Una ricerca sugli orientamenti di acculturazione



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Una ricerca sugli orientamenti di acculturazione

Il termine acculturazione è stato creato dagli antropologi per descrivere il processo di cambiamento bidirezionale che si ha quando due gruppi etnici entrano in contatto. Tale contatto, infatti, influenza sia il gruppo immigrante sia il gruppo ospitante. Il termine acculturazione psicologica indica, quindi, i cambiamenti che avvengono in un individuo il cui gruppo culturale sta sperimentando un processo di acculturazione.

Il modello di Gordon Gordon (1964) propone un modello di acculturazione monodimensionale, che prende in considerazione solo i cambiamenti culturali subiti dagli immigrati. Secondo il modello, gli immigrati si muovono lungo un continuum che va dal mantenimento della propria cultura all adozione della cultura ospitante. Quando gli immigrati sono al centro di questo continuum si ha il biculturalismo.

Questo modello, quindi, implica un cambiamento ad una via, in cui gli immigrati vengono assorbiti dalla comunità ospitante. In questo modello i problemi incontrati dagli immigrati per adattarsi alla cultura ospitante vengono attribuiti agli immigrati stessi. Una premessa fondamentale di tale modello è che la relazione tra immigrati e comunità ospitante sia a favore di quest ultima e che siano gli immigrati a dover adottare la cultura dominante.

Il modello di Berry Nel modello bidimensionale di Berry (1974, 1980) per la prima volta si propone di trattare l`identità culturale degli immigrati e quella della cultura ospitante come fattori indipendenti, piuttosto che come estremi di un continuum. L`assunzione centrale è che l`identità immigrata e quella ospitante non sono gli opposti di un`unica dimensione, ma sono due processi che si sviluppano separatamente lungo dimensioni ortogonali.

Secondo il modello di Berry (1974, 1980) gli immigrati che si sono sistemati in una società ospitante devono confrontarsi con due problemi fondamentali. Il primo è decider se la cultura degli immigrati è di valore e se va o meno mantenuta. Il secondo, invece, ha a che fare con la desiderabilità del contatto intergruppi, bisogna, cioè decidere se le relazioni con la comunità ospitante saranno cercate o evitate.

Da qui derivano due dimensioni: 1. É importante mantenere la propria identità culturale e le proprie caratteristiche? 2. É importante avere relazioni con altri gruppi? Dall incrocio di queste due dimensioni scaturiscono quattro strategie di acculturazione.

Modello bidimensionale degli orientamenti di acculturazione degli immigrati. É importante avere relazioni con altri gruppi? Si No É importante mantenere la propria identità culturale e le proprie caratteristiche? Si Integrazione Separazione No Assimilazione Marginalizzazione

La strategia di integrazione (si/si) riflette il desiderio di mantenere le caratteristiche distintive della propria cultura adottando aspetti della comunità ospitante. La strategia di assimilazione (no/si) prevede che gli immigrati abbandonino la propria cultura per adottare quella della comunità ospitante.

La strategia di separazione (si/no) è caratterizzata dal desiderio di mantenere le caratteristiche della propria cultura rifiutando le relazioni con il gruppo ospitante. La strategia di marginalizzazione (si/no) caratterizza gli individui che rifiutano sia la propria cultura sia la cultura dominante e non hanno contatto con nessuno dei due gruppi.

Sono state mosse alcune critiche al modello di Berry (1980, 1990b), poiché la prima dimensione misura gli atteggiamenti, mentre la seconda valuta un intenzione comportamentale (Sayegh & Lasry, 1993). La seconda dimensione è stata quindi cambiata in: É importante adottare la cultura della comunità ospitante? (vedi Moïse & Bourhis, 1996).

Un ulteriore cambiamento del modello riguarda la strategia di marginalizzazione, che è stata divisa in due diverse strategie. L anomia si riferisce al fatto che per alcuni immigrati il rifiuto della propria e dell altrui cultura può portare a una sorta di alienazione culturale. L individulalismo, in contrasto, si riferisce al fatto che alcuni immigrati possono dissociarsi da entrambe le culture non perché si sentono emarginati, ma perché preferiscono vedere sé stessi più come singoli individui che come membri di una gruppo.

Il Modello di Acculturazione Interattiva Il modello di acculturazione interattiva proposto da Bourhis e collaboratori (1997) mette insieme tre fattori: L orientamento di acculturazione adottato dagli immigrati nella comunità ospitante. L orientamento di acculturazione adottato dalla comunità ospitante verso uno specifico gruppo di immigrati. Il risultato interpersonale e intergruppi che scaturisce dalla combinazione dell orientamento di acculturazione dei due gruppi.

Il primo fattore del modello corrisponde agli orientamento proposti da Berry. Il secondo elemento del modello consiste, invece, nell orientamento di acculturazione preferito dalla comunità ospitante. Anche in questo caso abbiamo due dimensioni: 1. É giusto che gli immigrati mantengano la loro eredità culturale? 2. Accetti che gli immigrati adottino la cultura della tua comunità? La combinazione di queste dimensioni dà luogo a quattro strategie di acculturazione.

Modello bidimensionale degli orientamenti di acculturazione della comunità ospitante. É giusto che gli immigrati mantengano la loro eredità culturale? Accetti che gli immigrati adottino la cultura della tua comunità? Si No Si Integrazione Segregazione No Assimilazione Esclusione

L integrazione (si/si) prevede che i membri della comunità ospitante accettino che gli immigrati mantengano la loro eredità culturale adottando alcune caratteristiche importanti della comunità ospitante. Questo tipo di orientamento porta al biculturalismo e ad una pluralismo culturale.

L orientamento assimilazionista (no/si) prevede che gli immigrati rinunciano alla propria cultura e che adottino la cultura dominante. Questo orientamento implica che gli immigrati vengano considerati come membri a pieno titolo della comunità ospitante.

La segregazione (si/no) porta ad un allontanamento tra la comunità ospitante e quella immigrata. I membri della comunità ospitante non vogliono che gli immigrati adottino la cultura dominate, ma accettano che mantengano la loro cultura d origine. Questa strategia non favorisce i contatti tra diverse culture e i membri della comunità ospitante sono ambivalenti nei confronti degli immigrati.

L esclusione (no/no) sostiene che i membri della comunità ospitante non vogliono né che gli immigrati mantengano la propria cultura né che adottino la cultura dominante. Gli esclusionisti sono contrari all immigrazione e desidererebbero che alcune categorie di immigrati facessero ritorno al paese di origine.

Anche in questo caso abbiamo l orientamento individualista, poiché anche tra la comunità ospitante possono esserci persone che definiscono se stessi e gli altri non in base all appartenenza di gruppo, ma in base alle caratteristiche personali.

Recentemente sono state distinte due strategie di integrazione: L integrazione duplice, corrisponde alla strategia prima definita. L integrazione con trasformazione, secondo cui nel processo di adattamento anche la comunità ospitante deve trasformare alcuni attributi della propria cultura per adeguarsi a quella del gruppo immigrato

L interazione tra gli orientamenti di acculturazione della comunità immigrata e quelli della comunità ospitante può produrre rapporti consensuali, problematici o conflittuali.

Comunità immigrata Integra zione Assimila zione Separa zione Anomia Individua lismo Integra zione Consensuali Problematici Conflittuali Problematici Problematici Comu Assimila zione Problematici Consensuali Conflittuali Problematici Problematici nità ospi Segrega zione Conflittuali Conflittuali Conflittuali Conflittuali Conflittuali tante Esclusione Conflittuali Conflittuali Conflittuali Conflittuali Conflittuali Individua lismo Problematici Problematici Problematici Problematici Consensuali

La ricerca Obiettivo. Lo scopo di questa ricerca è di verificare gli effetti dell empatia sull adozione delle strategie di acculturazione della comunità ospitante nei confronti degli immigrati. Ipotesi. Si ipotizza che nella condizione di empatia aumenti l adozione delle strategie positive (i due tipi di integrazione e l individualismo) e/o diminuisca l adozione delle strategie negative (assimilazione, segregazione, esclusione).

Disegno sperimentale. Il disegno sperimentale è 2 x 2, ossia ci sono due fattori entrambi tra i gruppi (between groups), ognuno con due livelli. Abbiamo, quindi, quattro condizioni sperimentali. Immigrati Albanesi Cinesi Gruppo 1 Gruppo 3 Empatia Empatia Albanesi Empatia Gruppo 2 Cinesi Empatia Gruppo 4 Controllo Albanesi Controllo Cinesi Controllo

Manipolazione sperimentale. Ai partecipanti si chiedeva di partecipare a due ricerche, la prima delle quali era tesa a scegliere alcune storie da inserire nel giornale della facoltà. La presentazione della storia e la storia stessa variavano in base alla condizione sperimentale.

Condizione di Empatia. Ai partecipanti si chiedeva di leggere una storia, dicendo che il loro compito é di leggerla attentamente, immaginando come il/la protagonista si è sentito/a rispetto a quanto gli/le succedeva e come questo abbia influenzato la sua vita.

Seguiva quindi una storia, che nella condizione Albanese era riferita ad una ragazza albanese, mentre nella condizione Cinese era riferita ad una ragazza cinese. La storia era la stessa per entrambe le condizioni. Sono nata a Tirana 25 anni fa. Quando ero a scuola sognavo di venire in Italia per avere una vita migliore di quella che avrei avuto qui nel mio paese. I miei genitori erano d accordo, così ho iniziato a lavorare, la sera e nei fine settimana, per pagarmi il viaggio e quando ho avuto abbastanza soldi ho contattato la persona tramite la quale altra gente che conoscevo è venuta in Italia.

E così è arrivato il giorno in cui dovevo partire. Mi avevano detto di non portare molte cose con me. Sono partita con una borsa sola, non potevamo portare di più perché non c era spazio neanche per noi. Sono venuta in Italia nascosta in un camion, era estate e faceva molto caldo, si soffocava. Una volta arrivata in Italia, mi sono ritrovata in mezzo alla strada. Non sapevo dove dormire. Ho girato di notte e dormito anche nei parchi. Cercavo lavoro, ma era difficile senza documenti in regola, perché senza quelli non ti affittano neanche un posto letto e appena dicevo che ero albanese mi chiudevano il telefono in faccia.

Alla fine trovai lavoro a casa di una signora anziana. Mi pagava 400 euro e non avevo nessun giorno di riposo. I soldi non bastavano, riuscivo solo a pagare l affitto e poco più. Poi ho conosciuto una ragazza che mi ha chiesto se volevo andare a lavorare insieme a lei. Mi ha detto che aveva un lavoro per me, che stava bene e che stava sempre a casa. Quando mi ha detto che il lavoro di cui mi parlava era quello di andare con uomini, le ho risposto che se avessi voluto fare quel mestiere tanto valeva rimanere in Albania. Per un mese ancora ho tentato di trovare un impiego che mi desse più soldi, ma non ci sono riuscita. Alla fine ero senza soldi e così ho accettato di prostituirmi.

Condizione di Controllo. Ai partecipanti si chiedeva di leggere una storia, dicendo che il loro compito é di leggerla attentamente, adottando un atteggiamento obiettivo riguardo ciò che viene descritto

Seguiva quindi una storia, che nella condizione Albanese era riferita ad una ragazza albanese, mentre nella condizione Cinese era riferita ad una ragazza cinese. Nella storia erano narrati gli stessi eventi della condizione di empatia, ma in maniera più sintetica e obiettiva. La storia era la stessa per entrambe le condizioni.

Sono nata a Tirana 25 anni fa. Quando ero a scuola sognavo di venire in Italia per avere una vita migliore. I miei genitori erano d accordo, così ho iniziato a lavorare, per pagarmi il viaggio. È arrivato il giorno in cui dovevo partire. Sono venuta in Italia in un camion, era estate e faceva caldo. Una volta arrivata ho cercato lavoro, ma non era facile senza documenti in regola. Alla fine ho trovato un posto a casa di una signora anziana. Mi paga 400 euro. I soldi non sono molti, ma riesco a pagare l affitto ho qualcosa in più.

Controllo della manipolazione. Dopo la storia era presentata alcune domande relative al testo e, infine, una serie di domande per verificare se era stata suscitata l empatia. Si chiedeva ai partecipanti in che grado, durante la lettura del testo, avessero provato sei emozioni (Compassione, Pietà, Commozione, Tenerezza, Affetto, Comprensione) che rilevano l empatia. Questo controllo serve per verificare se è stata suscitata empatia.

Seguiva, quindi, la seconda ricerca, in cui, tra le varie misure era presentata la scala di acculturazione per la comunità ospitante (Host Community Acculturation Scale HCAS). Questa misura ideata da Bourhis e Bougie (1998) composta di sei item che esprimono i sei orientamenti di acculturazione. È stata applicata a tre domini: il lavoro, la cultura, l endogamia/esogamia; Sono stati considerati tre gruppi-target: Immigrati in generale, Cinesi (il gruppo di immigrazione valorizzato) e Albanesi (il gruppo di immigrazione deprezzato).

Per scegliere il gruppo apprezzato e quello deprezzato si è realizzato uno studio pilota. I partecipanti dovevano indicare su una scala a sette gradi quanto ritenessero tipici di vari gruppi di immigrazione 22 tratti (ad es., istruiti, aggressivi, emarginati, violenti, onesti). Ai Cinesi erano attribuiti tratti positivi, mentre non erano attribuiti tratti negativi; il risultato opposto si è trovato per gli Albanesi. Per ogni item della scala HCAS, i rispondenti esprimevano il loro grado di accordo/disaccordo. Nella graduazione settenaria, 1 indicava fortemente in disaccordo, 7 fortemente d accordo, 4 era il punteggio di neutralità (né d accordo né in disaccordo).

Relativamente al dominio della cultura, gli item sono: Gli immigrati dovrebbero abbandonare la loro cultura di origine per adottare la cultura italiana (Assimilazione) Gli immigrati possono conservare la loro cultura di origine purché questa non influenzi la cultura italiana (Segregazione) Gli italiani non hanno niente da guadagnare dalla presenza degli immigrati e dalla loro cultura (Esclusione)

Gli italiani dovrebbero trasformare alcuni aspetti della propria cultura per integrare veramente gli immigrati (Integrazione con trasformazione) Gli immigrati dovrebbero conservare la loro cultura di origine, adottando comunque, anche la cultura italiana (Integrazione duplice) Che gli immigrati conservino la loro cultura o adottino quella italiana non ha alcuna importanza, poiché ciascuno è libero di scegliere la cultura che preferisce (Individualismo)

Partecipanti. Hanno partecipato alla ricerca 170 studenti (28 maschi e 141 femmine; un partecipante non ha indicato il genere) iscritti al Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche dell Università di Catania. Tutti i partecipanti sono nati e residenti in Italia, così come i loro genitori. L età media è pari a 20.49 anni (ds = 4.49; gamma = 18/49). Per verificare l ipotesi, ovvero per verificare se l empatia produce un cambiamento nell adozione delle strategie di acculturazione, sono stati raggruppati i partecipanti delle due condizioni di empatia (N =80) e quelli delle due condizioni di controllo (N = 90).

Distribuzione dei partecipanti all interno delle condizioni sperimentali. Immigrati Albanesi Cinesi Totale Empatia Gruppo 1 40 Gruppo 3 40 80 Empatia Controllo Gruppo 2 50 Gruppo 4 40 90 Totale 90 80 170 Nota. Nelle analisi non si è tenuto conto del gruppo. Il disegno sperimentale, quindi, risulta costituito da due condizioni: empatia e controllo.

Affidabilità delle misure Per verificare se le misure utilizzate sono affidabili è stato calcolato il coefficiente di affidabilità alpha di Cronbach. Tale coefficiente rappresenta un indice di coerenza interna della scala e può assumere valori che vanno da 1.00 a +1.00. Una scala ha una buona coerenza interna se il coefficiente è uguale o superiore a +0.60. Per quanto riguarda i sei item relativi al controllo della manipolazione, l alpha è risultato pari a 0.78.

Relativamente alla scala HCAS, per ogni orientamento è stato calcolato il coefficiente di fedeltà alpha, considerando come variabili i tre domini (lavoro, cultura, matrimonio) e i tre gruppi (immigrati in generale, albanesi, cinesi). Ad esempio, per stimare la fedeltà dell orientamento di assimilazione si sono utilizzati come variabili le valutazioni ottenute nei tre domini dai tre gruppi. Come appare dalla tabella successiva, i coefficienti di fedeltà sono soddisfacenti.

Media, deviazione standard e alpha degli orientamenti di acculturazione. Media D.S. Alpha Assimilazione 2.62 0.73 0.68 Segregazione 3.60 1.13 0.84 Esclusione 2.21 1.01 0.85 Integrazione con trasformazione 3.52 1.15 0.82 Integrazione duplice 5.29 0.81 0.67 individualismo 5.58 1.03 0.81

Controllo della manipolazione. Come prima cosa si è verificato se la manipolazione ha funzionato, ovvero se nella condizione di empatia il livello di empatia è più alto rispetto alla condizione di controllo. Per fare questo è stato applicato il t di Student, che consente di verificare se tra due medie vi è differenza significativa. Vi è differenza significativa se il valore di p è inferiore a.05. Come appare dalla tabella, la manipolazione ha funzionato, infatti, nella condizione di empatia, il livello di empatia è superiore rispetto alla condizione di controllo e tale differenza è statisticamente significativa.

7 6 5 4 3 2 Controllo della manipolazione 1 empatia controllo Media D.S. t g.l. p < Empatia Controllo 3.60 3.22 1.17 1.09 2.20 168.03

Verifica delle ipotesi. Per verificare l ipotesi secondo cui l empatia dovrebbe favorire l adozione delle strategie positive e inibire l adozione delle strategie negative, è stato applicato il t di Student, per verificare se, per ognuno degli orientamenti di acculturazione vi è differenza, tra le due condizioni.

Verifica delle ipotesi 7 6 5 4 3 2 1 assimilazione segregazione esclusione I-trasformazione I-duplice individualismo empatia controllo

Verifica delle ipotesi D.S. M D.S. M D.S. M D.S. M D.S. M D.S. M 0.95 1.10 ns 168 1.08 5.69 5.46 Individualismo 0.83 0.79 ns 168 1.46 5.36 5.22 I-duplice 1.14 1.16 ns 168 0.88 3.59 3.44 I-trasformazione 0.97 1.04 ns 168 1.06 2.13 2.30 Esclusione 1.13 1.11 ns 168 1.51 3.48 3.74 Segregazione 0.72 0.73.04 168 2.15 2.51 2.75 Assimilazione p < g.l. t Controllo Empatia

Verifica delle ipotesi. Come si può vedere dalla tabella emerge un unico risultato significativo, relativo alla strategia di assimilazione: nella condizione di empatia i partecipanti adottano maggiormente tale strategia, rispetto alla condizione di controllo. Tale risultato, contrario alle ipotesi, potrebbe essere spiegato dal fatto che, l assimilazione, anche se è una strategia negativa, comporta comunque un avvicinamento del gruppo estraneo al proprio. Nel momento in cui si prova empatia per un membro del altro gruppo si è portati ad avvicinarlo al proprio gruppo, assimilandolo ad esso.