STAMPA CON IL CIOCCOLATO Sostituiamo la testa di stampa con una siringa motorizzata e un riscaldatore, e creiamo oggetti di ogni genere e dolci di qualsiasi forma: dalle uova di Pasqua a cioccolatini personalizzati, a scritte per torte e ogni altra cosa che la fantasia ci suggerisce. a cura della REDAZIONE M aitre Chocolatier si nasce o si diventa? Probabilmente, se si tratta di creare originali miscele di cioccolato, ci si nasce, ma se quel che bisogna raggiungere è l arte nella pasticceria, allora un po tutti possiamo diventarlo: basta avere le macchine e gli attrezzi giusti. Uno di questi è, strano ma vero, la nostra stampante 3Drag, che opportunamente modificata permette di costituire un vero e proprio sac a poche tecnologico per lavori di precisione o una siringa riscaldata con cui tracciare scritte e linee col cioccolato di qualsiasi tipo: al latte, bianco o fondente. Il tutto, con il vantaggio di poter caricare in un computer il disegno o l oggetto da realizzare e farlo preparare dalla stampante 3D. 60 Ottobre 2014 ~ Elettronica In
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In questo articolo spiegheremo come modificare la 3Drag per farle stampare oggetti con il cioccolato fuso; prossimamente, inoltre, pubblicheremo i progetti di due semplici accessori: lo scaldasiringhe (per mantenere calde le ricariche di cioccolato per averle pronte al momento di montarle nella macchina, così da lavorare più rapidamente) e il sistema di raffreddamento del cioccolato, di cui tra breve spiegheremo l utilità. Sappiamo che qualcuno, leggendo queste prime righe, si starà chiedendo se stiamo parlando sul serio o meno, quindi è opportuno precisare qualcosa su questa deriva culinaria di un prodotto che di fatto nasce per la prototipazione rapida e la realizzazione tra le mura domestiche di oggetti di uso comune, plastici e simili. La 3Drag è una macchina di stampa tridimensionale basata sulla tecnologia a filamento fuso, ma la sua meccanica è tale da 62 Ottobre 2014 ~ Elettronica In prestarsi a depositare non solo plastica, ma qualsiasi altro materiale fuso purché plasmabile a temperature relativamente basse. L idea di usare la stampa 3D per costruire alimenti non è nuova (tanto per intendersi, ci lavora la NASA allo scopo di avere in orbita macchine capaci di preparare cibi partendo da materie prime selezionate e aggiungendo eccipienti per conferire gusto e aspetto voluti) e nasce da un concetto alternativo di cucina e di gastronomia. Sostituendo la testa di stampa con un qualcosa in grado di iniettare in un estrusore un alimento plasmabile, come panna, cioccolato, gelatine, ma anche impasti, consente di realizzare dolci e prodotti salati con decorazioni e forme anche particolarmente impegnativi. Da qui l idea di utilizzare il ciocolato, che è facilmente plasmabile, permette di realizzare oggetti abbastanza resistenti e simpa- tici, ma anche di decorare con scritte e forme, senza comportare sollecitazioni tali da deformare o rendere imprecisa la meccanica della 3Drag. Più difficile sarebbe deporre materiali come gli impasti a base di farina o cose del genere, perché normalmente sono piuttosto densi e la relativa lavorazione richiede una certa potenza. LAVORARE COL CIOCCOLATO Per poter utilizzare il cioccolato allo scopo di preparare decori, salse con cui cospargere le torte o per fare dei cioccolatini di forma varia, occorre fonderlo e a volte temperarlo. Fondere il cioccolato significa scioglierlo, farlo diventare plasmabile, mentre tempe-
rare il cioccolato è qualcosa di più complesso, che coinvolge un termometro (meglio se digitale). La nostra 3Drag è stata progettata solo per fondere il cioccolato, mantenendolo a una temperatura tale da fondere ma senza alterarne la sua struttura fisica. La tempra può invece rendersi necessaria se avete a che fare con cioccolato che è stato già scaldato eccessivamente e volete che torni con la propria consistenza; in tal caso dovete procedere manualmente, fondendo e raffreddando il cioccolato a una certa velocità. LE MODIFICHE ALLA 3DRAG Per consentire alla 3Drag di stampare oggetti in cioccolato, bisogna innanzitutto eliminare dalla stampante il piatto riscaldato, che ovviamente qui non serve, dato che il cioccolato deve solidificare e possibilmente alla svelta. Poi occorre montare un estrusore speciale (da sostituire a quello utilizzato per estrudere materiali plastici) che abbiamo realizzato e appositamente dotato di una comunissima siringa da 60 ml, il cui pistone viene azionato mediante un motore passo NEMA17, oltre che di un riscaldatore cilindrico per mantenere ad una temperatura di circa 32 33 C il cioccolato contenuto nella siringa. Il cioccolato, per poter essere estruso attraverso l ago della siringa (avente un diametro interno di soli 0,9 mm) deve essere sciolto; ciò si ottiene attivando opportunamente il riscaldatore in cui è inserita la siringa, ma senza superare la soglia dei 33 C, onde evitare di far perdere la tempra al cioccolato. La perdita di tempra del cioccolato impedirebbe di stampare oggetti che si sviluppano in altezza, quindi il cioccolato stesso non riuscirebbe più a solidificare a temperatura ambiente (24 27 C). Per questo motivo la scheda di controllo rileva costantemente la temperatura del riscaldatore mediante un termistore NTC da 100 kohm installato direttamente sul corpo del cilindro riscaldatore in alluminio e toglie alimentazione alla resistenza riscaldatrice quando si raggiungono i 33 C. A parte il mantenimento della temperatura al disotto di quella prestabilita, bisogna affrontare il problema del tempo di raffreddamento del cioccolato, che influisce sulla velocità di stampa: infatti deporre uno strato di cioccolato fuso e quindi caldo, su uno strato sottostante non ancora solidificato, può deformare l oggetto in stampa, quindi l applicazione di uno strato deve essere effet- Elettronica In ~ Ottobre 2014 63
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