Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche
"La tutela della salute in ambito materno-infantile costituisce un impegno di valenza strategica dei sistemi socio-sanitari per il riflesso che gli interventi di promozione della salute hanno in tale ambito sulla qualità del benessere psicofisico nella popolazione generale attuale e futura. L'OMS ha individuato, infatti, nel miglioramento della qualità della vita della madre e del bambino uno degli obiettivi sanitari a livello mondiale. (dal Progetto Obiettivo Materno Infantile-Piano sanitario nazionale)
Ridurre la medicalizzazione della gravidanza, infatti, riducendo così il ricorso al taglio cesareo, aumentare la presa in carico precoce delle gravidanze a rischio sia medico che psico sociale, prendersi cura dei bambini e degli adolescenti sono azioni che hanno un ritorno di salute e, quindi, anche economico, per le aziende sanitarie e per i cittadini tutti
Secondo il piano sanitario del Lazio 2010/2013, ultimo approvato con raccomandazioni sul percorso nascita, che si ritiene necessario accogliere nella sua interezza, sono le seguenti. -Ogni Azienda USL deve prevedere un percorso nascita approvato con Delibera aziendale, individuando una figura con funzione di coordinamento, monitoraggio e verifica. La Delibera deve contenere l'elenco di tutte le strutture che partecipano al percorso, specificandone le funzioni, il loro livello di integrazione e il materiale di supporto/informativo da utilizzare per gli operatori e l'utenza
-Tutte le strutture /operatori interessati devono essere a conoscenza dell'esistenza del percorso nascita -Il percorso nascita ha il Consultorio familiare come primo riferimento. Il CF, in stretta integrazione con gli altri servizi territoriali, con i reparti ospedalieri di ostetricia e neonatologia e con i servizi sociali e il volontariato sociale, inserisce nel percorso la donna che intende pianificare la gravidanza o è in gravidanza.
Ciascuna donna che viene inserita nel percorso nascita deve ricevere dal CF un libretto contenente informazioni adeguate che le permettano di essere consapevole dei processi di trasformazione e di cambiamento che avvengono durante la gravidanza, il travaglio il parto e il puerperio, nonchè dell'assistenza erogata e delle procedure assistenziali. Il libretto deve inoltre contenere l'elenco di tutte le strutture territoriali e ospedaliere interessate alla gravidanza, al parto e al neonato nel territorio di competenza della asl, nonchè quelle a l di fuori dell'azienda che erogano servizi di elevata specialità. A seconda della tipologia dell'utenza del CF, vanno previste edizioni in lingua straniera per le donne che non parlano o non leggono la lingua italiana,
Il Consultorio deve essere in grado di fornire con accesso diretto, entro una settimana dalla richiesta, le seguenti prestazioni: visita fatta dall'ostetrica in collaborazione con il ginecologo; ecografia ostetrica o prenotazione della stessa; prenotazione degli esami di controllo previsti dal D.M. del 10/9/1998 e per consulenze mediche di secondo livello; assistenza sociale e psicologica per le gestanti in situazioni di disagio; consulenze psicologiche individuali e di coppia; interventi di supporto sociale in situazioni di disagio sociale.
All'interno del percorso nascita ciascun CF deve offrire corsi di accompagnamento alla nascita rivolti a tutte le gestanti a partire dal settimo mese di gravidanza. Gli obbiettivi del corso sono quelli di rendere la donna competente:sui processi della gravidanza, del parto e sulle prime settimane di vita del neonato;ad identificare l'inizio del travaglio e a gestire consapevolmente il periodo del travaglio, del parto e del puerperio; nella pratica dell'allattamento al seno e più in generale nell'accudimento del bambino nelle prime settimane di vita. All'interno del corso, sopratutto per le donne alla prima gravidanza, andranno fornite tutte le informazioni utili ad una tempestiva iscrizione del nuovo nato al pediatra di libera scelta. Ciascun corso di accompagnamento alla nascita deve prevedere almeno un incontro, presso l'ospedale di riferimento, con un medico e/o ostetrica, per far conoscere alle donne il luogo del parto e della degenza, nonchè le pratiche assistenziali e di cura ostetriche e neonatologiche.
Ciascun reparto di ostetricia inserito nel percorso nascita deve disporre di un ambulatorio per la gravidanza a termine dove, ad accesso diretto o su prenotazione telefonica, venga garantita l'accoglienza delle donne con gravidanza a basso rischio dalla 36 settimana. L'ambulatorio viene gestito dall'ostetrica in collaborazione con il ginecologo. Il risultato del controllo va inserito in una cartella clinica in previsione del ricovero.
Individuazione delle gravidanze a rischio da parte dell'ostetrica e del Medico e di altro personale da un punto di vista medico da un punto di vista psicologico
Attivazione di percorsi appropriati nel Consultorio Familiare nei CSM nella Divisione Ospedaliera
Criticità attuali. Depressione puerperale. Si previene. E chi cura? Una nostra esperienza
Gravidanze patologiche con valutazione del rischio al primo impatto. La patata bollente. Ruolo dell'ostetrica, degli infermieri, del personale tutto, comprese le donne delle pulizie.