Alberto Manni Assessore Politiche di Welfare



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Transcript:

3 È con vivo piacere che sono a presentare la guida provinciale Viaggio verso l adozione, pubblicazione che è rivolta a tutti gli interessati con l intento di sintetizzare le tappe principali per la realizzazione del percorso adottivo. È stato frutto di un lavoro congiunto dei soggetti chiamati a svolgere funzioni sulla tematica adozioni in ambito territoriale, di non semplice realizzazione e che ha comportato una certa complessità rispetto al lavoro di sintesi. L obiettivo finale è stato quello di dare massima visibilità e diffusione agli elementi fondanti della normativa sull adozione nonché alle linee guida regionali elaborate su tale materia. L auspicio è che tale guida possa essere un facile strumento di consultazione, speriamo veloce per tutti i cittadini, anche per quelli non necessariamente coinvolti in tale percorso, che comunque si sentano interessati a conoscere le varie implicazioni che sottendono al progetto adottivo. È altresì l occasione per diffondere informazioni anche su altre modalità per sostenere l infanzia abbandonata nella consapevolezza che ogni bambino ha il diritto a vivere in una famiglia a lui adeguata. Il nostro intento infatti, oltre che sostenere i nuovi genitori adottivi, è quello di renderci attori rispetto ad azioni/interventi volti a promuovere la partecipazione attiva nei confronti dei soggetti più svantaggiati anche di altri paesi del mondo. Alberto Manni Assessore Politiche di Welfare

4 Questa guida nasce dall esigenza di informare le coppie che vogliono intraprendere il percorso dell adozione nazionale e internazionale. Troverete, al suo interno, descritti tutti i passaggi significativi di questa importante scelta verso la quale alcune coppie sono proiettate. Si terrà in forte considerazione il percorso che il bambino e l adulto sono chiamati a svolgere per incontrarsi, nella consapevolezza che il dipanarsi delle varie fasi in esso incluse, comporta non poche difficoltà. L adozione richiede la collaborazione di Soggetti, Enti ed Istituzioni che assumeranno ruoli fondamentali nell accompagnare la coppia e il bambino a riunirsi in una nuova famiglia. Anche tale aspetto della strada adottiva verrà adeguatamente sviluppato in quanto momento particolarmente significativo. Premessa

Riflettiamo... adottiamo come? 1 4

6 Quando un bambino risulta solo, senza nessuno che possa prendersi cura adeguatamente di lui o è necessario tutelarlo da situazioni che possono danneggiarlo nella sua integrità fisica, psicologica e sociale, allora a quel bambino viene riconosciuto il diritto ad una nuova famiglia e quindi all adozione. ci informiamo, l adozione è... L adozione consiste nel dare ad un bambino, che si trovi in situazione di abbandono morale e materiale da parte dei genitori o dei parenti tenuti a provvedervi, un altra famiglia che lo accolga e che diventi a tutti gli effetti il suo nuovo nucleo familiare. Le forme di adozione sono due: quella nazionale, che prevede l adozione di un minore in stato di abbandono sul territorio italiano, proposta direttamente da un Tribunale per i Minorenni; quella internazionale, che si rivolge ad un bambino straniero nel suo paese natale, con l autorizzazione delle Autorità competenti. Il percorso si realizza rispettando sia la normativa italiana sia quella del paese di provenienza del bambino.

7 Vogliamo crescere ed educare un figlio adottivo Il benessere del bambino è quello di crescere in un ambiente familiare, in un clima di serenità, affetto e comprensione [ ] ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità [ ] (Linee di indirizzo per le adozioni nazionali ed internazionali in Emilia Romagna - 2003). Tale principio, nel caso specifico dell adozione internazionale, si concretizza con un sostegno rivolto all accoglienza di bambini in stato di abbandono e dichiarati adottabili dalle Autorità Centrali straniere. Queste avranno preventivamente valutato la possibilità di interventi di supporto, primariamente all interno della famiglia d origine e verificato le condizioni di adottabilità, procederanno con l adozione, ritenendola vantaggiosa per il bambino. Tutte le componenti istituzionali dovranno peraltro contribuire a rimuovere gli ostacoli economici, educativi e sociali che si frappongono alla realizzazione del diritto dei bambini ad essere amati, educati e a crescere all interno della propria famiglia, o, in sua assenza, sviluppando nel proprio paese forme alternative all inserimento in Istituto e promuovendo l accoglienza etero-familiare e l adozione nel paese d origine (Convenzione ONU sui diritti del fanciulli, 1989). Nel territorio italiano, un bambino può essere adottato solo una volta che sia stato accertato il suo stato di abbandono e ne sia stato dichiarato, conseguentemente, lo stato di adottabilità dal competente Tribunale per i Minorenni.

8 i requisiti che dobbiamo avere per adottare sono... L adozione è permessa: ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando, alla durata del matrimonio, il periodo di convivenza prematrimoniale; ai coniugi tra i quali non sussista separazione personale, neppure di fatto; ai coniugi che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendono adottare; la differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni; la differenza massima tra adottante e adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, purché l altro coniuge non superi i 55 anni. Le domande più frequenti: - Può adottare una coppia di fatto? - No Lo stato di convivenza viene, però, preso in considerazione quando é precedente al matrimonio: se non ci sono i tre anni richiesti dalla legge, i coniugi possono raggiungere tale periodo cumulando i mesi del matrimonio stesso al periodo di accertata convivenza. - Gli italiani che vivono all estero possono adottare secondo la legge dello Stato in cui risiedono? - Si, ma solo se vi risiedono da due anni.

...conosciamo gli attori principali dell adozione 2 4

10 sono tanti i soggetti coinvolti nei percorsi adottivi nazionali ed internazionali Servizi Socio-Sanitari Territoriali I Comuni di Forlì e di Cesena e le due Aziende USL mettono a disposizione in ogni distretto una équipe-adozioni territoriale formata da esperti. L assistente sociale dell équipe fornisce le prime informazioni sul percorso che si desidera intraprendere. L informazione verterà: sulla illustrazione dei requisiti per potere accedere all adozione nazionale ed internazionale; sulle fasi del percorso adottivo (iniziando dalla tappa del corso di orientamento formativo già programmato); sui requisiti psico-fisici richiesti alle coppie e su altre possibili forme di solidarietà verso i bambini in difficoltà. L équipe adozioni territoriale è formata da professionisti (psicologi e assistenti sociali) specializzati nel campo delle adozioni nazionali ed internazionali. E presente a livello territoriale in ogni distretto della Provincia di Forlì-Cesena.

11 Il Tribunale per i Minorenni Il Tribunale per i Minorenni è competente in materia familiare ed in particolare per le adozioni nazionali ed internazionali: è composto da giudici togati e da giudici onorari esperti nelle scienze umane. Le funzioni svolte dal Tribunale sono: verificare e dichiarare lo stato di abbandono del bambino (adozione nazionale); emanare il decreto di idoneità (che legittima i coniugi ad iniziare la procedura per l adozione internazionale) o di inidoneità; ordinare la trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello Stato Civile. In Italia sono presenti 29 Tribunali per i Minorenni, per la nostra Regione il tribunale competente ha sede a Bologna. Enti autorizzati L Ente Autorizzato é una associazione privata avente funzioni pubbliche attribuite dalla legge 476/98. Ha la propria sede legale nel territorio italiano. In particolare l Ente Autorizzato: informa, forma e affianca i futuri genitori nel percorso di adozione internazionale; cura lo svolgimento delle procedure all estero necessarie per la realizzazione dell adozione; collabora con le Autorità Straniere, le Ambasciate Italiane all estero, i Tribunali per i Minorenni, i Servizi Socio-Sanitari Territoriali, la Commissione per le Adozioni Internazionali.

12 Gli Enti Autorizzati che hanno aderito all Accordo di programma provinciale operano nel territorio forlivese e cesenate in stretta collaborazione con le équipes adozioni territoriali. La scelta dell Ente Autorizzato, da parte della coppia, va attentamente valutata, perché occorre stabilire un rapporto di fiducia reciproca per affrontare il percorso adottivo e sostenere assieme gli eventuali imprevisti. Commissione per le Adozioni Internazionali La Commissione per le Adozioni Internazionali è l Autorità Centrale italiana, referente generale per le adozioni con gli Stati esteri, ed esercita le seguenti competenze: verifica la regolarità del procedimento di adozione internazionale; autorizza e controlla gli Enti Autorizzati; predispone gli accordi con i paesi di provenienza dei minori; promuove il principio di sussidiarietà. Possiamo ricevere informazioni anche dalla Provincia di Forlì-Cesena (Servizio Politiche Sociali, Culturali, Pari Opportunità e Relazioni Internazionali, Ufficio Infanzia e Famiglia) che ha funzioni di coordinamento territoriale e dalla Regione Emilia Romagna che emana le linee di indirizzo per le adozioni.

iniziamo il percorso... 3 4

14 La consapevolezza della difficoltà del percorso ci porterà a volere ampliare il livello di conoscenza relativamente agli aspetti giuridici, psicologici, sociali e antropologici inerenti ai contenuti specifici dell adozione nazionale e internazionale. Diventerà sempre più importante approfondire le informazioni per acquisire maggiore sicurezza e per valutare se continuare nella nostra scelta. Completiamo e arricchiamo la nostra informazione: Corsi di orientamento formativo per le coppie Dopo il primo colloquio informativo (svoltosi con l assistente sociale), se decideremo di continuare il percorso, saremo invitati a frequentare un corso di orientamento formativo. Il corso, articolato in 4 incontri della durata complessiva di 12 ore, sarà rivolto ad un massimo di 8/10 coppie e sarà condotto dagli operatori delle équipes territoriali (un assistente sociale, uno psicologo ed un esperto dell Ente Autorizzato). I temi trattati riguarderanno: Aspetti giuridici e legislativi Il bambino e i suoi bisogni La coppia adottiva Modelli culturali L incontro col bambino straniero L accompagnamento nel post-adozione.

15 Successivamente, dietro nostra richiesta, inizieremo i colloqui conoscitivi con l équipe adozioni territoriale (indagine psico-sociale) che terminerà con una relazione destinata al Tribunale per i Minorenni. Continuiamo il percorso Si sta prefigurando per noi un coinvolgimento sempre più diretto che ci porterà ad affrontare un percorso di cui non possiamo preventivamente conoscere l esito. I colloqui conoscitivi della coppia (l indagine psico-sociale) I colloqui, condotti dall assistente sociale e dallo/a psicologo/a, si terranno presso le sedi dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali. Approfondiremo con gli operatori gli elementi di conoscenza sulle motivazioni che ci hanno condotto alla scelta di adottare e sulla capacità di accogliere un bambino in adozione. L indagine verrà realizzata attraverso colloqui di coppia ed eventualmente individuali e si concluderà entro 4 mesi. Al termine, l équipe elaborerà una relazione di cui ci sarà data informazione e successivamente verrà inviata al Tribunale per i Minorenni. Contestualmente, conclusi i colloqui conoscitivi, possiamo presentare la domanda per l adozione nazionale e/o la dichiarazione di disponibilità per l adozione internazionale presso il Tribunale per i Minorenni. Per garantire al bambino che verrà adottato di avere genitori in grado di prendersi cura di lui, gli aspiranti genitori dovranno sottoporsi ad accertamenti sul loro stato di salute psico-fisica presso la AUSL di competenza. Tali accertamenti dovranno essere effettuati dopo la frequenza al corso di orientamento formativo.

16 Affrontiamo le prossime tappe e i loro tempi Aspettando la dichiarazione di idoneità Impariamo che: i tempi di attesa sono solitamente più lunghi di quelli di una gravidanza e non facilmente quantificabili; il percorso è composto da molteplici tappe; per l adozione internazionale, la durata e la complessità delle procedure dettate dall autorità del Paese Straniero, sono rilevanti In caso di adozione nazionale: il Tribunale per i Minorenni, tenuto conto anche della relazione dei Servizi, valuta l inserimento della nostra domanda nella banca dati, che consulterà per individuare la famiglia più adatta ad accogliere un bambino in adozione. Eventualmente saremo chiamati dal Tribunale in merito alla proposta di abbinamento. I nominativi resteranno nella banca dati per tre anni con facoltà di rinnovo. Possiamo presentare domanda di adozione nazionale anche ad altri Tribunali Italiani. In caso di adozione internazionale: il Tribunale per i Minorenni, ricevuta la relazione dei Servizi, ci convocherà per uno o più colloqui dopo i quali emetterà il decreto di idoneità o di inidoneità all adozione. Entro un anno dal decreto, dovremo dare l incarico ad un Ente Autorizzato per l adozione internazionale. Dovremo essere consapevoli che le nostre aspettative dovranno conciliarsi con la normativa del paese d origine del bambino, il diritto internazionale e la legislazione italiana.

l incontro di 2 mondi 4

18 E il momento in cui la sfera emotiva viene fortemente sollecitata e dall idea si passa alla concretezza di un incontro di persone diverse che dovranno conoscersi, capirsi ed avviare una relazione costruendola nel tempo. il viaggio... ci incontriamo A questo punto, se avremo dato la disponibilità per l adozione nazionale, ci porremo in attesa di una chiamata da parte del Tribunale per i Minorenni. Sarà infatti quest ultimo ad individuare, per ogni bambino in stato di abbandono sul territorio italiano, la coppia più idonea fra quelle disponibili ad accoglierlo, in base alle sue specificità e ai suoi bisogni. L incontro con il nostro bambino potrà avvenire presso una struttura per minori, presso una casa famiglia, presso una famiglia affidataria o presso un presidio ospedaliero. Il periodo di conoscenza potrà essere protratto nel tempo anche in base all età del bambino e alle esperienze vissute. E difficile quantificare in modo preciso i tempi di questa parte del percorso adottivo poiché vanno considerati molti fattori per promuovere il miglior inserimento possibile ed il benessere del bambino e della nuova famiglia. In questa fase potremo contare sulle conoscenze e sulle competenze degli operatori.

19 Se, invece, avremo dato la disponibilità per l adozione internazionale ed attivato l iter procedurale insieme all Ente Autorizzato, ci dovremo recare nel paese natale del bambino per conoscerlo nel suo ambiente. La permanenza sarà più o meno lunga (potrà superare anche i trenta giorni) ed in alcuni casi si potrà ripetere. E difficile quantificare in modo preciso i tempi di questa parte del percorso adottivo, in quanto potranno intervenire una molteplicità di fattori quali le caratteristiche del paese straniero e le scelte stesse che noi, come coppia, potremo operare. L Ente Autorizzato, in questa parte del percorso, eserciterà il proprio ruolo attraverso le seguenti fasi: l invio alle autorità straniere della dichiarazione di disponibilità all adozione, il decreto di idoneità, la relazione psico-sociale ed altra documentazione richiesta dalla legislazione estera; la comunicazione agli aspiranti genitori di abbinamento con un determinato bambino (trasmessa dall autorità straniera all ente autorizzato stesso), e, quando fornite, notizie sullo stato di salute fisica e psichica del minore; la trasmissione all autorità straniera dell accettazione da parte dei coniugi della proposta di abbinamento; la certificazione delle spese sostenute dai genitori all estero per l espletamento delle procedure e del periodo di permanenza all estero, se richiesto dal datore di lavoro; l elaborazione e la trasmissione delle relazioni periodiche sull andamento dell adozione alle Autorità del paese d origine del bambino per il tempo da esso richiesto.

20 Per saperne di più: UNA VISITA Vi è mai capitato di fare visita ad una famiglia adottiva? Troverete in quella casa forse molta confusione, frutto non solo di una rivoluzione nelle abitudini familiari, ma di una eccitazione e di una gioia talvolta incontenibile. E se quel bambino proviene da un paese estero, troverete molti segni di quel viaggio. Possono essere fotografie, oggetti di artigianato, souvenir, giocattoli o quanto altro possa ricordare al bambino la sua provenienza. Ma possono essere, più profondamente, storie, sensazioni, linguaggi, sapori, culture, religioni, tutto ciò che appartiene al paese del nuovo arrivato il ritorno... nasce una nuova famiglia In caso di adozione nazionale: il bambino arriverà nella nostra famiglia in affido preadottivo, per un anno manterrà il suo cognome d origine e sarà sotto la tutela dei Servizi Sociali Territoriali. Il Tribunale per i Minorenni informerà il Giudice Tutelare competente per territorio dell avvenuto abbinamento ed incaricherà i Servizi Sociali Territoriali affinché osservino l inserimento del bambino e sostengano la nostra nuova famiglia per un anno, al termine del quale gli stessi Servizi, dovranno inviare una relazione conclusiva al Tribunale per i Minorenni. Solo successivamente verrà emanato il Decreto di Adozione ed il bambino potrà assumere il nostro cognome. In caso di adozione internazionale: il bambino giungerà in Italia con noi o già formalmente adottato o con la formula di affido preadottivo. Se il bambino entra in Italia come già adottato, il Tribunale per i Minorenni incaricherà i Servizi Sociali Territoriali affinché sostengano l inserimento del bambino nella nostra nuova famiglia (almeno per un anno) e trasmettano, alla stessa Autorità Giudiziaria, una relazione a conclusione di tale periodo. Se, invece, il bambino arriva in Italia in affido preadottivo rimarrà sotto la tutela legale del Servizio Sociale per un anno, pur essendo già concretamente parte della famiglia. Inoltre l'ente Autorizzato e i Servizi Sociali potranno attivare un sostegno alle famiglie adottive che ne faranno richiesta.

Insieme affrontiamo il percorso futuro: i dubbi e le aspettative 5

22 Siamo un nuovo nucleo familiare! Insieme dovremo trovare un equilibrio tra il passato ed il futuro, avremo tutte le possibilità per pensare e per costruire la nostra famiglia, sapendo che occorrerà tempo per crescere insieme. ci conosciamo Se guardiamo nostro figlio, percepiremo le sue domande prima di udirle Ci siamo già incontrati o all interno di un istituto, o di una casa famiglia e sarà stato un momento coinvolgente; i nostri primi tempi di vita insieme saranno intensi e approfondiremo la nostra conoscenza reciproca. Ci interroghiamo anche sulle emozioni che nostro figlio vive ed ha vissuto: Quale storia avrà avuto il nostro bambino? Quali esperienze avrà vissuto? Quali sentimenti avrà e starà provando ora? Che ricordi avrà conservato del suo passato? Cosa avrà lasciato nel suo paese?

23 Ecco perché è importante essere aiutati lungo il percorso, così da capire meglio gli stati d animo, i pensieri e i comportamenti nostri e del bambino. possiamo essere sostenuti L inserimento del bambino nella nostra famiglia sarà un momento delicato, per noi e per lui, perchè ci troveremo di fronte ad un cambiamento radicale della nostra vita. Il bambino dovrà conoscerci, capire come siamo fatti e cosa ci aspettiamo da lui, dovrà inserirsi nel nostro mondo ed in quello che ci circonda. Nei primi momenti potremo provare oltre alla gioia, anche sentimenti di ansia, insicurezza e preoccupazione, dovute all estraneità e al dovere di affrontare molti cambiamenti. In questa fase potremo essere sostenuti ed affiancati dagli operatori dei Servizi Sociali Territoriali che ci accompagneranno verso un armonica integrazione familiare e sociale. Anche gli Enti Autorizzati possono proporci dei percorsi di accompagnamento.

24 Le domande più frequenti: - I genitori naturali hanno dei diritti sul bambino? - No, perché con la dichiarazione di adottabilità ne perdono la potestà. - Possiamo cambiare il nome del bambino? - Legalmente si, però ricordiamoci che il nome è parte integrante dell identità del bambino.

altre forme di solidarietà a minori in difficoltà 6 4

26 A chi rivolgersi Le informazioni sulle diverse modalità di Affido sono diffuse dai Servizi Sociali degli Enti Pubblici (Comuni e AUSL di Forlì e di Cesena) e dall Amministrazione Provinciale A chi rivolgersi Per informazioni è utile rivolgersi agli Enti Autorizzati, ad Associazioni di volontariato e O.N.G., alla Commissione Adozioni Internazionali Le forme più diffuse di sostegno o solidarietà a minori sono: Affidamento familiare Alcuni bambini hanno bisogno di essere accolti da famiglie disponibili ad accompagnarli e sostenerli per un certo periodo della loro vita. Questa forma di solidarietà si chiama Affido familiare e significa accogliere nel proprio nucleo familiare bambini o ragazzi che provengono da famiglie che temporaneamente non sono in grado di occuparsi dei propri figli, della loro educazione dei loro bisogni. L Affido familiare è regolato dalla legge 184/83 così come modificata dalla legge 149/01. L Affido familiare si realizza all interno di un progetto educativo e di sostegno del bambino e a favore della sua famiglia di origine. Sostegno a distanza (conosciuto come adozione a distanza ) In alcuni casi, dove c è una situazione di povertà assoluta, il sostegno a distanza è sicuramente la risposta più coerente a quelle che sono le reali esigenze di un bambino nato in una qualsiasi parte del mondo. E proprio in questi casi che è necessario un intervento di sostegno atto a far si che il bambino possa continuare a vivere nel proprio ambiente familiare e sociale. Il sostegno a distanza prevede forme di contribuzione concretizzabili secondo diverse modalità e consente il mantenimento in loco di un/a bambino/a con cui, di norma, si può entrare in contatto ricevendo foto e lettere.

27 La Cooperazione internazionale Si tratta di una forma di sussidiarietà in favore dei paesi più svantaggiati del mondo. L obiettivo è quello di rafforzare le comunità investendo fondi per realizzare dei progetti di sviluppo direttamente in quel paese. Attraverso una donazione libera, fiscalmente detraibile, si può dall Italia sostenere il miglioramento dei servizi socio-sanitari di base e i programmi di prevenzione e promuovere la formazione scolastica e professionale per favorire anche un indipendenza economica. In particolare, fra gli obiettivi che intende perseguire, possono esserne individuati alcuni fra i più significativi: promuovere e difendere i bambini e i loro diritti e valorizzare le diverse culture; prevenire lo sradicamento dall ambiente familiare, sociale, culturale e l abbandono da parte delle famiglie dei propri figli; migliorare la qualità di vita di bambini, famiglie e intere comunità, favorendo uno sviluppo armonico ed integrale dell individuo e della sua collettività; favorire la dignità della persona contribuendo alla riduzione del fenomeno di bambini di strada e bambini soldato, sfruttamento sessuale e abusi domestici, criminalità, lavoro minorile e malattie. A chi rivolgersi Per informazioni è utile rivolgersi agli Enti Autorizzati, ad Associazioni di volontariato e O.N.G..

28 informazioni utili I costi dell adozione internazionale L adozione internazionale comporta dei costi determinati dalla procedura stessa: spese generali, sostegno alle coppie, traduzioni, legalizzazione ed onorari professionali nel paese straniero, spese per viaggio e soggiorno all estero. La Commissione per le adozioni internazionali, dopo un approfondito studio, ha individuato in base ai diversi servizi offerti dagli Enti Autorizzati ed alle leggi del paese d origine del minore, dei parametri attraverso i quali è possibile stabilire un minimo ed un massimo dei costi applicabili perché le adozioni si realizzino in un quadro di assoluto rispetto dei diritti del minore e di completa trasparenza delle procedure. Sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali (vedi indirizzi utili) si possono trovare i costi applicati da ogni Ente, per ogni paese in cui opera. Detrazioni sulla denuncia dei redditi E possibile detrarre le spese nella misura del 50% (incluse le spese di viaggio) a condizione che siano certificate dall Ente Autorizzato.

29 Diritti dei genitori adottivi I genitori adottivi hanno gli stessi diritti dei genitori naturali in materia di congedo, quali: parentali, per malattia del figlio, per riposo e di flessibilità sull orario di lavoro. Sinteticamente: diritto per il lavoratore di fruire di un congedo non retribuito per il periodo di permanenza all estero richiesto per l adozione; il congedo di paternità-maternità fruibile nei tre mesi successivi all effettivo ingresso del bambino in famiglia e che spetta fino al compimento della sua maggiore età; per entrambi i genitori la possibilità di astenersi dal lavoro per un periodo complessivo di dieci mesi nei primi dieci anni di vita; il diritto per entrambi i genitori adottivi di assentarsi dal lavoro per periodi

30 normativa sulle adozioni internazionali E necessario, per chi si avvicina alle adozioni internazionali, avere una conoscenza panoramica della legislazione che regola tale contesto. Ci sembra opportuno indicare di seguito la normativa vigente a partire dalla Convenzione Internazionale sottoscritta a L Aja il 29 maggio 1993 per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozioni internazionali. Gli Stati firmatari della Convenzione hanno riconosciuto la necessità di prevedere misure atte a garantire e tutelare l interesse del minore prevenendo le forme di sottrazione, vendita e tratta. La Convenzione è stata ratificata dallo Stato Italiano apportando, conseguentemente, profonde modifiche nel sistema fino ad allora in vigore. Ogni Bambino ha diritto di essere amato e crescere nella propria famiglia. Il bambino che, in qualsiasi parte del mondo si trovi, risulta abbandonato e senza alcun parente idoneo a prendersi cura di lui ha diritto ad una nuova famiglia, quella adottiva. Essa deve essere individuata prioritariamente nel paese d origine, nel caso non sia possibile, il bambino potrà essere collocato in adozione anche presso una famiglia residente all estero. Perché questo sia possibile è necessario che si instauri una procedura di verifica dello stato di abbandono di quel bambino e che essa si concluda con l accertamento della assoluta irreversibile incapacità della sua famiglia di origine ad allevarlo.

31 Legge 28 marzo 2001, n.149 Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n.184, recante Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori, nonché al titollo VIII del libro primo del codice civile pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.96 del 26 aprile 2001 Legge 31 dicembre 1998, n.476 Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta all Aja il 29 maggio 1993. Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n.184, in tema di adozione minori stranieri, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.8 del 12 gennaio 1999 Decreto del Presidente della Repubblica 1 dicembre 1999, n.492 Regolamento recante norme per la costituzione, l organizzazione e il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, a norma dell articolo 7, commi 1 e 2, della legge 31 dicembre 1998 n.476 Legge 4 maggio 1983, n.184 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori Deliberazione della Giunta regionale 28 luglio 2003, n.1495 Approvazione linee di indirizzo per le adozioni nazionali e internazionali in Emilia Romagna in attuazione del Protocollo d intesa di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 3080 del 28/12/2001 Deliberazione della Giunta Regionale 19 luglio 2004, n.1425 Protocollo regionale di intesa in materia di adozioni tra Regione Emilia Romagna, Province, Enti Titolari delle funzioni in materia di infanzia e adolescenza, Enti autorizzati di cui all art.39, (comma 1, lettera c) della Legge 476/98

32 indirizzi utili PUNTI DI ACCESSO/INFORMAZIONI SUL TERRITORIO PROVINCIALE Servizi Sociali Territoriali Comune di Forlì: Politiche di Welfare Via Tina Gori, 5 47100 Forlì (FC) Telefono: 0543.712689 Telefax: 0543.712670 www.comune.forli.fo.it eva.lanzoni@cofo.it Referente: Eva Lanzoni Azienda U.S.L. Via Fantaguzzi, 35 47023 Cesena (FC) Telefono: 0547.21910 Telefax: 0547.21184 www.ausl-cesena.emr.it dipsoc@ausl-cesena.emr.it Referente: Germana Nuti, Fabio Sgrignani

33 Enti pubblici che forniscono informazioni sulle adozioni Azienda U.S.L. Via Colombo, 11 47100 Forlì (FC) Telefono: 0543.733128 Telefax: 0543.733153 www.ausl.fo.it a.lucchi@ausl.it Referente: Adele Lucchi Comune di Cesena: Centro famiglie Via ex Tiro a Segno, 239 47023 Cesena (FC) Telefono: 0547.333611 Telefax: 0547.333611 www.comune.cesena.fc.it/serviziallepersone/centrofamiglie.asp centrofamiglie@katamail.it Referente: Marta Lanzoni Provincia Forlì-Cesena Ufficio famiglia e infanzia Piazza Morgagni, 2 47100 Forlì (FC) Telefono: 0543.714235 Telefax: 0543.714722 www.provincia.forli-cesena.it/minori polsoc@provincia.fc.it Referente: Marilena Mazzoni

34 altri indirizzi utili Tribunale per i Minorenni Via del Pratello, 36 40122 Bologna (BO) Telefono: 051.2964880 Telefax: 051.224964 tribmin.bologna@giustizia.it Medicina Legale - Comune di Forlì Via della Rocca, 19 47100 Forlì (FC) Telefono: 0543.733513 Telefax: 0543.733501 Medicina Legale - Comune di Cesena Corso Cavour, 180 47023 Cesena (FC) Telefono: 0547.611819 Telefax: 0547.352415 Regione Emilia-Romagna Via Aldo Moro, 21 40127 Bologna (BO) Telefono: 051.6397517 Telefax 051.6397498 www.emiliaromagnasociale.it infanzia@regione.emilia-romagna.it Referente: Mauro Favaloro Commissione per le Adozioni Internazionali Largo Chigi, 19 00187 Roma Telefono: 06.67791 Telefax: +39.06.67792165 www.commissioneadozioni.it cai.segreteria-enti@palazzochigi.it Istituto degli Innocenti Piazza Santissima Annunziata, 12 50122 Firenze (FI) Telefono: 055.20371 www.istitutodeglinnocenti.it info@istitutodeglinnocenti.it