L Acqua erogata da Colline Comasche C olline Comasche distribuisce acqua potabile a circa 90.000 cittadini la cui qualità è garantita da oltre 450 prelievi e più di 6.200 analisi annuali effettuate attraverso la verifica di diversi parametri chimici e microbiologici da parte di laboratori certificati. Tutto questo perché conoscere l acqua che beviamo è di fondamentale importanza per Colline Comasche così come aver ben presenti le caratteristiche dei territori da cui sgorga appunto la nostra acqua. Cenni sulle caratteristiche idrogeologiche del comprensorio comasco L a porzione di territorio interessata dalle opere di derivazione gestite da Colline Comasche comprende il settore sud-occidentale della provincia di Como, grossomodo in una fascia che si sviluppa a Sud-Ovest rispetto alla città di Como fino a Montorfano. In particolare, i Comuni in corrispondenza dei quali sono ubicati i diversi pozzi sono Albiolo, Beregazzo con Figliaro, Olgiate Comasco, Oltrona San Mamette, Bulgarograsso, Guanzate, Cadorago, Lurate Caccivio, Villa Guardia, Casnate con Bernate, Luisago, Fino Mornasco, Cassina Rizzardi, Senna Comasco, Cucciago, Capiago Intimiano, Vertemate con Minoprio e Montorfano. Dal punto di vista geografico e morfologico, questo territorio è caratterizzato della presenza di rilievi collinari di altitudine compresa tra 300 e 600 metri, posti a sud alle Prealpi Lombarde. Si tratta di deboli alture che degradano verso sud fino al settore subpianeggiante al confine con la Provincia di Milano. Questo territorio comasco, e la sua conformazione, sono legati strettamente alla combinazione di due fenomeni complementari ossia l assetto geologico dell area e il clima che, nel corso dei secoli, ha modellato il paesaggio. A seguito dei processi che hanno portato alla formazione delle Alpi, l ambiente comasco è stato modificato e influenzato dal succedersi di diverse fasi glaciali avvenute durante l Era quaternaria. Circa 1,8 milioni di Nel disegno a destra ricostruzione dell evoluzione geologica generale del comprensorio comasco con il corso del Paleoadda al centro dell area che sarebbe poi stata occupata dal Lario. La presenza della soglia montuosa di Bellagio/Varenna, che determinò la divisione del corso d acqua poi destinati a sfoociare nel cosiddetto Mare Padano 9. (rielaborazione Luigi Clerici)
Legenda: 1 - Fronte morenico esterno, con deposizione delle morene frontali 2 - Morene laterali dell anfiteatro 3 - Morene laterali della lingua glaciale 4 - Massa glaciale e direzioni di scorrimento 5 - Torrente glaciale 6 - Fondo pre-esistente su cui si spandono i materiali fluvio-glaciali 7 - Substrato roccioso 8 - Ripiano intramorenico Legenda: 1 - Massa glaciale 2- Roccia di fondo 3- Morena di fondo 4 - Morena frontale würmiana 5- Ripiano intramonerico 6 - Morena della glaciazione rissiana milioni di anni fa, l area è stata interessata dalla presenza di un grosso corpo glaciale alpino che scendeva lungo la depressione del lago di Como e nella zona centrale si divideva in più lingue andando a costituire in prossimità della pianura degli anfiteatrici morenici ben definiti (lobo di Como, lobo del Faloppio, lobo della Brianza) della caratteristica forma a ventaglio (vedi disegno a pagina 9). Le masse di ghiaccio, scendendo lentamente verso valle, erodevano il substrato roccioso posto nelle aree montane e trasportavano i detriti in modo caotico. Una volta terminata la fase di avanzamento, a causa di un graduale aumento della temperatura media terrestre, i ghiacciai si ritirarono lasciando enormi quantità di depositi sciolti di composizione eterogenea, da ciottoli a sabbie ricollegabili all azione di sedimentazione degli scaricatori glaciali e dei corsi d acqua attuali, caratterizzati da forme allungate semicircolari che prendono il nome di morene. Le origini e le caratteristiche geologiche del territorio hanno quindi influenzato in modo determinante lo sviluppo della rete idrografica superficiale e, in particolar modo, la formazione degli acquiferi sotterranei. Gli eventi geologici succedutisi durante le ultimi glaciazioni, che a più riprese hanno contribuito ad accumulare una grande quantità di materiali sciolti, hanno quindi condizionato non solo i caratteri morfologici del territorio ma anche l assetto idrogeologico dell area, come si nota dal disegno in alto a sinistra. Il sottosuolo è dunque contraddistinto dalla presenza di substrato roccioso appartenente alla formazione della gonfolite lombarda costituito da alternanze di conglomerati, arenata e peliti. Tale formazione, normalmente poco permeabile, affiora localmente nei settori settentrionali e, con geometrie variabili, è rintracciabile a sempre maggiore profondità al punto di non essere più intercettabile da alcun pozzo. Al di sopra della gonfolite lombarda si trovano invece depositi sciolti, risalenti all era quaternaria, che incrementano il loro spessore man mano ci si sposta verso il contesto meridionale della provincia di Como (vedi disegno in basso). Per quanto riguarda la struttura idrogeologica del territorio, le sue falde acquifere sono contenute innanzitutto entro depositi relativamente recenti (costituiti da detriti, morene,
Legenda: Col Colluvio All Alluvioni Flg Fluvioglaciale Mo Morenico C Ceppo VIII Villafranchiano S Substrato roccioso 1 Acquifero Direzione di alimentazione alluvioni attuali dei corsi d acqua) conosciuti come Primo acquifero ; in sedimenti permeabili legati che devono essere fatti risalire alle fasi glaciali più antiche, denominati Secondo acquifero, posti a maggiori profondità e rappresentati da conglomerati tipo Ceppo e da sabbie e ghiaie ( Acquifero sotto il Ceppo ) poggiati su un substrato formato da limi e argille grigie con lenti di ghiaie acquifere. A queste ultime viene dato il nome di Terzo acquifero in ragione del fatto che si trova alle maggiori profondità. Ad esse, inoltre, viene sovente attribuita la denominazione di Argillite Villafranchiana e risulta in genere costituita da limi, anche sabbiosi (vedi disegno in alto). A causa della notevole variabilità sia orizzontale, sia verticale dei principali corpi permeabili ed impermeabili presenti in questo settore dell anfiteatro morenico lariano non è possibile individuare una vera e propria successione di corpi acquiferi continui e sovrapposti, ma, al contrario, emerge che spesso gli acquiferi superficiali sono in connessione idraulica con quelli situati a maggiori profondità (acquifero multi falda). Diamo ora uno sguardo ai sistemi acquiferi di maggiore interesse ai fini produttivi del territorio dove opera Colline Comasche dividendolo, innanzitutto, in due macrosistemi. SISTEMA FALOPPIA-LURA: a) area nord-occidentale: è caraterizzata dalla presenza di depositi scarsamente permeabili che ricoprono il substrato costituito da gonfolite o da argilla villafranchiane. Tale settore risulta scarsamente produttivo. È infatti riscontrata la presenza di una sola falda importante che scorre per lo più al contatto con il substrato roccioso, localmente protetta da depositi morenici poco permeabili. Le opere di derivazione di proprietà e gestite da Colline Comasche in quest area sono costituite da un pozzo in Comune di Albiolo; b) area settentrionale: questa zona risulta essere la più produttiva in quanto è presente un corpo idrico molto spesso contenuto in terreni conglomeratici e ghiaioso-sabbiosi. Il livello della falda è prossimo alla superficie del terreno nella valle del Faloppia e in alcuni punti della valle del torrente Lura, anche per effetto dell escavazione artificiale delle ghiaie, mentre è in genere molto profonda a valle delle morene di Paré. La falda scorre verso nord, nella valle del torrente Faloppia mentre in territorio di Olgiate defluisce verso sud dove risulta contenuta in un paleoalveo del torrente Lura, cioè in un ammasso di ghiaie posto all interno di una valle piuttosto ristretta e incisa sia nei depositi più antichi poco permeabili, sia nelle argille villafranchiane. Il substrato impermeabile della falda (villafranchiano o gonfolitico) si trova a debole profondità nei comuni di Lurate Caccivio e Villa Guardia. La falda risulta molto esposta agli inquinamenti nella valle del Faloppia
a causa della profondità alla quale si trova a scorrere. Colline Comasche utilizza in quest area cinque pozzi nel Comune di Olgiate Comasco; c) area occidentale: le opere di derivazione gestite da Colline Comasche comprendono un pozzo in comune di Beregazzo con Figliaro e un pozzo in comune di Oltrona San Mamette. Caratteristica fondamentale di questa zona è la non elevata produttività dell acquifero situato al di sotto dello spesso conglomerato tipo Ceppo a bassa permeabilità. Il livello della falda risulta, in generale, al di sotto degli 80 metri e la stessa è generalmente protetta da un rilevante spessore di conglomerati ai quali si aggiungono i livelli superficiali ferrettizzati a bassa permeabilità. d) area centro-orientale: questa zona può essere considerata continuazione dell area settentrionale già descritta, sia pure con una diminuzione della permeabilità. Proseguendo verso sud la falda diviene sempre più profonda fino a 50-60 metri mentre le falde acquifere contenute nel Villafranchiano si trovano al di sotto dei 100 metri. Il suo grado di protezione è però debole essendo i conglomerati e le lenti argillose di scarso spessore e continuità laterale. Le opere di derivazione gestite da Colline Comasche in quest area comprendono tre pozzi a Bulgarograsso, uno a Guanzate, uno a Cadorago, uno a Lurate Caccivio, undici a Villa Guardia (quattro dei quali ubicati nel territorio di Lurate ed uno a Luisago) e quattro pozzi a Cassina Rizzardi. SISTEMA SEVESO-ACQUANEGRA e) bacino di Montorfano: si tratta di un area formata prevalenemente da depositi morenici che sovrastano conglomerati tipo Ceppo e sedimenti villafranchiani. Tali depositi possono essere localmente assenti cosicché i depositi quaternari poggiano direttamente sul substrato roccioso. Lo spessore massimo dei sedimenti continentali risulta pari a circa 80-100 metri ma le risorse idriche sono, tuttavia, piuttosto limitate per la scarsa estensione e il ridotto spessore degli acquiferi i quali sono spesso interrotti dall affiorare del substrato. Le opere di derivazione gestite da Colline Comasche comprendono due pozzi in Comune
di Montorfano ed un pozzo in Comune di Capiago Intimiano; f) depressione del Bassone: in questa zona il substrato roccioso ricoperto da depositi prevalentemente limoso-argillosi, con frequenti lenti di ghiaia e sabbia, si colloca ad una profondità di circa 70 metri dal piano campagna. Un acquifero non molto spesso è stato reperito in molti pozzi a contatto col substrato. Tale struttura, il cui livello piezometrico si localizza intorno ai 30 metri di profondità, non consente rese ottimali della falda soprattutto in corrispondenza dell emergere del substrato sui fianchi della depressione dove il livello della falda si trova a minore profondità. Qui Colline Comasche gestisce due pozzi a Senna Comasco, uno a Casnate con Bernate ed uno a Cucciago. g) Valle del Seveso: questo settore è caratterizzato dall esistenza di due falde, una delle quali è superficiale mentre l altra è più profonda e contenuta nei sedimenti villafranchiani. I pozzi si approvvigionano sia nel primo che nel secondo acquifero (quest ultimo presenta potenzialità inferiori al primo). Le opere di derivazione gestite comprendono tre pozzi a Villa Guardia, due a Fino Mornasco ed uno a Cassina Rizzardi; h) paleoalveo Seveso - Acquanegra - S. Antonio: quest area costituisce un serbatoio idrico di notevole interesse in quanto si incontrano depositi di sabbie e ghiaie di spessore superiore a 60-80 metri. Tali acquiferi sono in diretta comunicazione con la superficie in alcuni tratti mentre in altri sono protetti da depositi morenici. La struttura del paleoalveo inizia a delinerasi a sud di Cucciago. Lungo tutta la valle si incontrano estesi depositi ghiaioso-sabbiosi molto permeabili che contengono una falda posta a circa 30 metri di profondità. La portata dei pozzi è superiore a 20 l/s per metro di abbassamento. In questo settore la qualità dell'acqua, nonostante la presenza di centri abitati di notevole importanza, è ancora abbastanza buona. La falda contenuta in questo acquifero (limitato alla base dal substrato villafranchiano) si trova in comunicazione con quella del secondo acquifero, normalmente situata alla base del Ceppo. Le opere di derivazione gestite da Colline Comasche comprendono due pozzi in Comune di Vertemate con Minoprio.
Le caratteristiche fisico-chimiche delle acque sotterranee dipendono da vari fattori, tra i quali la composizione mineralogica delle rocce entro cui le acque scorrono, le interazioni tra acque di falda e la roccia stessa, le condizioni idrodinamiche esistenti all interno dell acquifero, i tempi di residenza delle acque nel sottosuolo e le possibilità di mescolamento tra acque con caratteristiche chimiche differenti. Lo studio delle caratteristiche chimiche delle acque sotterranee permette la ricostruzione di un modello idrogeologico concettuale della zona in cui opera Colline Comasche, la caratterizzazione del bacino di alimentazione e le correlazioni tra le diverse falde captate. Queste analisi permettono inoltre di individuare alcune sostanze la cui presenza può essere indice di inquinamento di origine antropica, in modo da poter valutare l eventuale grado di compromissione delle acque sotterranee, la loro vulnerabilità e le eventuali azioni per migliorarne la tutela. I fenomeni di contaminazione rilevati in passato in corrispondenza di alcune captazioni sono stati monitorati e facilmente risolti con l ausilio di sistemi di depurazione tuttora attivi ed efficienti, quali impianti di strippaggio e a carboni attivi. La seguente planimetria illustra, seppure in modo schematico, una lettura delle caratteristiche idrogeologiche del territorio interessato: