Agenzia Trasporti Pubblici METODI E INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO E DELLA MOBILITÀ IL SISTEMA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Relatore: Luca Mora Bologna, 19 dicembre 2006
La relazione illustra gli aspetti fondamentali del metodo sviluppato dalla Regione Emillia-Romagna, attraverso la propria Agenzia Trasporti Pubblici, a supporto del monitoraggio degli Accordi di Programma nel settore autofiloviario e, in particolare, delle attività di pianificazione e programmazione degli investimenti da parte della Regione, degli Enti e delle loro Agenzie Locali di Mobilità e trasporto. Indice della relazione: OBIETTIVI E FINALITÀ DEL METODO SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI CHIAVI DI LETTURA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE ALTRI ANDAMENTI 1
CICLO SEMINARIALE L evento di oggi conclude il ciclo di quattro seminari, tesi a promuovere il tema della sostenibilità nel settore dei trasporti e della mobilità e ad accompagnare il percorso di concertazione dei nuovi accordi di programma 2007-2009. LUGLIO 2006 1. FABBISOGNO CONGIUNTURALE DI SETTORE OTTOBRE 2006 2. MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ EROGATA NOVEMBRE 2006 3. MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ URBANA DICEMBRE 2006 4. ANALISI DI EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI 2
OBIETTIVI E FINALITÀ DEL METODO SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI CHIAVI DI LETTURA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE ALTRI ANDAMENTI 3
ANALISI DI EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI Il tema del monitoraggio degli investimenti e, più specificamente, dell analisi del loro livello di efficacia rispetto agli scopi perseguiti nel caso in questione, nel settore della mobilità e del trasporto, in se stessi e rispetto alle finalità di sostenibilità che ad essi sono connesse - nasce per rispondere a domande tanto semplici quando ineluttabili, che sorgno a fronte di un problema certo non specifico e peculiare del settore: la limitatezza delle risorse e la loro scarsità rispetto alle esigenze di intervento. SU CHE COSA PUNTARE, IN PRESENZA DI MOLTE ALTERNATIVE E DI GERARCHIE NON DEFINIBILI A PRIORI OBIETTIVI E FIONALITÀ DEL METODO QUALI INTERVENTI SONO IN GRADO DI RISPONDERE A PIÙ PROBLEMI A UN TEMPO E CON QUALE EFFICACIA COME COMBINARE INVESTIMENTI E POLITICHE DI REGOLAZIONE PER OTTENERE I MIGLIORI RISULTATI In ambito mobilità, la pianificazione si orienta verso scelte che non rappresentano certo luoghi comuni ma di cui non sempre si conosce la reale portata, considerato il convulso contesto in cui sono calate. 4
INVESTIMENTI E ACCORDI DI PROGRAMMA OBIETTIVI E FIONALITÀ DEL METODO Il monitoraggio degli investimenti, in Emilia-Romagna, ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nelle attività di pianificazione e programmazione di Regione, Enti Locali, Agenzie e Aziende. Con gli Accordi di Programma 2001-2003, in coerenza con il processo di riforma, l approccio muta prospettiva. La logica seguita per la concertazione degli investimenti, infatti, punta con forza al risultato atteso, con un consolidamento del collegamento ricercato tra interventi e risorse da un lato e obiettivi specifici e indicatori di risultato dall altro. Anno di impegno 2001 - Scheda progettuale n.: - Soggetto proponente: - Soggetto attuatore: - Descrizione intervento: Importo totale spesa presunta (al netto di IVA) Finanziamento (in milioni di lire) Regione Agenzia Provincia Comune Gestore Altro Obiettivi specifici art. 8 e 9 Altri Indicatori di risultato (tra quelli degli all. 2A e 2B) Di qui, la rinnovata esigenza di intensificare gli strumenti e le attività di monitoraggio degli Accordi e dell efficacia delle risorse spese, in conto capitale oltre che in conto esercizio. 5
OBIETTIVI E AMBITI DI MONITORAGGIO OBIETTIVI E FIONALITÀ DEL METODO Gli investimenti, in coerenza con l Atto di indirizzo regionale e il Protocollo di intesa, devono indirizzarsi, così come risorse e servizi minimi, verso il miglioramento della qualità urbana, ponendosi obiettivi finali e intermedi di innalzamento della sostenibilità della mobilità nei diversi ambiti. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE CONTENIMENTO PM10 INQUINAMENTO ACUSTICO INVESTIMENTI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ ECONOMICA INCREMENTO INTERMODALITÀ VELOCITÀ TPL UTILIZZO TPL SODDISFAZIONE UTENZA SOSTENIBILITÀ SICUREZZA RIDUZIONE INCIDENTALITÀ LIVELLI DI LETALITÀ RISCHIO CICLO-PEDONI SOSTENIBILITÀ TRAFFICO E CONSUMI ENERGETICI CONTENIMENTO MOTORIZZAZIONE PRIVATA CONSUMO CARBURANTI 6
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METODO DI LAVORO SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI Il sistema di monitoraggio doveva rispondere all esigenza di fornire ai decisori pubblici e privati Regione, Enti Locali, Agenzie di Mobilità e Trasporto, Aziende - un supporto qualificato per l adozione di decisioni atte a promuovere e conseguire gli obiettivi di sostenibilità concordati in sede di programmazione. SISTEMA DI MONITORAGGIO GRUPPO DI LAVORO CONDIVISIONE DATI E INDICATORI SECONDO METODO CONCERTATIVO STRUMENTO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI (DSS) POLITICHE DI REGOLAZIONE TPL E MOBILITÀ E PIANI DI INVESTIMENTO INFRASTRUTTURE E DOTAZIONI AGGIORNAMENTO ANNUALE, IN COERENZA CON DINAMICA ACCORDI E TEMPISTICHE DI RILASCIO DELLE INFORMAZIONI DELLE DIVERSE FONTI 8
SOLUZIONE PROGETTUALE SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI Lo strumento di supporto al sistema di monitoraggio è stato progettato e sviluppato dall Agenzia Trasporti Pubblici della Regione, si basa su un ambiente informatizzato dedicato, di cui sta completando la realizzazione, in grado di gestire unitariamente i diversi ambiti e di favorire l accessibilità di dati e informazioni ai diversi portatori di interesse. OSSERVATORIO REGIONALE E PER BACINO DELLE TENDENZE IN ATTO CREAZIONE DI UN DB MULTI FONTE E MULTI CRITERIA (DATI REGIONALI, PROVINCIALI, COMUNALI, AMBITI TEMATICI, ECC.) CONDIVISIONE DI DATI E RISULTATI CON I DIVERSI SOGGETTI (REPORT, WEB, ECC.) 9
SISTEMA IN CIFRE SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI La complessità del sistema è adeguatamente rappresentata dai numeri che caratterizzano articolazione e dimensione della sua architettura, rivolta a fornire un supporto al monitoraggio regionale e locale nell insieme. 2 MACRO AMBITI DI MONITORAGGIO 1. MOBILITÀ E TRASPORTI (REGIONALE, URBANO E DI BACINO) 2. INVESTIMENTI (TPL E MOBILITÀ) 10 AMBITI TEMATICI SU 4 LIVELLI TERRITORIALI E PER 9 BACINI PROVINCIALI 1. DATI AMMINISTRATIVI, TERRITORIALI, DEMOGRAFICI 2. TRASPORTO PUBBLICO E COLLETTIVO, MOTORIZZAZIONE PRIVATA 3. RETE STRADALE, SEMAFORIZZAZIONE 4. PISTE CICLABILI 5. MOBILITY MANAGEMENT 6. ORGANIZZAZIONE ZTL, ARE PEDONALI, SOSTA 7. INQUINAMENTO AMBIENTALE E ACUSTICO 8. CONSUMI ENERGETICI, TPL E PRIVATI 9. QUALITÀ DEL SERVIZIO, EROGATA E PERCEPITA 10. SICUREZZA CIRCOLAZIONE (INCIDENTALITÀ) 1. MEDIO REGIONE 2. INTERO BACINO 3. INTERO COMUNE 4. CENTRO STORICO OLTRE 200 FAMIGLIE DI DATI REPLICATE SUI SINGOLI ANNI DI MONITORAGGIO (A PARTIRE ANNO 2000) E ARTICOLATE, SECONDO I CASI, A LIVELLO REGIONALE, DI BACINO, DI COMUNE (> 50.000 ABITANTI), DI CENTRO STORICO 1 CRUSCOTTO DI SINTESI CON OLTRE 20 ANALISI CHE PERMETTE DI ACCEDERE ALLE ELABORAZIONI DEI DATI PRINCIPALI A LIVELLO REGIONALE, ORGANIZZATE SU QUATTRO AREE TEMATICHE: SICUREZZA, PARCO VEICOLI, AMBIENTE, TPL E MOBILITÀ URBANA 10
ARCHITETTURA DEL DB SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI Lo strumento dispone degli ausili di norma previsti in ambienti informatizzati a supporto dei diversi processi di gestione e accesso ai dati: caricamento, verifica di completezza e congruenza, consultazione, rappresentazione per analisi e valutazioni, rendicontazione per comunicazione e diffusione dei risultati, ORGANIZZAZIONE DEI DATI STRUMENTI DI ANALISI STRUMENTI DI SINTESI E PRESENTAZIONE PER AMBITO TERRITORIALE PER AMBITO TEMATICO PER ANNO DI RIFERIMENTO DATI ARTICOLATI TABELLE E GRAFICI CON ELABORAZIONE SERIE STORICHE E INDICATORI PER AMBITO TEMATICO PER AMBITO TERRITORIALE PRECONFIGURATI PER ESPORTAZIONE E STAMPA REPORTING DATI/INDICATORI/CHECK UP DB CRUSCOTTO ANDAMENTI REGIONALI 11
SW APPLICATIVO SEZIONE INVESTIMENTI SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI CON ANALOGIA DI METODO E SOLUZIONI AGLI INDICATORI DI MOBILITÀ URBANA È STATA PREDISPOSTA ANCHE L AREA DEDICATA ALLA GESTIONE DEI DATI RELATIVI AGLI INVESTIMENTI 12
PRINCIPALI FONTI DEI DATI SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI L alimentazione del sistema prevede il coordinamento di fonti interne ed esterne alla Regione, con il contributo di numerosi interlocutori, regionali e locali, coinvolti nei diversi tavoli tecnici istituiti nelle diverse fasi del progetto. FONTE DATI COMUNALI DATI DELLE IMPRESE DATI PROVINCIALI DATI INTERNI ATP MOBILITÀ URBANA E PROGRAMMAZIONE DATO PERCORRENZE, DATI SUL SERVIZIO E QUALITÀ EROGATA A LIVELLO URBANO ED EXTRAURBANO MOBILITÀ URBANA E PROVINCIALE (DATI TECNICI ED ECONOMICI) SUL PARCO VEICOLI TPL E SUGLI INVESTIMENTI DI MOBILITÀ URBANA DATI INTERNI REGIONE DATI ISTAT DATI ARPA SU CONSUMI DI CARBURANTE DELLA RETE PUBBLICA E PRESENZE ALBERGHIERE CENSIMENTO SPOSTAMENTI SISTEMATICI, INCIDENTALITÀ, POPOLAZIONE, ATTIVITÀ PRODUTTIVE DATI AMBIENTALI 13
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DATI E ANALISI CHIAVI DI LETTURA Le esigenze di monitoraggio trovano nel sistema due primi importanti strumenti di supporto, con rappresentazioni dei dati e indicatori di sintesi e dettaglio, articolati su serie storiche di varia ampiezza (a oggi, da 3 a 5 anni) e su più livelli territoriali: ANDAMENTI MEDI REGIONALI ANDAMENTI PER AMBITO URBANO INTERO COMUNE CENTRO STORICO In dipendenza del livello di completezza e affidabilità dei dati disponibili, sono state avviate sperimentazioni di lettura incrociata e combinata delle informazioni, tese ad apprezzare l attitudine delle misure, interventi e politiche adottate rispetto al conseguimento degli obiettivi perseguiti, tenendo conto dell influenza esercitata dal contesto complessivo ove sono collocate: ANALISI DI CORRELAZIONE ANALISI DI EFFICACIA 15
ANALISI DI CORRELAZIONE CHIAVI DI LETTURA L analisi delle diverse leve di governo del trasporto e della mobilità evidenzia l esistenza di relazioni causa-effetto diversificate quanto a intensità e spettro del possibile impatto: RELAZIONE CAUSA-EFFETTO DIRETTA FORTE INDIRETTA DEBOLE AZIONI E MISURE A EFFICACIA PUNTUALE A EFFICACIA DIFFUSA L attenta ponderazione delle diverse relazioni e la verifica dell effettiva potenzialità di risultato di ognuna potrebbe permettere di orientare le risorse verso azioni a efficacia trasversale e a breve termine. 16
MAPPA DELLE RELAZIONI POTENZIALI DI CAUSA-EFFETTO CHIAVI DI LETTURA Le correlazioni di causa-effetto tra azioni e obiettivi nei due macro settori del TPL e della Viabilità & Sosta, per quanto in termini indicativi, può essere rappresentata attraverso una matrice molti a molti. 17
DATI E ANALISI CHIAVI DI LETTURA Il tentativo di stabilire una correlazioni tra risorse spese e risultati conseguiti sconta evidentemente una serie di limiti ma, per tale via, ha anche il pregio di evidenziare la stretta interdipendenza che sussiste tra le diverse leve disponibili, attive e passive, per il governo del problema: PRESENZA DI CONCAUSE, SPESSO NEPPURE DELIMITABILI SUL PIANO TECNICO E TERRITORIALE PM10 EMISSIONI VS CONCENTRAZIONI NECESSITÀ DI CONIUGARE POLITICHE COLLETTIVE CON MISURE RIVOLTE A COMPORTAMENTI INDIVIDUALI SICUREZZA REGOLAZIONE VS EDUCAZIONE NECESSITÀ DI FAR CONVERGERE SUL PIANO TEMPORALE POLITICHE DI REGOLAZIONE E INVESTMIENTI UTILIZZO TPL QULITÀ SERVIZIO VS REGOLAZ. ACCESSI 18
OBIETTIVI E FINALITÀ DEL METODO SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI CHIAVI DI LETTURA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE ALTRI ANDAMENTI 19
ANDAMENTI ANALIZZATI RELAZIONI DIRETTE Nelle pagine che seguono sono presentati gli andamenti regionali e locali registrati nel periodo 2000-2005 relativamente ad alcune delle principali grandezze caratteristiche del settore, quanto a iniziative poste in essere e risultati conseguiti, secondo la disponibilità e consistenza dei dati di base, tra gli altri: RELAZIONE DIRETTA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE SEMAFORIZZAZIONE PREFER. CORSIE RISERVATE VELOCITÀ COMMERCIALE TPL RELAZIONE DIRETTA INCROCI A ROTONDA PISTE CICLABILI SICUREZZA (incidentalità, letalità, categorie deboli, ) Viabilità e sosta 20
TPL PREFERENZIAMENTO VS VELOCITÀ COMMERCIALE ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 21
TPL CORSIE RISERVATE Il dato regionale delle corsie riservate non presenta variazioni nel quinquennio 2000-2005, a fronte di dati locali che con alcune eccezioni denotano uno sviluppo delle corsie che non arriva al chilometro (5 casi su 13) o comunque inferiore ai due chilometri (7/13 casi). 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 10 8 6 4 2 0 6,4 6,3 6,3 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 2000 2001 2002 2003 2004 2005 6,3 DATO MEDIO REGIONALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 6,3 5,9 Km corsie riservate 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 2005 KM CORSIE RISERVATE RIMINI 22
TPL SEMAFORIZZAZIONE PREFERENZIALE Il dato regionale degli incroci con preferenziamento a favore del TPL, al contrario, presenta una sensibile variazione nel quinquennio 2000-2005 (+45%), a fronte di situazioni locali relativamente dinamiche o caratterizzate da un livello relativamente alto di concentrazione. 70 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 89 86 103 107 105 2000 2001 2002 2003 2004 2005 DATO MEDIO REGIONALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 144 Di cui con prec TPL RIMINI INCROCI SEMAFORIZZATI CON PRIORITÀ AL MEZZO PUBBLICO INTERO COMUNE 23
TPL VELOCITÀ COMMERCIALE SERVIZIO URBANO ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE La velocità commerciale del servizio urbano a livello medio regionale è sostanzialmente stabile. Nelle realtà locali più dinamiche o baricentrate sulle misure di prefenziamento del TPL BO, MO, PR, RN il dato registra invece un andamento positivo - in tre casi su quattro - confidiamo a testimonianza che le politiche adottate abbiano pagato. Km 25 20 15 10 5 0 19,158 19,206 19,172 Velocità commerciale 2003 2004 2005 DATO MEDIO REGIONALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 25 20 15 10 5 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2003 2004 2005 GRAFICO VELOCITÀ COMMERCIALE TPL INTERO COMUNE RIMINI 24
ANDAMENTI ANALIZZATI RELAZIONI INDIRETTE ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE L analisi può essere spinta a sondare anche le conseguenze e i risultati attesi di natura indiretta o legati alle misure adottate da relazioni meno forti o deboli. Il miglioramento delle prestazioni del TPL collegato a una migliorata velocità commerciale più elevata competitività, per i minori tempi di percorrenza e la più alta affidabilità del servizio, ad es. dovrebbero indurre sia negli utenti sistematici via indice di soddisfazione sia negli utenti occasionali e potenziali via migliorata attrattività il favore per un più intensivo e diffuso utilizzo del TPL e, di qui, un incremento dei ricavi da traffico. RELAZIONE INDIRETTA SEMAFORIZZAZIONE PREFER. CORSIE RISERVATE INCREMENTO RICAVI DA TRAFFICO TPL I dati sui ricavi da traffico presentati nel seguito provengono dal monitoraggio tecnico-economico condotto dalla Regione, attraverso l Agenzia Trasporti Pubblici, sui dati di bacino, in relazione ai quali l ambito di area urbana presenta comunque un effetto trainante e preponderante. 25
TPL PREFERENZIAMENTO VS RICAVI DA TRAFFICO ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 26
TPL RICAVI DA TRAFFICO ORARI DI BACINO ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE/ PREFERENZIAMENTO VS RICAVI DA TRAFFICO I risultati relativi ai ricavi da traffico delle quattro realtà esaminate, tre delle quali come detto positive al primo livello di verifica BO, MO, PR, RN porgono una significativa conferma circa l efficacia delle misure, evidenziando una situazione sostanzialmente simmetrica di crescita dei ricavi in presenza di più accentuate scelte di preferenziamento del TPL, benché i risultati siano di altra magnitudo. 30 25 20 15 10 5 0 PIACENZA PARMA REGGIO EM. MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI'-CES. RIMINI MEDIA RER 2001 2002 2003 2004 2005 EFFICACIA RICAVI DA TRAFFICO/H 27
ANDAMENTI ANALIZZATI RELAZIONI DIRETTE Nelle pagine che seguono sono presentati gli andamenti regionali e locali registrati nel periodo 2000-2005 relativamente ad alcune delle principali grandezze caratteristiche del settore, quanto a iniziative poste in essere e risultati conseguiti, secondo la disponibilità e consistenza dei dati di base, tra gli altri: RELAZIONE DIRETTA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE SEMAFORIZZAZIONE PREFER. CORSIE RISERVATE VELOCITÀ COMMERCIALE TPL RELAZIONE DIRETTA INCROCI A ROTONDA PISTE CICLABILI SICUREZZA (incidentalità, letalità, categorie deboli, ) Viabilità e sosta 28
VIABILITÀ PISTE CICLABILI E ROTONDE VS INCIDENTALITÀ E LETALITÀ ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 29
VIABILITÀ INCROCI A ROTONDA Il numero di incroci ristrutturati a rotonda registra a livello regionale una sensibile dinamica - quasi triplicano nel quinquennio - con un andamento sostanzialmente analogo e in accelerazione in tutte e 13 le città. 90 80 70 60 50 40 30 20 10 600 500 400 300 200 100 0 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 482 429 329 244 189 163 2000 2001 2002 2003 2004 2005 GRAFICO COMPLESSIVO NUMERO INCROCI A ROTONDA 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 2005 RIMINI INCROCI A ROTONDA INTERO COMUNE 30
VIABILITÀ PISTE CICLABILI Lo sviluppo delle piste ciclabili, analogamente alle rotonde, appare estremamente dinamico più che raddoppiato nel quinquennio - con un andamento a livello locale sempre accentuato e distribuito, con qualche picco. 90 80 70 60 50 40 30 20 10 Km 1200 1000 800 600 400 200 0 491,0 617,8 714,2 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 872,7 937,8 996,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 KM DI PISTE CICLABILI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 2005 KM DI PISTE CICLABILI CALCOLATE PER OGNI SENSO DI MARCIA. COMUNI CON POPOLAZIONE > 50.000 ABITANTI RIMINI 31
VIABILITÀ INCIDENTALITÀ E LETALITÀ ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE Il dato regionale sul livello di incidentalità e letalità presenta un forte calo nel quinquennio, con una flessione rispettivamente del 7,4% e 18,5%. A livello locale, dove il livello di intervento resta alto e dinamico, si registra un dato positivo sull andamento degli incidenti in 10 casi su 13 e sul livello di letalità in 9 casi su 13. 17000 16000 15000 14000 13000 12000 11000 10000 15.866 15.654 15.459 15.242 14.689 2000 2001 2002 2003 2004 COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI Totale incidenti 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 GRAFICO INCIDENTI PER COMUNE RIMINI 32
VIABILITÀ LETALITÀ CICLISTICA Ove si approfondisca l analisi relativamente alla categoria specifica dei ciclisti, cui si rivolgono in misura significativa gli interventi in esame, il dato risulta apparentemente contraddittorio, rilevandosi un certo incremento del livello di letalità a livello medio regionale e nelle aree dove più intensiva è la rete ciclabile a disposizione, in virtù soprattutto di interventi recenti. Non può escludersi, d altra parte, che a fronte di una maggiore disponibilità di infrastrutture sia anche aumentato il livello di utilizzo (dato non oggetto di monitoraggio). 250 1750 1700 1650 1600 1550 1500 1450 1400 1.542 1.574 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 1.554 1.644 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 1.735 Ciclisti coinvolti in incidenti 200 150 100 50 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 CICLISTI COINVOLTI IN INCIDENTI (COMPRESI FERITI E DECEDUTI) PER COMUNE RIMINI 33
ANDAMENTI ANALIZZATI RELAZIONI INDIRETTE ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE Anche in questo caso possiamo spingere l analisi verso la verifica dell efficacia delle azioni intraprese rispetto a possibili ricadute positive legate da una più debole correlazione. L introduzione di rotatorie, attraverso il miglioramento della fluidità del traffico e la riduzione delle situazioni di stop and go, dovrebbe indurre in generale un contenimento dei livelli delle emissioni in atmosfera e, posto che il trasporto - in specie quello privato - costituisce una delle principali fonti inquinanti, in particolare una riduzione dei livelli di concentrazione del PM10. RELAZIONE INDIRETTA INCROCI A ROTONDA PISTE CICLABILI CONCENTRAZIONE PM10 Viabilità e sosta I dati relativi alle concentrazioni di PM10 in termini di numero di giorni di superamento delle soglie limite fonte ARPA - è determinato con riferimento alla stessa base territoriale del dato di monitoraggio sugli investimenti (centraline e sensori in ambito urbano). In questo caso l analisi può quindi essere condotta in modo più lineare. 34
VIABILITÀ INCROCI A ROTONDA VS CONCENTRAZIONI PM10 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 35
VIABILITÀ INCROCI A ROTONDA VS CONCENTRAZIONI PM10 Il dato regionale sui livelli di concentrazione di PM10 in ambito urbano presenta in effetti un trend decisamente positivo, pur posizionandosi ancora al di sopra della soglia limite, con una flessione del 35% nel quinquennio. A livello locale, analogamente al dato sull incidentalità, pur con qualche oscillazione, si registra un andamento positivo in 13 casi su 13. 120 100 80 60 40 20 0 104,7 89,7 35 35 35 ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE 93,6 79,8 35 68,2 2001 2002 2003 2004 2005 10 COMUNI CAPOLUOGO DATO MEDIO GIORNI DI SUPERAMENTO PM10 N. giorni sup. PM10 35 Limite 35 giorni 160 140 120 100 80 60 40 20 0 PIACENZA PARMA REGGIO EMILIA CARPI MODENA BOLOGNA IMOLA FERRARA FAENZA RAVENNA CESENA FORLI' RIMINI 2001 2002 2003 2004 2005 GIORNI SUPERAMENTO PM10 36
OBIETTIVI E FINALITÀ DEL METODO SISTEMA DI MONITORAGGIO IN SINTESI CHIAVI DI LETTURA ANDAMENTI PRINCIPALI E ANALISI DI CORRELAZIONE ALTRI ANDAMENTI 37
ALTRI ANDAMENTI ANALIZZATI ALTRI ANDAMENTI La banca dati, come detto, contiene una considerevole mole di informazioni. A titolo esemplificativo, sono riportati nel seguito alcuni altri andamenti, tra quelli che si potrebbero meglio prestare per un ulteriore approfondimento delle analisi di efficacia e correlazione sugli investimenti e sui relativi risultati attesi. ESTENSIONE RETE TPL ETÀ MEDIA PARCO MEZZI TPL SOSTA A PAGAMENTO ESTENSIONE ZTL Viabilità e sosta 38
ESTENSIONE RETE TPL Il dato nel quinquennio appare relativamente assestato, con una lieve flessione a livello complessivo regionale e alcune punte a livello di singole realtà locali. Questo, va segnalato in positivo, in presenza di una forte dinamica dei servizi offerti secondo modalità innovative che nel periodo passano da circa 30.000 vett*km a poco meno di 1,6 milioni vett*km - soluzioni che rendono virtualmente infinita le rete servita. 600 250 200 150 100 50 0 221 221 219 184 180 ALTRI ANDAMENTI 188 2000 2001 2002 2003 2004 2005 DATO MEDIO REGIONALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI Km rete TPL 500 400 300 200 100 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 2005 KM DI RETE TPL RIMINI 39
ETÀ MEDIA PARCO MEZZI SERVIZIO URBANO Le politiche di rinnovo sostenute dalla Regione con risorse contributive ad hoc hanno consentito di migliorare incessantemente gli indici di anzianità dei mezzi in esercizio (oltre al livello del comfort e dei servizi offerti a bordo), portandosi a ridosso dei valori medi e di eccellenza registrati a livello europeo, trend che tuttavia comincia a dare segni di cedimento in assenza di adeguati stanziamenti di sostegno a livello nazionale. 18 16 14 12 10 8 6 4 2 10 10 9 9 8 8 9,8 8,6 9,7 2002 2003 2004 2005 DATO MEDIO REGIONALE COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI ALTRI ANDAMENTI 9,9 Età media urbano 0 BOLOGNA FERRARA FORLI' MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI 2002 2003 2004 2005 ETÀ MEDIA PARCO MEZZI TPL 40
SOSTA A PAGAMENTO NEI CENTRI STORICI La regolamentazione della sosta in aree pubbliche e su strada - ha portato a una progressiva riduzione delle situazioni di gratuità e a un progressivo rafforzamento delle misure dissuasive sosta a pagamento (e ad disco orario) alcune realtà locali in testa, con un risultato atteso di miglioramento della ripartizione modale a favore del TPL. 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 32000 31000 30000 29000 28000 27000 26000 27.858 28.953 31.123 2000 2001 2002 2003 TOTALE SOSTA CENTRO STORICO ALTRI ANDAMENTI 31.389 Sosta a pagamento 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALE SOSTA A PAGAMENTO CENTRO STORICO RIMINI 41
ESTENSIONE ZTL NEI CENTRI STORICI ALTRI ANDAMENTI Il dato relativo alla dimensione delle ZTL appare anch esso sostanzialmente consolidato e stabile nel quinquennio più dinamico ma incompleto il dato relativo alle aree pedonalizzate e alle zone 30 a livello sia totale regionale sia di singole realtà locali, con limitate eccezioni. 3,5 Km 12 10 8 6 4 2 0 7,8 7,1 7,8 2000 2001 2002 2003 2004 2005 8,9 9,5 COMUNI CON POPOLAZIONE >50.000 ABITANTI 9,8 kmq di ZTL netto aree pedonali centro storico 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 BOLOGNA CARPI CESENA FAENZA FERRARA FORLI' IMOLA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA 2000 2001 2002 2003 2004 2005 KMQ DI ZTL AL NETTO DELLE AREE PEDONALI CENTRO STORICO RIMINI 42
GRAZIE PER L ATTENZIONE AUGURI DI UN SERENO NATALE E DI UN FELICE ANNO NUOVO!!!