PATTO DI FAMIGLIA L'IMPRENDITORE SCEGLIE IL SUCCESSORE NELL AZIENDA a cura del Dott. G. Fiore - RE.FI. La legge 14 febbraio 2006, n. 55 ha introdotto l istituto del patto di famiglia. Il nuovo istituto intende garantire all imprenditore la possibilità di trasmettere: la propria azienda o delle partecipazioni societarie, ad alcuni familiari, conciliando il diritto dei legittimari esclusi dalla proprietà dell azienda. Beneficiari Possono essere soltanto uno o più discendenti, figli, nipoti dell'imprenditore/socio. Sono esclusi il coniuge, i fratelli e i figli dei fratelli. Legittimari Sono i soggetti a favore dei quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione - i figli legittimi (naturali, gli ascendenti legittimi). Gli stessi diritti sono riservati ai discendenti dei figli, in luogo di questi. I legittimari sono: coniuge; figli legittimi, naturali, legittimati e adottivi; ascendenti legittimi. Sono soggetti ai quali la legge riserva delle quote minime di eredità (quote di legittima). Le quote di legittima sono attribuite nel seguente modo: se vi sono più figli, ad essi vanno i 2/3 del patrimonio del de cuius, suddivisi in parti uguali tra i figli; in caso di concorso dei figli con il coniuge, se vi è un solo figlio, la quota di legittima è di 1/3 al figlio e 1/3 al coniuge; se i figli sono più d'uno, la parte riservata è la metà ai figli e 1/4 al coniuge; al coniuge da solo spetta la metà dell'eredità; in caso di concorso del coniuge con gli ascendenti, al primo spetta la metà dell'asse, mentre ai secondi deve essere assegnata una frazione pari ad 1/4 dello stesso; ai soli ascendenti è riservato 1/3 del patrimonio. La presenza dei figli esclude in ogni caso la quota di legittima degli ascendenti. Nozione di patto di famiglia È un contratto che:
deroga alle norme sulla successione ereditaria; ha come oggetto l'azienda o il pacchetto di controllo societario. «contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l'imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l'azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti» Non è un testamento, ma un accordo che avrà riflessi sulla successione dell impresa. Si può qualificare il patto di famiglia come una donazione modale (art. 793 c.c.), Esempio Il Signor Rossi - imprenditore individuale - stipula un patto di famiglia trasferendo l'azienda ad uno solo dei 3 figli. Gli altri figli e il coniuge sono compensati con un importo in danaro o in natura corrispondente alla quota di legittima. Il patto di famiglia ha effetto dalla stipula dello stesso. L'imprenditore può mantenere la gestione dell'impresa per un determinato numero di anni. Artt. 768-ter e 768-quater Il contratto del patto di famiglia, a pena di nullità: deve essere stipulato per atto pubblico; devono partecipare il coniuge e tutti i potenziali eredi in quel momento; deve prevedere che i discendenti assegnatari dell'azienda o delle partecipazioni societarie liquidino gli altri partecipanti al contratto, salvo rinuncia, con il pagamento di una somma corrispondente al valore delle quote riservate ai legittimari Imprenditore individuale con ristorante con coniuge e 2 figli non interessati all azienda con un 3 figlio collaboratore dell impresa decide di lasciare l azienda al figlio collaboratore Convoca la moglie e i 3 figli dal notaio Si redige il patto di famiglia Il figlio/collaboratore riceve l azienda in La moglie e i 2 figli ricevono la somma relativa al valore dell azienda Quanto stabilito nel patto non può essere impugnato al momento della successione; il contratto è
impugnabile, entro un anno, per cause molto gravi (art. 768-quinquies). I contraenti possono convenire che la liquidazione, in tutto o in parte, avvenga in natura; i beni in natura assegnati a favore degli altri legittimari sono imputati alle quote di legittima loro spettanti, anticipo sulla futura successione. Il patto di famiglia; estromette i beni oggetto del patto dalla futura successione, destinandoli a formare una massa distinta rispetto all asse ereditario; è un negozio inter vivos mediante il quale un soggetto dispone di diritti che potrebbero spettargli su una successione non ancora aperta. Il donatario, in vita del de cuius, anticipa ai fratelli o sorelle e all altro genitore quanto di loro spettanza sui beni, oggetto del patto, che altrimenti cadrebbero in successione. I legittimari non assegnatari, ricevendo la liquidazione, alienano un bene già uscito dalla massa ereditaria. Diritti dei collaboratori familiari Con riferimento al patto di famiglia avente ad oggetto il trasferimento dell azienda, l art. 768-bis circoscrive l operatività di tale istituto nei limiti di compatibilità con l art. 230-bis c.c. Quanto attribuito ai legittimari non assegnatari non deve costituire corrispettivo dell attività da loro svolta nell ambito dell impresa familiare e, comunque, non deve integrare una partecipazione agli utili dell impresa o agli incrementi dell azienda proporzionale alla quantità e qualità del lavoro prestato. Legittimari sopravvenuti L art. 768-sexies disciplina il caso in cui all epoca della effettiva apertura della successione sopraggiungano altri legittimari - ad esempio, figli nati dopo la stipula del patto. All apertura della successione dell imprenditore, il coniuge e gli altri legittimari che non hanno partecipato al contratto possono chiedere ai beneficiari del contratto il pagamento della somma prevista dall jart. 768-quater, comma 2, aumentata degli interessi legali. Di conseguenza, i legittimari che non hanno partecipato al patto di famiglia possono pretendere il pagamento della loro quota di riserva, aumentata degli interessi, anche dai legittimari ai quali non è stata assegnata l azienda. Scioglimento L art. 768-septies richiede la partecipazione al contratto delle stesse persone che hanno concluso il patto di famiglia. L azienda o le partecipazioni sociali trasferite ritornano nel patrimonio del genitore, ripristinando la
situazione precedente. I non assegnatari saranno tenuti a restituire quanto ricevuto a titolo di liquidazione. Il contratto può essere sciolto o modificato dai soggetti che vi hanno partecipato: con un diverso contratto per atto pubblico; mediante recesso con dichiarazione agli altri contraenti certificata da un notaio. Imposte art. 58, comma 1, D.P.R. n. 917/1986 «Il trasferimento d azienda per causa di morte o per atto gratuito a familiari non costituisce realizzo di plusvalenze dell azienda stessa; l azienda è assunta ai medesimi valori fiscalmente riconosciuti nei confronti del dante causa» Il trasferimento gratuito è fiscalmente neutro, nel senso che: la donazione non genera plusvalenze; i valori contabili dell azienda trasferita ai donatari restano invariati rispetto a quelli in capo al donante (continuità dei valori). Al momento del trasferimento dell azienda a titolo gratuito (donazione), non si determina una plusvalenza tassabile. I donatari che intendono proseguire l'attività, assumono gli stessi valori contabili fiscalmente riconosciuti nelle scritture contabili del dante causa. Imposta di donazione La stipula del patto di famiglia dovrebbe essere soggetta all'imposta di donazione. La tassazione varia in base al rapporto di parentela esistente tra donante e donatario. Non è dovuta l'imposta per la donazione a favore di: coniuge; discendenti in linea retta (padre/figlio; nonno/nipote); altri parenti fino al quarto grado (zio/nipote; fratelli; cugini); Sono dovute le sole imposte ipotecaria (2%) e catastale (1%). Legge 14 febbraio 2006, n. 55 (G.U. n. 50 del 1-3-2006) Modifiche al Codice civile in materia di patto di famiglia Articolo 1 1. Al primo periodo dell articolo 458 del codice civile [1] sono premesse le seguenti parole: «Fatto salvo quanto disposto dagli articoli 768-bis e seguenti,». Articolo 2 1. Al libro II, titolo IV, del codice civile, dopo l'articolo 768 è aggiunto il seguente capo:
«Capo V-bis. del patto di famiglia Articolo 768-bis (Nozione) - È patto di famiglia il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti. Articolo 768-ter (Forma) - A pena di nullità il contratto deve essere concluso per atto pubblico. Articolo 768-quater (Partecipazione) - Al contratto devono partecipare anche il coniuge e tutti coloro che sarebbero legittimari ove in quel momento si aprisse la successione nel patrimonio dell imprenditore. Gli assegnatari dell azienda o delle partecipazioni societarie devono liquidare gli altri partecipanti al contratto, ove questi non vi rinunzino in tutto o in parte, con il pagamento di una somma corrispondente al valore delle quote previste dagli articoli 536 e seguenti; i contraenti possono convenire che la liquidazione, in tutto o in parte, avvenga in natura. I beni assegnati con lo stesso contratto agli altri partecipanti non assegnatari dell azienda, secondo il valore attribuito in contratto, sono imputati alle quote di legittima loro spettanti; l assegnazione può essere disposta anche con successivo contratto che sia espressamente dichiarato collegato al primo e purchè vi intervengano i medesimi soggetti che hanno partecipato al primo contratto o coloro che li abbiano sostituiti. Quanto ricevuto dai contraenti non è soggetto a collazione o a riduzione. Articolo 768-quinquies (Vizi del consenso) - Il patto può essere impugnato dai partecipanti ai sensi degli articoli 1427 e seguenti. L azione si prescrive nel termine di un anno. Articolo 768-sexies (Rapporti con i terzi) - All apertura della successione dell imprenditore, il coniuge e gli altri legittimari che non abbiano partecipato al contratto possono chiedere ai beneficiari del contratto stesso il pagamento della somma prevista dal secondo comma dell articolo 768-quater, aumentata degli interessi legali. L inosservanza delle disposizioni del primo comma costituisce motivo di impugnazione ai sensi dell articolo 768-quinquies. Articolo 768-septies (Scioglimento) - Il contratto può essere sciolto o modificato dalle medesime persone che hanno concluso il patto di famiglia nei modi seguenti: 1) mediante diverso contratto, con le medesime caratteristiche e i medesimi presupposti di cui al presente capo; 2) mediante recesso, se espressamente previsto nel contratto stesso e, necessariamente, attraverso dichiarazione agli altri contraenti certificata da un notaio. Articolo 768-octies (Controversie) - Le controversie derivanti dalle disposizioni di cui al presente capo sono devolute preliminarmente a uno degli organismi di conciliazione previsti dall articolo 38 del decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5» [1] Articolo 458 (Divieto di patti successori) - Fatto salvo quanto disposto dagli articoli 768-bis, e seguenti, è nulla ogni convenzione con cui taluno dispone della propria successione. E' del pari nullo ogni atto col quale taluno dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta, o rinunzia ai medesimi.