OGGETTO: Piano di Controllo di cui all art.26 della L.R. n 3 del 21.01.2000 e L.R. n 27 del 16.08.2002. - Ditta AGROFERT S.r.l. -



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Spett.le A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Verona Via Dominutti, 8 37100 VERONA Spett.le PROVINCIA DI VERONA Settore Ecologia Unità Operativa Tutela Acque e Suolo Via delle Franceschine, 10 37122 VERONA Spett.le COMUNE DI ISOLA DELLA SCALA Settore Ecologia Via V. Veneto, 4 37063 Isola della Scala (VR) Spett.le A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Treviso Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti Via Baciocchi, 9 31033 Castelfranco Veneto (TV) Spett. AGROFERT S.r.l. Via Maroncelli, 23 35100 PADOVA OGGETTO: Piano di Controllo di cui all art.26 della L.R. n 3 del 21.01.2000 e L.R. n 27 del 16.08.2002. - Ditta AGROFERT S.r.l. - RELAZIONE NON TECNICA ANNUALE AGGIORNAMENTO QUADRIMESTRALE (Gennaio 2008 Aprile 2008) Questa relazione è rivolta, oltre che agli Enti in indirizzo, anche agli abitanti delle zone limitrofe all'impianto ed a quanti desiderano avere un quadro informativo sull'impianto di compostaggio della ditta Agrofert S.r.l. Ho cercato perciò di fornire informazioni non prettamente tecniche, ma di tipo anche descrittivo e divulgativo sulla tipologia, sulle modalità di funzionamento, sull'impatto ambientale dell'impianto, nonché dello stato autorizzativo.

INDICE 1) DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' ESERCITATA E DELL'INSEDIAMENTO PRODUTTIVO 2) NORMATIVA ED AUTORIZZAZIONI 3) MATERIALI UTILIZZATI, PROCESSO PRODUTTIVO E PRODOTTO FINITO 4) ASPETTI AMBIENTALI 5) GESTIONE DELLE EMERGENZE 1) DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' ESERCITATA E DELL'INSEDIAMENTO PRODUTTIVO L Agrofert è titolare di un impianto di trattamento dei rifiuti organici per la produzione di ammendanti e/o fertilizzanti che si colloca appena fuori la zona industriale di Isola della Scala (VR) in Via Ca Magre n 53 nelle vicinanze della strada statale Abetone - Brennero. La ditta Agrofert occupa 6 persone tra operatori ed addetti all'amministrazione: il capo impianto, quattro addetti (praticamente intercambiabili tra loro) ed un impiegato che opera in ufficio. Dal 2007 opera una persona, con competenze specifiche, che cura i controlli ed i monitoraggi dell intero processo produttivo, effettua le prime prove di laboratorio e segue la certificazione. Il suo impiego è part-time. L Agrofert è in possesso dal 2002 di Certificazione in base alla NORMA UNI EN ISO 9001 ed ISO 14001. Queste certificazioni garantiscono, attraverso i controlli effettuati dall'ente Certificatore che la Ditta operi secondo quanto stabilito dalle proprie Procedure ed in ottemperanza alle normative vigenti in materia ambientale e di sicurezza. L'ultima visita ispettiva annuale da parte dell Ente Certificatore è stata effettuata il 14 e 15 Maggio 2007 e si è conclusa positivamente con il rinnovo di entrambe le certificazioni. Il rinnovo è previsto nel Maggio 2008. L'Azienda effettua il cosiddetto processo di "compostaggio" che avviene utilizzando componenti organici, e che porta attraverso due fasi (biossidazione e maturazione) alla produzione di acqua, anidride carbonica, calore e "compost". Le matrici organiche (materie prime utilizzate nel processo), di cui parlerò in modo più dettagliato nel paragrafo successivo, vengono mescolate tra

loro per dare inizio alla prima fase del processo detta BIOSSIDAZIONE; le molecole organiche vengono decomposte dando origine a composti intermedi parzialmente trasformati. Tale passaggio, che costituisce il cuore del processo, è stato profondamente ammodernato nel 2005 e 2006 con la realizzazione ed il successivo completamento del nuovo sistema di "insufflazione". In questa fase si ha un elevato consumo di ossigeno ed un innalzamento della temperatura che si attesta su valori superiori ai 50 C per alcuni giorni consentendo l'igienizzazione del materiale. Segue la fase di MATURAZIONE che consiste in una lenta trasformazione della sostanza organica fino alla produzione del cosiddetto "compost", cioè un materiale utilizzabile a fini agronomici con varie modalità. L impianto occupa un area di circa 100.000 mq, perimetrato in buona parte da piantumazione arborea che è stata implementata nel corso del 2007. Sono presenti tre capannoni di diverse dimensioni e funzioni comunicanti tra loro: Nel primo, che occupa una superficie di circa 2000 mq, sono effettuate le operazioni di ricezione e miscelazione dei rifiuti in arrivo Nel secondo e terzo, che occupano una superficie di circa 5000 mq ciascuno, hanno luogo i processi di biossidazione, successiva maturazione del materiale e di vagliatura del prodotto finito. L impianto è dotato inoltre di un sistema di aspirazione e trattamento delle arie di processo costituito da n 4 "biofiltri" posizionati a fianco dei capannoni di lavorazione. Tali biofiltri sono delle strutture rettangolari scavate nel terreno di dimensioni di mt. 10x20 e profondi mt. 2,5 il cui fondo è impermeabilizzato. La totalità dell'aria presente all'interno dei capannoni viene aspirata a mezzo di potenti aspiratori e convogliata sul fondo dei biofiltri. Il sistema di distribuzione dell aria è realizzato da un collettore centrale a cui sono collegati 87 diffusori laterali forati e disposti in modo da assicurare una risalita uniforme dell aria da trattare nel letto di ogni biofiltro. Il substrato filtrante è composto da una miscela di cortecce, legno triturato e compost fatta in modo da garantire una sufficiente permeabilità all aria e un grado elevato di abbattimento delle sostanze odorigene. L'abbattimento è realizzato da microorganismi aerobi che colonizzano il biofiltro e degradano i composti presenti nelle emissioni.

I biofiltri sono dotati di un sistema di irrigazione a pioggia che, all'occorrenza, bagna uniformemente la superficie del biofiltro onde garantire un contenuto di umidità compreso tra il 50 ed il 70% indispensabile ad un buon funzionamento. Dopo le prime verifiche funzionali, è stata definita una composizione standard del substrato che garantisce un buon potere di abbattimento delle sostanze maleodoranti. Insistono nell impianto anche due ampi piazzali pavimentati; uno adibito a deposito del prodotto finito ed uno attualmente impiegato per il deposito e la triturazione della matrice lignea. In struttura indipendente è dislocato lo spogliatoio per il personale ed un magazzino per lo stoccaggio dei pezzi di ricambio e dei materiali di consumo. La struttura è completata da un edificio adibito ad ufficio. Nel corso dell'anno 2007 la Ditta ha rinnovato praticamente l'intero parco mezzi ora composto da: PALA 1 Volvo L 110E PALA 2 Volvo L 110E PALA 3 Volvo L 110E PALA 4 Volvo L 150E PALA Volvo RIVOLTACUMULI GRIZZLY DU 320 CAMION MERCEDES CAMION FIAT 300 AUTOBOTTE FIAT TRITURATORE DOPPSTADT AK 430 VAGLIO DOPPSTADT SM 718 VAGLIO KOMPTECH DEPLASTIFICATORE BONERA DP 800 DEFFERRIZZATORE 2) NORMATIVA ED AUTORIZZAZIONI La normativa base di riferimento regionale è la Delibera n 568 del 25.02.2005: Norme tecniche ed indirizzi operativi per la realizzazione e la conduzione degli impianti di recupero e di trattamento delle frazioni organiche dei rifiuti urbani ed altre matrici organiche mediante compostaggio, biostabilizzazione e digestione anaerobica.

I principali Decreti che autorizzano la realizzazione, la modifica e l autorizzazione all esercizio della Ditta Agrofert S.r.l. sono: - Decreto della Giunta Regionale del Veneto n 646 del 27.03.1992 che approva la realizzazione dell impianto per il trattamento di rifiuti organici selezionati per la produzione di ammendanti e/o fertilizzanti; - Decreto della Giunta Regionale del Veneto n 2225 del 06.11.1995 che approva la prima variante di progetto; - Decreto del Presidente della Provincia n 295 del 30.06.1997 che approva la seconda variante di progetto; - Decreto del Presidente della Provincia n 47 del 30.01.1998 che approva la terza variante di progetto; - Decreto del Presidente della Provincia n 265 del 03.06.1998 di rinnovo dell autorizzazione all esercizio fino al 31.05.2003; - Determinazione del Presidente della Provincia n 7210/05 del 23.12.2005 di proroga dell autorizzazione all esercizio fino al 31.12.2006. - Determinazione del Presidente della Provincia n 7221/06 del 20.12.2006 di rinnovo dell autorizzazione all esercizio fino al 31.12.2011.

3) MATERIALI UTILIZZATI, PROCESSO PRODUTTIVO E PRODOTTO FINITO Agrofert é autorizzata a ritirare una serie di rifiuti e/o materiali, espressamente elencati nel Decreto Autorizzativo della Provincia di Verona n 7221/06 del 20.12.2006 e succ. proroga. Essi sono: CER 2002 Descrizione rifiuto Note 02 01 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura acquicoltura, selvicoltura, caccia e pesca 02 01 03 Scarti di tessuti vegetali 02 01 06 Feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito 02 02 Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale In conformità ai criteri definiti dalla normativa vigente sui sottoprodotti di origine animale 02 02 01 Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia In conformità ai criteri definiti dalla normativa vigente sui sottoprodotti di origine animale 02 02 04 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti In conformità ai criteri definiti dalla normativa vigente sui sottoprodotti di origine animale 02 03 rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, vegetali, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tabacco; della produzione di conserve alimentari; della lavorazione del tabacco 02 03 01 Fanghi derivanti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti 02 03 04 Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 03 05 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 04 rifiuti della raffinazione dello zucchero 02 04 03 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 05 rifiuti dell industria lattiero casearia 02 05 01 Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione In conformità ai criteri definiti dalla normativa vigente sui sottoprodotti di origine animale 02 05 02 Fanghi dal trattamento sul posto degli effluenti 02 06 rifiuti dell industria dolciaria e della panificazione 02 06 03 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 07 rifiuti dalla produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) 02 07 01 Rifiuti da operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima 02 07 02 Rifiuti della distillazione di bevande alcoliche 02 07 04 Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 07 05 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti

03 01 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili 03 01 01 Scarti di corteccia e sughero 03 01 05 Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallaci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04 03 03 rifiuti della produzione e della lavorazione di carta, polpa e cartone 03 03 01 Corteccia 15 01 Imballaggi 15 01 03 Imballaggi in legno 19 08 rifiuti da impianto di trattamento delle acque reflue non specificati altrimenti 19 08 05 Fanghi di trattamento delle acque reflue urbane 19 12 Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti 19 12 07 Legno diverso di quello di cui alla voce 19 12 06 20 01 raccolta differenziata 20 01 08 Rifiuti biodegradabili di cucine e mense 20 01 25 Oli e grassi commestibli 20 01 38 Legno diverso di quello di cui alla voce 20 01 37 20 02 Altri rifiuti urbani 20 02 01 Rifiuti biodegradabili 20 03 Altri rifiuti urbani 20 03 02 Rifiuti dei mercati Tra questi elenco e descrivo di seguito quelle che costituiscono la quasi totalità delle materie prime ritirate nel corso dell'anno 2007: a) F.O.R.S.U. (CER 200108) = materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità che proviene dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani costituito da residui alimentari; la raccolta di tale materiale è effettuata da utenze selezionate ed utenze domestiche gestita attraverso specifici contenitori stradali o con la raccolta presso il domicilio delle varie utenze. b) RESIDUI VERDI (CER 200201) = residui della manutenzione del verde pubblico e privato costituiti da sfalci, potature, foglie, piante intere e ceppi; sono assimilabili a questi anche gli scarti lignocellulosici naturali provenienti dalla lavorazione del legno, purché non trattati chimicamente (es. cortecce, trucioli, segatura, listelli di legno).

c) FANGHI DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE CIVILI, FANGHI AGROALIMENTARI E SIMILI (CER 190805-020204) = sono fanghi con tasso di umidità abbastanza variabile a seconda della tipologia, che svolgono una importante funzione di "attivatori" della miscela iniziale da compostare grazie alla loro attività microbica. Riporto di seguito le tipologie di rifiuti ed il loro relativo valore percentuale accettate in ingresso all'impianto nel I quadrimestre del 2008. Tipologia di rifiuti accettati in impianto nel periodo Gennaio - Aprile 2008 6% 22% 20% 52% F.O.R.S.U Fanghi Verde Altro Riporto di seguito la provenienza della FORSU ed il relativo valore percentuale accettata in ingresso all'impianto nel I quadrimestre 2008. FORSU ricevuta in impianto nel periodo Gennaio - Aprile 2008 2,00% 1,00% 45,00% 52,00% Veneto Lombardia Trentino Emilia Romagna

L Azienda fa effettuare da Laboratorio esterno analisi periodiche di autocontrollo (secondo le scadenze stabilite dal D.G.R.V n. 568/2005 e dal Decreto Autorizzativo) sui materiali in ingresso. I dati delle analisi da me visionati concernenti i materiali in ingresso presentano valori che rientrano in quelli stabiliti dalla tabella A del D.G.R.V. 568/2005. I materiali sopraelencati sono scaricati all interno del capannone di ricezione; fanno eccezione i residui verdi che, sono stoccati all'esterno e qui triturati con apposita macchina trituratrice (modello DOPPSTADT AK 430 ) al fine di rendere omogenea la loro pezzatura prima di essere portati all'interno pronti ad essere utilizzati. Questa operazione è di fondamentale importanza in quanto il materiale ligneo costituisce la parte cosiddetta "strutturante" della miscela impedendo che la stessa si impacchi rendendo difficile il passaggio dell'ossigeno indispensabile ad un buon andamento del processo. Inizia quindi il processo di compostaggio con la preparazione della miscela iniziale. I materiali (F.O.R.S.U., RESIDUI LIGNEO-CELLULOSICI, FANGHI, ecc) sono mescolati in proporzioni ben definite tenendo conto della loro composizione chimico-fisica e delle prescrizioni (D.G.R.V. 568/2005 e Autorizzazione all'esercizio) che fissano, per un buon andamento del processo, dei quantitativi minimi e massimi utilizzabili per ciascuno di essi (materiali diversi da quelli lignocellulosici: 50% massimo --- materiali lignocellulosici: 50% minimo di cui al massimo la metà costituita da sovvallo.) Il materiale a questo punto, miscelato a mezzo di pale meccaniche viene posto nella nuova zona insufflata dove ha inizio la biossidazione; la miscela viene posizionata in cumuli longitudinali (lunghezza 40 m larghezza 6 metri altezza 2,5 metri circa) dove il materiale staziona per un periodo complessivo di 15/20 giorni. Durante tale fase il materiale viene rivoltato 2/3 volte la settimana per mezzo di una macchina operatrice rivoltacumuli denominata "Grizzly" e contestualmente umidificato nel caso i valori di umidità scendano al di sotto di quelli raccomandati. Nella fase di biossidazione sono monitorati settimanalmente ph, umidità e temperatura dei cumuli. Inizia poi la fase di maturazione, della durata minima di ulteriori 60/70 giorni, durante la quale continuano queste operazioni di rivoltamento a ritmi però meno frequenti.

Il prodotto, durante l'intero ciclo che ha una durata complessiva di circa 80 giorni, viene monitorato settimanalmente per verificare che le temperature e l'umidità siano appropriate al tempo di giacenza nella sezione stessa, apportando le appropriate azioni correttive in caso di necessità. Il processo termina con l'operazione della "vagliatura" del prodotto finito; essa consiste nella separazione a mezzo di due attrezzature mobili poste in sequenza dette "vagli" (marca Dopstadtt SM 718 e Komptech), del prodotto finito "compost", dal "sovvallo", ovvero la parte lignocellulosica non del tutto compostata. Il prodotto finito "compost" viene stoccato subito all interno del capannone e nel caso le condizioni metereologiche o la stagionalità agricola non permetta una contestuale cessione a imprese terze, esso viene accumulato nel piazzale antistante gli uffici coperto da teli, pronto per essere ceduto, in modo precipuo, ad aziende agricole per la concimazione dei terreni. Il sovvallo invece, viene portato nella zona di miscelazione delle matrici in ingresso e riutilizzato ad inizio processo. Nell'operazione di vagliatura il prodotto finito viene anche privato della plastica e ferro (a mezzo del deplastificatore Bonera DP 800 e di un deferrizzatore) che fatalmente entrano nel processo con i rifiuti in ingresso. Tali materiali sono stoccati in due distinti cassoni ed avviati allo smaltimento a mezzo ditte esterne specializzate. Il prodotto ottenuto (ammendante compostato misto) è ceduto interamente ad aziende agricole della zona per impieghi a carattere estensivo; i dati delle analisi sul compost prodotto finito hanno rispettato i valori stabiliti dalla tabella B del D.G.R.V. 568/2005 4) ASPETTI AMBIENTALI Emissioni in atmosfera Il processo produttivo si svolge all'interno dei capannoni aventi una superficie coperta complessiva di circa 15.000 mq. I fabbricati sono mantenuti in aspirazione mediante quattro ventilatori che lavorano in parallelo ed hanno una portata di 37.000 Nmc/h cadauno. L aria aspirata dall impianto viene trattata mediante un sistema filtrante costituito da quattro biofiltri descritti in precedenza. Onde evitare dispersione di odori molesti i portoni di accesso ai capannoni vengono mantenuti chiusi e la loro apertura, funzionale al passaggio degli automezzi che conferiscono i rifiuti e delle

pale gommate, è regolata da fotocellule che li mantengono aperti per il solo tempo necessario al loro transito. All Agrofert anche le operazioni di vagliatura del prodotto finito sono effettuate all'interno dei capannoni. L'obbligo di effettuare anche il processo di vagliatura in ambiente chiuso ed in aspirazione è stato frutto di una prescrizione della Provincia di Verona dell Agosto 2003 per impedire che si verificassero fenomeni di esalazioni maleodoranti dovute a tale operazione; tali esalazioni in determinate condizioni atmosferiche (bassa pressione, direzione del vento, ecc) avevano in passato creato delle situazioni di disagio per la popolazione cui la Provincia ha voluto dare una efficace soluzione. In conseguenza della suddetta disposizione tutta l'aria di processo, contenente sostanze maleodoranti, passa attraversano il letto filtrante dei biofiltri prima di essere immessa in atmosfera. I quadri elettrici dei singoli biofiltri, collocati nelle vicinanze degli stessi, sono dotati di un contaore cui è stato posto un sigillo a garanzia del loro continuo funzionamento. Ogni sei mesi, come imposto nel Provvedimento Autorizzativo della Provincia di Verona, un Laboratorio esterno verifica da un punto di vista analitico il reale potere di abbattimento di ogni biofiltro; vengono in pratica analizzate le emissioni provenienti dai capannoni di lavorazione tal quali e dopo che le stesse sono passate attraverso il letto filtrante verificando così la reale capacità di abbattimento delle sostanze maleodoranti effettuato dai biofiltri. Gli esiti analitici sono trasmessi al Settore Ecologia della Provincia. Le analisi effettuate nel corso del 2007 attestano una buona funzionalità dei biofiltri ed il rispetto dei limiti di legge. Scarichi idrici All'Agrofert S.r.l. sono presenti le seguenti tipologie di acque: A - acque di processo. B - acque meteoriche. C - acque nere. D - acque di lavaggio degli automezzi.

A - Acque di processo Le acque di percolazione del materiale in arrivo sono convogliate in una vasca di contenimento interrata a tenuta munita di un segnalatore acustico e visivo di sicurezza il quale scatta, tramite un galleggiante, qualora il livello interno delle acque arrivi alla soglia di guardia. Le acque di percolazione del materiale nella fase di biossidazione e maturazione convergono in pozzetti i quali a loro volta confluiscono tramite tubazione nella predetta vasca esterna di contenimento; Le acque del piazzale di stoccaggio del materiale finito sono convogliate in canalette a tenuta situate ai lati del piazzale stesso che vengono vuotate tramite autobotte quando il livello delle acque raggiunge l altezza prestabilita segnalata, tramite una linea orizzontale rossa, nelle vasche poste all estremità nord del piazzale stesso; B - Acque meteoriche Le acque di prima pioggia convergono nella vasca in cui sono raccolte anche le acque di percolazione; C acque nere Le acque nere riguardano esclusivamente la palazzina uffici e gli spogliatoi e sono convogliati in vasche imhoff e vuotate periodicamente. D - acque di lavaggio ruote degli automezzi Le acque provenienti dal lavaggio delle ruote degli automezzi che escono dall impianto sono convogliate nella vasca in cui sono raccolte anche le acque di percolazione; Le acque reflue vengono smaltite una o più volte la settimana da ditte specializzate e conferite ad impianti di recupero e/o smaltimento in misura adeguata a mantenere le vasche vuote o, almeno, ad un livello definito che garantisca la sicurezza della non fuoriuscita delle stesse. Rifiuti prodotti L'Agrofert oltre a ritirare certe tipologie di rifiuti (F.O.R.S.U. fanghi, ecc), che opportunamente miscelati ad altre matrici costituiscono la materia prima del proprio processo, produce anche dei rifiuti che derivano dallo sviluppo del proprio ciclo produttivo.

Essi sono: a) Percolato: si origina dalle fasi di scarico delle materie prime all'interno del capannone di ricevimento e dai processi di biossidazione e maturazione del prodotto; questo rifiuto è raccolto in apposite vasche vuotate periodicamente da ditte autorizzate e conferito ad impianti di trattamento esterni. b) Ferro e materiali ferrosi in genere: si originano dal processo di vagliatura del prodotto finito e sono stoccati in apposito cassone; questo rifiuto è ritirato periodicamente da ditte autorizzate e conferito ad impianti di recupero. - c) Imballaggi in plastica: si originano dal processo di vagliatura del prodotto finito e sono stoccati in apposito cassone; questo rifiuto è ritirato periodicamente da ditte autorizzate e conferito ad impianti di smaltimento. d) Olio motore esausto: si origina con la sostituzione dell'olio motore ai mezzi che operano nel cantiere e viene stoccato in appositi contenitori (fusti) a loro volta posizionati su bacini di contenimento; questo rifiuto è ritirato periodicamente da ditte autorizzate e conferito ad impianti di recupero. e) Sovvallo inutilizzabile: scarti ligneocellulosici ottenuti dopo la vagliatura finale non più riutilizzabili ad inizio processo. f) Filtri dell olio e del gasolio: si originano con la sostituzione dei medesimi ai mezzi che operano nel cantiere e vengono stoccati in appositi contenitori (fusti) a loro volta su appositi bacini di contenimento; questo rifiuto è ritirato periodicamente da ditte autorizzate e conferito ad impianti di smaltimento. g) Altri vari (batterie esauste, ecc) La movimentazione dei rifiuti è registrata sui registri di carico/scarico (Registro rifiuti) integrata con i rispettivi formulari di trasporto. I dettagli relativi ai rifiuti prodotti sono riportati nel Modello Unico di Dichiarazione Ambientale presentato alla C.C.I.A.A. di Verona entro il 30/04 di ogni anno.

Rumore, polveri, vibrazioni ed impatto visivo La situazione dell'intero sito, per quanto riguarda gli impatti ambientali in esame, è stata valutata come descritta in seguito. Rumore L'impatto ambientale "rumore" è dovuto ai lavori effettuati nel piazzale di lavorazione (triturazione materiale ligneo, lavaggio automezzi) e dall'impianto di abbattimento odori (motori biofiltri). Essendo stati sostituiti nel corso del 2007 la quasi totalità dei mezzi, la Ditta ha incaricato un professionista di effettuare un nuovo monitoraggio eseguito in data 12.07.07. che ha confermato ampio rispetto dei limiti di legge. Polveri Non sono mai state effettuate analisi di questo tipo in quanto il materiale è movimentato solo all'interno e pertanto riteniamo che tale impatto non sia significativo nell'ambiente di lavoro ed all'esterno del sito. Vibrazioni L'impatto ambientale "vibrazioni" non è significativo. Impatto visivo Il sito è stato studiato per integrarsi il più possibile con l'ambiente circostante, usando gradazioni di colore per gli stabili di lavorazione e della palazzina uffici che fossero il più possibile gradevoli ad una vista dell'insieme del sito, curando la zona verde che circonda quasi interamente l'impianto e mantenendo pulito nel miglior modo possibile la strade di accesso alle zone di lavorazione, e non, e l'ambiente circostante. Già dal 2006 è stata affidata a ditta esterna specializzata la gestione del verde; tale Azienda ha provveduto a piantare diversi alberi e siepi, a mantenere sfalciata con regolarità la porzione coltivata a prato e a manutentare con cura le siepi perimetrali che sono state dotate inoltre di un nuovo sistema di irrigazione.

Odore La situazione sull'emissione degli odori molesti attualmente è sotto controllo in virtù delle mutate condizioni di lavorazione (vagliatura effettuata all interno dei capannoni, ottimizzazione formulazione miscele - anno 2004) ma soprattutto della nuova tecnologia di "insufflazione", ora a regime (svolgimento regolare del processo anno 2006). Anche le manutenzioni straordinarie effettuate sui sistemi di aspirazione e sui biofiltri (rifacimento integrale- anno 2007), hanno portato ulteriori miglioramenti. Ho notato personalmente, nel corso dei miei sopralluoghi in Azienda, che l impatto odorigeno si è assestato su livelli modesti, una conferma del miglioramenti ottenuti con gli interventi sopra riportati. 5) GESTIONE DELLE EMERGENZE In caso di emergenza dovuta a sviluppo di incendi, terremoto, infortuni, spandimenti è stato predisposto un piano di emergenza ed istituita una squadra di intervento opportunamente formata. Per eventuali segnalazioni fare riferimento in impianto a: - Sig. Rudy Berti - Sig. Anto Vojtas Distinti saluti. Dott. Gherardo Bonetto Padova, 10 Maggio 2008