Marta Bigozzi INSIEME PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI



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Transcript:

Marta Bigozzi Neuropsichiatra Infantile Referente Percorso Autismo Infanzia-Adolescenza ASL10 Firenze INSIEME PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI Consulta per la Tutela della Salute Mentale Consulta invalidi e handicappati del Comune di Firenze 17- Marzo- 2014 Palazzo Vecchio- Firenze

Cosa ha mio figlio? E bello e sano ma è diverso. Siamo andati già a vedere su Internet : Non sarà mica. Alcuni ci dicono: Aspetta parlerà Altri ci spaventano Andate da uno specialista Primo bisogno: una diagnosi chiara

UNA DIAGNOSI CHIARA La mancanza di conoscenza é descritta come la cosa più difficile nel periodo precedente la diagnosi. La confusione sul comportamento dei figli porta alcuni genitori a sentirsi in colpa e ad autoaccusarsi. Questa colpevolizzazione crea problemi all interno della famiglia. Le difficoltà nella relazione di coppia sono frequenti e le madri spesso si sentono più responsabili dell autismo del figlio. Vengono riferiti anche conflitti con i nonni che adducono a uno o all altro genitore o a entrambi la responsabilità. alcuni genitori riportano di essere stati emarginati dagli amici e lasciati soli dai parenti.

DIAGNOSI SBAGLIATA Alcuni genitori ricevono inizialmente indicazioni sbagliate o una diagnosi scorretta. Talora possono venire colpevolizzati per il comportamento del bambino, come genitori che non sanno mettere regole, o troppo ansiosi Alcuni genitori, nonostante abbiano cercato aiuto da parte dei professioni,continuano a sentirsi dubbiosi e poco rassicurati. Alcuni interrompono il rapporto col pediatra o con lo specialista consultato perché sentono di non aver sufficiente supporto.

DIAGNOSI DI DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO I genitori cercano risposte precise da professionisti specializzati nell autismo. Anche grazie al passaparola e a internet ormai spesso i genitori sanno molte cose e sentono se il professionista condivide la conoscenza dei problemi del loro bambino. Queste stesse fonti forniscono spesso anche informazioni confuse e fuorvianti. Se nasce un clima di fiducia i genitori ottengono finalmente l aiuto di cui avevano bisogno. Molti si sentono sollevati nel sapere che cosa non va bene nel loro bambino, dare un nome al problema, anche se rimane molto difficile accettare la diagnosi.

DIAGNOSI DI DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO... La diagnosi aiuta a superare il senso di colpa, a spiegare il problema alla famiglia allargata, agli amici e alla scuola. Ma anche può suscitare un senso di condanna irrevocabile che annulla ogni speranza e crea una rottura tra il prima e il dopo. Subito emerge il bisogno di aiuto pratico, di sapere cosa fare, a chi rivolgersi per le diverse necessità, con chi confrontarsi

E fondamentale che i genitori possano esprimere e condividere le emozioni provate con familiari, amici, operatori, altri genitori che hanno vissuto la stessa esperienza La rabbia, l impotenza, il dolore, la disperazione, lo sconforto sono reazioni normali e legittime che devono essere accolte e vissute, prima di poter evolvere in qualcos altro

Difficoltà a orientarsi tra le tante proposte terapeutiche. Paura di non fare la scelta giusta e di non fare tutto il possibile

neuropsichiatra infantile psicologo logopedista psicomotricista fisioterapista assistente sociale educatore EQUIPE

Genitori Fratelli Prima risorsa del bambino Nonni

Relazioni fra fratelli in una famiglia con un figlio con autismo

Favorire l instaurarsi o l incremento di forti relazioni significative aiuta lo sviluppo e la capacità di mediare i rapporti con il contesto sociale e nell arco del lungo periodo

Contesto allargato Integrazione multisistemica

Percorso Autismo ASL 10 zona Fi Intervento educativo-abilitativo abilitativo precoce, multifocale, integrato Complessivamente il trattamento si propone: il raggiungimento della più ampia autonomia possibile del soggetto lo sviluppo di qualsiasi forma di comunicazione il miglioramento della qualità della vita della famiglia

Trattamento intensivo non inferiore alle 20 ore settimanali. Il termine intensivo non va infatti riferito solo alla dimensione temporale del trattamento specialistico, ma anche agli interventi sulla organizzazione dei tempi, degli spazi e delle attività in tutti i contesti di vita del bambino: casa, scuola, extrascuola. (. (linee di indirizzo per la diagnosi precoce e la presa in carico multiprofessionale dei disturbi dello spettro autistico Regione Toscana2008) In questa logica il nostro gruppo cerca di offrire un intervento ad alta integrazione interistituzionale (famiglia, ASL, scuola, tempo libero) con il coinvolgimento e il coordinamento di tutti gli attori interessati

L equipe comprende gli operatori scolastici, i genitori, gli assistenti educativi domiciliari, gli operatori di altre attività integrate nel progetto

Intervento a scuola Inserimento a scuola come caposaldo dell intervento integrato multiprofessionale Percorso di integrazione scolastica Lorenzo Todone Sara Balducci Francesca Gorelli

Prima Conoscenza, Osservazione Conoscenza della bambina/o Conoscenza insegnante di sostegno dell assistente scolastico e delle insegnanti di classe. Osservazione e valutazione delle abilità della bambina/o nel contesto classe

Sviluppo piano educativo Individuazione delle aree e abilità che più dovranno essere implementate nel piano educativo. Incontro con insegnante di sostegno per coordinare e stilare in modo specifico il piano educativo del bambino; questo dovrà essere continuamente monitorato dal supervisore del gruppo ASL, dall insegnante di sostegno e dall assistente scolastico Creazione di un ambiente strutturato di lavoro

Creazione di un ambiente strutturato Strutturazione dello spazio: : individuazione di un ambiente adeguato alle esigenze del bambino, povero di distrazioni sonore e visive, che favorisca l acquisizione di nuove abilità

Ricerca dei materiali Ricerca dei materiali: materiale didattico e di gioco che si adegui agli obiettivi concreti del progetto e al profilo sensoriale del bambino

STRATEGIE PER IL COINVOLGIMENTO STRATEGIA DEI PICCOLI GRUPPI SI PARTE DA ATTIVITA INDIVIDUALI E QUI SI INSERISCONO 1 o 2 ALUNNI DELLA CLASSE LAVORANO INSIEME PER UN PERIODO DI TEMPO SPECIFICO IL GRUPPO SI TRASFERISCE IN AULA DEI COMPAGNI INFORMARE MEDIARE STRATEGIA DEL TUTOR SI PARTE DALLE ATTIVITA CHE SVOLGONO I COMPAGNI SI AFFIANCA SISTEMATICAMENTE UNO O DUE TUTOR IN GRADO DI AIUTARE CON REGOLARITA E COSTANZA AD AGIRE NEL CONTESTO DELL ATTIVITA SI DIFFERENZIA PROGRESSIVAMENTE LA COMPOSIZIONE DEL GRUPPO

Continui tagli di ore di Sostegno e (meno) di assistenza scolastica Continuo cambio di insegnanti di sostegno negli anni, ma anche nello stesso anno scolastico, soprattutto in fase iniziale per ritardi di nomine, ricorsi. Nuovo adattamento del bambino Si ricomincia il processo di formazione del gruppo di lavoro

FIRENZE, 2 APRILE 2013 Marta Bigozzi

Percorso Autismo ASL 10 zona Fi Annualmente arrivano al percorso Autismo circa 35 nuovi accessidi cui 55% sononuove diagnosi( 57% DSAut, 10% altri disturbi dello sviluppo trattati e monitorati per evoluzione diagnostica, 33% non DSAut) 23% consulenzedelle quali molte hanno portato a una parziale presa in carico, spesso riguardante l aspetto scolastico, 22%prese in carico di bambini precedentemente diagnosticati da altri.

Percorso Autismo ASL 10 zona Fi Di tutti questi accessi ogni anno sono circa 100 i bambini in carico effettivo di cui 60 con trattamento terapeutico-abilitativoabilitativo precoce, intensivo multifocale, integrato e monitoraggio clinico e testistico come da protocollo

Percorso Autismo ASL 10 zona Fi Risultati ottenuti Attraverso le valutazioni dei bambini all inizio del trattamento e a distanza di tempo si notano significativi miglioramenti. Si è stabilito un protocollo d'intervento concordato tra Percorso Autismo ASL10 e scuola, con modalità collaborative che da sperimentali stanno divenendo operative e stabili e che forniscono agli insegnanti strumenti operativi specifici per lavorare con i bambini autistici; Si offre ai bambini ed alle famiglie un intervento intensivo in età precoce esteso ai contesti ecologici quale la scuola e la casa; Si evita alle famiglie che hanno aderito al progetto il peso di costose peregrinazioni tra le miriadi di proposte di interventi, usufruendo di un intervento del sistema sanitario pubblico e della scuola pubblica.

I l Ponte - progetto di assistenza a soggetti autistici dall inf anzia all età adulta CES VOT, Percorsi di Innovazione 2007 Interventi terapeutico-abilitativi in soggetti di tutte le fasce di età con disturbi dello spettro autistico (DSA): un équipe di professionisti (psicologo, pedagogisti) di provata esperienza effettua valutazioni funzionali ed elaborazione di un piano educativo individuale, fornisce supervisione e formazione agli operatori, mette in rete gli interventi dell ASL 10 (UFSMIA, UFSMA), dell Associazione Autismo Firenze e dell Associazione Ulisse. Interventi di formazione per familiari e operatori - La famiglia come risorsa, risorse per la famiglia 5 incontri dedicati ai dis turbi dello s pettro autis tico nell infanz ia - Un dialogo necessario: le competenze dei professionisti - l esperienza delle famiglie 7 incontri dedicati ai disturbi dello spettro autistico nell adolescenza ed età adulta. Centro di Ascolto per consulenza, orientamento e sostegno a familiari e operatori presso la

Percorso Autismo ASL 10 zona Firenze Associazione Ulisse Firenze...TUTTI PER UNO! Aggiungere un testo con un clic Intervento informativo - formativo e Centro di Ascolto per i familiari di bambini con disturbo dello spettro autistico (DSA) 16/2/2008-7/6/2008 Associazione Ulisse Via delle Panche 109 Firenze

incontri quindicinali di sostegno per genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico

Scarsità di personale dedicato ( Neuropsichiatri Infantili, psicologi, educatori, logopedisti) Assenza della figura professionale del Neuropsicomotricista Turn-over Assistenti Sociali Necessità di una fase di passaggio dall età evolutiva all età adulta ( 16-20anni) in cui accompagnare il ragazzo e la famiglia ad individuare i possibili percorsi

Percorso Autismo ASL 10 zona Fi Risultati ottenuti Siamo consapevoli che questa offerta non è esaustiva: spesso ci appoggiamo alle associazioni di genitori (cosa che peraltro avviene in tutti i paesi) o a collaborazioni retribuite privatamente, soprattutto per l intervento domiciliare. Quasi sempre si riesce a integrare anche questo nel progetto abilitativo individuale.