Storia del diritto medievale e moderno 4 Diritto moderno

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Storia del diritto medievale e moderno 4 Diritto moderno

Dalla Tradizione alla Ragione Nel 500 c è un mutamento di paradigma, ossia il cambiamento di quell insieme di idee e principi con i quali analizziamo la realtà. Si abbandonano progressivamente le dottrine medievali in favore di un approccio più razionale. (Si pensi ad es. alle novità in campo scientifico come Niccolò Copernico e poi Galileo Galilei)

Contrapposizione tradizione. Il diritto si fondava sulla tradizione intesa come ripetizione costante dei comportamenti e delle regole. Diritto immutabile e immobile ragione. Il diritto può derivare da scelte razionali, da un atto di volontà del legislatore.

FRANCIA Nel 500 inizio dell antiromanesimo basato sulla critica del diritto romano come simbolo della tradizione. Vigenza del diritto romano nel sud non ratione imperii sed imperio rationis Sviluppo della legislazione regia. Le Ordonnances vengono raccolte in Codes (termine ricavato dalla tradizione romanistica del Codex). Non si tratta di codici moderni ma di raccolte di diritto già vigente, per lo più di diritto processuale (e non sostanziale).

Prototipo dell assolutismo Regno di Francia quale modello dello Stato assoluto d età moderna Ordinamento tendenzialmente accentrato Poteri nelle mani del Re, a discapito degli organi rappresentatitivi Ancien Régime denominazione coniata dai rivoluzionari per definire l ordinamento assolutistico

Francia: Curia Regis Dalla Curia regis, (che aveva competenze vaste e indistinte, tipiche della iurisdictio) si separarono nel XIII sec. ü la Curia in parlamento (competenze giurisdizionali da cui ha origine il Parlement) ü la Curia in Consilio (da cui ha origine il Conseil du Roi)

I parlamenti di Francia

Parlamenti di Francia Parlamento di Parigi, tribunale supremo in materia civile e penale Funzioni giudiziarie Funzioni extra-giudiziarie Registrazione degli atti regi Diritto di rimostranza (remontrances) Lettre de jussion - Itératives remontrances Lit de justice soluzione della contrapposizione tra il Re e il Parlamento Creazione dei 13 Parlamenti provinciali

Lit de justice Louis XV 1715

Seduta della Flagellazione 3 marzo 1766 Luigi XV Parlamento di Parigi Ciò che è avvenuto nei miei Parlamenti di Pau e di Rennes non riguarda gli altri Parlamenti Io non sopporterò che si formi nel mio regno un associazione che farebbe degenerare in una confederazione di resistenza il legame naturale degli stessi doveri e delle obbligazioni comuni né che si introduca nella monarchia un corpo immaginario che non potrebbe che turbarne l armonia, la magistratura non forma un corpo né un ordine separato dai tre ordini del Regno; i magistrati sono miei funzionari, incaricati di sollevarmi dal dovere veramente regale di rendere la giustizia ai miei sudditi, funzione che li lega alla mia persona e che li renderà sempre raccomandabili ai miei occhi. 1/3

2/3 Tentare di erigere in principio delle novità così perniciose, è fare ingiuria alla magistratura, smentire la sua istituzione, tradire i suoi interessi e disconoscere le vere leggi fondamentali dello Stato. Come se fosse lecito dimenticare che soltanto nella mia persona risiede il potere sovrano, il cui carattere peculiare è lo spirito di consiglio, di giustizia e di ragione; che soltanto da me le mie corti traggono esistenza e autorità; che la pienezza di tale autorità, che esse esercitano esclusivamente in nome mio, rimane sempre in me e il suo uso non può mai essere rivolto contro di me;

3/3 che a me soltanto appartiene il potere legislativo, senza dipendenze, né spartizioni; che soltanto grazie alla mia autorità i magistrati delle mie corti procedono, non alla formazione, ma alla registrazione, pubblicazione ed esecuzione della legge, e che è loro permesso di farmi rimostranze ciò che è dovere di buoni e fedeli consiglieri; che l ordine pubblico emana interamente da me, che ne sono il guardiano supremo; che il mio popolo fa tutt uno con me e che i diritti e gli interessi della nazione, di cui si osa fare un corpo separato dal monarca, sono necessariamente uniti con i miei e risiedono esclusivamente nelle mie mani.

Conseil du Roi Il Grand Conseil sorge con la specializzazione, e trasformazione in organo permanente, del Conseil nelle questioni giurisdizionali che non erano di competenza della justice déléguée Presso il Re rimane il Conseil d Etat (o Conseil privé) composta da personalità di fiducia del Re (competenze amministrative in senso stretto) Il Conseil rimane per tutta l età moderna organo di governo del Re, contrapposto Al Parlement espressione della justice déléguée

Stati Generali Originati dalla Curia solemnis o Consilium generale, ossia dall organo feudale che aveva il compito di consigliare il Re Si riuniva prevalentemente quando il Re aveva bisogno di imporre nuovi tributi. Frequenti riunioni nei secc. XIII - XV. Convocati solo dal Re, non potevano autoconvocarsi, mancava del tutto la periodicità, né c era una sede fissa (Parigi, Tours, Blois, Versailles) Era un organo solo consultivo, non aveva potere decisionale, a decidere era solo il Re Fino al XV sec. sono effettivamente una corte feudale, nel senso che sono convocati ad personam direttamente dal Re, senza alcuna forma di rappresentanza

Stati generali (continua) XV sec. Affermazione rappresentanza corporativa, basata sugli ordini (Clero, Aristocrazia, Terzo Stato), e delibera per ordini e non per testa Numero variabile di rappresentanti, elezioni nei vari bailliages e sénéchaussées L eletto era un mandatario, portatore di un mandato imperativo e di un cahier de doléances. Argomenti in discussione stabiliti dal Re. Le decisioni degli Stati non vincolavano in alcun modo il Re Al termine dei lavori si preparava un unico cahier

Stati generali (continua) Gli Stati Generali avevano competenze : ordinarie (imposizione tributaria, e cahiers de doléances), straordinarie (estinzione della discendenza reale, inalienabilità del demanio, questioni relative alle Lois fondamentales, reggenza in caso di minorità del Re) Dopo gli Stati di Parigi del 1614 non furono più convocati fino al 1789

Fonti 1) leggi fondamentali: norme di carattere consuetudinario che costituivano la c.d. costituzione del Regno. Esse disciplinavano la successione al trono, l indisponibilità del demanio regio ecc. 2) leggi regie (denominate Ordinanze, Editti, Lettere patenti) 3) giurisprudenza delle Corti sovrane ( in particolare gli Arrêts de règlement ) 4) consuetudini locali (le Coutumes - Ordinanza di Montils-lès-Tours di Carlo VII sulla redazione delle consuetudini 1454 i Coutumiers sono le raccolte)

Pays de droit écrit - Pays de droit coutumier 1) regioni meridionali (paesi di diritto scritto) nei quali il diritto romano esercitava un importante ruolo in quanto considerato consuetudine fondamentale 2) regioni settentrionali (paesi di diritto consuetudinario) dove l influenza del diritto consuetudinario germanico era preponderante e il diritto romano era solo considerato ratio scripta, ossia un insieme di principi coerenti ma non vigente. Il quadro generale evidenzia la frammentazione ed eterogeneità delle fonti. La situazione non fu modificata fino alla Rivoluzione francese e alla promulgazione dei codici napoleonici.

Le coutumes

Giustizia in Francia Tre forme di giustizia: 1) Justice concédée (giustizia concessa) giust. signori feudali 2) Justice déléguée (giustizia delegata ) amministrata da magistrati regi inamovibili 3) Justice retenue (giustizia ritenuta) amministrata dal Re o da magistrati scelti dal Re

Limitazione della giustizia signorile (XVI-XVII sec.) Limitazione in favore dei giudici regi, antagonismo tra le due giurisdizioni. Elemento politico di tale progressiva limitazione Elaborazione del principio dei cas royaux ossia reati di competenza esclusiva dei giudici regi (lesa maestà, falsificazione, omicidio sulle strade, contrabbando ecc.) Incremento del numero dei Cas royaux Principio della Bourgeoisie royale gli abitanti delle città erano sottratti alla giurisdizione signorile Istituto della Prévention (in latino Praeventio). Il giudice regio anticipa quello signorile considerandolo negligente

Re-giudice e justice retenue Il Re manteneva il carattere di giudice e di fonte di ogni giustizia. Quindi poteva amministrare la giustizia personalmente, anche senza l'ausilio dei giudici. Poteva intervenire in ogni fase di qualunque processo (civile, penale o amministrativo). Istituti della justice retenue: Lettres de cachet ordini perentori di carattere giurisdizionale privi di procedura o alcun tipo di motivaz. évocation (avocazione) sottraeva una causa a un giudice competente per affidarla a un altro (che non ne aveva competenza) Commission (commissione) ossia istituzione di una giurisdizione ad hoc successiva alla commissione del fatto