PARERE DELLA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI



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PREMESSA Il presente documento costituisce una seconda integrazione allo studio di impatto ambientale presentato presso la Regione Lombardia in data 28 giugno 2012 ed integrato in data 09.01.2013, quale autorità competente al rilascio del giudizio di compatibilità ambientale per il progetto di realizzazione di una piattaforma logistica in Comune di Calcio da parte della S.I.L. Srl. A seguito dello svolgimento della Conferenza di Servizi in data 6 novembre 2012, presso la sede della Regione Lombardia, e del sopralluogo effettuato in data 19 novembre 2012, sono pervenuti a Regione Lombardia i seguenti pareri: a) Soprintendenza per i beni Archeologici della Lombardia (nota prot. n. 0013322 del 06.11.2012); b) Provincia di Bergamo (nota prot. n. 115304/07/04 del 27.11.2012) inviati alla committente S.I.L. S.r.l. a mezzo pec della Regione Lombardia, in data 21.01.2013. La committente S.I.L. S.r.l. ha quindi ritenuto di procedere con la presentazione di un integrazione spontanea con la quale riscontrare, recependone le prescrizioni, ai pareri sopra citati. La presente relazione ha quindi la finalità di illustrare dettagliatamente le modifiche e/o integrazioni che si sono apportate al progetto per soddisfare alle richieste formulate dai suddetti Enti. 2

PARERE DELLA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI La Soprintendenza chiede, ai fini di un efficace salvaguardia dei siti archeologici sepolti, tutelati dal D.Lgs. 42/2004, che nell area oggetto d intervento vengano eseguiti saggi archeologici preventivi diretti dalla Soprintendenza stessa ed eseguiti da ditta o professionista specializzato. Recependo la richiesta della Soprintendenza, con la presente si conferma che le indagini archeologiche verranno eseguite, d intesa con la Soprintendenza, prima dell avvio dei lavori di realizzazione del nuovo complesso edilizio. La committente S.I.L. S.r.l. provvederà quindi a far eseguire i saggi archeologici, sotto la direzione della Soprintendenza, subito dopo la chiusura della procedura di VIA e prima dell approvazione definitiva del Piano Attuativo propedeutico allo sviluppo edilizio del comparto. Per quanto concerne la modifica della sede viabile esistente, i lavori saranno eseguiti con assistenza archeologica continuativa da parte di ditta o professionista specializzato, ai sensi dell art. 28 del D.Lgs. 42/2004. 3

PARERE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Il parere della Provincia di Bergamo su articola su cinque punti che, di seguito, si provvede ad esaminare puntualmente. 1) Pianificazione urbanistica Il parere della Provincia attesta la compatibilità e conformità del progetto agli strumenti di pianificazione urbanistica. Non vengono quindi formulate osservazioni e/o prescrizioni. 2) Viabilità ed infrastrutture Per quanto concerne il nuovo innesto sulla rotatoria all intersezione della SP 98 con la SP 102, vengono prescritte alcune modifiche per adeguarsi alle norme di progettazione stradale. In particolare le prescrizioni formulate risultano le seguenti: prescrizione Provincia per le intersezioni a raso l angolazione reciproca delle strade non deve risultare inferiore ad un angolo di valore pari a 70 per le intersezioni a raso i rami di interconnessione devono avere pendenze longitudinali non superiori del 2% rispetto alle livellette delle strade confluenti USCITE - il raggio della traiettoria d uscita deve essere superiore sia al raggio dell entrata sia al raggio della circonferenza dell isola giratoria interna, garantendo comunque un valore minimo non inferiore a 15 m. A tal fine è importante è lo spazio minimo fra la cuspide del ramo in ingresso (dal NUOVO POLO LOGISTICO) e la cuspide del ramo in Soluzione proposta (vedasi tav. 12 rev. 01 e 12a rev. 00) Il progetto è stato modificato cambiando la posizione e l angolatura del nuovo innesto al fine di garantire il rispetto del requisito dell angolo di 70 La pendenza del nuovo ramo di innesto è inferiore all 1% Il raggio della traiettoria di uscita è stato portato a circa 24 m, superiore al limite minimo di 15 m fissato dalla norme tecniche, adeguando il raccordo tra la cuspide del ramo in ingresso e la cuspide del ramo in uscita (SP102). 4

uscita (S.P. n 102) che, al momento non sembra garantire tale grandezza VISIBILITA - oltre alle distanze di visibilità prima analizzate, è necessario garantire, come previsto dal Nuovo Codice della Strada, delle idonee aree di visibilità (art. 18 in ambito extraurbano), le quali individuano un triangolo di visibilità che deve aggiungersi a quello individuato dalle fasce di rispetto. I lati del triangolo, posto sul limite esterno della fascia di rispetto, sono il doppio della stessa fascia di rispetto, così come indicato nel regolamento. Se la visibilità dell intersezione così definita è garantita allora, per la strada secondaria, è possibile utilizzare il segnale di dare precedenza (cioè quello utilizzato in genere agli ingressi delle rotatorie) altrimenti deve essere usato quello di fermarsi e dare la precedenza (art. 106 e 107 del regolamento) DEFLESSIONE - è essenziale verificare che la geometria garantisca le caratteristiche necessarie per mantenere i valori della deflessione sempre entro limiti accettabili. La deflessione delle traiettorie in attraversamento del nodo, ed in particolare le traiettorie che interessano due rami opposti o adiacenti rispetto all isola centrale, dovrà essere verificata per ogni ingresso mediante la costruzione di una sequenza di archi di cerchio tangenti, I requisiti di visibilità per l utilizzo della segnaletica di dare precedenza sono assicurati per i quattro rami principali della rotatoria (SP 98 e SP102). Non risultano invece soddisfatti per il nuovo innesto per il quale si prescrive quindi la segnaletica di fermarsi e dare precedenza. Sono verificati i requisiti geometrici per mantenere i valori di deflessione inferiori a 80 m. 5

che passa a 1.50 m dal bordo dell isola centrale e a 2.00 m dal ciglio delle corsie d entrata e uscita, come riportato nella successiva Figura. Il valore del raggio non dovrà superare i valori di 80-100 m, cui corrispondono le usuali velocità di sicurezza nella gestione di una circolazione a rotatoria. Se il valore della deflessione fosse troppo grande, sarà necessario variare la disposizione di uno o più bracci oppure aumentare il raggio dell isola centrale IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE - l impianto di pubblica illuminazione, così come modificato a seguito della realizzazione del nuovo innesto sulla rotatoria esistente all incrocio tra la S.P. n 98 e la S.P. n 102, nonché la modifica del tracciato esistente dovrà essere verificato circa il rispetto od ottemperanza alla vigente la legislazione nazionale e della Regione Lombardia, ed eventualmente modificato/implementato. Gli ingressi della rotatoria, così come modificata, dovrà essere verificata in quanto all illuminazione, se ritenuta sufficiente, e alla facile riconoscibilità da parte degli automobilisti in avvicinamento PENDENZE dovranno essere modificate tutte le pendenze, in modo particolare la pendenza trasversale, in quanto a consentire un adeguato smaltimento delle acque meteoriche È stata condotta la verifica dell illuminazione dell intersezione e si è previsto di integrare l impianto di illuminazione sul ramo nord della SP98 interessato dalla modifica. Le pendenze dei rami stradali sono adeguate per l allontanamento delle acque senza invasione della sede stradale provinciale 6

SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE a seguito delle modifiche, dovrà essere completa e adeguata Si prevede l adeguamento della segnaletica stradale in conformità al codice della strada Si conferma quindi il recepimento integrale delle prescrizioni della Provincia. Per quanto concerne, invece, la formazione della rotatoria sulla SP ex SS11 all intersezione con la vecchia SP98, opera da realizzarsi a titolo compensativo, si da atto che la proposta progettuale preliminare allegata allo studio di VIA, si è provveduto alla redazione di specifica valutazione dell impatto viabilistico dell intervento (vds all. J1 studio del traffico largo cinque vie). L analisi ha confermato la compatibilità dell intervento con i carichi di traffico caratterizzati le strade in oggetto. Si deve comunque precisare che la realizzazione di detta opera è stata prevista come intervento da eseguirsi solo dopo la declassificazione della SP ex SS11 conseguente all apertura della nuova tangenziale sud/est in corso di realizzazione nell ambito delle opere complementari della TAV. L intenzione dell Amministrazione comunale è quella di porre a carico dell Operatore la realizzazione di detta opera ma di subordinarne l esecuzione alla declassificazione della strada. In questa fase non si ritiene quindi di dover effettuare modifiche e/o integrazioni al progetto, demandandone la puntuale definizione al momento in cui sarà stata attuata la declassificazione del tratto di SP ex SS11 qui interessato. Il progetto esecutivo che verrà redatto per la cantierizzazione dell opera, terrà quindi in considerazione tutte le prescrizioni per il rispetto nelle norme tecniche stradali. 3) Gestione acque Per quanto concerne il ciclo delle acque, vengono formulate alcune raccomandazioni e prescrizioni. In particolare le raccomandazioni e prescrizioni formulate risultano le seguenti: raccomandazione/prescrizione Provincia Soluzione proposta 7

Le reti fognarie dovranno essere progettate e realizzate seguendo i disposti dell appendice G alle Norme Tecniche Attuative del Programma di Tutela ed Uso delle Acque della Regione Lombardia, che prevede, tra l altro, la realizzazione di reti fognarie separate Il proponente dovrà verificare che l impianto di depurazione di Calcio e la rete fognaria cittadina siano in grado di ricevere le portate ed i carichi inquinanti aggiuntivi che deriveranno dall opera La rete di raccolta, trattamento e scarico delle acque meteoriche di dilavamento, con (vedasi tav. 13 rev. 01 e 13a rev. 00) Le reti fognarie sono state progettate secondo i disposti dell appendice G alle Norme Tecniche Attuative del Programma di Tutela ed Uso delle Acque della Regione Lombardia, ed è prevista la separazione delle acque nere da quelle bianche. Le acque bianche sono state poi ulteriormente suddivise separando le acque meteoriche delle coperture, che vengono disperse in sottosuolo mediante pozzi perdenti, dalle acque dei piazzali per le quali si prevede la separazione delle prime piogge (che convogliano in fognatura) dalle acque di seconda pioggia che vengono disperse in sottosuolo mediante pozzi perdenti. Le verifiche fin ora condotte con il Comune di Calcio e la società Uniacque circa le capacità ricettive dell impianto di depurazione di Calcio e la rete fognaria comunale non hanno mostrato incompatibilità in merito ai carichi inquinanti aggiuntivi (acque nere) che deriveranno dall opera. E stato peraltro avanzato, in accordo con Uniacque (vedasi paragrafo successivo) uno studio di fattibilità del tratto di rete fognaria lungo la via Covo che colleghi il Polo Logistico e l abitato limitrofo alla rete esistente con recapito al depuratore. Le acque dei piazzali, strade e parcheggi, verranno convogliate e raccolte in vasche di 8

esclusione delle acque pluviali di dilavamento delle coperture, dovrà essere realizzata in conformità ai disposti del RR 4/06, prevedendo quindi la separazione delle acque meteoriche di prima pioggia ed il relativo trattamento (che dovrà essere costituito preferibilmente almeno da una dissabbiatura seguita da disoleatura mediante filtro a coalescenza). Per quanto riguarda le acque meteoriche di seconda pioggia è preferibile che le stesse siano riutilizzate o, in alternativa, scaricate in corpo idrico superficiale anziché negli strati superficiali del sottosuolo. Si dovrà inoltre verificare se presso l insediamento si verificheranno una o più condizioni di cui all art. 3 del RR 4/06 (come ad esempio la presenza di un autofficina o di sostanze pericolose, quali gli idrocarburi, movimentati o utilizzati in aree sprovviste di copertura) al fine di accertare se sia necessario o meno acquisire l autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche di prima pioggia in pubblica fognatura da parte dell Ufficio d Ambito Provinciale E necessario verificare se dalle celle frigorifere o da eventuali compressori si origineranno scarichi, anche saltuari, di acque reflue industriali (ad esempio condense o raffreddamenti) o se verranno effettuate operazioni di lavaggio degli automezzi. In tutti questi casi sarà prima pioggia, trattate come da prescrizioni normative (art. 3 RR 4/2006) e successivamente immesse nella rete delle acque nere. Non essendoci corpi idrici superficiali nelle strette vicinanze nei punti di raccolta e smaltimento ed avendo già previsto in progetto l approvvigionamento degli impianti antincendio e di irrigazione tramite acque meteoriche scolate dai tetti, le acque di seconda pioggia verranno smaltite nel sottosuolo tramite pozzi perdenti Presso l insediamento, oltre l utilizzo dell area per attività intermodali di cui è già stato previsto il trattamento delle acque di prima pioggia, non si verificheranno altre condizioni di cui all art. 3 RR 4/2006. Le acque diverse dalle bianche saranno comunque trattate come acque di rifiuto e convogliate alla rete delle acque nere. Si prevede il collegamento delle acque di condensazione delle celle frigorifere e dei compressori nella rete fognaria delle acque nere. 9

necessario acquisire una specifica autorizzazione allo scarico per acque reflue industriali, a meno che tali acque non vengano smaltite come rifiuto I pozzi perdenti per lo scarico di acque meteoriche non contaminate dovranno essere limitati agli strati superficiali del sottosuolo (indicativamente nei primi dieci metri) e non potranno in nessun caso convogliare tali acque direttamente in falda. Si ricorda infatti che lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo è vietato dall art. 104 comma 1 del D.Lvo 152/06 e s.m.i. In base all art. 115 del D.Lvo 152/06 e smi è di norma vietata la copertura dei corsi d acqua Al fine di limitare il più possibile l impermeabilizzazione del suolo, per mitigare l impatto della struttura sull ambiente circostante e per ridurre il quantitativo di acque pluviali prodotte si suggerisce di realizzare le coperture mediante tetti verdi laddove non è prevista l installazione di pannelli fotovoltaici E necessario verificare che l opera sia all esterno delle zone di rispetto dei pozzi ad uso potabile (art. 94 D.Lvo 152/06 e smi). Si ricorda che in tali aree vigono, tra gli altri, i seguenti divieti: d) dispersione nel sottosuolo di acque Non sono previste operazioni di lavaggio degli automezzi. I pozzi perdenti per lo scarico di acque meteoriche non contaminate saranno limitati agli strati superficiali del sottosuolo e non convoglieranno tali acque direttamente in falda come dall art. 104 comma 1 del D.Lvo 152/06 e s.m.i. Non è prevista la copertura di corsi d acqua I rapporti drenanti sono garantiti in misura ben superiore ai minimi prescritti dalla vigente normativa. Per quanto riguarda le coperture, non si ritiene di poter accogliere il suggerimento in quanto l Operatore ritiene necessario garantirsi la possibilità di installazione di impianti fotovoltaici su tutte le coperture dei nuovi fabbricati La posizione dei pozzi perdenti in progetto è esterna alla zona di rispetto dei pozzi di approvvigionamento delle abitazioni esistenti (raggio di m 200 come da D.Lgs. n. 152/2006 art.94 comma 6) come dimostrato nello schema riportato nella 10

meteoriche proveniente da piazzali e strade. g) apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione dell'estrazione ed alla protezione delle caratteristiche quali-quantitative della risorsa idrica; h) gestione di rifiuti; i) stoccaggio di prodotti ovvero, sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive; m) pozzi perdenti. L estensione della rete fognaria urbana dovrà essere realizzata in modo da avere le predisposizioni per gli allacci delle acque reflue domestiche, attualmente recapitate negli strati superficiali del sottosuolo, che potranno essere intercettati lungo il nuovo percorso Dovranno essere predisposti dei sistemi che consentano di chiudere gli scarichi negli strati superficiali del sottosuolo (o in corpo idrico superficiale) della rete di raccolta delle acque meteoriche e pluviali, da attivare in caso di incendio o di sversamenti accidentali, per evitare che reflui contaminati possano percolare nel terreno o essere immessi nei corpi idrici. tavola 13. Nelle fasce di rispetto dei pozzi esistenti non sono altresì previste nessuna delle attività vietate. Il progetto prevede la formazione delle predisposizioni per gli allacci delle acque reflue domestiche per tutte le unità immobiliari che vengono incontrate lungo il tracciato del nuovo collettore (dalla SP 98 a via AVIS-AIDO) Il progetto ha recepito la prescrizione e si prevede l installazione di sistemi di valvole elettroidrauliche (saracinesche) che consentano di chiudere gli scarichi della rete di raccolta delle acque meteoriche e pluviali presenti negli strati superficiali del sottosuolo, da attivare in caso di incendio o di sversamenti accidentali. 11

Quantificazione dei fabbisogni idrici Dovranno essere quantificati i fabbisogni idrici (di massima), per i vari usi. In particolare dovrà essere suddiviso il fabbisogno potabile e igienico-sanitario (all acquedotto comunale) da altri usi, tra i quali l antincendio, l innaffio delle aree verdi ed eventuali altri usi come lavaggi (piazzali esterni, locali interni ecc.), eventuali impianti a scambio termico. Gli utilizzi potabile ed igienico-sanitario vanno separati, come rete, dall antincendio ed irrigazione delle aree verdi e quant altro verrà specificato in seguito. Sulla scorta del fabbisogno idrico che verrà determinato, il Servizio Risorse Idriche della Provincia di Bergamo potrà accogliere l istanza di nuovi pozzi a supporto degli impianti che, in emergenza, dovranno integrare la risorsa idrica. Gli eventuali nuovi pozzi preleveranno dalla falda superficiale e pertanto non creeranno influenze negative sui due pozzi, ad uso potabile, citati nel S.I.A.. Infine si ricorda che l impianto antincendio dovrà essere sottoposto a preventivo nulla osta dei VV.F.. Si prevedono i seguenti fabbisogni idrici: - 1.000 mc per uso antincendio - 1.000 mc per uso irrigazione con approvvigionamento dalle acque meteoriche scolate dai tetti. Per quanto riguarda il fabbisogno potabile ed igienico sanitario, considerando una popolazione fluttuante di 150 abitanti e una dotazione idrica di 200 litri ab/giorno, è stimato in larga massima inferiore ad 1 litro/secondo. 12

4) Paesaggio ed Ecosistemi Per quanto concerne le componenti Paesaggio ed Ecosistema, vengono formulate le seguenti raccomandazioni e prescrizioni. In particolare le raccomandazioni e prescrizioni formulate risultano le seguenti: raccomandazione/prescrizione Provincia "...nello spazio creatosi con lo spostamento dell asse stradale della Nuova Calciana, sarà possibile implementare la vegetazione arbustiva Soluzione proposta (vedasi tav. 19-20-21 rev. 01 e 24 rev. 00) E' stata implementata la vegetazione nello spazio creatosi dallo spostamento dell'asse stradale della Nuova Calciana. In particolare la vegetazione è stata integrata con alberi di 3^ grandezza ed arbusti per un totale di 53 alberi e 103 arbusti. Si riportano di seguito, e a confronto, le due sezioni Figura 1 nuova sezione Figura 2 vecchia sezione inoltre sarebbe auspicabile l utilizzo dei tetti verdi come misura di mitigazione, in sostituzione di altre misure proposte dal proponente (vedi fognatura) e non considerabili come tali. Come si è già illustrato al precedente paragrafo 3 gestione acque, non si ritiene di poter accogliere il suggerimento in quanto l Operatore ritiene necessario garantirsi la possibilità di installazione di impianti fotovoltaici su tutte le coperture dei nuovi fabbricati. 13

Dal punto di vista paesaggistico, la realizzazione di tetti verdi, nel contesto di riferimento, non presenta alcuna particolare significatività in quanto l insediamento è collocato in ambito agricolo di pianura privo di rilievi collinari e/o punti di osservazioni dai quali le coperture possano risultare percepibili. In riferimento alle specie arboree scelte per le opere di mitigazione si fa presente che non dovranno essere considerate Celtis australis, Platanus orientalis e Tilia cordata. Le percentuali dovranno essere conseguentemente variate in modo tale da ricreare la tipologia forestale del quercocarpineto Si recepisce la prescrizione e si riporta, di seguito, la tabella modificata delle specie vegetali arboree e arbustive da utilizzare per le opere di mitigazione. Rispetto alla versione inizialmente proposta sono state tolte le specie: Celtis australis, Platanus orientalis e Tilia cordata. Le relative percentuali sono state conseguentemente variate Tabella 1.7 - specie arboree e arbustive da utilizzare per le opere di mitigazione ALBERI DI 1^ GRANDEZZA (eslcusi i Populus nigra Italica ) genere specie % sul totale Fraxinus excelsior 50 Quercus robur 50 ALBERI DI 1^ GRANDEZZA Populus nigra Italica 100 ALBERI DI 2^ GRANDEZZA Acer platanoides 40 Prunus avium 30 Ulmus minor 30 ALBERI DI 3^ GRANDEZZA Acer campestre 40 Carpinus betulus 30 Fraxinus ornus 20 14

ARBUSTI genere specie % sul totale Cornus sanguinea 10 Corylus avellana 15 Crataegus monogyna 15 Euonymus europaeus 10 Ligustrum vulgare 10 Prunus spinosa 10 Rosa canica 10 Sambucus nigra 15 Viburnum lantana 5 il rafforzamento di strutture lineari preesistenti o la creazione di nuove siepi su terreni di proprietà o in disponibilità: queste sono indubbiamente misure di compensazione del progetto derivanti dall importante consumo di suolo Sul punto è stato esperito un incontro con l Amministrazione comunale di Calcio per individuare le aree su cui intervenire al fine di effettuare un incremento delle misure compensative. Il Comune ha ribadito la preferenza per gli interventi compensativi previsti nel progetto iniziale e consistenti nella realizzazione della nuova rotatoria sulla SP ex SS11 e nella realizzazione della pista ciclabile. Al riguardo ha rimarcato, come già espresso in sede di conferenza di servizi e in sede di sopralluogo, che il territorio comunale di Calcio, inserito per buona parte nel perimetro del parco dell Oglio, è caratterizzato da un sistema naturale molto sviluppato, con ampie zone alberate (specie lungo il corso del fiume Oglio) e che la riduzione di naturalità sull ambito di trasformazione in argomento, non determina significativi scompensi sul territorio. 15

Ritenendo comunque di assecondare la richiesta della Provincia di Bergamo di ampliamento degli interventi compensativi specifici sul tema della naturalità, sono stati individuati le seguenti tre aree (indicate nella tavola n. 24 - integrazione delle misure compensative) sulle quali effettuare interventi di implementazione del sistema arboreo: 1. area Paolo VI: 2. piazza polivalente: 3. area depuratore e piazzola ecologica Gli interventi sulle aree n. 1 e 2 consistono nella sistemazione a verde di spazi ad uso pubblico. L intervento n. 3 consiste nella creazione di una nuova siepe campestre posta a ridosso dell area adibita a depuratore e piazzola ecologica. Complessivamente l intervento di sistemazione delle tre aree richiede la messa a dimora di 185 piante. Per i dettagli tecnici si rimanda alla suddetta tavola n. 24 - integrazione delle misure compensative. 5) Movimentazione terreno e gestione rifiuti Sul tema in oggetto, vengono formulate alcune osservazioni per le quali si provvede a fornire le delucidazioni ed integrazioni si seguito elencate: raccomandazione/prescrizione Provincia Soluzione proposta (vedasi tav. 16 rev. 01 e 13a-13b rev. 00) 16

indichi le modalità con le quali (in applicazione dell art. 185 comma 1, lett. c) del D.Lgs. 152/2006) sarà verificata l assenza di contaminazione delle terre da scavo che saranno riutilizzati allo stato naturale nell ambito del cantiere (valutando l opportunità di svolgere dette verifiche prima dell espressione del parere di valutazione ambientale, almeno in via preliminare); - chiarisca se la volumetria di terre interessate dalla stabilizzazione a calce è ricompresa o meno nei volumi di materiali di scavo prodotti in cantiere e conteggiata nel bilancio generale terre - dia riscontro del rispetto di quanto disposto dal D.M. 161/2012 in ordine alla in merito alla possibilità di verificare l assenza di contaminazione nel terreno, al fine di poterlo considerare come dotato di caratteristiche richieste dall articolo 185 del D.Lgs. 152/2006, è intenzione, in fase di predisposizione del cantiere, effettuare analisi di controllo sui terreni. Per quanto riguarda l eventuale effettuazione di un indagine ambientale preliminare sul sito, non si può prescindere dalla constatazione che, i terreni in esame, sono stati sempre e solo interessati da attività agricola, per i quali l unica attività ad impatto è lo spandimento di liquami zootecnici, i quali non sono suscettibili di rilascio di sostanze che possano determinare presenza di contaminazioni di metalli o altre sostanze rientranti nel protocollo analitico stabilito dall allegato 4 al D.M. 161/2012. Si ritiene quindi di proporre che le indagini vengano svolte successivamente all espletamento delle procedure urbanistiche e prima del rilascio dei titoli abilitativi per la realizzazione delle opere. la volumetria di terre interessata da stabilizzazione a calce è ricompressa nei volumi di materiali da scavo prodotti in cantiere e trattandosi di una normale pratica industriale si dovrà provvedere a redigere, per tale aliquota il Piano di Utilizzo di cui al D.M. 161/2012, concordando con ARPA le modalità di utilizzo di tali materiali. 17

operazione di stabilizzazione a calce a cui si intende sottoporre parte del materiale di scavo fornisca indicazioni in merito alla produzione e gestione di materiali da scavo nell ambito dei lavori per la realizzazione del nuovo collettore fognario e degli interventi compensativi da realizzare a corredo dell intervento di trasformazione, dando esplicita indicazione dei riferimenti normativi cui intende attenersi nella loro gestione (in particolare riguardo l eventuale loro esclusione dalla normativa sui rifiuti) In sede di presentazione del progetto esecutivo, finalizzato al conseguimento dei titoli abilitativi per la realizzazione delle opere, si provvederà alla presentazione del piano di utilizzo di cui al D.M. 161/2012, demandando pertanto all Amministrazione Comunale la sua approvazione. Per la realizzazione del nuovo collettore fognario e per la rimozione del tratto di SP98, oggetto di traslazione, si prevede la produzione dei seguenti volumi di scavo riportati nella sottostante tabella. I materiali di scavo verranno trattati in ottemperanza alle prescrizioni normative del titolo I, capo I, del D.Lgs. 152/2006. Il Piano di utilizzo verrà redatto ai sensi del D.M. 161/2012. Tutte le terre da scavo verranno comunque assoggettate ad analisi al fine di escludere la presenza di contaminazioni. 18

tipologia materiale asfalto (tappetino d'usura, binder, tout-venat bitumato) volume (mc) 480,00 modalità utilizzo conferimento ad impianto autorizzato per recupero materiali da demolizione misto cementato (tout-venant di cava legato con cemento) massicciata stradale (toutvenant di cava) 310,00 2.200,00 terreno naturale 1.060,00 totale 4.050,00 conferimento ad impianto autorizzato per recupero materiali da demolizione riutilizzo nell'ambito del cantire per il riempimento degli scavi e la formazione del nuovo stratto della SP98 riutilizzo nell'ambito del cantire per formazione di massiccita mediante stabilizzazione a calce per la formazione del nuovo stratto della SP98 fornisca una planimetria del tracciato del nuovo collettore fognario Si integra il progetto con le tavole 13a-13b nelle quali è rappresentato il nuovo collettore fognario su via Covo 19