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Transcript:

Corso di laurea in Medicina Veterinaria Anno accademico 2016-2017 Alimentazione animale Dr. Agr. Oreste VIGNONE Email: ovignone@unite.it Cell.: 338 15 29 764 Dott.ssa Isa FUSARO Email: ifusaro@unite.it Tel.: 0861266959

CLASSIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI PER USO ZOOTECNICO FORAGGI FRESCHI PRATI PASCOLO ERBAI Monofiti Oligofiti Polifiti CONSERVATI ESSICCATI INSILATI VEGETALI Energetici (cereali) Proteici Legumi (farine d estrazione, Panelli ) CONCENTRATI Sottoprodotti lattiero caseari ANIMALE Sottoprodotti della macellazione

Produzione del Mais i ) '. )lr ---+-il:%'. -...

aratura I concimazione I semina I diserbo I irrigazione Produzione del mais raccolta insilati granella

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

VARIETÀ DEL MAIS In base ad aspetto, morfologia e composizione delle cariossidi si riconoscono diverse varietà: 1)Da popcorn (v. everta), con cariossidi piccole, endosperma vitreo, translucido, buon contenuto di proteina; usato per l Uomo, scarsamente coltivato in Italia. 2) Varietà amilacea, mais tenero per amideria o per produzione alcool; ha amilodestrine al 70% vs 20% normali. 3) Varietà indentata o Dentato; così chiamato perché la cariosside matura ha forma di dente di cavallo. A queste varietà appartengono gran parte degli ibridi. 4) Varietà indurata o mais vitreo; endosperma farinoso e corneo all intorno. 5) Varietà saccharata o mais dolce; l endosperma contiene molti CHO solubili poco amido. Destinato all alimentazione Uomo. 6) Varietà amileo-saccharata: la cariosside è per 2 3 farinosa e per 1 3 zuccherina. Nel mondo vengono utilizzati ibridi che provengono dall incrocio di linee pure; il fenomeno ha il significato di accrescere le performances produttive sfruttando il lussureggiamento degli ibridi

PRODOTTI

DIFFUSIONE MONDIALE

MORFOLOGIA

MORFOLOGIA

CICLO BIOLOGICO FASE VEGETATIVA

CICLO BIOLOGICO FASE RIPRODUTTIVA

ESIGENZE TERMICHE

IL MAIS IN SINTESI Semina: marzo (1 raccolto), maggio-giugno (2 raccolto); 6-8 piante/m 2 20-25 kg seme/ha; distanza fra file=65/75 cm. Raccolta: agosto fino a novembre. Produzione : granella = 100-160 ql./ha; ceroso= 450-700 ql./ha ( produzione max. teorica è pari a circa 800 ql.). Temperatura ottimale : 24-30 C; temperature superiori a 30-33 C sono sempre dannose anche di notte perhè aumenta la respirazione. Sotto i 10 C si ferma la crescita. Luce : è tipica pianta eliofila; nelle tipiche zone maidicole l intensità di illuminazione (90-100.000 lux) è superiore al livello di saturazione (60.000 lux) anche se vi possono essere problemi se aumenta la densità di investimento. Acqua : forti esigenze idriche; sono ritenuti sufficienti 2-300 mm di pioggia nel nord Italia e 4-500 nel sud in funzione anche della capacità idrica dei terreni; di norma si irriga molto. Importante la disponibilità in prefioritura (luglio). Terreno : i migliori sono quelli freschi e permeabili, ph neutri o leggermente acidi sono preferiti. Terreni ricchi di azoto e sostanza organica sono ideali. Avvicendamento: in monocoltura o in rotazione con leguminose o bietola.

Finalità della selezione applicata al mais La pianta del mais è oggetto di numerose modificazione genetiche tese a: 1) Migliorare il contenuto in olio (lipidi fino al 7-8%) 2) Modificare la composizione acidica dei grassi 3) Elevare il valore biologico delle proteine (elevare lisina per es.) 4) Aumentare la digeribilità dell amido 5) Incrementare la capacità di resistere all attacco di parassiti e muffe 6) Migliorare la resistenza alla siccità e all allettamento

PRINCIPALI CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI DEL MAIS 1) Ha un contenuto in energia molto elevato 2) Presenta un valore di proteine modesto(7-9%), buon livello di aa solforati e relativamente modesto di lisina; 3) I valori di fibra sono molto modesti e la digeribilità è molto elevata soprattutto con adeguati trattamenti tecnologici 4) La quantità di caroteni (provitamina A) e xantofille sono variabili a seconda delle varietà 5) Come in tutti i cereali il contenuto di fosforo, potassio e magnesio è buono e più elevati rispetto al calcio (1.5-3 g kg)

USO DEL MAIS BOVINI: nelle vacche in lattazione è usato in quantità molto elevate (silomais da 15 a 35 kg d., farina fino a 7-8 kg d.). Di solito in Italia il mais non viene usato come unico cereale o mangime energetico. Il mais è molto ricco di amidi quindi un suo largo uso può indurre, specie se macinato molto fine o trattato al calore o umido (pastoni), abbassamento del ph ruminale con acidosi. L impiego di mais deve essere associato a quello di alimenti ricchi di proteine. Anche nei bovini da carne il mais nelle diverse forme di impiego rappresenta la più importante fonte di energia. Nel vitello il mais può essere impiegato come granella intera fino ai 4-5 mesi di età Verrà fermentato lentamente nel rumine stante la modesta velocità di transito degli alimenti, mentre ad età e peso più elevati la digestione sarà limitata e non soddisfacente. Per le bovine il cui latte sia destinato alla trasformazione in parmigiano-reggiano, l impiego di mais è limitato dal regolamento di produzione per ridurre i rischi connessi all uso di un solo cereale e per avere una dieta più equilibrata.

INSILAMENTO Tecnica che consente la conservazioni dei foraggi con un elevato contenuto di acqua grazie ad una serie di fermentazioni controllate Processo di fermentazione il cui scopo è di conservare i foraggi verdi allo stato fresco con tutte le loro qualità nutritive.. Sistema di conservazione che si basa su processi fermentativi atti a stabilizzarela la massa foraggera creando un ambiente non adatto allo sviluppo di microrganismi degenerativi della sostanza organica Orientando le fermentazioni verso la produzione di acido lattico, in modo da abbassare il ph, e assicurare condizioni di anaerobiosi

INSILATO DI MAIS Il mais può essere utilizzato come pianta intera allo stato fresco (ceroso) ossia come insilato (SILOMAIS); si può raccogliere la granella di mais (cariosside) che viene conservata secca o umida (PASTONE DI GRANELLA O FARINA) anche insieme al tutolo (PASTONE PANNOCCHIA) E il foraggio a più basso costo nelle aziende zootecniche di bovine da latte Viene utilizzata la parte intera della pianta (fusto, foglie, brattee tutole e granella>) Viene raccolta ad un grado di umidità variabile fra il 60-70% Il foraggio viene trinciato corto 0,5-1,5 cm Povero di proteina e sostanze minerali

PASTONE DI MAIS Farine insilate ottenute dalla granella umida oppure dalla pannocchia integrale (scartocciata) produzione di moltissimi acidi organi Il mais viene raccolto con un umidità del 30-35% Valore nutritivo della pannocchia > del 15% rispetto alla panocchia secca All interno dei sili si sviluppano intensi processi fermentativi che portano ad una maggiore solubilità/digeribilità degli amidi delle proteine e formazione di moltissimi acidi organici I pastoni sono paragonati a dei veri e propri mangimi per l ìelevato CONTENUTO ENERGETICO E L APPETIBILITÀ ATTENZIONE ALLA VELOCITA DI FERMENTAZIONE

...PERCHE INSILARE??? 1.Perchè alcuni foraggi non si poossono affienare 2.Perchè si è meno soggetti alle condizioni atmosferiche 3.Perchè ci sono meno perdite rispetto alla fienaggione 4.Migliore qualità nutrizionale del foraggio conservato...quali FORAGGI INSILARE??? Per tutto il periodo di vegetazione, cioè da metà aprile a fine dicembre si dispone di una serie ininterrotta di colture che si prestano all insilamento: a) COLTURE PRIMAVERILI b) COLTURE INTERCALARI c) SOTTO PRODOTTI DI PIANTE INDUSTRIALI

...COME OTTENERE UN BUON INSILATO??? fattori che influenzano la conservazione per insilamento: contenuto di carboidrati (zuccheri) solubili: ++ contenuto di umidità: -/+ contenuto di proteine: -- capacità tampone-- leguminose meno adatte delle graminacee strutture adatte allo stivaggio (platee, trincee, silos) cantiere di lavoro e meccanizzazione

VANTAGGI: minori perdite rispetto alla fienagione (se ben fatto) minore dipendenza dall andamento meteorologico SVANTAGGI: minore appetibilità dell insilato rispetto al fieno (cattivo insilato) maggiori rischi di conservazione non ammesso per certe produzioni (es. Parmigiano Reggiano)

INSILAMENTO Sfalcio del foraggio Raccolta Trinciatura Caricamento nel silo Compressione della massa Chiusura del silo Stabilizzazione della massa Apertura e utilizzo NB: Le modalità e la tempestività con cui si eseguono le operazioni sono cruciali per l esito della conservazione

EPOCA DI SFALCIO IDEALE FORAGGERA Mais EPOCA DI SFALCIO Maturazione latteo-cerosa Trifogli medica Orzo Triticale Frumento Avena Bottoni fiorali Botticella Maturazione lattea Prato stabile Inizio spigatura

MATRICE SOLIDA (AMIDO) MATRICE LIQUIDA (SOSTANZE ZUCCHERINE LATTESCENTI) Valutazione dello stato di maturazione della granella

Valutazione dello stato di maturazione della granella

Valutazione dello stato di maturazione della pianta di pisello proteico

Valutazione dello stato di maturazione della granella di triticale

STADIO DI MATURITÀ ALLA RACCOLTA La pianta di mais destinata all'insilamento deve essere raccolta nel momento di miglior compromesso tra un elevato contenuto in granella ed una soddisfacente produzione di foraggio per ettaro, prendendo in considerazione anche la digeribilità della fibra. PRODUZIONE U.F./ETTARO ERBA 4480 INSILATO PRATO 5120 FIENO 3650 SILOMAIS 14000

CONTENUTO IN SOSTANZA SECCA DEL FORAGGIO E LUNGHEZZA DI TRINCIATURA CONSIGLIABILE ( ) %SS SILOMAIS taglio cm LOIESSA taglio cm MEDICA taglio cm 20-28 1.2-2.5 3-5 5-7 28-35 1.2-2.5 2-3 3-5 35-50 0.5-1.2-2-3 >50 --- - 2-3 ( ) Tanto più secco sarà il foraggio tanto più fine dovrà essere la trinciatura per favorire la compressione della massa e l eliminazione dell aria

RACCOLTA E TRINCIATURA TRINCIATURA viene effettuata mediante la trincia caricatrice trinciatura corta del foraggio (0.5-1 cm) aumenta la comprimibilità e riduce il contenuto di aria residua nella massa insilata utilizzo dello schiaccia granella utilizzo possibile del rompi granella

Sfalcio e trinciatura

Sfalcio e trinciatura http://www.youtube.com/watch?v=ojoyjd1eql0

Sfalcio e trinciatura https://www.youtube.com/watch?v=_ylvrtt5nsm

CARICAMENTO DEL SILO Il prodotto ottento dall operazione di trinciatura viene trasportato in azienda per essere immagazzinato in: In silo orizzontali con pareti su due lati Silo orizzontali con pareti su tre lati «silo orizzontali» senza pareti Silobag insilati

CARICAMENTO DEL SILO In silo orizzontali con pareti su due lati

CARICAMENTO DEL SILO silo orizzontali con pareti su tre lati

CARICAMENTO DEL SILO «silo orizzontali» senza pareti

Silobag insilati CARICAMENTO DEL SILO

CARICAMENTO DEL SILO AGGIUNTA DI ADDITIVI mescolati alla massa in fase di compattamento inoculi batterici acidi organici

Scarico del prodotto in trincea Telo sulle pareti

Scarico del prodotto in trincea

COMPRESSIONE DELLA MASSA

COMPRESSIONE DELLA MASSA

COMPRESSIONE DELLA MASSA

COMPATTAMENTO SILO http://www.youtube.com/watch?v=scz6vjs4crk

CHIUSURA DEL SILO immediata dopo lo stoccaggio teli di materiale plastico (1 o più strati) teli non traspiranti pesi per impedire l entrata di aria e l infiltrazione d acqua

CHIUSURA DEL SILO

CHIUSURA DEL SILO

CHIUSURA DEL SILO

CHIUSURA DEL SILO https://www.youtube.com/watch?v=4_xmhoo9e7m

Silobag insilati https://www.youtube.com/watch?v=-frnahjvwz8

STABILIZZAZIONE DELLA MASSA FERMENTAZIONE

COSA SUCCEDE NEL SILO??? PRIMA FASE: PERDITA SOSTANZA ORGANICA RESPIRAZIONE AUMENTO TEMPERATURA (MAX 30 ) SECONDA FASE: FERMENTAZIONE ACETICA PERDITA SOST. ORGANICA PRODUZIONE AC. ACETICO +/- DEGRADAZIONE PROTEICA TERZA FASE FERMENTAZIONE LATTICA PRODUZIONE AC. LATTICO (<ph) FASE DI STABILIZZAZIONE: CESSA OGNI ATTIVITÀ FERMENTATIVA ph < 4.00

PRIMA FASE: FASE INIZIALE AEROBICA: Segue la trinciatura dei foraggi fino al completo consumo di Ossigeno Parte degli zuccheri della pianta viene utilizzata dai batteri ed enzimi presenti nelle piante Si deve concludere velocemente per ridurre al minimo il consumo degli zuccheri sia per limitare l aumento di temperatura conseguente

COSA SUCCEDE NEL SILO???

ig. 3.2 - Gruppi di microrganismi coinvolti nel processo dell'insila ento (modificato da Pahlow, 1991).

COSA NON DEVE SUCCEDERE NEL SILO??? RESPIRAZIONE PROLUNGATA Perdite di Sostanza Organica :minore disponibilità di substrato per i lattobacilli Aumento di Temperaura : inibizione attività lattobacilli ph STIMOLO ATTIVITÀ DEI CLOSTRIDI Fermentazione butirrica Fermentazione proteolitica Fermentazione putrefattiva QUALITÀ DELL INSILATO: CATTIVA O PESSIMA

FERMENTAZIONE LATTICA OMOLATTICHE...MATURAZIONE INSILATO... FERMENTAZIONI Controllare le trasformazioni che si verificano durante il periodo di maturazione GLUCOSIO Ac. lattico no CO2, --ph Produzione prevalente di ac lattico = più veloce abbassamento del ph No CO2 = riduce le perdite di So durante l insilamento ETEROLATTICHE GLUCOSIO Ac. lattico CO2, --ph Produzione di ac lattico etanolo e CO2=minore abbassamento del ph + perdite di SO Gli eterolatticio fermentano fruttosio= produzione di acetato L ACIDIFICAZIONE del substrato+ ASSENZA DI OSSIGENO sono i due presupposti su cui si basa la tecnica dell insilamento

...MATURAZIONE INSILATO... FERMENTAZIONI Controllare le trasformazioni che si verificano durante il periodo di maturazione FERMENTAZIONI ANOMALE CLOSTRIDI GLUCOSIO+AC LATTICO ac butirrico ph++; CO2++ Si sviluppano in assenza di O Possono svilupparsi in ambiente acido Possono degradare zuccheri ed acido lattico COLIBATTERI GLUCOSIO+AC LATTICO NH3, endotossine Innalzamento temperatura dell insilato Minore abbassamento del ph

FERMENTAZIONI ANOMALE CLOSTRIDI SACCAROLITICI Fermentano gli zuccheri e l acido lattico PROTEOLITICI Degradano gli aminoacidi acido butirrico anidride carbonica idrogeno acidi organici anidride carbonica ammoniaca ammine PERDITA DI SOSTANZA SECCA (anche del 50%) PERDITA DI APPETIBILITA E QUALITA NUTRITIVA ATTENZIONE ALLA TRASFORMAZIONE IN FORMAGGI A LUNGA STAGIONATURA (gonfiore tardivo)

FERMENTAZIONI ANOMALE COLIBATTERI: Presenti nel terreno (ATTENZIONE ALLO SFALCIO) Si sviluppano in condizioni di ph neutro, contenuto elevato in acqua, presenza residua di acqua FERMENTANO ZUCCHERI SEMPLICI produzione di ac. acetico anidride carbonica RIDUZIONE SUBSTRATO PER I BATTERI LATTICI RIDUZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA

...MATURAZIONE INSILATO... ADDITIVI ACIDIFICANTI Acidi organici/inorganici Accelerano l abbassamento del ph Inibiscono lo sviluppo dei clostridi e colibatteri Facilitano l azione dei batteri lattici STIMOLATORI DELLA FERMENTAZIONI LATTICHE Polpe secche di bietola, farina di mais e melasso zucchero grezzo Agiscono su foraggi poveri di carboidrati fermentescibili Aumentano la disponibilità di glucosio per i batteri lattici INOCULANTI BATTERICI Culture liofilizzate di batteri lattici omofermentanti Anticipano la fase di dominanza dei batteri lattici

APERTURA DEL SILO APERTURA: solo dopo la stabilizzazione della massa (minimo 28 d., meglio 60/90 giorni) DESILAMENTO Evitare al massimo l esposizione all aria; Usare desilatori (taglio netto ma riduzione della dimensione particelle); Velocità avanzamento giornaliero di almeno 20 cm.; Rinnovo del fronte in almeno 3-5 giorni; Problemi di conservazione maggiori nei periodi caldi e umidi.

cappello

APERTURA DEL SILO DESILAMENTO https://www.youtube.com/watch?v=dek8hrrnsdq https://www.youtube.com/watch?v=sobsu2itunq

PASTONE DI MAIS Farine insilate ottenute dalla granella umida oppure dalla pannocchia integrale (scartocciata) produzione di moltissimi acidi organi Il mais viene raccolto con un umidità del 30-35% Valore nutritivo della pannocchia > del 15% rispetto alla panocchia secca All interno dei sili si sviluppano intensi processi fermentativi che portano ad una maggiore solubilità/digeribilità degli amidi delle proteine e formazione di moltissimi acidi organici I pastoni sono paragonati a dei veri e propri mangimi per l ìelevato CONTENUTO ENERGETICO E L APPETIBILITÀ ATTENZIONE ALLA VELOCITA DI FERMENTAZIONE

PASTONE DI MAIS https://www.youtube.com/watch?v=z2izntswote

INSILAMENTO CON FASCIATI FASI: Sfalcio Andanatura Appassimento Raccolata Fasciatura Stabilizzazione della massa Apertura del fasciato http://www.youtube.com/watch?v=3n7t7cv8pyw

QUALE TECNICA D INSILMENTO UTILIZZARE INSILAMENTO IN TRINCEA È la tecnica più utilizzata nelle aziende per praticità d uso e affidabilità del risultato PREGI Contenimento delle perdite quanti/qualitative e svincolamento dagli eventi atmosferici sfavorevoli per la ridotta permanenza in campo del foraggio. Investimenti relativamente contenuti DIFETTI Rischi di aumento delle perdite in caso di fermentazioni anomale. Rischio di contaminazioni con il terreno. Difficile da operare nei terreni declivi Necessità di buone capacità tecniche degli operai. INSILAMENTO IN TUBOLARE PLASTICO È ideale per piccole realtà PREGI DIFETTI Contenimento dei costi fissi rispetto Di non facile realizzazione per tecnica all insilamento a in trincea, aumentando la scarsamente collaudata, non adeguato per capacità di stoccaggio in tempi più brevi. Rinnovo giornlaliero del fronte del taglio dando l insilamento dei foraggi. Costo del plastico notevole. Qualità dei foraggi film non la possibilità anche insilare alimenti diversi sempre soddisfacente. http://www.youtube.com/watch?v=qeunndy4vxo

QUALE TECNICA D INSILMENTO UTILIZZARE INSILAMENTO IN ROTOBALLE L insilamento delle rotoballe mediante insilamento rappresenta una tecnica economica per le piccole aziende dando notevole flessibilità e rapidità di impiego, possibilità di immagazzinare il prodotto in luoghi disparati, contenere i consumi energetici e mantenere intatta la struttura del foraggio senza dover ricorrere alla trinciatura PREGI Flessibilità operativa svincolamento dalle condizioni atmosferiche. Perdite contenute di prodotto. Investimenti contenuti. Adattabilità a qualsiasi dimensione aziendale. Non è necessaria la trinciatura. http://www.youtube.com/watch?v=3n7t7cv8pyw DIFETTI Notevoli costi del film plastico. Difficoltà di smaltimento della plastica. Film plastici non riutilizzabile. Difficoltà di manipolazione delle rotoballe fasciate. Possibili attacchi dei roditori.

Valutazione dietetica e biologica Appetibilità e ingestione Risposte produttive Benessere e sanità animali

VALUTAZIONE QUALITATTIVA DEGLI INSILATI COLORE Un buon insilato mantiene un colore simile alla pianta di partenza ODORE Frutta dolce, molto aromatico, leggermente acido, mentre un odore acido o fortemente aspro indica la presenza di acido acetico STRUTTURA DELLA PIANTA Deve essere completamente riconoscibile dopo l insilamento SAPORE??? ph Mezzo semplice e rapido per la valutazione di un insilato