Parco delle Gole della Breggia ( Geoparco )

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Transcript:

Parco delle Gole della Breggia ( Geoparco ) Introduzione - Presentazione Materiali lapidei - Stratigrafia rocce - Impiego in edilizia Ristrutturazione poligono di tiro Rovagina - Risanamento fonico - Barriere architettoniche, punti principali Lavoro individuale di : MATERIA OPZIONALE Apprendista: FABIO RONNY FERRARI Via Giuseppe Andreoni 12 6850 Mendrisio Mobile 091 / 542.04.34 Disegnatore edile 4 anno Architetto: Docente FLAVIO FRANZI Studio Palazzo Gaja Via Pian Scairolo 11 Casella postale 241 CH - 6915 NORANCO Tel. 091 / 994.32.16 Telefax 091 / 993.16.73

Fabio Ferrari dis. edile 4 anno / Materia opzionale Parco delle Gole delle Breggia 1. Introduzione al Parco delle Gole della Breggia. Mi sono chiesto, se non fosse presunzione presentare un elaborato che trattasse di un parco che si percorre a piedi in due ore per tutta la sua lunghezza, oppure un atteggiamento nostalgico verso un luogo vicino a casa che, seppur superficialmente, conoscevo per esserci andato più volte a passeggiare anche prima di dedicarmi al presente lavoro. Si può quindi ben comprendere quale piacevole stupore nello scoprire, man mano che mi addentravo nella ricerca di elementi utili alla documentazione del mio scritto, tutte le significative peculiarità, naturali e antropiche, di questo piccolissimo lembo di territorio, non ultima la presenza di un cementificio che come vedremo, se sarà gestita con sagacia, potrà trasformarsi da realtà ingombrante a carta vincente per il futuro del parco. Il parco annovera fra le sue caratteristiche principali la presenza di una serie stratigrafica che, unicamente, è riconosciuta di grande importanza e che offre significative informazioni sugli avvenimenti che si sono succeduti circa 200 milioni di anni fa; ma non solo, gli elementi naturalistici, in primis il torrente Breggia e di seguito il bosco con tutti gli esseri che lo popolano, contribuiscono ad avvalorare un area che già di per sé ricopre un ruolo importante, non solo come oasi per la protezione ambientale, ma anche quale baluardo di un corridoio ecologico che mette in comunicazione le Alpi della Svizzera con vari parchi italiani quali la Spina Verde di Como, l area protetta della Brughiera Comasca, il bosco delle Querce dei Comuni di Sevesto e Meda, fino a giungere al parco Nord in territorio milanese. Oltre agli elementi ambientali, che certamente focalizzano l attenzione dell osservatore, devono essere considerate le numerose presenze storiche di epoche più o meno lontane: legati a filo doppio al corso della Breggia, in particolare i numerosi mulini che un tempo rappresentavano un importante fonte di guadagno per le popolazioni locali e che attualmente attraggono la curiosità dei turisti; i ponti costruiti in sasso e le antiche vie che attraversano il parco e la valle di Muggio che lo racchiude, testimoni del lavoro che da secoli l uomo ha offerto in cambio della mera sopravivenza. Il parco è stato istituito con il principale scopo di proteggere un territorio di grande valore naturalistico ed antropico, ma col passare del tempo si è deciso di aprire le porte ad un turismo responsabile e rispettoso dei luoghi, a questo fine sono sorti punti di ristoro e altri servizi per i visitatori, così facendo si è creata un area protetta per lo sviluppo della munita fauna locale. 1

Fabio Ferrari dis. edile 4 anno / Materia opzionale Parco delle Gole delle Breggia Il recupero di una zona industriale ormai dimessa che occupa una porzione considerevole dell intero territorio protetto, comunemente chiamata ex-saceba. Sull area sorgono numerosi edifici che sino ad pochi anni or sono facevano parte del complesso per la produzione del cemento. Da qualche tempo l attività produttiva è cessata, così come l estrazione della materia prima, si è quindi iniziato a discutere di un progetto che fosse rispettoso di tutti gli elementi endemici del parco, cercando di far convergere gli obiettivi di tutti gli attori coinvolti, verso un progetto finale che, come si vedrà in seguito, racchiuderà la protezione ambientale, la fruizione turistica e il rispetto per la memoria storica. In conclusione il Parco delle Gole della Breggia può essere definito come un piccolo gioiello caratterizzato da numerose specificità, un luogo nel quale la protezione ambientale ed il rispetto per il passato si integrano egregiamente con l attività turistica. Alcuni aspetti riguardanti la storia geologica, giova a ricordare che si tratta di un geoparco e quindi il primo punto da esaminare e rappresentato dagli avvenimenti più significativi che hanno portato alla formazione delle gole. Uno degli elementi più importanti è rappresentato dal torrente Breggia, presenza e stato di conservazione degli edifici storici presenti sul territorio del parco: i più importanti sono la Chiesa Rossa, edificio sacro risalente al 1'300, giunto a noi in ottimo stato di conservazione ed i resti del castello che si trova nella parte settentrionale del parco, purtroppo di quest ultimo troviamo solo parte delle fondamenta. Oltre ai già accennati elementi emblematici del parco, il torrente e il giacimento di biancone, troviamo numerosi mulini che fino alla metà del secolo scorso punteggiavano le sponde del torrente ed altri edifici adibiti uno, alla macina dell orzo per la produzione della birra e un altro alla produzione del cemento. Dopo un breve riassunto di ciò che è stato realizzato dalla fondazione del parco grazie ai fondi messi a disposizione dal Canton Ticino, il progetto che sarà realizzato è stato elaborato attentamente, con lo scopo di conservare una zona industriale quale testimonianza storica del lavoro di estrazione e della sua evoluzione negli anni e di recuperare, per quanto possibile, la naturalità di una vasta superficie all interno del parco e per ultimo, il piano vuole rendere accessibile al pubblico gli edifici che saranno ristrutturati. 2

Fabio Ferrari dis. edile 4 anno / Materia opzionale Parco delle Gole delle Breggia 2. Presentazione del parco Il comprensorio del parco delle Gole della Breggia interessa la parte inferiore della valle di Muggio ( Canton Ticino, Svizzera ), tra il ponte di Castel San Pietro e lo svincolo autostradale di Balerna / Chiasso. Corrisponde al solco scavato dal torrente Breggia e interessa i comuni di Caste San Pietro, Morbio Superiore, Morbio Inferiore e Balerna. Si tratta del primo geoparco nato in Svizzera. L importanza delle zone risiede nella presenza di un tratto, per la lunghezza di circa 1'600 metri, di una serie rocciosa unica, studiata a livello mondiale, che documenta un intervallo di tempo pari a 60 milioni di anni, compreso fra il Giurassico ed il Cartaceo. Inoltre, grazie alla vicinanza del Monte Generoso, del Monte San Giorgio ( patrimonio dell UNESCO ) e dei giacimenti di fossili presso Balerna, il complesso del parco documenta 250 milioni di anni di storia della terra. Si comprendono quindi, i motivi che hanno spinto, all inizio degli anni 80, il Museo Cantonale di storia naturale di Lugano ad individuare l opportunità di creare un sentiero naturalistico nella bassa Valle di Muggio. Nel 1985 il museo elabora un documento nel quale sono contenute informazioni naturalistiche sulla zona e suggerimenti per la protezione e fruizione turistica del territorio. Inoltre, viene creato un Comitato provvisorio per la creazione del Parco delle Gole della Breggia. Grazie a questo progetto, il Cantone decide di menzionare il parco naturale all interno del Piano Direttore Cantonale. La creazione del parco è stata formalizzata il 10 marzo 1998 con l approvazione da parte del Gran Consiglio Ticinese del Piano di Utilizzazione Cantonale ( PUC ) del Parco della Gole della Breggia e con lo stanziamento di circa 2 milioni di franchi quale supporto finanziario per il quadriennio 1998-2002; l inaugurazione ufficiale è avvenuta il 15 settembre 2001. Le finalità per cui il parco è stato fondato possono essere così riassunte: salvaguardare le componenti naturalistiche ed antropiche dell area; consentire e favorire un accesso ordinato della popolazione a fini di svago e di istruzione. Dal 1999 la fondazione si avvale della collaborazione del geologo Dottor Paolo Oppizzi, con la responsabilità di organizzare la gestione, ivi compresi tutti gli incarichi volti allo sviluppo didattico e turistico della zona. Inoltre, dal 2000 è presente un custode per la sorveglianza e le incombenze quotidiane. 3

Fabio Ferrari, dis. edile 4 / Materia opzionale 27 novembre 2009 Ammonitico rosso Morbio Superiore Depositi del quaternario Conglomerato di Pontegana Morbio Inferiore Flysch Scaglia rossa Scaglia bianca Scaglia variegata Radiolanti calcari Biancone Calcari marmosi e marne Calcare a cefalopodi formazione di Morbio Calcare di Moltiasio Materiali lapidei - Parco delle Gole della Breggia Il Parco delle Gole della Breggia (Cantone Ticino) rappresenta il primo GeoParco inaugurato in Svizzera e permette la visita di una successione geologica di rara bellezza e valore scientifico. Grazie ad una serie di fortunate coincidenze, madre Natura ha messo a nostra disposizione una successione stratigrafica che copre 200 milioni di anni di storia del nostro pianeta visitabile a piedi in poche ore. Quello che generalmente troviamo in un centinaio di metri di roccia inaccessibile, situata sotto i nostri piedi e che per essere estratta richiede sofisticate e complesse (oltre che costose) indagini, al Parco delle Gole della Breggia è disponibile come un immensa biblioteca a cielo aperto. Durante il sollevamento delle Alpi gli strati geologici che racchiudono i sedimenti e la storia di questa regione, sono stati ribaltati e successivamente, tagliati con una sorta di colpo d ascia, dal torrente Breggia. Le due sponde del corso d acqua offrono così il materiale per un appassionante visita nel passato. Il calcare selcifero, che compone interamente il blocco del Monte Generoso, costituisce l'inizio della serie stratigrafica della Breggia ed è pertanto la roccia più antica di questa zona. La sedimentazione di questa roccia è iniziata nei mari profondi del Giurassico inferiore cioè circa 195-199 milioni di anni fa. Ma sfogliando gli strati di roccia emersi lungo la Breggia si scoprono innumerevoli cambiamenti ambientali e di fauna che ci permettono di immaginare un mondo lontano non ancora abitato dall uomo e in piena evoluzione. Le testimonianze provengono da due direzioni: la geologia e la palentologia. In uno degli strati successivi al calcareo selcifero, è per esempio osservabile un incremento del contenuto di silice delle rocce. Una di queste formazioni è costituita dalle radiolariti databili verso la fine del Giurassico (150 milioni di anni fa). Il nome di questa roccia è dovuto al fatto che essa è formata da innumerevoli scheletri silicei di microscopici organismi denominati Radiolari. Questa formazione testimonia la presenza di un oceano profondo (2500-3000 m.).

Fabio Ferrari, dis. edile 4 / Materia opzionale 27 novembre 2009 Un altro indice importante per ricostruire la storia delle Gole della Breggia è la ricca presenza di macro fossili, la cui importanza è oggi riconosciuta a livello mondiale. Ogni strato fossilifero permette di ricostruire l ambiente marino che regnava milioni di anni fa. Nell'ambito di uno dei numerosi studi scientifici sulla fauna fossile della Breggia, in pochi metri di roccia dei Liassico (Ammonitico Rosso) sono stati accuratamente raccolti migliaia di esemplari di Ammoniti. Il loro studio ha poi permesso di determinare diverse centinaia di specie, parecchie delle quali nuove e presenti unicamente nella Breggia. Di particolare interesse si sono rivelati fra l'altro i Calcari ad Aptici, che devono il loro nome, alla presenza nella roccia di un gran numero di opercoli (secondo altri studiosi di mandibole) appartenenti alle Ammoniti. In questo caso, a causa della maggiore profondità di sedimentazione, il guscio di questi molluschi, costituito di aragonite, si è disciolto ed è andato perduto, mentre l'aptico, di natura calcitica, si è conservato. Accanto a queste forme, le rocce delle Gole della Breggia conservano anche altri fossili di molluschi come i Gasteropodi e i Lamellibranchi. Le formazioni del Cretaceo contengono rari resti di finiti (vegetali), squame di pesci, tracce di vermi e granchi, le cui impronte sono mirabilmente conservate in una particolare roccia, la Scaglia. Guardando al microscopio alcune rocce sono visibili anche un infinità di microfossili. Diverse rocce, come ad esempio la Radiolarite ed il Biancone, sono addirittura formate di un grandissimo numero di scheletri di microfossili: nel primo caso di Radiolari a struttura silicea, nei secondo caso di Coccoliti, microscopiche piastrine calcaree di origine algale. Ma senza andare nel passato anche la natura di questa regione offre altre particolarità: nel Parco vivono oltre una quarantina di specie vertebrate protette a livello federale (almeno 3 anfibi e 5 rettili, più di 30 uccelli e almeno 3 mammiferi) e fra esse 11 specie incluse nelle Liste Rosse degli animali minacciati e rari in Svizzera. In totale nel Parco sono stati recensiti 5 specie di anfibi, 28 specie di mammiferi, 6 specie di rettili. 33 specie di uccelli nidificano lungo le Gole e altri uccelli visitano il Parco nel periodo invernale, tra questi lo Sparviere, il Beccaccino e il Martin pescatore. Sono inoltre state identificate 542 specie vegetali, 88 appartengono alla Lista Rossa delle specie minacciate.

Fabio Ferrari, dis. edile 4 / Materia opzionale 27 novembre 2009 Impiego in edilizia Calcare selcifero La caratteristica che accumula tutta la regione è la presenza di rocce calcaree affioranti; l uniformità geologica è ancora più marcata in quanto fatta eccezione per la partre inferiore del corso della Breggia a Sud di Castello S. Pietro, tutta l area compresa fra i due laghi è interamente composta da calcare selcifero lombardo. Questo calcare si è formato in un antico mare 190 150 milioni di anni fa, e il colore blu grigio e grigio giallastro nelle regioni più elevate, si presenta ben stratificato e contiene delle liste e dei noduli di selce. Il notevole spessore di questo calcare è en visibile sul fianco occidentale del Monte Generoso. L uso diffuso di questa roccia per muri a secco e tetti in piode conferiva unità anche all insiediamento tradizionale. L acqua meteorica, leggermente acida, scioglie il calcare, allarga le fessure presenti nella roccia e da luogo ad un intrigante e complesso sistema sotterraneo di cavità, cunicoli comunemente chiamate grotte. Massi erratici L antica presenza di ghiacciai nella zona è testimonianza dai massi erratici. Si tratta di frammenti di roccia di varia dimensione, le cui caratteristiche differiscono radicalmente da quelle della roccia dominante in quanto composte da rocce granitiche. Durante il Pleitocene a seguito di un abbassamento della temperatura media annuale di 6 8 gradi, i ghiacciai alpini si sono estesi notevolmente vero sud. Le nostre zone sono state parzialmente invase dal ghiacciaio dell Adda. Queste possenti masse di ghiaccio oltre ad aver arrotondato il rilievo hanno trasportato e poi depositato frammeti di roccia tipica di altre zone, i massi erratici appunto. Quest ottima materia prima è stata ampiamente usata per ottenere basamenti per torchi, canali per fontane, architravi e stipidi di porte e bacini per fontane. Ammonitico rosso L architettura contadina e il paesaggio antropizzato dei Lessini, ampio territorio, è frutto del sapiente e creativo impiego di un materiale litico locale, caratterizzato da una particolarissima struttura geologica. Si tratta infatti di un calcare sedimentario ( rosso ammonitico ), formato dalla sovrapposizione di strati di roccia sottili facilmente separabili e ritagliabili in lastre di grandi dimensioni disponibili a molteplici usi. Con questa pietra, naturalmente tagliata, anonimi scalpellini e umili muratori hanno disegnato l architettura e il paesaggio di vaste aree del territorio montuoso veronese, utilizzandola, sotto forma di lastre e di conci, in tutti gli aspetti delle costruzioni agricole e residenziali, dalle murature ai tetti, alle pavimentazioni, alle scale, alle cornici di porte e finestre. Per l ampio uso fatto sul territorio, dalle palificazioni dei vigneti ai muri divisori delle proprietà.

Fabio Ferrari, dis. edile 4 / Materia opzionale 27 novembre 2009 Il Biancone La pietra fin dai primordi fu il materiale più usato e di importanza fondamentale per l umanità: l uomo primitivo la scheggiava, la tagliava, la lavorava, la levigava, la incideva o la scolpiva; essa forniva così la materia base per la costruzione di molti oggetti d uso quotidiano, armi e strumenti di difesa. Ampliando lo sguardo sul territorio, ci rendiamo conto che la pietra è anche una componente fondamentale del paesaggio delle nostre valli. Il Biancone e fa parte di un potente (cioè spesso) complesso di rocce fittamente stratificato, risalente ad un periodo compreso tra i 140 e 70 milioni di anni fa. E un calcare di colore bianco a grana fine. Il Biancone è molto resistente (per questo è detto rùstego) e veniva utilizzato per realizzare fontane, scalini e per tutti quei manufatti che sarebbero stati soggetti agli agenti atmosferici. In tutti gli strati della sequenza stratigrafica sono evidenti e costanti le linee e i piani di separazione che, in qualche caso, ci si presentano in forme suggestive dovute all erosione dell acqua. Nella parte superiore della formazione si registra un progressivo aumento del contenuto di sostanza organica fino alla comparsa di veri livelli bituminosi.