Orticoltura sostenibile

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Transcript:

Progetto cofinanziato dal programma LIFE+ Orticoltura sostenibile Prof. Paolo Sambo Università degli Studi di Padova

ORTICOLTURA SOSTENIBILE Aspetti tecnici e agronomici per una orticoltura di qualità a ridotto impatto ambientale

Tra gli anni 60 e 80 incremento della produttività incremento del reddito reale largo impiego di mezzi tecnici e di prodotti di sintesi. Incremento delle rese per ortaggi + meloni nel periodo 1961-2001 (Dati FAO) Rese (t/ha) 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 1960 1970 1980 1990 2000

Soddisfatti i bisogni primari altre esigenze relative a migliore qualità della vita (problematiche alimentari e ambientali) crescente preoccupazione sulla presenza di residui tossici (prodotti "biologici") controllo più accurato del processo produttivo e nell'uso di prodotti di sintesi Oltre alla qualità dei prodotti salvaguardia dell'ambiente

Orticoltura (ambiente protetto) notevoli input richiesti per sostenere le produzioni attività potenzialmente ad elevato impatto ambientale Largo impiego di fattori tecnici necessario per le peculiarità che contraddistinguono tale settore dinamismo e elevato grado di intensivizzazione Specie, con ciclo di diversa durata molteplici avvicendamenti successioni interannuali molto strette scelta condizionata dal mercato

Esempi di successioni colturali che possono essere adottate in ambiente a protetto in zone settentrionali: ordine di successione, epoche di impianto o e raccolta COLTURE ORDINE DI SUCCESSIONE TRAPIANTO O SEMINA DIRETTA(*) RACCOLTA cetriolo 1 marzo (I-II) (1) aprile (III)-luglio fagiolino 1 marzo (I-II) maggio (I)-giugno (I) melanzana 1 marzo (I-II) giugno-agosto (I) melone 1 marzo (I-II) maggio (III)-luglio (III) peperone 1 marzo (I-II) giugno-agosto (I) pomodoro 1 marzo (I-II) maggio (III)-luglio (III) zucchino 1 marzo (I-II) maggio (III)-giugno (III) lattuga cappuccia 2 agosto (II)-settembre settembre-gennaio sedano 2 agosto (II)-settembre novembre-gennaio lattuga da taglio 2 luglio (II)(*) ottobre (I)-marzo (III) pomodoro 2 giugno-luglio autunno melone 2 giugno-luglio autunno zucchino 2 giugno-luglio autunno fagiolo 2 giugno-luglio(*) fine estate-autunno crisantemo 2 giugno (II)-luglio (II) entro novembre lattuga cappuccia 3 novembre inverno

Esempi di successioni colturali che possono essere adottate in ambiente a protetto in zone settentrionali: ordine di successione, epoche di impianto o e raccolta COLTURE ORDINE DI SUCCESSIONE TRAPIANTO O SEMINA DIRETTA(*) RACCOLTA radicchio 1 febbraio (II)-marzo (I) aprile-maggio sedano 1 febbraio maggio lattuga cappuccia 1 febbraio maggio pomodoro 1 marzo (I-II) maggio (III)-luglio (cimato II palco) (I) crisantemo 2 giugno (II)-luglio (II) entro novembre lattuga cappuccia 3 novembre inverno pomodoro 1 marzo (I-II) maggio (III)-luglio (cimato II palco) (I) pomodoro 2 luglio (III) autunno crisantemo 2 (II) giugno-luglio (II) entro novembre lattuga cappuccia 3 novembre inverno

Esempi di successioni colturali che possono essere adottate in ambiente a protetto in zone settentrionali: ordine di successione, epoche di impianto o e raccolta COLTURE ORDINE DI SUCCESSIONE TRAPIANTO O SEMINA DIRETTA (*) RACCOLTA melone 1 marzo (I-II) maggio (III)-luglio (I) melone 2 luglio (III) autunno crisantemo 2 giugno (II)-luglio (II) entro novembre lattuga cappuccia 3 novembre inverno lattuga cappuccia 1 febbraio maggio lattuga cappuccia 2 giugno agosto sedano 2 agosto (II)-settembre novembre-gennaio lattuga cappuccia 3 settembre dicembre cavolo-rapa 3 settembre dicembre

1) SCELTA DELL'AMBIENTE Primo fattore da considerare Le condizioni pedoclimatiche influenzano in modo determinante la qualità del prodotto Interazioni tra queste e i fattori di produzione aspetti qualitativi impatto ambientale

es. livelli troppo elevati o bassi di intensità luminosa, U.R., temperatura, ecc. influenzano direttamente le caratteristiche degli ortaggi Queste condizioni ambientali possono favorire una maggiore presenza di malattie antiparassitari

es. piovosità e vento stress qualità del prodotto stato fitosanitario delle colture

es. zone molto piovose ad elevata intensità di pioggia lisciviazione dei nutrienti (soprattutto nitrati) inquinamento della falda ipodermica Soil mineral N (kg N/ha) after drainage between planting of potatoes and tuber initiation 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 0-30 30-60 60-90 0-90 Soil depth, cm Drainage (mm) 17 74 123

es. terreno condiziona gli aspetti qualitativi interazione con interventi agronomici sia per gli aspetti qualitativi che per l impatto ambientale Fertilization SG lettuce MF treatment FyM (kg ha - 1 ) (code) level (t ha - 1 ) N P 2 O 5 K 2 O control 0 0 0 0 0 FyM 1 -- 1 20 0 0 0 -- MF 1 1 0 100 50 140 FyM 2 -- 2 40 0 0 0 -- MF 2 2 0 200 100 280 FyM 1 MF 1 2 20 100 50 140

ZONA VOCATA = "zona caratterizzata da condizioni pedoclimatiche favorevoli, tali da permettere un ottimale sviluppo delle colture e l'ottenimento di un prodotto di qualità" coltivazione in zone vocate più rispettosa dell'ambiente minori apporti di fattori tecnici, rispetto ad altre zone nelle quali è necessario compensare eventuali carenze ambientali Nelle colture protette, il concetto di zona vocata assume minore importanza

2) SCELTA DELL'APPRESTAMENTO PROTETTIVO scelta effettuata in relazione alle caratteristiche pedoclimatiche della zona, al fine di esaltare al massimo gli effetti delle protezioni qualsiasi intervento mirato alla riduzione degli stress, consente un minor impiego di fattori tecnici es. cubatura unitaria troppo modesta forti stress termici e umidità relativa troppo elevata. La scelta va valutata però anche dal punto di vista economico

3) SCELTA DELLA SPECIE E DELLA VARIETÀ prerogativa fondamentale per l'ottenimento di produzioni di qualità a ridotto impatto ambientale maggiore è la capacità di adattamento della coltura minore dovrà essere l impiego di fattori tecnici per sostenerne lo sviluppo e la produzione Scelta in funzione di: a) esigenze termiche b) adattabilità alle caratteristiche chimico-fisiche del terreno. i) ph ii) salinità (terreni salini, terreni sodici) c) sviluppo dell'apparato radicale delle piante d) resistenza o tolleranza verso certe fitopatie

a) Esigenze termiche i) specie della stagione fredda od ortaggi a basse esigenze: germinazione dei semi può avvenire anche a temperatura relativamente bassa (<10 C) alcune sono tolleranti o moderatamente tolleranti le gelate, altre possono essere seriamente danneggiate dalle gelate in prossimità della maturazione zero di vegetazione compreso tra 4 e 9 C alcune specie preferiscono per l accrescimento temperature comprese tra 15 e 18-20 C, altre fra 13 e 24 C apparato radicale superficiale i prodotti vengono conservati a bassa temperatura

Specie della stagione fredda (ortaggi a basse esigenze termiche). Moderatamente tolleranti Spinacio, cavoli (broccolo, cappuccio, verza, di Bruxelles) TEMPERATURE OTTIMALI PER L'ACCRESCIMENTO tra 15 e 18-20 C tra 13 e 22-24 C TOLLERANZA AL GELO tolleranti sensibili in prossimità della maturazione Carota, cavolfiore, cicoria, endivia, scarola, radicchio, sedano, patata, finocchio, prezzemolo Asparago, cipolla, aglio, bietola da orto, ravanello sensibili in prossimità della maturazione Bietola da coste, carciofo, lattuga, pisello

ii) specie della stagione calda: germinazione dei semi avviene a temperature elevate (Tmin=10-15 C) suscettibili alle gelate zero di vegetazione intorno a 10 C (ortaggi a medie esigenze) o superiore a 13-15 C (ortaggi a elevate esigenze) temperature ottimali per l accrescimento fra 18 e 30 C (ortaggi a medie esigenze) o superiori a 21 C (ortaggi a elevate esigenze). Queste ultime sono caratterizzate, in genere, da ciclo colturale lungo. apparato radicale profondo i prodotti si conservano a temperature di 10-15 C

Specie della stagione calda (ortaggi a medie o elevate esigenze termiche). ORTAGGI A MEDIE ESIGENZE Fagiolino, zucchino, cetriolo, pomodoro, peperone ORTAGGI A ELEVATE ESIGENZE Fagiolo, cocomero, melone, melanzana, peperone a frutto piccolo e piccante, zucca Danni da freddo

b) adattabilità alle caratteristiche chimico-fisiche del terreno i) ph la maggior parte delle specie orticole predilige terreni neutri (ph 6.8-7.3), ma si adatta anche a substrati leggermente acidi o leggermente basici (ph 6.0-7.8). Diversi ortaggi, tuttavia, possono essere coltivati in terreni acidi (ph 5.5-6.0). Alcuni si adattano anche a condizioni di ph fortemente acido (ph<5.5).

Tolleranza di alcune colture orticole al ph del terreno. MOLTO TOLLERANTI MODERATAMENTE TOLLERANTI LEGGERMENTE TOLLERANTI ph 5.0-6.8 ph 5.5-6.8 ph 6.0-7.8 Cicoria, endivia, patata, cocomero Aglio, cetriolo, fagiolo, fagiolino, pisello, finocchio, carota, melanzana, cavolo di Bruxelles, cavolo rapa, pomodoro, zucchino, peperone, prezzemolo, zucca Asparago, bietola da orto, cavolfiore, cavolo cappuccio, spinacio, sedano, porro, lattuga, melone, cipolla, ravanello

Il ph del suolo influisce sulla disponibilità di elementi per la pianta

ii) ) salinità Terreni salini ECe (conducibilità elettrica dell'estratto saturo) superiore a 4 ms/cm eccessiva pressione osmotica della soluzione circolante difficoltà nell' assorbimento sviluppo stentato delle colture Effetti particolarmente evidenti durante periodi di siccità, quando si può verificare, al limite, plasmolisi cellulare devitalizzazione delle piante

Tolleranza di alcune colture orticole alla salinità del terreno. I limiti indicati rappresentano i livelli di salinità (ms/cm) a cui non si sono osservate riduzioni di produzione. SENSIBILI MODERATAMENTE SENSIBILI MODERATAMENTE TOLLERANTI TOLLERANTI (1.0-1.2) (1.3-2.0) (4.0-5.0) (5.0-8.0) Fagiolo, fagiolino, Asparago, spinacio cipolla, ravanello Lattuga, peperone, patata, cavolo cappuccio, cavolfiore, sedano (2.0-3.5) Carota, melone, cetriolo, melanzana, pomodoro, carciofo, cavolo broccolo, ravanello, zucca Bietola da orto, zucchino, cavoli da foglia

Il pomodoro di Pachino

L'eccesso di sali può portare inoltre a squilibri nutrizionali e si possono avere fenomeni di fitotossicità legati ad una elevata concentrazione di certi ioni, soprattutto Cloro e Boro Tolleranza di alcune colture orticole alla presenza di boro nel terreno o nell'acqua di irrigazione. TOLLERANTI Asparago, bietola da orto, cipolla, cavolo cappuccio, lattuga carota MODERATAMENTE TOLLERANTI Patata, pomodoro, ravanello, pisello, zucchino, peperone SENSIBILI Fagiolo

Terreni sodici ESP (rapporto percentuale tra sodio scambiabile e capacità di scambio cationico) superiore a 15 elevata concentrazione di sodio fitotossico + interferisce con difficoltà nell' assorbimento di altri ioni (Ca, K, Mg) deteriora la struttura del terreno sviluppo stentato delle colture pomodoro tollerante all'elevata ESP: può essere coltivato con ESP compreso tra 40 e 60, senza consistenti riduzioni di resa.

c) sviluppo dell'apparato radicale delle piante La profondità alla quale possono arrivare le radici deve essere presa in considerazione, non solo in relazione alla stratigrafia del suolo, ma anche alla disponibilità delle risorse idriche. I volumi di acqua da distribuire con l'irrigazione, infatti, dipendono anche dalla profondità dello strato di terreno interessato dagli apparati radicali. SUPERFICIALE (<0.6 m) Cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo cappuccio e verza, cipolla, fragola e lattuga, patata, ravanello, spinacio MEDIO (0.6-1.2 m) Bietola da orto e da coste, fagiolo, carota, cetriolo, melanzana, pisello, peperone, zucchino PROFONDO (>1.2 m) Asparago, carciofo, cococmero, melone, pomodoro, zucca

d) resistenza o tolleranza verso certe fitopatie Le caratteristiche di resistenza o tolleranza verso certe fitopatie consentono di limitare l'impiego di antiparassitari Ad es.: pomodoro resistente a nematodi, fusariosi, tracheomicosi, peronospora lattughe tolleranti a bremia melone resistente a vari tipi di fusariosi Le specie o le varietà resistenti possono essere utilizzate anche come portinnesto, qualora si faccia ricorso a tecniche di innesto delle piantine.