Parole introduttive Vorrei cominciare rendendo omaggio alla memoria di due grandi maestri che ci hanno recentemente lasciato: Maria Corti e D Arco Silvio Avalle. Ricordarli ad apertura di questo convegno non è solo un doveroso atto di omaggio e di riconoscenza: significa soprattutto sottolineare quanto i nostri studi e le nostre conoscenze sulla lirica italiana del Duecento e particolarmente sulla linea maestra che collega Guido Guinizzelli a Dante debbano a questi due protagonisti della filologia, che fin dall inizio della loro carriera hanno contribuito in maniera decisiva ad aprire nuove strade e prospettive di ricerca. Assume un valore quasi emblematico e a maggior ragione a cinquant anni di distanza che proprio nello stesso anno, il 1953, siano usciti i tre grandi saggi della Corti sulla lingua poetica delle origini (Studi sulla sintassi della lingua poetica avanti lo Stilnovo, Contributi al lessico predantesco: il tipo il turbato, la perduta e I suffissi dell astratto -or e -ura nella lingua poetica delle origini), e lo studio di Avalle sulla tradizione manoscritta proprio di Guido Guinizzelli, studio che è alla base dell edizione poi approntata per i Poeti del Duecento di Contini, e dunque, inevitabilmente, alla base di tutti i successivi sviluppi dell ecdotica guinizzelliana, fino all odierna edizione di Luciano Rossi, che verrà presentata e discussa proprio a conclusione del nostro convegno (del quale anzi costituisce per così dire il necessario presupposto). Che la Corti poi, in anni più recenti, sia ritornata, da una nuova angolatura e integrandoli con gli interessi danteschi, ai suoi studi cavalcantiani degli inizi, con un libro, La felicità mentale, che in un certo senso è all origine del successivo, fecondissimo dibattito, tuttora in corso, relativo al rapporto Cavalcanti-Dante (e alcuni dei protagonisti di questo dibattito sono qui 19
presenti), è altrettanto sintomatico quanto il filo diretto che collega il fondamentale studio giovanile di Avalle sulla tradizione di Guinizzelli alla titanica impresa della maturità delle Concordanze della lingua poetica italiana delle origini, coronata esattamente dieci anni fa dalla pubblicazione del primo volume, con l edizione dei testi: un opera e anzi, per l appunto, un impresa senza la quale è impossibile capire lo straordinario rinnovamento nel settore avvenuto negli ultimi anni. A quell impresa si legano per limitarmi solo a due casi emblematici l edizione Minetti delle rime di Monte Andrea e quella dei sonetti d amore di Guittone d Arezzo curata da Lino Leonardi. Ma a quell impresa si lega anche il rinnovato e per molti aspetti inedito interesse, contestuale agli sviluppi e al perfezionamento delle metodologie della filologia materiale, per i canzonieri lirici delle origini e in generale per i libri di poesia medievali, considerati nella loro organica struttura e nel loro autonomo significato culturale, ma anche nei loro aspetti materiali, linguistici e grafico-visivi. È di pochi mesi fa la riproduzione integrale, completata da un ricco volume di saggi, dei tre grandi canzonieri toscani del Duecento che ci hanno tramandato i testi delle nostre prime scuole poetiche, dai Siciliani agli albori dello Stil nuovo. Strumenti come questi, di cui oggi non si saprebbe davvero fare a meno, erano ancora di là da venire quando, nel 1976, si tenne a Monselice, su iniziativa di Gianfranco Folena, il convegno guinizzelliano da cui quello attuale trae in un certo senso la sua ragion d essere e, se posso dir così, i suoi stessi auspici. Di là da venire era tutta una serie di edizioni critiche commentate che costituiscono ormai dei punti fermi del nostro lavoro (e mi basti citare ancora l edizione di Franca Brambilla Ageno delle rime di Panuccio del Bagno, di Roberto Antonelli delle poesie di Giacomo da Lentini, di Stefano Carrai dei sonetti di maestro Rinuccino, di Domenico De Robertis delle rime del Cavalcanti, di Paolo Gresti dei sonetti anonimi del Vaticano, di Valentina Pollidori delle rime di Guido Orlandi). E di là da venire anche se di lì a poco sarebbero venuti erano infine quegli strumenti tanto delicati quanto indispensabili che sono i repertori metrici: dove l Italia, arrivata buon ultima, si può dire detti ormai legge. Lo mostra in maniera ammirevole l ultimo esempio di una serie già di per sé cospicua: l imponente Repertorio metrico dei poeti siculo-toscani di Adriana Solimena (cui si deve anche il pionieristico Repertorio metrico dello Stilnovo), che, sul modello ormai canonico del Repertorio metrico della Scuola Siciliana di Ro- 20
berto Antonelli, si affianca, completando il panorama duecentesco, a quello della ballata antica di Linda Pagnotta. Basterebbero questi pochi rinvii bibliografici per capire cos hanno significato questi ultimi venticinque anni per gli studi sulla lirica italiana antica, Dante compreso. Certo, i Poeti del Duecento di Contini, usciti nel 1960, restano ancora insostituibili, malgrado l aggiornamento rappresentato dal primo volume dell Antologia della poesia italiana diretta da Cesare Segre e Carlo Ossola. E non c è dubbio che uno dei punti di partenza obbligati per chi voglia dedicarsi, in riferimento ai lirici del Duecento, all arte del commento, resta sempre il Chiaro Davanzati di Aldo Menichetti, uscito nel 1965. E tuttavia l incremento che c è stato in quest ultimo quarto di secolo è, sotto ogni punto di vista, impressionante. Tale da giustificare pienamente, se non m illudo, il titolo ambizioso dato a questo convegno, che, a distanza di tanto tempo, intende collegarsi direttamente esserne insomma la continuazione e per così dire l ampliamento al piccolo ma memorabile incontro del 1976. Col che non voglio certo dire che quell incontro sia stato decisivo per gli studi di filologia e letteratura italiana antica, ma è significativo che alcune delle relazioni ivi pronunciate siano poi entrate a far parte integrante di volumi che restano a tutt oggi passaggi obbligati nei nostri studi: mi riferisco a Ai luoghi di delizia pieni del già ricordato Avalle, e soprattutto a Il nodo della lingua e il Verbo d Amore di Guglielmo Gorni, un libro che inaugurava tutta una stagione di revisioni e approfondimenti storico-critici che non si è ancora conclusa. E soprattutto è significativo che quel convegno, i cui atti uscirono nel 1980, abbia contribuito qui sì direi in maniera decisiva a tener desta l attenzione (un po sopita negli anni precedenti) sul padre del Dolce Stil nuovo, la sua opera e la sua posizione storica (e non soltanto in riferimento a Dante): attenzione ribadita dall incalzante serie di edizioni commentate uscite dopo il 1980 (ben quattro Sanguineti, Edwards, Pelosi e ora Rossi, senza contare quelle parziali) e recentemente ravvivata dall ampia monografia di Claudio Giunta sulla linea Bonagiunta-Guinizzelli e, da ultimo, dagli atti dell importante giornata di studi Intorno a Guido Guinizzelli, tenuta a Zurigo nel 2000, che verranno presentati nella tavola rotonda che domenica concluderà il convegno che oggi si apre. Certo, sarebbe stato bello presentare adeguatamente in questa sede anche altri contributi recenti di rilievo sulla poesia del secondo 21
Duecento e del primo Trecento, mai così frequenti come in questo scorcio d anno: in particolare gli atti del convegno su Guido Cavalcanti tenuto l anno scorso a Roma (ed è solo il primo dei prodotti dell anno cavalcantiano appena finito); ma anche l altro libro di Giunta testé uscito, Due saggi sulla tenzone (che prelude all imminente Versi a un destinatario), o l edizione commentata, a cura di Elena Maria Duso, delle rime di Giovanni Quirini, il primo imitatore veneto di Dante. Soprattutto, sarebbe stato magnifico presentare la nuova edizione critica delle rime di Dante cui Domenico De Robertis sta da anni attendendo: un lavoro monumentale la cui uscita inevitabilmente viene ritardata dalle cure continue e minuziose di cui ha bisogno. Se manca ancora l edizione, c è però tra di noi l editore: che ringrazio caldamente per aver accettato di aprire i lavori. La circostanza mi appare particolarmente significativa, giacché se mi è concesso un ricordo personale fu proprio De Robertis a presiedere, nel lontano 1976, la seduta del convegno monselicense sopra ricordato in cui il sottoscritto tenne la sua relazione su Guido Guinizzelli. Oggi come allora, il convegno è reso possibile dal decisivo sostegno, oltre che dell Università di Padova, dell Amministrazione Comunale di Monselice e dell Assessorato alla Cultura in particolare. Inutile sottolineare l importanza e il significato di questa collaborazione, che va ben oltre l ambito municipale e che mi appare tale almeno è il mio auspicio gravida di fecondi sviluppi anche per il futuro. Nota bibliografica Le opere citate compendiosamente nel corso della breve allocuzione introduttiva al convegno, che qui si riproduce, pressoché integralmente, nella forma in cui fu pronunciata, sono, nell ordine, le seguenti: M. CORTI, Studi sulla sintassi della lingua poetica avanti lo Stilnovo, «Atti e Memorie dell Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria», XVIII, 1953, pp. 263-365; EAD., Contributi al lessico predantesco: il tipo il turbato, la perduta, «Archivio Glottologico Italiano», XXXVIII, 1953, pp. 58-92; EAD., I suffissi dell astratto -or e -ura nella lingua poetica delle origini, «Rendiconti dell Accademia dei Lincei - Classe di scienze morali, storiche e filologiche», s. VIII, vol. VIII, 1953, pp. 294-312; D A.S. AVALLE, La tradizione manoscritta di Guido Guinizzelli, «Studi di filologia italiana», XI, 1953, pp. 137-162 (ora rist. in ID., La doppia verità. Fenomenologia ecdotica e lingua letteraria del Medioevo romanzo, 22
Tavarnuzze-Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2002, pp. 53-75); Poeti del Duecento, a cura di G. CONTINI, 2 voll., Milano-Napoli, Ricciardi, 1960; GUIDO GUINIZZELLI, Rime, a cura di L. ROSSI, Torino, Einaudi, 2002; M. CORTI, La felicità mentale. Nuove prospettive per Cavalcanti e Dante, Torino, Einaudi, 1983; Concordanze della lingua poetica italiana delle origini (CLPIO), a cura di D A.S. AVALLE e col concorso dell Accademia della Crusca, vol. I, Milano-Napoli, Ricciardi, 1992; MONTE ANDREA DA FIORENZA, Le rime, a cura di F.F. MINETTI, Firenze, Presso l Accademia della Crusca, 1979; GUIT- TONE D AREZZO, Canzoniere. I sonetti d amore del codice Laurenziano, a cura di L. LEONARDI, Torino, Einaudi, 1994; I canzonieri della lirica italiana delle origini, a cura di L. LEONARDI, 4 voll., Tavarnuzze-Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2000; Per Guido Guinizzelli. Il Comune di Monselice (1276-1976), Padova, Antenore, 1980; Le rime di Panuccio del Bagno, a cura di F. BRAMBILLA AGENO, Firenze, Presso l Accademia della Crusca, 1977; GIACOMO DA LENTINI, Poesie, edizione critica a cura di R. ANTONELLI, Roma, Bulzoni, 1979; I sonetti di Maestro Rinuccino da Firenze, a cura di S. CARRAI, Firenze, Presso l Accademia della Crusca, 1981; GUIDO CAVALCANTI, Rime. Con le rime di Iacopo Cavalcanti, a cura di D. DE ROBERTIS, Torino, Einaudi, 1986; Sonetti anonimi del Vaticano Lat. 3793, a cura di P. GRESTI, Firenze, Presso l Accademia della Crusca, 1992; V. POLLIDORI, Le rime di Guido Orlandi (edizione critica), «Studi di filologia italiana», LIII, 1995, pp. 55-202; A. SOLIMENA, Repertorio metrico dello Stil novo, Roma, Società Filologica Romana, 1980; EAD., Repertorio metrico dei poeti siculo-toscani, Palermo, Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, 2000; R. ANTONELLI, Repertorio metrico della Scuola poetica siciliana, Palermo, Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, 1984; L. PA- GNOTTA, Repertorio metrico della ballata italiana. Secoli XIII e XIV, Milano-Napoli, Ricciardi, 1995; Antologia della poesia italiana, a cura di C. SEGRE e C. OSSOLA, vol. I, Torino-Parigi, Einaudi-Gallimard, 1997; CHIARO DAVANZATI, Rime, a cura di A. MENI- CHETTI, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965; D A.S. AVALLE, Ai luoghi di delizia pieni. Saggio sulla lirica italiana del XIII secolo, Milano-Napoli, Ricciardi, 1977; G. GORNI, Il nodo della lingua e il Verbo d Amore. Studi su Dante e altri duecentisti, Firenze, Olschki, 1981; GUIDO GUINIZZELLI, Poesie, a cura di E. SANGUINETI, Milano, Mondadori, 1986; The Poetry of Guido Guinizzelli, edited and translated by R. EDWARDS, New York, Garland, 1987; GUIDO GUINIZZELLI, Rime, Premessa e commento di P. PE- LOSI, Napoli, Liguori, 1998; C. GIUNTA, La poesia italiana nell età di Dante. La linea Bonagiunta-Guinizzelli, Bologna, Il Mulino, 1998; Intorno a Guido Guinizzelli, Atti della giornata di studi (Università di Zurigo, 16 giugno 2000), a cura di L. ROSSI e S. ALLOATTI BOLLER, Alessandria, Edizioni dell Orso, 2002; Alle origini dell io lirico. Cavalcanti o dell interiorità, volume monografico di «Critica del testo», IV/1, 2001, pp. 1-345; C. GIUNTA, Due saggi sulla tenzone, Roma-Padova, Antenore, 2002; ID., Versi a un destinatario. Saggio sulla poesia italiana del Medioevo, Bologna, Il Mulino, 2002; GIOVANNI QUIRINI, Rime, a cura di E.M. DUSO, Roma-Padova, Antenore, 2002. L edizione critica di Domenico De Robertis della rime di Dante è uscita nell estate 2002: DANTE ALIGHIERI, Rime, a cura di D. DE ROBERTIS, Firenze, Le Lettere, 2002, 3 voll. in 5 tomi. 23