La riforma del governo locale a seguito della legge 56/2014

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La riforma del governo locale a seguito della legge 56/2014 La collaborazione tra Province e Comuni: funzioni fondamentali e amministrazione condivisa 5 luglio 2017 Provincia di Salerno - A. De Stefano

Comunità locali di area vasta, enti associativi comunali di area vasta che esercitano alcune funzioni fondamentali pianificazione territoriale, ambiente, trasporti, viabilità, edilizia scolastica e offerta formativa, pari opportunità

Le Province al servizio dei Comuni l assistenza tecnica e la raccolta dati; la Stazione Unica Appaltante; l organizzazione di concorsi e delle procedure selettive; le ulteriori funzioni che le Province possono svolgere di intesa con i Comuni sulla base delle scelte che faranno le assemblee dei Sindaci. gestione del personale, contenzioso, Servizi informatici, polizia locale

amministrazione condivisa sviluppare una più stretta collaborazione tra Comuni e Province evitare i conflitti di competenza individuare le soluzioni migliori, più efficienti e funzionali, in modo da garantire servizi migliori possibili alle comunità rappresentate, con le risorse a disposizione, sia a livello comunale, sia a livello di area vasta.

gestione associata

Le forme e modalità associative. a) le convenzioni (art.30 TUEL). b) le unioni dei comuni (comma 28-bis, art.14, d.l. 78/2010; art. 32 TUEL, con le modifiche ed integrazioni da ultimo dall art. 1, comma 105, della legge 56/2014): momento di passaggio, verso un approdo, che preveda, come termine conclusivo del percorso associativo, la fusione dei comuni

Unioni di comuni Obbligo= tutti i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti ovvero fino a 3.000 abitanti se appartenevano (prima del d.l. 78/2010) o appartengono tuttora ad una comunità montana. (la questione riguarda, inevitabilmente, anche quelle - per ora escluse) Regioni art. 14 del d.l. 78/2010, mod. dall art. 19 del d.l. 95/2012 e dalla legge 56/2014: (comma 30) stabilire, sulle materie di competenza Regionale, la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area geografica per lo svolgimento, in forma obbligatoriamente associata da parte dei comuni delle funzioni fondamentali, secondo i princìpi di efficacia, economicità, di efficienza e di riduzione delle spese; (comma 31) stabilire un diverso limite demografico per le convenzioni e per le unioni dei comuni diverso dai 10.000 o 3.000 abitanti (per i comuni montani) fissato dalla norma statale per la gestione obbligatoriamente associata delle funzioni

L ASSOCIAZIONISMO OPPORTUNITA miglioramento dei servizi, misurabile e percepito dai cittadini; attivazione di nuovi servizi, prima non presenti; risparmio relativo di risorse: riduzione dei costi pro-capite dei servizi; sviluppo delle competenze e della motivazione del personale; costruzione di un rapporto di fiducia fra gli amministratori; sviluppo di reti di relazione esterne con altri attori pubblici e privati; superamento delle visioni campanilistiche, creazione di un identità territoriale allargata, che comprende e valorizza quelle comunali.

L ASSOCIAZIONISMO CRITICITA venire meno delle convenienze del patto associativo (aumento dei costi, peggioramento dei servizi, lamentele dei cittadini); insoddisfazione per la ripartizione di costi e benefici fra i partner; carenza di leadership e venir meno del sostegno politico; carenze del management associativo nella gestione della rete; trasferimento critico, alla gestione associata, del personale; difficoltà della gestione economico-finanziaria;

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