Forme e linguaggi. L. Caporale C. Fronte. Poesia Teatro Testi non letterari Un romanzo integrale. Ambiente educativo Digitale CONTENUTI INTEGRATIVI



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L. Caporale C. Fronte Forme e linguaggi Poesia Teatro Testi non letterari Un romanzo integrale mbiente educativo Digitale LIRO MISTO E-OOK CONTENUTI INTEGRTIVI ZON ITLINO EVENTI

Forme e linguaggi Poesia Teatro Testi non letterari Un romanzo integrale mbiente educativo Digitale Libro digitale sfogliabile (PDF) Testo del libro misto in formato elettronico Contenuti Digitali Integrativi Esercizi, dimostrazioni, schemi, immagini, documenti collegati al libro misto Libreria Digitale rchivio online dei libri digitali adottati eook Fruibile online e offline, integrato con tutte le risorse e i servizi LIM Risorse e suggerimenti per insegnare con la Lavagna Interattiva Multimediale InClasse Piattaforma di e-learning per l insegnamento personalizzato Portali tematici ree online per aggiornarsi, preparare lezioni, contattare autori ed esperti Minisiti di prodotto Contenuti web collegati al libro misto RISORSE DIGITLI LIRO MISTO STRUMENTI E SERVIZI Formazione e assistenza Corsi, eventi, seminari, assistenza online e sul territorio Competenze Risorse per organizzare la didattica per competenze Didattica inclusiva Strumenti per una didattica a misura dei singoli studenti (DS-ES) Estensioni multimediali Risorse digitali offline su Pen Drive, Cd/Dvd Rom Invalsi Esercizi per prepararsi alle prove nazionali pp Frasari linguistici, dizionari, letture in italiano e in lingua CLIL Materiali per la didattica in lingua straniera Insegnare, imparare, crescere deascuola.it

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Indice PRTE 1 Poesia UNITÀ 1 Laboratorio 2 L aspetto metrico-strutturale 3 La scrittura in versi 3 Poesia e prosa 3 Hermann Hesse Pellegrinaggio d autunno 3 Forma e contenuto 4 Dal significante al significato 4 Le scelte lessicali 4 Il potere evocativo della poesia 5 Lo scarto linguistico 5 Sandro Penna Scuola 5 La metrica e il verso 6 La metrica 6 Il verso 6 Giuseppe Ungaretti Vanità 6 Le figure metriche 7 L accento della parola finale del verso 7 L accento ritmico e le pause 8 I tipi di versi 9 I versi tradizionali 9 Il verso libero 10 Giuseppe Ungaretti Fratelli 10 La rima 11 La funzione della rima 11 Diego Valeri Risveglio 11 I tipi di rima 12 ssonanza e consonanza 14 L enjambement 14 La strofa 15 I tipi di strofa 15 I principali tipi di componimenti poetici 17 Francesco Petrarca Chiare, fresche e dolci acque 18 Giosue Carducci Pianto antico 19 ngelo Poliziano I mi trovai, fanciulle, un bel mattino 20 Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione nimazione di analisi testuale nimazioni di analisi testuale nimazione di analisi testuale nimazione di analisi testuale

INDICE V La parafrasi 20 Le tecniche 20 Esempio di parafrasi 21 Vincenzo Cardarelli Sera di Gavinana 21 L aspetto retorico-stilistico 22 Musicalità e ritmo 22 I suoni della poesia 22 rturo Onofri Sonno di nuvole 22 Il ritmo 23 Le figure retoriche 23 Figure di suono 23 Figure sintattiche 24 Figure di significato 26 I temi 29 Esperienze universali 29 Rabindrānāth Tagore Quando la notte vado sola al mio appuntamento d amore 29 Vincenzo Cardarelli ttesa 30 Le parole-chiave 30 I simboli 31 Giovanni Pascoli Lavandare 31 Il messaggio 32 Nazim Hikmet La bambina di Hiroshima 32 Il commento di un testo poetico 34 Gli obiettivi 34 Lettura e comprensione 34 Livello del significante 34 Livello del significato 34 Esempio di commento 34 Umberto Saba L arboscello 35 UNITÀ 2 Dall antichità all Ottocento 37 Introduzione 39 Valori sempre attuali 39 Il clima romantico 39 Oltre la scienza, verso il mistero 39 Un linguaggio nuovo e libero 40 La poesia di audelaire e Verlaine 40 Verso il Simbolismo 41 lla volta del Novecento 41 Saffo Ecco che amore di nuovo 42 Gaio Valerio Catullo Due carmi 45 Mille baci ancora e cento 46 Odi et amo 46 Quinto Orazio Flacco Carpe diem 48 Dante lighieri Tanto gentile e tanto onesta pare 51 Francesco Petrarca Solo et pensoso i più deserti campi 55 William Shakespeare Se giura l amor mio d essermi tutta fede 58 Ugo Foscolo In morte del fratello Giovanni 61 nimazione di analisi testuale Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione udioletture. Tutte le poesie sono lette da attori professionisti ttività interattive per ogni testo Percorsi in ppt: Il Romanticismo Il Simbolismo Il Decadentismo Testi aggiuntivi: Petrarca, Erano i capei d oro a l aura sparsi Foscolo, lla sera Leopardi, Il passero solitario

VI INDICE Giacomo Leopardi L infinito 65 Silvia 69 Charles audelaire L albatro 74 rthur Rimbaud Romanzo 78 Giosue Carducci Il comune rustico 82 Giovanni Pascoli Due liriche 86 Il lampo 87 Il tuono 88 X gosto 90 Gabriele D nnunzio La pioggia nel pineto 93 UNITÀ 3 utori contemporanei 100 Introduzione 102 La profonda inquietudine e la rivolta contro il passato 102 Il Futurismo 102 Il Surrealismo 103 L Ermetismo 103 La poesia di Umberto Saba e di Eugenio Montale 104 Rabindrānāth Tagore Venendo e andando 105 Constantinos Kavafis Itaca 108 Umberto Saba mia moglie 113 Corrado Govoni La pioggia è il tuo vestito 118 Dino Campana Tre giovani fiorentine camminano 121 Vincenzo Cardarelli Sera di Liguria 124 Giuseppe Ungaretti Di luglio 127 nna chmatova La porta è socchiusa 130 Nelly Sachs Oh, i camini 133 Eugenio Montale Non recidere, forbice, quel volto 136 Federico García Lorca Canzone di cavaliere 139 Salvatore Quasimodo Due liriche 142 lle fronde dei salici 143 Uomo del mio tempo 144 Nazim Hikmet mio figlio 147 Pablo Neruda Mi manca il tempo 150 ttilio ertolucci l fratello 153 Giorgio Caproni Donna che apre riviere 156 ntonia Pozzi Lieve offerta 158 Mario Luzi Nell imminenza dei quarant anni 161 David Maria Turoldo Notte troppo vasta 165 lda Merini Lettere 168 Wisława Szymborska Nulla due volte accade 172 Testi aggiuntivi: Carducci, Traversando la maremma toscana D nnunzio, La sabbia del tempo Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione udioletture. Tutte le poesie sono lette da attori professionisti ttività interattive per ogni testo Percorsi in ppt: Il Futurismo Testi aggiuntivi: Saba, Ritratto della mia bambina Campana, Donna genovese Cardarelli, bbandono Testi aggiuntivi: Caproni, Per lei Luzi, Come tu vuoi

INDICE VII PRTE 2 Incontri d autore UNITÀ 4 Giuseppe Ungaretti 178 L autore 179 La vita 179 Le opere 180 Le «poesie di trincea» 180 lla ricerca della parola pura 180 L allegria e le altre opere 181 Vita d un uomo 181 Poesie di trincea 182 Veglia 182 San Martino del Carso 184 Fratelli 185 Soldati 186 I fiumi 189 Natale 194 In memoria 196 La madre 199 Non gridate più 202 UNITÀ 5 Eugenio Montale 205 L autore 206 La vita 206 Le opere 207 Il «male di vivere» 207 Poesia di oggetti: il «correlativo oggettivo» 207 Poesia come testimonianza morale 207 Lo stile 207 I limoni 208 Non chiederci la parola 212 Meriggiare pallido e assorto 215 Spesso il male di vivere ho incontrato 218 Forse un mattino andando in un aria di vetro 221 La casa dei doganieri 223 Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale 227 Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione udioletture. Tutte le poesie sono lette da attori professionisti ttività interattive per ogni testo Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione udioletture. Tutte le poesie sono lette da attori professionisti ttività interattive per ogni testo

VIII INDICE PRTE 3 Teatro Introduzione 232 Le origini del teatro 232 Le prime forme di rappresentazione 232 Il teatro occidentale 232 La tragedia 232 I caratteri della tragedia 233 La commedia 233 I caratteri della commedia 234 Testi aggiuntivi: Goldoni, La locandiera La messa in scena 234 Lo spazio scenico 234 La scenografia 234 Le luci 235 Il commento sonoro 235 I costumi 235 Il linguaggio teatrale 235 Il canovaccio 235 Il copione 236 Didascalie, dialoghi, monologhi, a parte 236 UNITÀ 6 Romeo e Giulietta di W. Shakespeare 237 L opera 238 L autore 238 Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione ttività interattive per ogni testo La trama 239 Chiavi di lettura 241 La forza dell amore 241 Le ragioni del cuore e quelle della politica 241 Lo scontro tra le generazioni 241 Personaggi 242 tto I (riassunto) 242 tto II 243 tto III 254 tto IV 266 tto V 274 Romeo e Giulietta, dal palcoscenico allo schermo 284

INDICE IX PRTE 4 Testi non letterari UNITÀ 7 Laboratorio di scrittura 286 L esposizione 287 Testo guida lbert Einstein Scienza, tecnologia e benessere dell umanità 287 Caratteri generali 288 Le fasi operative 288 L elencazione 288 Il ragionamento 288 L argomentazione 289 Testo guida Fernando Savater Due modelli di pacifismo 289 Caratteri generali 290 Le fasi operative 290 L enunciazione della tesi 290 La scelta degli argomenti a sostegno 290 Lo stile 291 L articolo di giornale 291 Caratteri generali 291 La regola delle cinque W 292 Il titolo 292 La struttura dell articolo 292 La prima pagina del quotidiano 292 L articolo di cronaca 294 L articolo di commento 295 Il saggio 296 Caratteri generali 296 Il saggio argomentativo 296 Erich Fromm L amore fraterno 296 UNITÀ 8 Leggere di attualità, leggere di scienza 298 Interpretare la realtà 299 Paolo Mastrolilli e Mariella Gramaglia Malala e le altre 300 Libri e penne salveranno il mondo 301 Fuori dal cerchio dell oppressione 302 Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione ttività interattive per ogni testo nimazioni di analisi testuale Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione ttività interattive per ogni testo

X INDICE Domenico Quirico Uccisi dal tabacco a otto anni 307 arack Obama Nessuno ha scritto il tuo destino per te 311 lan Weisman Un continente di spazzatura! 317 Luca e Francesco Cavalli-Sforza, da Piazza Esistono le razze? 323 Rita Levi Montalcini Il coraggio di conoscere 329 Stephen W. Hawking Le frecce del tempo 334 PRTE 5 Il romanzo integrale UNITÀ 9 Il turno di L. Pirandello 342 Il romanzo 343 L autore 343 La trama 344 Chiavi di lettura 345 Il trionfo del caso 345 Il registro comico 346 L universo femminile 346 Il disincanto pirandelliano 346 Dizionario digitale Garzanti di Italiano come risorsa sempre disponibile per la consultazione ttività interattive per ogni testo Capitolo I 347 Capitolo II 349 Capitolo III 352 Capitolo IV 356 Capitolo V 359 Capitolo VI 361 Capitolo VII 364 Capitolo VIII 367 Capitolo IX 368 Capitolo X 371 Capitolo XI 373 Capitolo XII 376 Capitolo XIII 379 Capitolo XIV 381 Capitolo XV 382 Capitolo XVI 383

INDICE XI Capitolo XVII 386 Capitolo XVIII 389 Capitolo XIX 392 Capitolo XX 394 Capitolo XXI 396 Capitolo XXII 397 Capitolo XXIII 401 Capitolo XXIV 403 Capitolo XXV 405 Capitolo XXVI 408 Capitolo XXVII 411 Capitolo XXVIII 412 Capitolo XXIX 413 Capitolo XXX 415 Glossario 422 Indice degli autori 427

PRTE Poesia 1

1UNITÀ PREREQUISITI Possedere un lessico di base. Saper consultare il dizionario. Saper distinguere un testo in prosa da un testo poetico. CONOSCENZE Significante e significato. La metrica e il verso. Le figure metriche. L accento ritmico e le pause. I tipi di verso tradizionali. Rima, assonanza, consonanza, enjambement, strofa. Musicalità e ritmo. Figure retoriche. Temi, simboli, messaggi. ILITÀ Comprendere il significato di un testo poetico nei suoi diversi livelli di lettura. nalizzare un testo poetico sotto l aspetto retorico-stilistico e metrico-strutturale. Cogliere gli aspetti specifici dei diversi testi poetici. Parafrasare un testo poetico. Cogliere i messaggi del testo. Commentare un testo poetico. COMPETENZE Leggere, comprendere e interpretare testi poetici. Padroneggiare diversi strumenti espressivi, utilizzando un lessico appropriato e specifico. Produrre testi in forma corretta in funzione dei diversi scopi comunicativi. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio letterario. Orientarsi fra testi e autori. Laboratorio L aspetto metrico-strutturale L aspetto retorico-stilistico Il commento di un testo poetico

L aspetto metrico-strutturale L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 3 La scrittura in versi Poesia e prosa Leggi il brano di Hermann Hesse costituito da un testo in prosa e da una poesia. Hermann Hesse (1877-1962)

4 PRTE 1 Laboratorio Nel brano di Hesse è evidente la diversità formale fra la poesia e la prosa, nonostante l analogia del contenuto. Il più importante elemento di diversità è infatti costituito dalle differenti modalità espressive. Tuttavia, anche altri elementi ci consentono di individuare subito un componimento poetico: certamente ti è facile riconoscere anche visivamente una poesia da un brano in prosa; il poeta, infatti, non usa lo spazio dell intera riga, ma va frequentemente a capo dopo avere scritto un certo numero di parole. Dunque la poesia non esprime un concetto con le stesse modalità della prosa, vale a dire in forma continuativa, ma lo suddivide in più righe. nzi, alcune espressioni sono spezzate su due righe successive (mondo/quando; saggio/chi; tenebre/che): questo fa sì che le parole poste in finale di riga acquistino evidenza, assumendo spesso il valore di parole-chiave. Le parole-chiave, per la loro densità di significato, concentrano l attenzione del lettore sulle immagini fondamentali, e quindi sui temi centrali della poesia. Questa suddivisione dà luogo ai versi, segmenti dai quali è costituito un componimento poetico. Forma e contenuto Dal significante al significato I modi attraverso i quali la poesia si esprime, vale a dire i versi nelle loro disparate lunghezze, gli accenti, le rime e tutte le tecniche e le strutture, nel loro insieme costituiscono il significante, cioè la forma della poesia. Grazie alla loro disposizione nell ambito del verso, le parole subiscono una sorta di rinnovamento, si caricano di significati. La poesia, infatti, vincolata a spazi più brevi della prosa, concentra immagini e concetti liberando significati nuovi e allargando i campi semantici. Il significante poetico non ha il semplice scopo di trasmettere contenuti: crea con essi uno strettissimo rapporto, tanto da influire sul significato assai di più che nella prosa. Fra il significante e il significato si instaura un unione inestricabile, tale che trasformare il significante equivale a svilire il significato. Se un brano in prosa può mantenere il valore del suo messaggio anche se rimaneggiato o riassunto, un componimento poetico può essere apprezzato solamente in quella forma che il poeta gli ha dato. Che ne sarebbe mai della potente suggestione del celebre esordio leopardiano de L infinito se in luogo di Sempre caro mi fu quest ermo colle leggessimo Questo colle solitario mi è sempre piaciuto? Le scelte lessicali La musicalità e l espressività della poesia dipendono anche dalle scelte lessicali: il suono, la lunghezza, gli accostamenti delle parole contribuiscono a produrre effetti musicali e sonori di grande suggestione. La stretta connessione fra forma e contenuto trova dunque negli artifici fonici validi mezzi attraverso cui realizzarsi. Tale connessione non solo costituisce uno degli aspetti più qualificanti e distintivi della poesia, ma anche il suo lato più attraente, perché riesce a coniugare armonicamente la ricchezza della parola e del suo messaggio alla gradevolezza e all efficacia dei modi espressivi.

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 5 Il potere evocativo della poesia Nei testi di Hermann Hesse riportati alle pp. 3-4, l autore esprime le stesse riflessioni in prosa e in poesia. Nel passo in prosa Hesse alterna riflessioni e descrizioni, soffermandosi sui particolari; il suo discorso, articolato e chiaro, definisce con termini precisi e aggettivazione ricca sentimenti, oggetti, esseri animati. La chiusa è una riflessione sulla solitudine, che nasce dall osservazione della natura immersa nella nebbia. Gli stessi concetti, concentrati, resi con un linguaggio immaginifico, ritornano nella poesia. Le descrizioni, ridotte alla prima strofa, trasmettono il senso della solitudine attraverso poche immagini simboliche (la pietra, l albero, il cespuglio). Un immagine nuova, quella della nebbia che coincide con il passare del tempo, caratterizza la seconda strofa, in cui l uso dell aggettivo chiara, insolito in quanto riferito alla vita, è un esempio della libertà che il poeta può concedersi in campo semantico. La riflessione della strofa successiva, scandita dai versi, è espressa da un immagine suggestiva (le tenebre/che, ineluttabili e lievi,/da tutto lo separano). La conclusione, che richiama quella del brano, scolpisce con poche parole pregnanti di significato un pensiero che in prosa, come hai visto, necessita di un discorso più ampio. Lo scarto linguistico Un forte elemento distintivo della poesia rispetto alla prosa è il cosiddetto scarto linguistico. Si tratta dell uso libero e personale di parole e costruzioni sintattico-grammaticali, attraverso le quali il poeta piega la lingua alle sue particolari esigenze, violando i consueti codici comunicativi. ccade che in poesia la collocazione delle parole nelle frasi sia diversa da quella comune, adoperata nella prosa. Vediamo ora un esempio. Sandro Penna (1906-1977) La breve lirica contiene interessanti esempi di scarto linguistico, a cominciare dalla sintassi, contraddistinta dalla totale assenza di verbi, assenza finalizzata a realizzare sintesi e immediatezza comunicativa. L accorta disposizione delle parole, che non segue le norme consuete, è rilevabile soprattutto nel periodo contenuto nei vv. 4-6, la cui costruzione sintatticamente corretta sarebbe: Gli alberi alle finestre (sembrano) bandiere (che evocano) nostalgia campestre. Tale inconsueta disposizione dei vocaboli ha lo scopo di conferire rilievo ad alcuni di essi per suggerire immagini e concetti. È il caso del termine andiere, posto in posizione di rilievo a fine verso e anticipato rispetto alla sua logica collocazione sintattica. La scelta ha il fine di porre in luce i concetti di libertà e di movimento, in contrapposizione all immobilità silenziosa cui sono costretti i collegiali concentrati nello studio. Nella lirica è un susseguirsi di immagini, caratteristica questa del linguaggio figurato della poesia: è il caso dell espressione file svelte e nere che contrasta con gli azzurri mattini, a significare la sensazione di una vitalità repressa e oscurata contrapposta al senso di limpida ampiezza del cielo. È il caso soprattutto dell espressione andiere di nostalgia campestre, in cui lo scarto linguistico, consistente nell abolizione di ogni rapporto logico fra i termini, piega il linguaggio alle esigenze poetiche

6 PRTE 1 Laboratorio e crea relazioni che hanno ragione d essere soltanto in poesia. Ne deriva un immagine che evoca l aspirazione alla vitalità, espressa con sintesi incisiva. Il fine che il poeta persegue attraverso l uso dello scarto linguistico è quello di creare immagini particolarmente suggestive e di caricare i messaggi di significati. La metrica e il verso La metrica La metrica studia l insieme delle norme e delle convenzioni che, codificate nel corso del tempo, riguardano: la misura e dunque il tipo di verso; la distribuzione degli accenti sulle parole; le pause; la disposizione delle rime; i vari tipi di strofe; l organizzazione delle strofe in componimenti complessi, come la canzone, il sonetto, ecc. Il verso Il verso è l unità che costituisce il testo poetico ed è formato dalle parole che stanno sulla stessa riga. Il verso è costituito da un certo numero di sillabe; a seconda del loro numero, il verso avrà misure differenti (cioè sarà bisillabo, trisillabo, ecc.). Nel verso seguente, le sillabe metriche (dette anche posizioni) coincidono con quelle grammaticali: Nel mez zo del cam min di no stra vi ta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 (Dante lighieri, Inferno, Canto I) Non sempre però le sillabe metriche coincidono con le sillabe grammaticali. Per poter contare esattamente il numero delle sillabe metriche bisogna tener conto: delle figure metriche; della posizione dell accento sull ultima parola del verso. In base al numero delle sillabe i versi si distinguono in: parisillabi quando il numero delle loro sillabe è pari; imparisillabi quando il numero delle loro sillabe è dispari. Puoi trovare un esempio di scansione metrica nella poesia che segue. Giuseppe Ungaretti (1888-1970)

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 7 Le figure metriche Sinalèfe Consiste nel fondere l ultima vocale di una parola con la vocale d inizio della parola seguente, come se appartenessero a un unica sillaba: di/ gen/te i n/ gen/te,/ me/ ve/drai/ se/du/to (Ugo Foscolo, In morte del fratello Giovanni) La e di gente si fonde con la i di in, formando un unica sillaba. Il verso risulta, così, di 11 sillabe. Dialèfe È il contrario della sinalefe: la vocale finale di una parola non si fonde con la vocale iniziale della parola seguente, dando luogo a due sillabe separate. Si applica per lo più in presenza di monosillabi o di sillabe fortemente accentate: O/l/ber/to/ te/de/sco/ ch ab/ban/do/ni E/ tu/ che/ se / co/stì,/ a/ni/ma/ vi/va (Dante lighieri, Purgatorio, Canto VI) (Dante lighieri, Inferno, Canto III) La o iniziale non si unisce con la a di lberto, come la ì di costì resta separata dalla a di anima. Entrambi i versi risultano, così, di 11 sillabe. Sinèresi Si ha quando due vocali che formano uno iato, cioè si pronunciano separatamente, contano invece come una sola sillaba: Ed/ er/ra/ l ar/mo/ni a/ per/ que/sta/ val/le. (Giacomo Leopardi, Il passero solitario) rmonia, con sineresi tra i e a, risulta parola trisillabica. Il verso conta, perciò, 11 sillabe. Generalmente si ha sineresi con parole come mio, tuo, tua, ecc.: su/ la/ tu a pie/tra/ o/ fra/tel/ mi o, ge/men/do. La sineresi in tua e mio rende il verso di 11 sillabe. (Ugo Foscolo, In morte del fratello Giovanni) Dièresi È il contrario della sineresi e consiste nel considerare come uno iato due vocali che normalmente formano dittongo e si pronunciano con una sola emissione di voce. La dieresi si rende graficamente ponendo due puntini sopra la vocale più debole: E/ pre/go an/ch io/ nel/ tuo/ por/to/quï/e/te. (Ugo Foscolo, In morte del fratello Giovanni) La dieresi sulla ï rende quïete trisillabico e quindi il verso conta 11 sillabe. L accento della parola finale del verso Se la parola ha l accento sulla penultima sillaba, come di solito accade, e cioè è piana, il computo delle sillabe è regolare: sta il/ cac/cia/tor/ fi/schiàn/do Il verso è un settenario (tra sta e il c è sinalefe). (Giosue Carducci, San Martino)

8 PRTE 1 Laboratorio Se la parola finale del verso è tronca, e l accento cade pertanto sull ultima sillaba, quest ultima è calcolata come doppia: E/ non/ mi/ so/ sde/gnàr 1+1 (Pietro Metastasio, La libertà) Il verso è un settenario tronco (l ultima sillaba gnàr conta per due). Dai/ sol/chi/ ba/gna/ti/ di/ ser/vo/ su/dòr 1+1 (lessandro Manzoni, delchi) Il verso è un dodecasillabo (12 sillabe) tronco (l ultima sillaba dòr vale quanto due sillabe). Se l accento tonico cade sulla terzultima sillaba o sulla quartultima, se, cioè, la parola è sdrucciola o bisdrucciola, si conta soltanto una sillaba dopo quella con l accento, anche se ce ne sono due o tre. Il verso risulterà avere, dunque, una o due sillabe in più: Ei/ fu./ Sic/co/me im/mò/bi le 1 (lessandro Manzoni, Il cinque maggio) Il verso è un settenario sdrucciolo perché la sillaba le di immobile non rientra nel computo. L accento ritmico e le pause La poesia, proprio perché imparentata con il canto e la musica (la poesia antica veniva cantata con un accompagnamento musicale), non può essere soltanto la sequenza di un determinato numero di sillabe. La caratterizzano, infatti, il ritmo e la musicalità che scaturiscono dalle parole e dall alternanza regolare di accenti e di pause. Tutte le parole che noi pronunciamo possiedono un accento tonico, ovvero una sillaba su cui la voce si sofferma con maggior insistenza (es. tàvolo, màmma, città). In poesia, accanto all accento tonico, esiste l accento ritmico o ictus (ictus, in latino, significa «percussione»): il punto o i punti del verso, chiamati sedi del verso, dove la voce insiste in modo particolare, con più forza: E/ co/me/ po/te/và/mo/ nòi/ can/tà/re 6 8 10 (Salvatore Quasimodo, lle fronde dei salici) Il susseguirsi di parole dotate o meno di accento ritmico crea il ritmo del verso. Esso viene sottolineato anche da forti pause, chiamate cesure, le cui possibili posizioni sono indicate dalle regole della metrica tradizionale. Le cesure sono presenti solo nei versi lunghi, dove spesso coincidono con le pause segnate dalla punteggiatura; esse dividono il verso in due parti, chiamate emistichi: Questo di tanta speme // oggi mi resta (Ugo Foscolo, In morte del fratello Giovanni)

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 9 I tipi di versi I versi tradizionali sillabe esempi accento osservazioni (num) ritmico bisillabo 2 (appisolarmi là) sòlo (G. Ungaretti) 1 a sillaba trisillabo 3 Si tàce 2 a sillaba non s òde 2 a sillaba romòre 2 a sillaba di sòrta 2 a sillaba (. Palazzeschi) quadrisillabo 4 Ècco il mòndo 1 a e 3 a sillaba vuòto e tòndo, 1 a e 3 a sillaba s àlza, scènde, 1 a e 3 a sillaba bàlza e splènde 1 a e 3 a sillaba (. oito) quinario 5 Il mòrbo infùria 2 a e 4 a sillaba il pàn ci mànca: 2 a e 4 a sillaba sul pònte svèntola 2 a e 4 a sillaba bandièra biànca 2 a e 4 a sillaba (. Fusinato) senario 6 Sul chiùso quadèrno 2 a e 5 a sillaba di vàti famòsi 2 a e 5 a sillaba dal mùsco matèrno 2 a e 5 a sillaba lontàna ripòsi 2 a e 5 a sillaba (G. Zanella) settenario 7 Ei fù. Siccome immòbile, 2 a e 6 a sillaba dàto il mortàl sospìro 1 a, 4 a e (. Manzoni) 6 a sillaba ottonario 8 Quant è bèlla giovinèzza 3 a e 7 a sillaba che si fùgge tuttavìa 3 a e 7 a sillaba (Lorenzo de Medici) novenario 9 Su tùtte le lùcide vètte, 2 a, 5 a e tremàva un sospìro di vènto 8 a sillaba (G. Pascoli) 2 a, 5 a e 8 a sillaba decasillabo 10 Soffermàti sull àrida spònda 3 a, 6 a e volti i guàrdi al varcàto Ticìno 9 a sillaba (. Manzoni) 3 a, 6 a e 9 a sillaba Ha un solo ictus sulla 2 a sillaba. Ha due ictus: sulla 1 a e sulla 3 a sillaba. Ha due ictus: uno fisso sulla 4 a sillaba, l altro mobile. Ha due ictus fissi: sulla 2 a e sulla 5 a sillaba. È uno dei versi più usati. Ha un ictus fisso sulla 6 a sillaba e uno o due accenti mobili nell ambito delle prime quattro sillabe. Ha un ictus fisso sulla 3 a sillaba e un altro (ma non sempre presente) sulla 7 a. La cesura cade solitamente dopo la 4 a sillaba. Presenta ictus fissi sulla 2 a, 5 a e 8 a sillaba. È un metro fortemente ritmato e cadenzato (ictus sulla 3 a, 6 a e 9 a sillaba).

10 PRTE 1 Laboratorio sillabe esempi accento osservazioni (num) ritmico endecasillabo 11 E come potevàmo // nòi cantàre 6 a, 8 a e a maiore (S. Quasimodo) 10 a sillaba a minore Ma tu chi se // che di nòi dimandàsti 4 a, 7 a e (D. lighieri) 10 a sillaba dodecasillabo 12 dagli àtrii muscòsi, // dai fòri cadènti 2 a, 5 a, 8 a e o doppio (. Manzoni) 11 a sillaba senario È il verso più usato nella poesia italiana. Presenta un ictus fisso sulla 10 a sillaba e diversi accenti mobili, perlopiù sulla 4 a, sulla 6 a, 7 a e 8^. La cesura cade solitamente dopo la 7 a sillaba (endecasillabo a maiore) o dopo la 5 a (endecasillabo a minore). Esistono, tuttavia, molte altre variazioni. È caratterizzato dalla cesura in posizione fissa, a metà, senza possibilità di sinalefe tra i due emistichi. Il verso libero Già durante l Ottocento, con l avvento del Romanticismo, molti poeti iniziarono la ricerca di una poesia che, meno condizionata dalle rigide regole della metrica, fosse più adatta alla libera espressione dei sentimenti. Ma fu soprattutto all inizio del Novecento che i poeti, desiderosi di sperimentare nuove tecniche espressive, imposero un taglio netto con la tradizione, inaugurando un nuovo modo di concepire la struttura del verso: non in assenza di regole, ma secondo regole nuove, magari stabilite di volta in volta per rispondere meglio alle esigenze espressive dei testi. Il verso libero, come significativamente venne definito per sottolineare la sua indipendenza da schemi metrici precostituiti, può assumere varie misure, ben più corte o ben più lunghe di quelle della tradizione; ma soprattutto assegna un importanza fondamentale alla disposizione grafica delle parole nello spazio bianco della pagina, conferendo loro una rilevanza assolutamente specifica nel complesso del testo poetico. Prendiamo, ad esempio, la celebre lirica, Fratelli, scritta da Ungaretti durante la tragica esperienza della Prima guerra mondiale, vissuta come fante nelle trincee al fronte. Il poeta si rivolge ad un drappello di soldati, suoi commilitoni, che stanno passando accanto alla sua postazione. L oscurità della notte non gli consente di scorgere le insegne del reggimento cui appartengono, ma egli avverte profondamente la dolente fraternità che unisce i soldati nella loro precaria condizione di vita. Giuseppe Ungaretti (1888-1970)

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 11 1. Parola appena nata: la parola fratelli, tremante, in quella notte di guerra, come una timida foglia appena spuntata. 2. aria spasimante: quella dell oscurità, lacerata da scoppi e lamenti. 3. involontaria rivolta: espressione spontanea dell animo, in un moto di ribellione all orrore scatenato dalla guerra. 4. presente fragilità: consapevole della propria fragilità. Puoi osservare come i versi, brevissimi, acquisiscano il loro forte valore evocativo proprio dall isolamento delle parole (soprattutto il termine fratelli) nel bianco della pagina in cui sono inserite, a suo modo parte integrante della poesia stessa. La rima La funzione della rima La rima è la presenza di suoni uguali, a partire dall accento tonico, in due parole perlopiù poste a fine verso. Saltàre e ballàre fanno rima, mentre temère e prèndere no, perché, pur finendo entrambe in ere, non presentano gli stessi suoni dopo l accento tonico. La rima ha, all interno del componimento poetico, una notevole importanza perché: con i suoi ritorni sonori contribuisce a scandire il ritmo del componimento; stabilisce rapporti fonici tra parole diverse; pone in relazione due termini, non solo sul piano del suono, ma anche del significato. I due termini possono avere un senso diverso, oppure porre in rilievo concetti opposti, situazioni antitetiche. Leggi, ad esempio, questa poesia: Diego Valeri (1887-1976) 1. cenerino: di colore grigio, come la cenere. 2. memorie: ricordi.

12 PRTE 1 Laboratorio Nella poesia incontriamo numerosi casi di rima. Con la rima mattutino (v. 1) e cenerino (v. 3) il poeta intende sottolineare i caratteri dell alba (odore e colore). La rima strisce/bisce (vv. 2 e 4) allude al sinuoso procedere dei rettili, analogo al percorso compiuto dal pensiero del poeta che si muove tra i ricordi e le immagini che legano il passato al futuro memorie/storie (vv. 6 e 7). Si parla, in questi casi, di rima semantica, o anche di somiglianza semantica, in quanto i vocaboli in rima rimandano alla stessa area di significato. Diversamente, invece, la rima discoprire/morire (vv. 5 e 8) sottolinea concetti opposti: la scoperta è un atto vitale che discorda con l idea della morte richiamata dalla parola morire. Si parla, in questo caso, di rima antisemantica o di opposizione semantica, in quanto il poeta ha attinto a opposte aree di significato. Le rime, dunque, contengono spesso una potenzialità espressiva molto intensa e non sono soltanto un fenomeno sonoro e ritmico. Tuttavia, è bene precisare che non tutte le rime valgono a istituire rapporti di significato; talvolta, infatti, hanno un valore puramente formale, che ha lo scopo di impreziosire il linguaggio poetico. Le rime possono essere distribuite secondo schemi regolari o irregolarmente. Di solito, per indicare lo schema delle rime in una poesia, vengono indicati con la stessa lettera dell alfabeto i versi terminanti con la stessa rima, con una diversa lettera quelli terminanti con rima differente e così via. Se nello stesso componimento compaiono versi lunghi e brevi, si usano generalmente lettere maiuscole (,, C, ecc.) per i versi di misura compresi tra l ottonario e l endecasillabo, lettere minuscole (a, b, c, ecc.) per quelli compresi tra il ternario e il settenario. I tipi di rima Rima baciata Si ha quando due versi consecutivi rimano fra loro: O cavallina, cavallina storna che portavi colui che non ritorna (Giovanni Pascoli, La cavalla storna) Rima alternata Rima incrociata o chiusa Rima incatenata o terza rima Unisce il primo verso con il terzo, il secondo verso con il quarto, e così via: Forse perché della fatal quiete tu sei l imago, a me sì cara vieni o sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zefiri sereni Unisce il primo verso al quarto, il secondo verso al terzo: Voi ch ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond io nudriva l core in sul mio primo giovenile errore quand era in parte altr uom da quel ch i sono (Ugo Foscolo, lla sera) (Francesco Petrarca, Voi ch ascoltate in rime sparse il suono) È detta anche rima dantesca, perché tipica della Divina Commedia. Lega insieme strofe di tre versi (terzine) in una specie di catena: il primo verso con il terzo; il secondo verso con il primo e il terzo della terzina successiva e così di seguito: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 13 hi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura! Tant è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch io vi trovai, dirò dell altre cose ch io v ho scorte. C C D C (Dante lighieri, Inferno, Canto I) Rime invertite Si succedono a tre a tre in ordine inverso (C-C; oppure C-C): (l acque) cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. C Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse C il fato illacrimata sepoltura. (Ugo Foscolo, Zacinto) Rima interna Collega due parole, una delle quali è interna al verso: Ma la balbuzie non basta e se anche fa meno rumore è guasta lei pure. (Eugenio Montale, Incespicare) Rima al mezzo Rima ipèrmetra Si ha quando la rima interna cade al termine di un emistichio (metà verso), cioè coincide con la cesura del verso: Passata è la tempesta, odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. (Giacomo Leopardi, La quiete dopo la tempesta) Si ha quando una parola piana (accento sulla penultima sillaba) rima con una sdrucciola (accento sulla terzultima) e la sillaba in più viene computata nel verso seguente o elisa (cioè tagliata, eliminata dal conteggio): È quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora e d oro. (Giovanni Pascoli, La mia sera) La sillaba finale no di restano, che causa la rima ipèrmetra, viene conteggiata nel verso successivo.

14 PRTE 1 Laboratorio ssonanza e consonanza Non si deve confondere la rima con l assonanza e la consonanza, che sono rimandi sonori la cui funzione è molto simile a quella della rima. L assonanza è la ripetizione, a partire dalla vocale accentata, di vocali identiche. Come i giri di ruote della pompa. Un giro: un salir d acqua che rimbomba. (Eugenio Montale, Casa sul mare) La consonanza è la ripetizione, sempre a partire dalla vocale accentata, di consonanti identiche.... traversando l alte nebulose; hai le penne lacerate dai cicloni, ti desti a soprassalti. (Eugenio Montale, Ti libero la fronte dai ghiaccioli) L enjambement Spesso nella poesia le frasi non coincidono sintatticamente con un verso, ma proseguono, per diventare un unità grammaticalmente e concettualmente dotata di senso. L enjambement, parola francese che significa «inarcatura», consiste proprio nella continuazione di una frase nel verso successivo a quello in cui è iniziata, annullando così la pausa di fine verso: Talor, mentre cammino per le strade della città tumultuosa solo, mi dimentico il mio destino d essere uomo tra gli altri, e, come smemorato, anzi tratto fuor di me stesso, guardo la gente con aperti estranei occhi. (Camillo Sbarbaro, Talor, mentre cammino per le strade) Il secondo verso è strettamente legato al primo perché della città costituisce il complemento di specificazione del vocabolo strade che si trova in fine di verso. nalogamente, nel quarto verso la parola uomo è strettamente legata al verbo essere, di cui costi tuisce parte nominale; infine il gruppo guardo (quinto verso) e la gente (sesto verso) sono anch essi inscindibili, trattandosi di verbo e complemento oggetto. Ovviamente l enjambement, che si può chiamare anche «spezzatura», ha un effetto tanto più intenso quanto più sono legati sintatticamente gli elementi separati. Si considerano, ad esempio, enjambement quelli che dividono: il soggetto dal verbo... e intanto fugge questo reo tempo... l articolo dal sostantivo Quelle mani, quel volto, il gesto d una vita che non è un altra ma se stessa (Ugo Foscolo, lla sera) (Eugenio Montale, mia madre)

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 15 l aggettivo dal sostantivo Il tramontano discendea con sordi brontoli. Ognuno si godeva i cari ricordi, cari ma perché ricordi il verbo dal complemento oggetto... Ormai disprezza te, la natura, il brutto poter che, ascoso, a comun danno impera (Giovanni Pascoli, Italy) (Giacomo Leopardi, se stesso) L enjambement, proprio perché altera la scansione tradizionale, può suscitare effetti diversi. Il primo effetto è quello di dilatare il ritmo del componimento fino a creare una continuità ritmica; in secondo luogo l enjambement serve a porre in particolare rilievo le parole che vengono separate con la fine del verso. Il risultato appare più intenso quando una sola parola della frase spezzata viene posta nel secondo verso: L aria si affina ed i passi si fanno leggeri. (Umberto Saba, Felicità) perché gli occhi dell uom cercan morendo il Sole... (Ugo Foscolo, Dei Sepolcri) La parola, rimanendo isolata, si carica di significato e spesso assume l importanza di un termine chiave. L enjambement è particolarmente impiegato dai poeti del Novecento, che ne fanno un uso del tutto personale. Nelle liriche di Ungaretti, per esempio, il verso è talmente frammentato che può coincidere con il singolo termine: i tagli mobili dell ombra ti sfoglierai. (Giuseppe Ungaretti, Giugno) La strofa I versi sono raggruppati in unità metriche, chiamate strofe, spesso legate non solo dal punto di vista ritmico, attraverso le rime, ma anche da quello logico-concettuale. Fino alla metà dell Ottocento, i poeti componevano in prevalenza liriche con strofe fisse, codificate in base al metro, al numero dei versi, alla distribuzione delle rime e degli accenti ritmici. Oggi il poeta è più libero e varia la lunghezza delle strofe e dei versi in base alla propria sensibilità. I tipi di strofa Distico Strofa di due versi a rima baciata, tipica dei componimenti popolari o, in alcuni casi, simile a cantilene infantili: sospira un poco e con la bianca mano si carezza la barba piano piano. (Diego Valeri, Il dottore di campagna)

16 PRTE 1 Laboratorio Terzina Strofa di tre versi, che possono essere a rima incatenata (come nella Divina Commedia di Dante), o rimanti in altro modo (ad esempio a rima incrociata): Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. hi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura! Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi, che pare dimenticato, tra il vapor leggero. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe cantilene C (Dante lighieri, Inferno, Canto I) C C (Giovanni Pascoli, Lavandare) Quartina Strofa di quattro versi a rima alternata o incrociata: San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Chinar la testa che vale? e che val nova fermezza? Io sento in me la stanchezza del giorno domenicale, (Giovanni Pascoli, X gosto) lentamente camminando per la città sconosciuta dove nessun mi saluta fuor che un cane a quando a quando C D D C (Marino Moretti, La domenica dei cani randagi) Sestina Strofa di sei versi, dei quali, secondo la tradizione, i primi quattro a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata: ll agitarti, lente cascan le trecce, nitide per l ambrosia recente, malfide all aureo pettine e alla rosea ghirlanda che or con l alma salute pril ti manda. a b a c d D (Ugo Foscolo, ll amica risanata)

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 17 Ottava Strofa di otto versi inquadrati in schemi differenti, il più frequente dei quali è costituito da sei versi in rima alternata e gli ultimi due in rima baciata. È la strofa tipica dei poemi cavallereschi: Per lo deserto vanno alla ventura: l uno era a piede e l altro era a cavallo; cavalcon per la selva e per pianura, sanza trovar ricetto o intervallo. Cominciava a venir la notte oscura. Morgante parea lieto e sanza fallo, e con Orlando ridendo dicia C È par ch io vegga appresso una osteria C (Luigi Pulci, Il Morgante) Prende il nome di strofa anche l insieme di più versi non inquadrati in schemi tradizionali, quindi un insieme irregolare, separato dagli altri da una riga bianca. bbiamo, in questo caso, la strofa libera, che presenta le seguenti caratteristiche: non ha un numero fisso di versi; i versi hanno un metro variabile, ma possono anche essere una combinazione di metri tradizionali (ad esempio la strofa leopardiana); le rime non seguono alcuno schema fisso (possono anche non esserci): Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio: stato soave, stagion lieta è cotesta. ltro dirti non vo ; ma la tua festa ch anco tardi a venir non ti sia grave. b b C d e F f E G h H G (Giacomo Leopardi, Il sabato del villaggio) La prima strofa è di cinque versi, la seconda è di nove. I versi sono endecasillabi e settenari, liberamente rimati. I principali tipi di componimenti poetici Nella tradizione poetica italiana, si sono affermati nel tempo alcuni tipi di componimenti che hanno goduto di lunga fortuna. Il componimento poetico è costituito da un insieme di strofe, in alcuni casi tutte uguali, in altri differenti fra loro. Come le strofe, anche i componimenti hanno subìto modifiche e innovazioni, fino allo stravolgimento profondo del Novecento, che ha impresso una svolta storica alla poesia italiana percorrendo la via delle forme libere e aperte.

18 PRTE 1 Laboratorio Esaminiamo i tipi più noti di componimenti che fanno parte della nostra tradizione letteraria. Sonetto Canzone Si tratta di un componimento breve costituito da due quartine e due terzine in endecasillabi. Le quartine hanno rima alternata o incrociata, mentre le combinazioni di rime delle terzine sono più ampie e varie. Il sonetto è un tipo di componimento che ha incontrato una fortuna molto vasta nella letteratura italiana dai suoi esordi (nel Duecento) fino ai primi anni del Novecento. Fra i componimenti poetici brevi, è il più complesso; la sua struttura si compone di più strofe, dette stanze, costituite da endecasillabi e settenari; solo raramente si trovano soli endecasillabi o soli settenari. La stanza può variare da canzone a canzone, sia nel numero dei versi sia nello schema metrico; tuttavia essa è sempre suddivisa in due settori, ciascuno dei quali costituito da almeno sei versi in rima. Il primo settore, detto fronte, è a sua volta suddiviso in due parti, denominate piedi, con rime che si rispondono. Il secondo settore, detto sirma, è anch esso frequentemente, anche se non sempre, diviso in due parti, le volte, rigidamente rimate. Fra la fronte e la sirma può trovarsi un verso di collegamento detto chiave, in rima con l ultimo verso della fronte. volte, al termine della canzone il poeta esprime, in una breve strofa di pochi versi, il suo commiato o congedo. Un esempio ti chiarirà meglio le idee: si tratta della prima stanza e del congedo di una notissima canzone petrarchesca. Francesco Petrarca (1304-1374) 1. acque: il fiume Sorgue, vicino a Valchiusa (Vaucluse), in Provenza, dove Petrarca risiedeva. 2. ove: sulle cui rive. 3. sola donna: che mi sembra la sola vera donna (è Laura, la donna amata dal poeta). 4. mi rimembra: mi ricordo. 5. al colonna: appoggio per il suo bel corpo. 6. angelico seno: leggiadro lembo (della gonna). 7. aere sacro: atmosfera resa sacra dalla presenza della donna amata. 8. aperse: colpì.

L aspetto metrico-strutturale UNITÀ 1 19 9. Se tu voglia: (rivolto alla canzone, personificata) fossi bella quanto vorresti essere. 10. poresti: potresti. 11. gir infra la gente: diffonderti fra la gente. Ode Derivata dalla canzone, ne ha semplificato lo schema, orientandosi verso la scelta di strofe più brevi, di numero variabile di versi, ed eliminando la chiave. I versi e lo schema metrico possono essere di vario tipo. Dal Settecento in poi, l ode ha prediletto contenuti di tono alto, pur non tralasciando argomenti di minore impegno. L esempio che segue è una breve ode composta da Giosue Carducci in memoria del figlio morto in tenerissima età. Giosue Carducci (1835-1907) 1. pargoletta: di fanciullo (il bimbo morì a soli 3 anni). 2. vermigli: rossi. 3. orto solingo: giardino silenzioso e deserto, perché non risuona più delle grida festose del figlio. 4. ristora: alimenta. 5. Tu: il poeta si rivolge al figlioletto. 6. fior inaridita: il bimbo era come un fiore per il padre, che ora si sente come un albero percosso da un fulmine e disseccato. 7. de l inutil vita: di una vita vuota e inutile. 8. fredda negra: è la terra del sepolcro, contrapposta, come la morte, alla luce, ai colori e al tepore del sole.