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Transcript:

1/6 MISSIONE A MANTOVA 9 febbraio 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle 15.05. PRESIDENTE. Buonasera, grazie della vostra presenza e dell ospitalità del signor Prefetto. Faccio presente ai nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato on line e che, se lo riterranno opportuno, i lavori della Commissione procederanno in seduta segreta. Oggi abbiamo appreso di alcune situazioni della città di Mantova, di alcune notizie sulla presenza di gravi episodi di inquinamento risalenti nel tempo. Poiché la Commissione si occupa di criminalità organizzata, è particolarmente interessata a conoscere gli aspetti di illegalità collegati alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti e comunque all assetto generale, perché abbiamo sempre verificato come laddove la pubblica amministrazione funziona vi sia meno spazio per la presenza di gruppi criminali. Do la parola al Prefetto di Mantova, Mario Rosario Ruffo. MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Ringrazio il Presidente e tutti i membri della Commissione per questa visita a Mantova. Con il signor Questore, con il quale abbiamo redatto un documento congiunto e comune che vorremmo depositare agli atti, abbiamo rilevato sono Prefetto di Mantova da soli otto mesi l assenza di significativi allarmi di natura delinquenziale nel ciclo del trattamento dei rifiuti e delle bonifiche. Al momento non ci sono sintomi nemmeno a livello di allarme e la situazione dovrebbe essere sotto controllo, considerato anche il carattere pubblico delle società che trattano l argomento. In particolare, la società Mantova Ambiente che fa parte della TEA è a capitale prevalentemente pubblico. Questo pericolo di infiltrazioni e di connessioni di aspetti criminogeni da parte di consorterie organizzate in Provincia al momento non è riscontrato. Su questo punto cederei la parola al signor Questore.

2/6 ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Confermo totalmente quanto espresso dal signor Prefetto, evidenziando come Mantova anche per un contesto socio-ambientale di particolare benessere e di particolare vivibilità sotto il profilo dell ordine e della sicurezza pubblica non presenti particolari problemi e rimanga a sé stante anche per quanto riguarda problematiche di infiltrazione di criminalità organizzata. Si tratta infatti di un tessuto molto sano su cui con i Carabinieri cerchiamo di attuare un accurato controllo del territorio. In un contesto relativamente piccolo la presenza anomala di infiltrazioni si nota subito e ci consente di intervenire. A questo si aggiunge anche il discorso della proprietà prevalentemente pubblica della TEA e della Mantova Ambiente, laddove finché lo smistamento viene gestito dall apparato pubblico è difficile che vi si possano introdurre forme di criminalità organizzata. Sia sotto il profilo informativo da parte della Digos che spesso va a monitorare alcuni aspetti del fenomeno sia sotto il profilo investigativo come squadra mobile e anche da parte delle nostre volanti non abbiamo alcun sentore di infiltrazioni di criminalità organizzata. C è anche l autorevole presenza del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE) di Brescia con il quale si collabora, che è tecnicamente molto specializzato ed effettua indagini mirate che però non evidenziano allo stato una forma di infiltrazione di criminalità organizzata. PRESIDENTE. Grazie. Invece per quanto riguarda l assetto della questione raccolta e smaltimento dei rifiuti vorremmo conoscere il livello di comportamenti illeciti che possono essere comunque connessi, perché oggi abbiamo rilevato non solo il permanere ma addirittura l aggravarsi di uno stato di rischio di disastri ambientali per quanto riguarda il polo chimico. Vorremmo sapere quali interventi siano stati fatti per contenere prima ed eliminare poi il problema del disastro ambientale. MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Il paventato disastro ambientale riguarda la presenza nella falda di sostanze chimiche anche di notevolissima quantità che galleggiano, quindi surnatanti. Questa massa di prodotti chimici deriva prevalentemente da inefficienza delle condutture, perdite di prodotto ed errori nella sua lavorazione. Nel corso degli anni questi elementi si sono sedimentati, hanno superato il primo strato di crosta fino a raggiungere la falda acquifera e quindi a depositarsi sulla stessa galleggiando. Questo fenomeno molto esteso riguarda quasi l intero territorio del polo chimico, per cui è difficile individuare esattamente i soggetti che hanno provocato e si spera non stiano più provocando

3/6 PRESIDENTE. Forse dipenderà dal tipo di sostanze che si trovano. MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Sì, fare il DNA, l analisi chimico-fisica del prodotto costituisce uno dei principali argomenti dibattuti nel nostro territorio. Sull argomento il Ministero dell ambiente, che aveva una competenza specifica essendo sito di interesse nazionale, ha promesso interventi risolutori attraverso una bonifica particolarmente impegnativa dal punto di vista finanziario (notizie di stampa citavano la cifra di 40 milioni di euro) che però tarda a essere messa in atto. Si dovrebbero fare degli emungimenti PRESIDENTE. Da quanto tempo si protrae questa situazione? MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. La situazione risale a molti anni fa. PRESIDENTE. Come mai in tutti questi anni non ci sono stati interventi? Lo chiederemo al Procuratore della Repubblica perché la magistratura spesso sequestra, blocca, impone modifiche, mentre qui almeno apparentemente questo non è accaduto. Vorremmo quindi conoscere la ragione di questa sorta di immunità. MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Sono qui solo da otto mesi quindi non ho una memoria storica degli eventi. Posso solo dire che da quanto mi è stato riferito l argomento era all ordine del giorno del Ministero dell ambiente, della Provincia, del Comune e delle società interessate e ci sono state campagne di monitoraggio del fenomeno, in particolare per il timore che il surnatante potesse inquinare i laghi, però al momento questa eventualità non appare di imminente realizzazione, quindi non sembra minacciare a breve o a brevissimo termine i laghi di Mantova. PRESIDENTE. Ma poi quando siamo a breve termine il tempo per intervenire non è molto. MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Infatti. Occorrerebbero dei fondi: la vera carenza è questa. PRESIDENTE. Noi abbiamo visto questa struttura industriale produttiva, ma vorremmo sapere perché dovrebbe essere lo Stato a pagare la bonifica.

4/6 MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. Perché fu riconosciuta al polo la natura di sito di interesse nazionale, sopravalicando quindi gli enti territoriali. PRESIDENTE. No, io parlavo dei responsabili, del privato. Di solito la regola imporrebbe che se ne occupasse ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Il proprietario dei terreni, dell opificio. PRESIDENTE. È in corso qualcosa del genere? MARIO ROSARIO RUFFO, Prefetto di Mantova. A questo non posso rispondere perché non è di mia competenza. Ho riferito quanto è emerso dalla stampa e dai report della Questura e dei Carabinieri. ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Sia dall ARPA di Mantova che dall ASL so che c è questa ipotesi di grande bonifica. L inquinamento delle falde acquifere risale a venti anni fa: non so per quale motivo non si sia intervenuti, ma si tratta di inquinamenti protrattisi per tantissimi anni. PRESIDENTE. Vorrei sapere se avreste qualche potere di intervento per bloccare l aggravarsi della situazione, perché la quantità di sostanze che galleggiano sembra aumentare. Anche per valutarlo ai fini normativi di proposta al Parlamento vorremmo sapere se il Questore e il Prefetto abbiano strumenti per intervenire. ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Di iniziativa credo di no, perché viene a mancare una competenza tecnica. PRESIDENTE. Ma è un reato! ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Sì, lo so, ma dovremmo servirci di personale tecnico, di consulenti, per cui sarebbe necessaria la delega dell autorità giudiziaria. PRESIDENTE. Perché di iniziativa notizie di reato non potete assumerle?

5/6 ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Sì, ma non ci pervengono. PRESIDENTE. Ma di iniziativa non potete assumerle? ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Certo, però manca una competenza tecnica. Dobbiamo nominare i consulenti per cui chiedere all autorità giudiziaria. GIOVANNI FAVA. Vorrei porre una domanda molto specifica. Sulla questione generale mi ha già anticipato il Presidente Pecorella, ma vorrei riferirmi al passaggio in cui il Prefetto ha dichiarato che, poiché il ciclo dei rifiuti in provincia di Mantova è gestito prevalentemente da società pubbliche, non si rilevano particolari problemi riguardo a segnalazioni di traffico illecito di rifiuti. Vorrei darle quindi un informazione perché la nostra Commissione senza troppo eccedere rispetto alle competenze non si occupa solo di questioni che riguardano associazioni particolari o criminalità organizzata e non si può affermare che le società miste e prevalentemente pubbliche non siano incappate in questo tipo di problemi. La relazione che ci è stata fornita dal NOE parla di un inchiesta effettuata a giugno 2009, l Operazione snodo, che è tuttora nella fase di indagini preliminari e riguarda un presunto traffico illecito di rifiuti (CDR) non conforme. «Nello specifico l attività investigativa condotta dal Nucleo ha permesso di appurare che all interno di un impianto di trattamento sono stati gestiti ingenti quantitativi di rifiuti speciali anche pericolosi provenienti da svariati centri di raccolta, cernita e selezione rifiuti che hanno dato luogo a un CDR non idoneo ad alimentare i forni dei termovalorizzatori presenti nel nord e nel centro Italia dove invece questo andava regolarmente. Il sospetto è che i rifiuti decadenti da attività industriali stati introdotti all interno dello stabilimento oggetto di indagine da terze società addirittura non autorizzate alla gestione dei rifiuti senza essere accompagnati dai prescritti documenti, senza essere poi successivamente destinati a discariche autorizzate al riciclo dei rifiuti pericolosi». Questi rifiuti pericolosi andavano quindi a finire in impianti di trattamento. «Questo nucleo procede nei confronti di due persone ritenute allo stato dei fatti responsabili del reato di traffico illecito di rifiuti». Questa è l operazione snodo. Questo caso riguarda un azienda pubblica perché il CDR era prodotto dalla SIEM, società pubblica a pieno titolo.

6/6 Nel settembre 2009, un anno e mezzo fa, sono state svolte attività istruttoria e indagini preliminari nei confronti dell azienda che gestisce il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani in provincia di Mantova, quindi Mantova Ambiente o la SIEM, per cui la relazione conclude che «allo stato l attività investigativa ha permesso di appurare che dalla lavorazione e dai trattamenti eseguiti sui rifiuti speciali la società ha prodotto del compost non conforme all utilizzo economico». Abbiamo quindi riempito i campi della provincia di Mantova con materiale non conforme proveniente da una società pubblica. «I terreni agricoli utilizzati per lo smaltimento dei suddetti rifiuti sono stati addirittura sottoposti a sequestro da parte del Nucleo» e con questo rispondo al Presidente che si chiedeva se intervenisse mai qualcuno. Sono infatti intervenuti ma anche di questa vicenda non si hanno più tracce. Il NOE infatti «procede nei confronti di quattro persone coinvolte in attività criminosa. I reati contestati comprendono anche il traffico illecito di rifiuti e la discarica abusiva». Affermare che il nostro territorio non sia interessato a fenomeni di questo tipo è dunque errato. Forse voi intendevate dire che non è interessato a fenomeni di infiltrazione da parte di organizzazioni criminali ramificate nel territorio, ma in ogni caso ci sono stati problemi di gestione del ciclo dei rifiuti che hanno dato vita anche a una serie di contestazioni e addirittura a un sequestro. Un indagine risale a giugno 2009, l altra a settembre 2009. Vorrei sapere se siate stati interessati a queste vicende o non siate mai intervenuti. ANTONINO D ALEO, Questore di Mantova. Lo so per conoscenza personale, come attività investigativa dei Carabinieri del NOE che riferiscono poi all autorità giudiziaria, e la Procura di Mantova è competente su entrambe le indagini. Allo stato non conosco l evoluzione delle indagini, ma vorrei sottolineare che partono da una struttura tecnica molto specializzata come il NOE. PRESIDENTE. Vi ringraziamo. Dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 15.25.