Ottobre Cerved Group Risk Index Il rischio di insolvenza delle società italiane Numero 1

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Ottobre 2010 Cerved Group Risk Index Il rischio di insolvenza delle società italiane Numero 1

In quasi tutti i settori nel 2011 il grado di fragilità delle imprese sarà superiore rispetto al periodo pre crisi Imprese ad alto rischio dopo la crisi Gli andamenti generali Il rischio di insolvenza tra le società di capitale italiane ha toccato un picco nel 2009 ed è atteso in lieve diminuzione nel 2010 e nel 2011, rimanendo comunque a livelli significativamente superiori rispetto al periodo pre crisi. La recessione si è manifestata sul nostro sistema produttivo attraverso una brusca caduta della domanda internazionale, che ha colpito dapprima le imprese esportatrici e quelle che producono beni di investimento, per poi trasferirsi al resto dell economia. Il contenimento dei costi ha consentito solo di limitare i danni derivanti dalla caduta dei ricavi: le aziende hanno subito una forte compressione dei margini e, in molti casi, hanno chiuso l esercizio in perdita. Le difficoltà sul conto economico hanno avuto inevitabili ripercussioni sugli equilibri patrimoniali e finanziari, con un sensibile innalzamento del livello di fragilità delle imprese: il CeGRI un indice che esprime su una scala da 1 a 100 il rischio di insolvenza delle imprese, per la prima volta elaborato e diffuso da Cerved Group ha toccato nel 2009 un punteggio pari a 69,3, ben superiore rispetto a quello osservato tra il 2002 e il 2008 (quando il CeGRI era rimasto in un range tra 64 e 67 punti). L andamento delle sofferenze delle imprese verso le banche conferma che il 2009 è stato un anno particolarmente difficile: il tasso di decadimento Il Cerved Group Risk Index (CeGRI) Il Cerved Group Risk Index è il nuovo indice elaborato da Cerved Group che fornisce una misura predittiva del rischio medio di insolvenza delle imprese italiane nel loro complesso, ovvero segmentate per settore o per localizzazione produttiva, su una scala continua da 1 (minimo rischio) a 100 (massimo rischio). É stato sviluppato su basi statistiche utilizzando un campione estremamente esteso e rappresentativo dell economia italiana contenente oltre 2 milioni di informazioni anagrafiche, statistiche, qualitative e contabili - e circa 72 mila eventi di decadimento (fallimenti, procedure concorsuali, liquidazioni, protesti e altri eventi pregiudizievoli). Il CeGRI integra le valutazioni quantitative di rischio calcolate sulle singole imprese con analisi di scenario macroeconomico e settoriale e valutazioni qualitative sull andamento dei singoli settori elaborate dagli analisti di settore di Cerved Group. 65,7 65,4 66,6 (rapporto tra imprese che hanno sofferto nuove sofferenze e il totale delle affidate) ha toccato il 2,3%, un livello ben al di sopra di quanto osservato negli anni precedenti. Il Cerved Group Risk Index totale società di capitale (2002 2011) 66,1 65,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Lo scenario per l anno in corso e per il 2011 presenta forti segnali di fragilità e di incertezza: una ripresa più vigorosa è attesa nelle economie emergenti (soprattutto Cina, India e Brasile), in cui 64,7 64,9 69,3 67,7 67,7 2 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

però la presenza di imprese italiane è ancora poco significativa. Sul fronte interno, le debolezze del mercato del lavoro e l impossibilità di far ricorso a I tassi di decadimento rapporto tra imprese con nuove sofferenze e totale imprese affidate 2,28 2,25 2,08 2,02 un massiccio programma di investimenti pubblici 1,69 1,69 per le note difficoltà di bilancio rendono improbabile una ripresa trainata dalla domanda interna. Di conseguenza secondo le stime e le previsioni di Cerved Group una volta superata la fase più difficile della crisi, il livello di fragilità delle 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fonte: Banca d'italia e previsioni Cerved Group (2010 2012) imprese italiane migliorerà lentamente, con un livello dei tassi di decadimento che rimarrà superiore al 2% fino al 2012. Dopo aver sfiorato i 70 punti nel 2009, il CeGRI si assesterà a 67,7 nell anno in corso e nel 2011, a livelli comunque superiori rispetto a quelli toccati nel periodo pre crisi. Il rischio per dimensione di impresa Storicamente, la frequenza di default osservati tra Il CeGRI per classe dimensionale società di capitale per classe di fatturato (2002 2011) 5-50 milioni > 50 milioni le società italiane è fortemente (e inversamente) correlata alla dimensione: all aumentare della scala, 38,3 38,5 39,4 38,4 36,8 36,9 40,2 46,5 43,1 43,1 diminuisce la probabilità di insolvenza. L aumento del livello di rischio del 2009 e la 24,4 25,1 25,1 22,5 20,8 20,3 22,7 31,0 28,3 28,1 successiva diminuzione del CeGRI nel 2010 e nel 2011 (insufficiente per scendere sotto i livelli pre 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 crisi) interessa tutte le fasce dimensionali considerate, ma con diversa intensità. L analisi per classe di fatturato evidenzia che, tra il 2008 e il 2009, la crisi ha prodotto un aumento del livello di 71,7 71,3 72,4 71,8 Il CeGRI per classe dimensionale società di capitale per classe di fatturato (2002 2011) < 1 milione 1-5 milioni 70,7 70,4 70,3 74,5 73,2 73,1 rischio tanto maggiore quanto maggiore è la dimensione aziendale: +4,2 punti per le microaziende (fatturato inferiore a 1 milione), +5,3 52,6 52,7 53,7 53,0 51,9 51,6 53,8 59,1 56,5 56,6 nel canale retail (tra 1 e 5 milioni), +6,3 nel canale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 3 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

SME corporate (tra 5 e 50 milioni) e +8,3 nel canale corporate (oltre 50 milioni). Non solo: la crisi si è fatta sentire con un anno di ritardo tra le imprese di minore dimensione: il CeGRI è aumentato già tra il 2007 e il 2008 per tutte le fasce considerate, tranne tra le società con un fatturato minore di 1 milione. Su questo sembra aver pesato l origine internazionale della crisi, che ha colpito prima e con maggiore durezza le imprese esportatrici, per poi trasferirsi alle aziende di dimensione minore. Il rischio per settore L analisi del CeGRI per settore di attività economica evidenzia che in quasi tutti i mercati il livello di fragilità delle imprese risulta oggi maggiore rispetto al periodo che ha preceduto la recessione. Fanno eccezione le imprese che operano nell agricoltura e nella prima trasformazione, settore notoriamente non ciclico, per cui il CeGRI calcolato per il 2010 e per il 2011 risulta di circa 2 punti inferiore rispetto al periodo precedente alla crisi. Le aziende del largo consumo e della distribuzione evidenziano invece un trend piuttosto stabile tra il periodo pre crisi e quello calcolato per il 2010 e il 2011. Queste imprese, toccate solo marginalmente dalla recessione, hanno fatto registrare una contrazione del fatturato e dei margini modesta, senza effetti apprezzabili sulla rischiosità: il CeGRI è aumentato di circa 1 punto tra le aziende del largo consumo (da 63 a 64) e tra quelle della distribuzione (da 66,8 a 68). 59,0 56,9 57,0 aziende agricole e di prima trasformazione 54,5 58,3 57,0 metalli e lavorazione dei metalli Il CeGRI per settore di attività 63,0 2011 63,9 64,0 Il livello di solidità delle imprese che operano nel settore energetico e delle utilities e di quelle attive nel campo della lavorazione dei metalli è in lieve peggioramento, ma rimane comunque nettamente superiore alla media generale: per entrambi i settori il CeGRI passa da circa 55 punti nel 2007 a circa 58 punti nel 2010, ed è atteso un miglioramento per il 2011. Le difficoltà degli ultimi due anni della meccanica hanno comportato un innalzamento del CeGRI di 4,4 punti tra 2007 e 2010. Vi sono però segnali positivi per il 2011 legati alle esportazioni, che potranno consolidarsi se ripartità l economia tedesca, principale mercato di sbocco di molte imprese italiane. Dinamiche simili anche tra le 66,8 68,2 68,0 55,2 57,6 56,0 largo consumo distribuzione carburanti, energia e utility Il CeGRI per settore di attività 56,6 2011 61,0 60,0 57,9 62,4 61,0 66,6 71,1 70,0 elettromeccanica prodotti intermedi informazione, comunicazione e intrattenimento 4 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

società che producono beni intermedi e tra quelle attive nella filiera intrattenimento informazione: un peggioramento di oltre 4 punti tra 2007 e 2010 e poi un lieve miglioramento nel 2011, anche se il livello di solidità rimane superiore per il settore dei prodotti intermedi (70 contro 61 nel 2011). La farmaceutica, pur evidenziando un peggioramento di oltre 2 punti del CeGRI tra 2007 e 2010 (da 51,2 a 53,4), rimane il comparto più solido in assoluto e l outlook previsto per il 2011 è stabile. Pur partendo da livelli di fragilità diversi, le tendenze per l informatica, per i servizi, per i beni di consumo diversi dal largo consumo sono simili: un peggioramento di circa 3 punti tra 2007 e 2010 e poi un atterraggio molto morbido nel 2011, che non consentirà di recuperare il livello di solidità che i settori presentavano prima della crisi. Le società della filiera auto e quelle attive nell industria dei mezzi di trasporto scontano la fine dell effetto incentivi, che ha anticipato le decisioni di spesa dei consumatori. Il CeGRI è aumentato da 66,4 a 69,3 punti e il futuro di molti operatori del settore è legato a doppio filo al progetto Fabbrica Italia di Fiat e agli investimenti che saranno messi in campo. Per le imprese del sistema moda, la crisi ha accelerato un processo in atto da anni, che sta spingendo fuori dal mercato le imprese più piccole e meno attrezzate in un settore in cui la competizione è molto dura. Per effetto della recessione, il CeGRI ha superato i 70 punti, livello intorno al quale si assesterà nel 2011. Anche il 51,2 53,4 53,0 chimica e farmaceutica 69,3 69,0 66,4 settore della logistica e dei trasporti, strutturalmente caratterizzato da un elevato livello di fragilità, ha aggravato la situazione dopo la crisi (il CeGRI è passato da 68,5 a 71,7) e per il 2011 è previsto un miglioramento di solo qualche punto decimale. Il CeGRI per settore di attività 61,4 2011 64,2 64,0 elettrotecnica e informatica Le imprese del sistema casa sono quelle che tra 2007 e 2010 hanno subito il maggior incremento del CeGRI e, quindi, della probabilità media di insolvenza: +5,5 punti (da 63,2 a 68,7), dovuti soprattutto alla frenata del mercato immobiliare. Il comparto più critico rimane quello delle costruzioni: la recessione e la chiusura di molti cantieri ha comportato un aumento del CeGRI da 67,4 a 72,6 punti. Se i grandi progetti 62,9 65,3 65,0 servizi non finanziari; immobiliari Il CeGRI per settore di attività 2011 70,6 71,0 71,7 71,0 67,5 68,5 68,7 67,0 63,2 64,4 67,7 67,0 altri beni di consumo 67,4 74,0 72,6 mezzi di trasporto sistema moda logistica e trasporti sistema casa costruzioni 5 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

infrastrutturali non ripartiranno in fretta, il grado di solidità del settore si deteriorerà ulteriormente (il Il CeGRI per area geografica CeGRI è previsto toccare 74 punti nel 2011). 57,9 62,0 61,7 64,8 66,4 71,7 71,0 70,9 Il rischio per area geografica La crisi non ha avuto effetti omogenei sulla nostra economia, ma ha colpito con maggiore durezza le regioni e le aree in cui più si concentrano imprese manifatturiere con vocazione alle esportazioni. Per tutte le regioni del Nord Ovest (per cui in media il CeGRI passa da 61,7 a 64,8 punti) si registra un peggioramento dell indice tra il livello del 2010 e quello del periodo precedente alla crisi (2007): da 60,9 a 64,3 punti in Lombardia, la regione in cui si concentra il maggior numero di imprese del paese e che mantiene il livello di maggiore solidità dell area, da 62,6 a 65,3 in Piemonte, da 65,8 a 66,5 in Valle d Aosta e da 65,3 a 67,4 in Liguria. Nel Nord Est il rischio di insolvenza delle imprese è aumentato tra 2007 e 2010 di più rispetto al Nord Ovest (+4,1 punti contro +3,1 punti), ma il livello del CeGRI rimane più basso (62 contro 64,8). Nonostante un incremento dell indice di oltre 4 punti rispetto al periodo pre crisi, il Veneto è la regione italiana in cui il livello di solidità delle imprese è maggiore (CeGRI pari a 61,7 nel 2010), seguita a stretto giro dall Emilia Romagna (61,9). In crescita, ma largamente inferiori rispetto alla media nazionale, anche gli indici calcolati sul complesso delle società del Trentino Alto Adige (62,3) e del Friuli Venezia Giulia (63,2). Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Il CeGRI per regione (Nord Ovest) 65,3 65,8 66,5 67,4 64,3 65,3 62,6 60,9 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Il CeGRI per regione (Nord Est) 62,3 63,2 61,7 61,9 59,6 57,6 57,9 56,6 Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Il Centro è l area in cui la crisi ha prodotto il maggior innalzamento del rischio di insolvenza delle imprese: il CeGRI è passato da 66,4 punti del 2007 a 71,7 nel 2010 (+5,3) e il livello di fragilità ha superato quello delle imprese meridionali. Le regioni dell area pagano una specializzazione produttiva concentrata nei settori più rischiosi. La Toscana, che ha innalzato il livello del CeGRI di quasi 7 punti tra 2007 e 2010 (da 64,5 a 71,3), ha 6 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

un ampia presenza di società attive nel sistema moda; anche le Marche (il cui CeGRI è passato da 65,6 a 71,5) hanno una lunga tradizione nel settore tessile e dell abbigliamento, che abbinano alla specializzazione nel sistema casa, un altro dei settori che più hanno sofferto la recessione. Aumenti consistenti del CeGRI anche in Umbria (da 66,9 a 71,7) e nel Lazio (da 67,5 a 71,9), che invece si caratterizza per una forte presenza di imprese delle costruzioni e di società attive nella filiera dell intrattenimento, settori che hanno sperimentato una forte crescita del rischio tra 2007 e 2010. Sulle imprese del Mezzogiorno e delle Isole che storicamente denotavano i maggiori livelli di fragilità del Paese, con il CeGRI al di sopra di 70 punti già prima della recessione la crisi non ha prodotto un ulteriore innalzamento della probabilità di insolvenza: l indice complessivo è sostanzialmente stabile tra 2007 e 2010 (da 71 a 70,9). Le dinamiche non sono però le stesse in tutta l area: Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata evidenziano nel 2010 un grado di rischio inferiore o allo stesso livello di quello osservato nel 2007; Sardegna e Molise presentano un deterioramento della solidità molto lieve (meno di mezzo punto), mentre le uniche regioni per cui il CeGRI nel 2010 è a livelli apprezzabilmente superiori rispetto al 2007 sono l Abruzzo (poco più di un punto) e soprattutto la Calabria per cui l indice è aumentato da 72 a 75 punti (il massimo osservato tra le regioni italiane). Il CeGRI per regione (Centro) 71,3 71,7 71,5 71,9 66,9 67,5 64,5 65,6 Toscana Umbria Marche Lazio Il CeGRI per regione (Sud e Isole) 71,8 69,9 69,1 70,6 70,2 70,7 71,4 71,3 Campania Sicilia Sardegna Puglia Il CeGRI per regione (Sud e Isole) 71,9 75,0 71,8 71,7 72,9 73,1 73,4 72,0 Basilicata Abruzzo Molise Calabria 7 2010 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata