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AMPLIAMENTO IMPIANTO DI DEPURAZIONE LOCALITA MONTEGGIOLO PROGETTO DEFINITIVO 01.00_Relazione generale il committente : il responsabile del progetto: 01.00_Relazione generale aggiornamento settembre 2012 Rev.1 aggiornamento febbraio 2016 IENCO S.r.l. - Via Comina 39 - I-20831 Seregno/MB - Tel. +39 0362 2751.1 Fax. +39 0362 2751.511 E-mail: info@ienco.net

Pagina 2 di 28 SOMMARIO 1 PREMESSA... 4 1.1 Inquadramento territoriale e urbanistico... 7 1.2 Interventi da realizzare... 8 2 STATO DI FATTO... 9 2.1 Impianto Località Monteggiolo... 9 2.1.1 Sollevamento... 10 2.1.2 Grigliatura... 10 2.1.3 Dissabbiatura - Disoleatura e Ripartitore di portata... 11 2.1.4 Denitrificazione Ossidazione Nitrificazione... 11 2.1.5 Sedimentazione Secondaria... 12 2.1.6 Disinfezione... 12 2.1.7 Digestione Aerobica... 12 2.1.8 Post-ispessimento e disidratazione dei fanghi... 13 3 STATO DI PROGETTO... 15 3.1 Caratteristiche dei reflui in ingresso... 15 3.2 Caratteristiche dei reflui in uscita... 17 3.3 Ampliamento Impianto Località Monteggiolo scelte progettuali... 17 3.3.1 Stazione di sollevamento iniziale... 18 3.3.2 Grigliatura... 19 3.3.3 Dissabbiatura Disoleatura... 19 3.3.4 Canale di ripartizione delle portate... 20 3.3.5 By-pass... 20 3.3.6 Depurazione biologica... 21 3.3.7 Defosfatazione... 21 3.3.8 Denitrificazione... 21 3.3.9 Ossidazione nitrificazione... 22 3.3.10 Dosaggi... 24 3.3.11 Sedimentazione Secondaria... 24 3.3.12 Sedimentazione con flottatore... 24 3.3.13 Digestione Fanghi... 25 3.3.14 Ispessimento... 25 3.3.15 Filtrazione... 25 3.3.16 Disinfezione UV... 26 3.3.17 Disinfezione con acido peracetico... 26 3.3.18 Gruppo di continuità... 27

Pagina 3 di 28 3.3.19 Copertura delle sezioni di ingresso e deodorizzazione... 27 3.3.20 Viabilità interna... 28 3.3.21 Sistemazioni ambientali... 28

Pagina 4 di 28 1 PREMESSA Il presente Progetto Definitivo, redatto su incarico di IDROLARIO Spa per conto del Comune di Colico (SO), prevede una serie di interventi atti a migliorare e potenziare lo smaltimento delle acque reflue della città. In particolare il progetto recepisce da progetto preliminare quanto segue: - AE che aumenteranno da 9.900 a 20.000 - dimensionamento che prevede l introduzione di nuove fasi e l adeguamento delle sezioni esistenti; - progettazione degli interventi impiantistici e civili. La capacità dell impianto verrà, dunque, portata al doppio dell attuale, fino ad un massimo di 20.000 A.E., e contemporaneamente le soluzioni tecniche previste permetteranno una resa depurativa tale da rispettare i più stringenti limiti di legge. L aumento del numero degli abitanti equivalenti porterà infatti l impianto nella fascia da 10.000 a 50.000 A.E., imponendogli il rispetto, oltre ai parametri della 152/2006, anche di quelli più restrittivi previsti dal Regolamento Regionale Lombardia del 24/3/2006 n.3. Nel presente progetto definitivo sono, inoltre, stati recepiti alcuni pareri e prescrizione espressi da ARPA Dipartimento di Lecco U.O. Risorse idriche naturali, ATO Provincia di Lecco e Provincia di Lecco Settore Ambiente, Ecologia, Caccia e Pesca a seguito della valutazione del progetto preliminare. (vedere tabella sotto riportata)

Pagina 5 di 28 PRESCRIZIONI RECEPITE NEL PROGETTO DEFINITIVO ENTE PRESCRIZIONE RIFERIMENTI Provincia di LECCO Segreteria Tecnica A.ATO PROVINCIA di LECCO Sett.Ambientale,Ecologia ARPA LECCO 1) informazioni sui criteri generali (RELAZIONE GENERALE) 2) vincoli ambientali che insistono sull area (RELAZIONE PAESAGGISTICA E TAVOLE DI INQUADRAMENTO TERRITORIALE) 1) impianto di Monteggiolo: potenziamento stazione di sollevamento in ingresso (RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA) 1) impianto di Monteggiolo: - maggior dettaglio sulla ripartizione del liquame sulle 2 linee - potenziamento impianto di sollevamento in ingresso - disinfezione finale, recepimento dei dettami del p.to 3 allegato 5 D.Lgs. 152/2006 con indicazioni puntuali (RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA) 2) studio di Fattibilità Ambientale: - alberatura e siepi per mitigazione impatto visivo impianto - copertura di alcuni stadi dell impianto per abbattimento aerosol con agenti patogeni in funzione del contesto territoriale - aree di stoccaggio e di transito da impermeabilizzare - impianto luminotecnico per inquinamento luminoso (RELAZIONE PAESAGGISTICA) 04/04/2008 01/04/2008 27/07/2008 In località Monteggiolo la struttura in essere è sita in un area posta in prossimità del centro abitato di Colico, in un lembo di terra ritagliata dalla ferrovia e dalla provinciale via Padania a sud, e dal verde boschivo a nord-ovest. Si è previsto l ampliamento dell impianto esistente, già frutto di due successivi interventi, previa autorizzazione edilizia comunale per assolvere al vincolo di Polizia Idraulica relativo al D.G.R. n.7/7868 del

Pagina 6 di 28 25 gennaio 2002. Il nuovo progetto insisterà, pertanto, sull attuale lotto, riutilizzando ove questo sia possibile le strutture esistenti. In questo modo l ampliamento tende a minimizzare gli impatti paesaggistici ed economici. Le strutture vengono in parte riconvertite dalle esistenti e in parte aggiunte, rimanendo all interno dell attuale area dell impianto. Adattamento dell impianto con l introduzione di un nuovo processo biologico MBBR che consente di utilizzare gli stessi volumi a disposizione per trattare una quantità di reflui corrispondenti a 20.000 A.E.. L impianto risulterà pertanto costituito da n. 2 linee di trattamento esistenti e, al fine di raggiungere la volumetria necessaria al processo, si inserirà all'interno delle vasche di ossidazione un riempimento plastico.

Pagina 7 di 28 1.1 Inquadramento territoriale e urbanistico Si rimanda alla relazione paesaggistica.

Pagina 8 di 28 1.2 Interventi da realizzare Di seguito si riporta un elenco riassuntivo delle opere in progetto: Impianto Località Monteggiolo Potenziamento della sezione di pretrattamento con l aggiunta di un nuovo rotastaccio e la realizzazione di nuovo dissabbiatore dimensionato per 20.000 AE Adeguamento delle due linee al fine di aumentare la capacità dell impianto fino a 20.000 A.E. con un utilizzo ottimale degli spazi a disposizione Potenziamento della linea di sedimentazione con la sostituzione di un sedimentatore esistente con un flottatore circolare ad aria satura Adeguamento linea di digestione aerobica dei fanghi ed ispessimento esistente Realizzazione di una sezione di filtrazione finale per la rimozione dei solidi sospesi residui e l ottenimento dei limiti più restrittivi imposti dalla Normativa Doppia linea di disinfezione, costituita da una sterilizzazione con acido peracetico per il trattamento dei liquami nel caso di utilizzo del by-pass di impianto in condizioni straordinarie e, sterilizzazione a raggi UV in caso di normale funzionamento dell impianto. Quest ultima tecnologia permette concentrazioni di Escherichia Coli con valori abbondantemente inferiori ai 5.000 UFC richiesti per queste zone, senza compromettere la composizione dell acqua con il dosaggio di reagenti. Installazione di un gruppo di continuità che, in caso di mancanza di energia elettrica, mantenga attiva la zona dei pretrattamenti e la disinfezione con acido peracitico. Impianto di deodorizzazione delle sezioni di ingresso all impianto di Monteggiolo Opere di viabilità interna agli impianti Opere di sistemazione a verde di mitigazione dell impatto visivo

Pagina 9 di 28 2 STATO DI FATTO 2.1 Impianto Località Monteggiolo Il liquame trattato dall'impianto proviene da due diverse linee, una che arriva per gravità alla stazione di sollevamento in testa all'impianto e l'altra pompata direttamente al sistema di grigliatura iniziale da Piazza Garibaldi. Il percorso dei liquami all interno dell impianto di Monteggiolo prevede, quindi, dopo la stazione di sollevamento, una griglia automatica per la grigliatura fine dei reflui e un successivo dissabbiatore/disoleatore areato. Da qui, i liquami, vengono ripartiti in due linee di trattamento parallele che passano dai bacini di denitrificazione, defosfatazione (in simultanea), nitrificazione-ossidazione, sedimentazione secondaria e disinfezione con clorazione finale. Dopo una misura di portata ed un pozzetto con campionatore automatico, l acqua sfiora in un canale laterale e da qui al torrente Inganna, prima del recapito a lago. In ultimo, i fanghi, attraversano le fasi di digestione aerobica, ispessimento, disidratazione meccanica con nastro-pressa. Un silo è destinato per accumulo fanghi in caso di emergenza. Sul posto si trovano, all interno di una costruzione di tipo civile ad un piano, oltre al locale per la disidratazione meccanica dei fanghi e reagenti: un locale compressori, un locale quadro elettrico, un locale laboratorio, un locale ufficio, un locale servizi igienici. All esterno un portico viene destinato al cassone fanghi pressati. (vedi Tav. 03.02 STATO DI FATTO Pianta solo civile)

Pagina 10 di 28 L attuale impianto è quindi costituito dalle seguenti sezione: 2.1.1 Sollevamento Parte delle acque collettate dal sistema fognario comunale, con presenza di reflui industriali quasi irrilevante, sono rilanciate mediante stazioni di sollevamento intermedie, ad una unica stazione di sollevamento che alimenta l impianto. L alimentazione è effettuata tramite n.2 elettropompe di tipo sommerso. In caso di emergenza è previsto un troppo pieno per lo scarico del liquame in eccesso. 2.1.2 Grigliatura La fase di grigliatura, comune a tutte e due le linee, è costituita da un rotostaccio rotante a pulizia automatica dotata di by-pass. Lo scarico del grigliato viene effettuato, tramite coclea, ad un compattatore oleodinamico che alimenta un cassonetto rifiuti. lunghezza cilindro: mm 1500 diametro cilindro: mm 628 luce filtrazione: mm 2 potenza installata: kw 0,55

Pagina 11 di 28 2.1.3 Dissabbiatura - Disoleatura e Ripartitore di portata La fase di dissabbiatura-disoleatura, mediante insufflazione d aria, è effettuata in una vasca sottostante alla grigliatura, dalla quale vengono alimentate con canale ripartitore le due linee di trattamento biologico. La sezione si presenta insufficiente alle necessità, e la sabbia è di difficile estrazione. Gli oli galleggianti vengono raccolti in un secondo cassonetto rifiuti. 2.1.4 Denitrificazione Ossidazione Nitrificazione Le due linee di trattamento biologico, costruite in tempi successivi, presentano tra di loro alcune differenze, pur essendo cadauna compatibile per una popolazione di 5.000 abitanti equivalenti. La prima linea è costituita da una vasca di denitrificazione con volume pari a 105 mc seguita da una vasca aerata di ossidazione nitrificazione con volume pari a 529 mc. L aria di processo viene fornita da compressori d aria tramite candele di diffusione a bolle fini. A servizio della fornitura di aria sono installati n 2 compressori da 820 mc/h (di tipo silenziato) ed un compressore più piccolo. La seconda linea, costruita in un tempo successivo, è costituita da una vasca di denitrificazione con volume pari a 140 mc seguita da una vasca aerata di ossidazione nitrificazione con volume pari a 540 mc. Anche per questa linea l aria di processo viene fornita da compressori d aria tramite candele di diffusione a bolle fini. A servizio della fornitura di aria sono installati n.3 compressori (uno di tipo silenziato).

Pagina 12 di 28 2.1.5 Sedimentazione Secondaria I sedimentatori finali sono di tipo circolare ad alimentazione radiale. Quello della linea 1 ha un diametro di 9 m, mentre quello della linea 2 ha un diametro pari a 11 m. Entrambi i sedimentatori sono dotati di carroponte e di sistema di raccolta delle schiume. Il fango di supero è prelevato per ogni linea da un air-lift che funziona con tempi di lavoro prefissati ed inviato alla vasca di digestione aerobica. Il ricircolo del fango effettuato tramite due air-lift, mentre il ricircolo della miscela aerata è effettuato, per la prima linea tramite pompa sommersa e per la seconda linea tramite air lift. 2.1.6 Disinfezione Le vasche di disinfezione sono ricavate a lato dei sedimentatori finali, ed hanno, cadauna, un volume di 20 mc, insufficiente per una disinfezione mediante l utilizzo di ipoclorito di sodio (NaClO). 2.1.7 Digestione Aerobica Il fango della linea 1 viene inviato alla vasca di digestione tramite air-lift, mentre quello della linea 2 viene inviato a mezzo pompa.

Pagina 13 di 28 La vasca per la stabilizzazione aerobica dei fanghi è e posta a lato delle vasche di ossidazione nitrificazione e ha un volume utile di 490 mc.. L aria necessaria al processo viene fornita dagli stessi compressori della linea 2. 2.1.8 Post-ispessimento e disidratazione dei fanghi Il post-ispessitore dinamico è costituito da una vasca rettangolare di dimensioni (in metri) 4 x 3,3 posta a lato della digestione; esso viene alimentato tramite pompa dalla digestione stessa. I fanghi estratti vengono inviati al locale tecnico di disidratazione. Tramite pompa monovite viene alimentata la nastropressa per la disidratazione dei fanghi che avviene con l aiuto di polielettrolita dosato da apposita centralina di preparazione. Larghezza teli: mm 1200 lunghezza: mm 3000 altezza: mm 2200 larghezza: mm 1700 portata secco in ingresso: % 1,5 6 portata secco in uscito: % 17 24 potenza installata: kw 5,5

Pagina 14 di 28 I fanghi disidratati vengono avviati tramite coclea ad una cassone di raccolta posto a lato del locale sotto tettoia.

Pagina 15 di 28 3 STATO DI PROGETTO Il nuovo intervento rivede la tipologia convenzionale dell impianto di depurazione esistente utilizzando le linee di ossidazione esistenti, ma sfruttando il processo a biologico a letto mobile MBBR. 3.1 Caratteristiche dei reflui in ingresso Il progetto prevede l ampliamento e la parziale ristrutturazione dell impianto di depurazione sito in Colico (LC) località Monteggiolo, con aumento del numero degli abitanti equivalenti dagli attuali 9.990 ai 20.000 A.E. Per il dimensionamento del nuovo bacino di utenza da servire si è considerato quanto segue: - numero attuale degli abitanti equivalenti, così come presentato da Idroservice nel 2013 nella domanda di autorizzazione allo scarico : IMPIANTO DEPURAZIONE MONTEGGIOLO AE N ABITANTI RESIDENTI 6.608 N ABITANTI FLUTTUANTI 6.142 N ABITANTI EQUIVALENTI INDUSTRIALI 125 TOTALE ABITANTI EQUIVALENTI 12.875 - ampliamenti della fognatura Comunale relativi a incremento demografico e nuovi insediamenti abitativi e turistici. - nel conteggio si è tenuto conto di una certa quota di acque di pioggia che inevitabilmente viene raccolta dalla fognatura, pur trattandosi di fognatura nera separata

Pagina 16 di 28 L impianto viene dimensionato secondo i dati rappresentati nella seguente tabella. Unità di misura Dati di progetto Abitanti Equivalenti n 20.000 Dotazione Idrica Procapite l ab -1 d -1 300,00* Coefficiente di afflusso 0,8 Portata giornaliera Q D m 3 d -1 4.800,00 Portata media giornaliera Q 24 m 3 h -1 200,00 Portata di calcolo Q C m 3 h -1 300,00 Portata in tempo di pioggia Q P m 3 h -1 345,00 BOD 5 pro capite g ab -1 d -1 60 COD pro capite g ab -1 d -1 120 TKN pro capite g ab -1 d -1 12 P pro capite g ab -1 d -1 2 * Valore indicato nelle norme tecniche di attuazione del PTUA, che riportano un fabbisogno base per uso potabile e sanitario di 200 l ab -1 d -1, a cui deve essere aggiunto un incremento di 100 l ab -1 d -1 per l incidenza dei consumi urbani e collettivi (valori di riferimento per popolazione compresa tra 10.000 e 50.000 AE)

Pagina 17 di 28 3.2 Caratteristiche dei reflui in uscita L effluente depurato rispetterà i limiti allo scarico in area sensibile come da D. Lgs 152/2006 e tabella 4, allegato B, Regolamento Regionale 24 marzo 2006 n 3, riassunti nella successiva tabella. Parametro Unità di misura Limite BOD 5 mg/l 25 COD mg/l 125 Solidi Sospesi mg/l 35 P Totale mg/l 1 Azoto Totale mg/l 15 3.3 Ampliamento Impianto Località Monteggiolo scelte progettuali L aumento della potenzialità dell impianto ed il rispetto dei nuovi limiti allo scarico impongono le seguenti scelte progettuali di base: Adattamento dell impianto con l introduzione di un nuovo processo biologico MBBR che consente di utilizzare gli stessi volumi a disposizione per trattare una quantità di reflui corrispondenti a 20.000 A.E.. L impianto risulterà pertanto costituito da n. 2 linee di trattamento esistenti e, al fine di raggiungere la volumetria necessaria al processo, si inserirà all'interno delle vasche un riempimento plastico. Una adeguata sezione di denitrificazione garantirà il rispetto del limite di Azoto per le zone sensibili (15 ppm ) Ripristino del sistema di areazione della sezione di digestione dei fanghi provenienti da tutte le 2 linee biologiche. Sostituzione di uno dei due sedimentatori esistenti con un flottatore circolare ad aria dissolta Installazione di una sezione di filtrazione finale, oltre alla defosfatazione direttamente con dosaggio di sale di alluminio nella vasca di denitrificazione, per il rispetto del nuovo limite per i Solidi Sospesi e il Fosforo

Pagina 18 di 28 Installazione di impianto disinfezione a raggi ultravioletti. Data la vicinanza dello scarico a zone di balneazione e l insufficienza dell attuale sistema di sterilizzazione a ipoclorito, l utilizzo di lampade UV potrà garantire il rispetto dei 5.000 UFC/100 ml richiesti per queste zone, senza variare la composizione dell acqua con dosaggio di prodotti chimici. Realizzazione di una nuova linea parallela di disinfezione mediante acido peracetico, in sostituzione della disinfezione ad UV in caso di funzionamento dell impianto in by-pass. Copertura delle sezioni di ingresso e deodorizzazione dell aria Realizzazione di nuove strade a servizio dei nuovi edifici Realizzazione di opere di mitigazione ambientale quali aree verdi e piantumazioni sul perimetro dell impianto. Nell ottica di riutilizzare quanto esistente e utilizzare gli spazi a disposizione si realizzerà una filiera di trattamento così strutturata: 3.3.1 Stazione di sollevamento iniziale Nella stazione di sollevamento dell impianto di Monteggiolo, il liquame da trattare arriva per gravità dalle tubazioni del paese, escluso la quantità di reflui che sono pompati direttamente da Piazza Garibaldi alla stazione di grigliatura. Per non modificare la vasca di sollevamento che, per le sue dimensioni non può ospitare una terza pompa, la stazione verrà adeguata alle nuove esigenze con la sostituzione delle due pompe di sollevamento con altre due di maggiore portata. Il funzionamento delle pompe sarà controllato da un misuratore di livello in continuo che provvederà all inserimento di una o due pompe a seconda dei livelli rilevati. Si sono previste due pompe ciascuna della portata di 200 mc/h pari alla portata media giornaliera. La stazione di sollevamento è dotata di scaricatore di piena con griglia manuale. Sono previsti due misuratori di portata elettromagnetici montati sulle tubazioni in arrivo alla sezione di grigliatura, per la misurazione, l invio al PLC e la registrazione dei dati di portata in arrivo al depuratore sia dal paese che da Piazza Garibaldi. La soluzione scelta permette pertanto la misura totale dei liquami in ingresso. Il display grafico del PLC permetterà in qualsiasi momento la lettura della portata in arrivo e le registrazione dei dati storici.

Pagina 19 di 28 3.3.2 Grigliatura Le acque rilanciate dalla stazione di sollevamento verranno convogliate alla sezione di grigliatura dove verranno rimossi i solidi grossolani presenti nel liquame. L attuale sezione di grigliatura con staccio rotante non è sufficiente a trattare una portata massima di 345 mc/h, quindi sarà potenziata con un secondo staccio rotante per l ampliamento previsto. Il rotostaccio ha le seguenti caratteristiche: lunghezza cilindro: mm 1500 diametro cilindro: mm 628 luce filtrazione: mm 2 potenza installata: kw 0,55 Lo staccio è completo di sistema a coclea di convogliamento del grigliato al cassonetto di raccolta. Un segnale di allarme inviato direttamente al PLC di controllo avvisa di eventuali malfunzionamenti e/o intasamenti della griglia. I rotostacci inoltre sono muniti di troppo pieno che, nel caso in cui le due macchine non riescano a trattare tutta la portata in arrivo, verrà ricircolato nella stazione di sollevamento iniziale. 3.3.3 Dissabbiatura Disoleatura I liquami, una volta eliminati i corpi solidi, vengono sottoposti al processo di dissabbiatura e disoleatura al fine di provocare la separazione tanto delle particelle di sabbia, ed altri inerti di caratteristiche simili, quanto degli oli e grassi presenti nei liquami derivanti sia da attività produttive sia dai reflui domestici. La separazione avviene sfruttando le rispettive differenze di densità rispetto al liquame e determinando, all'interno dei bacini di dissabbiatura, mediante insufflazione di aria, un flusso di circolazione elicoidale che sospinge in superficie gli oli e grassi (flottazione) e opera nel contempo una separazione selettiva sul materiale in sospensione permettendo il solo deposito degli inerti pesanti mantenendo comunque in sospensione i solidi di origine organica. Per la fase di dissabbiatura e disoleatura si prevede un nuovo bacino aerato a flusso longitudinale per la portata complessiva addotta all impianto.

Pagina 20 di 28 L efficacia del sistema di estrazione delle sabbie è garantita da una soffiante dedicata, indipendente dalle soffianti per l insufflazione d aria. La scelta di dotare l air-lift con una soffiante dedicata permette un ottimale capacità di estrazione e una semplice regolazione della portata di sabbia estratta, indipendente dalla regolazione del flusso d aria necessario al processo. Gli oli e i grassi sono evacuati mediante uno schiumatore superficiale, che li scarica in un pozzetto di raccolta, da qui mediante una elettropompa sommergibile vengono rinviati alla vasca di digestione dei fanghi. A valle della dissabbiatura-disoleatura i liquami sono avviati ad un canale, che funge da ripartitore di portata, alle due linee biologiche. 3.3.4 Canale di ripartizione delle portate Nella parte terminale della sezione di dissabbiatura e disoleatura è previsto un canale di ripartizione delle portate tra le due linee biologiche in parallelo. La corretta ripartizione delle portate avviene mediante sfiori. Su ogni sfioro è prevista l installazione di una paratoia di sfioro automatica. Tale sistema permette oltre a un ottimale regolazione in fase di gestione, anche l esclusione provvisoria di una singola linea di trattamento, se necessario. 3.3.5 By-pass E prevista la realizzazione di un by-pass dell intero impianto, a valle della dissabbiatura, realizzato nel canale di ripartizione delle portate. In caso di necessità una elettrovalvola apre il by-pass, mentre le due paratoie chiudono le linee biologiche. Inoltre, per effettuare operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria, è possibile chiudere manualmente una o entrambe le linee di trattamento biologico. Il by-pass verrà inviato alla disinfezione mediante acido peracetico prima dello scarico.

Pagina 21 di 28 3.3.6 Depurazione biologica La sezione biologica è studiata in modo da ottenere la rimozione del carbonio e dell azoto per via biologica. Allo scopo è previsto un impianto realizzato su 2 linee parallele, suddiviso in tre sezioni in serie: predenitrificazione, ossidazione con corpi di riempimento e nitrificazione. Sono previsti inoltre ricircolo nitrati e sedimentazione finale. Il processo biologico proposto è il sistema IFAS (Integrated Fixed Film Activated Sludge) AGAR, che combina la biomassa adesa sui carrier Aqwise e i solidi sospesi ricircolati dalla sedimentazione. Il grado di riempimento della vasca di ossidazione, con i carrier della società Aqwise, è del 37,5%. 3.3.7 Defosfatazione Allo scopo di garantire nel refluo depurato la concentrazione massima ammissibile di fosforo (1 mg/l), nella vasca di denitrificazione si prevede il dosaggio di un sale metallico per la riduzione del fosforo ad orto fosfato, insolubile e sedimentabile. Verrà quindi dosata una soluzione di policloruro di alluminio, con concentrazione al 30-40% di Al 2 Cl(OH) 5, e sfruttata l azione dei mixer sommergibili al fine di ottenere un ottimale miscelazione dei liquami con il reagente. La defosfatazione verrà favorita anche dalla sezione di filtrazione finale. 3.3.8 Denitrificazione Le vasche di denitrificazione della linea 1 e della linea 2 saranno ottenute inglobando il volume delle attuali vasche di denitrificazione e dissabbiatura-disoleatura, mediante demolizione dei setti divisori e successivamente diviso da un nuovo setto per ottenere due vasche dello stesso volume. La sezione di denitrificazione è costituita da un reattore miscelato, dove i reflui in ingresso incontrano i flussi di fanghi e miscela areata di ricircolo, ricchi di nitrati. In questo modo i composti organici presenti nell alimentazione forniscono il carbonio necessario alla riduzione dei nitrati contribuendo a ridurre il carico per la sezione di nitrificazione.

Pagina 22 di 28 Le fasi di pretrattamento e la miscelazione con agitatori sommersi, contribuiscono al controllo dei principali parametri che influenzano la denitrificazione. Contemporaneamente nella stessa sezione è prevista la defosfatazione del refluo. 3.3.9 Ossidazione nitrificazione Per poter trattare il doppio degli attuali abitanti equivalenti con i volumi disponibili, vengono utilizzati i manufatti biologici esistenti, apportando opportune modifiche. In particolare verrà inserito un setto di separazione tra ossidazione e nitrificazione e nell'ossidazione saranno aggiunti i corpi di riempimento per aumentare le rese. Per consentire l'adeguamento dell'impianto mantenendo le vasche già esistenti ma raddoppiando la capacità di abitanti equivalenti, il processo biologico a fanghi attivi è stato sostituito con il processo biologico a letto mobile (MBBR). I vantaggi della tecnologia MBBR sono: facile impiego per l adeguamento di impianti a fanghi attivi esistenti; sedimentazione primaria non indispensabile; ingombro, in pianta, minore rispetto ad un impianto a fanghi attivi; limitate perdite di carico. I reflui in ingresso, miscelati con i fanghi e la miscela aerata di ricircolo, a valle della sezione di denitrificazione, passano alla sezione di ossidazione - nitrificazione dove sono sottoposti ad una forte aerazione, ottenuta insufflando aria, distribuita da diffusori a bolle fini sul fondo della vasca. Si è decisa la sostituzione degli attuali diffusori a candela, in cattivo stato di manutenzione, con diffusori a piattello, che garantiscono un rendimento migliore e una più omogenea ossidazione della vasca. La fase di nitrificazione aerata, ha lo scopo di soddisfare diversi obiettivi:

Pagina 23 di 28 Eliminazione delle materie carbonacee (BOD 5 ); Ossidazione dell'azoto organico ed ammoniacale in nitriti e nitrati (nitrificazione). Ossidazione della NH + 4 in NO - 2 ad opera essenzialmente di batteri chiamati Nitrosomonas, costituiti da cellule oblunghe delle dimensioni di 1,5 micron; Ossidazione del NO - 2 in NO - 3 ad opera di batteri chiamati Nitrobacter, che si presentano sotto forma di piccoli bastoncini ovoidali. I batteri operanti la nitrificazione sono autotrofi e strettamente aerobici ed utilizzano l'energia prodotta dall'ossidazione dell'ammoniaca e dei nitriti per ridurre il carbonio minerale proveniente sia dal gas carbonico sia dai carbonati. Per l aerazione verrà installato un sistema di insufflazione d'aria a bolle fini per i seguenti motivi: riduce al minimo la formazione di aerosol (lieve inquinamento atmosferico nelle immediate vicinanze dell'impianto); ha una elevata efficacia di miscelazione dei liquami nei bacini, con conseguente minor consumo di energia; ottimizza il trasferimento specifico di ossigeno. consente di contenere i costi energetici. Per la fornitura di aria è prevista l installazione di n.2 compressori dedicati all ossidazione e n.2 compressori dedicati alla nitrificazione. È stato previsto n.1 compressore di riserva attiva per l ossidazione. Per il compressore di riserva della nitrificazione è prevista una macchina che in caso di necessità potrà essere utilizzata anche per la sezione di stabilizzazione fanghi. Ogni linea utilizzerà quindi n. 2 compressori, regolati da inverter, a loro volta controllati ognuno da un misuratore di ossigeno disciolto; uno in vasca di nitrificazione e uno in ossidazione. Al fine di consentire l'abbattimento dei nitrati presenti nel refluo, saranno installate pompe di ricircolo dei fanghi per il rilancio in denitrificazione.

Pagina 24 di 28 3.3.10 Dosaggi Il policloruro di alluminio sarà dosato in quantità tali da garantire la flocculazione al flottatore, installato per la sedimentazione finale dei fanghi. Il flocculante verrà dosato prima dell ingresso delle acque nel flottatore Per garantire una miglior coagulazione dei fanghi, nel flottatore, saranno inoltre dosati 1-2 ppm di polielettrolita. 3.3.11 Sedimentazione Secondaria Le acque in uscita dalla nitrificazione verranno inviate al sedimentatore secondario esistente. Questo permette di avere una prima chiarificazione delle acque e di ricircolare nella sezione biologica la quantità di fango necessaria a garantire le corrette condizioni per il processo biologico IFAS. In particolare il sedimentatore con diametro di 9 m sarà dismesso, mentre quello con diametro pari a 11 m sarà rivisitato per garantirne il corretto funzionamento. Il sedimentatore finale è di tipo circolare ad alimentazione radiale. Il sedimentatore è dotato di carroponte e di sistema di raccolta delle schiume. Il fango di ricircolo è prelevato da una elettropompa sommersa, che funziona con tempi di lavoro prefissati ed inviato alla vasca di denitrificazione. Il fango di supero viene avviato alla stabilizzazione tramite stacco effettuato sulla tubazione di mandata della pompa di ricircolo dei fanghi. Sulla tubazione di alimentazione al sedimentatore verrà inoltre previsto un by-pass per le extra-portate. 3.3.12 Sedimentazione con flottatore Le acque in uscita dal sedimentatore vengono miscelate con le acque di by-pass dalla nitrificazione, all interno del pozzetto esistente, attualmente utilizzato per la disinfezione delle acque. Dopo aver dosato anche il flocculante all interno del pozzetto, le acque vengono avviate per gravità al flottatore che funge da secondo stadio di sedimentazione e che permette di trattare l intera portata di progetto compresa quella di punta e quella in caso di pioggia.

Pagina 25 di 28 Il flottatore utilizzato è un chiarificatore circolare ad aria dissolta. Il funzionamento di questa unità di flottazione è basato sul principio di distribuzione dell'acqua a velocità zero, il quale permette la perfetta chiarificazione di flussi molto grandi con minima turbolenza idraulica all'interno di una vasca molto bassa 3.3.13 Digestione Fanghi A questa vasca perverranno tutti i fanghi di supero dell impianto, che verranno mineralizzati con diffusione di aria portando l età del fango al di sopra dei 40 giorni necessari per la digestione. Verrà mantenuta la vasca esistente mentre il sistema di diffusione aria sarà sostituito totalmente visto il cattivo stato di quello presente. 3.3.14 Ispessimento I fanghi di supero sono estratti dalla sezione di stabilizzazione tramite una pompa e verranno convogliati in nell ispessitore dinamico esistente, per ridurre il tenore di acqua in essi contenuta. L ispessitore servirà anche da polmone di accumulo prima della disidratazione meccanica. Verrà aggiunta una pompa monovite oltre a quella esistente, che servirà per l invio dei fanghi ispessiti alla nastro pressa, anch essa esistente e per la quale è verificata l adeguatezza. Tale nastropressa è in grado di raggiungere tenori di secco di circa il 20%, con notevole riduzione dei costi per lo smaltimento. 3.3.15 Filtrazione Le acque trattate in uscita dal comparto biologico, affinché possano rispettare i severi limiti allo scarico, subiranno una fase di filtrazione su filtri a disco con pannelli di filtrazione. In questo modo vengono trattenuti i fiocchi di fango leggero che vengono trascinati dal liquame in uscita dal sedimentatore/flottatore.

Pagina 26 di 28 3.3.16 Disinfezione UV Le acque filtrate contengono una notevole carica batterica. Il controllo della carica batteriologica residua è conseguito mediante radiazioni nel campo dei raggi ultravioletti (lunghezza d onda di circa 250 nm), la cui efficacia è dovuta alla modifica delle informazioni genetiche dei microrganismi sottoposti a irraggiamento: essi diventano incapaci a svolgere sia le reazioni metaboliche che le funzioni riproduttive. La tecnologia ha il pregio di associare ad una elevata efficacia nei confronti di virus e batteri, il vantaggio di non apportare, a differenza dei processi che impiegano prodotti chimici, ulteriori modificazioni alle caratteristiche dell effluente. Questa tipologia di trattamento ha inoltre i seguenti vantaggi: - necessita di limitate superfici di installazione, dovute ai brevi tempi di contatto, - non produce alcun residuo potenzialmente tossico, - non presenta rischi di sovradosaggio - ha costo di gestione contenuto. Con le caratteristiche del refluo trattato il sistema a raggi UV è in grado di fornire un residuo di carica batterica inferiore a 5000 UFC/100ml di E.coli. 3.3.17 Disinfezione con acido peracetico È prevista una sezione di disinfezione con dosaggio di acido peracetico, al servizio delle acque eventualmente recapitate in by-pass. Pertanto la seguente sezione, utilizzata in alternativa alla più efficiente disinfezione UV, entrerà in funzione solamente in casi eccezionali, nell impossibilità di effettuare l intero processo depurativo. La presente sezione di disinfezione può essere inoltre utilizzata anche nel caso di manutenzione La sezione sarà costituita da una vasca di contatto con setti e da uno stoccaggio del reagente con pompa dosatrice automatica. Il dosaggio dell acido sarà calcolato sulla base della portata di punta dell impianto e la pompa dosatrice si avvierà nel momento in cui l elettrovalvola del by-pass a valle del dissabbiatore si aprirà.

Pagina 27 di 28 3.3.18 Gruppo di continuità L impianto di depurazione di Colico è alimentato normalmente tramite una cabina ENEL. Sarà prevista l installazione di un gruppo di continuità che, in caso di mancanza di energia elettrica all impianto, manterrà in funzione le pompe di sollevamento, tutti i pretrattamenti dell impianto (grigliatura, dissabbiatura), le paratoie automatiche e l elettrovalvola di by-pass e la disinfezione con acido peracetico. 3.3.19 Copertura delle sezioni di ingresso e deodorizzazione Al fine di ridurre al minimo le emissioni maleodoranti, si è scelto di realizzare una copertura delle sezioni critiche, quali la sezione di grigliatura iniziale e la sezione di dissabbiatura e disoleatura. La copertura verrà realizzata con pannelli sandwich in alluminio coibentati con polistirolo espanso di circa 3 cm di. La soluzione adottata permette la facile rimozione della copertura nel caso remoto di manutenzione straordinaria sulle macchine, principalmente la griglia automatica e il carroponte raschiatore. All interno dei locali, un sistema di tubazioni permetterà l aspirazione delle esalazioni moleste e l invio mediante ventilatore all impianto di deodorizzazione. Per il trattamento dell aria aspirata dal sistema sopra descritto si è previsto un impianto basato sulla tecnologia ad abbattimento biologico con biofiltro. I principi su cui si basa l'azione del biofiltro sono in via generale analoghi a quelli utilizzati nei processi di trattamento biologico delle acque reflue; anche questi sistemi, infatti, prevedono lo sfruttamento di un largo spettro di microrganismi (batteri, attinomiceti e funghi) in grado di metabolizzare, attraverso una serie di reazioni biologiche (ossidazione, riduzione ed idrolisi) i composti naturali e di sintesi, inorganici (H 2 S e NH 3 ), organici sia aromatici che alifatici (acidi, alcoli, idrocarburi, ecc.), presenti nei reflui gassosi che li attraversano. In particolare nel biofiltro le sostanze da depurare vengono adsorbite su uno strato di circa un metro di materiale soffice e poroso generalmente di origine vegetale dove, in condizioni ottimali di umidità, ph,

Pagina 28 di 28 tempo di contatto e di nutrienti inorganici e organici, i microrganismi metabolizzano gli inquinanti contenuti nel flusso gassoso da depurare. L impianto di abbattimento previsto sarà quindi del tipo a biofiltro, sarà costituito da una vasca in calcestruzzo armato, contenenti la massa filtrante, nelle quali verrà insufflata l aria proveniente dal sistema di aspirazione. L impianto sarà inoltre dotato di sistema di umidificazione della massa filtrante, alimentato direttamente dalla rete dell acqua industriale. 3.3.20 Viabilità interna Si prevede la realizzazione di nuove strade impermeabilizzate, a servizio dei nuovi edifici ivi compresi i ripristini della pavimentazione stradale interessata dall esecuzione delle nuove opere. La disposizione planimetrica dell impianto è stata studiata in modo da rendere agevoli le normali operazioni di gestione dell impianto. In particolare sono state studiate in funzione delle operazioni di carico e scarico dei reagenti e di avvio a smaltimento dei fanghi disidratati. La viabilità interna è tale da permettere buoni spazi di manovra degli automezzi di trasporto. Le acque scolanti dalle superfici impermeabili, saranno convogliate alla stazione di sollevamento iniziale tramite un sistema di collettamento. 3.3.21 Sistemazioni ambientali Le opere di progetto non prevedono cambiamenti sostanziali alla tipologia costruttiva dell impianto, in quanto le nuove costruzioni edili sono della stessa forma e altezza dell esistente, rispetto al piano campagna. Tuttavia, al fine di ridurre al minimo l impatto visivo dell impianto, si sono previste opere di mitigazione ambientale, quali aree verdi e piantumazioni sul perimetro esterno dell impianto.