I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Panoramica sui 3 capitoli della lettera di Papa Francesco ai giovani

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I giovani, la fede e il discernimento vocazionale Panoramica sui 3 capitoli della lettera di Papa Francesco ai giovani

1. I GIOVANI NEL MONDO DI OGGI Un quadro che ci interpella, alla luce della fede

PREMESSE Una lettura sociologica del contesto odierno e della situazione giovanile all intero di tale contesto Non un mondo giovanile, ma una pluralità di mondi giovanili, le cui differenze sono dovute a: Dinamiche demografiche; Storia; Differenza tra genere maschile e femminile. Sguardo attento alle circostanze: peculiarità culturali e istituzionali hanno ricadute sul processo di costruzione dell identità del soggetto (con le trasformazioni economiche e sociali mutano vincoli, opportunità, desideri, bisogni sensibilità, modo di relazionarsi con gli altri in una parola muta lo spazio della decisione entro il quale dire e dirsi chi si è e chi si vuole essere e vivere lo spazio di ricerca della propria vocazione).

1. UN MONDO CHE CAMBIA Rapidità dei cambiamenti come dato di fatto contesto di fluidità e incertezza Disagio sociale in crescita la crescita dell incertezza incide sulla condizione di vulnerabilità (difficoltà economiche, malessere sociale ) e in generale sulle scelte di vita; Tecnica, solitudine e cultura dello scarto ( se non produci non vali il valore è il profitto ) Contesto multiculturale e multireligioso (ipotesi alla luce della fede: risorsa per educare a una cultura dell ascolto?) Ricerca spirituale e religiosa

2. LE NUOVE GENERAZIONI Appartenenza e partecipazione: un divario crescente tra protagonisti e quelli che subiscono : Elementi che segnano il divario tra giovani attivi e giovani passivi : 1. opportunità offerte dalla società; 2. esperienze di senso e relazioni vissute. Pericoli legati alla passività sono il culto dell apparenza e il conformismo. Molti giovani nel mondo non possono vivere realmente la loro giovinezza. Ricerca di figure di riferimento adulte (credibili, coerenti e oneste, in grado di offrire sostegno, incoraggiamento, aiuto) e confronto fra pari. Sfiducia nelle istituzioni (compresa la Chiesa nel suo aspetto istituzionale) Generazione iper-connessa un fatto che sfida per l azione pastorale: l esperienza di relazioni tecnologicamente mediate struttura la concezione del mondo, della realtà e dei rapporti interpersonali

3. I GIOVANI E LE SCELTE Il tema della scelta è centrale per il Sinodo Vi è un orientamento epocale verso percorsi riflessivi e reversibili: Contesto di fluidità e di precarietà richiama a una profonda riflessione e alla capacità di riadattare i propri percorsi di vita a seconda delle circostanze; Fatica nel compiere scelte definitive e di rischiare La precarietà del nostro tempo condiziona lavoro, famiglia, ecc. e la capacità di scegliere, di progettare Nel tempo della ricerca di percorsi capaci di ridestare il coraggio affascina molti giovani la persona e il messaggio di Gesù. Apprezzata dai giovani la possibilità di misurarsi su progetti concreti: È significativo che proprio i giovani [ ] propongano e pratichino alternative che mostrano come il mondo o la Chiesa potrebbero essere.

2. FEDE, DISCERNIMENTO, VOCAZIONE

L ESPERIENZA ORIGINARIA DEL VENIRE AL MONDO exp di accoglienza e di custodia TRE NASCITE (secondo la Chiesa orientale) Naturale Battesimale Spirituale apre all esercizio maturo della libertà IL COMPITO A CUI LA CHIESA È CHIAMATA E DAL QUALE DEVE METTERSI IN DISCUSSIONE: LA VOCAZIONE ALLA CUSTODIA Offrire ad altri il dono che noi stessi abbiamo ricevuto significa accompagnarli lungo questo percorso, affiancandoli nell affrontare le proprie fragilità e le difficoltà della vita, ma soprattutto sostenendo le libertà che si stanno ancora costituendo

IL PERCORSO PROPOSTO: un accompagnamento dei giovani a partire dalla fede, in ascolto della tradizione della Chiesa e con il chiaro obiettivo di sostenerli nel loro discernimento vocazionale e nell assunzione delle scelte fondamentali della vita, a partire dalla consapevolezza del carattere irreversibile di alcune di esse. 1. FEDE E VOCAZIONE FEDE presentata come: Partecipazione al modo di vedere di Gesù; Fonte di discernimento vocazionale; Motivo di scoperta della vocazione all amore (la fede illumina tale vocazione); Luce per illuminare i rapporti sociali. La fede affina lo sguardo sul progetto di amore (vocazione) che Dio ha per ciascuno e si matura nell ascolto dello Spirito e nel dialogo con la Parola [L ASCOLTO AFFINA LO SGUARDO, la capacitò di discernere] La coscienza è la sede del discernimento La coscienza è uno spazio inviolabile in cui si manifesta l invito ad accogliere una promessa. Discernere la voce dello Spirito da altri richiami e decidere che risposta dare è un compito che spetta a ciascuno: gli altri lo possono accompagnare e confermare, mai sostituire

2. IL DONO DEL DISCERNIMENTO Ci concentriamo su quello vocazionale (= processo con cui la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita ), che ha una sua specificità: RICONOSCERE = nominare i propri desideri, sentimenti, emozioni passando attraverso il confronto con la Parola di Dio (meditarla, mettersi in ascolto in quanto Parola che quando è letta, legge dentro il proprio vissuto e la propria storia); INTERPRETARE = comprendere a che cosa lo Spirito sta chiamando attraverso ciò che suscita in ciascuno; cogliere l origine e il senso di ciò che si è sperimentato e valutare se ci stanno orientando nella direzione costruttiva o a ripiegarci su noi stessi; SCEGLIERE = è l atto della decisione concreta, esercizio di libertà e responsabilità che è messo alla prova dei fatti La scelta [ ] è chiamata a tradursi in azione, a prendere carne, a dare inizio a un percorso, accettando il rischio di confrontarsi con quella realtà che aveva messo in moto desideri ed emozioni.

3. PERCORSI DI VOCAZIONE E MISSIONE Vocazione e chiamata: c è un percorso da fare quello del discernimento è un percorso che richiede tempo e gradualità La vocazione non è mai autoreferenziale, ma sorge per la missione È necessario un cammino di conversione dal narcisismo vocazionale all autentico dono di sé: Solo se la persona rinuncia ad occupare il centro della scena con i propri bisogni si apre lo spazio per accogliere il progetto di Dio

4. L ACCOMPAGNAMENTO Nella tradizione della Chiesa è lo strumento privilegiato per riconoscere la chiamata del Signore È determinante la qualità di colui che accompagna: può accompagnare in modo autentico solo chi ha fatto su di sé exp di discernimento (e che pertanto ha già vissuto l exp dell essere accompagnati) Chi accompagna è colui che favorisce la relazione fra individuo e Signore La preghiera è decisiva

Il profilo ideale di chi accompagna un giovane nel discernimento vocazionale alla luce dello stile di Gesù: Sguardo amorevole (Gv 1,35-51); Parola autorevole (Lc 4,32); Capacità di farsi prossimo (Lc 10,25-37); Scelta di camminare accanto (Lc 24,13-35) Testimonianza di autenticità anche contro i pregiudizi diffusi (Gv 13,1-20).

3. L AZIONE PASTORALE

LA DOMANDA FONDAMENTALE: Che cosa significa per la Chiesa accompagnare i giovani ad accogliere la chiamata alla gioia del Vangelo, soprattutto in un tempo segnato dall incertezza, dalla precarietà, dall insicurezza?

1. CAMMINARE CON I GIOVANI Un nuovo stile di Chiesa: Accompagnare i giovani richiede di uscire dai propri schemi preconfezionati, incontrandoli lì dove sono, adeguandosi ai loro tempi e ai loro ritmi; significa anche prenderli sul serio nella loro fatica a decifrare la realtà in cui vivono e a trasformare un annuncio ricevuto in gesti e parole, nello sforzo quotidiano di costruire la propria storia e nella ricerca più o meno consapevole di un senso per le loro vite.

Tre verbi che connotano il modo con cui Gesù incontra nei Vangeli e che denotano uno stile pastorale: USCIRE dagli schemi preconfezionati (no anacronismi, ma lettura fiduciosa dei segni dei tempi ) apertura verso la capacità creativa, concreta e originale che i giovani possono portare; saper passare del tempo con loro; ascoltare la loro storia e che cosa abita il loro cuore VEDERE per entrare in empatia con il mondo giovanile il vero sguardo del discernimento non vuole impossessarsi della coscienza altrui né predeterminare l agire della grazia di Dio nella vita del singolo a partire dai propri schemi. CHIAMARE = ridestare il desiderio e interpellare; porre domande a cui non ci sono risposte preconfezionate; stimolare le persone a mettersi in cammino e incontrare la gioia del Vangelo.

2. SOGGETTI Tutti i giovani, nessuno escluso. Una comunità responsabile, capace di progettare con competenza e passione. Le figure di riferimento, cioè credenti con: chiara identità, solida appartenenza, qualità spirituale, passione educativa.

3. LUOGHI La vita quotidiana dei giovani: la fede, quanto più è autentica, tanto più interpella la vita quotidiana e se ne lascia interpellare Gli ambiti specifici sono tanti e tutti importanti: La sfida è di procedere sempre più nella logica della costruzione di una rete integrata di proposte, e di assumere nel proprio modo di operare lo stile dell uscire, vedere, chiamare. Il mondo digitale è un nuovo luogo

4. STRUMENTI Linguaggi: tanta distanza tra linguaggio ecclesiale e giovanile, ma anche tante esperienze positive sport, musica, altre espressioni artistiche forniscono un linguaggio espressivo significativo per il cammino di crescita dei giovani; La cura educativa e i percorsi di evangelizzazione: c è un legame genetico che si deve sempre rafforzare tenendo conto dei cammini di maturazione della libertà ( percorsi di avvicinamento alla fede sempre meno standardizzati e più attenti alle caratteristiche personali di ciascuno) Silenzio, contemplazione, preghiera coltivare la familiarità con il Signore e il dialogo con la Sua Parola; Il silenzio permette di educarsi all ascolto.