Il Piano Regolatore Cimiteriale



Documenti analoghi
PCm - PIANO CIMITERIALE RELAZIONE GENERALE. I CIMITERI: POTENZIALITA, CRITICITA, OBIETTIVI DEL PIANO pag. 11. EIA pag. 40. VIAROLO pag.

Un mausoleo per i cittadini L ampliamento del cimitero di Marore, Architetti Giandebiaggi & Mora

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 14

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

CERTIFICAZIONE ISO 14001

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

Comune di San Martino Buon Albergo

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Sommario Preambolo. Preambolo. Il Consiglio regionale

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Pianificare la conservazione e lo scarto Presentazione del Massimario di selezione per gli archivi del personale

Documento programmatico per Tuscania 2009

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

schede di approfondimento.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

IL VERDE PUBBLICO 2.0

Relazione tecnico sanitaria Piano Regolatore cimiteriale - Comune di Tempio Pausania Cimitero di Nuchis

Soluzioni di design. per il tuo business

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

ALLEGATO. Il sito web interattivo

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI

C O M U N E D I E M P O L I SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

RELAZIONE SANITARIA 2007

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN ARCHITETTURA LM4 (In corso di definizione)

Como waterfront: between city and lake landscape

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

Progetto per l ampliamento del cimitero di San Michele in Isola a Venezia

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

CENTRO FORMAZIONE REGIONALE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini.

P R O T O C O L LO D I N T E S A

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Piano di Sviluppo Competenze

PIANIFICAZIONE CIMITERIALE: FRA NUOVE REGOLE E ANTICHI DOVERI VENERDI 20 MAGGIO 2011 HOTEL MEDITERRANEO

GLI AGRONOMI E I FORESTALI (AF) NELLE COMMISSIONI LOCALI DEL PAESAGGIO (CLP) DEL PIEMONTE

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Articolo 1 Composizione

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

RELAZIONE ARTICOLATA

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO,

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO

OBIETTIVO - Definire l AVO Giovani, indicandone obiettivi, organizzazione, compiti, attività.

T F info@lucamoretto.it CORSO MEDITERRANEO 148, TORINO

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi Varese

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9)

COS È UN MULTI FAMILY OFFICE

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

REGIONE TOSCANA LEGGE REGIONALE N. 29 DEL

PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMUNE DI TIRANO E LA PREFETTURA DI SONDRIO SULLA SICUREZZA URBANA

14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA. Ing. Antonio Avolio Consigliere AIPS All right reserved

ILLUMINAZIONE di esterni, inquinamento luminoso e RISPARMIO ENERGETICO

Relazione tecnico sanitaria Piano Regolatore cimiteriale - Comune di Tempio Pausania Cimitero di San Pasquale

PRESENTAZIONE PROGETTO

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ordine degli Ingegneri. Energia per il Governo del Territorio

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Linee guida del Piano Programma di valorizzazione e gestione del Complesso Ex Convento di Sant Orsola.

Progetto Volontariato e professionalità

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive. Tagung am

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

Emmebi srl. Strategie di marketing urbano per i. Centri Commerciali Naturali

Transcript:

Il Piano Regolatore Cimiteriale Pianificazione e riqualificazione dei cimiteri di Parma Silvia Ombellini Committente Comune di Parma Coordinamento generale dott. Gabriele Righi Progetto Università di Parma Responsabile Scientifico arch. Michela Rossi Collaboratori ing. Stefano Alfieri arch. Maria Carmen Nuzzo arch. Silvia Ombellini ing. Federica Ottoni arch. Cecilia Tedeschi Anno: 2006 Una visione estremamente suggestiva che si ha degli spazi cimiteriali è quella di luoghi che custodiscono i segni dello scorrere del tempo e degli eventi. I cimiteri si misurano con la memoria, con il silenzio e con il paesaggio, in un confronto inevitabile con la città che li ha generati. La perdita di forma, di relazione tra lo spazio costruito e quello naturale, la perdita di qualità e di identità, è stato un processo che ha coinvolto negli ultimi cinquant anni la città, come i cimiteri. Con la perdita di monumentalità il cimitero ha abbandonato il ruolo di luogo di incontro e scambio, riducendosi ad attività di servizio insediata in un area urbana di scarsa dignità progettuale. Il nuovo piano cimiteriale intende ricostruire il dialogo interrotto tra i cimiteri e il loro esterno. Pianificare la gestione dei cimiteri, significa prima di tutto ripensare e ricostruire il rapporto con la città, o meglio con la sua periferia, perché è nella relazione tra queste due realtà fisicamente distinte che si può ritrovare lo strumento di riqualicazione di entrambe. Come le mura erano il simbolo della città storica, il recinto è l emblema del cimitero: la cesura tra la città e il suo doppio deve recuperare la sua qualità originaria, di elemento con una propria riconoscibilità urbana e ambientale. La risposta è nell architettura. L incontro tra il margine urbano e il recinto deve trasformarsi da spazio di risulta a luogo di progetto, offrendo una risposta ai bisogni della città e ai valori della memoria. I progetti che interessano i cimiteri sono architetture per la città, perché alla città appartiene il cimitero. Il Piano Cimiteriale si articola principalmente su due livelli, che spaziano dagli aspetti urbani ai temi ambientali, fino alla scala architettonica. Dal punto di vista urbanistico, il Piano si occupa del dimensionamento futuro delle strutture cimiteriali, in funzione del fabbisogno stimato sulla base delle proiezioni statistiche dei dati demografici. Inoltre individua elementi e funzioni filtro a scala urbana, capaci di riqualificare la relazione tra ciascun cimitero ed il proprio contesto. Gli aspetti ambientali riguardano in primo luogo l adozione di misure di controllo per monitorare lo sviluppo di eventuali rischi di inquinamento dovuti alla presenza delle sepolture. Il piano ha approfondito l impatto delle strutture cimiteriali sull ecosististema ambientale e ha normato gli interventi necessari per la tutela delle acque e del suolo. Sono perciò previsti interventi di riqualificazione generale delle strutture e la messa in sicurezza dei cimiteri esistenti nei confronti delle risorse idropotabili. L altro livello è quello architettonico, finalizzato al recupero della qualità originaria delle strutture, della solennità e monumentalità perdute, anche attraverso interventi progettuali mirati che invitino i privati a produrre monumenti funebri di più alta qualità formale, come è stato nei decenni che hanno seguito la fondazione di cimiteri. 151

152 Il cimitero storico, con la variabilità della sua articolazione, è stato il principale modello di riferimento per le soluzioni tipologiche e gli spunti progettuali proposti, che sono sempre scaturiti dall analisi dell esistente, cercando di recuperare le qualità latenti emerse dal rilievo preliminare. L architettura è la chiave della riqualificazione del sistema cimiteriale e degli spazi intermedi, che possono essere recuperati alla periferia. Il dimensionamento del piano tiene conto della possibilità di lasciare spazio, in tempi non brevi, ma neanche lunghissimi, a progetti radicali che potrebbero spingersi alla eliminazione delle parti meno qualificate. Dopo decenni di assoluta mancanza di programmazione, il piano si propone di guardare oltre i termini previsti dalla legge per l individuazione di linee guida generali, che tengano già conto di problematiche che è realistico prevedere. Il Piano si fa carico del soddisfacimento di una serie di presupposti urbanistici e socioculturali importanti, che in alcuni casi travalicano coscientemente i tempi di applicazione dello strumento, come il reperimento di aree per la creazione di cimiteri comunitari autonomi da destinare ad altri culti o a comunità riconosciute, anche se l età media della popolazione immigrata lascia intendere che si tratta di un tema che diventerà pressante non prima del compimento del periodo di validità. Uno dei principali obbiettivi del Piano è la conservazione degli spazi della memoria, attraverso una normativa di tutela delle parti storiche, che per la parte monumentale dell Ottagono della Villetta e delle sue pertinenze si traduce in una specifica Normativa Particolareggiata. Il Piano prevede il restauro delle parti storiche e monumentali, attraverso progetti unitari finalizzati al recupero della qualità materica e formale dei manufatti e al mantenimento in uso, al fine di limitare il rischio di abbandono. I nuclei originari dei cimiteri, in particolare l Ottagono della Villetta, dovrebbero accentuare il loro ruolo di catalizzatori della memoria storica, offrendo la sede naturale per la sepoltura dei cittadini illustri, ai quali potrebbero essere riservati posti e diritti particolari. Il Piano prevede il mantenimento in uso delle strutture storiche, che attualmente sono in gran parte fuori standard o fuori norma, contribuendo a limitare il rischio di decadimento e abbandono delle parti storiche e monumentali. Altra finalità è la riqualificazione architettonica e ambientale del sistema di cimiteri, attraverso prescrizioni normative che prevedono il miglioramento dell inserimento ambientale, un maggior controllo dell attività dei privati, dei gestori e degli operatori all interno delle strutture, e l incentivo alla realizzazione di monumenti funebri di pregio. Il Piano si propone di ottimizzare la gestione delle strutture esistenti e di limitarne la crescita, attraverso il raggiungimento della massima efficienza del sistema, pur mantenendo una relativa elasticità nelle risposte ad una domanda che si prevede diventare sempre più articolata. La limitazione della crescita delle strutture nel loro complesso è indispensabile per evitare il rischio di abbandono futuro degli spazi cimiteriali, previsto in base all aumento delle nuove scelte funerarie (cremazione) e alla diminuzione della mortalità. Il Piano si pone quindi come obbiettivo la ricerca di utilizzi alternativi per le parti fuori standard e l ottimizzazione di utilizzo degli spazi esistenti. Il Piano mira a riqualificare gli spazi di inumazione, privilegiando l uso di elementi unitari, organizzati in modo conforme alla partitura delle architetture circostanti, per sottolineare il disegno del cimitero. È indispensabile concepire i campi di inumazione come vere e proprie architetture a cielo aperto, progettate di volta in volta sia per quanto riguarda le soluzioni di arredo che l organizzazione formale e l allestimento dei percorsi e del manto vegetale. Vengono inoltre individuate aree privilegiate per la sepoltura a terra dei bambini, concepiti come veri e propri giardini, per i quali dovrà essere garantita una maggiore qualità formale e tempi di permanenza maggiori. Figg. 1-2 - Stralcio del Piano, tavola di progetto, cimitero di Marore. Fig. 3 - Legenda delle tavole di progetto del Piano regolatore cimiteriale.

1 153 2 3

4 5 154 In relazione all immagine e alla qualità ambientale dei campi di inumazione sono le sepolture distinte, che appaiono essere uno dei fattori di maggior scadimento formale all interno del cimitero. Queste ultime, per favorire il decoro generale e la riqualificazione di campi di inumazione altrimenti disordinati, dovrebbero essere manufatti di elevata qualità formale, oggetto di progettazione più attenta e controllati da normative dettagliate riguardanti i materiali, le forme e le dimensioni consentite. Per giustificare la maggior cura progettuale ed esecutiva richiesta alle sepolture distinte, nei cimiteri dove non esiste scarsità di spazio per le inumazioni, potrebbe essere opportuno il rilascio di concessioni di durata maggiore o una previsione di recupero, anche parziale, dei manufatti. Altro fattore di riqualificazione è la previsione di interventi architettonici puntuali legati all inserimento negli spazi liberi minori di elementi di arredo o di memoria, come vasche d acqua e monumenti scultorei, anche ad opera di privati, soprattutto negli spazi scoperti delle chiostrine dei cimiteri minori. Il Piano individua nei cimiteri di Valera ed Ugozzolo spazi che potranno essere destinati alla creazione di reparti autonomi per le comunità integrate, con soluzioni progettuali che permettano sia l accesso indipendente che il collegamento al cimitero principale. I dati demografici degli immigrati sottolineano l opportunità di prendere in considerazione un problema, che non è ancora pressante, ma per il quale esistono già delle richieste specifiche da parte di gruppi acattolici (Mussulmani e Bahai). La risposta del Piano è quella di prevedere di accorpare ad uno dei cimi- Fig. 4 - Esempio di Scheda di Settore, che norma i caratteri materici, cromatici e formali ammessi all interno di ciascun settore dei cimiteri. Fig. 5 - Planimetria del cimitero di Marore con individuazione dei settori di intervento unitario.

teri extraurbani un espansione accessibile direttamente dall esterno, in modo da avere la possibilità di creare luoghi di sepoltura che possano essere visitati in modo autonomo, riuniti in un unica struttura con il cimitero della popolazione locale e reparti dedicati alle comunità straniere, che chiedano un riconoscimento ufficiale anche attraverso un luogo specifico per la sepoltura. La decisione di non disperdere tra i diversi cimiteri le comunità straniere è infatti legata all intenzione di dare una visibilità formale alla struttura composita che la comunità parmense sta assumendo. Tra gli obiettivi del Piano vi è inoltre il miglioramento delle dotazioni di servizio, con il reperimento di spazi di deposito e percorsi alternativi adeguati alle esigenze delle singole strutture, e con il riperimento di aree destinate ai servizi richiesti dalla normativa. Il Piano si propone di recuperare il legame originario tra cimitero e città, definito da elementi architettonici carichi di riferimenti simbolici quali il recinto, la cui forma possedeva un disegno sempre riconoscibile, il viale, lento viaggio di accompagnamento, e la porta di accesso. La ridefinizione formale e ambientale degli impianti cimiteriali viene attuata dal Piano attraverso il completamento degli ampliamenti di progetto e delle parti mancanti, la ricucitura funzionale di spazi di risulta, e la costruzione di monumenti privati. Sono inoltre previsti interventi di ridefinizione e riordino dei percorsi interni ed esterni all area cimiteriale, la creazione di nuovi ingressi e percorsi di rappresentanza e servizio, la creazione di spazi verdi per la sosta e la riflessione, la riqualificazione delle aree di parcheggio e dei servizi commerciali, l individuazione di possibili fermate autobus anche per i cimiteri attualmente sprovvisti di collegamenti di linea, ecc. Il Piano individua all esterno del cimitero urbano della Villetta-San Pellegrino, e di quelli minori di Marore, Valera ed Ugozzolo, delle aree verdi destinate a Giardini della Memoria. La pausa che nel passato caratterizzava la relazione tra cimitero e città, viene ricreata attraverso spazi verdi che distanziano i recinti sacri dei cimiteri dal costruito urbano. I Giardini della Memoria sono pensati come aree di mitigazione e di riqualificazione urbana, come luoghi di incontro, come pause per la riflessione e il ricordo. All interno dei giardini sono previsti percorsi pedonali e ciclabili, luoghi per la disposizione di monumenti commemorativi o lapidi, come anche, spazi attrezzati per la dispersione delle ceneri. Attraverso la natura, sinonimo della vita, che prende spazio in queste aree verdi esterne ai recinti, il cimitero si misura con la memoria, il silenzio e il paesaggio, e recupera il legame originario con lo spazio urbano. Un altra città affianca la nostra città, riprendendone le forme, i materiali, i colori, riflettendone valori e problemi. Pianificare l una significa ridisegnare l altra perché i due sistemi sono profondamente e indissolubilmente legati tra loro sia sul piano fisico che su quello simbolico. 155