Roberto Casati 12/05/09 1/7 Roberto Casati Institut Nicod CNRS-EHESS-ENS Ecole Normale Supérieure casati AT ehess.fr Intervento per Lo spazio del Nomos, Napoli 30 Maggio 2009 Sono molto lusingato di poter partecipare a questo incontro. Ero moderatamente preoccupato quando mi sono stati comunicati l'obiettivo (il rilancio di Napoli) e il formato (una discussione su Lo spazio del nomos ); temi difficili e rischiosi. In realtà, come vedrete, ho deciso di prendere alla lettera il titolo che di per sé è molto metaforico. Parlerò di leggi, ma anche di spazio: del modo in cui si possa ribaltare - un'operazione spaziale il nostro rapporto con la legge. Farò anche una proposta embrionale ma molto concreta. Mi interessano le soluzioni creative; sto scrivendo un testo con uno psicologo cognitivo, Vittorio Girotto, sulle soluzioni che sono particolarmente controintuitive. Un esempio di soluzione controintuitiva è la compravendita del posto in coda. Perché non viene generalizzata? Quali intuizioni morali o informazionali la bloccano? Un altro esempio, che ho visto applicare per la prima volta a Napoli, è la tariffa negoziata per i taxi sui percorsi urbani. La utilizzate o pensate di poter calcolare meglio del tassita i tempi di percorrenza? Avete pensato al fatto che in tariffa negoziata il tassista ha un incentivo a fare presto? Le soluzioni controintuitive sono le cose cui di solito non si pensa perché qualche aspetto della situazione blocca l'immaginazione. Ma hanno un immenso potenziale pratico e politico. Con Girotto abbiamo studiato in particolare una classe di soluzioni a specchio, che consistono nel ribaltare i termini del problema. Un esempio: perché non acquistare i biglietti all'uscita di un museo invece che all'entrata? Si evita la coda all'ingresso. Perché non rendere fragili e costosi i paraurti invece che robusti ed economici? (Un'idea di Bruno Munari che ho avuto come docente a Milano.) È vero che di solito sono gli adulti ad accompagnare i bambini, ma a volte non si ha un vantaggio nel richiedere che gli adulti devono venir accompagnati dai bambini? Per esempio se si vuole limitare gli accessi a certi spazi pubblici. Altro esempio, che non ho visto ancora applicato, il ribaltamento della massima il tempo è denaro. Se si vogliono controllare gli eccessi di velocità, perché oltre alla multa, che permette di comprare tempo e continuare a correre ( il denaro è tempo ) non si impone una sosta forzata? Per venire al nostro tema, consideriamo l'immagine stereotipa della legalità: gli italiani non si curano delle leggi. Per quale ragione, secondo lo stereotipo? O non le conoscono, o non le rispettano, o non hanno il senso della legge e addirittura quello del bene e del male. Ho scritto in vari luoghi dell'implausibilità della terza ipotesi. I signori che gettano i sassi dal cavalcavia e quelli che stornano un euro al mese da un milione di conti che gestiscono non pensano di fare una buona azione. Sulla prima ipotesi, ho poco da dire; Nemo censetur ignorare legem, si presume sempre e comunque la conoscenza della legge, ma è vero che serve anche un sistema che renda l'accesso facile e trasparente; aiuta probabilmente
Roberto Casati 12/05/09 2/7 un'educazione civica precoce (ma non ho dati al riguardo). È la seconda ipotesi quella che mi interessa e che intendo ribaltare. Gli italiani hanno senso morale, conoscono la legge: ma non la rispetterebbero (avendo senso morale, sarebbero quindi in una situazione di conflitto cognitivo o emotivo, più o meno latente.) Se questo è il problema, è facile immaginare un'industria di soluzioni, sulla cui efficacia vera e presunta non mi posso pronunciare: incentivi e disincentivi che rendono certi comportamenti costosi e altri vantaggiosi, in armonia con le intenzioni del legislatore e della collettività. (Di passaggio, la ricerca empirica in molti casi ha mostrato che gli incentivi sono nettamente migliori delle campagne di sensibilizzazione ; per esempio nel caso della sicurezza stradale. I tedeschi, curiosamente pragmatici, traducono il motto latino di cui sopra come Unwissenheit schütz vor Strafen nicht, l'ignoranza non ti salva dalla punizione.) Mi pare che ci stiamo chiedendo come far sì che si diffonda un preteso senso di legalità. Ma, ripeto, il concetto non è chiaro, e l'obiettivo sfuggente. Per riassumere, stiamo cercando di avvicinare il cittadino alla legge? Ribaltiamo il problema: avviciniamo la legge al cittadino. Che cosa ho in mente? Un dato che mi ha sempre impressionato del mondo latino rispetto a quello angolsassone è l'assenza di think tank, di associazioni forti che sappiano fare lobby proponendo progetti di legge. Ci sono certo fondazioni come ItalianiEuropei o FareFuturo o l'associazione 360, ma siamo sempre (con alcune eccezioni) nel dominio della riflessione più che della proposta (Il vero think tank italiano è il Vaticano. Nelle discussioni intorno a progetti di legge non è inusuale ascoltare riferimenti contenuti elaborati nelle encicliche o nelle lettere della CEI. Penso che ci sia spazio per migliorare, quantomeno aumentando la varietà.) Il mio invito quindi è di mettere le associazioni al centro della nostra riflessione, e dare loro degli strumenti per fare proposte normative. Fare in modo che i cittadini invadano lo spazio del nomos. Che si misurino con la complessità di una proposta normativa. Che entrino nel gioco complesso dei negoziati concettuali tra principi, punti di vista, valutazione delle conseguenze previste. Penso che sia un esercizio utile alla collettività in tre sensi: permette di snidare proposte cui non pensa il legislatore, dà forza al terzo settore, e crea una riflessione diffusa, partecipata, sulla legge. Un esempio di questo lavoro è l'articolazione tra un camp di riflessione (che ho avuto il piacere di organizzare per conto dell'associazione Democratici Parigi) sulle proposte di riforma dell'università e della ricerca, da un lato, e dall'altro la scrittura di una proposta di legge (coordinata da Riccardo Spezia) sulla creazione di una fondazione (PRIME) per attrarre talenti in Italia che abbiamo messo a punto e che è stata presentata di recente alla Camera. Non è detto che la proposta diventi legge; ma certo il percorso è stato intenso e utile per tutti gli attori. Scrivere la legge; dettare legge; è la parola chiave del mio contributo. 1 Per essere ancora più fattivo, vorrei a questo punto fare una proposta di lavoro basandomi su una buona 1(Come abbiamo osservato con Gino Roncaglia, non si tratta soltanto di creare strumenti collaborativi come un wiki; Wikipedia funziona perché idealmente c'è un orizzonte di consenso fattuale (la mia data di nascita è il 1961); un wikilex non ha questo orizzonte, e la composizione del dissenso deve usare procedure complesse, non solo informatiche.)
Roberto Casati 12/05/09 3/7 pratica che ho scovato a Parigi. Si tratta di trarre ispirazione da un'iniziativa della regione Ile-de-France 2, per il momento unica in Europa. La Regione finanzia borse di dottorato o di postdoc (50k euro lorde /anno) per progetti sviluppati in collaborazione da associazioni territoriali (Onlus, ONG) e laboratori di ricerca. Almeno uno dei due partner deve risiedere nella Regione. Si tratta, nelle parole del bando, di aiutare la partecipazione della società civile alla produzione delle conoscenze, di rinforzare il processo di democrazia in Ile-de- France, e di diversificare le fonti potenziali d'innovazione sociale. I progetti sono finanziati su periodi di 3+3 anni 3. Sono progetti che riflettono le realtà locali: organi consultivi per i portatori di handicap, studio della biodiversità nella regione, tecniche multimediali, ecc. Non saprei declinarli all'esempio campano o napoletano. Ma il punto non è tanto di definire qui delle priorità: il punto è di creare un bando che permetta a delle realtà sorprendenti di emergere e di professionalizzarsi al contatto con la ricerca scientifica. Sicuramente questo tipo di iniziativa ha mordente in aree, come la Campania, che hanno un tessuto universitario denso ed eccellente. Come procedere? Serve una legge regionale che istituisca il bando e provveda una copertura. Per avere un ordine di grandezza, IdF finanzia una dozzina di nuovi progetti all'anno, quindi a regime (considerando progetti solo triennali) 50k euro per 12 per 3 = 1,8M euro/anno. In effetti un po' meno, 1,5M, perché 50k euro è il tetto massimo. L'ammontare finanziato dal 2005 è di 5M euro. Dato che mi piace il go and stop (un'altra simmetria rispetto al lento stop and go ) ho copiato sotto il testo istitutivo dei PICRI, desunto dal Rapport 18-05 del Conseil Régional Ile-de-France. 4 Questo è il mio contributo alla discussione. Ho parlato di spazio della legge, suggerendo che si tratti di uno spazio di cui i cittadini devono appropriarsi, più che di uno spazio cui devono essere sensibilizzati. Ho proposto un incoraggiamento alle attività di scrittura normativa: le associazioni dovrebbero proporre strumenti normativi. Ho fatto un esempio che offre una ulteriore possibilità di rendere efficace il lavoro delle associazioni. Spero di esser stato utile. Roberto Casati 2(11,5 milioni di abitanti, 1281 comuni, 12000 km2, quasi mille abitanti al Km2, immigrazione intorno al 20%, di cui un quinto EU. È una delle regioni più ricche del mondo, ha un di PIL 462 miliardi di euro, > 40k euro pro capite, ovvero il 170% della media europea), diciannove termovalorizzatori. A titolo di paragone: Campania, 13600 Km2, 551 comuni, 500 abitanti/km2 (maggiore densità abitativa italiana, con punte di 2600 abitanti km/2 a Napoli), PIL < 100 mld euro, PIL pro capite 16300 euro). 3 http://www.iledefrance.fr/recherche-innovation/picri/ Una lista di progetti finanziati si trova qui: http://www.iledefrance.fr/recherche-innovation/picri/projet-2008/ 4http://www.innovating-regions.org/download/0004578.pdf
Roberto Casati 12/05/09 4/7 Appendice: CONSEIL REGIONAL D ILE DE FRANCE C R 1 8-05 RAPPORT POUR LE CONSEIL REGIONAL D ILE-DE-FRANCE PRESENTE PAR MONSIEUR JEAN-PAUL HUCHON, PRESIDENT DU CONSEIL REGIONAL D ILE-DE-FRANCE M A I 2 005 Enseignement supérieur, Recherche, Innovation Rapport de cadrage 2005-2010 [...] ANNEXE 5 : DISPOSITIFS DE SOUTIEN AU DIALOGUE ENTRE SCIENCE ET SOCIETE L action en faveur de la culture scientifique et citoyenne s adresse à deux types d interlocuteurs : associations citoyennes amenées à développer des partenariats avec des institutions de recherche dans le cadre de recherches sur des sujets scientifiques à fort impact sociétal (dispositif PICRI), grand public (notamment le jeune public, filles et garçons) qu il s agit de sensibiliser aux enjeux de la science afin de revaloriser les carrières scientifiques et d impliquer des citoyens dans les débats liés à la science et à la technologie (dispositif Culture scientifique et citoyenne).
Roberto Casati 12/05/09 5/7 1. Dispositif 1 : Soutien aux partenariats institutions - citoyens pour la recherche et l innovation (PICRI) 1.1. Contexte Les profondes transformations sociales, politiques, éthiques et juridiques entraînées par la science et les technologies nécessitent aujourd hui une meilleure régulation démocratique. Il s agit de retisser les liens entre la science et la société civile en intégrant les enjeux sociétaux de la science en amont dans les politiques publiques de recherche. Il s agit également d élargir l accès au savoir scientifique dans nos sociétés, en permettant aux «profanes» (citoyens, patients, usagers, praticiens ) d interagir avec des chercheurs dans un dialogue continu. Ceci implique une ouverture de l accès des organisations de la société civile à des capacités d élaboration de connaissances scientifiques, d expertise et d innovation. La démocratie participative régionale doit trouver écho dans la politique régionale de la recherche et de l innovation, à travers un programme spécifique de soutien des initiatives de partenariats de recherche, d expertise ou d innovation entre laboratoires de recherche publics et organisations à but non lucratif de la société civile. 1.2. Objectifs Il est décidé la création d un dispositif «partenariats institutions - citoyens pour la recherche et l innovation» ayant pour objectifs de : favoriser l'échange de connaissances, de ressources et de compétences entre les universités, les chercheurs et les organisations de la société civile à but non lucratif, permettre à des associations d être actrices de recherches qui répondent à leurs besoins d expertise et d innovation, développer l intérêt des établissements de recherche pour des problématiques soulevées par la société civile, susciter dans le public le goût de la démarche scientifique au travers d occasions
Roberto Casati 12/05/09 6/7 d engagement actif dans des recherches sur des sujets qui les touchent, contribuer à positionner l Ile-de-France parmi les premières éco-régions d Europe. 1.3. Eligibilité 1.3.1.Bénéficiaires Sont éligibles les structure(s) académique(s) (universités, institutions de recherche publiques ou parapubliques ) et structure(s) de la société civile à but non lucratif (associations loi 1901, SCIC...) associées dans le cadre d un partenariat, le bénéficiaire final de la subvention régionale pouvant être soit la structure académique, soit la structure associative. 1.3.2.Projets Sont éligibles les projets associant au moins un partenaire de recherche et un acteur de la société civile à but non lucratif, portant sur un thème de recherche émergent non pris en compte dans un programme existant et correspondant à un besoin sociétal. Le soutien porte sur la mise en place et la réalisation du programme de recherche. 1.3.3.Dépenses La subvention couvre tous les frais liés au projet hors frais de personnel permanent : équipements, allocation de recherche doctorale ou post-doctorale, colloques, études, transport, hébergement... 1.4. Modalités de l aide Le montant de la subvention par projet sera défini comme suit : Soutien aux projets sélectionnés : 250 000 maximum par projet, à engager sur une durée de 5 ans maximum. En cas de pré-sélection sur la base d expression d intérêt, les pré-projets (études préliminaires) sélectionnés pourront recevoir une subvention forfaitaire de 5 000 pour l élaboration des projets finaux. Le taux d intervention de la Région pourra atteindre 100%.
Roberto Casati 12/05/09 7/7 Le soutien n est pas cumulable avec une aide accordée dans le cadre d un autre dispositif régional. 1.5. Examen de la demande de soutien Les projets seront sélectionnés via un appel à projets ouvert. Le cas échéant, une pré-sélection pourra être effectuée sur des réponses apportées à un appel à expression d intérêt. Les dépenses éligibles sont prises en compte à partir de la date de lancement de l appel à projets par la Région. Une commission d évaluation, présidée par la Région et s appuyant sur le CCRRESTI, sera mise en place. Elle aura pour mission la pré-sélection des projets sur les critères suivants : qualité scientifique ou technologique du projet, solidité de la démarche proposée, capacité du partenaire académique à appuyer réellement les actions du ou des partenaire(s) «organisation à but non lucratif», qualité des plans de diffusion des résultats et de la mobilisation des connaissances, inscription pertinente dans la construction d une éco-région exemplaire en Europe Ses propositions seront soumises à l approbation de la Commission permanente. 1.6. Modalités de suivi Chaque projet donnera lieu à l organisation de manifestations avec le grand public où la participation de la Région sera mise en évidence.