Scenari mondiali e prospettive congiunturali

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Transcript:

«INVESTIMENTI E NUOVE FRONTIERE DELLO SVILUPPO» Confindustria Emilia-Romagna Scenari mondiali e prospettive congiunturali Gregorio De Felice Chief Economist Bologna, 10 dicembre 2015

Agenda 1 L economia globale nel 2016 2 Italia: la ripresa si rafforzerà 3 Migliorano le condizioni del credito 1

Scenario 2016: meglio i paesi avanzati Crescita mondiale in modesta accelerazione: 3,3%, dal 3,1% nel 2015. Migliora la crescita nei paesi avanzati, si stabilizzano gli emergenti. I driver: domanda interna dei paesi avanzati, sostenuta dai consumi privati e dai servizi; politiche monetarie accomodanti; politiche fiscali sostanzialmente neutrali; prezzi delle commodity bassi e stabili. I freni: debolezza dei paesi emergenti e produttori di materie prime, anche se la fase peggiore per il commercio mondiale dovrebbe essere ormai superata. Inflazione bassa ovunque, per effetto sia dell andamento dei prezzi delle commodity che dell output gap, ancora ampio a livello globale. Politiche fiscali generalmente neutrali nei paesi avanzati: l Eurozona ha aumentato solo marginalmente i margini di manovra, portando l orientamento da restrittivo a neutrale. Politiche monetarie accomodanti su tutto l orizzonte di previsione, malgrado le divergenze tra Stati Uniti ed Eurozona. 2

Gli emergenti rallentano Contributi alla crescita mondiale (%) Advanced countries World growth Emerging countries Fonte: 3

ma nel medio periodo saranno il motore della crescita mondiale Quote del PIL mondiale (%) Paesi avanzati Paesi emergenti Previsioni FMI Fonte: 4

USA: la domanda domestica solida bilancia la debolezza del manifatturiero Consumi e investimenti residenziali solidi, alimentati da fondamentali positivi. L espansione dei servizi continua a più che controbilanciare la debolezza dei settori esposti al canale estero, causata dal dollaro forte e dal rallentamento della domanda dei paesi emergenti. Le due facce dell economia USA: servizi in espansione, manifatturiero quasi fermo Domanda finale domestica solida Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream 5

Fed: svolta pronta per dicembre Il FOMC ha detto in modo esplicito che a dicembre discuterà un rialzo dei tassi. Probabile la svolta, con indicazioni di sentiero graduale e dipendente dai dati. Il punto di arrivo atteso, ora al 3,5%, potrebbe essere rivisto ancora, verso il 3,25%: la Fed stima che il tasso neutrale reale sia fra lo 0% e l 1%. La previsione è di 3-4 rialzi di 25pb all anno, distribuiti su tre anni. 80 Anche il mercato si aspetta la svolta a dicembre 70 60 50 40 30 20 1/2/2015 4/2/2015 7/2/2015 10/2/2015 Fonte: Bloomberg. Probabilità di un rialzo dei fed funds alla riunione del 15-16 dicembre, stima al 9/12/2015. 6

Area euro: la ripresa prosegue, non risale l inflazione Crescita lievemente sopra il trend nel 2015-16 (1,5% e 1,7%). Il rallentamento della domanda globale è parzialmente compensato da: basso prezzo del petrolio; tasso di cambio dell euro (-10% rispetto al 2014); condizioni finanziarie più favorevoli. Ripresa trainata dalla domanda interna, in particolare nei paesi periferici. Outlook di crescita soggetto a rischi verso il basso. Ritorno dell inflazione verso il 2% più lento delle attese. Politica fiscale attesa neutrale. La Commissione Europea ha finalmente aperto le porta ad una (contenuta) flessibilità. Politica monetaria sempre ultra-accomodante. La BCE ha aumentato lo stimolo monetario in dicembre. 7

La crescita è sostenuta dalla domanda interna In base alle ultime survey, la crescita del PIL potrebbe accelerare allo 0,4% a fine 2015. La ripresa appare diffusa: Italia best performer nell indagine di ottobre. Sostenuti dalla domanda interna, i servizi e il commercio al dettaglio stanno crescendo più del manifatturiero. I servizi crescono più del manifatturiero Sale la spesa per consumi, grazie all aumento del reddito disponibile 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0-2.0-4.0-6.0 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 4.0 3.5 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0-0.5 Real disp income Real labour income HSHDs consumption HCIP yy%, rhs Nota: deviazioni standard dalla media di lungo periodo Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream 8

La politica monetaria è sempre più accomodante Nella riunione del 3 dicembre, la BCE declinato l aumento dello stimolo quantitativo in: un taglio del tasso sui depositi, da -0,2% a -0,3%; l estensione della piena allocazione sull operazione principale di rifinanziamento e sulla LTRO trimestrale a tutto il biennio 2016-2017; l estensione dell APP (Asset Purchase Programme) fino al marzo 2017 «o oltre, se necessario»; il reinvestimento della quota capitale dei titoli nel portafoglio APP che andranno in scadenza; l estensione degli acquisti alle emissioni dei governi locali. Le misure annunciate appaiono tutt altro che irrilevanti, considerati i limiti rimasti per le azioni della Banca centrale. Non è esclusa la possibilità di nuove misure espansive in futuro, se la situazione lo richiederà. 9

Le previsioni per il 2016 Variazioni a/a del PIL a prezzi costanti 2012 2013 2014 2015p 2016p Stati Uniti 2.2 1.5 2.4 2.5 2.7 Area euro -0.8-0.2 0.9 1.5 1.7 - Germania 0.4 0.3 1.6 1.7 1.9 - Francia 0.2 0.7 0.2 1.0 1.2 - Italia -2.8-1.7-0.4 0.8 1.2 - Spagna -2.1-1.2 1.4 3.0 2.2 OPEC 5.8 2.2 2.3 1.8 3.1 Europa Orientale 2.3 1.8 1.3-0.4 2.0 - Russia 3.4 1.3 0.6-3.5 0.5 - Turchia 2.1 4.2 2.9 3.0 2.9 America Latina 1.9 3.0 1.1-0.4 1.2 - Brasile 1.8 2.7 0.1-3.0-1.0 Giappone 1.7 1.6-0.1 0.6 1.2 Cina 7.7 7.7 7.4 6.8 6.3 India 4.4 6.4 7.1 7.4 7.6 Mondo 3.4 3.4 3.4 3.1 3.3 Fonte: Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Consensus Economics ed EMED 10

Agenda 1 L economia globale nel 2016 2 Italia: la ripresa si rafforzerà 3 Migliorano le condizioni del credito 11

Italia: il gap con l Eurozona si sta riducendo Su base annua l attività economica mostra un accelerazione a 0,9% da 0,6%: si tratta del massimo da oltre quattro anni. Il ritardo verso l Eurozona continua a ridursi guardando al dato tendenziale (ai minimi da oltre 4 anni). Si riduce il gap di crescita con l Eurozona Fonte: Thomson Reuters-Datastream 12

È possibile una ri-accelerazione nel 4 trimestre Sulla base degli indici anticipatori, è possibile una ri-accelerazione in area 0,4% t/t nel trimestre in corso. Stimiamo una «velocità di crociera» dello 0,3% t/t nel 2016. Questo scenario è coerente con la nostra previsione di un PIL in crescita di 0,8% (con qualche rischio verso il basso) nel 2015 e di 1,2% nel 2016, al di sotto dei target governativi (0,9% e 1,6%). PIL e indice di fiducia delle imprese Fonte: Thomson Reuters-Datastream 13

La buona notizia è che il motore di crescita è domestico La ripresa continua, anche se a passo lento, ed è sempre più in grado di autosostenersi in quanto guidata dalla domanda interna. Per quest ultima, anzi, stimiamo un ulteriore miglioramento nei prossimi trimestri, soprattutto dal lato degli investimenti. 4 Ritorna la domanda interna 3 2 1 0-1 -2-3 Export netto (contrib. al PIL) a/a -4 Domanda domestica (finale) a/a -5 2000.2 2003.2 2006.2 2009.2 2012.2 2015.2 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 14

In recupero il reddito disponibile 3 2 Reddito disponibile reale (var. %) -11,2 % 1 0-1 -2-3 -4-5 -6 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati ISTAT e previsioni Intesa Sanpaolo 15

Riprende la spesa in beni durevoli Nella ripresa dei consumi sembra avere un ruolo anche il basso livello dei tassi di interesse (e le favorevoli condizioni finanziarie), visto che è trainante la componente maggiormente «interest-sensitive», quella dei consumi di beni durevoli e di mezzi di trasporto. 10 5 La ripresa dei consumi di beni durevoli Cons.beni dur.a/a Tassi cred.al cons.,dx inv. 6.0 6.5 7.0 0-5 -10 7.5 8.0 8.5 9.0-15 9.5 giu-05 giu-07 giu-09 giu-11 giu-13 giu-15 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT, Banca d Italia 16

La politica fiscale sarà di supporto In base al quadro programmatico del Governo, anche nel 2016 (come nei due anni precedenti) la politica fiscale sarà di orientamento (sia pur moderatamente) espansivo, sostenendo il rafforzamento della ripresa. Non è detto però che la Commissione Ue consenta l utilizzo di tutti i margini di flessibilità richiesti dal Governo. 1.8 L orientamento della politica fiscale è lievemente espansivo 1.4 1.0 PF restrittiva 0.6 0.2-0.2-0.6 PF espansiva 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Nota: variazione del saldo di bilancio primario corretto per il ciclo. Fonte: MEF 17

Lo scenario macroeconomico italiano 2016 2014 2015 2016 PIL (prezzi 2010, a/a) -0.4 0.8 1.2 Consumi delle famiglie 0.4 0.7 1.2 Consumi collettivi -0.7 0.2-0.2 Investimenti fissi -3.4 0.6 1.9 Importazioni 2.7 4.8 3.3 Esportazioni 2.8 3.3 3.0 Contributo alla crescita: Commercio estero 0.1-0.3 0.0 Domanda finale interna -0.5 0.6 1.0 Prezzi al consumo (a/a) 0.2 0.1 1.1 Disoccupazione (%) 12.7 12.1 11.5 Reddito disponibile reale -0.2 0.6 1.1 Tasso di risparmio 8.7 8.5 8.2 Partite correnti (% PIL) 1.9 2.4 2.7 Fonte: previsioni Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 18

Agenda 1 L economia globale nel 2016 2 Italia: la ripresa si rafforzerà 3 Migliorano le condizioni del credito 19

Le banche continuano ad allentare i criteri d offerta di credito A settembre 2015, per il sesto trimestre consecutivo, le banche italiane hanno confermato l allentamento dei criteri per la concessione di prestiti alle imprese. Secondo le intenzioni delle banche, l allentamento sarebbe proseguito anche nell ultimo trimestre. A beneficiare maggiormente del miglioramento delle condizioni sono state le PMI. 100 75 Variazione dei criteri applicati per il credito alle imprese (% netta: irrigidimento-allentamento) effettiva attesa 50 restrizione 25 0-25 allentamento -50 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 Fonte: Banca d Italia, Bank Lending Survey (BLS) 20

Anche secondo le imprese le condizioni di accesso al credito sono migliorate A settembre 2015, la quota di imprese che considerano le condizioni di accesso al credito stabili o più favorevoli si conferma elevata, attestandosi all 83,9%, 6,4 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2014. % di imprese manifatturiere che giudicano stabili o più favorevoli le condizioni di accesso al credito rispetto a 3 mesi prima, scomposizione dimensionale 90 80 Piccole Grandi Medie Totale 70 60 50 40 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 mag-13 set-13 gen-14 mag-14 set-14 gen-15 mag-15 set-15 Fonte: Istat 21

L offerta beneficia del ciclo economico, in un clima di pressione concorrenziale L allentamento delle condizioni è guidato principalmente dalla pressione concorrenziale e dalle prospettive più favorevoli relativamente a particolari settori o imprese. Hanno esercitato un effetto distensivo sull offerta anche la migliore posizione patrimoniale e di liquidità delle banche, la loro capacità di finanziarsi sul mercato e una maggiore tolleranza al rischio. 100 Importanza relativa dei fattori per I criteri applicati nell approvazione di prestiti e l apertura di linee di credito a favore delle imprese (% netta: irrigidimento-allentamento) 75 50 25 0-25 -50 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 posizione patrimoniale della banca liquidità della banca pressione concorrenziale altre banche attese riguardo all attività economica in generale prospettive particolari settori o imprese Fonte: Banca d Italia, Bank Lending Survey (BLS) 22

Investimenti fissi e operazioni di M&A tornano a influire sulla domanda di credito Le necessità legate alla gestione di scorte e capitale circolante hanno giocato un ruolo centrale nella crescita della domanda delle imprese. Anche gli investimenti fissi, le operazioni di M&A e le esigenze legate a operazioni di ristrutturazione del debito continuano ad esercitare uno stimolo alla domanda. Un influenza particolarmente positiva è stata esercitata dal livello dei tassi; mentre il ricorso a fonti finanziarie alternative ha continuato ad avere un impatto negativo. 75 50 25 0-25 -50-75 -100 Importanza relativa dei fattori per la domanda di credito da parte delle imprese (*) 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 3Q09 3Q10 3Q11 3Q12 3Q13 3Q14 3Q15 investimenti fissi scorte e capitale circolante fusioni/acquisizioni e ristrutturazioni ristrutturazione del debito Nota: (*) il segno positivo indica un aumento della domanda, quello negativo una sua diminuzione. Fonte: Banca d Italia, Bank Lending Survey (BLS) emissione di titoli di debito 23

Graduale miglioramento dei prestiti alle società nonfinanziarie, trainato dalla componente a medio termine La graduale risalita dal ciclo negativo è trainata dai prestiti a medio termine, che continuano a crescere a due cifre (+18,4% a/a a ottobre quelli tra 1 e 5 anni). L andamento complessivo di recente ha risentito della ricaduta dei prestiti a breve (-7% a/a ad ottobre), ma il trend si conferma migliore rispetto a inizio anno (-1,8% a ottobre dal -3% a/a di gennaio). Miglioramenti sono visibili in alcuni segmenti: in particolare, nei mesi centrali dell anno si è rafforzata la ripresa dei prestiti alle società manifatturiere. Prestiti alle società non finanziarie per durata (*) (var. % a/a) 10 8 Fino a 1 anno Oltre 1 anno Totale 6 4 2 0-2 -4-6 -8-10 ott-09 ott-10 ott-11 ott-12 ott-13 ott-14 ott-15 Nota: (*) dati riferiti alla clientela delle banche italiane residente nell area euro. Fonte: BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 24

Tassi sui prestiti ai minimi storici, ridotti ulteriormente i differenziali con l area euro I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono scesi a livelli mai visti (1,92% a ottobre dopo l 1,82% di settembre, minimo storico da inizio 2003). I differenziali con l area euro si sono ridotti significativamente: con riferimento ai nuovi prestiti oltre 1 milione, da maggio risultano addirittura in territorio negativo, come nel periodo pre-crisi (-19pb a ottobre). 6.0 4.5 Tasso medio sui nuovi prestiti alle società non finanziarie (% di prestiti diversi dagli scoperti di conto e dai prestiti rinnovabili) Fino a 1 milioni di euro Italia - Area euro (scala dx) Italia Area euro 2.4 1.8 6.0 4.5 Oltre 1 milione di euro Italia - Area euro (scala dx) Italia Area euro 2.4 1.8 3.0 1.2 3.0 1.2 1.5 0.6 1.5 0.6 0.0 0.0 0.0 0.0-1.5-0.6 ott10 ott11 ott12 ott13 ott14 ott15-1.5-0.6 ott10 ott11 ott12 ott13 ott14 ott15 Fonte: Banca d Italia, BCE, elaborazioni Intesa Sanpaolo 25

Il 2016 sarà l anno della svolta dei prestiti Attesi prestiti in graduale ripresa, in presenza di condizioni creditizie molto favorevoli. In particolare, i mutui alle famiglie saranno favoriti dal tono espansivo dell offerta e dai tassi molto bassi, in un contesto ancora incerto del mercato immobiliare. Proseguirà la ripresa del credito al consumo, sulla scia della spesa per beni durevoli. 9 7 5 3 Tendenze previste per i prestiti alle società non finanziarie e alle famiglie (var. % a/a) Famiglie Società non finanziarie 1-1 -3-5 -7 Dec 10 Dec 11 Dec 12 Dec 13 Dec 14 Dec 15 Dec 16 Fonte: elaborazioni e previsioni Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 26

In sintesi La ripresa dei paesi avanzati procede, anche se il rallentamento degli emergenti tende a riflettersi negativamente sulla dinamica del commercio mondale. Attendiamo per il 2016 una (sia pur modesta) accelerazione. In uno scenario di inflazione persistentemente bassa, le politiche monetarie resteranno nel complesso espansive. Possibile in dicembre un primo rialzo dei tassi da parte della Fed. Al contrario, nella riunione del 3 dicembre la BCE ha rinforzato lo stimolo monetario: non sono escluse nuove misure espansive in futuro, se la situazione lo richiederà. La ripresa italiana, avviatasi sulla spinta di fattori esogeni (petrolio, cambio, effetti del QE della BCE), poggia oggi sulla domanda interna e appare finalmente in grado di autosostenersi. Per i prestiti, il 2016 sarà l anno della svolta. Le condizioni sono favorevoli: tassi bassi, ampia liquidità disponibile, qualità del credito in graduale miglioramento. I primi segnali di recupero sono già evidenti. 27