ISTITUTO EUROPEO PER L UGUAGLIANZA DI GENERE

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ISTITUTO EUROPEO PER L UGUAGLIANZA DI GENERE ALESSIASAGLIANO

EUROPEAN INSTITUTE FOR GENDER EQUALITY L istituto europeo per l uguaglianza di genere è un organismo autonomo dell Unione europea. Tra gli obiettivi dell istituto, diventato operativo nel 2010, c è quello di promuovere la lotta contro le discriminazioni basate sul sesso e sensibilizzare le cittadine e i cittadini dell UE diventando un centro di conoscenza, raccolta di dati attendibili e condivisione di esperienze e competenze utili in materia di uguaglianza di genere. L uguaglianza tra donne e uomini rappresenta un valore fondamentale dell Unione europea ed è vitale per la sua crescita economica e sociale, infatti è sancito nei suoi trattati e nella Carta dei diritti fondamentali dell UE. Nonostante ciò, ancora oggi sussiste un deficit democratico evidente per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla definizione delle politiche dell UE, infatti l Unione europea è soltanto a metà della strada che conduce a una società in cui sia realizzata la parità di genere. L istituto è gestito da un consiglio di amministrazione composto da 18 rappresentanti degli Stati membri e un rappresentante della Commissione europea. A questi organi l EIGE fornisce competenze di alto livello, infatti per evitare duplicazioni e migliorare l efficacia è stata instaurata una stretta cooperazione con le agenzie dell UE che si occupano di tematiche correlate. La sede è situata a GediminoProspektas a Vilnius in Lituania. Il compito più impegnativo che si assume l EIGE è quello di rimuovere gli stereotipi di genere dal momento che essi sono una delle cause più persistenti di disuguaglianza tra donne e uomini. Nasce così la necessità di esplorare le attitudini delle persone per poi identificare quelli che sono i possibili stimoli e i possibili ostacoli al cambiamento con il fine di sviluppare dei metodi efficaci, affinché vengano superate le nozioni di femminilità e mascolinità. Proprio su questa tematica nel 2010 l EIGE ha avviato uno studio, avvalendosi in varie occasioni dell aiuto del suo forum di esperti europei, per raccogliere storie di vita vissuta di cittadini degli Stati membri e analizzare quelle che sono le influenze degli stereotipi di genere sulle persone. La relazione finale è stata resa disponibile a tutti nell autunno del 2011. Il 2010 è stato un anno significativo per l EIGE in quanto si è particolarmente impegnato per assicurare il rapido completamento della fase d insediamento dell agenzia, infatti nell attesa dell autonomia finanziaria e amministrativa e con il fine di realizzare compiti concreti, il programma di lavoro annuale del 2010 è stato concentrato su poche aree chiave.

La prima fase dello studio è stata quella di incrementare in modo radicale il numero delle ricerche avviate, così da iniziare a raccogliere i primi dati e le relative informazioni a partire da giugno 2010. Il metodo adottato dall istituto è stato soprattutto quello di accrescere la visibilità del contributo fornito dalle donne alla crescita economica, ma allo stesso tempo anche quello maschile nel migliorare la parità di genere. Inoltre, sono state scelte tre aree tematiche pilota al fine di raccogliere più informazioni: - Il settore della riconciliazione tra lavoro e vita familiare; - La violenza di genere; - La tematica uomini e mascolinità. Gli studi dell istituto europeo per l uguaglianza di genere si dividono in 4 temi fondamentali: 1) Gender mainstreaming (l integrazione di genere) 2) Gender-basedviolence (la violenza di genere) 3) Monitoring the Beijing Platform for Action (monitorare la piattaforma di azione di Pechino) 4) Gender equalityindex& gender statistics (indice dell uguaglianza di genere e statistiche di genere). 1) Il gender mainstreaming è una strategia utilizzata per integrare la prospettiva di genere in tutte le politiche e in tutti i programmi delle istituzioni dell Unione europea e degli Stati membri. L integrazione di questa dimensione di genere nelle politiche dell UE è una priorità politica dal 1996, ma nel 1999 è stata incorporata nel trattato di Amsterdam ed è diventata una base giuridica vincolante per la relativa attuazione a livello UE. La banca dati dell EIGE contiene materiali utili, orientamenti, idee, suggerimenti e spunti su come attuare l integrazione di genere e come formare i soggetti interessati, infatti presenta profili aggiornati di formatrici e formatori e organizzazioni che offrono corsi di formazione in materia di genere in tutta l Unione europea. Affrontando questo tema è possibile imbattersi in termini come buone pratiche di mainstreaming di genere o tabelle di marcia. Una buona pratica è un approccio, uno strumento o un iniziativa che si è rivelata efficace, cioè ha prodotto i risultati previsti e ha determinato un impatto positivo sulla riduzione delle disuguaglianze di genere. Una tabella di marcia invece indica come procedono le varie fasi di un attività in base a quelli che sono gli scopi prefissati, ad esempio, sul tema dell uguaglianza di genere, la tabella di marcia della Commissione europea per la parità tra donne e uomini 2006-2010 sottolinea la necessità di un maggiore coinvolgimento degli uomini nelle attività di cura della persona. 2) La violenza di genere per lungo tempo non era stata percepita come un problema importante, infatti spesso veniva supportata e giustificata da regole sociali e culturali e le donne venivano lasciate sole ad affrontarla. Nella Carta delle donne dell Unione europea (marzo 2010) si afferma il principio secondo il quale la violenza contro le donne è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse. Nell Unione europea nove persone su dieci che subiscono violenza da parte del partner sono donne e ciò nuoce anche intere famiglie, le comunità e la società nel suo insieme. Per facilitare l attuazione di interventi efficaci e l adozione di politiche fondate sui fatti,

nasce la necessità di dati comparabili sulla violenza di genere nei 28 Stati membri dell UE. Questo compito viene assorbito dall EIGE, che mette a disposizione dati e informazioni attendibili, infatti dal 2010 ha condotto vari studi su temi delicati come la mutilazione femminile e la violenza domestica. Lo studio sulla mutilazione femminile è stato richiesto da VivianeReding, vicepresidente della Commissione europea. La relazione finale illustra la situazione della mutilazione genitale femminile negli Stati membri dell UE e mostra sia la raccolta di metodi e strumenti per la lotta in materia, sia le buone pratiche organizzate in base alla prevenzione, alla protezione, all azione penale, ai servizi di sostegno e alla cooperazione. Lo studio sulla violenza domestica è stato invece condotto nel 2012 e ha prodotto una raccolta di risorse bibliografiche, metodi, strumenti e buone pratiche per la prevenzione e la protezione contro la violenza domestica, concentrandosi su tre ambiti principali: la formazione in materia di genere, la sensibilizzazione e i servizi di sostegno alle vittime. Inoltre, metodi e strumenti sono stati raccolti tramite interviste e questionari nei 28 Stati con il sostegno di esperti nazionali in ciascun paese. 3) La piattaforma di azione di Pechino è l impegno assunto dall UE nel 1995 nell ambito delle Nazioni Unite. Dal 2010 l EIGE ha pubblicato quattro relazioni che hanno fornito i primi dati confrontabili e attendibili a livello UE per la piattaforma di azione e messo a punto i primi indicatori sull uguaglianza di genere nei settori dell ambiente e dei media. I titoli delle relazioni sono: - Donne ed economia nel 2011; - Uguaglianza di genere e cambiamento climatico nel 2012; - Violenza contro le donne nel 2012; - Donne e media nel 2013 che rivela che il settore dei media continua ad essere dominato da uomini (la presenza femminile al vertice delle organizzazioni del settore è ancora estremamente limitata), sebbene le donne costituiscano quasi la metà della forza lavoro e rappresentino oltre la metà dei laureati nelle professioni legate ai media. 4) L elaborazione dell indice sull uguaglianza di genere è stata avviata in seguito alla proposta della Commissione europea di introdurre uno strumento di valutazione dell uguaglianza di genere nella tabella di marcia 2006-2010 ed è poi stato incluso come compito dell EIGE nel piano d azione 2010-2015 della Commissione. L indice sull uguaglianza di genere mira a offrire un indicatore concepito per misurare l uguaglianza di genere negli Stati membri a livello dell UE, fornire uno strumento per sostenere i responsabili delle decisioni nel valutare la distanza tra lo Stato membro e il raggiungimento dell uguaglianza di genere, consentire confronti tra diversi ambiti dell uguaglianza di genere e misurare nel tempo i risultati conseguiti.

Elaborare un quadro concettuale per la descrizione dell uguaglianza di genere è difficile a causa della complessità del tema. Dopo analisi approfondite di documenti fondamentali per la politica sull uguaglianza di genere, sono stati scelti otto domini: sei associati in un indice principale e due che non sono compresi nell indice centrale perché il fenomeno riguarda solo un gruppo limitato della popolazione. Il primo dominio è quello del LAVORO: le donne hanno probabilità notevolmente inferiori di partecipare al mercato del lavoro e più probabilità di lavorare a tempo parziale o di essere impiegate nell ambito dell economia informale. Inoltre, si assiste ad un eccessiva rappresentanza femminile in campi quali l istruzione e la sanità e ad una rappresentanza estremamente ridotta negli ambiti della scienza, dell ingegneria e della tecnologia. Le donne sono poi coinvolte in attività lavorative non standard o precarie che offrono minori opportunità di formazione e promozione, infatti il trattato di Lisbona prevede l impegno a sostenere gli Stati membri nel raggiungimento della parità tra donne e uomini relativamente alle opportunità professionali e al trattamento sul posto di lavoro. Il secondo dominio è quello del DENARO: le donne tendono a disporre di risorse finanziarie inferiori rispetto agli uomini, risultano quindi meno abbienti e più a rischio di povertà. Il principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è sancito dal trattato sul funzionamento dell Unione europea (articolo 157). Il terzo dominio è quello del POTERE: vi è una bassa percentuale di donne rappresentate negli ambiti sociali, ad esempio ai vertici dei consigli scientifici, in qualità di rettori universitari o all interno della magistratura e in quella che è la partecipazione ai processi decisionali. Il quarto dominio è quello della CONOSCENZA: il numero di laureati di sesso femminile è superiore a quello degli uomini. Nonostante le donne accedano sempre più ad ambiti tradizionalmente dominati dalla presenza maschile, non è possibile affermare il contrario.

Il quinto dominio è quello del TEMPO: negli ultimi 50 anni il tasso di partecipazione degli uomini al mercato del lavoro è rimasto relativamente stabile, mentre vi è stato un aumento considerevole della partecipazione delle donne. Ciò si traduce in minori opportunità di dedicare tempo alle attività sociali culturali o civiche. Nasce la necessità di adattare l organizzazione della società ad una distribuzione più equa dei ruoli assegnati a donne e uomini. La strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 riconosce l esistenza di disuguaglianze in quanto al diritto ai congedi familiari, nello specifico ai congedi di paternità e per assistenza, e l esigenza di affrontare tali disuguaglianze affinché sia le donne che gli uomini possano raggiungere l indipendenza economica. Il sesto dominio è quello della SALUTE: le donne vivono più a lungo ma registrano un numero inferiore di anni in buona salute, mentre gli uomini sono più a rischio di perire di morte violenta, di essere vittime di incidenti automobilistici, fumo, eccessi nel bere o rapporti sessuali non protetti. Infine, le donne hanno maggiori probabilità di accedere alle strutture sanitarie per via del loro ruolo nella società e delle loro esigenze riproduttive, sebbene la posizione che occupano all interno della famiglia le induce ad anteporre le esigenze di altri alle proprie. I due domini che non sono compresi nell indice centrale sono le DISUGUAGLIANZE INTERSEZIONALI e la VIOLENZA. I valori relativi a questo primo dominio non vengono presi in considerazione nel calcolo del valore finale dell indice. Poiché donne e uomini non possono essere considerati gruppi omogenei, tale dominio prende in esame altre caratteristiche in grado di influenzare l uguaglianza di genere, come il concetto di diversità che presuppone che non sia sufficiente porre enfasi solamente su categorie binarie di genere. Il dominio della violenza esamina la violenza di genere contro le donne, ma non influisce sull indice in quanto resta vuoto a causa della mancanza di dati. L obiettivo del Centro di risorse e documentazione dell EIGE è conservare la memoria istituzionale di tutto il lavoro in materia di uguaglianza di genere svolto a

livello di Unione europea e renderla accessibile a tutti. Il Centro assolve tre funzioni principali: organizzare un unica raccolta di dati che finora erano sparsi tra più fonti, diffondere le nuove conoscenze e risorse prodotte dall Istituto stesso e fornire una piattaforma di collaborazione e scambi di competenze online. Per conseguire questi obiettivi sono stati creati tre strumenti principali: una biblioteca telematica (che offre accesso a più di 300.000 risorse) e fisica (che comprende due aree: una biblioteca generica e una biblioteca specialistica articolata in cinque raccolte principali); un centro di conoscenze (che comprende relazioni sulle ricerche, banche dati di metodi, strumenti e buone pratiche, fatti e cifre sull uguaglianza di genere dell EIGE stesso) e una rete EuroGender (ovvero la rete elettronica europea sull uguaglianza di genere, una piattaforma di collaborazione online ospitata sul sito web dell EIGE). I risultati hanno dimostrato che l UE è a metà strada verso la realizzazione della parità di genere, benché vi siano notevoli differenze tra gli Stati membri in quanto alla distanza dalla meta. Questi risultati mostrano la portata del lavoro ancora da fare per arrivare a una reale parità di genere.