A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2



Documenti analoghi
ceccaronifiliberto.doc 1 di 16

Allegato AIA SANT ANDREA 1 di 16

E4. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL'ALLEVAMENTO

A1 DEFINIZIONI... 2 A2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO... 2 A3 ITER ISTRUTTORIO... 2 B1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE... 2

A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2

COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO?

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

DITTA VENETA RECUPERI ABIENTE SRL

Il concetto di gestione dei rifiuti

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti.

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2

COMUNE DI VILLENEUVE

Identificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

Parte 1: VERIFICA PROGETTO

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

Il Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in...

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

IL DIRETTORE REGIONALE DEL DIPARTIMENTO AMBIENTE

4.3) Requisiti tecnico costruttivi e gestionali dei impianti utilizzati per la produzione di calcestruzzo.

Allegato 2 al Decreto n. del composto di n. 8 pagine

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

PIANO DI MONITORAGGIO REPORT ANNO 2014 Relazione Tecnica

COMUNE DI SANNAZZARO DE BURGONDI PROVINCIA DI PAVIA Tel Via Cavour, 18

Indicazioni per la manipolazione e lo stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

Gestione dei Rifiuti

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

Identificazione del Installazione IPPC. Tipo di installazione Esistente soggetta ad A.I.A. ai sensi del Dlgs. 46/2014

R E G I O N E P U G L I A

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL

7.2 Controlli e prove

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Azienda USL n.4 - Nuovo presidio ospedaliero di Prato Prato Ugo Foscolo snc Edoardo Michele Majno

PROCEDURA DI OMOLOGA DI UN NUOVO RIFIUTO PRESSO L IMPIANTO DI DEPURAZIONE CO.R.D.A.R. VALSESIA S.P.A.

LINEE GUIDA PIANO DI AUTOCONTROLLO

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)

ALLA PROVINCIA DI TERNI SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ITTICO-FAUNISTICA, AMBIENTE E MOBILITA SOSTENIBILE Via Plinio il Giovane, TERNI

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Domanda di AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE ai sensi del D.P.R. n. 59 del 13 marzo 2013

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/ Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO

Regolamento di accesso. Fisicompost S.r.l. Via Vialba 78 - Novate Milanese (Mi)

Allegato 1 CAPITOLATO TECNICO

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

COMUNE DI BUDRIO Provincia di Bologna

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Art. 1 Campo di applicazione

DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:

Regione Autonoma Valle d Aosta COMUNE DI GRESSAN

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE FUORI PUBBLICA FOGNATURA D.LGS. 152/1999 COSI COME MODIFICATO DAL D.LGS.

ORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA

2) PRESCRIZIONI DI CARATTERE TECNICO COSTRUTTIVO E GESTIONALE

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

Prescrizioni. 1. rispettare i criteri igienici sanitari stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge in materia;

TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA (ART. 46 D.P.R. 445/2000) Il sottoscritto nato a prov. il. residente in prov. via n.

Ufficio d Ambito di Brescia Pagina 1 di 5

PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO INDICE 1. FINALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO CAMPO DI APPLICAZIONE...2

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE

AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE

COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A.

IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO

PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE

REQUISITI DEGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI BEVANDE (art 42 bis L.R , n. 28)

Emissioni in atmosfera

MEDIO CHIAMPO SpA Via G. Vaccari, Montebello Vic. (VI)

Domande e risposte sulla legge 10/91

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione

Esemplificazione sulle caratteristiche tecniche di un impianto di recupero e trattamento

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

Transcript:

Allegato 1 Le Condizioni dell AIA A. SEZIONE INFORMATIVA...2 A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B. SEZIONE FINANZIARIA...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2 C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE...3 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (PROPOSTO DALL AZIENDA)...5 C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC...5 D. SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI...5 D.1 PIANO DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO...5 D.2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE...5 D.3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...6 D.4 CONDIZIONI ECCEZIONALI...6 D.5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO...7 E. PRESCRIZIONI...7 E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI...7 E.2 FORMAZIONE DEL PERSONALE...7 E.3 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE...7 E.4 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI...8 E.5 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI...8 E.6 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI...8 E.7 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE...8 E.8 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI...9 E.9 ACQUE METEORICHE...9 E.10 EMISSIONI IN ATMOSFERA...9 E.11 BARRIERE VEGETALI...9 E.12 PROTEZIONI ANTIPOLVERE...9 E.13 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI...9 E.14 STOCCAGGIO DEIEZIONI...10 E.15 ENERGIA...10 E.16 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI...10 E.17 RUMORE...10 E.18 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI...10 E.19 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI...11 F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...11 G. OGGETTO DEL PIANO...11 G.1 COMPONENTI AMBIENTALI...11 1.a Consumo materie prime e prodotti finiti...11 1.b Consumo risorse idriche...12 1.c Consumo energia...12 1.d Consumo combustibili...12 1.e Emissioni in aria...12 1.f Rifiuti...13 G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO...13 2.a fasi critiche, manutenzioni, depositi...13 2.b Indicatori di prestazione...14 G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO...15 1 di 15

A. SEZIONE INFORMATIVA A.1 DEFINIZIONI Le definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all art. 2 comma1 del D.Lgs. 59/05. A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO Per tutto quanto concerne le informazioni descrittive dell impianto si fa riferimento alla relazione tecnica, alle planimetrie e alle integrazioni fornite dall Azienda nella domanda di AIA. A.3 ITER ISTRUTTORIO Domanda di autorizzazione integrata ambientale della ditta pervenuta in data prot.. pubblicazione dell estratto della domanda sul Bollettino Ufficiale Regionale del N cui ha provveduto la Provincia di Forlì-Cesena???; pubblicazione dell estratto della domanda sul quotidiano Il resto del Carlino??? a diffusione locale del cui ha provveduto il gestore; Nei 30 giorni successivi alla pubblicazione sul BUR sopra richiamata non sono pervenute osservazioni; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi istruttoria per la richiesta di integrazioni da inviare alla ditta; Con nota del Prot. N. è stata effettuata la richiesta di integrazione delle informazioni contenute nella domanda iniziale; La Ditta con nota Prot. n. del ha inviato le integrazioni richieste; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi B. SEZIONE FINANZIARIA B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE Per il settore allevamenti è prevista una tariffa unica forfetaria pari a euro 850. È stato verificato il pagamento effettuato. Il gestore è tenuto a versare l eventuale conguaglio alle spese istruttorie come previsto dalla Delibera GR 11 Aprile 2005 n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di approvazione delle spese istruttorie, fornendo altresì riscontro del versamento allo scrivente Servizio. 2 di 15

C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Tipologia produttiva Specie allevata tacchini maschi tacchini femmina Numero di capi/ciclo 30.603 23.404 Superficie utile d allevamento (mq) 12.700 Peso vivo medio capi allevati (t/a) 275,4 70,2 Descrizione ciclo produttivo Note Produzione e stoccaggio deiezioni Il ciclo produttivo consiste nell allevamento a terra su lettiera (costituita da truciolo e/o lolla di riso) di tacchinotti fino al raggiungimento del peso prestabilito e nella preparazione del ricovero per un successivo ciclo (ovvero pulizia, manutenzione delle strutture e preparazione del nuovo ricovero). In un anno si ripetono 2 cicli di allevamento, completi delle fasi intermedie. Il ciclo consiste nell arrivo dei tacchinotti e nel riempimento dei ricoveri. Il ciclo di allevamento dell animale dura 100 gg per le femmine e 150 gg per i maschi. Successivamente viene effettuato il diradamento degli animali con l avvio al macello delle femmine; segue lo svuotamento dei ricoveri e l avvio al macello. Si effettua poi la rimozione delle lettiera a secco, lo spazzamento ed il lavaggio. Infine, si esegue la manutenzione e sanificazione dei locali e la predisposizione della nuova lettiera. l area non presenta criticità ambientali Azoto prodotto da liquami (kg/a) 65 (acque di lavaggio) Azoto prodotto da letami (kg/a) 45.445 17.799 Azoto prodotto totale (kg/a) 63.309 Volume liquami prodotto (mc/a) 247,8 94,8 Volume letami prodotto (mc/a) 4.158,9 1.590,3 Capacità contenitori di stoccaggio liquami (mc) 141 (acque di lavaggio) Capacità contenitori di stoccaggio letami (mc) 3 di 15

4 di 15

Emissioni in atmosfera Produzione di inquinanti atmosferici: confronto tra situazione ATTUALE (al momento della presentazione della domanda) e sistema di riferimento. Inquinante Metodo applicato per il calcolo Emissioni TOTALI (t/a) Riduzione rispetto il sistema di riferimento (%) NH 3 Net Ippc 46,2 0 CH 4 Net Ippc 10,4 0 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (proposto dall azienda) Assenza di contatori idrici Elevati consumi energetici Criticità Provvedimento entro Assenza registro manutenzioni straordinarie Assenza procedure per la gestione di emergenze Dotazione di contatori idrici Valutazione degli interventi per la riduzione dei consumi energetici Dotazione registri per manutenzioni straordinarie Dotazione di procedure di gestione e di registro per le emergenze occorse Ottobre 2007 Ottobre 2007 Immediato Immediato Programmi di formazione personale Dotazione programma di formazione personale Immediato C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC Vista la documentazione presentata, il piano di adeguamento, il rapporto istruttorio di ARPA di Forlì-Cesena e i risultati dell istruttoria dello scrivente Servizio provinciale, si conclude che l assetto impiantistico proposto (di cui alle relazioni tecniche, alle planimetrie allegate alla domanda di autorizzazione e relative integrazioni, depositate agli atti presso questa Amministrazione) risulta non accettabile e non rispondente ai requisiti IPPC in quanto la tecnica di stabulazione adottata non è annoverata fra le MTD. L assetto impiantistico e/o l aspetto gestionale richiede miglioramenti finalizzati ad incidere sulle prestazioni generali. D. SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI D.1 PIANO DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO Entro un anno rilascio del presente atto, l azienda dovrà provvedere alla sostituzione degli abbeveratoi a campana con quelli antispreco per almeno il 60%. Fino alla realizzazione dell adeguamento, il gestore dovrà effettuare frequenti controlli ed aggiungere materiale quale paglia, truciolo e/o segatura al fine di mantenere stabilizzati gli effluenti. D.2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE Le tecniche indicate di seguito, una volta adottate, dovranno essere mantenute costantemente in perfetta efficienza: programmi di formazione del personale aziendale registrazione dei consumi di energia e materia (acqua, mangimi, fertilizzanti minerali, ecc..) procedure di emergenza per emissioni non previste e registrazione emergenze programma di manutenzione ordinaria e registri manutenzione straordinarie 5 di 15

interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio (silos, caricamento, ecc) registrazione della lettiera ceduta: quantità, destinatario, tipologia terreno ove viene effettuato spandimento pulizia ambienti con acqua alta pressione o idropulitrici controlli sulla pressione di erogazione abbeveratoi installazione contatori idrici (controllo mensile) controllo perdite raccordi separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente corretta regolazione bruciatori (distribuzione spaziale riscaldatori e sensori termici) controllo sensori termici ricorso ventilazione naturale idonee alberature perimetrali con funzione ombreggiante e microclima astensione dallo spargere su terreni saturi d acqua, gelati o ricoperti con neve spandimento in modo da evitare diffusione odori (direzione vento) rispetto distanza 5 metri da sponde corsi d acqua nello spandimento vasche resistenti a sollecitazioni meccaniche termiche e chimiche svuotamento periodico delle vasche copertura delle vasche spandimento superficiale con ugelli a bassa pressione D.3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO Il Piano di monitoraggio e controllo (Allegato 2 all AIA) deve essere realizzato secondo le previsioni. Eventuali necessità di aggiustamenti dovuti a difficoltà di realizzazione, dovranno essere concordate preventivamente e autorizzate esplicitamente dalla Provincia di Forlì Cesena. D.4 CONDIZIONI ECCEZIONALI Le situazioni anomale che possono generare emissioni eccezionali dovranno essere governate come segue: Situazione Impatto causato Azione preventiva Azione correttiva puntuale Alterazioni del quadro delle condizioni clinico sanitario o Aumento della interne ai ricoveri. Intervento del veterinario e verifica variazione del regime bagnatura lettiera con Adeguata della causa alimentare con aumento del disturbo alimentazione. Aggiunta lettiera asciutta fino al produzione di deiezioni odorigeno liquide idoneità e ripristino delle condizioni ottimali. caratteristiche acqua prelevata. puntuale Rotture degli abbeveratoi con perdite di acqua. Avverse condizioni in fase di spandimento Avverse condizioni in fase di rimozione delle lettiera Bagnatura della lettiera ed aumento delle emissioni ammoniacali Aumento di mosche e cattivo odore, rischi di inquinamento acque per dilavamento e percolazione. Blocco dell allontanamento lettiera con conseguente stazionamento sul piazzale e pericolo di percolamento delle condizioni degli abbeveratoi e adeguata manutenzione Tenere conto delle previsioni meteo. Lavorazione del terreno in contemporanea con lo spandimento Asportazione lettiera dai box in contemporanea con l allontanamento, caricandola direttamente sul carro senza fare Aggiunta lettiera asciutta fino al ripristino delle condizioni ottimali. Nessuna Qualora non siano state osservate le azioni preventive descritte a fianco, disposizione in cumulo della lettiera e sua immediata copertura con telo impermeabile. Pulizia veloce della platea 6 di 15

Dispersione accidentale di mangime e quindi di polveri durante le operazioni di caricamento Dispersione di polveri eccessiva accumulo all esterno. Adeguata formazione degli operatori Raccogliere il materiale disperso Dispersione accidentale di prodotti chimici Possibile inquinamento acque/suolo Adeguata formazione degli operatori Raccogliere le sostanze disperse con materiale assorbente e suo smaltimento ai sensi normativa rifiuti D.5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO Per le coperture in eternit verrà presentato all Autorità competente un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione si provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e/o laterizi si provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento. Per le attrezzature, se riutilizzabili, si provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili mentre per le parti obsolete si provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate. E. PRESCRIZIONI Tutti i termini prescritti di seguito decorrono a partire dalla data di rilascio del presente atto. E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI Ogni capannone deve possedere tutti i requisiti urbanistico edilizi. E.2 FORMAZIONE DEL PERSONALE Il gestore deve assicurare che l impianto sia gestito da personale adeguatamente preparato e pertanto tutti i lavoratori vengono opportunamente informati e formati, anche mediante affissione di opportuna cartellonistica, in merito a: effetti potenziali sull ambiente e sui consumi durante il normale esercizio degli impianti; prevenzione dei rilasci e delle emissioni accidentali; l importanza delle attività individuali ai fini del rispetto delle condizioni di autorizzazione; effetti potenziali sull ambiente dell esercizio degli impianti in condizioni anomale e di emergenza; azioni da mettere in atto quando si verificano condizioni anomale o di emergenza. Della documentazione comprovante la realizzazione dei moduli formativi dovrà essere conservata copia presso l impianto a disposizione delle autorità di controllo per almeno cinque anni. E.3 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE Con periodicità annuale (entro il mese di febbraio, a partire dal 2009) dovrà essere presentata alla Provincia e ad Arpa una relazione sugli esiti del Piano di monitoraggio e controllo espletato l anno precedente, contenente: la conferma dell effettuazione degli autocontrolli programmati o le difficoltà incontrate; i casi di malfunzionamento o le anomalie riscontrate e gli interventi correttivi adottati, in particolare per le attività con livello di criticità elevato; i dati derivanti dai controlli programmati eseguiti da Arpa; un commento dell andamento dei controlli ed eventuali proposte correttive del Piano di monitoraggio e controllo. 7 di 15

Dovrà essere prevista una relazione a consuntivo annuale sugli spandimenti effettuati negli appezzamenti autorizzati e sulle consegne a contoterzisti. Potrà, inoltre, essere opportuno prevedere un commento a consuntivo dei consumi energetici e dei costi dei trasporti e degli spandimenti degli effluenti, col resoconto dei mezzi utilizzati ad ogni trasporto e con allegati i documenti a dimostrazione dei trasporti affidati a terzi. E.4 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Oltre ai registri obbligatori per legge (rifiuti, mangimi medicati, decessi ) devono essere conservati presso l insediamento a disposizione degli organi di controllo per almeno cinque anni i seguenti registri: registro dei consumi idrici registro dei consumi elettrici registro delle manutenzioni straordinarie registro delle emergenze. Una copia dell AIA in vigore, originale e completa della documentazione fornita in sede di domanda di autorizzazione (relazione tecnica, allegati, schede, planimetrie ed integrazioni), dovrà essere conservata presso l insediamento a disposizione degli organi di vigilanza. E.5 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI Tutte le strutture, gli impianti e le aree cortilizie adiacenti ai capannoni dovranno essere mantenute in buone condizioni operative e di pulizia, al fine di garantire l accesso alle zone che periodicamente verranno ispezionate individuando il personale responsabile delle ispezioni e manutenzioni. Al fine di monitorare lo stato di conservazione dei tetti realizzati in materiali contenenti amianto, l Azienda dovrà effettuare verifiche e analisi su detti materiali almeno ogni sei anni (le prime verifiche e analisi dovranno essere eseguite su tutti i tetti, entro un anno dal rilascio del presente atto); si consiglia di seguire le LINEE-GUIDA per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio (www.regione.emilia-romagna.it/amianto/linee-guida%20coperture.doc) in cui si fa riferimento al metodo UNI 10608, definito a strappo, che consente di re la quantità di fibre di amianto libere o facilmente liberabili presenti sulla superficie di lastre ondulate o piane). E.6 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI A. Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto con indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di materie prime, rifiuti al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. C. E vietato il deposito di sostanze pericolose e di rifiuti a cielo aperto. D. Gli stoccaggi interrati di idrocarburi di nuova realizzazione dovranno essere collocati in manufatto a tenuta, ovvero essere realizzati con cisterna a doppia camicia ispezionabile. E. Le zone intorno agli edifici saranno gestite in modo da mantenerle pulite dagli effluenti di allevamento, concimi o mangimi. F. Le acque piovane devono essere convogliate separatamente da altri reflui e dagli effluenti di allevamento. G. La chiusura di eventuali pozzi dismessi dovrà essere effettuata secondo le modalità stabilite dall autorità competente. E.7 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE La preparazione e distribuzione dei mangimi deve avvenire nel rispetto delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 183/2005. Il gestore, inoltre, deve: A. stoccare i materiali polverulenti o potenzialmente polverulenti in sistemi chiusi quali appositi silos o sotto coperture; 8 di 15

B. effettuare la macinazione e la miscelazione delle materie prime per la produzione dei mangimi, nonché il trasferimento delle materie prime per la produzione dei mangimi e dei mangimi da e per le aree di stoccaggio, in modo da evitare o minimizzare le emissioni di polveri in aria; C. stoccare le materie prime per la produzione di mangimi e i mangimi in contenitori idonei a prevenire le perdite e minimizzare la produzione di rifiuti; D. proteggere dai danni accidentali i serbatoi per lo stoccaggio delle materie prime per la produzione di mangimi e dei mangimi. E.8 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI A. Tutti i sistemi per lo stoccaggio dei combustibili agricoli debbono essere dotati di vasca di contenimento delle perdite accidentali e di tettoia per evitare accumulo di acque meteoriche. B. I prodotti fitosanitari e altri prodotti ad azione biocida debbono essere tenuti in depositi idonei a raccogliere le perdite, asciutti, protetti dal gelo e dagli accessi non autorizzati (la detenzione e l uso dei prodotti fitosanitari è effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato 1 del sopra citato Regolamento (CE) n. 183/2005). C. La detenzione e l utilizzazione dei medicinali veterinari è effettuata in conformità alle disposizioni previste dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 e i locali ed i depositi nei quali sono detenute le scorte di medicinali debbono essere idonei ed asciutti. E.9 ACQUE METEORICHE Le aree in cemento in testa ai capannoni per il carico e scarico degli animali e quelle interessate dalla movimentazione dei reflui prodotti, che vengono dilavate durante gli eventi meteorici, dovranno essere accuratamente spazzate al termine di ogni utilizzo; anche le aree sottostanti gli estrattori dovranno essere periodicamente spazzate, il tutto al fine di preservare la qualità delle acque meteoriche di dilavamento. E.10 EMISSIONI IN ATMOSFERA La riduzione e il contenimento delle emissioni in atmosfera con specifico riguardo alla formazione ed alla diffusione degli odori, è garantito dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo alle conseguenti registrazioni specificate nel piano di monitoraggio e controllo. Le caratteristiche delle emissioni in atmosfera autorizzate sono indicate nelle tabelle seguenti. Altre emissioni Sigla emissione N capannone a servizio Silos mangimi Periodicità di carico carico Tecniche di attenuazione emissioni di polveri Generatori di emergenza Sigla emissione Alimentazione E1-17 1 Settimanale Semi-automatica ER. 01 Gasolio E2-17 2 Settimanale Semi-automatica E3-17 3 Settimanale Semi-automatica E4-17 4 Settimanale Semi-automatica E5-17 5 Settimanale Semi-automatica E6-17 6 Settimanale Semi-automatica E7-23 7 Settimanale Semi-automatica E7-24 7 Settimanale Semi-automatica E.11 BARRIERE VEGETALI Le piante dovranno essere adeguatamente curate e prontamente sostituite in caso di morte. E.12 PROTEZIONI ANTIPOLVERE E.13 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI 9 di 15

La gestione degli effluenti è effettuata dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo ai conseguenti rilevamenti e registrazioni specificati nel piano di monitoraggio e controllo. E.14 STOCCAGGIO DEIEZIONI A Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto, mantenuta aggiornata, dove sono indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di effluenti di allevamento al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. Utilizzo agronomico II gestore effettua l utilizzazione agronomica del letame e dei liquami in conformità al Piano di Utilizzazione Agronomica redatto a norma della Deliberazione dell Assemblea Legislativa 96/2007 (da presentare entro il 31/03/2008) che diverrà parte integrante della presente Autorizzazione Integrata Ambientale. Qualora il gestore attribuisca a terzi le fasi di trattamento, stoccaggio, depurazione e/o distribuzione in campo degli effluenti, entro il 31/03/2008, dovrà fornire all Amministrazione Provinciale copia dei contratti in cui sia esplicitamente indicato il soggetto che si assume la responsabilità della gestione dell effluente, o del PUA nel caso di distribuzione in campo. Il gestore dell allevamento, titolare dell autorizzazione allo spandimento, è tenuto a comunicare senza indugio ogni cessazione di disponibilità di terreni, per perdita di idoneità degli appezzamenti o parte di essi (es. frane), per revoca o decadimento della disponibilità del proprietario (es. decesso o cambio di proprietà). Cessione a terzi Il gestore che attribuisce a terzi fasi di trattamento, stoccaggio, depurazione e/o distribuzione in campo degli effluenti deve conservare e documentare presso l impianto i contratti comprovanti la regolarità e la continuità della cessione per tutto il periodo dell autorizzazione. E.15 ENERGIA Il gestore è tenuto a seguire le buone pratiche relative all uso efficiente dell energia, monitorando i consumi secondo modalità e frequenze definite nel piano di monitoraggio e controllo. E.16 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, è effettuata dal gestore nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio e successive modifiche. Per tutte le altre tipologie di rifiuti, in particolare quelli classificati pericolosi come ad esempio i tubi al neon rotti, e sanitari pericolosi, il gestore provvede al loro stoccaggio, trattamento e smaltimento nel rispetto delle norme vigenti e tenendo regolare registro di carico/scarico. Entro sei mesi gli eventuali serbatoi interrati di gasolio dismessi dovranno essere innocuizzati o rimossi. E.17 RUMORE Il gestore deve mettere in atto le misure per il contenimento del rumore entro i limiti previsti della normativa vigente in relazione ai recettori presenti e alla classificazione acustica del territorio. E.18 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI Generatore di emergenza L emissione indicata con ER 01 (generatore di emergenza) risulta esclusa dall applicazione del titolo I della parte V del D.lgs. 152/06 in conformità a quanto indicato all art. 269 comma 14 del medesimo Decreto. 10 di 15

Impianti di riscaldamento a GPL Le emissioni indicate nella domanda di autorizzazione, provenienti dagli impianti di riscaldamento a GPL, sono da considerarsi emissioni poco significative ai sensi del punto 21 allegato 1 del DPR 25/07/91. E.19 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI A. Il gestore segue il Piano di prevenzione degli incidenti e di gestione delle emergenze ambientali che deve essere tenuto a disposizione presso l impianto. B. Il gestore deve revisionare il Piano a seguito di situazioni di emergenza e in ogni caso almeno una volta all anno. C. Il gestore dovrà segnalare e registrare secondo le modalità definite nel piano di monitoraggio e controllo ogni incidente che può essere causa d'inquinamento significativo, ed in particolare: - rilasci accidentali nel reticolo delle acque superficiali, nel suolo e nel sottosuolo, di carburanti e lubrificanti, fitofarmaci, e di altri liquidi contenenti sostanze pericolose, così come definite dalla normativa vigente; - sversamenti di liquami per danneggiamenti delle strutture di contenimento o dei sistemi o attrezzature di distribuzione. F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA ARPA Campionamenti/anal Autocontrollo Reporting Ispezioni programmate isi reporting Consumi Materie prime controlli alla ricezione annuale biennale annuale Risorse idriche semestrale annuale biennale annuale Energia bimestrale annuale biennale annuale Combustibili mensile annuale biennale annuale Aria Valutazione sullo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto ogni 6 anni ogni 6 a nni biennale annuale Rifiuti Rifiuti prodotti ad ogni invio annuale biennale annuale Parametri di processo Formazione del personale annuale biennale annuale Gestione stabulazione quotidiano annuale biennale biennale annuale Gestione deiezioni: stoccaggio trasporto quotidiano stagionale annuale biennale annuale Utilizzo agronomico stagionale, annuale, poliennale Indicatori di performance annuale annuale biennale annuale G. OGGETTO DEL PIANO G.1 COMPONENTI AMBIENTALI N.B. nelle tabelle seguenti sono presenti alcune voci a titolo esemplificativo. Il gestore è tenuto a integrare o a sostituire con le voci specifiche del proprio impianto. Ad esempio, l approvvigionamento di acqua può essere diverso da pozzo o acquedotto: in tal caso, indicare l effettiva fonte di approvvigionamento (sorgente, lago, corso d acqua ) 1.a Consumo materie prime e prodotti finiti Tabella Materie prime Denominazione Ubicazione stoccaggio Fase di utilizzo Quantità Kg/a o t Metodo Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Animali in ingresso stalla Produzione carne Bolle DDT alla ricezione Registro veterinari annuale reporting 11 di 15

Mangime silos alimentazione Bolle DDT alla ricezione annuale reporting Integratori Disinfettanti Tabella Prodotti finiti Denominazione Stato fisico Ubicazione stoccaggio Quantità prodotta UM Metodo Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Animali stalle ad ogni ciclo Registro veterinari annuale reporting Tabella Risorse idriche 1.b Consumo risorse idriche Tipologia di approvvigionamen to Punto Metodo Fase di utilizzo Quantità utilizzata mc/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Da acquedotto P2 lettura contatore annuale 1.c Consumo energia Tabella Energia Descrizione Tipologia Punto Metodo Quantità MWh/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Energia importata da rete esterna energia elettrica sigle da planimetrie lettura contatori EE bimestrale cartacea su scheda o elettronica su server annuale Reporting e ispezione programmata 1.d Consumo combustibili Tabella Combustibili Tipologia Punto Fase di utilizzo Metodo Quantità UM Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporti ng Arpa GPL sigle da planimetrie riscaldamento contatore Smc/anno mensile cartacea ed elettronica su server annuale Reporting e ispezione programmata 1.e Emissioni in aria Tabella Emissioni diffuse Descrizione Ammoniaca Fibre di amianto* Origine (punto di emissione) stabulazione stoccaggio spandimento coperture capannoni prevenzione MTD e/o tecniche gestionali previste in AIA controllo stato di conservazione controllo Frequenza di controllo registrazione dei controlli Reporting calcolo con modello annuale annuale annuale Linee Guida Regione Emilia-Romagna 6 anni Conservazione Documentazione 6 anni Arpa Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione 12 di 15

materiali (Metodo UNI 10608) programmata GPL Calcolo con modello annuale annuale annuale *Se dal controllo risulta che le coperture non sono più idonee in quanto rilasciano fibre di amianto, procedere immediatamente a presentare piano di bonifica all autorità competente e all esecuzione dei lavori necessari come previsto dalla normativa vigente. Tabella Emissioni eccezionali Tabella Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Il processo in esame non presenta casi prevedibili di emissioni eccezionali che richiedano specifiche procedure di controllo Tabella Emissioni eccezionali in condizioni imprevedibili Il gestore riporterà gli eventi secondo il modello di reporting fissato nella Autorizzazione Integrata Ambientale 1.f Rifiuti Tabella rifiuti prodotti Attività Rifiuti prodotti (Codice CER) Denominazione Smaltiment o (t/a) Ubicazione stoccaggio Recupero (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Manutenzione 13 02 06 Oli esausti * Annuale ** Manutenzione 200121 15 01 02 15 01 06 15 01 07 15 01 07 Lampade fluorescenti Imballaggi di plastica Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro contenenti medicinali Altri imballaggi in vetro Altro Altro *Cartacea su Registro Carico e Scarico Rifiuti e su MUD Elettronica su software gestione rifiuti **Reporting e ispezione programmata Tabella Gestione capi deceduti in base a regolamento 1774/02 Arpa Quantità (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Arpa G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO Cartacea su Registro Carico e Scarico ex regolamento 1774/02 ti Annuale Reporting e ispezione programmata 2.a fasi critiche, manutenzioni, depositi Tabella Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo Fase critica Formazione del personale Frequenza Annuale controllo registrazione degli Interventi formativi effettuati Registrazione cartacea Registrazione informatica reporting Annuale ARPA Reporting e ispezione programmata 16.1. Fase di stabulazione Efficienza delle tecniche di stabulazione (regolare funzionamento Quotidiana Visivo Registrate le anomalie riscontrate e le azioni Annuale 13 di 15

delle varie apparecchiature presenti in stalla) correttive adottate Tenore di sostanza secca della lettiera Quotidiana Visivo Registrate le anomalie riscontrate e le azioni correttive adottate Annuale Tenore di sostanza secca della lettiera* Verifica dell efficienza delle tecniche di rimozione delle deiezioni Condizioni di funzionamento dei distributori idrici ** Condizioni ed efficienza dei sistemi di contenimento delle emissioni dai ricoveri (cuffie, reti, barriere, ecc.) Stagionale Misura del tenore di sostanza secca Referto di analisi Annuale Quotidiana Visiva Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Verifica impianto idrico** annuale Registrare anomalie Annuale *Il primo anno 1 analisi ogni trimestre in corrispondenza della fase terminale del ciclo, negli anni successivi, analisi solo nei periodi in cui si siano eventualmente verificati anomali tenori di sostanza secca ** effettuare lettura dai contatori durante periodi di fermo per verifica perdite (2 letture ripetute a distanza di un giorno l una dall altra) 16.3. Fase di stoccaggio delle deiezioni Pulizia dei piazzali Quotidiana visivo Annuale 16.4. Fase di trasporto delle deiezioni e degli animali Condizioni di tenuta e copertura dei mezzi Ad ogni trasporto visivo Annuale Imbrattamento delle strade Ad ogni trasporto visivo Annuale 16.5. Fase di utilizzo agronomico delle deiezioni Gestione deiezioni affidata a terzi Annuale Verifica documentazione Conservazione documenti di trasporto ( obbligatorio) distribuzione Quotidiana visiva Registrazione nel Registro degli spandimenti Annuale Annuale Per quanto riguarda la verifica del tenore di sostanza secca della pollina e delle lettiere avicole, si dovranno seguire le metodiche di campionamento e conservazione del campione nonché i metodi di analisi descritti all indirizzo www.provincia.fc.it/ AIA- Allevamenti/modulistica Tabella Interventi generali di gestione e manutenzione ordinaria sulle Macchine e sulle componenti del processo Componente (personale, strutture, macchinari) Tipo di intervento Frequenza Personale Formazione annuale Condizioni strutturali dei locali Monitoraggio annuale Impianto idrico Verifica perdite annuale Ventilatori Manutenzione programmata Altro Data inizio intervento Giorno/mese Data fine intervento Giorno/mese registrazione e comunicazione all autorità 2.b Indicatori di prestazione Tabella Monitoraggio degli indicatori di performance Indicatore e sua descrizione Consumo d acqua su unità di prodotto Energia elettrica consumata per unità di prodotto Quantitativo di azoto utilizzato per unità di prodotto Unità di calcolo Frequenza di monitoraggio Reporting Mc/kg Consumo acqua: kg di carne prodotta Annuale Annuale Kj/kg Energia: kg di carne prodotta Annuale Annuale Kg N / T-1 Kg N contenuto negli alimenti/ Tonn di carne prodotta annualmente Annuale Annuale Arpa reporting reporting reporting 14 di 15

Indice di mortalità Annuale Annuale reporting G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO Nell ambito delle attività di controllo previste dal presente Piano, e pertanto nell ambito temporale di validità dell autorizzazione integrata ambientale di cui il presente Piano è parte integrante, l ente di controllo svolge le seguenti attività. Nel caso in esame si assume che l impianto sia già adeguato e che l AIA abbia una durata di cinque anni. Tabella Attività a carico dell ente di controllo Tipologia di intervento Frequenza Componente ambientale interessata e numero di interventi Totale interventi nel periodo di validità del Piano Monitoraggio adeguamenti Biennale Aria/acqua/stabulazione 3 dell impianto in esercizio e verifiche documentali Campionamenti Biennale Biennale Aria/acqua/stabulazione Aria/acqua/lettiera/pollina 3 3 Analisi campioni Biennale Aria/acqua/lettiera/pollina 3 15 di 15