LA MIA RELAZIONE ALLA LUCE DEI NUOVI SCENARI DI SVILUPPO DEI SISTEMI ASSISTENZIALI E DELLE CULTURE DEI PROFESSIONISTI (vedi A.C.N.

Documenti analoghi
V Convegno IGEA - PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA Roma 7-8 marzo 2011

PERCORSO INTEGRATO TERRITORIO-OSPEDALE Roviano - 6 giugno La cura per le persone con malattie croniche. Il Progetto IGEA

dichiara X che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

I Servizi Sanitari Regionali del nord-est

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

COSTITUZIONE DI UN COMITATO SCIENTIFICO E DI UN COMITATO TECNICO (10 U.O./ASL)

IL PAZIENTE CON DEMENZA NEI SERVIZI DISTRETTUALI DELL ASP DI CATANZARO: I PERCORSI SOCIOASSISTENZIALI M. ROCCA

Le cure primarie tra ACN, indicatori di performance e bisogni dei cittadini. Lucia Borsellino - AGENAS

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana

Con il patrocinio di:

XII CONGRESSO CURE PRIMARIE Azienda USL 11 Empoli TRA CHRONIC CARE MODEL E MEDICINA DI INIZIATIVA Empoli Palazzo delle esposizioni- 14 giugno 2012

Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Centro toscano di formazione e ricerca di medicina generale

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

Il PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto. Napoli Maggio 2016 Dott Vito Cilla

Assistenza Primaria. Primary health care. Alfred König. Direttore Ufficio distretti sanitari

INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO IN AMBITO GERIATRICO: LO STATO DELL ARTE

Ambulatorio Infermieristico Telemedicina

Dott.Patrizia Ruggeri. 1 Febbraio 2017

Tavola Rotonda Come cambierà il management delle patologie croniche nel percorso di evoluzione della Medicina Generale?

Praticare l integrazione tra le Aziende: suggestioni da un esperienza in corso

Le Malattie Rare: Una visione Europea

Il contributo di AMD

Focus Diabete Proposte per una migliore presa in carico sul territorio del paziente diabetico anziano alla luce del nuovo meccanismo prescrittivo

Un compendio di buone pratiche Cosa manca. ars.toscana.it

Appropriatezza organizzativa, specialistica e prescrittiva. Fabrizio Ciaralli Direttore Distretto 5-7 ASL Roma2

Nuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia. Ovidio Brignoli MMG Brescia

UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE IL PROGETTO DI MODERNIZZAZIONE DELL AZIENDA USL DI FERRARA

G. Noto Direttore Sanitario ASP- Az.da Sanitaria Provinciale - PALERMO

Le case della salute

ANNO MASCHI FEMMINE ,9 41, ,1 47,

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ.

CONTINUITÀ DELL ASSISTENZA

AIPONET e Disease Management in Pneumologia

Casa della Salute di San Secondo

Le Case della Salute. Seminario Regionale. cosa abbiamo attivato nel le azioni da mettere in campo nel Clara Curcetti.

A T S S A R D E G N A

La programmazione e gli indirizzi regionali per le cure primarie

ATTUAZIONE DELLA RIFORMA SANITARIA. Modalità di percorso di presa in carico dei pazienti cronici


Ruolo del team diabetologico nella gestione integrata alla persona con diabete

III Convegno Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all assistenza. Il Progetto IGEA

Il Piano Nazionale per la Cronicità. Renato Botti - Direttore Generale della Programmazione Sanitaria

L assistenza diabetologica nella ASL di Viterbo. Claudia Arnaldi Centro Diabetologico Aziendale ASL Viterbo

Progetti Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale Accordo Stato Regione del 26/10/2017 CSR/181

Dopo trent anni di servizio sanitario la sfida per la salute nella Regione Sicilia. Anna Banchero

Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte

I PDTA RUOLO DEL DIABETOLOGO. Dott.G.GIORDANO

La programmazione delle Case della Salute nella Regione Emilia Romagna

MODELLI DI AGGREGAZIONE DELLA MEDICINA GENERALE il decreto Regionale 18/2015 Luigi Sparano. Segretario FIMMG NAPOLI

Modelli assistenziali dei territori a confronto: la voce dell Emilia-Romagna

Un compendio di buone pratiche Cosa manca. ars.toscana.it

Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale

Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione

Quali abilità comunicative nella dimissione del paziente

Ruolo del Distretto. Approfondimenti e riflessioni. DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale. Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio

La dimissione a domicilio

CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE (COT):


Ruolo dell'infermiere nelle Gestione integrata del PDTA della BPCO

Esempi di gestione della cronicità nell Azienda USL di Parma

Proposta della Fimmg E.R. per la gestione della cronicità nella Regione Emilia Romagna

La gestione del paziente complesso nel territorio:

LE NUOVE FORME DI AGGREGAZIONE NELLA MEDICINA DI BASE E SPECIALISTICA: AFT e UCCP, ESPERIENZE E PROGRAMMAZIONE

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES

Art. 1 Compiti del medico

1 Conferenza Nazionale sulle CURE PRIMARIE Bologna Febbraio Un modello di Assistenza Specialistica Ambulatoriale Complessa:

C.P.S.E. L. Sasso C.P.S.I. B. Lomello. S.C. Cardiologia Rivoli

La continuità assistenziale

L Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC)

II convegno IGEA: dal progetto al sistema L integrazione delle cure per le persone con malattie croniche 25 marzo 2014

Continuità e Discontinuità integrazione e rete

La centralità ed il ruolo della Direzione Sanitaria Aziendale. D.ssa Daniela Sgroi

CONVEGNO NAZIONALE CURE PRIMARIE PARMA, OTTOBRE 2011 PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE

Ricognizione farmacologica presso le Case della Salute

Dott.ssa Cristina Patrizi Medico di Medicina Generale ASL RMC Roma U.O.CAD ASL RMB Roma U.O. Medicina Legale ASL RMB Roma Segretario Generale Siameg

Dalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna

Capitolo 7. Le prospettive future TAKE HOME MESSAGES

Convegno ECM. OSPEDALE TERRITORIO ABBATTERE BARRIERE, COSTRUIRE PONTI Roma 8-9 Giugno 2018

ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL CHRONIC CARE MODEL. Prof. Guido Giarelli Dipartimento di Scienze della Salute Università Magna Græcia - Catanzaro

Osservazioni al testo Rete territoriale. I principi per la definizione degli assetti organizzativi delle ASL - 7 aprile 2015

La sottoscritta Bui Virna

Razionale. Casa della Salute. Sostenibilità SSR Appropriatezza organizzativa Equità d accesso alle cure. Potenziamento assistenza territoriale

GLI ATTORI DEL SISTEMA DAI COMPITI AI RUOLI ALBINO BOTTAZZO

Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza d iniziativa e il Case Management Fabia Franchi

U.O. REGIONE SARDENA. Pino Frau Albertina Garau

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).

LA MEDICINA SPECIALISTICA VERSO LA COMMUNITY CARE II Edizione

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

L evoluzione del Distretto e le sue prospettive di sviluppo

Il Piano Nazionale delle Cronicità

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS

ALLEGATO A. Attivazione di un gruppo di lavoro per la sperimentazione e attivazione di percorsi

Nuove strutture di cure intermedie e riorganizzazione dei posti letto di temporaneità

Cagliari, 16/10/2015 Dr EMILIO MONTALDO

L EVOLUZIONE DEI BISOGNI DELL UTENZA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI E L IMPATTO SUI MODELLI DI OFFERTA

MMG e CAS: tipologia di referto atteso. Il referto della prestazione CAS per migliorare i rapporti con il territorio

Transcript:

IV CONVEGNO NAZIONALE IGEA Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all assistenza Istituto Superiore di Sanità- Roma, 19 febbraio 2010

LA MIA RELAZIONE ALLA LUCE DEI NUOVI SCENARI DI SVILUPPO DEI SISTEMI ASSISTENZIALI E DELLE CULTURE DEI PROFESSIONISTI (vedi A.C.N. 2009) E CON UN TAGLIO DI ATTENZIONE ALLE POTENZIALITA DI SVILUPPO DELLA GESTIONE INTEGRATA ED ALLA SUA CAPACITA DI PENETRAZIONE NELLE CULTURE DEGLI OPERATORI E NELLE MENTI DEI SISTEMI ORGANIZZATIVI

SAPERE E BISOGNI GESTIONALI SAPERE E BISOGNI TECNICO- PROFESSIONALI ATTENZIONE: L ECONOMICITA (salute+efficienza) E UN BISOGNO DI TUTTE LE COMPONENTI DEL SISTEMA APPROFONDIRE IL KNOWLEDGE TRANSLATION

I FABBISOGNI DI UNITARIETA -DIFFERENZIAZIONE DEL SISTEMA ASSISTENZIALE DI FRONTE ALLE ESIGENZE DI ECONOMICITA (Efficacia, Efficienza) POTENZIARE LE CURE PRIMARIE COME LEVA FONDAMENTALE E MULTIDIMENSIONALE PER GENERARE ECONOMICITA (SALUTE+ EFFICIENZA) E PER FARE FRONTE ALLA NUOVA EPIDEMIA (LE PATOLOGIE A LUNGO TERMINE) SISTEMA UNITARIO ATTIVITA AMBULATORIALE CONTINUITA ASSISTENZIALE SISTEMA OSPEDALIERO SISTEMA TERRITORIALE FORMULE INTERMEDIE (*) OSPE DALE TERRI TORIO (*) SPOSTARE VERSO IL TERRITORIO ALCUNI LIVELLI DI SPECIALIZZAZIONE TIPICI DEL SISTEMA OSPEDALIERO.

GLI ASSI PORTANTI DEL NUOVO ACN 2009, RELATIVAMENTE ALLE LOGICHE ED AGLI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE CONTINUITA ASSISTENZIALE (h24): COME COSTRUIRLA, COME GESTIRLA (26 ter) realizzare nel territorio la continuità dell assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per garantire un effettiva presa in carico dell utente a partire in particolare dai pazienti cronici. A tal fine va perseguita l integrazione con i servizi sanitari di secondo e terzo livello GOVERNO CLINICO: COME COSTRUIRE/GESTIRE PERCORSI ASSISTENZIALI INTEGRATI (in medicina proattiva ). PARTECIPAZIONE OBBLIGATORIA RIALLOCAZIONE DEGLI INCENTIVI (26 bis: AFT) promuovere la diffusione e l applicazione delle buone pratiche cliniche sulla base dei principi dell EBM promuovere e diffondere l appropriatezza clinica e organizzativa nell uso dei servizi sanitari condivisione delle proprie attività con il Distretto per la valutazione dei risultati ottenuti (26 ter: UCCP) impiegare strumenti di gestione che garantiscano trasparenza e responsabilità dei medici e dei professionisti sanitari nelle scelte assistenziali e in quelle orientate al perseguimento degli obiettivi di salute sviluppare la medicina di iniziativa contribuire all integrazione fra assistenza sanitaria e assistenza sociale QUALITA DELLA PRODUZIONE (comunità di integrazione professionale) GESTIONE DELLA PRODUZIONE (comunità di Integrazione gestionale). CdR soft CdR hard

AFFERMARE L UNITARIETA DEL SISTEMA (nelle strategie e nella prassi) - AVER CHIARO IL DISEGNO DI SISTEMA - INDIVIDUARE I MECCANISMI OPERATIVI (centrali-periferici) UTILI AL FUNZIONAMENTO - GENERARE CONVERGENZA DI OBIETTIVI FRA TUTTI GLI ATTORI, SIA CLINICI, SIA GESTIONALI

DA UN SISTEMA DI PROGETTI AD UN PROGETTO DI SISTEMA CON L IMPEGNO DI TUTTA LA RETE ASSISTENZIALE AREA CRITICA (cost-driver) PRIORITA DI INTERVENTO STADIAZIONE PIANO DI CURA PERSONALIZZATO FOLLOW-UP ATTIVO EDUCAZIONE DEL PAZ. RICOVERI (EVITABILI?) DIMISSIONE ATTIVA - AUTOGESTIONE DEL PAZIENTE - PREVENZIONE SECONDARIA PREVENZIONE PRIMARIA STORIA NATURALE DELLA MALATTIA DIAGNOSI CASE- FINDING FOLLOW-UP ATTIVO STORIA DEI SERVIZI FATTORI DI RISCHIO MMG DISTRETTO OSPEDALE MMG DAY SERVICE AMBULATORIALE TERRITORIALE CENTRO SPECIALISTICO

DARE RISALTO AGLI IMPEGNI ED ALLE RESPONSABILITA, DOCUMENTARE LE SCELTE ED I RISULTATI (Accountability), DEFINIRE I MECCANISMI OPERATIVI (sistema informativo, integrazione, valutazione, ) CASE- FINDING STRATIFICAZIONE E STADIAZIONE DIAGNOSI DEFINIZIONE PIANO DI CURA CON FOLLOW-UP ATTIVO RICOVERI (EVITABILI?) DIMISSIONE ATTIVA FOLLOW-UP ATTIVO AMBULATORIALE E IN DAY SERVICE PAZIENTE ESPERTO E CONSAPEVOLE MMG MMG + INFERMIERE + TEAM SPECIALISTICO DISTRETTUALE INFERMIERE + SPECIALISTA OSPEDALE MMG + INFERMIERE + TEAM SPECIALISTICO DISTRETTUALE DIRETTORI DI DISTRETTO-DIP.TO DIRETTORI DI PRESIDIO OSPEDALIERO OBIETTIVI CONVERGENTI CON RESPONSABILITA DIFFERENZIATE DIREZIONI AZIENDALI EVITARE LA PIANIFICAZIONE PER ESIBIZIONE (H. Mintzberg) DIREZIONI REGIONALI

LE ATTUALI STRUTTURE ASSISTENZIALI E GLI ATTUALI MODELLI ORGANIZZATIVI SONO COMPATIBILI CON QUESTE PROSPETTIVE? COME SI STANNO MUOVENDO I SISTEMI REGIONALI?

IL PRESIDIO TERRITORIALE DI ASSISTENZA COME FULCRO DELLA RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE NELLA REGIONE SICILIA INTEGRAZIONE E/O COGESTIONE CON L OSPEDALE DIAGNOSTICA RADIOLOGICA ATTIVITA E DI SPECIALISTICA LABORATORIO COMPLESA (POSTI DI DAY GESTIONE INTEGRATA SERVICE) SPECIALISTI INFERMIERI CON MMG e PLS IN GRUPPO PER BASSA-MEDIA COMPLESSITA ASSISTENZA DI BASE, SPECIALISTICA, DIAGNOSTICA DIMISSIONI FACILITATE DEI PAZIENTI CRONICI Chi fosse curioso di approfondire la conoscenza dell esperienza della CURE A Regione Sicilia DOMICILIO ACCESSO UNICO A TUTTO IL SISTEMA TERRITORIALE: ACCOGLIENZA, PRENOTAZIONE, INDIRIZZAMENTO del PAZ. CRONICO ALTRA ASSISTENZA TERRITORIALE può richiedere copia delle Linee Guida di riorganizzazione delle Cure Primarie: COLLEGAMENTO CON I PRESIDI giuseppe.noto@regione.sicilia.it) MMG e PLS IN ASSOCIAZIONE-RETE PUNTO DI AMBULATORIALI PUNTO PRIMO PERIFERICI TERRITORIALE INTERVENTO DI EMERGENZA ATTIVITA AMMINISTRATIVE DELL ASSISTENZA P SANITARIA DI BASE R S COLLEGAMENTO CON L OSPEDALE

COSA DOVREBBERO FARE I TECNICI PER DARE RISALTO AI BISOGNI GLOBALI DEL PAZIENTE-PERSONA?

FOCUS CLINICO-ASSISTENZIALE: IL PERCORSO ASSISTENZIALE COME BASE PER LA GENERAZIONE DI INTERVENTI EFFICACI, EFFICIENTI E CENTRATI SUL PAZIENTE (bisogni globali ) STRATIFICAZIONE STADIO A, STADIO B STADIO C, STADIO D PREVENZIONE DIAGNOSI PRE- FOLLOW-UP DIFFERENZIATI (STAGING) EVOLUZIONE VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI ESITO DIAGNOSI PRECOCE FASE INIZIALE FASE PROGRESSIVA. GESTIONE INTEGRATA MMG - SPECIALISTA FASE AVANZATA DAY SERVICE -FOLLOW-UP PREVALENTEMENTE A CARICO DEL MMG - FOLLOW-UP INFERMIERISTICO - SELF CARE MAINTENANCE (Educazione per abilità di base) -FOLLOW-UP PREVALENTEMENTE SPECIALISTICO -FOLLOW-UP INFERMIERISTICO CON CASE MANAGEMENT - DAY SERVICE con P.A.C. - SELF CARE MANAGEMENT (Educazione per abilità complesse) PAZIENTI A BASSO CARICO ASSISTENZIALE PAZIENTI AD ALTO CARICO ASSISTENZIALE

FOCUS CENTRATO SUL PAZIENTE-PERSONA: IL PERCORSO ASSISTENZIALE COME STRUMENTO PER DARE RISALTO AI PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALL EMPOWERMENT DEL PAZIENTE STADIAZIONE Patient-centred EVIDENCE? CHE INCLUDE VARIABILI COSTRUZIONE COMUNICAZIONE CLINICHE DEL PATTO DELLA DIAGNOSI E NON TERAPEUTICO Disease-centred Evidence DIAGNOSI (classica Evidence-based Medicine) DEFINIZIONE in team DEL PIANO DI CURA CHE INCLUDE UN PROGETTO EDUCATIVO + PERSONALIZZATO MONITORAGGIO ATTIVO DELLO STATO DI SALUTE PARTECIPAZIONE A PROGRAMMI EDUCATIVI CON PERIODICO RINFORZO DEL PATTO TERAPEUTICO RISULTATI Patient-centred Evidence SELF CARE COME CONOSCENZA E COSTRUZIONE PROGRESSIVA DI ABILITA (skill building) INFORMAZIONE EDUCAZIONE SELF CARE (self care maintenance). (storie di cura, focus group, ) SELF MANAGEMENT (self care management)

COSA DOVREBBERO FARE I SISTEMI E QUELLI CHE HANNO RESPONSABILITA GESTIONALI?

CULTURA, DIRITTI, FAMILY-LEARNING RETI COMUNITARIE DI SOSTEGNO BISOGNI GLOBALI (PATIENT-OUTCOME) IL PAZIENTE-PERSONA e IL SUO SISTEMA PATIENT INVOLVEMENT. HEALTH LITERACY PATIENT EMPOWERMENT SELF MANAGEMENT COMPETENZE FORMULE ORGANIZZATIVE INTEGRATE EXPERTISE IL PROFESSIONISTA EMPATIA COMUNITA DI PRATICA IL PROFESSIONISTA NUOVI LINGUAGGI (NON SOLO PROFESSIONALI) STRATEGIE ESPLICITE PIANI SPECIFICI MISSION VISION IL CONTESTO ORGANIZZATIVO MECCANISMI OPERATIVI IL CONTESTO DI PRODUZIONE PERCORSI ASSISTENZIALI PRODOTTI RISULTATI DELLA COMUNICAZION E DELL UMANIZZAZIONE VERIFICHE

Gli strumenti documentabili di garanzia di un organizzazione orientata al paziente-persona: -il possesso di un orientamento strategico esplicito verso la gestione dei pazienti con patologia a lungo termine e verso l umanizzazione (clinical humanities), (un Piano ad hoc o un orientamento chiaro del Piano strategico); - l esistenza ed il buon funzionamento degli strumenti finalizzati alla condivisione di valori e di scelte organizzative ed operative; - la messa in gioco di competenze e di risorse; - la definizione di responsabilità chiaramente assegnate su obiettivi adeguatamente definiti; - la promozione di comportamenti positivi attraverso leve incentivanti, non necessariamente di natura economica; - l esistenza di sistemi di verifica.

LA TRASPARENZA E LA CREDIBILITÀ, E QUINDI LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI CON LA COLLETTIVITÀ SONO FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALL ECONOMICITÀ (CONDIZIONE DI VITA DURATURA DELL AZIENDA), CHE NON DEVE QUINDI ESSERE LETTA SOLO IN TERMINI DI EFFICACIA E DI EFFICIENZA (da: M. Del Vecchio)