Valutazione pre-money. Il term sheet contiene l indicazione della valutazione della società prima dell investimento. Si

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Transcript:

55 Il diritto dei contratti 3.4.2.1.1 Diritti ed entità della partecipazione. Di norma il venture capitalist sottoscrive una partecipazione di minoranza che conferisce specifici diritti di carattere amministrativo e patrimoniale. Le motivazioni per le quali il venture capitalist chiede partecipazioni dotate di particolari diritti (non riconosciuti al resto della compagine sociale) sono conseguenza: (i) dell entità della somma investita superiore (generalmente di molto) a quella impegnata dagli altri soci a fronte della attribuzione di partecipazioni di minoranza non tutelate da garanzie patrimoniali; (ii) di investimenti paramentrati a valutazioni della società che riconoscono un premio agli sviluppi tecnologici acquisiti e alle potenzialità di ulteriore sviluppo; (iii) del fatto che la gestione della società, in primis quella ordinaria, è lasciata nelle mani dei founders. Nello specifico al venture capitalist è attribuito il diritto ad un dividendo privilegiato ancorato percentualmente a quanto dallo stesso corrisposto per la sottoscrizione della partecipazione. Solitamente si tratta di un dividendo cumulativo con corresponsione differita. Il venture capitalist, pertanto, maturerà il diritto alla percezione degli eventuali dividendi maturati (ma non distribuiti) negli esercizi precedenti, al momento della cessione della partecipazione o della liquidazione della società. Al venture capitalist è riconosciuto, inoltre: (i) un privilegio nella restituzione del capitale in caso di liquidazione o di cessione a terzi della società, noto come liquidation preference, attributivo del diritto alla corresponsione di determinati importi, prima che qualsiasi somma venga attribuita agli altri soci; (ii) la possibilità di vedersi incrementata la partecipazione acquisita, per finalità anti diluitive, qualora un nuovo investitore sottoscriva azioni o quote della società ad un prezzo inferiore a quello precedentemente corrisposto dal venture capitalist (antidiluition); (iii) la possibilità di recedere dalla società ottenendo il rimborso della partecipazione su base temporale predeterminata, nel caso in cui le performances economico finanziarie della società si dimostrino inferiori alle attese; (iv) il diritto di veto su alcune delibere di competenza dell assemblea dei soci quali la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, le modifiche statutarie, gli aumenti di capitale, le operazioni straordinarie (trasformazioni, fusioni e scissioni) o del Consiglio di Amministrazione. 3.4.2.1.2 Valutazione pre-money. Il term sheet contiene l indicazione della valutazione della società prima dell investimento. Si

L impresa innovativa. Startup e Venture Capital tra diritto e finanza. tratta della c.d. pre-money valuation, termine ampiamente utilizzato nei settori del private equity e del venture capital. La valutazione pre-money è la base di partenza per determinare il prezzo di sottoscrizione della partecipazione da parte del venture capitalist, calcolato dividendo la valutazione premoney per le partecipazioni fully diluted della società esistenti immediatamente prima del compimento dell investimento. Si parla di fully diluted in riferimento alle partecipazioni emesse dalla società e a quelle da emettersi in caso di esercizio di stock options, warrants, obbligazioni convertibili o altri titoli convertibili in partecipazioni della società. La valutazione premoney deve essere tenuta distinta da quella post-money, ossia dalla valutazione della società immediatamente successiva al compimento dell investimento. Sintetizzando, la valutazione post-money di una società che riceve l investimento del venture capitalist corrisponde alla somma della pre-money valutation e di quanto concretamente investito. Non è infrequente che già nel term sheet il venture capitalist condivida con la società l opportunità di un cd. round B di investimento con uno sconto rispetto alla pre-money del primo investimento (ossia del round A). Si tratta di una previsione che consente alla società ed ai founders di avere una previsione più ampia del percorso di sviluppo dell impresa e al venture capitalist di beneficiare della creazione di valore conseguenza implicita anche del proprio ingresso nel capitale rispetto ad altri potenziali investitori che dovessero sottoscrivere un eventuale round B. Quello che deve essere chiaro, tuttavia, è che la valutazione pre-money di una startup è una attività estremamente complessa, tanto che è da molti considerata un arte più che una scienza. Senza pretesa di esaustività i quattro metodi più comuni per stimare il valore di una startup sono (fermo restando che nessuno di questi darà un valore incontrovertibile): (i) il metodo discounted cash flow (DCF), basato sulla preventiva determinazione dei seguenti elementi: cash flow derivanti dagli assets esistenti; crescita prevista derivante dai nuovi investimenti; tasso di attualizzazione, che dipende dalla rischiosità del business; momento in cui la società diventerà matura. È evidente come ciascuno di questi elementi sia, nelle startups, di difficilissima quantificazione (mancando dati storici attendibili e significativi). Il corretto approccio da seguire, allora, nella valutazione di una startup con il metodo DFC dovrebbe essere: 56

Il diritto dei contratti (a) partire dai ricavi. La valutazione di una startup, infatti, non può che partire necessariamente dalla stima di ricavi e crescita futuri. Di solito, non esistendo un approccio consolidato per effettuare questa stima, si inizia determinando le dimensioni del mercato complessivo nel quale l impresa opera, per poi delimitare la quota di mercato effettivamente aggredibile, valutando la qualità del management, sulla conoscenza del prodotto e del servizio offerti da parte della società, la concorrenza attuale e potenziale; (b) procedere con la stima dei margini operativi nel tempo, non essendo sufficiente che la startup abbia ricavi in crescita, ma essendo necessario che la stessa sia in grado di generare risultati economici positivi in futuro. La stima dell evoluzione del risultato operativo nel tempo avviene attraverso una duplice valutazione: In primo luogo, occorrerà stimare, guardando alle società più grandi ed affermate del settore di appartenenza, il margine operativo target che la società genererà, superati i problemi di crescita; in secondo luogo bisognerà valutare le azioni da porre in essere per raggiungere il margine target, tenendo conto, nei limiti del possibile, dei costi fissi e della natura della competizione nel settore; (c) valutare il reinvestimento per sostenere la crescita. Né la crescita dei ricavi, né il miglioramento dei margini sono risultati ottenibili in assenza di ingenti investimenti. Tali investimenti dovranno essere attentamente determinati e valutati nei loro impatti sul cash flow. Uno dei più noti pericoli insiti nello stimare separatamente ricavi, margini e reinvestimenti è che è frequente incorrere nell errore di fare irrealistiche assunzioni, sottostimando il capitale necessario per supportare la crescita; (d) stimare il costo dell equity e del capitale nel tempo. Piuttosto che stimare il costo del capitale partendo dai dati storici della startup, bisognerebbe usare medie di settore per i parametri di rischio (beta, costo del debito e rapporto debito/equity), avendo cura di prendere in considerazione: le imprese più rischiose e più piccole del settore per la fase iniziale di crescita elevata; le imprese mature per la successiva fase di stabilità (non potendo una startup essere valutata con un costo del capitale che rimane invariato nel tempo). L elevata crescita dei ricavi operativi e le perdite dei primi anni si trasformeranno in una crescita del fatturato limitata ma con utili operativi negli anni successivi; ciò significa che si assisterà 57

L impresa innovativa. Startup e Venture Capital tra diritto e finanza. ad un mutamento, cui dovrà corrispondere un diverso costo del capitale di rischio e di debito.; (e) stima valore del terminal value. L applicazione del DCF richiede di determinare il terminal value, il quale a sua volta presuppone l individuazione del periodo di maturità dell impresa. Nel fare questa analisi bisognerà tenere in attenta considerazione il fatto che soltanto pochissime imprese sono state in grado di sostenere una crescita elevata per lunghi periodi (si tratta, quindi, dell eccezione e non della regola): è stato il caso, ad esempio, di Microsoft e Coca Cola, che sono riuscite nella incredibile impresa di mantenere crescite elevate per decenni. Al termine del periodo di crescita la società dovrà avere le caratteristiche di una impresa matura: il costo del capitale di una società matura, un tasso di crescita inferiore a quello dell economia in cui opera e la remunerazione del capitale proprio superiore o uguale a costo del capitale; (ii) il metodo Venture Capital (elaborato da William Sahlman nel 1987), basato sul ROI atteso (ROI = terminal talue/valutazione post-money) e sul terminal value (determinato ricorrendo al metodo dei multipli, un sistema comparativo basato sul fatturato e sugli utili di società simili, in assenza di variazioni di mercato). Ne deriva, pertanto, che: post-money = terminal value/roi Atteso; (iii) il metodo comparativo Scorecard (elaborato da Bill Payn), basato sul confronto delle valutazioni pre-money di altri progetti di startup nello stesso settore, ma ormai attivi da qualche tempo. Tale sistema prende in esame anche alcune variabili specifiche, quali le caratteristiche del management, del prodotto e della tecnologia utilizzata, le opportunità di collaborazioni o partnership con altre società, le possibili minacce, la dimensione aziendale e la competitività del mercato in cui opera, i canali di sbocco dei prodotti e quelli di approvvigionamento; (iv) il metodo Berkus, indicato maggiormente per le startup hitech che sviluppano piani di rientro quinquennali con fatturati da oltre 20 milioni. La valutazione pre-money si basa su punteggi assegnati sulla scorta di caratteristiche ritenute fondamentali: a seconda della grandezza del mercato di riferimento si attribuisce un valore a ognuna di queste 5 voci (di norma si attribuisce un valore che varia da 0 a 500 mila euro): proposta di valore/idea di business (rischio 58

Il diritto dei contratti prodotto/servizio); qualità manageriali del team (rischio di esecuzione); prototipo funzionante (rischio tecnologico); relazioni strategiche (rischio mercato e rischio competitivo); prodotto già lanciato e/o venduto (rischio finanziario o di produzione); Ciò chiarito, prima di riportare un esempio di valutazione di startup fatta ricorrendo al metodo discounted cash flow, faccio osservare come l unico principio che porterà ad una reale corretta valutazione sarà la coerenza. La valutazione premoney, infatti, deve rispecchiare l effettiva fase di sviluppo del progetto. Discounted Cash Flow 2016 2017 2018 2019 2020 Sales 436000 1078220 1772438 2395920 3104554 Total Costs -341520-733455 -1103608-1399526 -1683074 Depreciation & Armonization 94680 344765 668830 996394 1421480 Ebit 91391 337986 658676 984365 1411291 Taxes -29730-108256 -210013-312868 -446344 Capex -25928-13984 -29114-10399 -6357 Unlevered Free Cash Flow 39.022 222525 429703 673127 968779 Discount Period 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Discount Factor 0,89 0,79 0,71 0,63 0,56 Present Value of FCF 34765 176624 303861 424072 543754 INPUT OUTPUT Wacc Calculation Enterprise Value Target Capital Structure (I) Present Value of Free Cash Flow 1.487.037 Debt to Total Capitalization 28.00% Terminal Value 10.190.536 Equity to Total Capitalization 100.00% Discount Factor 0.56 Present Value of Terminal Value 5.719.725 Cost of Equity % of Enterprise value 7.202.802 Risk-free rate (1) 1.48% Implied Multiples Market risk Premium (2) 7.40% Enterprise Value 7.202.802 Levered Beta (3) 1.04 SALES 2016 436.200 Size Premium (4) 2.30% EBITDA 2016 94.680 Cost of Equity 11.50% Implied EV/SALES 16.5x Implied EV/EBITDA 76.1x Cost of Debt Cost of Debt 4.00% Terminal Value Taxes 31.40% Terminal Year Free Cash Flow 968.779 After Tax Cost of Debt 2.74% Perpetuity Growth Rate 2.5% Terminal Year EBITDA 1.421.480 Weighted Average Cost of Capital 12.20% Terminal Value 10.190.536 Implied Exit Multiple 7.6x (1) Italy BTP bond 10 years aution 29-30/10 Discount Period 5.0 (2) Italy market average 2014 risk 5.80% Discount Factor 0.56 + country risk 1.80% Present Value of Terminal Value 5.719.725 (3) Obtained from Damodaran NYU Stern Europe % of Enterprise Value 79% (4) Low-Cap Decile size premium based on market capitalization 3.4.2.1.3 Milestones. Non è infrequente che l investimento del venture capitalist sia diviso in tranches, concretamente erogate al raggiungimento da parte della società di predeterminati 59