E SE I BAMBINI NON NASCESSERO SOTTO I CAVOLI?

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PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) E SE I BAMBINI NON NASCESSERO SOTTO I CAVOLI? Responsabile di progetto Gaetana Ragonesi ASL 22 - Staff Educ. Sanitaria Via Papa Giovanni XXIII, 1- Novi L. (AL) g.faragli@asl22.it Tel. 0143.826600 Fa 0143.826696 Partner Consorzio per i servizi sociali Filone tematico Azione 18 Sessualità e infezioni sessualmente trasmesse Prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse (IST) e delle gravidanze indesiderate nel setting comunità, scuola e servizio sanitario con target i ragazzi e gli adolescenti attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di conoscenze ed abilità. Destinatari finali Destinatari intermedi Ragazzi in età 11 17 anni Insegnanti Setting Scuole medie inferiori e superiori esistenti nel territorio dell ASL 22 Integrazione con azioni locali Il progetto nasce dalla cooperazione ASL/ Istituti scolastici in coprogettazione Tipologia dell intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro Durata Annuale ProSa on-line: P0799 VALUTAZIONE PROGETTO: 28/32 FINANZIAMENTO: 10.500

ABSTRACT Già nel 1967 l O.M.S. riconosce l aborto volontario come un importante problema sanitario per le donne e a livello europeo tra il 1975 e il 1985 quasi tutti i paesi deliberano leggi che regolamentano l I.V.G. In Italia con la legge 405/75 si istituiscono i C.F., quali strutture istituzionalmente preposte alla tutela della maternità e paternità responsabili da conseguire con interventi d equipe (medico, assistente sociale, psicologo) rivolti non solo al singolo e alla coppia ma anche ai gruppi e alle comunità (ad esempio luoghi di lavoro, scuole). Con la legge 194/78 che regolamenta l I.V.G. in Italia art. 1 le Regioni e gli Enti Locali promuovono e sviluppano i servizi. Nonché altre iniziative necessarie per evitare che l aborto sia usato ai fini delle limitazioni delle nascite. Emerge, quindi, l importanza di promuovere quelle iniziative di educazione sessuale sul territorio che tanto concorrono al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal legislatore. Nell analisi dei problemi (intesi come scarto tra osservato e atteso) esaminati nello studio della popolazione adolescente emergono: Gravidanze indesiderate che evolvono in interruzioni volontarie che pur essendo in diminuzione non sono accettabili; Maternità e paternità precoci ed inconsapevoli che rendono genitori degli adolescenti impreparati alle responsabilità genitoriali che mettono in crisi le reti parentali generando ricadute negative sulla qualità dell educazione dei figli nel medio e nel lungo periodo; Comportamenti a rischio in relazione alla possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse che possono incidere permanentemente sulla salute (AIDS) ma anche a breve termine (benessere personale) e lungo termine (infertilità della coppia). Nella programmazione degli interventi occorre tenere conto dei fattori causali del problema (P:A:R). Nell ambito dei comportamenti sessuali entrano in gioco la non conoscenza, ma anche i pregiudizi, la paura (con conseguente rimozione), il senso di colpa, il senso di impotenza, la percezione del rischio individualizzata ed il desiderio di autoaffermazione personale come uomo o donna. L informazione incide sul cambiamento di un comportamento solo su una bassa percentuale di popolazione, per la maggioranza bisogna agire anche sui fattori predisponesti del rischio. Obiettivi: far conoscere le potenzialità biologiche dell essere umano accrescere le informazioni sugli aspetti psicologici, relazionali, emozionali e riproduttivi della sessualità e prospettare e/o condividere percorsi alternativi accrescere il livello di consapevolezza dei giovani rispetto alle conseguenze di stili di vita a rischio sul piano sessuale (I.V.G., ragazze madri, contagio e proporre dei comportamenti sicuri, ma accettabili. Ad esempio evitare rapporti è un metodo sicuro per evitare le gravidanze e le malattie sessualmente trasmesse, ma chi fa educazione sanitaria deve studiare il problema e proporre delle strade percorribili. Il programma è proposto ai ragazzi delle III medie inferiori ed a quelli delle II medie superiori nella fascia 12-18. Si propongono 4 incontri nelle classi di 2 ore l uno con modalità relazionali non unilaterali ma concertative basate sul metodo esperienziale, tenendo conto delle conoscenze, delle credenze e degli atteggiamenti, esaltando il senso di autoefficacia di ognuno. Applicando le leggi ed utilizzando le risorse disponibili, ad esempio le strutture sul territorio e servizi ASL e sociali, gruppo dei pari, scuole e famiglie si possono raggiungere questi obiettivi. Il progetto sarà condotto da un ostetrica e da una psicologa da individuare ed avrà luogo nelle scuole durante l anno scolastico 2006-2007. Verrà utilizzato un questionario anonimo di gradimento/valutazione finale per la valutazione dei risultati, unitamente ai propositi di cambiamento dei comportamenti a rischio ed al numero di accessi ai servizi del territorio (spazio adolescenti consultorio, sportello famiglie del servizio sociale, centro adolescenti e servizio di Psicologia).

Ci sarà un concorso a tema dove le creazioni vincitrici verranno utilizzate per opuscoli pieghevoli da diffondere sul territorio per una buona visibilità del progetto.

1 REPORT 1. ATTIVITA E RISULTATI NELL AVVIO DEL PROGETTO 1.1. Costituzione del gruppo di progetto Condivisione con il gruppo di progetto (dr. Faragli, dr.a Bellingeri, dr.a Baima, sig.ra Ragonesi, sig.ra Ferlito, dr.a Cavo e dr.a Chiarlo) delle tematiche, degli obiettivi, delle metodologie e della programmazione in riferimento alla letteratura sull argomento. Gli operatori che lavorano nei consultori dell azienda e nei Centri adolescenti si sono dichiararti motivati, difatti perlopiù si occupano di salute sessuale nelle scuole da molti anni. Non ci sono state resistenze o conflitti. Si è programmato in itinere un evento formativo sull identità di genere per consentire al gruppo di progetto, agli insegnanti e agli operatori ASL dei servizi potenzialmente interessati, un percorso di approfondimento. Uno dei principali risultati raggiunti è stato lo scambio di informazioni ed il confronto tra gli operatori della stessa azienda sanitaria, che, spesso, a causa delle barriere geografiche e dell organizzazione del lavoro non riescono ad avere quei contatti tra loro che preludono la condivisione di obiettivi comuni. 1.2. Creazione di alleanze tra gli attori interessati al progetto Il progetto è stato condiviso con gli insegnanti, in particolare con i referenti alla salute di ogni scuola, attraverso incontri preliminari. Non sono emerse resistenze e conflitti. 1.3. Contatto della popolazione target e conduzione della diagnosi educativa Sono stati contattati i ragazzi interessati e intervistati con un questionario per valutare il loro interesse al nostro progetto, le modalità di interazione auspicate e la prevalenza di una richiesta piuttosto che di un altra. Gli obiettivi del progetto si confermano rilevanti ed interessanti per la popolazione target. I fattori determinanti sono stati selezionati in base alla letteratura ed alle valutazioni effettuate negli anni precedenti, sempre con interviste ai ragazzi coinvolti nelle attività di formazione della salute sessuale della nostra ASL. I cambiamenti proposti (il calo delle I.V.G. e dei rapporti non protetti) sono sembrati interessanti non tanto a livello statistico, ma soprattutto per le implicazioni emotive, pratiche e relazionali conseguenti le interruzioni di gravidanza e il contagio da malattie sessualmente trasmesse. Incrementare l uso dei contraccettivi è sembrata una strada percorribile per raggiungere l obiettivo, molto più di altre possibilità, come ad esempio l astinenza sessuale! 1.4. Diffusione del progetto Il progetto è stato diffuso all interno dell ASL 22 nell ambito del gruppo di lavoro per l educazione sessuale e fuori dall ASL 22 mediante presentazione diretta presso tutti gli ordini di scuole da parte del gruppo di progetto. 2. GERACHIA OBIETTIVI E ATTIVITA SVOLTE Sono iniziati gli accessi diretti nelle classi III delle scuole medie inferiori e nelle classi II delle medie superiori come previsto dal progetto. Regione Piemonte AZIENDA SANITARIA LOCALE n.22 Servizio di Psicologia Tel. 0143-332660 Sede legale: 15067 NOVI LIGURE (AL) via E. Raggio,12 tel. 01433321 ------ PARTITA IVA e CODICE FISCALE 01639670064 ----- 1

I tempi previsti sono un po slittati poichè il finanziamento regionale non è stato attivato, come previsto, il 30 settembre, ma al momento tutto sta procedendo regolarmente. 3. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Sono stati creati due questionari da somministrare agli alunni differenti tra le scuole medie e superiori; il primo riguarda la scelta degli argomenti, il secondo valuta invece il gradimento degli incontri (vedi allegati). 4. VARIAZIONI AL PROGETTO INIZIALE Al momento non sono state apportate variazioni al progetto iniziale. 5. PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO Dal 30/11/2006 alla fine di aprile 2007 si intende continuare il programma, come previsto, con la continuazione degli incontri nelle scuole di Novi, Acqui e Ovada ed entro fine giugno 2007 si prevede di organizzare e prendere parte al corso sull identità di genere. 6. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Tipologia di spesa Voci analitiche di Spese previste Modifiche voci di spesa Finanziamento richiesto Personale o 6450 No 7200 0 consulenze psicologiche o 750 incentivazione personale dipendente Attrezzature No 0 Sussidi 600 No 600 0 Spese di gestione e 2700 No 2700 0 funzionamento Spese di No 0 coordinamento Altro No 0 Totale 10500 10500 0 Spese sostenute (al 30/11/06) Regione Piemonte AZIENDA SANITARIA LOCALE n.22 Servizio di Psicologia Tel. 0143-332660 Sede legale: 15067 NOVI LIGURE (AL) via E. Raggio,12 tel. 01433321 ------ PARTITA IVA e CODICE FISCALE 01639670064 ----- 2