LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI. Luciano Gallo SMART CITY Bologna 18 ottobre 2013

Documenti analoghi
IL DOMANI AVRA I NOSTRI OCCHI

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI. Luciano Gallo Scorzè 17 febbraio 2014

Reti di welfare locale come fattore di sviluppo del territorio e della comunità

Il BEST Come motore per lo sviluppo del territorio

L'Unione dei Comuni come Federazione di Comuni

Dai settori ai territori: la qualità dei servizi alla persona come fattore di sviluppo regionale

LA VIA DELLO SVILUPPO

LO SVILUPPO PARTE DAL TERRITORIO Identità e valore di un territorio nella cooperazione tra gli attori economici, istituzionali e sociali.

Scheda comparativa tra:

Il contributo del FSE alle politiche di sviluppo Investimenti in cultura per l innovazione sociale e lo sviluppo locale

Il governo delle reti per lo sviluppo locale in Italia e in Europa

Unione Comuni della Brenta

La casa della conoscenza

La riforma del governo locale a seguito della legge 56/2014

della popolazione, del prodotto interno lordo, del gettito fiscale e degli investimenti

LA CITTA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

BILANCIO DI GENERE Per una politica più attenta ai bisogni dei cittadini e delle donne in particolare Vicenza - Lunedì 17 ottobre 2016

I FRUTTI DI CINQUE ANNI DI LEGAMI GENERATIVI

Il trasporto pubblico locale da problema a risorsa per il Veneto

Geografia dell UE. Simone Bozzato

PROVINCIA DI BERGAMO. LEGGE 56/2014 Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.

BES: POLITICHE NAZIONALI, POLITICHE TERRITORIALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN COMUNICAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE

L Istat e il Benessere Equo e Sostenibile

COS È L AMORE? LE VOSTRE RISPOSTE

CODICE DELLE AUTONOMIE

LEGGE N. 56 DEL 07 APRILE 2014 DISPOSIZIONI SULLE CITTA' METROPOLITANE, SULLE PROVINCE, SULLE UNIONI E FUSIONI DI COMUNI

ACCORDO TRA. REGIONE EMILIA-ROMAGNA, CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA e OO.SS. CGIL, CISL e UIL

Misurare il benessere oltre il Pil

INDICE. Presentazione di Patrizia Messina

IL FUTURO DELLE CITTÀ. LA CITTÀ METROPOLITANA E LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

AGENDA SOCIALE 2010 AREA METROPOLITANA CHIETI-PESCARA. Accordo Sociale

FUSIONE DEI COMUNE DI CASTELLAVAZZO E LONGARONE UN OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO

Le funzioni fondamentali delle Province in materia di raccolta ed elaborazione dati RAVENNA, 8 luglio 2019

Federazione provinciale di Roma. Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

Come trattenere i talenti in azienda

movimento giovanile coldiretti i nostri VALORI i nostri PRINCIPI

Corso sulla Città metropolitana. docente: arch. Andrea Pasetti

sottoscrizione del protocollo Terni 21 maggio 2014

Il progetto per la misurazione del Benessere Equo e Sostenibile a Roma Capitale

L ESPERIENZA DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI. Bruno Carapella Martedì, 22 se,embre 2015

LA LEGGE DELRIO. Cenni di massima. Legge 7 aprile 2014, n. 56. A cura di Giuseppe Beato

Una Visione per il Processo

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ZONE OMOGENEE

Sviluppo delle organizzazioni, dei processi e delle risorse umane

Linee guida per la predisposizione del Piano dell Unione della Carnia

La nostra visione. Articolo 4 (Obiettivo generale), Statuto (2007)

Provincia di Pesaro e Urbino

BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE Misurare e valutare il progresso della società italiana

Laboratorio Agricoltura e Industria agro-alimentare. Francesco Pennacchi. Perugia, 8 aprile 2011

DDL Istituzione Città metropolitane

LA STRATEGIA MACROREGIONALE ALPINA EUSALP. Roberta Negriolli Regione Lombardia Delegazione di Bruxelles

INDAGINE SUSDEF, INTERNA PLEF, SUGLI ORIENTAMENTI DEGLI IMPRENDITORI DELLA GREEN ECONOMY

La rinascita hi-tech della manifattura I progetti del PSM di Bologna. Giovanna Trombetti, Provincia di Bologna

Il modello operativo alla base della stesura del PIANO SOCIALE INTEGRATO

L Agenda Urbana. Bologna - Smart City Exhibition Il Paese riparte dalle città. Smart City, Agenda Digitale e Agenda Urbana

Matteo Passini Vice Direttore Generale

Cos è la Strategia di specializzazione intelligente

Riordino delle Province e Istituzione delle Città Metropolitane

L Area vasta e il suo territorio Confronto con i Comuni sulla riforma e

Le città metropolitane per lo sviluppo strategico del territorio: tra livello locale e livello sovranazionale

city Parma Smart City inclusione territorio internet welfare sostenibilità benessere servizi integrazione crescita economia verde

Dalla frammentazione alla sostenibilità istituzionale. Il riordino territoriale come strategia di sviluppo del territorio di

L esperienza. nei Comuni

Parere. Sullo schema di

Obiettivi Strategici 2020 della CRI

Documento. Le Province smart un crocevia fra innovazione, sviluppo, territorio

IL TEMPO DELLE SCELTE

CONOSCENZA, IDEA DI SVILUPPO, ARCHITETTURA ISTITUZIONALE

Patto per il Welfare Monza e Brianza

Bologna Metropolitana Storia e prospettive

Scenari economici sull area manifatturiera interessata dalla Pedemontana Veneta Paolo Gurisatti

Codroipo, Sandro Fabbro, Università di Udine

Azione amministrativa e benessere nei territori di area vasta

Azione amministrativa e benessere nei territori di area vasta

Regolamento. per il controllo. analogo

PATTO METROPOLITANO PER IL LAVORO E LO SVILUPPO ECONOMICO SOCIALE 1 FOCUS APPENNINO 1 MARZO 2016

Sviluppo delle organizzazioni, dei processi e delle risorse umane

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale

TRANSIZIONE ENERGETICA IN ER: COSA STA SUCCEDENDO

Regione Lombardia Analisi di contesto. Roma, 3 luglio A cura di DG APRI

IMPORTANZA DEL COINVOLGIMENTO

PROPOSTA DI LEGGE STATUTARIA. Disposizioni in materia di riconoscimento e cura dei beni comuni. Modifiche agli articoli 3 e 4 dello Statuto.

Il modello organizzativo tra risorse e funzioni: soprannumerari, il riassetto organizzativo

Piano Strategico Piano Strutturale Piano d Azione

LE DIMENSIONI DEL BENESSERE NELLE REGIONI OCSE. CAGLIARI Terminal Crociere- Molo Ichnusa settembre2013

Autonomie locali al bivio: nuove forme di cooperazione istituzionale per lo sviluppo locale

La nostra visione. Articolo 4 (Obiettivo generale), Statuto (2007)

IL PROGETTO COOPENERGY: LA GOVERNANCE MULTI-LIVELLO NELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA

Simona Arletti Presidente Rete Italiana Città Sane OMS

TESTO UNICO SULL ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI. D.Lgs 267/2000. angelo mari - programmazione e

IL COMITATO D ONORE STORIA DI UN SUCCESSO I CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE

Relazione sulla performance 2016

Linee di Indirizzo per la Programmazione Sociale ( Piani di Zona)

PERCHÈ UN PIANO STRATEGICO DEL TURISMO? Italia Paese per Viaggiatori

UNO STRUMENTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E IL BENESSERE: IL BAROMETRO CISL

ORDINE DEL GIORNO NO ALL ITALIA SENZA LE PROVINCE

Transcript:

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI Luciano Gallo SMART CITY Bologna 18 ottobre 2013

IL CAMPOSAMPIERESE IL CAMPOSAMPIERESE 11 Comuni 1 Federazione di Comuni 1 Intesa programmatica d area

Il Territorio del Camposampierese Abitanti 100.000 Tasso di crescita in 12 anni 23% Popolazione straniera 11,4% Imprese 12.000 Addetti 37.000 Superficie 226 Kmq 441 abitanti per Kmq 1 impresa ogni 8,5 abitanti 3 addetti 16.161 reddito pro-capite 9 11 10 1 17 12 13 15 14 16 Provincia di Padova 11 Comuni associati in: 1 Federazione di Comuni Progetto: Sana e buona gestione 1 Intesa program. d area Progetto: Alleanza per lo sviluppo del Camposampierese

IL RIORDINO DEGLI ENTI LOCALI

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI Il riordino degli enti locali trova il suo significato nelle politiche per lo sviluppo locale. Tutti siamo preoccupati per come stanno andando le cose, non vediamo vie d uscita. ma Proviamo a cambiare occhiali. Proviamo a cambiare il modo con cui guardiamo il territorio ed i suoi problemi.

VIVIAMO UN PASSAGGIO D EPOCA Propongo di iniziare condividendo questa formula:

1 RIFLESSIONE Il territorio sta cercando le soluzioni nella crisi o nella transizione?

Il territorio sta cercando le soluzioni nella crisi o nella transizione? Vivere nella crisi significa: Gestire il presente con i modelli del passato. Vivere nella transizione significa: Fare scelte che anticipano il futuro Parola guida: leggerezza. Viaggiare leggeri.

2 RIFLESSIONE Il riordino territoriale ci interroga sul rapporto tra persona, impresa e territorio. Per definire un luogo non conta più dove sto ma dove vivo.

Lo spazio ha una nuova classificazione, abbiamo almeno tre vite diverse: Luogo dove vivo in modo tradizionale: vivo sotto il campanile Luogo dove vivo nel globale: la vita internettiana, dagli inizi anni 90, è stata una rivoluzione. Vivo nel mondo Spazio 0, tempo 0 Luogo intermedio tra i due, vivo una dimensione metropolitana: I servizi di qualità hanno la dimensione metropolitana, ci vai ogni tanto, tieni rapporti quando serve. Oggi la dimensione metropolitana non è organizzata, le Istituzioni cercano di darle una forma, una governance, ma qual è il modello: la Provincia, la città metropolitana? La dimensione metropolitana è una dimensione essenziale per le politiche per la crescita, presidiare i beni comuni e i servizi di qualità. Parola guida: Pensando ai luoghi e a come tenere insieme queste tre dimensioni. Bellezza.

3 RIFLESSIONE La bellezza di un luogo è la sua unicità. La capacità degli attori locali di generare un identità territoriale distintiva.

La bellezza di un luogo è la sua unicità. La capacità degli attori locali di generare un identità territoriale distintiva. La capacità di saldare un prodotto con il suo territorio per vivere e far vivere un esperienza ed un emozione unica ed irripetibile di benessere. Cosa c è qui che in nessun altra parte del mondo c è? La parola guida: Un modello di sviluppo locale fondato sul benessere non solo PIL. Benessere.

4 RIFLESSIONE Il territorio, dove può trovare l energia differenziale che serve a vivere la transizione, generare l identità distintiva e regolare le nuove dimensioni dei luoghi di vita?

Il territorio, dove può trovare l energia differenziale che serve a vivere la transizione, generare l identità distintiva e regolare le nuove dimensioni dei luoghi di vita? Da soli non ce la facciamo. Vince il Noi. Il Noi capace di costruire: Agenzie di senso (generare cultura per cambiare) Agenzie di valore (generare misurazioni per comprendere e rendere conto) Agenzie di competenze (per crescere in competenze) La Parola guida è Coraggio. Il coraggio dei pionieri, il coraggio di Marco Polo, di Vasco da Gama. Il coraggio di percorrere e costruire strade e sentieri mai sperimentati finora, il coraggio di costruire alleanze.

LO STILE RELAZIONALE NELLA FEDERAZIONE DI COMUNI? L ALLEANZA NON LA CONQUISTA

LO RIPARTIRE SVILUPPO DAI RIPARTE TERRITORI DAI TERRITORI SIGNIFICA: 1. Individuare gli snodi istituzionali attraverso cui una comunità diventa capace di costruire il proprio futuro. 2. Guardare all approccio integrato delle politiche di sviluppo - promosso dall Europa che taglia trasversalmente i diversi settori produttivi. 3. Che non potrà esserci un rilancio dello sviluppo se non si affronta il problema dell innovazione istituzionale, organizzativa e culturale delle politiche territoriali. 4. Che il fattore distintivo dello sviluppo locale è la capacità degli attori (imprese, istituzioni, lavoratori, associazioni, cittadini attivi) di mobilitare le energie presenti nei territori, di combinarle con risorse esterne e cooperare in percorsi di innovazione.

IL CAMPOSAMPIERESE LE MANOVRE CHE STANNO CAMBIANDO VOLTO ALL ITALIA

Obiettivi del disegno di legge Delrio Il disegno di legge ha TRE obiettivi di rilievo ordinamentale: L istituzione delle Città metropolitane Una nuova disciplina delle Province quali enti di area vasta Una nuova disciplina organica delle Unioni di comuni

La filosofia istituzionale del disegno di legge La volontà di ridurre la classe politica ed i costi della politica Economie di scala nella gestione e qualità dei servizi; Aumentare la capacità delle istituzioni locali di dare risposte ai livelli territoriali adeguati e coerenti con la necessità dei problemi del Paese oggi e nel futuro.

La filosofia istituzionale del disegno di legge Il filo rosso che segue tutta la legge è la centralità della figura del sindaco: La figura del sindaco è la classe politica di base del governo locale e quindi anche del nostro ordinamento democratico e costituzionale. Sui sindaci si appoggia l amministrazione comunale in senso proprio ma anche l intera organizzazione territoriale, dall Unione di comuni all area vasta nel caso delle Province ed il governo delle Città metropolitane.

La filosofia istituzionale del disegno di legge In questo scenario i sindaci e la classe politica comunale sono molto di più della rete sulla quale poggia la democrazia locale. Essi si configurano come parte della classe politica e dirigente del Paese, per la loro capacità di essere espressione dal basso delle nostre comunità ma al contempo capaci di guardare all interesse di queste in una prospettiva più ampia. Dai sindaci infatti viene indicato chi tra loro li rappresenta come Presidente e ne può esprimere le visioni in un livello territoriale di maggiore dimensioni ed importanza. I Presidenti delle Unioni con più di 10.000 ab. sono parificati ai sindaci con più di 15.000 ab sia nella Città metropolitana che in Provincia. Sia in Città metropolitana che in Provincia viene assicurato un luogo (assemblea dei sindaci e conferenza metropolitana) e quindi un organo, nel quale sono presenti direttamente tutti i sindaci dei comuni ricompresi nel territorio.

Il Presidente Il Presidente è eletto dal Consiglio dell Unione a maggioranza assoluta dei suoi membri tra i consiglieri che ricoprono la carica di sindaco. Il Presidente rappresenta l Ente, convoca e presiede il Comitato ed il Consiglio, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all esecuzione degli atti; esercita le altre funzioni attribuite dallo Statuto. Al presidente spettano altresì le competenze di cui all art. 48 del Tuel i poteri della Giunta comunale - (art. 23 del disegno di legge). Il Presidente può nominare un vicepresidente, scelto tra i membri del comitato e assegnare deleghe ai componenti del comitato medesimo. I Presidenti delle Unioni di Comuni con almeno 10.000 ab. fanno parte del Consiglio metropolitano. I Presidenti delle Unioni di comuni superiori a 10.000 ab. fanno parte del Consiglio provinciale.

Il Comitato dei sindaci E composto da tutti i sindaci dei Comuni dell Unione. Il Comitato dei sindaci coadiuva il Presidente nell esercizio delle sue funzioni.

Il Consiglio dell Unione E composto da tutti i sindaci dei Comuni dell Unione e da due consiglieri per Comune, di cui uno in rappresentanza della minoranza. Esprimono un unico voto con peso ponderato ai sensi dell art. 8, comma 3 del disegno di legge (il voto del sindaco con popolazione minore rispetto agli altri comuni ha valore 1; il voto degli altri sindaci è determinato dal risultato della divisione tra il numero della popolazione del comune che si rappresenta ed il numero della popolazione del comune con popolazione minore. Il valore è arrotondato alla seconda cifra decimale). Il Consiglio è l organo di indirizzo, approva lo statuto ed i regolamenti, i piani, i programmi e i bilanci, nonché ogni altro atto ad esso sottoposto dal Presidente; esercita le altre funzioni attribuite dallo Statuto.

Incentivi Per il 2014 priorità alle Unioni sul progetto 6.000 campanili art. 18 comma 9 DL 69/2013 Patto di stabilità verticale regionale Nessun tipo di Unione è soggetta al patto di stabilità

INNOVAZIONE DI CONFINE UN FUTURO POSSIBILE Comuni con almeno 5.000 abitanti. Puntare alla fusione di Comuni sotto la soglia dei 5.000 ab. Unioni grandi per il governo delle politiche di distretto ed il governo delle funzioni trasferite. Territori omogenei per le politiche di distretto: Polizia locale, Protezione civile, socio-sanitario. Le piccole Unioni non sono adeguate agli obiettivi del riordino; Area vasta coerente con le politiche per la crescita. Sia per la Citta metropolitana che per le Provincie, la Regione dovrebbe definire l ambito territoriale di area vasta coerente con le politiche per la crescita L area vasta e le Unioni hanno, negli ambiti delle ULSS, l ossatura territoriale che le costituiscono.

COME TENERE LA BARRA DRITTA IN UN MARE IN TEMPESTA? COME NON PERDERE LA ROTTA DELLA CRESCITA?

PERCHE STARE INSIEME NELLA FEDERAZIONE DI COMUNI? PER IL GOVERNO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO. Costare meno Funzionare meglio Fare le cose che servono allo sviluppo Per generare l identità distintiva del Territorio Per essere protagonisti della pianificazione comunitaria Per contare di più

DUE MODELLI COME BUSSOLA PER ORIENTARE IL CAMMINO PER IL GOVERNO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO. MODELLO S.e B.G. (Sana e buona gestione) MODELLO BEST (Benessere equo e sostenibile territoriale)

MODELLO SANA E BUONA GESTIONE DIMENSIONI DELLA BUONA E SANA GESTIONE CRITERI DI MISURAZIONE COSTARE DI MENO Spesa, delle economie di scala FUNZIONARE MEGLIO Produttività ed efficienza FARE COSE UTILI ALLO SVILUPPO Efficacia Accountability SOSTENIBILITA EQUITA

MODELLO DI SVILUPPO DEL BEST DIMENSIONI DEL BENESSERE CRITERI DI MISURAZIONE DEL BENESSERE SOSTENIBILITA SOCIALE SOSTENIBILITA AMBIENTALE SOSTENIBILITA ECONOMICA SOSTENIBILITA POLITICA SOSTENIBILITA EQUITA

CHE COS E IL BEST E UN MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO FONDATO SUL BENESSERE Il modello di sviluppo fondato sul PIL non è più sufficiente, il mondo è cambiato e la crisi segnala la mancanza di equità e sostenibilità di molti progetti e comportamenti che hanno preso forma negli ultimi anni. 32

IL BEST E UN PATTO TERRITORIALE CHE MIRA AL BENESSERE DELLA PERSONA E DELLA COMUNITA Il modello fa del benessere l identità distintiva del territorio ed il proprio destino definendo: le dimensioni del benessere, (cosa conta per il territorio?) le aree e gli indicatori che le definiscono; I criteri per misurare le dimensioni del benessere (equità e sostenibilità). 33

IL BEST E UN BENE COLLETTIVO il Best, in quanto alleanza per lo sviluppo, non è un bene privato, nemmeno un bene pubblico, è un bene collettivo, un bene relazionale, è un valore civico; La cura e la responsabilità del bene collettivo è del sistema territoriale (non solo privato, non solo pubblico, non solo comune, ma dell intera comunità) 34

IL BEST E AZIONE CIVICA La tecnologia digitale è ciò che permette al bene collettivo di esistere, la rappresentazione dei dati e la loro condivisione sono aspetti che fanno la differenza. La modalità cloud non è uno strumento, è un mondo, perché la sua capacità funzionale si unisce alla sua capacità narrativa e genera allo stesso tempo comunicazione, partecipazione ed azione civica. 35

IL MODELLO DEL BEST NASCE nel 2010 dal progetto di Ateneo Dalla città rinnovabile alla città rinnovata dell Università di Padova in collaborazione con l IPA del Camposampierese per la definizione del modello dati; Nel 2010 con il Ministero dell economica per la definizione di una piattaforma in cluod per la strutturazione, rappresentazione e condivisione dei dati; Nel 2012 con ISTAT per la definizione del modello territoriale in concerto con il BES 36

IL DOMANI AVRA I NOSTRI OCCHI Ridisegnare la propria identità territoriale (chi sono) ed il proprio destino (chi voglio diventare). quali sono le dimensioni del benessere alle quali diamo maggior valore come comunità? come misuriamo le dimensioni? 37

COSA CONTA PER IL CAMPOSAMPIERESE? Quali sono le dimensioni del benessere alle quali diamo maggior valore? CONTA: La dimensione economica La dimensione sociale La dimensione ambientale La dimensione politico istituzionale

COME SI MISURANO LE DIMENSIONI DEL BENESSERE? SI MISURANO IN TERMINI DI: EQUITA : SOSTENIBILITA

COME SI MISURANO LE DIMENSIONI? EQUITA : E un patto intragenerazionale nel presente; E la Capacità di distribuire nel presente, secondo giustizia, le risorse, le opportunità, i benefici e i sacrifici; Si rappresenta nella scelta dell indicatore, dell obiettivo da raggiungere e nella capacità di raggiungerlo (si esprime con un valore normalizzato).

COME SI MISURANO LE DIMENSIONI? SOSTENIBILITA : E un patto intergenerazionale nel tempo; E la capacità di preservare le risorse di oggi per le generazioni future. La capacità di essere equi nel tempo. La capacità di costruire comunità sostenibili capaci di costruire significati, dai legami forti e duraturi e capaci di costruire valore riconoscibile. Si rappresenta nel grado di raggiungimento dell obiettivo prefissato e la capacità di mantenerlo nel tempo (si esprime con un valore normalizzato).

MODELLO LOGICO SFIDE ATTIVITA NOTE MODELLO DATI Le dimensioni e la misura del benessere CHI SONO IDENTITA TERRITORIALE CHECK-UP I dati sono comunicati e condivisi REPORT I dati sono strutturati con un significato CHI VOGLIO DIVENTARE IL DESTINO RATING Viene fissato l obiettivo per indicatore COME STO CHECK-UP Il dato viene valutato DOVE DEVO CAMBIARE SUPPORTO ALLE DECISIONI EDITING Il dato viene rappresentato per mostrare i punti di forza, debolezza e le minacce COME STANNO GLI ALTRI BENCHMARCHI NG TARGHET Dove sono posizionato rispetto agli altri

GRAZIE e buon lavoro Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme agli altri. (Proverbio africano) www.fcc.veneto.it