PROVINCIA di ANCONA AGENDA 21 LOCALE - PROGETTO PETER PAN



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PROVINCIA di ANCONA AGENDA 21 LOCALE - PROGETTO PETER PAN PIANO DI AZIONE LOCALE VERBALE DEL I FORUM SUGLI INQUINAMENTI Il giorno I marzo 2005 si è riunito per la prima volta il forum sugli Inquinamenti di Agenda 21 Progetto Peter Pan, al fine di decidere il contenuto del futuro Piano di Azione della Provincia di Ancona. Erano presenti: DANILO SCHICCHERA - COMUNE DI ANCONA RITA REGGIANI - COMITATO VIA PANORAMICA LEANO MARTARELLI- CITTADINO FULVIO FILENI - IMPRENDITORE ROMANA MATALONI - CNA BRUNO ANTONIO - U. T. P. (associaz. utenti trasporto pubblico) MIRTI LOMBARDI - ARPAM ANCONA NADIA MANFRINI CITTADINA PIERGIORIO MARINELLI DITTA S.P.S. srl FEDERICA URBINATI - COMUNE DI SENIGALLIA GIANLUIGI OCCHIALINI -AG. PER IL RISPARMIO ENERGETICO SERGIO SALUSTRI - UNIV. POLITECNICA DELLE MARCHE MARIO MEME - GRUPPO SOCIETA E AMBIENTE SIMONA GIOVAGNONI - GRUPPO GARBAGE SERVICE ENZO NARDELLA - COMITATO CITTADINI CENTRO STORICO FILONZI LAURA - CITTADINA FRANCA POLI - LEGAMBIENTE BRUNO GIRONI - COMITATO CITTADINI VALLEMIANO PATRIZIA IONNA AVVOCATO Dopo essere stato ribadito il fondamentale compito cui è chiamato il Forum, consistente nella costruzione ed approvazione del suddetto Piano di Azione Locale, quale atto consultivo della futura politica ecologica e non solo- della Provincia di Ancona, sono iniziati i lavori. Si è data lettura dei problemi emersi della prima fase di Agenda 21 e delle relative soluzioni, sottolineando che queste ultime 1

dovranno essere trasformate in AZIONI DEFINITE E CONCRETE da parte dell assemblea la quale dovrà approvarle in modo condiviso. Seguendo l ordine degli argomenti risultante dal foglio riepilogativo, si è discusso di RIFIUTI Il forum ha sottolineato che in materia di rifiuti, ha un ruolo fondamentale l informazione del cittadino, la quale dovrebbe essere notevolmente potenziata dai comuni. In ciò, alla Provincia di Ancona incomberebbe un ruolo fondamentale di spinta e di promozione. La stessa dovrebbe adottare, soprattutto, una politica indirizzata alla diffusione delle informazioni riguardanti le innumerevoli applicazioni che potrebbero avere i rifiuti riciclati come ad esempio il fatto che con alcune bottiglie di plastica si possa realizzare un maglione di pile L informazione dovrà essere incentrata verso la raccolta differenziata dei rifiuti e gli innumerevoli risultati pratici che ne potrebbero scaturire, qualora venisse effettuata in modo diffuso. Questo è il naturale punto di partenza per il loro riciclo o smaltimento, anche se politiche di costi e di mercato condizionano, e non poco il processo di differenziazione, come avviene ad esempio per l alluminio che non viene raccolto in modo separato perché il mercato non lo ritiene conveniente. L obiettivo della legge Ronchi era il raggiungimento della soglia del 35% di differenziazione per la fine del 1994, mentre oggi, dopo altre 10 anni ci sono delle realtà che sono ancora troppo lontane da quella soglia. A tal proposito bisognerebbe prendere esempio da alcune realtà come il comune di Camerano che è stato quello, tra gli altri, che ha maggiormente attuato la raccolta differenziata in tutta la Provincia mentre il Comune di Ancona che presentato dei risultati poco soddisfacenti, non arrivando a differenziare più del 22 %. Ciò è sintomo anche di un informazione giusta al cittadino da parte della P.A.. Voce unanime pertanto è stata quella per cui la raccolta separata dei rifiuti dovrà sempre più essere spinta al massimo possibile tra i cittadini (si veda ad esempio l allegata iniziativa intrapresa dal comune di Roma ). A tal fine è stato ritenuto fondamentale che i comuni attuino il passaggio da tassa sui rifiuti a tariffa. In tal modo si potrebbe incentivare la raccolta differenziata laddove il cittadino che maggiormente differenzia meno paga e ciò potrebbe attuarsi con un controllo sul conferimento dei rifiuti prodotti (come avviene per esempio nel Comune di Penia- Canazei, dove ciò avviene per il tramite di una tessera magnetica da inserire nel cassonetto e permette di pagare in base ai rifiuti conferiti, anche se ciò è difficilmente operabile). Per aumentare il riciclo sarebbe opportuno, per i comuni, compiere delle campagne di informazione porta a porta parlando direttamente con le persone ed evidenziando l importanza del loro corretto smaltimento in relazione all ambiente (anche in questo caso bisognerebbe prendere esempio dalle 2

città di Genova e Venezia dove l associazione Ambientalista Italia Nostra, ha attuato un progetto di tal genere al fine di avere un contatto diretto con i cittadini). Inoltre è importante differenziare il target informativo, dal momento che alle famiglie non si possono dare le stesse informazioni che si danno alle imprese. Queste ultime, dal canto loro, se da un lato dovrebbero diminuire la consistenza degli imballaggi dei loro prodotti e sperimentarne tipi sempre più riciclabili; dall altro dovrebbero scrivere nelle confezioni dei beni prodotti le modalità di smaltimento E stato inoltre rilevato che la Provincia, in quanto organo preposto, dovrebbe intervenire concretamente sui Regolamenti dei comuni, nelle parti in cui si tratta di rifiuti al fine di snellirli ed uniformarli. Infatti, questi talvolta sono eccessivamente complessi e di non facile accesso per la cittadinanza, tanto da precluderne la comprensione. Inoltre, dovrebbe promuovere presso i comuni un servizio gratuito per il ritiro dei rifiuti ingombranti (es. elettrodomestici) o pericolosi (eternit) da conferire in isole ecologiche istituite in territori intercomunali, che per l occasione dovrebbero essere aumentate. Si è detto che un aspetto che attualmente sembra essere al di fuori di ogni controllo è quello relativo alla gestione dei rifiuti nei porti. Qui infatti, oltre ai semplici cassonetti, mancano delle strutture istituite ad hoc per il conferimento e la loro differenziazione. Infine, condivisa è stata l affermazione secondo cui troppo spesso si accusano le Amministrazioni di condurre una gestione di rifiuti poco efficiente, ma in realtà una buona parte di responsabilità è da attribuire alla scarsa sensibilizzazione dei cittadini sia dal punto di vista del riciclo che da quello della sensibilità nel conferimento (ad esempio il conferimento nei cassonetti di scatoloni non piegati che occupando molto spazio e saturano la portata dei cassonetti medesimi). Pertanto la migliore gestione dei rifiuti è quella che inizia dal cambiamento delle abitudini dei cittadini. Il forum ha rinviato la discussione al 31 marzo 2005. 3

PROBLEMATICHE AZIONI RIFIUTI 1) Scarsa informazione da parte degli organi preposti circa la gestione dei rifiuti (2, 14) a). INFORMARE MAGGIORMENTE I CITTADINI SU COME SMALTIRE I RIFIUTI SOTTOLINEANDO QUALI SERVIZI SONO MESSI A LORO DISPOSIZIONE RICORRENDO ANCHE ALL INFORMAZIONE PORTA A PORTA b). AUMENTARE LE FORME DI EDUCAZIONE AMBIENTALE SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SIA A LIVELLO SCOLASTICO CHE NEGLI AMBIENTI LAVORATIVI c). DIFFONDERE I SISTEMI DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14001 ED EMAS COME GARANZIA ULTERIORE SUL CONTROLLO DEI RIFIUTI 2) Raccolta differenziata poco efficiente e scarsa sensibilità dei cittadini, isole ecologiche trascurate, cassonetti insufficienti e non distribuiti capillarmente soprattutto nelle zone montane con conseguente nascita di discariche abusive (2, 3, 5, 6, 11, 14, 15) a). MODIFICA DEL TRIBUTO SUI RIFIUTI (PASSAGGIO DA TASSA A TARIFFA) b). COSTRUIRE DEGLI IMPIANTI DI SELEZIONE DEI RIFIUTI c). AUMENTARE IL NUMERO DI ISOLE ECOLOGICHE INTERCOMUNALI d). RISANARE LE DISCARICHE ABUSIVE PRESENTI NEL TERRITORIO, MANTENERLE COSTANTEMENTE PULITE E POSIZIONARE SEGNALAZIONI DI DIVIETO DI SCARICO e). ATTREZZARE AREE COMUNALI- INTERCOMUNALI PER I RIFIUTI INGOMBRANTI E GLI INERTI f). SNELLIRE E UNIFORMARE LE NORME LEGISLATIVE COMUNALI IN MATERIA DI SMALTIMENTO RIFIUTI g). AUMENTARE IL PERSONALE ADDETTO AI CONTROLLI SUI RIFIUTI CHE RAGGIUNGONO LE DISCARICHE 4

h). SENSIBILIZZARE LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEI PICCOLI IMPRENDITORI A CONSORZIARSI TRA LORO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI i). PREVEDERE UN SERVIZIO COMUNALE PER IL RITIRO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI (ELETTRODOMESTICI) 3) Scarsa comunicazione tra chi produce e chi smaltisce (3) a). INCENTIVARE L ADESIONE DI TUTTI I NEGOZIANTI E DEGLI ARTIGIANI AL CONAI CUI CONFERIRE I RIFIUTI DA IMBALLAGGIO PRODOTTI b). POTENZIARE NEI PORTI, IL SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DEGLI SCARICHI DELLE NAVI PREVEDENDO APPOSITE STRUTTURE DI CONFERIMENTO c). INCENTIVARE LA DIFFUSIONE DI IMBALLAGGI RICICLABILI, BIO-DEGRADABILI COME PER ESEMPIO I NUOVI MATERIALI DI DERIVAZIONE DAL GRANO TURCO 4) Discariche per lo smaltimento dei rifiuti insufficienti (14, 15) 5) Carenza di precise prescrizioni sulla corretta gestione di rifiuti specifici, quali ad esempio gli elettrodomestici (14) a). VALORIZZARE I BIOGAS PRODOTTI DALLE DISCARICHE a. INCENTIVARE TRA I COMUNI UN SERVIZIO GRATUITO VERSO I CITTADINI, PER IL RITIRO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI (ES. ELETTRODOMESTICI) E PERICOLOSI (ETERNIT) DA CONFERIRE IN ISOLE ECOLOGICHE INTERCOMUNALI 6) Mancanza di impianti di incenerimento (14, 15) - PENSARE AL RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI ED ALLA EFFETTIVA POSSIBILITÀ DI REALIZZARE LA TERMO VALORIZZAZIONE 5