La Consulenza Infermieristica



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Transcript:

Benvenuti! Professione infermieristica e professioni sanitarie: consulenza ricerca, formazione. Informazione, comunicazione professionale - utilizzo dell informatica Gorizia Monfalcone, 8 9 maggio 2007 V. Fascio 2007 Benvenuti! 2 La Consulenza Infermieristica Collegio Ipasvi di Gorizia - AIOL 8-9 Maggio 2007 CPSE/Afd Dott. Valter Fascio Prof. a.c. Università Amedeo Avogadro Benvenuti! V. Fascio 2007 3 V. Fascio 2007 4 Premessa L analisi del contesto sanitario odierno impone una riflessione approfondita e sistematica su come il personale che eroga assistenza possa dedicarsi alla risposta ai bisogni manifestati dal paziente. Il contesto assistenziale deve essere analizzato attraverso i tre attori dell assistenza: l utente il professionista l organizzazione L utente che si trova a dover utilizzare il sistema sanitario è sempre più informato, legge, utilizza i mezzi informatici e ha dalla propria parte associazioni che lo supportano e dalle quali attinge ulteriori informazioni. In genere queste associazioni operano anche all interno dell organizzazione sanitaria quali organismi privilegiati per la rilevazione e il miglioramento della qualità dei servizi erogati al cittadino, promuovono e favoriscono la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali aziendali e si offrono come strumento di collegamento fra la struttura erogante e l utente. V. Fascio 2007 5 V. Fascio 2007 6 1

Il professionista che opera per la salute ha il compito di aggiornarsi sulle tematiche che riguardano la proprio attività (ECM) ed è al contempo chiamato a lavorare secondo evidenze provate e condivise dal mondo scientifico internazionale. Questo comporta conoscenza di base, studio continuo, confronto, poiché utilizzare conoscenza scientifica serve per dare risposte efficaci ai pazienti, diventa quindi fondamentale la continua analisi dei processi assistenziali e terapeutici anche perché la pratica quotidiana rivisitata in quest ottica, porta all acquisizione della consapevolezza che la troppa sicurezza o la mancanza di confronto su pratiche date per scontate induce all inadeguatezza delle prestazioni o addirittura ingenera errori che non possono essere ritenuti accettabili. L organizzazione intesa come ente ha l obbligo preciso di coordinare gli altri due attori in funzione delle richieste dell uno e delle risposte possibili proposte dal secondo con una attenzione particolare all integrazione fra i ruoli. In un contesto come quello sopra descritto può nascere la proposta dell attivazione della consulenza infermieristica. V. Fascio 2007 7 V. Fascio 2007 8 Utente, professionista, organizzazione... Dunque... a) Non si può parlare di consulenza infermieristica se i nostri processi di pianificazione dell assistenza non identificano delle priorità, e non distinguono gli obiettivi infermieristici versus quelli del cliente, il case management e la responsabilità dell assistenza. b) Gli interventi devono essere differenziati a seconda che siano rivolti alle diagnosi infermieristiche o ai problemi collaborativi. c) La valutazione dell assistenza prestata èdistinta da quella delle condizioni del cliente. d) Serve un analisi dell assistenza multidisciplinare e del sistema di pianificazione a tre livelli diretto a migliorare l utilizzazione clinica dei piani di assistenza senza un aumento della necessità di scrivere... (Carlo Calamandrei Coord. S.I. ASO Careggi Firenze Laura Rasero Tutor e docente Università degli Studi di Firenze) V. Fascio 2007 9 V. Fascio 2007 10 Obiettivo della relazione La nostra premessa èquesta: solamente in un contesto reale come quello sopra descritto può nascere una proposta di attivazione della consulenza infermieristica. L obiettivo della relazione è quello di migliorare la consapevolezza professionale rispetto alla funzione di consulenza infermieristica e la capacità di identificarne alcune caratteristiche, prendendo anche in considerazione le attuali diverse accezioni nell uso del termine e alcuni esempi e modalità d implementazione operativa. V. Fascio 2007 11 V. Fascio 2007 12 2

Introduzione Sul tema della consulenza infermieristica non c è, purtroppo, ancora sufficiente chiarezza e scarsa è la bibliografia nazionale di riferimento. L infermiere oggi ha l obbligo giuridico e deontologico di contribuire alla preparazione del personale di supporto, colleghi e studenti in formazione. Ha il dovere, inoltre, di auto educarsi, in modo da essere costantemente in grado di fornire risposte qualitativamente idonee alle richieste. V. Fascio 2007 13 V. Fascio 2007 14 L infermiere, infatti, per quanto preparato, non può essere esperto in tutti i settori, mentre chi opera in settori specialistici può mettere a disposizione le proprie competenze prima all utente e poi ai colleghi. V. Fascio 2007 15 L infermiere NEOFITA sovente dimostra conoscenze teoriche non ancora verificate nella pratica, poca flessibilità, una difficoltà a distinguere l essenziale dal secondario, la pressante necessità di regole e procedure, dimostra una difficoltà a cogliere l insieme ed è autocentrato. L infermiere ESPERTO sa riconoscere le similitudini e le differenze, agisce mirando all essenziale si muove nella complessità e la gestisce, sa decidere nelle situazioni di incertezza valutando i benefici e le possibili conseguenze, èetero centrato. V. Fascio 2007 16 Condizione necessaria per mettere a disposizione la propria esperienza acquisita sul campo e con la formazione èla creazione di un gruppo di infermieri capaci di attivare consulenze infermieristiche specialistiche sia direttamente presso le UU.OO (al letto del paziente), sia on line per mezzo dello strumento internet. Il fine, primo e ultimo, resta quello di perseguire obiettivi di appropriatezza assistenziale per specifici ambiti, patologie, prestazioni, in risposta ai bisogni specifici della persona, con quella piena responsabilità professionale che ci è oggi assegnata, che non èdisgiunta dall effettiva autonomia. V. Fascio 2007 17 V. Fascio 2007 18 3

Definizioni La definizione di prestazione, sempre dal vocabolario Zingarelli, èla seguente: La definizione di consulenza, dal vocabolario Zingarelli, èla seguente: Prestazione professionale di un consulente. Opera od attività fornita da persone. [Voce dotta, lat. Praestatione (m) garanzia, responsabilità, pagamento ] V. Fascio 2007 19 V. Fascio 2007 20 La definizione di consulente : Professionista o persona di provata capacità tecnica a cui ci si rivolge per avere informazioni e consigli nella materia di sua competenza. [Voce dotta dal lat. Consulente(m), part. pres. consulere Riflettere ] Si parla di provata capacità tecnica: si tratta, quindi, di un professionista esperto oppure di uno specialista? V. Fascio 2007 21 V. Fascio 2007 22 1) Esperto: colui che possiede una specifica e approfondita preparazione su determinati argomenti, in determinati campi. 2) Specialista: colui che attende ad un ramo speciale di una attività, una professione. (Esempio: Medico specializzato in un particolare ramo ). Nella Legge n 43/2006 il professionista specialista è: Il possessore del master di I livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall Università ai sensi del Decreto MIUR n 509/99 (art. 1) V. Fascio 2007 23 V. Fascio 2007 24 4

Svolge attività che richiedono un elevato grado di esperienza e specializzazione, quali attività didattiche, di staff, di studio, di ricerca (art. 2) Una definizione di consulenza infermieristica è data dal: Gruppo Tecnico di Consulenza Infermieristica della A.S.S. n 2 Isontina: V. Fascio 2007 25 V. Fascio 2007 26 Fornire informazioni e consigli su metodiche e tecniche infermieristiche nella materia di competenza, tramite un confronto di professionalità, il cui obiettivo è il cambiamento per un miglioramento dell assistenza (completa e di qualità) al paziente A.S.S. n 2 Isontina Caratteristiche e riferimenti normativi Il ruolo dell infermiere è comprensivo di quattro funzioni V. Fascio 2007 27 V. Fascio 2007 28 L infermiere Clinica: assistenza diretta. Consulenza:per i colleghi delle Strutture Operative della propria e di altre aziende. Educativa: èla chiave per una corretta presa in carico del paziente coinvolgendo l equipe infermieristica e di supporto Ricerca:permette di mantenersi costantemente aggiornato ed esperto Da un punto di vista deontologico e giuridico, l infermiere ha l obbligo di contribuire alla preparazione del personale di supporto, dei colleghi e di quello in formazione, e di auto educarsi, in modo da essere costantemente in grado di fornire risposte adeguate alle richieste. V. Fascio 2007 29 V. Fascio 2007 30 5

Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Disposizioni in materia di professioni sanitarie Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui allʹarticolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 ( ), è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post base nonché degli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario Profilo infermiere: Decreto n 739/94 Art. 4. L infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca. V. Fascio 2007 31 V. Fascio 2007 32 Art. 5. La formazione infermieristica post base per la pratica specialistica è intesa a fornire agli infermieri di assistenza generale delle conoscenze cliniche avanzate e delle capacità che permettano loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche nelle aree: a) sanità pubblica b) pediatria c) salute mentale psichiatria d) geriatria e) area critica V. Fascio 2007 33 Codice Deontologico dell infermiere 1999 3. Norme generali 3.1. Lʹinfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sullʹesperienza e la ricerca, al fine di migliorare la sua competenza. V. Fascio 2007 34 Lʹinfermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiornate, così da garantire alla persona le cure e lʹassistenza più efficaci. Lʹinfermiere partecipa alla formazione professionale, promuove ed attiva la ricerca, cura la diffusione dei risultati, al fine di migliorare lʹassistenza infermieristica. V. Fascio 2007 35 3.2. Lʹinfermiere assume responsabilità in base al livello di competenza raggiunto e ricorre, se necessario, allʹintervento o alla consulenza di esperti. Riconosce che lʹintegrazione è la migliore possibilità per far fronte ai problemi dellʹassistito; riconosce altresì lʹimportanza di prestare consulenza, ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale. V. Fascio 2007 36 6

L infermiere può essere esperto in tutti i settori? L infermiere deve improntare la sua professionalità alla ricerca del miglioramento delle proprie conoscenze. Vivere questa tensione non solo verso gli altri ma anche verso se stesso. (Bassetti, 1987) Chi opera in settori specialistici ha acquisito una specificità tale per poter dare prestazioni altamente qualificanti, mettendo a disposizione le proprie conoscenze prima all utente che ne ha la necessità e poi agli altri operatori. (Tonelli & al., 2001). V. Fascio 2007 37 V. Fascio 2007 38 L Utenza Per le molteplici funzioni che l infermiere svolge, le caratteristiche professionali che lo contraddistinguono sono rappresentate dal: sapere saper fare saper essere e saper divenire L utenza èmolto varia: Cittadini Colleghi Studenti Altri professionisti V. Fascio 2007 39 V. Fascio 2007 40 Ma allora... Consulenza o counseling? L infermiere si ritrova ad agire, perciò, all interno di un area molto vasta, con notevoli possibilità di interazione con le persone e di approfondimento delle proprie conoscenze. Il Counseling, termine inglese non perfettamente traducibile in ʺconsulenzaʺ, indica uno scambio comunicativo tra un professionista, il counsellor, e un cliente che si trova in difficoltà e che porta implicitamente una domanda di cambiamento specifica. V. Fascio 2007 41 V. Fascio 2007 42 7

il suo significato si pone in uno spazio intermedio tra due concetti correlati ma distinti: la consulenza e la relazione d aiuto. Il counseling è, in effetti, una consulenza allʹinterno di una relazione d aiuto. La consulenza è un intervento del quale sono messe in gioco le competenze specifiche di un professionista. V. Fascio 2007 43 V. Fascio 2007 44 Una relazione d aiuto è invece un processo del quale un soggetto attraverso lʹofferta di tempo, attenzione e rispetto, talvolta col sostegno di specifiche metodologie, aiuta un altro che èin difficoltà a ritrovare risorse e modi per condurre produttivamente la sua esistenza. Il counseling è una metodologia trasversale a tutte le professioni che prevedono la relazione tra persone come caratteristica essenziale in termini decisionali ed applicativi allo svolgimento dellʹattività. V. Fascio 2007 45 V. Fascio 2007 46 L attività dell infermiere non può esimersi dal basarsi su quella che è la relazione d aiuto. L attività di consulenza èsoprattutto insita nelle basi normative che regolano la nostra professione. quando l infermiere fa (o può fare) consulenza... e quando, invece, si può parlare di counseling? V. Fascio 2007 47 V. Fascio 2007 48 8

Un modello teorico di consulenza La figura del counselor ècreata seguendo corsi specifici, ma è ragionevole auspicare che l infermiere si renda conto di quanto questa attività sia, fondamentalmente, vicina alla propria e quanto possa essere interessante pensare a questa nuova ed accessibile frontiera. V. Fascio 2007 49 Occorre, inoltre, creare team di infermieri capaci di attivare consulenze infermieristiche specialistiche presso: A) Ospedale/UU.OO. (al letto del paziente) B) Tra pari C) On line (tramite Internet) V. Fascio 2007 50 Ritorniamo alla nostra premessa iniziale... Un indagine eseguita da ANIN sull applicazione di linee guida e metodologie organizzative, indica come premessa fondamentale i seguenti indirizzi: Avere ed applicare dei modelli assistenziali Pianificare in maniera scientifica il lavoro quotidiano Esprimere autonomia professionale Evidenziare la capacità dei risultati Assumersi le responsabilità dei risultati (C. Spairani, 2003) V. Fascio 2007 51 Se il professionista infermiere fosse accreditato sulla performance professionale, l attenzione non si limiterebbe agli aspetti esecutivi, ma anche: Scegliere le migliori opzioni Scegliere i presidi adeguati al quadro clinico Rispettare le norme di sicurezza per non provocare danni Compiere prestazioni successive ad una pianificazione assistenziale Comunicare con il paziente (N. Boni, T. Lavalle & al. 2003) V. Fascio 2007 52 Come attuare la consulenza dipende anche dal quadro concettuale... Accreditare il professionista che ha concluso il curriculum formativo (Es. Master?) con una certificazione della formazione base e una certificazione del livello di competenze raggiunto e potenziale A questo punto la metodologia, gli strumenti, il campo o oggetto della consulenza si possono delineare... Il passaggio da consulenze di carattere informale tra infermieri che si conoscono a una consulenza liaison infermieristica ufficiale e programmata in seno all azienda è un esigenza non solamente sentita da più parti, bensì un preciso dovere deontologico e giuridico. (Calamandrei, 2002) V. Fascio 2007 53 V. Fascio 2007 54 9

Ma a questo punto è lecito chiedersi se la consulenza è una novità, e quale potrebbe essere una esemplificazione dell applicazione della consulenza infermieristica... La novità risiede nello strutturare in modo organizzato la prestazione infermieristica, nella progettualità e nello sviluppo organizzato della consulenza. Consulenza al paziente in ospedale: Il servizio deve essere sempre riconosciuto dalla Direzione Sanitaria, la quale accredita anche gli infermieri su base volontaria. V. Fascio 2007 55 V. Fascio 2007 56 Consulenza infermieristica intesa come: Infermieri accreditati sono richiesti dai reparti o a domicilio direttamente al letto del paziente, quando ci sono problemi assistenziali complessi, situazioni difficili, che non riescono ad essere risolte: un consiglio, un approccio diverso èimportante per migliorare o cambiare la situazione Prestazione tecnica Addestramento sul campo del collega Educazione del paziente e/o dei familiari Valutazione Supervisione ai colleghi V. Fascio 2007 57 V. Fascio 2007 58 Esiste una relazione fra consulenza e formazione? La competenza dell infermiere consulente richiede formazione e aggiornamento continuo nello specifico della prestazione di consulenza Quali effetti possono scaturire da una buona consulenza in ospedale? Maggiore sicurezza per il paziente/colleghi Maggiore autonomia per il paziente e la famiglia I dati sul numero di consulenze eseguite, i risultati ottenuti, vanno documentati e utilizzati ai fini: amministrativi statistici di ricerca V. Fascio 2007 59 V. Fascio 2007 60 10

Quale infermiere è accreditabile come esperto nella materia? Risulta molto complicato e impersonale fare consulenza ospedaliera di questo tipo a livello informatico, ma perfino una semplice informazione la si può anche fornire così, e tutte le richieste si possono inviare con l intranet aziendale. Il possessore di certificato Master o Perfezionamento? Il professionista con 15 20 anni di attività nel settore? Il professionista che può dimostrare la propria attività di continuos learning nel settore? V. Fascio 2007 61 V. Fascio 2007 62 e ancora... Il docente universitario nella disciplina e/o in corsi di formazione accreditati? Il coordinatore di U.O.S., U.O.C., Dipartimento? Il membro del direttivo di organi istituzionali professionali (Presidenti Vice presidenti)? Basta uno di questi titoli, un mix, oppure necessita il possesso di tutti quanti? V. Fascio 2007 63 V. Fascio 2007 64 Oggi abbiamo una prima risposta... 24/01/2006 19:07 SANITAʹ: ROCCO (IPASVI), VIA LIBERA DDL PROFESSIONI Eʹ TRAGUARDO PER LʹITALIA Roma, 24 gen. (Adnkronos Salute) ʹʹLʹapprovazione alla Camera del ddl 3236 sul riordino delle professioni sanitarie non mediche è un vero e proprio traguardo per lʹitalia e per tutti i cittadiniʹʹ. Il commento di Gennario Rocco, vicepresidente della Federazione nazionale (Ipasvi) alla notizia del via libera alla Camera al ddl che interessa diverse categorie di professionisti. ʹʹGioiamo è data la possibilità alle professioni sanitarie di vedersi riconosciuti i titoli accademici post laurea nelle varie discipline come requisiti obbligatori per occupare un ruolo di ʹespertoʹ, di specialista dice Rocco allʹadnkronos SALUTE questo non cʹè mai stato nel nostro sistema, in particolare in riferimento agli infermieri: un infermiere di corsia, cioè quello che fornisce le prestazioni sanitarie al cittadino, non ha mai avuto la possibilità di vedersi riconosciute competenze e conoscenze avanzateʹʹ. ʹʹQuesta legge, invece spiega istituendo la figura del ʹprofessionista specialistaʹ dà agli infermieri una motivazione in più per frequentare i master post laurea nella varie discipline di specializzazione (ad esempio chirurgia, terapia intensiva, sanità pubblica, geriatria) e gli consente di vedere riconosciuto il proprio ruolo sul posto di lavoro. Per noi continua Rocco questo era lʹʹanelloʹ che mancava alla catena attivata per riconoscere ai professionisti sanitari, e agli infermieri, in particolare, un ruolo autonomo nellʹassistenza alle persone. Riteniamo che questo sia un vantaggio per i cittadini, perché significa incidere direttamente sulla qualità delle prestazioni tecnico assistenziali che vengono erogateʹʹ. V. Fascio 2007 65 La Legge 1 Febbraio 2006 n 43, art. 6, recita così: 1) In conformità all ordinamento degli studi dei corsi universitari, disciplinato ai sensi (omissis) il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all articolo 1 comma 1, della presente legge, è articolato come segue: V. Fascio 2007 66 11

c) Professionisti specialisti, in possesso del Master di Primo livello per le funzioni specialistiche, rilasciato dall Università ai sensi dell articolo 3 comma 8 del regolamento di cui al Decreto del Ministro dell Università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 Novembre 1999, n 509, e dell articolo 3 comma 9, del regolamento di cui al Ministro dell Istruzione, dell Università e della ricerca 22 Ottobre 2004, n 270 Chi potrebbe, oggi giorno, accreditare il professionista infermiere esperto? Il fatto di ritenersi o essere ritenuto esperto non è necessariamente la stessa cosa dell essere accreditato come tale (redazione della jobdescription dell esperto in ). V. Fascio 2007 67 V. Fascio 2007 68 Gli infermieri esperti potrebbero essere accreditati come tali da parte di: Sono già in atto esperienze di consulenza infermieristica ospedaliera? Aziende sanitarie (personale interno, tramite selezione per titoli posseduti); Enti istituzionali (Collegi, Associazioni, Società Scientifiche) per gli iscritti; Ccnl, che oggi inquadra come CPSE solo chi è in Cat. DS (oggi con la L. n 43, professionista specializzato, ecc.) In alcune aziende essa è già stata inserita tra gli obbiettivi assegnati alle UU.OO., la procedura e la modulistica sono ufficializzate. Sono stati valutati i costi/benefici del Servizio. V. Fascio 2007 69 V. Fascio 2007 70 Esperienze in atto (2000 2007): Occorrerà implementare la procedura di gestione e realizzare il servizio di consulenza, criteri e modalità di svolgimento, in base a requisiti di qualità (ISO 9000) e attivare un Osservatorio di studio. Modena (prima del 2000) Gorizia Az. n 2 Isontina (dal 2000 in diverse UU.OO.) Genova Az. Osp. Villa Scassi (Lesioni cutanee) Rimini AUSSL Ospedale (Chirurgia) Firenze Az. Osp. Careggi (Lesioni cutenee) Bologna (Az. Osp. S. Orsola Malpighi) Biella, ASL 12 (Cure palliative enterostomisti) Reggio Emilia ArciOspedale Santa Maria Nuova (S.I. con scheda di consulenza) http://www.asmn.re.it http://www.asmn.re.it/ricerca/searchresult.asp?txtfreetext=con sulenza&txtfromdate=&txttodate=&cbodoctype=%2a V. Fascio 2007 71 V. Fascio 2007 72 12

Titolo del Progetto: La consulenza infermieristica in wound care Soggetto proponente: Azienda Ospedaliera Denominazione per esteso: Arcispedale S. Maria Nuova Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Referente: Arduini Cinzia Morena Obiettivi e risultati conseguiti: REGIONE: EMILIA ROMAGNA - TIPOLOGIA: GOVERNO CLINICO: UTILIZZO DELL'ICT PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE E DEI DATI CLINICI http://www.forumpa.it/forumpa2005/sanita/cdrom/home/progetto/74.html Premio FORUM P.A. SANITA' dedicato quest'anno all'impiego dell'information & Communication Technology (ICT) per l'efficienza della sanità e nello specifico a supporto della gestione manageriale uniformare la gestione del paziente affetto da lesioni difficili attraverso la consulenza infermieristica di un esperto wound care fornire allʹutenza un servizio di consulenza e trattamento infermieristico nei casi di lesione difficile fornire un intervento di educazione sanitaria rivolto ad utenti e familiari nella gestione delle esigenze quotidiane ottimizzare le risorse umane e i costi garantire una maggiore sicurezza per il paziente ed una maggiore autonomia per i familiari fornire unʹassistenza infermieristica più qualificata ed efficace. V. Fascio 2007 73 V. Fascio 2007 74 CONVEGNO PERSONA E ORGANIZZAZIONE: esperienze di un rapporto possibile Reggio Emilia 4 e 5 marzo 2005 Relazione: L infermiere esperto: la consulenza per il paziente diabetico Relatrice: Mariapaola Lince (Responsabile Infermieristica Dipartimentale Dipartimento Medico 1 http://www.asmn.re.it/convegnoinferm/lince.pdf Un progetto di consulenza per il paziente diabetico A.O. Reggio Emilia (di Mariapaola Lince) Dall analisi del contesto sociale e dalle sollecitazioni dei comitati dei cittadini e dall Associazione Diabetici, l Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia ha riscontrato la necessità di un intervento educativo durante la degenza ordinaria al paziente diabetico trattato con insulina per la prima volta. L analisi delle criticità ha riscontrato che durante l anno sono stati ricoverati 3000 casi uniformemente distribuiti in tutte le U.O.: su questi era frequente la richiesta di intervento di consulenza medica diabetologica, ma si èevidenziato che assistenza correlata diventava insufficiente per quanto riguarda l impatto dietologico alla malattia, la gestione del controllo della glicemia al dito (stick), la somministrazione della terapia insulinica e la relativa gestione del materiale. Per tutti questi eventi ci si affidava alla buona volontà dei singoli infermieri e alla loro conoscenza del problema diabete. Di conseguenza i centri territoriali riscontravano che il paziente dimesso vagava senza avere ben chiaro quello che dovesse fare per affrontare la propria malattia, non sapeva come gestirla dal punto di vista pratico! Il progetto partecipa con un poster al Concorso Health Promating Hospitals Italiano e al Concorso Health Promating Hospitals Europeo di Dublino. V. Fascio 2007 75 V. Fascio 2007 76 Si è così strutturata la consulenza infermieristica per il paziente diabetico che consiste in un ora (circa) dedicata al singolo paziente, da svolgersi nell ambulatorio diabetologico o al letto del malato. La richiesta viene attivata dal reparto di degenza attraverso una richiesta preordinata che tutti gli operatori dell Azienda possono trovare in Intranet. Nel corso della consulenza si informa il paziente e/o un suo familiare sull utilizzo della siringa o della penna, si insegna ad eseguire correttamente il controllo della glicemia (utilizzo della striscia e del glicemometro) e a compilare il diario glicemico. Si informa come riconoscere i sintomi della ipo o iperglicemia, si fissa un incontro con la dietista e dopo una prima verifica di apprendimento si consegna un kit con il materiale necessario ad arrivare alla prima visita del centro territoriale. Al termine della consulenza viene consegnata al diabetico una lettera di dimissione infermieristica ove sono riportate informazioni sulla consulenza e l appuntamento al centro territoriale di competenza. V. Fascio 2007 77 Tesi di Mangani Lorenza loryman65@libero.it LA CONSULENZA INFERMIERISTICA TRA L INFERMIERE ESPERTO IN WOUND CARE E L INFERMIERE STOMATERAPISTA: PROPOSTA DI GESTIONE E AGGIORNAMENTO IN TEMA DI COMPLICANZE CUTANEE PERISTOMALI Abstract: Partendo dall assunto del Nuovo Codice Deontologico dell Infermiere, che prevede il dovere di ricorrere, se necessario, alla consulenza infermieristica e all obbligo di integrazione professionale per far fronte ai problemi delle persone prese in carico, con questo lavoro, si ipotizza che l intervento sinergico di figure infermieristiche con formazione complementare in Wound Care e Stomaterapia possa essere la soluzione migliore per affrontare questo problema. Nel lavoro vengono inizialmente evidenziate la professionalità, la competenza e la responsabilità delle due figure professionali in tema di lesioni cutanee e stomie, partendo dall analisi delle leggi che regolano l agire professionale e dalla descrizione dei percorsi formativi di base e complementari. In seguito poi si parla di ECM, di E BN, di Ricerca, e di VQAI. V. Fascio 2007 78 13

La consulenza infermieristica ospedaliera, dunque, non è: Non è un casotto di "esperti" che passano il tempo ad andare/venire dai reparti; gli spostamenti sono registrati è la pratica codificata Non presuppone che l'infermiere debba dividere il paziente in mille pezzi e affidarne uno a ogni esperto ; anzi, continua ad occuparsi dell'assistenza infermieristica globalmente in modo olistico Non è la panacea che risolve oggettive carenze organizzative o strutturali o di organico di un reparto, ma una risorsa aggiuntiva da prevedere nei casi difficili Non sostituisce la formazione generale che l infermiere deve possedere e mantenere aggiornata; il consulente deve però essere continuamente aggiornato per lo specifico settore V. Fascio 2007 79 La consulenza infermieristica ospedaliera è: E una pratica irrinunciabile per migliorare la qualità dell'assistenza E un valore aggiunto che non snatura la mission della nostra professione E da intendersi specialistica non come la specializzazione per i medici ma nel senso più ampio del termine, in virtù della caratteristica della professione per dare una specificità unica È uno strumento che nel quotidiano dell infermiere permette di risolvere perfino alcuni problemi just in time mai affrontati È uno strumento di crescita professionale collettiva grazie allo scambio di informazioni e il confronto di esperienze lavorative V. Fascio 2007 80 Richiesta Modello di richiesta Regione Piemonte Azienda Sanitaria Struttura Operativa. Consulenza infermieristica psichiatrica e di liaison URGENTE NON URGENTE Data:. Ora:.. Dal reparto: Al: SPDC CSM Cognome e Nome del paziente:. Data di Nascita:.. Diagnosi infermieristica o Quesito specifico: Procedure già eseguite: Firma.. Recapito telefonico: Ricevuta alle ore:... Data. V. Fascio 2007 81 Pagina retro della richiesta Appuntamento alle ore:. Data. Firma. Parere del consulente infermieristico psichiatrico: Consiglio:..... Da rivedere in data:. Da non rivedere Firma... Recapito telefonico: Data:. Ora:. V. Fascio 2007 82 Esempio di tematiche di consulenza infermieristica di psichiatria che la letteratura cita. Riguardano le seguenti attività assistenziali (Royal College of Psychiatrists): Organizzazione del collegamento con i servizi della rete territoriale Educazione e informazione assistenziale per lo specifico Gestione dei segni in atto di delirio o allucinazione o confusione Gestione del comportamento difficile (oppositivo, passivo, chiuso in se stesso) Gestione dei segni di agitazione psicomotoria Gestione del paziente in presenza di tratti antisociali Gestione del paziente contenuto fisicamente E il tramite informatico? Intranet può essere utile per inviare o ricevere i moduli di richiesta per la consulenza infermieristica ordinaria o per trasmissione di protocolli, linee guida, o per semplici precisazioni L'utilizzo di internet deve essere considerato invece uno strumento raccomandabile per l'aggiornamento continuo al divenire del sapere e deve essere una risorsa messa a disposizione dell'azienda per il personale infermieristico (e non protetta da password!) V. Fascio 2007 83 V. Fascio 2007 84 14

Ci basta questo quando parliamo di consulenza e di internet? Probabilmente no, per creare una community di infermieri indipendentemente dall ospedale, in grado di fare consulenze infermieristiche specialistiche on line, tramite internet (In Italia l Associazione infermierionline). www. infermierionline.net Consulenza tra pari in internet... Internet è sinonimo di condivisione di esperienze/conoscenze individuali con tutti e in tutto il mondo! Internet èl ambiente, possiamo spiegarlo, aiutare l infermiere ad usarlo, internet comunque resta Sul web, se approcciato con giudizio si trovano informazioni più attuali rispetto alla carta stampata... La consulenza on line è FAQs; è confronto su problemi tecnici; è informazione; è formazione V. Fascio 2007 85 V. Fascio 2007 86 Alcuni strumenti di comunicazione e consulenza utilizzando lo strumento del web: Chat room Forum Newsletter Newsgroup La mailing list Teledidattica Web community Esempio: Infermierionline.net; Nursesarea.it; Infermieri.com; Inferweb.com; Nurse3000.it V. Fascio 2007 87 V. Fascio 2007 88 Documentarsi con internet: Banche dati: Primarie: singole ricerche o articoli es. Medline http://medline.cos.com/ Secondarie: revisioni sistematiche es. Cochrane http://www.cochrane.it/ Riviste o elenchi giornali es. BMJ http://www.bmjjournals.com/ Siti Web o Portali professionali es. Collegi http://www.ipasvi.torino.it/ Evidenze scientifiche es. Clearinghouse http://www.guideline.gov/ Formarsi con internet: FAD es. Ecce InFad File sharing: software per turni di servizio, ecc. Open source: il Progetto aperto applicato al nursing Collaborazione/cooperazione: gestire siti, scrivere articoli, ecc. Apprendere l uso di programmi: powerpoint, ecc. La webliografia italiana sulla consulenza: 1) Da InfermieriOnline aprile 2004 (chat( di G. Bon): http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=2277&idd= 2682 2) Da Infermierionline settembre 2004 (articolo di F. Raineri): http://www.infermierionline.net/documenti/consulenza_infer mieristica.htm 3) Da NursesArea marzo 2004 (topic( nel forum): http://www.nursesarea.it/forum/viewtopic.php viewtopic.php?t=6332 V. Fascio 2007 89 V. Fascio 2007 90 15

La bibliografia italiana sulla consulenza: Attraverso la revisione della letteratura a stampa italiana: a: tre articoli. Tonelli E. & al., La consulenza infermieristica: l esperienza l a disposizione dell utente utente,, Management infermieristico, 2/2001, pp.20.20 2727 Brandi A. & al., Consulenza infermieristica in wound care, Management infermieristico, 4/00, pp. 4 84 Lince MP. La consulenza infermieristica nella medicina interna: un aiuto prezioso,, Bollettino FADOI Internista News, 12/04, pp.6.6 7 V. Fascio 2007 91 La bibliografia internazionale sulla consulenza infermieristica... Attraverso le banche dati con chiave di ricerca: psychiatric nursing consultation o psychiatric consultation liaison/nurse o psychiatric clinical nurse specialist : Articoli Chase P, Gage J, Stanley KM, Bonadonna JR. The psychiatric consultation/liaison nurse role in case management, Nurs Case Manag. 2000 Mar Apr;5(2):73 7. Effinger J. Help wanted. A quality needs assessment creates a position for a psychiatric clinical nurse specialist, J Psychosoc Nurs Ment Health Serv. 1995 Oct;33(10):24 30. Marcus J. Nursing consultation: a clinical speciality, J Psychiatr Nurs Ment Health Serv. 1976 Nov; 14(11):29 31. Minarik PA. The psychiatric liaison nurse s role with families in acute care, Nurs Clin North Am. 1984 Mar;19(1):161 72. Scherer ZA, Scherer EA, Labate RC. Psychiatric nursing consultation and liaison: how do nurses understand this activity?, Rev Lat Am Enfermagem. 2002 Jan Feb;10(1):7 14. Sharrock J, Happel B. The role of a psychiatric consultation liaison nurse in a general hospital: a case study approach, Aust J Adv Nurs. 2002 Sep Nov;20(1):39 44. Sharrock J, Happel B. An overview of the role and functions of a psychiatric consultation liaison nurse: an Australian perspective, J Psychiatr Ment Health Nurs. 2001 Oct;8(5):411 7. Sharrock J, Happel B. The role of the psychiatric consultation liaison nurse in the improved care of patients experiencing mental health problems receiving care within a general hospital environment, Contemp Nurse. 2001 Dec;11(2 3):260 70. V. Fascio 2007 92 Gli Infermieri e la consulenza... Alcuni dati, elaborati nell ambito di una Tesi di Laurea in Infermieristica: V. Fascio 2007 93 il 66,6% degli Infermieri intervistati dichiara che la funzione di consulenza èparte integrante del profilo professionale dell infermiere, rispetto al 33,3% che risponde negativamente V. Fascio 2007 94 La consulenza infermieristica è assente, in ogni ambito specialistico, per il 92,5% degli intervistati. L 80%degli infermieri intervistati, si sentirebbe preparato ad affrontare un intervento di consulenza come esperto clinico nell ambito di competenza. (Dati da Tesi di V. Fascio, A.A. 2004/2005 Università G. D Annunzio, di Chieti). V. Fascio 2007 95 V. Fascio 2007 96 16

Cosa succede negli altri Paesi? Nei Paesi anglosassoni, la consulenza infermieristica èregolarmente diffusa. Negli Stati Uniti, la figura di Nurse Consultant (Infermiere Consulente), nasce fra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80. V. Fascio 2007 97 V. Fascio 2007 98 In Inghilterra, la Consulenza Infermieristica viene introdotta negli anni ʹ90 da Wright e Pearsons. Oggi si contano moltissime figure che attuano l infermieristica avanzata, anche se non sempre sono ben distinte nei ruoli e spesso si intersecano, creando confusione. V. Fascio 2007 99 V. Fascio 2007 100 Possiamo elencare alcuni fra i titoli più frequentemente riscontrabili: Consultant nurse Clinical nurse specialist Nurse specialist Advanced Practicioner nurse Nurse practicioner ecc.. Esistono figure infermieristiche specializzate in vari settori, ad esempio: Tissue Viability Nurse Rehabilitation Nurse Wound, Ostomy & Continence Nurse (WOCN) Parkinson Disease Nurse Specialist (PDNS) V. Fascio 2007 101 V. Fascio 2007 102 17

Tutte queste figure ricoprono incarichi di alta responsabilità ed autonomia. Principalmente, essi rivestono: Ruolo di aiuto Funzione di insegnamento coaching Funzione diagnostica e di monitoraggio del paziente Gestione efficace di situazioni soggette a rapidi cambiamenti In Italia non esiste una figura assimilabile a quella del Consultant Nurse, o Infermiere di Pratica Avanzata; non èriconosciuta, infatti, dal nostro ordinamento. V. Fascio 2007 103 V. Fascio 2007 104 Conclusioni attualmente, come abbiamo citato, ènecessario far riferimento alla recentissima Legge 43, del 1 Febbraio 2006, all Art. 6, comma 1. La consulenza è un argomento con il quale gli infermieri italiani devono e dovranno sempre più confrontarsi. V. Fascio 2007 105 V. Fascio 2007 106 La consulenza rappresenta il nuovo sentire comune che è la capacità di condividere il proprio sapere con gli altri. E l unione dello sforzo per descrivere l esistente trainandoci dietro i più restii fare squadra ma sempre con uno sguardo rivolto al futuro e a quello che si attende e si vuole costruire. La consulenza rappresenta il nuovo ruolo di professionisti in grado di fornire un concreto supporto alla prassi infermieristica quotidiana. Occorre creare quella conoscenza sistematica che èuno degli elementi indispensabili per il riconoscimento di una professione, e perché questa si affermi nel sistema sociale e culturale. V. Fascio 2007 107 V. Fascio 2007 108 18

La funzione di consulenza infermieristica permette agli infermieri di affrontare adeguatamente anche le situazioni di incertezza, senza per questo sentirsi soli nel risolvere alcuni problemi contingenti. La consulenza può contribuire ad avvicinare sia gli infermieri che lavorano in un ospedale sia quelli che frequentano la rete: acculturare nell uso professionale del tramite informatico e di internetintranet. Tutto ciò nella prospettiva di indicare un orizzonte e alimentare un sogno... V. Fascio 2007 109 V. Fascio 2007 110 Concludo affermando che, probabilmente, più che individuare ho fatto intravedere anche soltanto sullo sfondo, dove la consulenza infermieristica, così definita, e l uso di internet professionalmente utile potrebbe condurre Ritengo che pur tenendo conto dei vincoli, aprire un semplice spiraglio da una finestra abbia l importante funzione di immettere e far circolare nuovo ossigeno... V. Fascio 2007 111 V. Fascio 2007 112 L obiettivo della relazione è raggiunto?... e soprattutto solamente spalancando una finestra si potrà godere appieno del panorama. Ne abbiamo bisogno! L obiettivo della relazione è quello di migliorare la consapevolezza professionale rispetto alla funzione di consulenza infermieristica e la capacità di identificarne alcune caratteristiche, prendendo anche in considerazione le attuali diverse accezioni nell uso del termine e alcuni esempi e modalità d implementazione operativa. E se è così, allora non mi resta che domandarvi... V. Fascio 2007 113 V. Fascio 2007 114 19

Bibliografia italiana essenziale Sito di Infermierionline (Chat 29.4.2004 di Giuliano Bon): http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=2277&idd=2682 Sito di NursesArea (Forum, topic 29.3.2004): http://www.nursesarea.it/forum/viewtopic.php?t=6332 Tonelli E. & al., La consulenza infermieristica: l esperienza a disposizione dell utente, Management infermieristico, 2/2001, pp.20-27 Brandi A. & al., Consulenza infermieristica in wound care, Management infermieristico, 4/00, pp. 4-8 Viandante la via non c è, la via si fa andando Antonio Machado Casati M. La documentazione infermieristica, McGraw-Hill, Milano, 1999. Reilly C.H. Il ruolo consultivo dell infermiere specializzato in gerontologia negli ospedali, vol. 12 n 1, Ed. Piccin, Padova, 1990. Lince MP. La consulenza infermieristica nella medicina interna: un aiuto prezioso, Bollettino FADOI Internista News, 12/04, pp.6-7 V. Fascio 2007 115 Grazie! Valter Fascio V. Fascio 2007 116 20