EPICA - Esercizi per la preparazione degli alunni in vista della verifica finale. CORRETTORE

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EPICA - Esercizi per la preparazione degli alunni in vista della verifica finale. CORRETTORE Per svolgere i seguenti esercizi devi studiare gli appunti delle lezioni, i materiali consegnati dal docente e la sezioni del libro di epica analizzare in classe (da p. 77 a 93). RISPONDI IN FORMA SCRITTA. 1. Fornisci una definizione del genere epico. L'epica è un genere letterario molto antico, diffuso presso varie civiltà; esso presenta le seguenti caratteristiche principali: a) è un racconto in versi di grande estensione (l'iliade e l'odissea, ad esempio, sono costituite da 24 libri ciascuna); b) ha per oggetto le imprese di eroi (questi ultimi sono personaggi umani, semidivini o divini caratterizzati da doti eccezionali); c) inizialmente l'epica era trasmessa oralmente e serviva a trasmettere di generazione in generazione la storia e i valori di un determinato popolo (ad esempio: nell'iliade è possibile comprendere quanto importanti fossero i valori guerrieri per quella società); d) esiste un chiaro collegamento tra il genere epico e il mito (si pensi alla spiegazione mitica dell'origine della guerra di Troia) ma anche con la realtà storica, adombrata nei componimenti epici. 2. A partire da quale epoca si sviluppa il genere epico? Il genere epico ha origini antichissime: racconti di questa natura sono presenti a partire dal terzo millennio a. C. 3. Perché in origine questi racconti erano trasmessi oralmente? Questi racconti erano inizialmente trasmessi oralmente perché non si conosceva ancora la scrittura; in ogni caso essi servivano a trasmettere di generazione in generazione la storia e i valori di un determinato popolo (ad esempio: nell'iliade è possibile comprendere quanto importanti fossero i valori guerrieri per quella società). 4. Qual era lo scopo della trasmissione di questi racconti? Essi servivano a trasmettere di generazione in generazione la storia e i valori di un determinato popolo (ad esempio: nell'iliade è possibile comprendere quanto importanti fossero i valori guerrieri per quella società). Essi, dunque, svolgevano un'importante funzione educativa. 5. A quali eventi si ispira l'epica arcaica greca? L'epica arcaica greca si ispira agli eventi bellici accaduti tra città come Micene, Sparta, Corinto, Pilo da una parte e Troia (o Ilio) dall'altra. Si tratta della famosa guerra di Troia che, secondo la tradizione, si sarebbe combattuta nel corso del XIII secolo. Una conferma verrebbe dagli scavi archeologici, in quanto in uno degli strati della città sullo Stretto dei Dardanelli sono stati ritrovate tracce di incendio, il che fa presumere che la città sia stata distrutta in quell'epoca dal fuoco (siamo negli ultimi secoli del II millennio a C., quindi nel periodo in cui viene collocato il conflitto). E, in effetti, secondo i racconti epici, Troia fu data alle fiamme dai Greci una volta espugnata con l'inganno del cavallo. Sull'origine del conflitto si possono proporre due spiegazioni: una mitica, che ci riporta allo scontro verificatosi tra tre dee (Afrodite, Atena ed Era) per la palma di più bella; uno storica, in base alla quale il conflitto nasce da questioni commerciali e strategiche che dividevano le città greche di quella regione. 6. Qual è la differenza tra aedi e rapsòdi?

Aedi e rapsodi sono due tipologie affini di cantastorie : i primi erano più propriamente dei cantori in grado di improvvisare (essi si esibivano in pubblico nelle corti o in piazza e, accompagnandosi con la cetra, cantavano le imprese degli dei e degli eroi); i rapsodi (i cucitori di canti ), invece, erano coloro che recitavano degli episodi e li intrecciavano tanto da creare i primi brevi poemi epici. 7. Quale importante ruolo fu ricoperto da Omero nel contesto del genere epico? Omero, sulla cui figura esistono tuttora numerosi dubbi e interrogativi, ha certamente svolto un ruolo eccezionale nella storia del genere epico perché fu colui che diede veste scritta ad alcuni dei racconti fino a quel momento trasmessi oralmente. Egli visse, secondo la tradizione, nel corso del VIII secolo e dunque per circa cinque secoli le vicende della guerra di Troia furono conosciute solo attraverso il racconto orale dei cantastorie. Da Omero in poi questi episodi circolarono in forma scritta. Ciò, è inutile dirlo, ne garantì la conoscenza e la conservazione per le generazioni successive. Tant'è vero che di Omero si è soliti dire che fu colui che educò la Grecia. 8. Che cos'è l'epica d'arte? L'epica d'arte, a differenza di quella popolare, nasce dalla genialità di un autore il quale, pur rifacendosi ad un patrimonio di racconti e storie, lo rielabora in modo originale. Il primo esempio significativo da ricordare è rappresentato dall'eneide di Virgilio, un poeta latino vissuto nel I secolo a. C. L'opera racconta la storia di Enea, un principe troiano che fugge da Troia ormai presa dai Greci e in fiamme; il suo destino, infatti, sarà quello di rifondare la stirpe troiana nel Lazio. In questo testo Virgilio si ispira ai poemi omerici, divenuti intanto i modelli di riferimento per qualsiasi poeta epico: nei dodici libri dell'eneide, infatti, è possibile ritrovare una parte odissiaca (ispirata all'odissea, in quanto si racconta delle peregrinazioni di Enea prima di arrivare nel Lazio) e un'altra iliadica (ispirata all'iliade, in ragione della guerra che il protagonista combatte, e vince, nel Lazio). 9. Quale fu il più importante scrittore epico latino? Come si intitolava la sua opera? Il più importante scrittore epico latino di Virgilio, vissuto nel corso del I secolo a. C. La sua opera più importante si chiama Eneide. 10. Elenca i principali testi epici scritti in età medievale e rinascimentale. I principali testi epici risalenti all'età medievale sono i seguenti: - la Chanson de Roland (ispirata alla figura del conte palatino Rolando); essa rientra nella ampia tradizione dei poemi ispirati alla figura di Carlo Magno (il cosiddetto ciclo carolingio); - i poemi del ciclo bretone (ispirati alle imprese di re Artù e dei suoi cavalieri); - il Cantare del Cid (che raccoglie le imprese di Diaz de Vivar e che va collegato all'epopea della Reconquista); - il Canto dei Nibelunghi (ispirato alla figura e alle imprese di Sigrido e di altri personaggi della tradizione germanica). Per quanto riguarda l'età rinascimentale, e limitandoci alla sola letteratura italiana, bisogna ricordare almeno i tre seguenti testi: - l'orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo; - l'orlando furioso di Ludovico Ariosto; - la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. 11. Illustra brevemente i principali temi affrontati nel genere epico. Attraverso i poemi epici è possibile ricavare numerose informazioni relativa ai popoli protagonisti e all'epoca in cui sono ambientati i fatti. I temi principali sono i seguenti:

a) la guerra (il momento in cui ogni uomo può dimostrare il suo valore, la cosiddetta areté dei greci); b) il viaggio (inteso come missione da compiere è il caso di Enea -, come ricerca dell'avventura, come desiderio di indagine e di conoscenza); c) l'amore (presentato nelle sue varie sfaccettature: quello familiare e coniugale, quello passionale che provoca grandi disgrazie, l'amore che genera dolore per la perdita della persona amata oppure il sentimento frutto del senso di dedizione verso una nobile donna); d) la difesa della propria patria, del proprio popolo e della propria fede, dunque degli elementi identitari dei protagonisti dei racconti. 12. Indica le sezioni principali in cui si può suddividere un poema epico. Il poema epico si può dividere in tre sezioni fondamentali: il proemio (che comprende generalmente l'invocazione alla divinità e la protasi); la parte centrale, in cui vengono raccontate le vicende del protagonista e di altri personaggi; la conclusione (con il compimento della missione o dell'impresa narrata). 13. Che cos'è il proemio? Rispondi anche facendo riferimento al proemio dell'iliade (illustrato dal docente in classe). Il proemio si trova all'inizio del poema epico ed è costituito da due parti: l'invocazione alla divinità protettrice della poesia per ottenerne aiuto e ispirazione; la protasi, cioè la sintetica anticipazione dei contenuti dell'opera. Nell'Iliade, ad esempio, Omero chiede invoca Calliope per ottenerne aiuto e protezione; inoltre, chiarisce il tema dell'opera: l'ira di Achille, suscitata dal litigio con Agamennone, che determina tanti lutti presso gli Achei (i quali, senza l'apporto determinante del re di Ftia, iniziano ad avere seri problemi nel combattimento contro i Troiani). 14. Da quali fattori può dipendere la difficoltà di lettura di un poema epico? Le difficoltà di lettura e di comprensione dei un poema epico dipendono da numerosi fattori: a) il testo è scritto in una lingua non conosciuta (ad esempio: il greco antico nel caso dei poemi omerici): in questo caso si può ovviare con una traduzione; b) la traduzione presenta termini difficili e una costruzione della frase poco comune: in questo caso ci si serve di una parafrasi, che presenta in forma più semplice il testo tradotto; c) alcune espressioni sono di difficile decodifica: si fa ricorso alle note esplicative a piè di pagina. 15. Indica i principali espedienti linguistici a cui si ricorre nei poemi epici. I principali espedienti linguistici (e narrativi) di cui si serve un poeta epico sono i seguenti: a) le descrizioni dettagliate; b) le formule ripetitive per raccontare vicende dello stesso tipo; c) l'anticipazione (o prolessi) e il flashback (o analessi); d) la paratassi (costruzione della frase attraverso una serie di frasi coordinate e non subordinate); e) la personificazione; f) i patronimici e gli epiteti; g) i paragoni, le similitudini, le metafore. Ovviamente, nei testi poetici sono presenti anche tante altre figure retoriche: alcune sono state presentate durante le lezioni, come la metonimia, l'apostrofe ecc. 16. Spiega perché la figura e l'opera di Omero costituiscono una vera e propria questione, cioè un problema dibattuto da secoli. Su Omero esistono molti dubbi tanto che non è certo che sia veramente esistito, né le fonti concordano

sulla sua patria d'origine. La questione omerica riguarda la composizione dei poemi omerici: ovviamente non siamo in possesso degli originali ma solo di copie di epoca successiva. Gli studiosi non concordano su chi sia l'autore dei poemi: alcuni credono che gli autori siano due, altri che l'iliade sia stata composta in gioventù e l'odissea in vecchiaia. Si tratta, in ogni caso, di una questione irrisolvibile. Ma Omero, o chi per lui, rappresenta la fase conclusiva di una lunga tradizione epica orale e l'avvio della storia scritta della stessa. 17. Nei poemi omerici è possibile cogliere le caratteristiche della società dei protagonisti. Rispondi alle seguenti domande: a) Nelle mani di quale classe sociale era il potere? Il potere è nelle mani dell'aristocrazia guerriera. b) In occasione della spedizione contro Troia come si organizzarono i capi greci? Quale potere e ruolo aveva Agamennone? Agamennone era il capo della spedizione, il re più forte e dotato di maggior prestigio, ma non un sovrano assoluto. Le decisioni infatti venivano prese in occasione di assemblee a cui partecipavano tutti i membri dell'aristocrazia. Ne è prova la riunione in cui scoppia la lite tra Agamennone e Achille. c) Quali persone sono alle dipendenze del re? Alle dipendenze dei re vi erano i guerrieri e un gran numero di schiavi e di schiave (addetti ai lavori nei campi e nel palazzo del signore). d) Come ci si procurava gli schiavi? I signori dell'epoca si procuravano gli schiavi attraverso i conflitti: essi, infatti, rappresentavano uno dei bottini di guerra. Inoltre, gli schiavi potevano anche essere acquistati come tutte le altri merci o acquisiti attraverso atti di pirateria. e) Qual è il valore più importante per la società dei poemi omerici? Il valore più importate era l'areté, il valore in guerra. 18. Indica le caratteristiche delle divinità della religione greca segnando V (= vero) o F (= falso) nella tabella sottostante. Correggi le affermazioni false. a) Le divinità del mondo greco non intervengono nelle vicende umane. F b) Le divinità possono assumere sembianze umane. V c) Hanno comportamenti e sentimenti come gli uomini. V d) Sono mortali, come gli uomini. F e) Gli dei non sono soggetti al Fato. F f) Atena era la dea dei venti. F g) Apollo si schiera a favore dei Troiani perché il re greco Agamennone ha offeso Crise, un suo sacerdote. h) Poseidone è il dio del mare. V i) Il Fato, detto anche Ares, è al di sopra di ogni cosa e non può essere cambiato da nessuno. F 19.Indica dove si trovava la città di Troia, chi ne ha scoperto i resti, perché aveva una posizione strategica, quanti strati sono stati individuati dagli archeologi. La città di Troia si trova nell'anatolia nord occidentale, a ridosso dello Stretto dei Dardanelli (vedi carta geografica). I suoi resti furono scoperti dall'archeologo dilettante Heinrich Schliemann, un mercante tedesco appassionato di epica greca. La città aveva una posizione strategica, poiché controllava il passaggio delle navi tra il mar Egeo e il Mar Nero. Gli archeologi, a partire dagli scavi di Schliemann, hanno individuato ben nove strati, il settimo dei quali potrebbe corrispondere alla città al tempo della guerra con i Greci in quanto sono state rinvenute tracce di incendio. V

20. Spiega perché è scoppiata la guerra di Troia secondo il mito e secondo le ipotesi degli storici. Leggi attentamente la pagina 90 del libro di testo. In vista della prova finale bisogna conoscere per bene la trama dell'iliade e studiare attentamente i brani dell'opera presentati in classe dal docente. 1. L'ira di Achille. 2. Ettore e Andromaca. 3. La morte di Patroclo. Il significato del premio Esso, in quanto dono di guerra, rappresenta il riconoscimento tangibile del valore con cui i guerrieri hanno combattuto ed è proporzionale a tale impegno. Sottrarre le due fanciulle, pertanto, significa per i due guerrieri, essere privati di fronte a tutti i Greci non tanto di due schiave, ma del segno concreto dell'onore. Di qui lo sdegno che spinge Agamennone a pretendere Briseide e Achille a ritirarsi dalla battaglia.