subito se la liquidità immediata è in grado di pagare i debiti a breve? Quanto deve valere questo indice? 2. La quantità (liquidità immediata + liquidità differita)/debiti a breve è detta margine di tesoreria. A quale indice corrisponde? A cosa serve tale indice? 3. La differenza tra attivo circolante e debiti a breve si chiama capitale circolante netto. A quale indice corrisponde? A cosa serve tale indice? INDICI PATRIMONIALI 1. Quando si dice che l'attivo è rigido? Esiste un criterio assoluto? Da cosa dipende? 2. Quando si dice che l'attivo è elastico? Esiste un criterio assoluto? Da cosa dipende? 3. Come si misura l'indebitamento? Qual è l'indebitamento massimo ragionevole? A quale leverage corrisponde? 4. Come si misura l'autonomia? Qual è l' autonomia minima ragionevole? A quale leverage corrisponde? 4. La quantità (patrimonio netto + debiti a lungo termine - attivo immobilizzato) si dice margine di struttura. A quale indice corrisponde? A cosa serve tale indice? 5. Che rapporto esiste tra ROE, ROI, leva e indice incidenza extra caratteristica? Qual è il fattore accelerante il ROI? E quale fattore risulta frenante? 6. Che rapporto esiste tra ROI, rotazione dell'attivo e ROS? Che cosa è l'indice di rotazione dell'attivo? Cosa è l'indice ROS? 15

TEST SU VALORE AGGIUNTO; UTILE OPERATIVO E COSTO DEL VENDUTO 1. Il valore aggiunto: [ ] è la differenza tra ricavi e costi di produzione [ ] è la differenza tra ricavi e consumi di materie e servizi [ ] è il compenso ai fattori della produzione (salari, ammortamenti, interessi passivi, imposte e utile) [ ] permette di trovare l'utile operativo togliendo i punti b9, b10, b12 e b13 [ ] si trova togliendo da A i punti b6, b7, b8, b11, b14 [ ] si trova togliendo da A tutto B 2. L'utile operativo: [ ] è la differenza tra tutti i ricavi e tutti i costi [ ] è la differenza tra tutti i ricavi e i soli costi di produzione (B) [ ] è il risultato della gestione caratteristica o tipica [ ] è il risultato della gestione extracaratteristica o atipica [ ] è l'utile ipotetico in un mondo senza tassi, tasse ed eventi straordinari 3. Il costo del venduto nell'impresa industriale è: [ ] rimanenze iniziali+costo industriale+rimanenze finali [ ] rimanenze iniziali+costo industriale-rimanenze finali [ ] costo industriale+rimanenze finali-rimanenze iniziali [ ] rimanenze finali+costo acquisto merci-rimanenze finali [ ] è il costo industriale di ciò che è stato prodotto-ciò che non è stato venduto 4. Il costo del venduto nell'impresa mercantile è: [ ] rimanenze iniziali+costo acquisto merci+rimanenze finali [ ] rimanenze iniziali+costo acquisto merci-rimanenze finali [ ] costo acquisto merci+rimanenze finali-rimanenze iniziali [ ] rimanenze finali+costo industriale-rimanenze finali [ ] è il costo mercantile di ciò che è stato acquistato-ciò che non è stato venduto 5. Una impresa mercantile ha avuto: Rimanenze iniziali=160, Rimanenze finali=460; Costo acquisto merci=1000 la variazione nello stock di magazzino è 300-300 700-700 il costo del venduto è 300-300 700-700 6. Una impresa industriale ha avuto: Ricavi=1500; RI=150; RF=250; Costo industriale reparti=500; Costi amministrazione e vendita=200 Interessi passivi=100; Imposte=400 L'utile netto è 200 400 500 900 1100 Il costo del venduto è 200 400 500 900 1100 L'utile operativo è 200 400 500 900 1100 L'utile lordo sulle vendite è 200 400 500 900 1100 7. Dati i seguenti valori tratti dal bilancio di una spa: Ricavi=1500; Consumi materie e servizi=800; Costo del lavoro=200; Ammortamenti=100; Interessi passivi=100; Imposte e tasse=200 L'utile netto è 100 200 400 500 600 700 Il valore aggiunto è 100 200 400 500 600 700 L'utile operativo è 100 200 400 500 600 700 Il margine operativo lordo è 100 200 400 500 600 700 8. Il margine operativo lordo è: [ ] è la differenza tra ricavi e consumi di materie e servizi [ ] è la differenza tra tutti i ricavi e i soli costi di produzione (B) [ ] è la differenza tra i ricavi di vendita e il costo del venduto [ ] è il valore della produzione-consumi di materie e servizi-costo del lavoro [ ] è la differenza tra i ricavi ed i costi variabili : serve per coprire i costi fissi 16

TEST indici di bilancio 1. Il rendimento netto dei Btp è 3,5% circa, mentre le banche chiedono il 7,5% sui prestiti alla clientela Se da una attività economica si prevedono per i prossimi anni un Roe =15% e Roi = 10% pensate che sia conveniente rinunciare ad avviare una attività economica e comperare Btp avviare una attività economica solo con capitale proprio avviare una attività con capitale proprio e con prestiti bancari 2. Alcuni amici hanno letto sul giornale che il rendimento netto dei Btp è 4,5% circa. Sanno inoltre che è possibile ottenere un mutuo dalle banche all' 8% Se prevedono per i prossimi anni un Roe=10% ed un Roi=7% pensate che: rinunceranno al progetto di avviare una attività e compreranno Btp avvieranno una attività con solo capitale proprio avvieranno una attività con capitale proprio e con prestiti bancari 3. Dati i seguenti valori (in milioni) tratti dal bilancio del 2000 di una srl: ricavi=500 milioni; consumi materie e servizi= 300 milioni; costo del lavoro=50 milioni; Ammortamenti=30 milioni; interessi passivi=20 milioni; imposte=40 milioni il valore aggiunto è il margine di contribuzione è l'utile operativo è l'utile netto è 4. Una impresa industriale ha avuto nel 2000 i seguenti valori (in milioni) iscritti in bilancio: Ricavi=2000; Rimanenze finali=300; Costi industriali=800; Costi amministrativi=300; Costi di vendita=200 Interessi passivi=200; Imposte=200 il costo del venduto è l'utile lordo industriale è l'utile operativo è l'utile netto è 5. Una impresa evidenzia alla fine del 2000 i seguenti risultati (in milioni): Attivo circolante=400 milioni Debiti a breve=200 milioni Utile netto=100 milioni Attivo immobilizzato=600 milioni Debiti a lunga=400 milioni Utile operativo=200 milioni Capitale netto=300 milioni Ricavi = 2000 milioni il Roe è il Roi è il leverage è utile/utile operativo è il Ros è l'indice corrente di liquidità è l'autonomia patrimoniale è l'indebitamento è la copertura delle immobilizzazioni è la rotazione dell'attivo è 17

Compito in classe Fila I Data la seguente situazione economica della spa X al 31/12/04: COSTI (miglaia di euro) RICAVI (migliaia di euro) Rimanenze iniziali materie 700 Rimanenze finali materie 1000 Rimanenze iniziali semilavorati 300 Rimanenze finali semilavorati 500 Rimanenze iniziali prodotti 1000 Rimanenze finali prodotti 2000 Costo acquisto materia prima 3200 Ricavi vendita prodotti 12500 Resi su acquisti -200 Resi su vendite -500 Costo materiali consumo e imballag 500 Lavori su ordinazione (variazione) 100 Costi trasporto e assicurazione 600 Costruzioni interne (variazione) 300 Bollette luce e telefono 300 Plusvalenze ordinarie (rinnovo beni strumentali 50 Manutenzioni e riparazioni 150 Rimborso spese di vendita 200 Spese pubblicità 200 Proventi mensa aziendale 150 Provvigioni ai venditori 200 Fitti attivi edifici di proprietà aziendale 400 Consulenze liberi professionisti 60 Contributi pubblici e comunitari (in conto eserciz 2000 Fitti passivi reparti 100 Dividendi su azioni 100 Canoni leasing impianti 150 Interessi attivi su titoli 200 Salari e stipendi 2000 Utile su cambi 50 Oneri sociali 1000 Rivalutazione partecipazioni 100 Tfr (quota annua) 300 Sopravvenienze e insussistenze attive straordin 50 Ammortamento impianti e macchin 60 Plusvalenze straordinarie (cessione ramo azien 800 Ammort. mobili e macchine d'ufficio 60 Ammortamento automezzi 30 Svalutazione crediti 80 Accantonamento per rischi su credi 50 Accantonamento per rischi fiscali 300 Perdite su crediti 100 Imposte indirette e tasse 740 Costi mensa aziendale 20 Costi immobili affittati 30 Interessi passivi 150 Perdite su cambi 50 Svalutazione titoli 20 Minusvalenza straordinaria 150 Insuss. e sopravvenienze straordin 100 Imposte sul reddito (Irpeg+Irap) 2500 TOTALE COSTI 15000 UTILE NETTO 5000 TOTALE A PAREGGIO 20000 TOTALE RICAVI 20000 Si presentino: 1) il conto economico a valore aggiunto; 2) il conto economico a ricavi e costo del venduto, tenendo conto dei seguenti dati: b6) materie prime, materiali di consumo e imballaggi interessano solo i reparti produttivi; b7) i costi di trasporto, assicurazione, bollette e manutenzioni e consulenze vengono divisi in parti uguali su produzione, amministrazione e vendita; b8) i beni di terzi sono utilizzati solo dai reparti; b9) i costi del lavoro si riferiscono per il 40% ai reparti, per il 30% agli uffici e per il 30% ai punti di vendita; b10) gli ammortamenti impianti e macchinari si riferiscono interamente ai reparti, mentre gli altri ammortamenti vengono ripartiti metà sugli uffici e metà sui punti di vendita; b12) gli accantonamenti per rischi fiscali vengono divisi in parti uguali b14) gli oneri fiscali vengono divisi in parti uguali 3) il conto economico a valore e costi della produz. ottenuta (facoltativo). 18

STATO PATRIMONIALE della S.P.A. Y ATTIVO anno n PASSIVO anno n A) CREDITI VERSO I SOCI 300 A) PATRIMONIO NETTO I) Capitale 30.000 II) Riserva sovrapprezzo azioni 1.000 B) IMMOBILIZZAZIONI III) Riserva di rivalutazione IV) Riserva legale 4.000 I) Immobilizzazioni immateriali 11.000 V) Riserva azioni proprie 1.000 -Fondo ammortamento -1000 VI) Riserve statutarie 1.000 10.000 VII) Altre riserve 1.000 VIII) Utile (perdita) a nuovo II) Immobilizzazioni materiali 42.000 IX) Utile (perdita) d'esercizio 5.000 -Fondo ammortamento -12000 30.000 III) Immobilizzazioni finanziarie 8.000 TOTALE B 48.000 C) ATTIVO CIRCOLANTE TOTALE PATRIMONIO NETTO 43.000 I) Rimanenze 3.600 II) Crediti 5.000 B) FONDI PER RISCHI E ONERI 2.000 di cui esigibili oltre l'esercizio successivo 1000 III) Attivita' finanziarie 2.400 C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 4.000 IV) Disponibilita' liquide 1.000 TOTALE C 12.000 D) RATEI E RISCONTI ATTIVI 700 D) DEBITI 11.000 di cui esigibili oltre l'esercizio successivo 1000 E) RATEI E RISCONTI PASSIVI 1.000 TOTALE ATTIVO 61.000 TOTALE PASSIVO 61.000 Si rielabori lo stato patrimoniale riclassificando l'attivo in ordine di liquidità ed il passivo secondo il grado di esigibilità. Si tenga conto del fatto che metà dell' l'utile viene accantonato e metà sarà distribuito ai soci Inoltre i punti B e C del passivo sono per metà debiti a lungo termine e per metà debiti a breve. 19

STATO PATRIMONIALE ATTIVO 2003 2004 PASSIVO 2003 2004 Attivo circolante Debiti Liquidità 100 250 Debiti a breve termine 1500 1400 Crediti 200 300 Debiti a lungo termine 500 800 Magazzino 400 350 Totale d 2000 2200 Totale ac 700 900 Attivo immobilizzato Capitale netto Immobilizzazioni materiali 2500 2600 Capitale sociale 800 900 Immobilizzazioni immateriali Riserve 200 300 Immobilizzazioni finanziarie Utile 200 100 Totale ai 2500 2600 Totale cn 1200 1300 TOTALE ATTIVO 3200 3500 TOTALE PASSIVO E NETTO 3200 3500 CONTO ECONOMICO 2003 2004 Valore della produzione 5100 6000 -Consumi di materie e servizi -3500-4200 Valore aggiunto 1600 1800 -Costo del lavoro -600-700 -Ammortamenti -500-700 Utile operativo 500 400 -Interessi passivi -100-200 -Oneri straordinari 0 0 -Imposte -200-100 Utile netto 200 100 NOTA INTEGRATIVA (estratto di notizie utili) 1. L'utile del 2003 è stato messo metà a riserva e metà è stato distribuito agli azionisti 2. Nel 2004 la quota annua Tfr accantonata è 200 3. Gli ammortamenti 2004 sono stati 700 4. Nel 2004 è stato acquistato un'impianto per 1000 e venduto un impianto per 200 5. Nel 2004 restituiti debiti a lungo termine per 100 e ottenuti prestiti a lungo termine per 200 6. Nel 2004 è stato aumentato il capitale sociale di 100 7. I ricavi sono pari al valore della produzione - le rimanenze finali 8. I debiti verso fornitori sono metà dei debiti a breve 20