Cino da Pistoia PER APPROFONDIRE: CINO DA PISTOIA NELLA STORIA DELLA POESIA ITALIANA, A C. DI R. ARQUÉS E S. TRANFAGLIA, FIRENZE, CESATI, 2016

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Cino da Pistoia PER APPROFONDIRE: CINO DA PISTOIA NELLA STORIA DELLA POESIA ITALIANA, A C. DI R. ARQUÉS E S. TRANFAGLIA, FIRENZE, CESATI, 2016

Biografia 1270 ca Guittoncino de Sinibuldi, detto Cino, nasce a Pistoia, da una potente famiglia di parte Nera 1292 Consegue a Bologna la licenza in Iure; negli anni successivi studia diritto ad Orléans 1297-1301 Soggiorno a Bologna 1301 Torna a Pistoia 1303-1306 Esilio 1306 Rientra in città con la parte Nera; assessore delle cause civili 1311-1313 Entra a far parte del seguito di Ludovico di Savoia, impegnato a Roma in una missione diplomatica in favore di Arrigo VII

Biografia 1315-1321 Incarichi come giudice a Siena e nella Marca anconetana 1321-1326 Insegna diritto civile nello Studio di Siena 1326-1330 Insegna a Perugia 1332 Rientra a Pistoia 1336 Muore

Corpus Corpus ampio: 165 componimenti di certa attribuzioni, 29 attribuibili Poetica Influsso di Cavalcanti (effetti tragici sull io di un amore senza mercede) Lezione della Vita nova Numerose riprese intertestuali da Dante e Cavalcanti Gusto per il vagheggiamento elegiaco (tema del ricordo) «Certamente meno incline ad approfondimenti filosofici e meno suggestionato da ansie metafisiche, quali caratterizzano in particolare Dante e Cavalcanti, egli insiste sulla interiorità e rivendica la sincerità della propria poesia, prodotto di quello spirito d Amore che parla dentro di lui, tanto che lo stesso stile è aderente all ispirazione interiore, ed è uno stile che vuole essere dolce e nuovo» (Donato Pirovano)

La dolce vista Canzone di 5 stanze di 9 versi e un congedo AB, AB; B, cc, dd; congedo uguale alla sirma Sapiente alternanza di endecasillabi e settenari; canzone musicata e diffusa col canto Canzone celebre, citata da Petrarca (RVF LXX 40) e riscritta da Boccaccio (Filostrato V 62-65) Canzone di lontananza: il poeta si augura di morire e di tornare a Pistoia dall amata (Selvaggia) Tradizionalmente datata tra il 1303 e il 1306 durante l esilio di Cino

La dolce vista Stanza I La lontananza da Selvaggia ispira a Cino pensieri di morte Stanze II-III Invocazione ad Amore, espressione del desiderio di morire Stanza IV Quando Cino rivolge il saluto ad un altra donna viene tormentato dal ricordo di Selvaggia Stanza V Invoca amore di chiudere i suoi occhi, privi della vista di Selvaggia Congedo Chiede ad Amore di farlo morire così che l anima possa recarsi a Pistoia

Angel di Dio Ballata mezzana di tre stanze XyX (ripresa); AbB, BaA (mutazioni); AxX (volta) Cino, tormentato dalla condizione di amante non corrisposto, affida alla ballata il racconto della sua condizione Riscrittura di temi cavalcantiani in termini cantabili Ripresa: elogio della donna Stanze I e II: sbigottimento Stanza III: invio della ballata presso «ciascun gentil cor»

Quai sono le cose vostre ch io vi tolgo Sonetto responsivo ad un sonetto perduto di Cavalcanti Si difende dall accusa di plagio Uso parodico di citazioni cavalcantiane nella seconda parte del testo Accuse a Cavalcanti non è mai scritto motti leggiadri si mostra disdegnoso per coprire le sue mancanze poetiche Invoca Amore come testimone della sincerità della propria ispirazione Precedente per Pg XXIV 55-57

Una gentil piacevol giovanella Epifania della donna alla maniera del Dante della VN Paragone con la bellezza angelica («angelica vertute») Ispirazione poetica che deriva dall incontro con la donna («parolette» che giungono al cuore, riferite nell ultima terzina) Pensiero dominante (I terzina) Speranza di una gioi (elemento provenzale)

Oimé lasso, quelle trezze bionde Canzone di endecasillabi e settenari, di tre stanze e un congedo AbC, AbC; cddefef; congedo riprende gli ultimi 4 versi della sirma Lamento funebre per la morte di Selvaggia Ripreso da Petrarca: RVF 267 I stanza: rievoca la bellezza, perduta, di Selvaggia densità metaforica: capelli/oro, sguardi/onde, denti/neve, labbra/rose II stanza: rievoca il portamento di Selvaggia, ed i suoi effetti sull animo del poeta metafora centrale: la Morte spezza «come vetro» i gesti di Selvaggia

Oimé lasso, quelle trezze bionde III stanza: allude all esilio di Selvaggia sull Appenino pistoiese 1306 i Neri prendono il potere; la famiglia di Selvaggia, i Vergiolesi, si rifugiano a Sambuca Congedo: invocazione alla morte, a cui la canzone è indirizzata