ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE 4
Direttore Roberto Chionne Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Facoltà di Lingua e Cultura Italiana Università per Stranieri di Perugia Comitato scientifico Roberto Cafferata Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Università degli Studi di Roma Tor Vergata Vincenzo Formisano Professore associato di Economia e Gestione delle Imprese Università degli Studi di Cassino Fabio Fortuna Professore ordinario di Economia Aziendale Università telematica di Roma UNICUSANO Giancarlo Scozzese Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese Università per Stranieri di Perugia Teresina Torre Professore associato di Economia Aziendale Università degli Studi di Genova
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La collana scientifica Economia e gestione delle imprese nasce con lo scopo di contribuire non solo allo sviluppo e alla diffusione nel nostro Paese di sistemi e tecniche di management sempre più moderne ed in linea con le problematiche attuali, ma anche di dare voce al mondo accademico e gestionale al fine di evidenziare i problemi di competitività che i mercati globali stanno affrontando in questo difficile periodo di transizione economica. La collana è quindi aperta ad affrontare temi di gestione d impresa, di marketing,di finanza aziendale, di organizzazione aziendale, di strategia d impresa, di operations, di innovazione tecnologica e di problemi giuridici fortemente incidenti sulle performance delle imprese stesse. La vision della presente collana e quella di poter divenire un luogo di confronto e di dibattito tra il modo gestionale, grazie alla presenza di contributi che saranno forniti da figure di primo piano rappresentative delle migliori realtà imprenditoriali nazionali ed internazionali,ed il mondo accademico che, grazie ai suoi contributi teorici può dare un forte ed effettivo contributo al progresso del sistema aziendale nel suo complesso. Destinatari della presente collana di ricerca sono tutti coloro che ripongono interessi nella gestione d impresa nel suo complesso. Si pensa ad esempio, al management delle imprese private e pubbliche, alle amministrazioni locali, regionali e nazionali, interessate ad ottimizzare l attrattività e competitività delle proprie aree territoriali, ai professionisti e ai fornitori di beni e servizi dei comparti industriali e dei servizi, a studiosi ed accademici. La presente collana di ricerca sarà composta sia da monografie che da raccolte di lavori su determinati argomenti specifici che saranno di volta in volta concordati dal comitato scientifico.
Alberto Bramanti Fare squadra per competere L esperienza delle reti d impresa nel contesto italiano e lombardo
Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-5747-6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: dicembre 2012
Indice 11 Presentazione 17 Capitolo I Micro-imprese, artigianato e forme aggregative Alberto Bramanti, Michele Scarpinato 1.1. La piccola dimensione e le nuove sfide competitive, 20 1.2. L aggregazione: una scelta strategica a disposizione delle imprese, 25 1.3. Aggregarsi: con quali fini?, 28 1.3.1. Subfornitura e contoterzismo, 29 1.3.2. Altre forme aggregative tra imprese, 30 1.4. Una possibile classificazione delle forme aggregative, 32 1.4.1. Alcune tassonomie delle forme aggregative, 34 1.4.2. Vantaggi di costo, gamma e apprendimento, 38 1.5. È sempre necessario aggregare le imprese?, 42 1.6. Perché promuovere aggregazioni aziendali?, 44 1.7. Come si aggregano le imprese?, 45 1.7.1. Tre prerequisiti per il successo aggregativo, 47 1.7.2. Il ruolo degli attori intermedi e delle associazioni imprenditoriali nei processi aggregativi, 49 1.8. Quali interventi per l operatore pubblico?, 50 1.8.1. La selezione delle aggregazioni, 52 1.8.2. L utilizzo dei finanziamenti pubblici per l aggregazione, 53 1.8.3. Altri strumenti di promozione delle aggregazioni, 55 1.8.4. Il manager della rete, 57 1.9. Le reti d impresa: un percorso da costruire, 58. 61 Capitolo II Le politiche di aggregazione per le imprese: l esperienza europea e italiana Michele Scarpinato, Giulia Lazzeri 2.1. L Europa e la geometria variabile delle reti e dei cluster di imprese, 65 2.2. Le politiche di cluster nell Unione Europea, 67 2.3. Esperienze implementative dei quattro grandi Paesi, 73 2.3.1. Francia, 76 2.3.2. Germania, 83 2.3.3. Regno Unito, 88 2.3.4. Spagna, 89 2.4. L Italia: dalle politiche distrettuali alle declinazioni regionali dei cluster, 94 2.5. Le esperienze regionali del Nord, 97 2.5.1. Piemonte, 97 2.5.2. Lombardia, 100 2.5.3. Veneto, 104 2.5.4. Emilia Romagna, 109 2.6. Apprendere dalle buone pratiche : alcune indicazioni di policy, 113 2.6.1. Gli obiettivi dell aggregazione: filiere vs. territori, 113 2.6.2. La strumentazione 7
8 Fare squadra per competere per favorire l aggregazione: ovvero come superare le barriere esistenti, 114 2.6.3. Il sostegno finanziario ai costi di rete, 116. 119 Capitolo III L esperienza lombarda dei distretti regionali per l innovazione Michele Scarpinato, Davide Zanon 3.1. Il Programma DRIADE: una politica aggregativa moderna, 120 3.2. Gli obiettivi dichiarati dal Programma, 122 3.3. Gli strumenti utilizzati, 124 3.3.1. Il networking, 126 3.3.2. Il Comitato Promotore e il soggetto capofila, 127 3.3.3. Il ruolo degli attori intermedi, 129 3.3.4. I contributi alle imprese, 130 3.3.5. La presenza del Centro di trasferimento tecnologico, 133 3.4. Una learning policy che apre a nuove esperienze, 134 3.4.1. Finanziare la rete o i contenuti progettuali?, 135 3.4.2. Obiettivi ex post differenti da quelli enunciati ex ante, 136 3.5. Alcune considerazioni valutative, 139 3.5.1. L aggregazione, 142 3.5.2. L innovazione, 144 3.6. In sintesi: una politica da riproporre, 145. 149 Capitolo IV Il contratto di rete nel contesto normativo ed economico attuale Alberto Bramanti 4.1. Crisi: la molla del cambiamento, 151 4.2. Lo Small Business Act (SBA) e lo Statuto delle Imprese, 154 4.2.1. Lo Small Business Act (SBA) e la sua declinazione lombarda, 155 4.2.2. Lo Statuto delle Imprese, 161 4.3. Il percorso economico e legislativo del contratto di rete, 163 4.3.1. Evoluzione della normativa del contratto di rete, 164 4.3.2. Un cantiere aperto e alcuni punti deboli, 168 4.4. Il Contratto di rete: peculiarità e differenze con le altre forme aggregative, 173 4.4.1. Il distretto quale rete territoriale, 174 4.4.2. Il consorzio: l aggregazione principe delle PMI, 176 4.4.3. Le società consortili, 178 4.4.4. Le società cooperative, 179 4.4.5. Le associazioni, 180 4.4.6. Le Associazioni Temporanee d Impresa (ATI), 181 4.4.7. Le joint ventures, 182 4.4.8. Il Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE), 183 4.4.9. Unità di intenti nella varietà delle forme, 184. 187 Capitolo V La diffusione nazionale del contratto di rete e il suo impatto sulle performance aziendali Alberto Bramanti, Gabriele Spadoni 5.1. Il contratto di rete, un panorama in rapida evoluzione, 190 5.2. Aspettative delle MPMI nei confronti delle aggregazioni, 196 5.2.1. Reti di imprese nell artigianato: il caso Piemonte, 198 5.2.2. Reti di impresa nel-
Indice 9 l artigianato: il caso Lombardia, 202 5.2.3. Aggregazioni e reti d impresa nel Nord Est, 206 5.3. Contratti di rete e ricadute sulle imprese, 207 5.3.1. Dimensionamento, scelte strategiche e ruoli aziendali nei contratti di rete, 209 5.3.2. Autovalutazione dell impatto di rete e performance attese, 215 5.4. Un approfondimento sul caso Italia: performance di rete e analisi controfattuale, 220 5.4.1. Metodologia d indagine e selezione del campione, 221 5.4.2. Analisi descrittive bivariate, 223 5.4.3. Un analisi di regressione logistica, 228 5.4.4. Alcune considerazioni conclusive, 229 5.5. Il punto di vista delle imprese, 230 5.5.1. Caratteristiche del campione e analisi dei risultati, 231 5.5.2. Una SWOT Analysis del contratto di rete, 234 5.6. Conclusioni provvisorie sul contratto di rete, 237. 241 Capitolo VI La recente esperienza lombarda in tema di reti di impresa: internazionalizzazione e reti terziarie Alberto Bramanti 6.1. La partecipazione delle imprese manifatturiere e di servizi lombarde a progetti di rete, 245 6.1.1. Cambiare finanziamento della politica per moltiplicarne gli impatti, 246 6.1.2. Verso una fase due e una fase tre della politica di rete, 247 6.1.3. Il Programma ERGON: obiettivi di internazionalizzazione, 249 6.1.4. Il programma CTS (commercio, turimo e servizi): sostenere il commercio in tempi di recessione, 251 6.1.5. Elementi ricorrenti dei due Programmi di rete, 253 6.2. Progetti di internazionalizzazione delle MPMI in rete, 257 6.2.1. Una rete nel campo della moda (rete 1), 260 6.2.2. Una rete nel campo dell arredamento (rete 2), 265 6.2.3. Una rete di produzione di beni e macchinari (rete 3), 270 6.2.4. Una rete integrata per prodotti di IV Gamma (rete 4), 275 6.2.5. Una rete di servizi di comunicazione (rete 5), 277 6.3. Aggregazioni di rete nel settore commerciale, 282 6.3.1. Cinque eccellenze di rete nel commercio lombardo, 285 6.3.2. Una rete per il commercio all ingrosso nel comparto alimentare (rete 1), 288 6.3.3. Una rete per prodotti di consumo ecosostenibili (rete 2), 290 6.3.4. Una rete nel comparto della cartoleria (rete 3), 294 6.3.5. Una rete per il vino innovando il comparto Ho.Re.Ca. (rete 4), 297 6.3.6. Una rete di vicinato che punta su cultura e gusto del bello (rete 5), 301. 307 Capitolo VII Reti per competere: allentare i vincoli e diffondere le buone pratiche. Quali insegnamenti per il futuro? Alberto Bramanti, Michele Scarpinato 7.1. Il contratto di rete quale strategia di co opetition, 308 7.1.1. Crescita e sviluppo: due lati della stessa medaglia?, 309 7.1.2. Contratti di rete e dinamiche organizzative, 311 7.2. Il gradimento del contratto di rete da parte
10 Indice delle MPMI e la sua probabile evoluzione futura, 315 7.2.1. Il contratto di rete come risposta possibile alle criticità incontrate, 315 7.2.2. Modifiche richieste e attese sul contratto di rete, 317 7.3. Verso il rating di rete: i rapporti con il sistema finanziario, 320 7.4. Un bilancio delle politiche regionali: gli spazi di miglioramento, 325 7.4.1. La varietà delle reti e la specificità dei contenuti, 327 7.4.2. Alcune direzioni di consolidamento, 330. 335 Bibliografia 347 Notizie sugli autori
Presentazione Nell ultimo decennio la riflessione sui temi delle aggregazioni tra micro e piccole medie imprese (MPMI) si è molto sviluppata con un accelerazione nel periodo più recente in cui anche la crisi ha svolto un ruolo da catalizzatore. L attenzione per il tema è dunque cresciuta esponenzialmente una semplice ricerca su Google della voce reti di impresa consegna quasi 1,2 milioni di risultati (interrogazione a dicembre 2012) e parallelamente è cresciuta l attenzione dei policy maker per il soggetto. Oggi sono disponibili nuovi strumenti quali il contratto di rete ma, soprattutto, gli imprenditori hanno compiuto un significativo salto culturale, impensabile solo un decennio fa. Ciò che è cambiato è innanzitutto il contesto in cui anche le imprese minori operano: la glo cal competition ha reso contendibili mercati che prima erano considerati captive (Dagnino, Rocco, 2009; Yami, et al., 2010); il cosiddetto domestic market (che abbraccia ormai l intera Unione Europea) non è sempre sufficiente ad assicurare un adeguato fatturato ai produttori, i volumi risultano calanti, la concorrenza dall estero aumenta (Fortis, 2011); il consumatore si caratterizza per una maggiore sofisticazione e richiede un prodotto più performante, con un migliore rapporto prezzo qualità, con un più alto contenuto di servizio (Rifkin, 2000). Il prodotto, l oggetto fisico, spesso si trasforma in una semplice piattaforma tecnologica per vendere un servizio: non si compra un decoder si compra un abbonamento a Sky, non si compra un telefonino si compra un servizio di interconnessione, non si compra un navigatore ma piuttosto il software per navigare, il più aggiornato possibile, magari dialogante e possibilmente in grado di scaricare informazioni in tempo reale, compreso il posizionamento degli auto velox. Questi esempi 11
12 Presentazione potrebbero moltiplicarsi e sono certamente soggetti a crescere ulteriormente negli anni a venire: ciò che connota sinteticamente tali cambiamenti è il passaggio da una filosofia del possesso a una filosofia dell accesso ; il concetto di chiavi in mano si fa sempre più interessante (prodotto, servizio, assistenza, ecc. e, all opposto, quello del kit di montaggio, laddove il costruirsi il prodotto fa parte di un gioco in cui intervengono elementi simbolici ulteriori (Accenture, 2007). Una conseguenza visibile di tali cambiamenti è che occorre crescere 1 : la crescita sembra inevitabile per esplorare e presidiare mercati lontani (non sempre e non solo in senso geografico), per introdurre continuamente innovazioni di prodotto e di servizio che aumentano il livello di competitività che consente di far fronte alla crisi. Le MPMI seguono le linee di minor resistenza per mettere a regime cambiamenti permanenti, relativi al posizionamento di mercato e alla propria organizzazione, e devono essere aiutate a percorrere questo cammino: ecco dunque un terreno elettivo per buone politiche territoriali. Sebbene la riflessione su questi temi si sia molto sviluppata negli anni recenti le realizzazioni a rete (considerando qui solo quelle formalizzate) risultano ancora poche, soprattutto se paragonate agli universi di potenziali aspiranti; occorre dunque monitorare le evidenze disponibili con grande attenzione e riflettere sui segnali, anche deboli, provenienti dai mercati, così come sulle prime esperienze di policy che in differenti contesti regionali vengono implementate. Il taglio di questo lavoro è dunque profondamente policy oriented e con una focalizzazione specifica sulla regione Lombardia. Le ragioni di questa scelta sono molteplici. Innanzitutto la Lombardia presenta un tessuto produttivo ricco e articolato che esprime progettualità e forte orientamento ai mercati internazionali: esso è, al tempo stesso, connotato da una MPMI che sperimenta più e prima di altre, collocata il differenti contesti territoriali questa esigenza di crescita; è pervaso da un attenzione nelle politiche regionali per la sperimentazione di nuove modalità nell accompagnare le proprie imprese verso 1. Non sempre, e non necessariamente in termini dimensionali. Sempre e certamente in termini culturali, relazionali, di innovazione e di prodotto servizio.
Presentazione 13 il mercato globale, aiutandole a compiere anche quei salti culturali indispensabili nel segnare discontinuità positive nel fare impresa, secondo modalità più adeguate alla competizione del terzo millennio 2. Infine, l interesse per il caso lombardo discende dall esistenza di una consuetudine al coinvolgimento del sistema delle rappresentanze della business community regionale e del suo sistema delle Camere di Commercio, cioè di quelle autonomie funzionali che innervano il sistema produttivo e contribuiscono alla governance del sistema stesso e al consolidamento dell humus territoriale dentro il quale le imprese operano, un contesto assolutamente prezioso ed imprescindibile per accelerare i cambiamenti culturali richiesti per un salto di qualità del sistema delle MPMI, che pure mantengono un ruolo assolutamente decisivo per la tenuta, la ripresa e la prosperità del sistema industriale lombardo e dunque italiano. Il percorso di riflessione qui sviluppato racchiude l arco temporale del primo decennio del terzo millennio, un periodo molto significativo e segnato da grandi cambiamenti pur nella sua brevità. Le riflessioni maturate dagli autori si ancorano inoltre a differenti percorsi di ricerca articolatisi in questo decennio su specifici sottoinsiemi del sistema produttivo lombardo che condividono due attenzioni scientifiche: i) la prima relativa alle forme aggregative tra MPMI (artigiane e non), ii) la seconda orientata alle politiche della regione nel confronto di questi percorsi di crescita per vie esterne. Su questo nucleo di research questions è costruita la struttura del volume, il cui sviluppo è costituito dall ampliamento e approfondimento di tale nucleo in stretto dialogo con la letteratura rilevante su tali temi e con un significativo ampliamento di orizzonte geografico (cfr. Capitolo 4) all intero contesto italiano. Dal volume, per contro, sono stati eliminati i riferimenti troppo puntuali, e specifici dei singoli contesti di ricerca, per estrarre sempre gli elementi generalizzabili e di sistema che da quei percorsi di ricerca emergevano. La riflessione 2. Una narrazione non convenzionale di questa energia del cambiamento e di questa ineludibile necessità di reinventarsi è contenuta nel bel volume di Corno (2012) che documenta con 14 storie personali ed aziendali come: «La sfida e la bellezza del cambiamento sono rappresentate dall unicità con cui si sviluppa, però può essere utile e stimolante confrontarsi con l esperienza delle persone e cogliere da ogni caso qualche elemento incoraggiante e qualche suggerimento per elaborare scelte significative all interno della propria azienda, nuovi percorsi professionali o imprenditoriali.» (p. 13).
14 Presentazione è stata inoltre ampliata all analisi del contratto di rete che da molti punti di vista rappresenta la vera novità dell ultimo triennio: un primo punto di arrivo, e necessariamente di ripartenza, nel tracciare una strada percorribile anche dalle MPMI. Un forte stimolo intellettuale è infine giunto dal coinvolgimento del curatore nel pool di esperti che ha valutato i progetti dei bandi ERGON di Regione Lombardia (Azione 1 Creazione e aggregazione di imprese ) e AGGREGAZIONI CTS ( Concessione di contributi per la costituzione di reti di impresa nei settori: commercio, turismo e servizi ) e dalla piacevole e per certi versi inaspettata novità che tali bandi hanno rappresentato disvelando una realtà imprenditoriale più matura e pronta di quanto ci si potesse ragionevolmente attendere. Le riflessioni maturate in questo decennio sono state dunque sistematizzate in un percorso coerente e vengono offerte al policy maker perché il policy design delle politiche regionali possa trarre vantaggio dall esperienza, e le future politiche siano aiutate a rafforzare i propri punti di forza e ad allentare le debolezze che sulla base dell esperienza attuativa si evidenziano. Nei singoli elementi di riflessione contenuti, e in oltre un decennio di osservazione e valutazione delle politiche regionali, preziosi sono stati gli innumerevoli contatti con consulenti, funzionari, imprenditori con cariche associative e ricercatori, che hanno offerto tempo prezioso per raccontare e dibattere i problemi delle PMI, le aspettative nei confronti delle politiche e l emergere di punti di forza e di debolezza nell implementazione delle stesse. A tutti va un sentito ringraziamento per la disponibilità e l acutezza di alcun valutazioni che hanno profondamente plasmato il pensiero degli autori su questi temi 3. Il volume si chiude con alcuni suggerimenti affinché regione Lombardia consolidi ulteriormente il bagaglio di esperienze e buone pratiche del suo fare politica per il sistema delle piccole imprese anche migliorandone la gestione alla luce delle esperienze pregresse. Lo 3. Le riflessioni che danno forma al volume sono il frutto di un decennio di lavoro di ricerca che si è alimentato anche di numerosi contatti diretti con imprenditori e funzionari dello loro associazioni, con i direttori di consorzi e gli animatori di sviluppo sul territorio. A tutti vogliamo dire grazie per il tempo messoci a disposizione, per il confronto franco e serrato sulle idee, per il solido ancoraggio alla realtà che ha frequentemente riportato l equipe alla concretezza dell impresa.
Presentazione 15 specifico momento in cui il volume viene alla luce deve essere colto quale opportunità: si intende consegnare alla futura Giunta regionale e al Consiglio che usciranno dalle urne riflessioni e suggerimenti che, facendo tesoro dell esperienza sin qui realizzata, siano di auspicio per nuovi passi futuri.