EMERGENZE PLANETARIE BIODIVERSITÀ IMPORTANZA DEL SUOLO STRATEGIA TEMATICA SULLA CONSERVAZIONE DEL SUOLO

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EMERGENZE PLANETARIE IL RUOLO DEI CARBON STOCKS NEI SISTEMI AGROFORESTALI A cura di Fabio Petrella Nel corso degli ultimi trenta anni, scienziati di ogni parte del mondo si sono confrontati sulle emergenze planetarie che il genere umano dovrà arginare nel terzo millennio per la sua stessa sopravvivenza e per la sopravvivenza del pianeta. Sono state ad oggi individuate quindici emergenze sotto ripartite in altre sessantadue(zichici, 1993). Cambiamenti climatici in agricoltura Progetto CAMBIAGRI 14 gennaio 2019 San Benedetto Po (Mantova) BIODIVERSITÀ La definizione di biodiversità fornita dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro5 giugno 1992, articolo 2), chiarisce tale concetto come variabilità degli organismi viventi di qualsiasi fonte,inclusi, tra l altro, gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte; essa comprende la diversità all interno di ogni specie, tra le specie e gli ecosistemi. IMPORTANZA DEL SUOLO 1. il suolo è il nodo degli equilibri ambientali che assicurano la continuità della vita sulla Terra e la salute del territorio 2. il suolo è una risorsa limitata da difendere e conservare per le generazioni future STRATEGIA TEMATICA SULLA CONSERVAZIONE DEL SUOLO Erosione Inquinamento Sostanza organica e biodiversità Monitoraggio (erosione, inquinamento, sostanza organica e biodiversità) Ricerca (erosione, inquinamento, sostanza organica e biostimolanti) Il PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: LE FORESTE 1

Il PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: I SUOLI Analisi, misure ed elaborazioni riguardanti il contenuto di carbonio nei suoli e nelle foreste del Piemonte eseguiti dall IPLA in circa 10 anni. Il lavoro è stato realizzato attraverso l elaborazione dei dati provenienti dal Sistema Informativo Pedologico, dall Inventario Forestale Regionale e dal monitoraggio della stazione eddy covariance della rete di Carboeurope, sita al Parco Regionale "La Mandria". Per rappresentare lo stock di carbonio nei suoli del Piemonte è stata redatta la Carta del Carbonio Organico nei Suoli, contenuto nel topsoil (0-30 cm), espresso in volume percentuale ed in peso. Il progetto Biodiversità dei suoli piemontesi La metodologia del lavoro prevede che il tema della biodiversità venga rappresentato mediante l applicazione alle tipologie pedologiche piemontesi dei principali Indicatori di Qualità del Suolo, così come specificato dalle Linee Guida del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, realizzate dal CRA a cura di Paolo Sequi, Anna Benedetti e Maria Teresa Dell Abate. Carta della fertilità biologica fgl 192 della CTR (Cherasco) 2

Il PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: I SUOLI Una prima ripartizione (Tab. 1) secondo le tre principali morfologie indica che il 60% dello stock di carbonio si trova nei suoli montani (circa 105Mt), circa il 30% nei suoli di pianura (circa 51Mt) e il resto nei suoli collinari (circa 19Mt). La media per ha di superficie di montagna è quasi doppia rispetto alla pianura (91t/ha contro 48), così rispecchiando il rapporto fra valori percentuali: infatti il carbonio nei suoli montani è in media il 3,1% contro l 1,58% della pianura. Contenuto di carbonio nei suoli (0-30 cm) C % Ettari Suolo Ettari Totali t C t/ha unità COLLINA 1,15 428.781 454.398 19.145.648 42 MONTAGNA 3,10 936.829 1.145.641 104.672.189 91 PIANURA 1,58 935.939 1.073.460 51.424.884 48 PIEMONTE 2,08 2.174.699 2.526.996 175.242.721 69 Il PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: L INVENTARIO REGIONALE Gli stock di carbonio nelle aree forestali in piemonte Forestry aboveground belowground dead litter soil global Surface carbon carbon carbon carbon carbon carbon ha t t t t t t tot 993.355 54.439.361 10.676.643 7.277.099 6.811.345 78.806.300 158.010.749 t/ha 54,8 10,7 7,3 6,8 79,3 159 Questi dati portano alle seguenti considerazioni: 1. In assoluto le riserve dei suoli in Piemonte sono più elevate di quelle delle foreste: infatti dall inventario forestale (Tab. 2) risulta uno stock attuale di 80Mt su una superficie di 993.355 ha, contro uno stock dei suoli di 175Mt (Tab. 1) su una superficie di poco più di 2 milioni di ha, riferito al solo topsoil (0-30 cm). Se consideriamo lo stock globale, cioè riferito anche al subsoil, il conteggio supera le 250Mt. Il PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: I SUOLI Considerando i valori medi ad ettaro, nei suoli forestali, soltanto nel topsoil, vi sono 91tC/ha, volume maggiore del dato di biomassa, necromassa e lettiera, che è pari a poco meno di 80tC/ha (Tab. 2). Se si considera anche il subsoil le differenze crescono ulteriormente. Il dato medio di carbonio per la montagna è decisamente elevato, se si ripartisse per l uso avremmo valori ancora più alti per i pascoli. In pianura i dati di carbonio espressi in sostanza organica riferiti alle comuni tabelle di fertilità sono da considerare valori di media dotazione In collina si registrano i valori più bassi di sostanza organica (O.M.=1,97%), anche se compresi sempre nella classe di media dotazione. Ciò è dovuto alle zone viticole che sono ancora più scarse (C%<1), compensate dai maggiori valori di carbonio nelle aree collinari boscate. IL PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: GLI ECOSISTEMI SUOLO -FORESTA Successivamente a dati e valutazioni sugli stock di carbonio, sono stati riportati i dati più significativi delle misure e monitoraggi effettuati da IPLA per valutare l incremento di carbonio negli ecosistemi naturali piemontesi. Il confronto ha riguardato tre diversi tipi di dato: Dati di bilancio globale di ecosistema mediante tecnica eddycovariance Dati di incremento mediante modelli matematici Dati di incremento da misure mediante campionamento del suolo e delle biomasse 3

IL PIEMONTE E IL PROTOCOLLO DI KYOTO: GLI ECOSISTEMI SUOLO -FORESTA Dai tre sistemi è stato possibile derivare una serie di informazioni di confronto utili a verificare l affidabilità delle varie metodologie utilizzate, ottenendo risultati congruenti fra loro e in linea con dati ed elaborazioni provenienti da progetti internazionali (Carboeurope). In particolare l elaborazioni dei dati dell inventario regionale forestale forniscono dati di incremento medio globale pari a 3t C/ha/anno, ripartito in 1,86 tc/ha/anno per la biomassa, necromassa e lettiera e 1,28t C/ha/anno per il suolo. Il metodo di campionamento del suolo e di calcolo del potenziale di assorbimento OVE ST NORD SUD 2 m EST Incremento potenziale del C dei suoli La determinazione della Fertilità Biologica dei Suoli Ad un esame della carta, si evidenziano alcune zone delle province di Biella, Vercelli e Novara, che presentano potenziali alti su un ampia superficie agraria (60% della superficie totale di pianura classificata in classe alta). Si tratta di tipologie di suolo variabili dal paleosuolo (terrazzo antico di Ghemme) a tipi meno evoluti come gli Alfisuoli e Inceptisuoli dei terrazzi più bassi. In ogni caso sono presenti all attualità usi che hanno depauperato la sostanza organica in suoli che hanno però elevata capacità di assorbimento. Altre zone con potenziali significativi sono il Pinerolese, il Cuneese e il Poirinese, anche qui con un alta variabilità pedologica (prevalenza di Inceptisuoli ed Alfisuoli), ma con usi attuali che presentano bassi valori di carbonio e caratteristiche pedo-climatiche favorevoli ad accumuli medio-alti. 4

Incrementi delle biomasse (alg. Richards/inv. For. IPLA) VALDIERI GIARDINO BOTANICO SCHEDA DESCRITTIVA SINTETICA TIPO FORESTALE FA50A faggeta mesotrofica con Abies alba DESCRIZIONE POPOLAMENTO Ceduo a sterzo invecchiato con grandi esemplari di abete bianco totale increm. totale increm. totale increm. Categoria totale increm. increm. attuale densità increm. attuale sost. fattore increm. corrente bef forestaleo corrente attuale biomassa basale attuale sost. secca per conv. attuale per ha biomassa per ha secca ha carbonio m3 m3 / ha m3 m3 / ha t t / ha t Peccete 38654 4.38 1,29 49.817 5,64 0,38 18.931 2,15 0,5 9.465 Abetine 94503 6.21 1,34 126.616 8,32 0,38 48.114 3,16 0,5 24.057 Lariceti 214660 2.70 1,22 261.280 3,29 0,56 146.317 1,84 0,5 73.158 Pinete di pino 56738 3.96 1,33 75.462 5,27 0,47 35.467 2,48 0,5 17.734 silvestre Pinete di pino 5951 2.23 1,33 7.915 2,97 0,47 3.720 1,39 0,5 1.860 uncinato Pinete di pino 3466 4.30 1,53 5.298 6,57 0,53 2.808 3,48 0,5 1.404 marittimo Rimboschimenti 146450 7.71 1,33 194.779 10,25 0,43 83.755 4,41 0,5 41.877 parziale totale 560423 31.49 1,34 721.167 5,14 0,49 339.111 2,42 0,5 169.556 LOCALITA' Giardino Botanico di S.Anna di Valdieri PROPRIETARIO Comune di Valdieri (Gestore Ente Parco Naturale Alpi Marittime) PENDENZA MEDIA 10 QUOTA 1400-1450 M PROVVIGIONE 176 m 3 /ha ETA' 45 anni INTERVENTO PREVISTO I diradamento per avviamento ad alto fusto con asportazione di circa l'11% della provvigione SUPERFICIE AREA DI INTERVENTO 1,1 HA 5 FRAZIONI CARBONIO (METODI IPCC) Biomassa epigea Biomassa ipogea Necromassa Lettiera Suolo Ceduo a sterzo di faggio invechiato 7,60 1,95 0,89 2,17 12,0 24,6 Ceduo a sterzo di faggio invechiato 7,03 1,95 0,89 2,17 12,0 24,0 sottoposto a taglio di avviamento a fustaia Abieti_faggeta ceduo composto 9,41 2,36 1,19 2,17 12,2 27,3 Abieti-faggeta dopo taglio di avviamento 6,39 2,36 0,77 2,17 12,2 23,9 a fustaia TOT Sampling and monitoring different forestry types under different management (in collaboration with Fondazione Fenoglio) DISTRIBUZIONE DEL CARBONIO ROBINIETI A PASSERANO MARMORITO Pa_Rx_A_2 Codice osservazione pedologica CARB0052, CARB0053 Codice unità cartografica (scala 250k) U0395 Contenuto di carbonio nel suolo uso ceduo a sterzo di faggio invechiato sottoposto a taglio di avviamento a fustaia 12,2 kg/m 2 Contenuto di carbonio nel suolo uso ceduo a sterzo di faggio invecchiato 12,0 kg/m 2 Data di prelievo ( 0) 08/11/2007 Incremento calcolato n.d. Incremento pot. medio (carta a scala 250k) 6,2 (kg/m 2 ) Pa_Rb_B_1 Pa_Rb_B_2 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 kg/mq SUOLO LETTIERA NECROMASSA MASSA IPOGEA MASSA EPIGEA Sampling and monitoring different forestry types under different management (in collaboration with Fondazione Fenoglio) Robinieti Passerano ceduazione a raso Il suolo dell impianto di arboricoltura di Trino realizzato in camere di risaia 10 anni fa, assorbe 2,8t C/ha/anno 500 450 400 anni 350 mc/ha e t/ha 300 250 200 150 100 135 Il Delta del contenuto di carbonio nel suolo impianto di arboricoltura Trino Vercellese (VC) 50 0 2006 2013 2020 2027 stock carbonio (t/ha) stock medio carbonio (t/ha) provvigione (mc/ha) 2034 2041 2048 mc/ha e t/ha 500 450 400 350 300 250 200 Robinieti Passerano trattamento sostenibile 276 Arboricoltura 2005 Risicoltura 1995 C % 0-30 cm Densità C t/ha Delta C t/ha/anno 1,62 1,15 56 +2,8 0,72 1,30 28 150 100 50 0 2006 stock carbonio (t/ha) stock medio carbonio (t/ha) provvigione (mc/ha) 2013 2020 2027 anni 2034 2041 2048 5

PROGETTO MONITORAGGIO PIANTAGIONI LEGNOSE: Il dato medio degli impianti all anno 2011 risulta particolarmente interessante in quanto il riferimento è la media del contenuto di carbonio dei suoli di pianura (4,8 KgC/m2) calcolata da IPLA per la redazione della Carta del Contenuto di Carbonio dei Suoli del Per quanto riguarda i valori di stock evidenziati per sito non solo si riscontrano dati superiori alla media regionale della pianura (4,8 Kg/m2) nei suoli forestali come La Mandria e Passerano ma anche Trino, Trecate, Cigliano e Coniolo superano i 6 Kg/m2, dimostrando rilevanti quantità di carbonio stoccate. Il termine di riferimento per i suoli forestali è la media di 8,5 Kg/m2, calcolato sulla base dei dati pedologici della carta dei suoli 1:250000, per tutte le unità cartografiche ad uso prevalente bosco. Piemonte a scala 1:250000. stock suoli pianura piemontese stock suoli forestali piemontesi stock 2 (anno 2011) stock 1(2008-2007) stock 0 (preimpianto) incrementi (KgC/m2/anno) ( 2-1) incrementi (KgC/m2/anno) ( 2-0) incrementi (KgC/m2/anno) ( 1-0) 4,8 8,5 5,6 4,7 4,3 0,3 0,3 0,4 La stazione di monitoraggio in foresta Parco La Mandria (Venaria Reale, TO): 45 09 N 7 34 E, 350 m s.l.m. Querco-carpineto dell alta pianura Età: 60-100 anni Altezza delle chiome: 20-25 m Temperatura media annua: 11,6 C. Precipitazione media annua: 1030 mm Site: Parco La Mandria, Venaria, Torino, Italy Status:Continuous Began: September, 2002 Site Type:Flux Tower Instruments:Open path Biome: broadleaf oak forest, temperate I RISULTATI I sensori di ED Alcuni dati dei parametri di monitoraggio L andamento degli assorbimenti di C Il bilancio finale anni 2003-2009 Qualche confronto con altre stazioni italiane Alcuni dati da Carboeuroflux e da Fluxnet 6

Il sensore di RN e di PAR Pluviometro e termoigrometro BILANCIO DEL CARBONIO anni 2003-2009 gc/m2/d Forestry Ecosystem La Mandria Turin Italy Suoli agrari piemontesi: contenuto medio di carbonio per uso 7

Cont.C medio prati nuovo permane Frumento, colture uso nti irrigui orzo, avena Colture orticole coltivi agrarie incolti Mais, vivai e Misura 221 kg/m2 prati vigneti etc. pioppeti in campo abbandonati legnose improduttivi sorgo pomacee Soja semenzai DIFFERENZIALE ESPRESSO IN KG/M 2 DI CARBONIO +1,3-0,7 +2,3 ARBORIC. 5,6-1,5 +1,2 +0,5 +0,7 +0,7-0,8-0,9 +0,4 +0,9 BOSCO 9,5 +2,4 +5,1 +4,4 +4,6 +5,2 +3,2 +6,2 +4,6 +3,1 +3,0 +4,3 +4,8 PIOPPETO 4,9-2,2 +0,5-0,2 +0,0 +0,6-1,4 +1,6 +0,0-1,5-1,6-0,3 +0,2 CLASSI DI EFFICACIA DELLA MISURA CAMBIO D'USO >1 molto favorevole 1<>0 favorevole <=0 >-1 sfavorevole molto <-1 sfavorevole Tab.3 Classificazione del differenziale del contenuto di C del suolo Il mercato dei crediti di carbonio forestali Regole e buone prassi l due mercati Il mercato ufficiale (Protocollo di Kyoto) Il mercato degli interventi volontari Prezzi Regole e buone prassi Addizionalità e intenzionalità Permanenza Leakage Misurabilità (baseline, BEF, suolo ) Proporzionalità compensazioni/riduzione emissioni Interventi di carattere volontario maggior flessibilità e una maggior gamma di interventi programmazione di interventi di riduzione delle emissioni legate ai fenomeni della deforestazione e della degradazione delle foreste (nel gergo Reducing Emisssions from Deforestation and Degradation of Forest, REDD), che sono all'origine del 20% circa delle emissioni globali di gasserra interventi favoriti da agenzie di servizio che mettono in relazione domanda ed offerta Consulenti/ progettisti Consulenti/ progettisti OTC Offerta = soggetti che vogliono realizzare investimenti di C offset CCX NSW Intermediari Verificatori o certificatori Mercati di scambio Marchi Standard Domanda = soggetti che vogliono compensare le proprie emissioni 8

REGIONE PIEMONTE BU6S2 09/02/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 6 febbraio 2017, n. 24-4638 L.r. 4/2009 e L. 221/2015 - Disposizioni per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio da selvicoltura nella Regione Piemonte. 9