Progetto SCUOLA di comunità
Conosci Don Milani e l esperienza di Barbiana? All inizio non capivo che cosa c entrasse la scuola di Barbiana con noi, era una scuola di 50 anni fa, poi leggendo alcuni stralci da Lettera a una professoressa, mi sono accorta che il più delle volte sottovalutiamo tantissime fortune che abbiamo e che in soli 50 anni la scuola è cambiata tantissimo
La scuola di Barbiana era una vera e propria scuola dove si lavorava tutti insieme e la regola principale era che chi sapeva di più aiutava e sosteneva chi sapeva di meno.
Ho conosciuto Don Milani grazie al lavoro fatto a scuola. Ho capito che Don Milani ha voluto fare il prete e, sapendo l importanza della scuola, si è battuto perché ogni ragazzo avesse un istruzione.
Non so come i ragazzi della scuola di Barbiana riuscissero a stare a scuola tutto quel tempo per tutti quei giorni, forse i tempi erano diversi ma vuoi mettere stare a casa a riposarsi, invece di stare seduti ad ascoltare un prete per più di otto ore?
Purtroppo a Barbiana non c era nessuna ragazzina e questo fa pensare che a quel tempo non fosse ritenuto importante per le femmine andare a scuola.
Hai capito quale era la legge sull istruzione in quegli anni? La legge diceva che bisognava andare a scuola per almeno otto anni. Ma nell ambiente scolastico di allora c erano differenze sociali, l insegnante seguiva ed aiutava i ragazzi provenienti da famiglie benestanti. inoltre in famiglia i ragazzi parlavano in dialetto e non sapevano l italiano, per questo erano timidi, si vergognavano ed avevano paura di esprimersi...
A quei tempi i ragazzi poveri non potevano andare a scuola, non avevano libri né quaderni, non sapevano esprimersi in italiano, la scuola era spesso molto lontana e per me era una grande ingiustizia, perché tutti hanno il diritto di studiare e di imparare; tra ricchi e poveri non ci devono essere differenze...
Per me la situazione in quegli anni era sbagliata perché i figli dei ricchi potevano andare a scuola, mentre i figli dei contadini erano destinati ai lavori dei campi o frequentavano scuole di seconda categoria, spesso c erano cinque classi in un aula.
Di che cosa avevano bisogno i ragazzi di Barbiana per andare a scuola? I ragazzi di Barbiana per andare a scuola avevano bisogno solo di una pila per la sera, di un gavettino per la minestra e di stivali di gomma per la neve Noi al contrario ci portiamo dietro uno zaino con più di cinque libri e quaderni ogni giorno, più l astuccio e il diario, ma mi ritengo fortunata.
I ragazzi di Barbiana avevano bisogno di tutto. Mancavano di libri e quaderni, ma a loro bastava poco: qualcuno che spiegasse, un pezzo di carta dove scrivere e tanta CURIOSITA e voglia di imparare.
I RAGAZZI DI BARBIANA PER ANDARE A SCUOLA ERANO COSTRETTI A CAMMINARE UNA O DUE ORE AL GIORNO. NOI ANDIAMO A SCUOLA PERCHE CI TOCCA. ANDARE A SCUOLA LO CONSIDERIAMO SOLO UN OBBLIGO, UNA FATICA.
Al giorno d oggi noi alunni partiamo per andare a scuola con uno zaino pieno di ogni genere di materiale scolastico invece che stivali, torcia e gavetta. Questo ci fa capire che siamo molto fortunati.
I tre punti della riforma: - non bocciare - dare uno scopo agli svogliati - tempo pieno agli stupidi. Che cosa ne pensi?
Secondo me serve la bocciatura, perché se un ragazzo non vuole studiare, quando diventa grande non sa niente; invece con la bocciatura gli danno un altra possibilità. Secondo me il voto serve, perché se un ragazzo non ha un voto sulla verifica, non dice niente alla sua mamma e lui non studia più. Il voto secondo me aumenta l autostima perché premia l impegno e dà la carica per fare sempre meglio.
Per me è giusto che ci sia la bocciatura perché l alunno capisca gli errori fatti durante l anno e cerchi di migliorare. La bocciatura rappresenta una grande sconfitta e un insuccesso per qualsiasi alunno. Penso quindi che bisogna essere molto cauti nel decidere di fermare un alunno. Se fossi un insegnante boccerei chi, pur avendo le capacità, non le sfrutta, non si impegna e non migliora.
Non bocciare: molti ragazzi la prenderebbero come un ottima iniziativa per non studiare più; altri ancora si impegnano solo per il voto, cosa sbagliata. Bisogna studiare per noi stessi A quelli che non si impegnano darei la scuola a tempo pieno. Agli svogliati dare uno scopo è a mio parere la cosa più importante. Però non so bene che cosa voglia dire dare uno scopo.
Nella scuola di oggi purtroppo non tutti gli studenti amano lo studio. A Barbiana invece studiare era una vera passione; non c era bisogno della bocciatura o del voto, gli alunni sapevano di essere fortunati; la scuola li salvava dal duro lavoro dei campi.
La scuola che vorrei
Vorrei che gli insegnanti dessero più fiducia e sicurezza agli alunni. Mi piacerebbe una scuola al passo coi tempi. Vorrei che si dedicassero più ore alle lingue. Mi piacerebbe che si organizzassero più visite didattiche e più vacanze studio all estero.
Nella scuola che vorrei dovrebbero esserci più laboratori dove mettere in pratica quello che ci viene insegnato e vorrei che, chi lo desidera, potesse imparare un lavoro.
Io vorrei una scuola in un solo piano per conoscere nuovi amici. Io vorrei che ci fossero dei laboratori di falegnameria e di fotografia come nella scuola di BARBIANA Io vorrei una scuola in cui si fanno le lezioni all'aperto. Io vorrei una scuola dove, al posto dei libri, ci fossero i computer. Vorrei anche che non ci fossero differenze fra i ragazzi.