RENATA POLVERINI "L'ARTIGIANATO MOTORE DI CRESCITA DEL LAZIO" LA 14 a RICERCA FEDART FIDI ESALTA IL RUOLO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DEI CONFIDI



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Anno 5 - Numero 4 - Gennaio 2011 Trimestrale di informazione di RENATA POLVERINI "L'ARTIGIANATO MOTORE DI CRESCITA DEL LAZIO" LA 14 a RICERCA FEDART FIDI ESALTA IL RUOLO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DEI CONFIDI LUCIANO PEDUZZI ALLA GUIDA DELLA PEDUZZI s.r.l. DAL 1945 TRA PASSATO E FUTURO EDGARDA FIORINI E PAOLA SANSONI UNA VISIONE INNOVATIVA DEL CREDITO ALLE IMPRESE FEMMINILI.

Sommario 4 5 COVER STORY Luciano Peduzzi Alla guida della Peduzzi s.r.l. 4 TERRITORIO E SERVIZI Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio Pietro Di Paolantonio, Assessore alle Attività Produttive e Politiche dei rifiuti della Regione Lazio 6 ECONOMIA LOCALE Nel Lazio si stanno facendo largo le professioni tecniche e scientifiche 7 FACCIA A FACCIA Gianni Alemanno, Sindaco di Roma Roma, città di frontiera, riparte dai quartieri e dalle imprese 7 8 L ARTIGIANO Luciano Peduzzi: Peduzzi s.r.l. dal 1945 tra tradizione e innovazione 18 10 LE CONFEDERAZIONI Centralità del sistema dei Confidi. Le richieste del mondo artigiano laziale per un rilancio della categoria 15 PRIMO PIANO Incentivi, aggregazione e semplificazione per far crescere il Paese Le politiche del Ministero dello Sviluppo Economico 19 16 L APPROFONDIMENTO La 14 a Ricerca Fedart Fidi esalta il ruolo degli ammortizzatori sociali dei Confidi 18 DONNE IMPRESA Edgarda Fiorini, Presidente Confartigianato Donne Impresa Paola Sansoni, Presidente CNA Impresa Donna Anno 5 - Numero 4 - Gennaio 2011 Trimestrale di informazione di Artigiancassa SpA Finito di stampare nel mese di gennaio 2011 Iscrizione al Tribunale di Roma n. 544 del 17/12/2007 Direttore Responsabile: Giuseppe Ienzi Editore: Artigiancassa SpA Via Crescenzo del Monte 25/45-00153 Roma Tel. 06 58 45 227 Fax 06 58 99 672 www.artigiancassa.it comunicazione@artigiancassa.it Redazione, progetto grafico ed impaginazione: EASYGO COMMUNICATION Via Nazionale 221-00184 Roma Tel 06 4818207 - Fax 06 4828282 www.easygoservice.it segreteria@easygoservice.it Stampa e allestimento: Miligraf Srl Tiratura: 5.000 copie Copyright Artigiancassa SpA È vietata la riproduzione, totale o parziale del contenuto della pubblicazione senza l autorizzazione dell Editore.

di Giuseppe Ienzi Èprassi, nel periodo di passaggio da un anno al successivo, fare un rapido bilancio delle attività che serva anche da premessa per il lavoro da svolgere. Il 2010 è stato per Artigiancassa un anno importante: si è infatti consolidata la nostra operatività nel business della distribuzione, mentre l attività di gestione delle agevolazioni è proseguita a ritmo sostenuto. La quota di finanziamenti agevolati 949/52 sul totale dei finanziamenti agevolati alle imprese in Italia è stata pari al 7,3%. Se si considera che tale quota era pari al 9% nel 1999, che nel frattempo Artigiancassa ha cessato di operare come ente gestore in alcune importanti regioni italiane e si aggiunge il difficile contesto economico nazionale che ha portato ad una contrazione dei finanziamenti, la quota attuale indica una forte tenuta della banca nel comparto della gestione delle agevolazioni a favore degli artigiani. Dal lato della distribuzione, abbiamo superato i 450 Artigiancassa Point attivati in tutta Italia, mentre le pratiche di finanziamento presentate dalla clientela artigiana nel 2010 attraverso gli AP hanno ampiamente superato il numero di 6.600 (erano state 4.200 nel 2009), a riprova del fatto che un numero considerevole e sempre crescente di imprenditori si avvicina agli sportelli all interno delle Associazioni e dei Confidi alla ricerca delle soluzioni creditizie più efficaci. In queste cifre non è scritto solo il bilancio di un anno soddisfacente: leggendole in controluce, infatti, traspare da esse il ruolo sempre più distintivo di Artigiancassa nei confronti delle piccole imprese, del network associativo artigiano e della Pubblica Amministrazione. Grazie al complesso della nostra offerta e al nostro modus operandi abbiamo infatti ottenuto un posizionamento di grande efficacia in termini di vicinanza alle imprese artigiane, di ascolto verso la Pubblica Amministrazione, di partnership con le Confederazioni, le Associazioni e i Confidi artigiani. Questo posizionamento, per essere mantenuto ed accresciuto, deve necessariamente passare per un processo continuo di analisi del mercato e, al contempo, di innovazione tecnologica spinta, che ci consenta di approntare i nuovi prodotti e servizi che il nostro target ci richiede e di renderli facilmente richiedibili e fruibili. Mi riferisco per esempio alla linea di prodotti Key Woman, che stiamo lanciando in questi giorni, studiata insieme alle Confederazioni artigiane per offrire alle imprenditrici strumenti che rendano più semplice la tanto auspicata conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative. EDITORIALE 3

TERRITORIO e SERVIZI SPECIALE LAZIO di Paolo Cortese L artigianato: motore di crescita del Lazio Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, indica le risorse per sostenere le PMI Il Lazio, una regione determinante per l economia italiana, ha puntato sulle PMI per la propria competitivita Presidente Polverini, quale ruolo rivestono l artigianato e la piccola impresa nell economia e nelle politiche della Regione? Un ruolo fondamentale, non ci sono dubbi. Il Lazio crea il 10% della ricchezza nazionale ed è al secondo posto fra le regioni italiane per numero di aziende. Il contesto produttivo regionale è rappresentato per il 95% da micro, piccole e medie imprese, quelle che in genere risentono di più gli effetti di una cattiva congiuntura economica. In particolare, il 70% è formato da micro imprese con meno di 10 addetti. L artigianato, in particolare, è un settore trainante e ben radicato nel nostro territorio. Le Pmi del Lazio, se adeguatamente incoraggiate e sostenute da tutti i soggetti pubblici e privati preposti, possono fungere da vero e proprio motore di crescita. Basti guardare alle imprese dei Distretti industriali e dei Sistemi produttivi locali nati con una legge regionale del 2001 che, nonostante la coda della crisi, continuano a investire ed a creare lavoro. Appena insediati, nel maggio del 2010, abbiamo intrapreso un percorso di tutela e di rafforzamento delle Pmi e di riforme legislative che non potevano più attendere. Quali sono gli strumenti regionali messi in campo a favore delle Pmi del Lazio? Attualmente uno degli strumenti più richiesti e apprezzati, perché efficaci, è il Fondo rotativo per le piccole e medie imprese, che ha una dotazione complessiva di 120 milioni di euro. L intervento è concesso sotto forma di finanziamento a tasso agevolato e può coprire fino al 100% dell investimento ammissibile, per un massimo di un milione di euro. C è, poi, la legge regionale a sostegno del mondo cooperativo, la numero 20 del 2003, che ha una dotazione complessiva di circa 5 milioni di euro. Lo strumento mira a promuovere e sostenere il settore attraverso interventi a fondo perduto per le imprese cooperative e le organizzazioni regionali del mondo cooperativo. Prevediamo, inoltre, delle agevolazioni a sostegno dell artigianato, sulla base della legge regionale numero 10 del 2007, con l obiettivo di finanziare gli investimenti delle imprese artigiane e l assunzione all interno delle stesse di apprendisti e personale qualificato a tempo indeterminato. La dotazione complessiva è di circa 6 milioni e 500 mila euro. Particolarmente importante, per non dire fondamentale, è anche l utilizzo delle risorse comunitarie attraverso il Por Fesr 2007-2013, che ha destinato ben 200 milioni di euro alle Pmi della Regione Lazio. La Giunta regionale ha liberato risorse inutilizzate a favore dell economia del territorio. È stato approvato il bando da 36 milioni di euro per rafforzare la competitività del sistema produttivo delle piccole e medie imprese del Lazio. Saranno finanziati progetti di ricerca, sviluppo e innovazione realizzati dalle PMI del Lazio in collaborazione con organismi di ricerca pubblici e privati. In virtù della considerevole adesione delle imprese locali all iniziativa, allo stanziamento iniziale sono stati aggiunti ulteriori 3 milioni e 200mila euro di fondi regionali. Cinque i settori oggetto del bando e strategici per l economia regionale: aerospaziale, bioscienze, beni culturali, sostenibilità ambientale e energie rinnovabili, Ict/Multimediale. La Regione Lazio, insieme ad Artigiancassa, ha messo in campo importanti risorse per lo sviluppo delle imprese LA GIUNTA REGIONALE HA DESTINATO DUE MILIONI DI EURO AL FONDO PER PREVENIRE E COMBATTERE IL FENOMENO DELL USURA. UN PROVVEDIMENTO CHE INTENDE FAVORIRE LA CREAZIONE DI NUOVI SPORTELLI DI CONTRASTO ED IL POTENZIAMENTO DI QUELLI GIÀ ESISTENTI. NELL USURA RESTANO, INFATTI, IMBRIGLIATE MOLTE FAMIGLIE E PICCOLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ DELLA REGIONE 4

I fattori su cui investire per rilanciare l economia del Lazio La Regione Lazio si trova a un bivio di competitività: quali sono gli assi di sviluppo per affrontare le incertezze del futuro? Gli assi di sviluppo su cui puntare per superare la coda velenosa della crisi e rendere il futuro meno incerto sono, a mio avviso, tre. Il primo consiste nel puntare sulle imprese che innovano e che fanno conoscere il sistema regione anche al di fuori dei suoi confini territoriali. Reputo necessario investire sull innovazione in modo importante, destinando a questo settore una buona parte delle risorse finanziarie indirizzate in generale al mondo delle imprese. Il secondo asse riguarda l universo dei giovani: sostenere e affiancare chi investe sulle proprie capacità creative, organizzative e professionali, facendo nuova impresa, si rivelerà decisivo. Il terzo riguarda l Europa, nel senso di riuscire a utilizzare in modo più efficiente ed efficace i fondi che l Ue mette a disposizione per le nostre Pmi. Razionalizzare gli interventi per non disperdere risorse, questo deve essere, ed è, il nostro obiettivo come Pubblica Amministrazione. Stiamo, infatti, lavorando alacremente in questo senso. Lo Small business act fa parte del percorso di riforme dell amministrazione? Certamente. Lo scorso dicembre la Giunta ha dato il via libera alla proposta di legge che recepisce lo Small business act, il manifesto delle piccole e medie imprese lanciato nel giugno del 2008 dalla Commissione europea. Pensare innanzitutto in piccolo, Think small first, per rilanciare le attività produttive del Lazio, è uno slogan che abbiamo fatto nostro. Si tratta di una riforma attesa da anni: stabilisce che tutti i testi normativi regionali aventi riflessi sulle Pmi, siano redatti con disposizioni chiare, semplici e comprensibili, tenendo ben presente fatto nuovo e importante l ottica interpretativa degli imprenditori. La nostra proposta di legge prevede, inoltre, che nella redazione dei testi vengano consultate le associazioni rappresentative delle piccole e medie imprese. È una novità assoluta, una positiva rivoluzione all insegna della sburocratizzazione e della semplificazione da cui, ne siamo certi, giungeranno vantaggi concreti per il tessuto produttivo del Lazio. Concludo dicendo che siamo fra le prime Regioni italiane a pensare innanzitutto in piccolo per dare nuovo impulso alle Pmi, valorizzando le loro potenzialità di crescita nel medio-lungo periodo. Pietro Di Paolantonio, Assessore alle Attività produttive e Politiche dei rifiuti, punta sulla filosofia dello SBA per dare impulso alle Pmi TERRITORIO E SERVIZI SPECIALE LAZIO Le eccellenze in fatto di Distretti industriali - spiega l'assessore alle Attività produttive e alle Politiche dei rifiuti, Pietro Di Paolo al Matching - sono: animation production, quindi audiovisivo; innovazione; ceramica e design; nautica; moda e tessile. Istituiti nel 2001 con legge regionale, i Distretti rappresentano un'area territoriale caratterizzata da un'elevata concentrazione di piccole e medie imprese specializzate in un determinato settore produttivo, in genere manifatturiero. Attualmente esistono tre Distretti industriali (Ceramica, Tessile e Marmo-Lapideo) e sette Sistemi produttivi locali (Chimico-Farmaceutico, Agroindustriale, Innovazione, Audiovisivo, Elettronica, Carta e Nautica). Le imprese interessate sono 4.600: insistono su 93 comuni e occupano quasi 84mila persone. In attesa di una completa rivisitazione della legge sui Distretti, così da adeguarla ai cambiamenti sopravvenuti da dieci anni a questa parte, ritengo opportuno mettere in atto al più presto la sinergia tra i Distretti stessi e le Reti di impresa, attraverso la promozione e l'utilizzo diffuso del Contratto di Rete, che consentirà alle imprese uno scatto organizzativo all'insegna della competitività. In questo senso sto per promuovere uno start-up sull'utilizzo dei Contratti di rete: il nuovo Bando sui Distretti industriali, che pubblicheremo nei primi mesi del 2011, sarà destinato esclusivamente a quelle imprese che si costituiranno in rete attraverso il contratto. È una novità assoluta che merita esser posta in evidenza. Innovazione, internazionalizzazione, giovani, Fondi europei, razionalizzazione Semplificazione e sburocratizzazione 5

ECONOMIA LOCALE SPECIALE LAZIO di Corrado Martone Il Lazio costituisce nel contesto italiano una realtà particolare, concentrando entro i suoi confini amministrativi quattro province piccole o medie (agricole e/o industriali) e la corpulenta Capitale d Italia, che basa la sua ricchezza sul commercio, sulla filiera turistica e sui servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione. Stante questo quadro, l artigianato ha, tuttavia, assunto negli ultimi anni un ruolo di rilievo nell economia romana, apportando positivi risvolti sul complessivo tessuto d impresa regionale e mostrando, al contempo, una vivacità che pochi altri territori hanno saputo esprimere. Se si osservano, infatti, da vicino le iniziative sorte nel Lazio, in un periodo di profondi cambiamenti del sistema imprenditoriale nazionale e locale, si nota come la compagine artigiana sia cresciuta nel corso del 2010, in netta controtendenza rispetto alla media italiana e alle regioni del Centro, grazie al proliferare di numerose iniziative professionali, che spaziano dai prodotti e servizi informatici, alle attività di informazione e comunicazione o alle molteplici funzioni e servizi offerti in campo tecnico e scientifico. Ricordando il vecchio stornello fatece largo che passamo noi., si può affermare che nell artigianato laziale si stanno facendo avanti prepotentemente le professioni ad elevata specializzazione tecnica che possono cogliere meglio di altre interessanti opportunità di mercato. Nel Lazio si stanno facendo largo le professioni tecniche e scientifiche IL LAZIO NEL CONTESTO ITALIANO Il Lazio, pur mostrandosi da sempre un territorio poco caratterizzato dalla diffusione di imprese artigiane nel tessuto imprenditoriale locale (circa 2,5 imprese attive su 10 sono artigiane a fronte di una media nazionale di 3,3 su 10), ha esordito nel 2010 con una forte vitalità del settore che non ha eguali sia nel Centro Italia sia nel panorama economico nazionale. Nei primi nove mesi del 2010, infatti, le imprese artigiane laziali sono cresciute dello 0,4% circa, in controtendenza rispetto alle altre tre regioni centrali, che subiscono perdite rilevanti, e soprattutto nei confronti dell intero Paese che vede una diminuzione del -0,6%. Distribuzione regionale dell incidenza delle imprese artigiane sul tessuto imprenditoriale extraagricolo (Valori percentuali; Settembre 2010) 0,50 0,00-0,50-1,00-1,50-2,00 0,37-0,44 Lazio Toscana ITALIA Umbria Marche LE ATTIVITÀ IN E OUT NEL LAZIO Il tessuto artigiano laziale conta, a fine settembre 2010, oltre 100 mila aziende attive. Tale rilevante presenza è alimentata da un lato dal settore delle costruzioni, che conta oltre 38,6 mila imprese, e dall altro dalle attività di servizio (escluso il commercio e le riparazioni) che ne annoverano oltre 36,2 mila. Ridimensionato risulta, invece, il settore industriale che registra meno di 19 mila imprese artigiane (il 18,7% del totale), nonostante si riscontrino nella regione zone ad alta concentrazione manifatturiera e di rilevante peso nell economia provinciale, quali l area del frusinate o quella pontina. Se si considera, poi, l ampio spettro di attività terziarie operanti nell economia regionale, va sottolineato come, nel corso dell anno, siano i settori più innovativi quelli che hanno visto una netta crescita di iniziative artigiane. Basti pensare che la Produzione di software e la Consulenza informatica presentano, nell arco di nove mesi, un saldo attivo di imprese pari a circa 12 punti percentuali; come pure le attività legate alla comunicazione e all informazione crescono ad un tasso superiore al 5%. Anche il terziario tradizionale, comunque, gode di buona salute, visto che in particolare i servizi di ristorazione crescono del 3,4%. Tra le attività che mostrano, invece, segnali di cedimento annoveriamo in primo luogo la filiera manifatturiera del legno e del mobilio (rispettivamente -4,1% e -5,7% imprese artigiane nei primi nove mesi del 2010), come pure il comparto della pelletteria che si ridimensiona nettamente nel corso del 2010 (-4,9%), seguendo la componente artigiana il più generale trend negativo che caratterizza il settore. Distribuzione delle imprese artigiane* per macrosettore e variazioni per comparto produttivo nel Lazio (Valori assoluti Settembre 2010 e variazioni % rispetto al Settembre 2009) Settembre 2010 V.A. % Industria in senso 18.790 18,7 Produzione di software, +11,8 Fabbricazione di altri -2,8 stretto consulenza informatica prod. della lav. di minerali Costruzioni 38.621 36,4 Attività di servizi +5,5 Industria del legno e dei -4,1 per edifici e paesaggi prodotti in legno e sughero Commercio e 6.962 6,9 Attività dei serv. d informaz. +5,3 Fabbricazione di articoli -4,9 riparazioni e altri servizi informatici in pelle e simili Altre attività 36.212 36,0 Altre attività professionali, +3,6 Fabbricazione di mobili -5,7 terziarie scientifiche e tecniche Totale imprese 50.361 100,0 Attività dei servizi di +3,4 Fabbricazione di -6,7 artigiane ristorazione apparecchiature elettriche -0,61-1,43-1,93 Var. % Settembre 2010 / Settembre 2009 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Infocamere 6 *Al netto delle imprese Non classificate Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere

G ianni Alemanno, Sindaco di Roma, chiama a raccolta le energie della Città per una nuova vision corale dello sviluppo. Sig. Sindaco, come si è manifestato l impatto della crisi per il settore artigiano nella Capitale? Le grandi città come Roma possono costituire il primo volano per uscire dalla crisi. Sappiamo che sono soprattutto le piccole e medie imprese a pagare i costi della recessione, ma i progetti legati al credito potranno ridare ossigeno a quanti abbiano innovato ed a quanti, conservando la tradizione, guardano al futuro in termini di investimenti nella qualità, come gli artigiani della moda, le botteghe storiche e gli alfieri dell alimentare made in Italy come le gelaterie, che non conoscono crisi, considerando che nel Lazio sono aumentate del 15% negli ultimi cinque anni, secondo i dati della stessa Confartigianato. Ricordo comunque che, con il completamento della rete degli Sportelli di Prevenzione dell usura dell assessorato al Commercio, e l apertura degli Sportelli di Ostia e Litorale Romano, Centocelle, Quartaccio, e Roma Centro in collaborazione con la Comunità Ebraica, la città di Roma può vantare un primato che nessuna città italiana può offrire: sportelli di accoglienza e di assistenza per quanti si trovino in una situazione di indebitamento dalla quale non riescono più ad uscire. Cosa sta facendo la Giunta Capitolina per le imprese romane ed, in particolare, per l artigianato? Il Comune, con delibere come quelle per la salvaguardia dell Esquilino, ha dato anche un forte impulso alla valorizzazione delle attività commerciali artigiane e di Paolo Cortese Roma, città di frontiera, riparte dai quartieri e dalle imprese tutela delle zone di pregio di Roma. E stato istituito l Osservatorio del Commercio e dell Artigianato, per far incontrare periodicamente le Associazioni di Categoria e le sigle sindacali del settore. Un passo molto importante per affrontare le emergenze e per organizzare interventi nel medio e lungo periodo. Abbiamo reso realtà lo Sportello Unico alle Attività Produttive (Suap), che finora esisteva solo sulla carta. A queste misure si affianca il riordino dei mercati rionali: a fronte degli oltre 5 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e ordinaria dei mercati rionali di Roma, il Comune ha in programma la riqualificazione di altri 18 mercati, con un progetto di finanza. Inoltre, Roma non ha mai avuto un piano dell urbanistica commerciale su area pubblica. Per colmare questa grave lacuna l Amministrazione ha preso l impegno di stilare questo documento; contiamo di mettere a punto una prima bozza entro l anno. Il piano vuole assicurare finalmente alla Città il giusto equilibrio tra Centri commerciali e piccoli artigiani. E per quanto concerne le difficoltà finanziarie? Per le piccole e medie imprese esistenti è stato approvato in bilancio un fondo di garanzia di 8 milioni di euro, e 3,6 milioni per le nuove imprese. Tutto questo dimostra la vicinanza e la collaborazione che l amministrazione comunale ha stretto con le Associazioni di Categoria anche sul fronte della lotta alle contraffazioni, che ha portato finora al sequestro di 300.000 merci contraffatte, a più di cinquemila sequestri amministrativi, a mille sequestri penali ed a seimila persone fermate per identificazione, con più di settecento denunce. Dopo la crisi finanziaria e la restrizione creditizia, quale dovrebbe essere, secondo Lei, il supporto che Artigiancassa può offrire alle imprese di Roma? Una collaborazione fra Governo e sistemi locali potrà permettere di fare investimenti che possano essere la risposta alla crisi. Lavorando con la Cassa depositi e prestiti ed i sistemi bancari si potrà arrivare a una serie di anticipazioni nei pagamenti per dare ossigeno alle imprese. In questa ottica invito anche Artigiancassa a fare sistema. Una concertazione estendibile sul fronte contributivo-fiscale, dove l Assessore al Bilancio Leo insieme alla Uir ed alle Associazioni di Categoria è impegnato a sondare la possibile elaborazione di uno Studio di settore per la Capitale per arrivare a un punto di incontro tra il rapporto fiscale (tasse) ed economico (prestazioni ed erogazione di beni e servizi) nei diversi comparti della economia romana. Nel prossimo futuro, quali saranno gli ambiti di sviluppo per le piccole imprese romane? Abbiamo tre o quattro progetti importanti per i prossimi anni: il secondo polo turistico, il piano casa, il progetto di valorizzazione delle aree demaniali, militari e no. I settori coinvolti solo per fare un esempio saranno quelli del commercio, turismo e impiantistica edile. Nuove infrastrutture di sistema, come il Nuovo Centro Congressi dell Eur, il rilancio della Fiera di Roma; la Città dello Sport; i Parchi a Tema forniranno nuove capacità ricettive e produttive al nostro territorio; così come il nuovo Centro Carni e il nuovo Mercato dei Fiori. Siamo in grado di cantierare da subito questi progetti per una svolta storica nella Capitale. Roma non è solo la città della politica, ma la città dei servizi Hi-Tech, del distretto multimediale e aeronautico che fa capo alla Tiburtina Valley, del distretto dell audiovisivo e dove sempre più conterà la capacità di innovare anche nel ciclo della gestione rifiuti, aumentando la capacità di trattamento dei residui e degli scarti. Sono questi i settori in cui le piccole e medie imprese molto dotate, riunite in cluster o nicchie, potranno condividere know-how ed esperienze e, sostenute da un credito mirato, potranno rilanciarsi a livello internazionale. FACCIA A FACCIA SPECIALE LAZIO 7

di Stefania Fanelli SPECIALE LAZIO L ARTIGIANO Tradizione e innovazione Tra passato e futuro, l azienda Peduzzi srl ha saputo evolversi per essere al passo con i tempi. Da azienda di tradizione familiare ad impresa tecnologicamente avanzata, certificata e votata al perseguimento di alti standard qualitativi. Un esempio da seguire. Intervista a Luciano Peduzzi alla guida dell Azienda La sua impresa ha una tradizione familiare decennale, è passata da Suo padre a Lei ed ai suoi fratelli. Qual è stato il percorso verso questo mestiere? E stato naturale oppure nasce dalla condivisione della passione per il settore artigiano? Il mio percorso verso questo mestiere e simile a molti della mia generazione, ho iniziato da bambino con il gioco in bottega e, crescendo, mi rendevo utile con qualche compitino. Successivamente, da ragazzo, lavoravo nel periodo estivo a 8

scuole chiuse e poi, terminati gli studi, con il raggiungimento del diploma, la scelta definitiva di entrare in società con mio padre e i miei fratelli. È stato, quindi, sicuramente un inserimento naturale che mi ha portato ad acquisire giorno per giorno un autonomia nella gestione del lavoro, ed a sviluppare una grande passione per il lavoro più bello ed antico del mondo: la lavorazione del legno. È stato difficoltoso adattare una attività artigiana così antica ad una epoca contemporanea ed informatizzata come quella di oggi? Il percorso non è stato facile, la crescita verso un azienda vera e propria e l abbandono della piccola bottega ci ha portato a mettere in discussione le procedure di lavoro acquisite negli anni. Ma, come e sempre stato nella storia dell uomo, ad un certo punto capisci che diventa fondamentale per il tuo futuro, e per quello della tua attività, ammodernare il processo produttivo, così l impatto con l informatizzazione e l automazione è stato determinante. Questo periodo di crisi ha toccato anche il suo settore? Quali sono stati i segni e le conseguenze nel settore artigiano? Non avevamo fatto i conti con la crisi economica che è iniziata nel momento in cui noi avevamo completato un importante investimento tecnologico per la produzione dei serramenti. Tutto il comparto edile si e fermato, molte famiglie hanno rinunciato o sospeso lavori o acquisti economicamente importanti, molte imprese nel mio settore hanno licenziato i propri dipendenti con forte riduzione del fatturato, trovandosi soli e spesso in forte difficoltà economica. Come pensa che il suo settore dovrebbe reagire alla crisi? Non ci siamo fatti spaventare ed abbiamo capito che la ricetta per uscirne prima possibile era ed e investire sulla qualità. Oggi il cliente e sempre più esigente e proporre un prodotto accompagnato da sistema di qualità e certificazioni è la giusta risposta. Pensa che Artigiancassa aiuti le imprese come la Sua? Artigiancassa è un punto di riferimento importante per l artigianato e la piccola impresa in Italia. Un punto fermo importante che credo sia anche l unico che abbia accompagnato gli investimenti di tante imprese in Italia. Cosa dovrebbe fare ancora Artigiancassa per aiutare le piccole e medie imprese in questo particolare periodo? Un istituto creditizio come Artigiancassa dovrebbe essere attualmente sempre più presente nella vita economica di un impresa, facendosi promotrice di iniziative che accompagnino lo sviluppo, con procedure snelle e puntuali al momento dell investimento o della richiesta. Lei crede nella sua scelta di vita? La consiglierebbe ai suoi figli o ai giovani in generale? Si, ho sempre creduto nella mia scelta di vita, anche se in qualche modo invidiavo chi più di me si poteva concedere qualche settimana in più di ferie o qualche partita a calcetto in più con gli amici. Ma comunque rifarei questo percorso, perchè quando lavori per tuo conto è tutto più affascinante: sei chiamato continuamente a nuove sfide ed a scelte dove senti sulla tua pelle il peso della responsabilità ma anche la soddisfazione di contribuire a creare ricchezza per te ma anche per chi collabora con te. Oggi e tutto più complicato rispetto a quando ho iniziato, ma sicuramente lo consiglierei anche ai miei figli o a qualsiasi giovane che sia determinato e abbia voglia di mettersi in discussione con tanta umiltà e pronto ad accettare le sfide dei nuovi mercati. La sua azienda ha effettuato vari lavori per importanti realtà come il Palazzo Papale a Castel Gandolfo o come Palazzo Colonna e la Casina Valadier a Roma. Qual è la strategia aziendale che ha portato a tale eccellenze? La nostra azienda ha una lunga storia con più di 65 anni di attività e ha saputo sempre mantenere il passo coi tempi. Abbiamo tanti clienti con rapporti decennali, con i quali il rapporto di fiducia è sempre stato alto. Credo che i motivi che ci hanno permesso di fare dei lavori importanti siano diversi. Il più significativo sicuramente è la professionalità che offriamo in modo naturale, la serietà nel proporre le soluzioni più congeniali, la continua ricerca di prodotti e di processi innovativi e la nostra attenzione sia alla qualità del prodotto che del servizio. L Azienda La società Peduzzi srl, azienda che opera nel settore degli infissi e degli arredi, realizza prodotti di elevata qualità grazie all'esperienza di oltre 60 anni di attività. Sin dalla nascita dell'antica falegnameria del 1945, di padre in figlio, i Peduzzi si sono trasmessi non solo sapienti indicazioni sulla tecnica di lavorazione ma soprattutto la passione, l'amore per il legno e l'abilità manuale frutto dell esperienza di quattro generazioni. La scrupolosa cura e selezione dei materiali e l'utilizzo di strumenti e attrezzature di elevata tecnologia collocano l azienda tra i leader nel settore. Inoltre la ditta si è sempre impegnata nella ricerca di materiali a bassissimo impatto ambientale. La crescita verso un azienda vera e propria e l abbandono della piccola bottega ci ha portato a mettere in discussione le procedure di lavoro acquisite negli anni. La crisi non ci ha spaventato, abbiamo capito che la ricetta per uscirne prima possibile era ed è investire sulla qualità. Artigiancassa è stata un punto di riferimento importante per l artigianato e la piccola impresa in Italia L ARTIGIANO SPECIALE LAZIO 9

SPECIALE LAZIO LE CONFEDERAZIONI Centralità del sistema dei Confidi. Le richieste del mondo artigiano laziale per un rilancio della categoria Il Lazio ha sempre rappresentato un elemento di peculiarità nel panorama economico e imprenditoriale nazionale, in virtù della presenza della Capitale che esibisce un modello produttivo del tutto a sé stante con una preponderante prevalenza della Pubblica Amministrazione e del terziario in generale. In tale contesto, però, l artigianato rappresenta comunque un elemento non secondario dell economia regionale, specie nelle altre province laziali dove il modello di sviluppo è legato maggiormente alle istanze del territorio. In virtù di ciò, l andamento del settore ha risentito in passato (e tuttora risente) di una domanda assai variabile, legata non solo alla congiuntura dell economia locale ma anche a fattori esterni come l andamento delle esportazioni o i flussi turistici esteri, questi ultimi in grado di generare un ampio indotto anche di tipo artigianale. CONGIUNTURA ECONOMICA Necessaria per comprendere l andamento del comparto artigiano laziale appare una breve analisi sulla congiuntura economica dell ultimo biennio, la quale mostra come l Italia e il Lazio si trovino ancora nel pieno di una crisi che sta mettendo a dura prova la capacità di resistenza e di sviluppo del tessuto produttivo ed imprenditoriale. In particolare l aumento del Pil registrato negli ultimi mesi (e alimentato quasi per intero dalle esportazioni) appare ancora molto contenuto e sicuramente inferiore a quello registrato dai principali competitors europei. LORENZO TAGLIAVANTI Direttore di Cna Roma Metropolitana e Vice Presidente della CCIAA di Roma. Segnali di rilancio sembrano avvertirsi solo a partire dal primo trimestre del 2010, confermati dai dati economici congiunturali e tendenziali pubblicati dall ISTAT lo scorso settembre, i quali mostrano, nel primo semestre del 2010, una timida ripresa dell economia nazionale. Questo trend si riflette, per alcuni aspetti, anche nel Lazio (dove il contesto produttivo regionale è rappresentato per il 95% da micro, piccole e medie imprese), trend di risalita confermato anche dai dati ufficiali della Banca d Italia e da quelli congiunturali dell ISAE secondo cui, nei primi nove mesi del 2010, l'economia laziale ha mostrato una fase di moderato recupero rispetto alla brusca caduta registrata nel 2009. In altre parole, Il clima di incertezza sta ancora contraddistinguendo la ripresa. Sicuramente ci sono alcuni segnali positivi dell attività delle piccole e medie imprese laziali, ma viviamo ancora in un contesto economico fortemente segnato dalle perdite determinate da oltre un anno e mezzo di recessione. L uscita dal tunnel si farà attendere come sottolinea Lorenzo Tagliavanti, Direttore di Cna Roma Metropolitana e Vice Presidente della CCIAA di Roma. MAURO MANNOCCHI Presidente della Confartigianato Lazio Opinione comune a tutti i rappresentanti delle Associazioni di Categoria, quindi, è che l economia locale non registra ancora una vera e propria ripresa, ma numerosi sono i segnali che indicano un cambiamento di rotta, anche se ancora parziale e tutto da decifrare. OCCUPAZIONE Trattandosi perlopiù di imprese di piccolissima dimensione, è difficile stabilire al momento il livello di effettiva ripresa, con indicazioni contrastanti tra l andamento del fatturato e quello dell occupazione. Determinante, in tal senso, è anche la dimensione d impresa, con la microimpresa artigiana (soprattutto quella di tipo familiare) che nel corso del 2010 ha dato chiari segnali di ripresa, nonostante la riduzione del fatturato, come mette in evidenza Mauro Mannocchi, Presidente della Confartigianato Lazio. Per ciò che concerne invece la piccola impresa si evidenziano segnali di crescita solo per quelle realtà in cui è presente una struttura organica che va dai 3 ai 4 dipendenti, ma che agiscono nell artigianato di servizio del mercato privato; di contro maggiori difficoltà emergono per le aziende artigiane che operano nel versante pubblico In sintesi prosegue sempre Mannocchi - la crescita economica ha interes- 10

sato da un lato principalmente le imprese artigiane di tipo familiare (e dunque senza dipendenti), ma dall altro anche la piccola impresa con dipendenti, quest ultima in particolare nell ambito dell artigianato attivo nei servizi alla persona, mentre secondo Mario Salati, vice Presidente di Casartigiani Lazio e rappresentante dell Unione Artigiani Ciociari, negli ultimi mesi si nota una lieve ripresa del comparto artigianale, più concentrato nel settore dell autotrasporto e dell edilizia. Quest ultimo comparto in particolare, nonostante sia uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi e nonostante prevalga ancora al suo interno un trend negativo per i livelli di produzione, gli ordini ed i risultati aziendali, ha sostanzialmente mostrato una tenuta dell occupazione come evidenziato da Mario Marotta, Direttore dell Assessorato Regionale per le Attività produttive e neopresidente del Comitato Tecnico Regionale presso Artigiancassa. Trattasi in realtà di una vera e propria eccezione, in un contesto come quello artigiano dove i riflessi del calo della domanda tradizionalmente si trasmettono in primis sui livelli occupazionali: le varie statistiche mostrano infatti un cospicuo calo del numero dei dipendenti, specie nel primo semestre dell anno appena trascorso, calo che ha causato un ridimensionamento di quelle realtà imprenditoriali più piccole che tornano ad assumere la fisionomia dell impresa familiare. Da qui, l impossibilità di strutturarsi con più risorse umane, dal momento che questo comporterebbe ulteriori costi che le imprese, specie quelle artigiane, non sarebbero ora in grado di affrontare. Ad oggi infatti - manca ancora una strategia a lungo termine aggravata dall assenza di risorse umane in grado di operare nel settore dell artigianato, sottolinea Mannocchi di Confartigianato Lazio. Pertanto un progetto a medio-lungo termine dovrebbe tener conto del bacino potenziale di occupazione che questo settore offre, attraverso una serie di attività specialistiche manuali dignitose e meritevoli, che col passare del tempo si stanno estinguendo, ma che rappresenterebbero un opportunità per riportare il valore del lavoro umano al centro della società italiana come negli anni del boom economico. In ogni caso, nonostante le difficoltà incontrate da una buona parte delle piccole imprese nel mantenere il proprio organico, il ricorso agli ammortizzatori sociali è rimasto relativamente limitato, anche se le previsioni per il primo semestre 2011 non sono così positive, a conferma che la ripresa è ancora tutta da decifrare, e che l ottimismo tout court appare quantomeno azzardato. POLITICHE PUBBLICHE Ancora una volta appaiono determinanti le risposte fornite da parte delle istituzioni locali, tramite progetti non solo volti a tamponare l emergenza occupazionale momentanea, ma pensati anche per il medio-lungo termine. A detta dei vari intervistati, la risposta istituzionale alla crisi economica deve veder coinvolti CCIAA, Regione e Comuni, in particolare nel sostegno al credito incrementando le garanzie collettive e il sistema dei Confidi con risorse adeguate, mentre spetterebbe alla Provincia incentivare le opportunità occupazionali nel mondo dell artigianato, con risorse mirate alla formazione e alla bilateralità. Questo almeno in linea teorica, perché nella realtà le istanze, pur legittime, del mondo imprenditoriale (e artigiano in particolare) si sono scontrate con i cambiamenti intervenuti nelle politiche fiscali nel corso del 2010, i cui effetti, contenuti nella manovra disposta dal Governo allo scopo di riequilibrare i conti pubblici, si avvertiranno non solo per il 2011 ma perlomeno MARIO SALATI Vice Presidente di Casartigiani Lazio e rappresentante dell Unione Artigiani Ciociari anche per tutto il biennio successivo. In altre parole, come dichiara Franco Cervini, Direttore di Cna Lazio, Il problema è quello di riuscire a coniugare il risanamento e il rigore nella gestione delle risorse, con le politiche di sviluppo. Sappiamo bene che la Regione Lazio deve risanare il proprio bilancio riducendo il disavanzo abnorme della sanità e la spesa corrente - prosegue sempre Cervini - Ed è altrettanto chiaro che il decreto legge 78/2010 (decreto Tremonti) taglia pesantemente i trasferimenti alle Regioni e agli Enti locali. Ne siamo pienamente consapevoli e non sottovalutiamo la necessità inderogabile del risanamento e dell austerità. Al tempo stesso, però, riteniamo indispensabile che la manovra di bilancio non produca effetti depressivi sull economia e sul sistema produttivo della Regione. In tale contesto di crescente attenzione verso i livelli di indebitamento pubblico, sottolinea poi Tagliavanti della CCIIA Roma, si collocano in particolare le manovre di bilancio disposte nel secondo trimestre del 2010 dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, che, allo scopo di ridurre i deficit delle amministrazioni, hanno stabilito un incremento della tassazione (addizionali Irap, Irpef e tariffa sui rifiuti) con una conseguente ripercussione sulle imprese. Così le scelte effettuate dall Amministrazione sia nazionale che locale sono state improntate alla pru- MARIO MAROTTA Direttore dell Assessorato Regionale per le Attività produttive e neopresidente del Comitato Tecnico Regionale LE CONFEDERAZIONI SPECIALE LAZIO 11

SPECIALE LAZIO LE CONFEDERAZIONI FRANCO CERVINI Direttore di Cna Lazio denza e volte a contrastare i rischi derivanti dal nostro enorme debito pubblico. Le misure messe in campo sono state quindi finalizzate a stabilizzare il sistema, ma sono apparse parziali e insufficienti nelle politiche di sostegno della domanda e inadeguate a contrastare la crisi, anche in virtù della parallela assenza (o quantomeno debolezza) delle politiche di sostegno ai processi di innovazione e ristrutturazione del sistema produttivo laziale. Critiche condivise anche da Cervini della Cna Lazio, il quale sottolinea la necessità di condividere le scelte di politica economica e di bilancio Ciò, purtroppo, non è avvenuto nella fase di preparazione della manovra finanziaria regionale 2011, non essendoci stata, di fatto, una reale concertazione. In particolare, di fronte alla Giunta, al Consiglio Regionale e a tutte le forze politiche, sono state portate avanti da tutte le Associazioni di categoria dell artigianato una serie di istanze, tra cui si segnalano le richieste di: completare l attuazione alle misure straordinarie di contrasto alla crisi contenute nella Finanziaria regionale 2009; salvaguardare gli stanziamenti destinati agli incentivi per le imprese artigiane e per le Pmi; integrare il Fondo contributi credito e leasing ex L. 949/52 e 240/81 ed il Fondo regionale di garanzia ex L. 1068/64, gestiti da Artigiancassa ( l esaurimento dei due fondi non ha permesso, per molti mesi, al Comitato tecnico regionale di deliberare ulteriori contributi per agevolare finanziamenti ed interventi per l attività di cogaranzia e controgaranzia, sottolinea sempre Cervini); accelerare i tempi di istruttoria delle domande e di erogazione dei contributi relativi ai bandi regionali già espletati (Avvisi POR FESR, Bandi ex LR n. 10/07 Artigianato, ecc.); attuare il riordino degli strumenti e delle società regionali, in particolar modo di quelli che operano nel settore del credito con l obiettivo di eliminare duplicazioni e sprechi e di rafforzare e integrare la filiera della garanzia, in stretta e virtuosa sinergia con il sistema dei Confidi. Istanze a cui ha già in parte risposto la Regione, come sottolinea Marotta dell Assessorato Regionale alle attività produttive, il quale ricorda come nel Bilancio 2011, nonostante le ormai ben note difficoltà di bilancio, siano stati stanziati 30 milioni di euro per il triennio 2011-2013 a sostegno della patrimonializzazione dei confidi del Lazio, 15 milioni per il biennio 2011-2012 a sostegno della patrimonializzazione delle imprese, e infine 60 milioni di euro aggiuntivi sul Fondo Rotativo PMI, che raggiunge quindi una dotazione complessiva di euro 120.000.000. Parallelamente Marotta ricorda anche i progetti che la Regione Lazio sta portando avanti sull occupazione, con una portata di medio-lungo termine. Basti vedere, ad esempio, il nuovo Piano Strategico Regionale per il rafforzamento del mercato del lavoro (LAZIO 2020) dove sono considerate azioni prioritarie la programmazione di lungo periodo (superando la logica delle sperimentazioni con la messa a sistema di azioni e servizi) e la valorizzazione dell impresa e dei contesti produttivi (quali attori fondamentali per lo sviluppo della persona e del territorio). CREDITO In tale scenario, un importanza altrettanto centrale, se non superiore, la vanno assumendo le banche e più in generale le politiche creditizie messe in atto nei confronti degli imprenditori, e degli artigiani in particolare. Il tema dell accesso al credito rimane infatti centrale e strategico per la ripresa dell intero comparto dell artigianato e delle micro e piccole imprese, soprattutto in un contesto come quello dell impresa artigiana italiana spesso sottocapitalizzata e con insufficienti garanzie reali. Le piccolissime imprese dialogano ancora molto poco con le banche - sostiene in merito Marotta del Comitato Tecnico Regionale per cui la maggior parte di loro ricorre a mezzi finanziari propri. All opposto, invece, circa il 70% delle imprese più strutturate (con almeno 6/9 addetti) beneficiano del credito bancario. In altre parole, come sostiene Salati di Casartigiani, gli artigiani in questi lunghi mesi di recessione hanno sostanzialmente pensato più a sopravvivere che a investire. In ogni caso, dopo mesi di stretta creditizia unanimemente percepita, l accesso al credito bancario appare in miglioramento anche se, nel complesso, continua a prevalere tra le imprese un sentimento di insoddisfazione per le condizioni imposte dagli istituti, come sottolineato da Cervini della Cna regionale e condiviso anche da Salati di Casartigiani Lazio il quale dichiara che la principale richiesta da parte dei nostri associati si riversa sempre sull accesso al credito, ma purtroppo da tempo gli Istituti di Credito non si sono dimostrati in grado di soddisfarle, nonostante le numerose garanzie prestate. In ogni caso, diffusa (anche se non unanime) tra gli artigiani è la percezione di una maggior apertura e attenzione alle istanze delle PMI, come confermato anche da Marotta del Comitato Tecnico Regionale, secondo il quale si può sicuramente osservare una moderata tendenza da parte delle banche ad incrementare l offerta di credito, in particolare quello a breve termine, mentre risulta ancora contenuta la tendenza espansiva di tale offerta per il mediolungo periodo, sul quale le banche sembrerebbero aver mantenuto un atteggiamento di maggior prudenza, soprattutto nei confronti delle imprese di dimensioni più ridotte. Mannocchi di Confartigianato, parallelamente, sottolinea la differenziazione di comportamenti tra i vari istituti creditizi, evidenziando specie nel 2009 una forte contrazione dell erogazione del credito alle imprese artigiane da parte dei grandi gruppo bancari nazionali, mentre si è notata una maggiore disponibilità creditizia da parte degli istituti di credito a livello territoriale 12

Non è questa, poi, l unica critica che si rivolge ai grandi gruppi bancari e più in generale a tutto il sistema creditizio. Tagliavanti della Cna Roma metropolitana, ad esempio, da un lato riconosce che da parte delle banche si evidenzia non solo una maggiore apertura nel concedere finanziamenti, ma anche una vera e propria necessità, in particolare al segmento della minore impresa. Dall altro lato, però, sottolinea come tale disponibilità è mediata da una maggiore selezione dei rischi, che a volte si indirizza più verso chi non ne ha realmente bisogno, piuttosto che verso chi ne avrebbe necessità per passare la nottata, ovvero per quelle imprese che pur avendo una struttura solida e buone prospettive future, si trovano oggi in difficoltà per la scarsa liquidità presente sul mercato e indispensabile per accettare nuovi ordini o nuovi appalti. In sostanza è necessario finanziare la ripresa dell attività, che significa anticipi su contratti, finanziamento scorte e materie prime, anche pensando a forme nuove di credito. CONFIDI Secondo tutti gli interlocutori l accesso al credito è senz altro il problema più rilevante degli ultimi due anni per le aziende artigiane, le quali attraverso le varie associazioni di categoria hanno chiesto in primis un intervento a sostegno della patrimonializzazione e degli investimenti delle PMI, e al contempo un intervento a sostegno dei Confidi, quali uniche strutture che in questo particolare momento fanno fronte alle esigenze di credito delle aziende di piccola e media dimensione. In particolare, secondo Mannocchi di Confartigianato grazie al rafforzamento patrimoniale dei Confidi come sistemi di garanzia collettiva alla micro-piccola impresa, si è avuta una notevole spinta all erogazione del credito sostenuta in particolare dalle banche del territorio mentre Tagliavanti della CCIAA di Roma sottolinea che l aumento della richiesta di garanzie da parte delle banche fa sì che oggi il ruolo dei Confidi diventi sempre più centrale e a volte indispensabile. I Confidi hanno infatti un ruolo fondamentale nella progettazione di nuove linee di finanziamento e nel sostegno alle PMI attraverso le garanzie, sia per la conoscenza delle esigenze delle imprese, che FABIO CAMILLETTI Direttore del Confidi Unitario COOPFIDI per la capacità di elaborazione e progettazione, oltre che per la capacità di affiancare l imprenditore con le proprie garanzie. E questo è il motivo per il quale crediamo che le pubbliche amministrazioni, sia centrali che regionali, debbano sostenere con maggiore intensità il sistema dei Confidi, che sono oggi di fatto diventati uno strumento di politica, a cui le banche stanno trasferendo una quota rilevante del proprio rischio. Centralità del sistema dei Confidi evidenziata anche da Cervini della Cna, secondo cui nel Lazio tale sistema, svolgendo una funzione sostanzialmente anticiclica, ha saputo recuperare i ritardi organizzativi e operativi che lo caratterizzavano rispetto ad altre regioni d Italia, registrando una crescita consistente degli importi lavorati. I Confidi, così, hanno in qualche modo aiutato anche gli Istituti di credito a riappropriarsi di competenze perse in seguito alle forti aggregazioni avvenute negli anni precedenti. In altre parole, come sostiene Danilo Cerreti, Presidente del Confidi Roma GAFIART, i Confidi sono forse l ultimo vero soggetto capace di far interloquire il sistema bancario con quello delle imprese e di trasferire informazioni rilevanti da un punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo. L importanza di questo strumento viene riconosciuta, poi, non solo dalle associazioni imprenditoriali, ma anche dai vertici politici regionali, come confermato dalle parole del Direttore dell Assessorato Regionale per le Attività produttive Marotta, il quale dichiara che i Confidi, utilizzati in sinergia con altri strumenti pubblici, possono costituire il volano della ripresa delle PMI nel prossimo anno, oltre a essere considerati uno degli strumenti più efficaci per il superamento della coda velenosa di questa crisi, potendo intervenire a vari livelli e soprattutto in tempi rapidi. Negli ultimi due anni, anche grazie alla pressione esercitata dalle Associazioni imprenditoriali e dagli stessi Confidi, sono state adottate importanti iniziative per agevolare l accesso al credito delle piccole imprese e per far fronte alla crisi di liquidità. Molte Camere di Commercio, a cominciare da quella di Roma, molte Amministrazioni comunali e provinciali e la stessa Regione Lazio hanno messo a disposizione risorse ingenti per sostenere l attività di garanzia svolta dai Confidi integrando i loro fondi rischi. In particolare la Regione, con la Legge Finanziaria 2009, ha varato misure straordinarie di contrasto alla crisi concertate nel comitato per l emergenza credito, misure fra cui si sottolineano quelle riguardanti il sostegno alla patrimonializzazione delle imprese e dei Confidi. Quest ultima norma mira a garantire i livelli di liquidità delle imprese a fronte di una contrazione del credito erogato dalle banche e a favorire, attraverso il rafforzamento patrimoniale, l evoluzione dei Confidi del Lazio in intermediari finanziari vigilati dalla Banca d Italia. Obiettivo, questo, reso ancor più concreto con il bando, chiuso recentemente, per l assegnazione di sovvenzioni (in totale 10 milioni di euro) ai fondi patrimoniali di garanzia dei Confidi previsti dalla sub attività I.5.1 Potenziamento dei Confidi del POR FESR 2007-2013. Un riscontro positivo sulle ultime politiche pubbliche in merito ai Confidi viene, inoltre, dai protagonisti stessi di questa nuova tipologia di strumenti creditizi, come evidenziato ad esempio da Fabio Camilletti, Direttore del Confidi Unitario COOPFIDI, secondo cui il sistema dei confidi del Lazio ha avviato una fase di grande trasformazione e di crescita quantitativa e qualitativa, recuperando un certo ritardo accumulatosi nei confronti di altre Regioni. Una stima indica in circa 300 LE CONFEDERAZIONI SPECIALE LAZIO 13

LE CONFEDERAZIONI SPECIALE LAZIO PIETRO VIGILANZA Manager area commerciale Lazio e Isole di Artigiancassa milioni i finanziamenti attivati nel 2009 e in oltre 400 quelli attivati nel 2010 grazie al rilascio delle proprie garanzie alle imprese del Lazio, lavoro effettuato con un intervento della Regione di soli 10 milioni di euro erogati all inizio del 2010. Un grande risultato per efficacia ed efficienza che dimostra la capacità operativa di queste strutture e della convenienza delle Amministrazioni Pubbliche ad investire nella loro patrimonializzazione, concedendo contributi al patrimonio che si trasformano rapidamente in aiuti per le imprese con un effetto moltiplicatore di assoluta preminenza. ARTIGIANCASSA Anche una realtà centrale nel panorama creditizio artigiano come Artigiancassa, nelle parole del suo manager dell area commerciale per il Lazio e le Isole, Pietro Vigilanza, sostiene l accelerazione dei tempi di concessione e di erogazione del credito, attraverso una semplice procedura on line disponibile presso gli sportelli delle Associazioni di settore e dei Confidi artigiani. Questi ultimi, il cui ruolo ed importanza Artigiancassa conosce ed apprezza da oltre un decennio, sono risultati fondamentali nel processo di ampliamento della concessione del credito. Più in generale, unanime è l importanza riconosciuta dai vari rappresentanti del mondo artigiano laziale verso Artigiancassa, la quale può essere considerata una degli attori principali della tanto attesa (o quantomeno auspicata) ripresa, in quanto gestore primario di misure a sostegno di investimenti e di fondi di garanzia per le PMI dell artigianato, in un contesto sinergico di interventi pubblici e privati, come afferma Marotta del Comitato Tecnico Regionale, organismo che fra l altro ha concesso agevolazioni su un ammontare di finanziamenti ed operazioni di leasing pari a 26 milioni di euro e controgaranzie a favore di Confidi per oltre 60 milioni. Gli stessi Confidi sottolineano l importanza delle nuove politiche messe in atto da Artigiancassa nel panorama creditizio laziale, come sottolineato da Cerreti del Confidi GAFIART, il quale rileva che la collaborazione con Artigiancassa si è andata intensificando negli ultimi due anni, tanto che da aprile 2010 Confidi Roma Gafiart ha trasferito la propria sede operativa presso Artigiancassa. Il piano industriale della Banca, ha saputo ben rispondere alla situazione contingente: gli strumenti innovativi messi a disposizione degli Artigiancassa Point sono risultati la giusta risposta alle esigenze di qualità e quantità del credito manifestate dalle imprese laziali. Questo rientra in un più ampio progetto di BNL BNP Paribas, proteso verso le PMI, che ha individuato nel sistema dei Confidi un interlocutore affidabile e strategico per il rafforzamento del posizionamento sul segmento piccole imprese e delle imprese artigiane. Lo strumento dell Artigiancassa sta diventando sempre più importante tanto quanto si andrà a configurare come supporto di garanzia e facilitatore di prodotti in sinergia con lo strumenti dei Confidi e tramite la presenza delle Associazioni di Categoria nel territorio, evidenzia al contempo Mannocchi di Confartigianato Lazio, mentre Cervini della Cna regionale sostiene anch esso che Artigiancassa svolge un ruolo positivo legato alla sua natura di banca dell artigianato e della piccola impressa, di banca del territorio. Per gli artigiani del Lazio restano infatti essenziali sia i contributi della Legge 949 per le operazioni di credito agevolato, sia gli interventi del Fondo di garanzia (co-garanzia e controgaranzia) che negli ultimi tempi sono aumentati in modo considerevole, grazie ad una più stretta collaborazione con i Confidi e le Associazioni. Nell immediato si pone però un problema prioritario, essendo scaduta a novembre la convezione tra Regione Lazio e Artigiancassa, ossia quello di indire, nel più breve tempo possibile, un bando di gara pubblica per la gestione delle agevolazioni e del fondo di garanzia. Numerosi sono ancora, quindi, i passi da fare per Artigiancassa nel panorama creditizio e artigianale laziale, come riconosciuto dallo stesso Vigilanza, il quale sottolinea che Artigiancassa ha avviato il nuovo progetto di Banca proprio nel biennio della crisi, quindi in un momento indubbiamente particolare per il mondo imprenditoriale non solo regionale ma nazionale. Nell attività di banca pensiamo quindi di migliorare ulteriormente tempi e modi per venire incontro alle diversificate esigenze delle piccole imprese, associando al credito, ove previsto dalle regioni, gli interventi di agevolazione che consentono l abbattimento del costo del denaro per l impresa e gli interventi di controgaranzia e riassicurazione a favore dei Confidi. In tal senso si inseriscono gli auspici formulati da Tagliavanti della Cna Roma, secondo cui Artigiancassa rappresenta per il nostro mondo un interlocutore importante e con delle potenzialità a nostro avviso non ancora espresse, nonostante i due piani industriali che abbiamo condiviso da quando le associazioni dell artigianato ne sono diventate socie. Probabilmente sarebbe necessario un maggiore investimento, da parte di tutti i soggetti che sono presenti in Artigiancassa per un forte rilancio della progettualità della struttura, così da permetterle di interpretare quel ruolo di affiancamento creditizio delle imprese di cui siamo convinti ci sia una forte esigenza. Il Lazio, nello specifico, si caratterizza per un sistema imprenditoriale fortemente cresciuto negli anni, in particolare in settori innovativi e legati ai servizi alle imprese e ai consumi locali, con una forte presenza di giovani e di donne alla guida di aziende dinamiche ed innovative, con problemi legati alla gestione di una impresa in un area complessa come l area metropolitana di Roma. conclude Tagliavanti. Questi sono a nostro avviso i soggetti che potrebbero trovare in Artigiancassa le risposte necessarie per vincere la sfida del mercato. 14

Incentivi, aggregazione e semplificazione per far crescere il Paese Stefano Saglia Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, sottolinea l esigenza di realizzare politiche per le Pmi Stiamo assistendo a una timida ripresa che non crea posti di lavoro e si basa sulla domanda internazionale. Quali politiche intendete porre in essere per rivitalizzare la competitività del nostro Paese? A supporto della competitività delle imprese, con particolare riferimento alle Pmi che sono il cuore pulsante del tessuto imprenditoriale italiano, il Governo ha messo in atto una serie di azioni, prima fra tutte il Fondo di Garanzia e lo Small Business Act. In particolare abbiamo previsto una riforma degli incentivi con cui introduciamo una serie di facilitazioni per le imprese che vorranno aggregarsi, la semplificazione delle procedure e l'abolizione di vecchie norme e la costituzione di una riserva dedicata che non potrà essere inferiore al 50% delle risorse disponibili. Sono previste misure specifiche per affiancare le piccole imprese e l artigianato sul mercato interno? A sostegno delle Pmi sul mercato interno abbiamo previsto lo Small Business Act (SBA) che dovrebbe avere un positivo impatto sulla vita economica di circa 6milioni di micro e piccole imprese e contribuirà all'uscita dalla debole congiuntura dell'economia italiana. In base alle stime del Ministero dello Sviluppo Economico, lo SBA in un anno ci permetterà di recuperare almeno un punto di percentuale di Pil e potrà ridurre il gap di crescita con gli altri Paesi europei. Inoltre, contribuirà alla creazione di circa 50mila nuovi posti di lavoro. Come si potrebbero coniugare le politiche sull energia, sulle tecnologie informatiche e sull internazionalizzazione per le imprese minori? Le nostre politiche energetiche, informatiche e di internazionalizzazione hanno l obiettivo di favorire la competitività delle imprese. In particolare le azioni in favore delle industrie energivore, come i progetti sui nuovi elettrodotti di interconnessione con i paesi esteri, hanno permesso alle aziende di acquistare energia a costi competitivi. Ritiene che nel fututo i rapporti Banche PMI saranno migliori? E quale ruolo può essere svolto da Artigiancassa? Per facilitare l accesso al credito alle Pmi esiste il Fondo di Garanzia che introduce la concessione di una garanzia pubblica. Questa vera e propria infrastruttura a disposizione del Paese è stata ulteriormente potenziata con 785 milioni di euro per contratti di innovazione tecnologica e industriale. Si tratta di uno strumento che il Governo ha reso effettivo ed è stato un asset fondamentale per affrontare la crisi economica. Abbiamo bisogno che il Governo, le imprese e le banche lavorino insieme per far ripartire l'economia reale; il ruolo di Artigiancassa è fondamentale perché con una rete capillare su tutto il territorio tiene conto del vissuto dell impresa, non solo del freddo dato di bilancio. PRIMO PIANO Le politiche del Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico, che comprende Attività Produttive, Commercio Internazionale, Comunicazioni e Politiche di Coesione, è l Amministrazione di riferimento per i settori portanti dell'economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale, che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno. Ha competenza in materia di programmazione, coordinamento, attuazione e verifica degli interventi per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo alle aree sottoutilizzate. Inoltre, il Ministero attua politiche di sviluppo per le PMI e supporta la competitività delle grandi imprese nei settori strategici; provvede alle politiche dei distretti industriali, allo sviluppo per l'innovazione tecnologica, agli interventi di reindustrializzazione e riconversione dei settori di aree industriali colpite da crisi. Inoltre, elabora le linee di politica energetica di rilievo nazionale e coordina le attività connesse agli interventi di programmazione nazionale e regionale nei settori energetico e minerario. Si occupa di Telecomunicazioni, Commercio Internazionale, promozione e tutela della proprietà industriale; monitoraggio ed azioni di contrasto al fenomeno della contraffazione e tutela della proprietà intellettuale. In particolare, per le PMI, il MSE sta realizzando lo Small Business Act che rappresenta un riconoscimento del ruolo economico e sociale della piccola e media impresa e da impulso ad un nuovo tipo di politica economica, i cui principi sono: 1. dar vita a un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale; 2. far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l insolvenza,ottengano rapidamente una seconda possibilità; 3. formulare regole conformi al principio Pensare anzitutto in piccolo ; 4. rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI; 5. adeguare l intervento pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI; 6. agevolare l accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali; 7. aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico; 8. promuovere l aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione; 9. permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità; 10. incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati. Secondo una stima ex-ante, una volta a regime, l'attuazione dello SBA, nel triennio 2010-2012, potrebbe avere un impatto aggiuntivo sulla crescita del PIL, in Italia, di circa l'1% e, grazie all'effetto moltiplicatore, si potrebbe ridurre il gap di crescita con gli altri Paesi europei, contribuendo anche alla creazione di circa 50mila nuovi posti di lavoro. 15

L APPROFONDIMENTO la 14 a ricerca Fedart Fidi esalta il ruolo di ammortizzatori sociali dei Confidi È stata presentata a Roma da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani e presieduta da Daniele Alberani, la 14 edizione della Ricerca Fedart, dalla quale emerge che i Confidi hanno contribuito ad attenuare l impatto della crisi per artigiani e piccole imprese sul fronte dell accesso al credito, svolgendo l importante ruolo di veri e propri ammortizzatori sociali. Afronte dei risultati evidenziati nella Ricerca, il Presidente di Fedart Fidi Daniele Alberani ha sollecitato interventi di rafforzamento patrimoniale dei Confidi per ottimizzarne il ruolo di facilitatori dell accesso al credito per le Pmi e di ammortizzatori degli effetti della crisi. Le storiche difficoltà delle piccole imprese nell accesso al credito bancario ha sottolineato ancora Alberani sono ora diventate ancora più critiche. E quindi ancora più urgente potenziare questi strumenti di mutualismo solidaristico capillarmente diffusi in tutto il Paese, valorizzando la loro funzione fondamentale che consiste nel fornire garanzie per consentire ai piccoli imprenditori di ottenere i finanziamenti necessari ad effettuare investimenti e creare occupazione. Nel 2009 i Confidi hanno erogato quasi 7,5 miliardi di euro di finanziamenti garantiti a circa 700.000 artigiani e piccole imprese, facendo registrare una crescita del 18,5% (pari a oltre 1 miliardo di euro) rispetto al 2008, quando i finanziamenti concessi dai Confidi sono stati 6,2 miliardi di euro. Alla fine del 2009 l ammontare dei finanziamenti garantiti in essere ha superato i 13 miliardi di euro. La tendenza positiva è confermata anche nel periodo gennaio-agosto 2010 in cui i Confidi artigiani hanno erogato garanzie per 3 miliardi di euro. Due terzi dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane sono stati garantiti dai Confidi 107, vale a dire i 19 Confidi artigiani iscritti nell Elenco degli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d Italia. Nel 2009 ciascun Confidi ha garantito in media finanziamenti per circa 45 milioni di euro. Si mantiene elevato il grado di penetrazione del sistema Confidi nel comparto artigiano, pari al 39%, a conferma del fatto che quasi 1 imprenditore artigiano su 2 si rivolge ai Confidi per dare soluzione alle proprie esigenze finanziarie e di rapporto con il sistema bancario, per quanto si manifesti una progressiva apertura verso altri settori. La classifica delle regioni più attive nel 2009 vede in testa il Veneto con 1.322 16

milioni di euro di finanziamenti garantiti nel 2009 dai Confidi artigiani. Al secondo posto la Toscana con 1.226 milioni, al terzo posto la Lombardia con 1.204 milioni e al quarto posto si colloca l Emilia Romagna con 907 milioni. Analizzando in particolare il solo comparto dell artigianato, il sistema dei Confidi ha garantito al 31 dicembre 2009 un quinto dei finanziamenti complessivamente erogati dalle banche alle imprese del settore, per un importo di circa 11 miliardi di euro, con punte che salgono al 28% nelle regioni del centro Italia. Il 2009 ha rappresentato per il sistema dei Confidi anche l anno della trasformazione delle strutture di maggiori dimensioni in intermediari finanziari 107. Un traguardo importante, per i benefici che è in grado di apportare alle imprese ma anche per i maggiori costi che impone, e impegnativo per gli ingenti investimenti economici e l adeguamento organizzativo che ha determinato a carico dei Confidi che hanno intrapreso questo iter. Tuttavia, i Confidi non coincidono e non possono coincidere con la figura dell intermediario finanziario puro. Il sistema, infatti, si riconosce nei valori della mutualità e della prossimità alle imprese e ai territori e opera in un contesto di natura associativa secondo una logica di rappresentanza delle imprese: per queste ragioni non agisce in una unica dimensione strettamente di mercato né adotta le sole regole fissate da questo. Per rafforzare ulteriormente la propria capacità di sostenere l economia reale del paese, il sistema dei Confidi aderenti a Fedart ha proseguito nel forte processo di razionalizzazione, perseguito ormai da quasi un decennio, attraverso ulteriori processi di aggregazione e fusione, passando dalle 414 strutture del 2000 alle 166 del 2009. Grazie all efficienza e all'efficacia nel valutare l'affidabilità delle imprese e all approfondita conoscenza della realtà produttiva locale, i Confidi hanno conseguito, nel 2009, un tasso di sofferenza medio pari al 4,2% rispetto al tasso medio di sofferenze del 7,4% registrato dal sistema bancario per i finanziamenti al settore artigiano. Questo risultato va ascritto anche alla buona capacità di valutazione da parte dei Confidi del merito di credito delle imprese associate, e del loro rapporto positivo con il sistema bancario (sono circa 1.700 le convenzioni sottoscritte). L APPROFONDIMENTO Il sistema dei Confidi aderenti a Fedart Fidi: dati di sintesi sui finanziamenti (1) REGIONE TOTALE CONFIDI SOCI FINANZIAMENTI GARANTITI IN ESSERE AL 31/12/2009 (2) FINANZIAMENTI GARANTITI CONCESSI NEL 2009 VALORI (MLN DI ) % VALORI (MLN DI ) % PIEMONTE 8 956 7,2% 438 5,9% VALLE D AOSTA 1 161 1,2% 71 1,0% LOMBARDIA 25 2.000 15,1% 1.204 16,2% TRENTINO ALTO ADIGE 3 193 1,5% 176 2,4% VENETO 20 1.653 12,4% 1.322 17,8% FRIULI VENEZIA GIULIA 2 384 2,9% 285 3,8% LIGURIA 2 192 1,4% 97 1,3% EMILIA ROMAGNA 5 2.109 15,9% 907 12,2% TOTALE NORD 66 7.647 57,6 4.501 60,5% TOSCANA 2 1.497 11,3% 1.226 16,5% UMBRIA 4 388 2,9% 165 2,2% MARCHE 12 1.310 9,9% 617 8,3% LAZIO 7 292 2,2 163 2,2% TOTALE CENTRO 25 3.487 26,2% 2.172 29,2% ABRUZZO 13 478 3,6% 205 2,8% MOLISE 5 116 0,9% 22 0,3% CAMPANIA 3 46 0,3% 15 0,2% PUGLIA 21 391 2,9% 84 1,1% BASILICATA 4 59 0,4% 16 0,2% CALABRIA 11 130 1,0% 42 0,6% SICILIA 9 547 4,1% 242 3,2% SARDEGNA 9 385 2,9% 139 1,9% TOTALE SUD 75 2.151 16,2% 763 10,3% TOTALE 166 13.284 100,0% 7.436 100,0% (1) La tabella contiene i dati complessivi del sistema, relativi ai Confidi sia di 1 grado sia di 2 grado che svolgono attività di cogaranzia e/o garanzia diretta (2) Il dato rappresenta una stima ottenuta attraverso una elaborazione combinata tra le garanzie in essere dichiarate dai Confidi al 31 dicembre 2009 e la quota media di garanzia concessa dai Confidi di ogni Regione. Per ciò che riguarda i fidi a breve, il dato rileva i fidi concessi e garantiti e non gli importi effettivamente utilizzati. 17

di Paolo Cortese Una visione innovativa del credito alle imprese femminili Edgarda Fiorini Presidente Confartigianato Donne Impresa sottolinea l esigenza di misure flessibili Un percorso di condivisione e confronto tra Confartigianato CNA e Artigiancassa Una chiave di svolta nelle modalità di accesso al credito Presidente Fiorini, come nasce l accordo tra Artigiancassa e Confartigianato Donne Impresa? In più di un occasione sono emerse criticità e bisogni delle imprese femminili con particolare riferimento al credito. La conseguenza è stata la condivisione con Artigiancassa della necessità di focalizzare l attenzione sulle esigenze dell imprenditoria femminile ed individuare strumenti creditizi e servizi idonei in risposta a specifici bisogni. In particolare, è sorta come prioritaria la necessità di garantire la conciliazione tra tempi di lavoro e cura della famiglia, anche attraverso strumenti ad hoc. Una risposta concreta è stata la firma di un accordo tra Confartigianato Donne Impresa ed Artigiancassa con la finalità di sostenere lo sviluppo delle piccole imprese in rosa con azioni mirate e strumenti finanziari innovativi. A chi è rivolta la linea Key Woman? La valenza innovativa del progetto è estremamente utile sia per le piccole imprenditrici che per le dipendenti, che possono contare su strumenti di accesso al credito mirati sulle loro specifiche esigenze, ad esempio per sostenere l impresa nei periodi di sospensione dell attività per maternità - successivamente al parto fino ai sette anni del bambino - grave malattia o assistenza a familiari piuttosto che per favorire l autoimprenditorialità. Questo accordo con Artigiancassa potrà dunque contribuire ad attivare una nuova cultura su strumenti innovativi ad hoc calibrati sulle diverse esigenze delle imprenditrici a livello territoriale. Quindi, quali sono i punti di forza di Key Woman? Investimenti per l imprenditoria femminile, gestione gravidanza e maternità efficiente, malattia grave, gestione della spesa. Questi i punti di forza di un progetto che grazie ad un continuo confronto tra Confartigianato e Artigiancassa - ha saputo realizzare un percorso organizzativo e comunicativo importante, anche attraverso una prima fase di sperimentazione in alcune aree territoriali (Ancona, Bari, Napoli e Vicenza) al fine di testare la validità dei prodotti e dei servizi individuati. La sperimentazione ha, infatti, rappresentato un momento fondamentale, oltre che per testare la validità dell offerta anche per fornire spunti ed adattare i prodotti in base alle reali caratteristiche delle singole realtà osservate. Questa fase dell operazione ha, di fatto, aperto la strada all avvio del momento operativo. La linea Key Woman può e deve rappresentare una chiave di svolta nelle modalità di accesso al credito. Le agevolazioni per l imprenditoria femminile, soprattutto negli anni passati hanno dato risultati contrastanti a seconda delle policy attuate a livello territoriale, ma con il negativo comune denominatore dell eccesso di burocrazia. Key Woman è un progetto innovativo, snello, funzionale e soprattutto diretto alle reali esigenze delle imprenditrici. In questo quadro, qual è il ruolo di Artigiancassa? Artigiancassa, attraverso la sua rete capillare sul territorio, avrà il compito di fornire alle imprenditrici consulenza e supporto tecnico-finanziario, collaborando con Confartigianato all istituzione di tavoli di confronto per favorire lo scambio e l integrazione di tutte le informazioni utili alla programmazione di azioni mirate ed efficaci. Artigiancassa, Confartigianato Donne Impresa e CNA Impresa Donna hanno messo al servizio delle donne la loro esperienza e le loro competenze, dando vita al progetto KEY WOMAN, finalizzato a sostenere lo sviluppo delle imprese femminili. I quattro finanziamenti della linea KEY WOMAN offrono risposte concrete alle principali difficoltà che le imprenditrici incontrano nell attività lavorativa e le agevolano nella gestione dell'impresa. Si tratta di prodotti flessibili e trasparenti, caratterizzati da interessanti vantaggi: sospensione totale delle rate o della sola quota capitale per i prestiti a medio/lungo termine, riduzione delle spese di gestione del finanziamento, risposte certe entro 10 giorni lavorativi dalla presa in carico della domanda, modalità di richiesta semplici e rapide. PRESTITI A MEDIO/LUNGO TERMINE Il Prestito Imprenditoria Femminile è un finanziamento a medio/lungo termine, a tasso fisso o variabile, che valorizza ed esalta le idee imprenditoriali delle donne, la loro intraprendenza e la loro intuizione. SCOPO: finanzia l acquisto di impianti ed attrezzature per l avvio o l acquisizione di attività artigianali nonché per i progetti aziendali connessi all introduzione di innovazione di processi e prodotto (copre la quota investimento non coperta dalla L. 215/92). IMPORTO EROGABILE: Min. 10.000 / Max. 1.000.000. CARATTERISTICHE: è possibile sospendere la rata (la sola quota capitale o la quota capitale e/o degli interessi) in caso di maternità per un periodo fino a 9 mesi. Il Prestito Maternità è il finanziamento a medio e lungo termine che agevola le donne nella conciliazione del tempo libero e degli impegni familiari con la prosecuzione dell attività imprenditoriale dal parto fino ai sette anni del bambino. SCOPO: finanzia l impianto di postazioni di telelavoro, acquisto sistemi informatici, impianti, attrezzature che permettano di efficientare (attraverso innovazione tecnologica e organizzativa) l attività lavorativa, assunzione di baby sitter o pagamento asili nido. Importo erogabile: Min. 5.000 / Max. 80.000. CARATTERISTICHE: è possibile sospendere la rata (la sola quota capitale o la quota capitale e/o degli interessi) in caso di gravidanza per un periodo fino a 9 mesi. 18

Occorre fare massa critica per riattivare l economia Presidente, come definisce l attuale fase congiunturale? Il momento che stiamo attraversando è difficile. Nel 2010 abbiamo riscontrato alcuni segnali di ripresa, ma è chiaro che ancora non vediamo la fine del tunnel. Parlo soprattutto per quello che riguarda le piccole e micro imprese, a cui il Governo sembra non voler prestare attenzione. In questo scenario, penso che sia un errore non valorizzare quelle imprese che mostrano segnali di dinamismo e creatività, come le imprese guidate dalle donne, che possono far ripartire il Sistema Italia. Purtroppo, come tutte le imprese, anche quelle femminili registrano problemi di liquidità, sia nella gestione corrente che nella realizzazione di investimenti. La questione è che le imprese femminili, nonostante una gestione più oculata, che si riflette in minori insolvenze nei confronti del sistema bancario, spesso sono sottoposte ad un costo del denaro più elevato, a fronte di una richiesta di garanzie più consistente. È, dunque, il momento opportuno di cambiare gli stereotipi che affliggono il mondo economico. In che modo si possono superare i preconcetti e, nello stesso momento, rilanciare l economia? Facendo massa critica. L accordo tra CNA Impresa Donna, Confartigianato Donne Impresa ed Artigiancassa procede in questa direzione. Si tratta di un accordo nazionale molto importante, finalizzato a fornire un supporto fattivo alle imprenditrici, che hanno esigenze diverse da quelle dei loro colleghi, in un momento di asfitticità economica. È un legame utile a costruire una sinergia di strumenti operativi. Si tratta di un risultato che ritengo molto importante. Ho sempre speso il mio impegno per trovare strumenti realmente utili alle imprese che rappresento, in un ottica congiunta con tutte le associazioni disposte ad andare in questa direzione. E questo è un risultato molto importante. Concretamente, per le imprese cosa significa? Significa che abbiamo messo in campo un ventaglio di strumenti idonei alle imprese femminili che si relazionano con le rigidità del mondo bancario. La salute economica del nostro Paese, infatti, passa per un giusto equilibrio tra mondo produttivo ed una attenta gestione del credito; se non si trova questo equilibrio, non c è sviluppo. Purtroppo, a causa della crisi finanziaria e delle rigidità di Basilea 2, ci troviamo di fronte ad un nuovo scenario. I prodotti Key Woman sono la risposta adeguata e fattiva per le imprenditrici; stiamo rispondendo alle esigenze di un mondo, quello femminile, che oltre alle attività di impresa affronta gravidanze, maternità e cure. Grazie anche alla rete Artigiancassa, che risponde con celerità e flessibilità, abbiamo creato un servizio integrato vicino alle reali necessità delle Pmi che sono il volano dell economia italiana. Paola Sansoni, Presidente CNA Impresa Donna parla degli strumenti utili a ridare dinamismo alle imprese femminili Le imprese femminili pagano tassi di interesse più alti, a fronte di una minore insolvenza Un ventaglio di strumenti vicini alle esigenze delle donne che fanno impresa DONNE IMPRESA PRESTITI A BREVE TERMINE Il Prestito Gestione Gravidanza è un finanziamento a breve termine, a tasso variabile, che sostiene con rapidità l impresa durante il periodo di assenza per maternità della titolare/socia, finanziando le spese connesse alla riorganizzazione dell azienda. SCOPO: finanzia l assunzione di personale in sostituzione, la formazione del nuovo personale, le spese connesse alla riorganizzazione dell azienda per sopperire all assenza della titolare e permettere la prosecuzione dell attività (es. costi degli straordinari di altri dipendenti, spese per sistemi/programmi informatici, computer). IMPORTO EROGABILE: Min. 5.000 / Max 30.000. Il Prestito Malattia Grave è il finanziamento che nel breve periodo supporta l impresa durante l assenza della titolare/socia, a causa di grave malattia propria, del coniuge o dei figli. SCOPO: finanzia l assunzione di personale in sostituzione, la formazione del nuovo personale, le spese connesse alla riorganizzazione dell azienda per sopperire all assenza della titolare e permettere la prosecuzione dell attività (es. costi degli straordinari di altri dipendenti, spese per sistemi/programmi informatici, computer). IMPORTO EROGABILE: Min. 5.000 / Max. 30.000. I finanziamenti sono destinati a Ditte individuali, Società di persone e Società di capitali anche neo costituite e preferibilmente iscritte all albo degli artigiani la cui titolare/socia o legale rappresentante sia di sesso femminile. A CHI RIVOLGERSI Agli Artigiancassa Point o alle Sedi Regionali Artigiancassa MAGGIORI INFORMAZIONI Presso gli Artigiancassa Point, le Sedi Regionali Artigiancassa, sul sito www.artigiancassa.it, al numero 199 30 30 63 19