Andrea Cintelli. IT Forum di Rimini giovedì 17 maggio 2012 ore 11.30 13.00 sala Traderlink/TradingLibrary Il Trading ad ansia zero



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Transcript:

1 Slide numero 1 Andrea Cintelli Analista Tecnico Indipendente; Sito internet www.longeshort.biz; Blog: www.longeshort.biz/blog.html; Collaborazioni varie; Autore di un libro sul trend dei mercati mobiliari; Formatore. Questa relazione vuol rappresentare solamente una condivisione di esperienza, è fondata su vita vissuta, su fatti accaduti realmente che hanno fatto si che il modo di operare e di considerare il mercato, variasse e si modificasse nel tempo. Tengo a precisare che non è assolutamente mia intenzione voler insegnare niente a nessuno ma solamente far sapere che cosa mi è accaduto perché son convinto che solamente dalla condivisione delle nostre esperienze si possa veramente trarre beneficio per il nostro futuro. Grazie a tutti per l attenzione. Andrea Cintelli analista tecnico indipendente

2 Slide numero 2 Da cosa nasce l esigenza? Sapersi posizionare correttamente 1. Il trading è difficile, rischioso e stressante; 2. Dobbiamo renderlo: semplice, a rischio contenuto e meno stressante; 3. È necessario costruire un modello di trading personale, adeguato al nostro carattere; Solo quando sapremo dove ragionevolmente ci troviamo all interno del mercato il nostro trading sarà meno stressante e lo stress lascerà il posto alle opportunità cerchiamo di focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti fondamentali; è palese che il trading è un'attività difficile, rischiosa e ansiogena; per questo motivo necessita di studio, dedizione e applicazione; per renderla, semplice, non rischiosa e non ansiogena, cosa dobbiamo fare? come dobbiamo agire? è qui che entrano in gioco moltissime componenti, sia tecniche (le strategie più disparate) che psicologiche; si dice che la psicologia nel trading pesi per un 80%, a mio parere influisce assai di più, però non è necessario essere laureati in psicologia o in psichiatria, risulta invece molto importante l'esperienza, esperienza maturata sul campo, sui grafici, perdendo e vincendo; per arrivare ad un trading non ansiogeno, è importante sapere esattamente o almeno con buona approssimazione, dove ci troviamo all'interno del mercato in un dato momento;

3 è così che il mio modo di fare trading è variato nel corso degli anni, se mi guardo indietro capisco che 10 anni or sono ero un altro operatore di borsa, mi piaceva l'intraday, mi entusiasmavo per le numerose operazioni, ma soldi pochi o punti, sapete perchè? semplicemente perchè il trading è personale è qualcosa da ritagliarsi su misura, in base ai propri canoni e alle proprie aspettative; la personalità di uno scalper è totalmente diversa da un trader che preferisce il trading di posizione, il trading di medio lungo periodo; dopo anni ho compreso che mi è congeniale il trading di medio lungo periodo, mi trovo molto più a mio agio; adesso faccio analisi che prima non pensavo minimamente, prediligendo il trading di medio lungo periodo è fondamentale sapere dove ci troviamo, in questo modo i time frame molto grandi, come il time frame mensile, quello settimanale e quello giornaliero, sono la mia guida, rappresentano la strada da seguire; che cosa mi comunicano questi intervelli temporali? mi dicono cosa attendermi non nella giornata odierna ma nel periodo più lungo, così i ritracciamenti non mi incuteranno paura ma susciteranno in me un interesse diverso, mi permetteranno di analizzare il grafico sotto una luce diversa; per questo motivo, ho sentito l'esigenza di scrivere un libro sul trend dei mercati mobiliari, che non ho ancora pubblicato, questo libro mi ha aiutato ad analizzare il mercato nella consapevolezza di trovarmi in un punto ben preciso e non farmi idee strane riguardo determinati atteggiamenti assunti dalle contrattazioni; il settimanale e il mensile sono grafici molto importanti fornendoci l idea di quello che ragionevolmente sta accadendo e ciò che potremmo attenderci; sono time estremamente efficaci perché sicuramente più affidabili rispetto ad altri time frame e più attendibili; seguendo l ottica del medio e lungo periodo, lo stress lascia il posto alle opportunità;

4 opportunità di acquisto nel caso di un trend long di fondo, di vendita nel caso di un trend short di medio e lungo periodo; solitamente preferisco non vendere se il trend pilota è long ma attendere il ritracciamento fino al supporto, alla conformazione di un pattern di prezzo idoneo al probabile rimbalzo secondo il trend trainante. Dopo queste considerazioni, la cosa che tengo ad evidenziare è che il mercato non mente e un grafico ci comunica assai di più di una nostra opinione o di un nostro pensiero influenzato da notizie e considerazioni da parte di siti internet, carta stampata o altro; se gli operatori ascoltassero con maggiore importanza ciò che il mercato comunica probabilmente avremmo assistito a molte meno tragedie finanziarie. Mi sono fatto anche l'idea che purtroppo leggere il mercato non è facile, tutt'altro, abbiamo assistito a ritracciamenti tecnici dove è stato scritto che stava cascando il mondo, invece si trattava solamente di situazioni fisiologiche del mercato. Per fare trading nella giusta maniera e consapevolmente, è necessario conoscere la posizione all'interno del mercato, è essenziale sapere il trend, solo dopo il nostro trading assumerà connotati più credibili. A questo punto, tradare indici, valute ecc. diventa certamente più semplice; rimaniamo consapevoli che il trading è: - difficile - rischioso - genera stress solo lo studio costante, rende il tutto più: - lineare - dinamico - comprensibile in borsa è più facile perdere soldi che guadagnarli, purtroppo siamo invasi da pubblicità totalmente ingannevoli; si può diventare buoni operatori solo dopo aver sudato per tanto tempo, solo dopo aver condiviso tanto tempo a contatto con i grafici e potrebbe non bastare.

5 Slide numero 3 Il trend in 6 fasi Le 6 fasi del trend Per comprendere nel suo complesso la dinamica e la complessità del trend, è necessario suddividerlo in fasi, vediamole: prima fase accumulazione seconda fase convinzione terza fase speculazione quarta fase distribuzione quinta fase panico sesta fase frustrazione

6 Prima fase accumulazione Si ha quando il mercato si mantiene congestionato in aree di supporto; quando parliamo di aree di supporto, all interno di una fase di accumulazione, ci riferiamo ai minimi di mercato; Quando gli investitori sono ancora convinti di essere in un mercato al ribasso, le mani forti (coloro che manovrano il mercato) iniziano ad acquistare a prezzi convenienti, nella consapevolezza che la fase short risulti ormai in esaurimento. Gli acquisti, per non destare sospetti, vengono fatti gradualmente; quello che le mani forti non vogliono fare è muovere il listino delle contrattazioni per non insospettire gli investitori che la situazione è in fase di cambiamento; si vengono a creare così una serie di movimenti laterali, detti anche base o bottom. Per avere un idea più chiara dobbiamo capire chi comanda nel mercato finanziario, dobbiamo conoscere chi sono le mani forti. Dietro a questo sinonimo chi c è?: ci sono tutte quell entità economiche che per loro natura accentrano e smuovono ingenti quantitativi di capitale, tutte quelle entità che per proprio tornaconto e proprio utile unite da un filo sottile che crea un ampio e solidissimo cartello il quale decide le direzioni dei mercati, delle materie prime, dei titoli, delle monete. Anche se questo è ragionevolmente ingiusto, è impensabile entrare in questo mondo e credere di andare contro o essere più furbi di queste entità, pertanto la nostra furbizia e la nostra sapienza consisterà nel riuscire ad interpretare prima degli altri il pensiero e la volontà delle cosiddette mani forti. Per avere un quadro più ampio di cosa si intende per mani forti, vediamo nello specifico quali sono i partecipanti al mercato che tutti i giorni si danno battaglia: Le mani forti I piccoli operatori

7 i piccoli operatori, sono sempre preda delle oscillazioni del mercato mentre le mani forti sono sempre dalla parte giusta. Quello che dobbiamo fare è accordarci alle mani forti, seguire i loro movimenti, solo così facendo le nostre posizioni a mercato potranno generare un profitto. Seconda fase convinzione Si diffonde nell ambiente finanziario la convinzione che un nuovo mercato toro ha avuto inizio, le quotazioni salgono e comincia l ottimismo delle piazze finanziarie. Le mani forti hanno nuovamente avuto successo, il prezzo comincia a salire e loro stanno già guadagnando molti soldi perché il loro acquisto si è verificato a prezzi convenientissimi, nei pressi dei minimi del mercato, quel minimo di cui parlavamo nella fase di accumulazione. Terza fase speculazione È l ultima fase del rialzo. Le piazze finanziarie pullulano di ottimismo e serenità, i prezzi si impennano con estrema naturalezza, le quotazioni crescono rapidamente. Con questo scenario così roseo entrano sul mercato anche le mani deboli, vale a dire la massa; cosa accade quando entrano sul mercato le mani deboli? Purtroppo per loro, quando entrano a mercato, lo fanno sempre quando i prezzi sono vicini ai loro massimi; perché le mani deboli comprano in prossimità dei massimi? Per il motivo che non conoscendo il mercato e affidandosi a banche, promotori finanziari e servizi finanziari specializzati, molto spesso sono consigliati ad acquistare quando le cose stanno andando bene da troppo tempo. Anche i mass media ci mettono del loro, servizi sul boom borsistico non fanno altro che incoraggiare le mani deboli a comprare, purtroppo i mass media ti illustrano il boom quando sta per finire.

8 Lo fanno consapevolmente? Sono pilotati? Perché lo fanno? Questo non lo sappiamo, ma di certo accade sempre così. Per dare l idea della potenza delle notizie mediatiche, vi riporto un fatto eclatante; nel 2008 il prezzo del petrolio è andato alle stelle, si era sempre mantenuto al di sotto della soglia dei 100$ al barile, poi questa soglia fu sorpassata e da lì in avanti le tv e i notiziari non facevano altro che parlare di un oro nero a 200$ al barile; le mani deboli entusiasmate da questa grande possibilità di facile guadagno hanno incaricato i loro promotori e le loro banche di comprare, purtroppo l acquisto è avvenuto sui massimi di mercato e da quel giorno il petrolio è sceso fino a circa 60$ al barile; che cosa dovrebbe insegnarci questo esempio? Fondamentalmente due cose: 1 non fidarsi dei promotori finanziari e delle banche, perché sono i primi a non conoscere il mercato; di conseguenza, occupiamoci noi in prima persona dei nostri soldi, dei nostri risparmi, impariamo a leggere il mercato; 2 sapere dove ci troviamo è di fondamentale importanza, per i nostri acquisti o per le nostre vendite. Quarta fase - distribuzione Si ha quando il mercato si mantiene congestionato in aree di resistenza; quando parliamo di aree di resistenza, all interno di una fase di distribuzione, ci riferiamo ai massimi di mercato; Quando gli investitori sono ancora convinti di essere in un mercato al rialzo, le mani forti iniziano a vendere a prezzi convenienti, nella consapevolezza che la fase long risulta ormai in esaurimento. In poche parole le mani forti iniziano ad alleggerire le loro posizioni lunghe. Le vendite, per non destare sospetti, vengono fatte gradualmente;

9 quello che le mani forti non vogliono fare è muovere il listino delle contrattazioni per non insospettire gli investitori che la situazione è in fase di cambiamento; si viene a creare così una serie di movimenti laterali, per la debolezza della fase espansiva, detti anche tetto o top. Quinta fase panico Si manifesta all improvviso un brusco declino dei prezzi. Dal momento che tutti si accorgono che il mercato non ha più nulla da dare, gli operatori vendono al meglio per salvarsi dal ribasso generale. Sesta fase frustrazione I piccoli risparmiatori che avevano acquistato durante la fase di speculazione, acquisto avvenuto troppo spesso sui massimi di mercato, vendono i titoli che ancora hanno in portafoglio ai prezzi minimi assoluti. L indebolimento di quest ultima fase di flessione coincide con un nuovo processo di accumulazione così che il ciclo del trend ricomincia.

10 Slide numero 4 Tipologie di trend 1. Lungo periodo; 2. Medio periodo; 3. Breve periodo; 4. Intraday; 5. Micro trend;

11 Slide numero 5 Iniziamo con una panoramica In questa slide focalizziamo l attenzione sulla panoramica del grafico mensile del dax dove viene evidenziato nel suo insieme l andamento del prezzo negli ultimi anni, con particolare attenzione a tre punti importanti: 1. minimo di marzo 2009; 2. massimo di maggio 2011; 3. minimo di settembre 2011. Questo ci fa ipotizzare tre aree di prezzo che osserviamo nella prossima slide.

12 Slide numero 6 Le aree di svolta Questi tre punti di svolta, o meglio tre aree di prezzo, ci forniscono degli ottimi spunti sui quali poter impostare un ragionamento per comprendere l evoluzione del trend.

13 Slide numero 7 La fase di accumulazione Questa fase, come precedentemente illustrata, è ben visualizzabile dalla presente slide, si noti come la fase stessa si sviluppi e articoli in molte candele settimanali a dimostrazione che la stessa può durare molto tempo.

14 Slide numero 8 La fase distributiva Lo stesso ragionamento fatto per la fase di accumulazione lo possiamo fare per la fase di distribuzione.

15 Trend di lungo periodo È il trend pilota del mercato, quel trend che potrebbe anche accompagnare le contrattazioni per anni; l esempio calzante è dato dalla slide che riporto sotto; Slide numero 9 Il trend di lungo periodo In questo grafico è rappresentato l indice dax tedesco, sul grafico mensile; abbiamo preso come riferimento la fine della crisi del 2008, quella crisi che ha determinato il minimo di marzo del 2009; da quel minimo di marzo 2009 il mercato non ne ha più fatti, quel minimo è stato l ultimo e da lì è partito un trend di lungo periodo di tipo long che è culminato in un massimo a maggio 2011, successivamente siamo scesi in picchiata fino alla determinazione del minimo di settembre 2011, il supporto dell area 5400 ha tenuto e siamo saliti fino sopra area 7000; che cosa possiamo vedere? Che abbiamo assistito da marzo 2009 a maggio 2011 a 27 mesi di rialzo costante, con massimi e minimi crescenti e swing tutti positivi; successivamente da settembre 2011 ad oggi il mercato ha ricominciato a salire ed è così da 8 mesi;

16 questo grafico ci illustra in maniera pratica come il trend di lungo possa durare anche anni; c è da dire che al momento attuale il trend di lungo è sempre in atto e non possiamo sapere quando questo si fermerà. Sul piano pratico operativo assecondare il trend di lungo periodo ci permette di stare in posizione anche se ci troviamo in perdita momentanea, proprio perché dalla nostra abbiamo il trend; se ad esempio siamo long sul dax e il mercato ci si ritorce contro non dobbiamo assolutamente perdere la lucidità necessaria alla gestione della posizione, il trend di lungo è dalla nostra parte, il prezzo al primo supporto utile dovrebbe riprendere il vigore necessario a tornare in posizione long. Ovviamente quando si parla di trend e di orientamento del mercato ci basiamo sulle probabilità che questo possa verificarsi, è un gioco statistico, probabilistico, basato sull analisi delle chiusure, degli swing, dei massimi, dei minimi, delle medie e di tanti altri fattori che rientrano nell interpretazione del trend oggetto di valutazione.

17 Trend di medio periodo È un trend molto importante e decisamente indicativo; pensate all equipaggio di un aereo, c è il comandante, ovvero il pilota e il vice comandante, nel trend è la stessa cosa, il trend di lungo è il comandante del mercato e il trend di medio è il vice comandante; Slide numero 10 Il trend di medio periodo Slide numero 11 I due trend assieme sul settimanale In questa slide evidenziamo sul grafico settimanale i due punti di svolta del trend di lungo e di medio periodo.

18 in pratica l aereo vola grazie alle decisioni del comandante e non del vice comandante, nel mercato è la stessa cosa; il trend di lungo ci dice la verità riguardo a quello che è il mercato, ogni tanto anche il vice comandante prende le redini dell aereo per fare qualche centinaio di chilometri ma successivamente è sempre il comandante a riprendere la cloche in mano. Che cosa significa ciò che abbiamo appena detto? Possiamo anche trovarci short nel trend di medio ma essere sempre long con il trend di lungo periodo, in questo caso il trend di medio ci comunicherà esclusivamente un ritracciamento del mercato, ma la forza predominante dello stesso sarà sempre di tipo long. Nella slide, abbiamo sempre evidenziato il grafico mensile del dax, quel grafico che comunica con estrema chiarezza che cosa intendiamo per trend di lungo e trend di medio; fino ad area 6400 anche il trend di medio si presenta long, se il prezzo precipita sotto tale livello il trend di medio si tramuta in short ma il trend pilota quello di lungo è sempre long, e si manterrà tale fino a che non verrà superata la quota di area 5400. Questi livelli sono stati determinati nel momento della stesura di questa relazione, ovviamente tali livelli varieranno nei mesi di contrattazione in base agli spostamenti e agli swing che il mercato produrrà nella sua naturale evoluzione. Il trading è fatto di fattori estremamente semplici, dobbiamo proprio ricercare in questa semplicità la nostra più adatta e corretta lettura del mercato. È possibile credere che per rendere la lettura più giusta e corretta del mercato, sia necessario implementare i grafici con molteplici variabili, quali, indicatori, oscillatori e quant altro, in realtà così facendo non facciamo altro che complicarci la vita, rendendo il grafico estremamente dispersivo e confusionario, noi useremo pochi elementi tecnici. Nelle nostre analisi guardiamo esclusivamente l evoluzione del prezzo e dove esso potrebbe andare, ovviamente come tutte le analisi è soggetta ad errori perché quando parliamo di evoluzione del prezzo parliamo di probabilità che il futuro dello stesso prezzo si realizzi; questo lavoro contribuirà ad accrescere le probabilità di successo ma non sarà mai infallibile, nei mercati, purtroppo e per fortuna, esiste il libero arbitrio e non sempre riusciamo a prendere la giusta decisione.

19 Trend di breve periodo È un tipo di trend che non è così importante come i primi due; il trend di breve riveste la propria importanza per le operazioni veloci, operazioni che possono durare al massimo qualche giorno. Slide numero 12 Il trend di breve periodo Essendo breve è veloce, di conseguenza va cavalcato con la consapevolezza che potrebbe mutare nel breve periodo. Operativamente il trend di breve è importante riconoscerlo, perché ci permette di mettere a segno trade profittevoli; se il trend di breve è nella stessa direzione del trend di medio e di quello di lungo va tutto bene, faremo dei trade nella stessa direzione; capita sovente che il trend di lungo e di medio sono in una direzione ma quello di breve si trova in tutt altra, ebbene invece di star fermi ad attendere che anche il breve torni nella direzione dei trend trainanti, lo sfrutteremo in maniera profittevole, nella consapevolezza che non durerà a lungo.

20 Trend intraday È il trend della giornata, quel trend che caratterizza esclusivamente una giornata di contrattazioni; è ovvio che questo trend si manifesta e si esaurisce nell arco di una giornata; potremmo essere long di lungo, long di medio, long di breve ma essere short in intraday, operando nella giornata, potremmo sfruttare questa opportunità. Il trend intraday lo seguiamo all interno dei grafici orari e a 240 minuti. Micro trend È il trend che si sviluppa all interno della giornata prendendo in considerazione i time frame molto piccoli, quelli fino a 15 minuti; solitamente il micro trend viene seguito all interno dei grafici ad 1 minuto, a 5 minuti e a 15 minuti. Come avete avuto modo di capire, i trends fondamentali sono due: 1. Trend di lungo 2. Trend di medio Il trend di breve è importante ma di valenza minore ai due precedenti, mentre quello intraday e il micro trend sono obiettivamente insignificanti per la comprensione globale del mercato. Il nostro obiettivo è raggiungere una consapevolezza di orientamento all interno del mercato, sapere dove ci troviamo per capire dove potremmo dirigerci; proprio per questo motivo il trend intraday e il micro trend non ci servono, questi due trend li utilizziamo per fare trading all interno della giornata ma non per interpretare il mercato in un ottica medio-lunga.

21 Slide numero 13 Quali considerazioni abbiamo fatto? Swing; Fasi di accumulazione; Posizione del prezzo rispetto a chiusure, medie ecc.; Fasi di distribuzione; Visione panoramica dei grafici; Differenze tra i vari trend. Slide numero 14 Perché proprio quei livelli di prezzo? Attenzione non livelli ma aree; Sono zone facilmente identificabili; Zone dove il prezzo ha avuto un repentino cambiamento; Zone dove abbiamo molte indicazioni riconducibili a close, medie, supporti, resistenze, volumi ecc.

22 Slide numero 15 A cosa sono arrivato dopo anni di trading? Il trading è complesso; Dobbiamo renderlo meno complesso; Per questo motivo ho semplificato la mia analisi (sembra una cosa banale ma non lo è affatto); da ora posso affermare che il mio trading ha un nemico in meno, l ansia. Slide numero 16 Per concludere Che cosa insegnano le 6 fasi del trend?; Fino a quando un trend è in atto?; Quale trend dobbiamo preferire?; Quali vantaggi comporta conoscere il trend? Fondamentale è la direzione; Il trend quando inverte?; Trend e time frame, sono in stretta dipendenza?

23 Che cosa ci insegnano le 6 fasi del trend? L insegnamento più grande è riconoscere dove ci troviamo in un dato momento del mercato; Come facciamo a sapere se ci troviamo in una fase di accumulazione? È molto semplice, dopo una copiosa caduta del mercato, il prezzo nei giorni, nelle settimane e nei mesi, inizia a lateralizzare e successivamente comincerà a rialzarsi e a salire, ebbene quella è la fase di accumulazione; in funzione della corretta interpretazione della fase di mercato il trader inizierà a comprare una volta che la fase di convinzione sta nascendo, di conseguenza l acquisto avverrà molto vicino ai minimi di mercato; il trader così facendo sta imitando le mani forti, anche lui proprio come loro, comprerà sui minimi di mercato e inizierà a liquidare i suoi long vicino alla fase distributiva, ovvero sui massimi di mercato; la nostra capacità sarà quella di seguire i movimenti delle mani forti, di coloro i quali manovrano il mercato. Così il trend costituisce la chiave di volta dei mercati mobiliari; sapere se il trend di fondo del mercato, il trend pilota è long o short è importantissimo, fa guardare una perdita momentanea sotto un occhio diverso dal non sapere affatto dove mi trovo; facciamo un esempio pratico di quello che intendiamo dire: immaginiamo di contrattare il dax, e di trovarci in pieno trend long sia di breve, medio che lungo periodo, proprio per questo motivo decidiamo di comprare quando il dax batte 6900; improvvisamente il mercato per una serie di motivi, dai dati macroeconomici negativi, la presunta crisi del debito sovrano, inizia a ripiegare verso il basso; il dax acquistato a 6900, dopo una sola giornata si trova a livello 6700, accusa una caduta di 200 punti; di conseguenza ci troviamo in perdita di 200 punti; questa momentanea perdita non crea ansia o panico perché la colloco in un momento di ritracciamento fisiologico del mercato, rimanendo però il trend fortemente long e per trend long intendiamo il trend di fondo, il trend pilota; fino a che non avremo motivo di credere che il trend di fondo possa variare la posizione rimarrà in portafoglio.

24 Il grado di serenità e la lucidità con la quale si devono gestire alcune posizioni di mercato è dovuta alla consapevolezza di dove in quel preciso momento il prezzo si trova, precisamente in quale trend ci troviamo. Fino a quando un trend è in atto? Un trend rimane long o short fino a quando non esiste un segnale di inversione; cosa intendiamo per segnale di inversione? quando il prezzo impresso sul grafico fa segnare un nuovo massimo o un nuovo minimo e in quel preciso momento la candela oggetto di valutazione presenta determinate caratteristiche, possiamo ragionevolmente ipotizzare che il trend potrebbe cambiare. Ricordiamo che cosa significa tendenza: una tendenza al rialzo è caratterizzata da massimi e minimi dei prezzi superiori rispetto ai precedenti massimi e minimi; il primo segnale di una possibile inversione di tendenza sarà fornito dal fallimento del mercato nel generare un nuovo massimo più alto di quello precedente. una tendenza al ribasso è caratterizzata da massimi e minimi dei prezzi inferiori rispetto ai precedenti massimi e minimi; il primo segnale di una possibile inversione di tendenza sarà fornito dal fallimento del mercato nel generare un nuovo minimo più basso di quello precedente.

25 Quali vantaggi comporta sapere qual è il trend attuale del mercato? Molteplici vantaggi!! Se capisci dove il mercato è direzionato, agisci senza paura e sopporti lo stress del contro trend di breve periodo. Questa frase turba le certezze di molti, perché agire senza paura è praticamente impossibile quando ti trovi a recuperare una perdita. Però se abbiamo chiaro il trend del mercato, la paura si potrebbe trasformare in opportunità. Ma come può diventare opportuna la paura? Se si è consapevoli che il mercato è long, e per una qualsiasi eventualità mi cambia direzione, al momento che le contrattazioni si stabilizzano per riprendere la sua naturale direzione long, ecco che si presenta l occasione per insistere con gli acquisti. Di conseguenza riusciremo a sopportare lo stress che il trend di breve periodo ci sta comunicando; chi opera nella consapevolezza della direzione del mercato, opera in maniera nettamente più serena dell operatore casuale.

26 Il trend long al rialzo, oppure il trend short al ribasso? Quale trend dobbiamo preferire? La risposta è ovvia, vanno bene tutti e due l importante è trovarsi nella direzione giusta. Si possono comunque fare alcune considerazioni. Facciamo un esempio, per comprendere meglio: ammettiamo di comprare 1 contratto di eurostoxx50 al valore di 2000, ingresso di tipo long; se sul conto mi trovo il controvalore di 20100 euro, posso star tranquillo di non esaurire il mio capitale; se invece vendo 1 contratto di eurostoxx50 al valore di 2000, ingresso di tipo short, 20000 euro possono non essere sufficienti. Dopo queste considerazioni, vien da sè che l ingresso preferibile è quello long, perché è l unico effettivamente controllabile; se entro long e son coperto dal controvalore del contratto non potrò mai finire i miei soldi a meno che l economia mondiale non collassi e si torni all epoca del baratto, invece entrando in short teoricamente lo strumento potrebbe andarmi contro all infinito; è ovvio che queste sono considerazioni limite ma che è giusto conoscere; rimane il fatto che il trader o il risparmiatore deve utilizzare tutti e due i trend nel miglior modo possibile. Avete un idea di quanto potrebbe durare un trend short? Anche anni e allora cosa facciamo se prendiamo alla lettera ciò che precedentemente ho scritto? Stiamo a guardare il mercato e non operiamo per anni? Assolutamente no, sfrutteremo nel miglior modo possibile ciò che lo short ci consentirà, in poche parole spremeremo il trend short fino alla fase di accumulazione.

27 Nei mercati mobiliari la direzione è la chiave del successo; Fondamentale è la direzione il trend è necessario individuarlo per cavalcarlo con costanza e senza ansia e preoccupazione; la difficoltà si concretizza in due punti: 1. individuare il trend 2. in seguito capire, per quanto tempo posso e devo sfruttarlo? In questi due punti è concentrato tutto il lavoro, un concetto profondo e anche molto complesso; individuare il trend è molto complicato, ma se sarai curioso e attento, sarai in grado di capire quando un trend è alla fine, quando lateralizza, quando inizia, quando sta per finire.

28 Il trend quando inverte? I trend invertono solamente quando fanno un nuovo minimo o un nuovo massimo. Ci troviamo all interno di un trend long e attendiamo che questo si trasformi in un trend di tipo short; la domanda che un trader si deve porre è: quando inverte il trend attuale? Il trend invertirà solamente quando farà un nuovo massimo e successivamente un minimo più basso del minimo precedente. Riprendiamo in esame la slide, quella che ci illustra le 6 fasi del trend; Il trend in 6 fasi Come possiamo vedere dal grafico, alla fine del trend short assistiamo alla fase di accumulazione e alla formazione di un nuovo minimo, noi dovremo essere bravi a capire tre cose: 1. che ci troviamo alla fine del trend short; 2. che ci troviamo all interno della fase di accumulazione; 3. che il minimo disegnato è effettivamente l ultimo minimo più basso dei minimi precedenti;

29 ma come facciamo a capire queste cose? In maniera molto semplice: la fase di accumulazione è una fase del mercato abbastanza lunga, settimane e anche mesi, dove il prezzo lateralizza in maniera importante, si muove in range molto simili tra loro e priva di movimenti direzionali marcati; all interno di questa fase, vengono determinati molti minimi, la difficoltà sarà nel capire quale è il minimo più basso dei precedenti? Questo lo sapremo solo dai movimenti futuri, quando dopo un minimo, assistiamo a candele con chiusure sempre più alte delle precedenti, potremmo anche ipotizzare che il minimo più basso sia già stato fatto; Quando il movimento direzionale si farà convinto, potremmo dire di essere entrati nella fase della convinzione e da lì inizieremo a cavalcare il nuovo trend long. Lo stesso ragionamento fatto per la fase di accumulazione lo riporteremo all interno della fase di distribuzione con obiettivi invertiti.

30 Il trend è in stretta dipendenza con il time frame di riferimento? Non è possibile definire un trend senza prima dire a quale time frame ci riferiamo. L esempio calzante che possiamo fare è quello di vedere un trend negativo sul grafico settimanale e nello stesso momento vedere sul grafico orario un trend positivo. Detto questo è essenziale definire il time frame oggetto di valutazione, non ha senso parlare di trend se non puntualizziamo a quale time frame ci riferiamo. Proprio per questo motivo quando parliamo di trend, dobbiamo assolutamente differenziarlo in archi temporali: Micro Trend Trend intraday Trend di breve periodo Trend di medio periodo Trend di lungo periodo