STEFAN RABANUS Forschungsinstitut für deutsche Sprache/Deutscher Sprachatlas, Marburg



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Atti delle X Giornate di Studio del G.F.S. Napoli, 13-15 Dicembre 1999 PROCEDURE INTONATIVE STEFAN RABANUS Forschungsinstitut für deutsche Sprache/Deutscher Sprachatlas, Marburg Abstract Intonation is an autonomous signalling system from which speakers choose cues, used in co-occurrence with cues from other autonomous signalling systems, for the constitution and contextualization of activity types in conversation. Participants in conversations use given intonation contours as a resource which they modify according to their target activities. In so doing, speakers of German and Italian use three intonational procedures: weakening of intonation contours is used to signal self-initiated self-repair, treatment of problems of hearing and understanding, and claim to turn; enforcement signals problems of expectation, defence of turn, contradiction, and insistance; modification of intonation contours signals defence of turn and contradiction. The assignment of intonational procedures to activity types appears to be the same in both Italian and German. 1. Problema Lo studio dell'intonazione non è un fenomeno recente come risulta guardando l'aumento dei lavori relativi a quest'argomento apparsi negli anni scorsi. Già nel 1881 il fonetista Sievers [1] abbozzò il sistema intonativo oggi assegnato di solito a Halliday [2]: "Come si può capire facilmente esistono tre forme principali di questo accento [musicale o tonale]: quello stazionario -, quello ascendente / e quello discendente \. Inoltre possono apparire combinazioni di queste forme di base, le cui più frequenti sono: discendente-ascendente \/ (compound rise Sweet) e ascendente-discendente /\ (compound fall Sweet)." ([1], 170-171, mia traduzione.) Il fatto che nei cento anni successivi lo studio dell'intonazione sia avanzato ben poco, può essere dovuto soprattutto all'orientamento di tutta la linguistica verso la lingua scritta. La maggior parte delle ricerche si è limitata all'analisi di frasi isolate, costruite in riferimento alla sintassi della lingua scritta e lette in laboratorio. Solo indagini più recenti analizzano il parlato spontaneo, ma di solito non vanno oltre le forme monologiche. Partendo da questa base la mia indagine [3], i cui risultati sono riassunti nel presente contributo, tenta di capire il funzionamento dell'intonazione nel suo ambiente più naturale: nel parlato spontaneo della conversazione. Adopera un approccio 177

contrastivo e analizza l'intonazione italiana e quella tedesca ponendo le seguenti domande: - Quali sono le funzioni distinte dall'intonazione nel parlato conversazionale? - Quali sono le forme intonative che distinguono queste funzioni? - Quali sono le differenze tra italiano e tedesco? Esistono due sistemi intonativi? 2. Dati I dati dell'indagine consistono di registrazioni acustiche di conversazioni italiane e tedesche di tipo small talk, cioè conversazioni che non hanno scopi al di fuori della situazione conversazionale. Le situazioni conversazionali sono naturali, la loro naturalezza è limitata soltanto dal microfono che è ben visibile. La registrazione nascosta non avrebbe fornito la qualità necessaria per le analisi acustiche e avrebbe portato con sè problemi di carattere etico e giuridico. La durata delle conversazioni è in tutto di oltre tre ore, la trascrizione ne comprende 45 minuti. La trascrizione delle conversazioni segue il sistema tedesco di trascrizione GAT [4] e contiene - oltre la struttura segmentale - la struttura accentuale, l'organizzazione temporale (pause, allungamenti di sillabe) e la struttura intonativa (impiegando il sistema ToBI [5]). 3. Metodo Intonazione viene concepita come sistema di segnalazione che nella conversazione interagisce con altri sistemi di segnalazione tra cui i più importanti sono: grammatica (morfologia e sintassi), lessico e sequenzialità. (Anche la gesticolazione ha un ruolo importante. Non se ne può tener conto in quest'indagine poiché per ragioni tecniche e pratiche, non è stato possibile effettuare videoregistrazioni.) Per capire il funzionamento del sistema intonazione bisogna escludere gli effetti interferenti degli altri sistemi. Per questo scopo il metodo strutturalista delle coppie minime viene adeguato alle esigenze e alle condizioni dell'analisi della conversazione. Le coppie minime vere, che sono il risultato delle frasi lette in laboratorio, non esistono nella conversazione spontanea. In primo luogo, coppie di enunciati con strutture lessicali e grammaticali identiche sono molto rare nella conversazione spontanea, in secondo luogo, la posizione delle componenti nella sequenza non può essere mai identica: una componente occupa il primo, l'altra il secondo posto nella sequenza. Quindi anche enunciati identici differiscono riguardo alla posizione. Ma ci sono coppie di enunciati con strutture grammaticali e lessicali molto simili. In queste coppie (cfr. gli esempi presentati nelle fig. 3, 4 e 5) la funzione del secondo enunciato rispetto al primo è dovuta all'intonazione e alla posizione sequenziale. Visto che il valore della posizione sequenziale è identico per tutti i secondi enunciati - cioè sempre 'secondo posto' - la differenza funzionale dei secondi enunciati si evince dall'intonazione. La presente ricerca parte da determinate funzioni per studiare in che modo l'intonazione contribuisca alla loro distinzione. Quali sono le funzioni distinte dall'intonazione nel parlato conversazionale? Malgrado controversie notevoli è fuori 178

dubbio che l'intonazione fornisce un contributo alla costituzioni sia di unità sintattiche, sia di unità semantiche e pragmatiche. Per l'analisi contrastiva servono però solo categorie funzionali identiche per le lingue paragonate e indipendenti dalle diverse tradizioni di ricerca. Quindi le categorie funzionali devono essere definite in modo astratto e extra-linguistico. La cornice di riferimento delle categorie funzionali scelte per questo studio è l'analisi del discorso e soprattutto l'analisi etnometodologica della conversazione. Vengono studiati i possibili modi in cui gli interlocutori possono comportarsi nella conversazione. In contrasto con altri approcci linguistici e psicologici l'analisi etnometodologica non fa ipotesi sugli stati mentali degli interlocutori ma si basa esclusivamente sul loro comportamento osservabile (cfr. [6]). Nelle coppie (di enunciati con struttura grammaticale e lessicale simile) sono attestate sette categorie funzionali: 1. auto-riparazione auto-iniziata: il locutore ripara un suo enunciato precedente (corregge una pronuncia sbagliata, aggiunge una specificazione ecc., cfr. [7]); 2. lavorazione di un problema di ricezione: il locutore ripete un suo enunciato precedente dopo che l'interlocutore ha segnalato un problema di ricezione (termine originale: "Bearbeitung eines akustischen Verstehensproblems", cfr. [8]); 3. segnalazione di un problema di aspettativa: il locutore esprime sorpresa, dubbio, critica ecc. in riferimento ad un enunciato dell'interlocutore (cfr. [8]); 4. pretesa di turno: il locutore pretende il turno di parola benché l'interlocutore non abbia finito il suo (legittimo) turno (cfr. [9]); 5. difesa di turno: il locutore difende il suo turno contro la pretesa di turno dell'interlocutore (cfr. [9]); 6. contraddizione: il locutore respinge l'atto linguistico dell'interlocutore (cfr. [10]); 7. insistenza: il locutore insiste su un suo atto linguistico malgrado le obiezioni dell'interlocutore (cfr. [10]). Le funzioni sono interattive, cioè non sono applicabili a singoli enunciati ma soltanto a coppie di enunciati. La lista non è completa. Nel parlato conversazionale sono osservabili molte altre funzioni (approvazioni, assegnazioni di turno ecc.). Ma la lista basta per il presente corpus visto che a ciascuna delle coppie del corpus può essere assegnata almeno una delle funzioni sopracitate. Anche per l'analisi formale ci vogliono categorie indipendenti da eventuali differenze delle tradizioni di ricerca nelle lingue analizzate. Nei lavori che seguono il modello intonativo della Scuola Britannica [11] si nota infatti una vasta gamma di categorie che sono limitate allo studio dell'intonazione di una sola lingua e che non sono compatibili tra di loro (cfr. p.e. i modelli di [12] e [13]). Perciò il sistema di trascrizione ToBI (Tone and Break Indices), che negli ultimi anni si è proposto di stabilire uno standard per la trascrizione dell'intonazione e di altri fenomeni prosodici, è più adeguato alle esigenze dell'analisi contrastiva. Bisogna però tener presente due aspetti fondamentali: il modello ToBI [5] è stato sviluppato per l'analisi delle varietà maggiori di inglese (Received Pronunciation, General American, Standard Australian), l'applicazione ad altre lingue (cfr. le proposte di [14] e [15]) 179

rende necessaria una serie di aggiustamenti e modificazioni. Inoltre, il sistema ToBI è stato concepito sullo sfondo della fonologia generativa, in cui i toni fanno parte della struttura profonda (cfr. [16]). Adottare ToBI per scopi esclusivamente descrittivi significa rinunciare a questa cornice e definire ToBI un sistema di trascrizione fonetica che permette di decomporre un contorno intonativo di superficie in una serie di toni senza anticipare con la decomposizione l'analisi funzionale. La trascrizione con ToBI è il risultato dell'analisi uditiva della conversazione. Le caratteristiche acustiche dell'intonazione - frequenza fondamentale (F 0 ), intensità, durata - servono per specificare i toni: due accenti intonativi alti (H*) possono essere distinti percettivamente e funzionalmente per l'altezza dei picchi di F 0. Tutte le analisi acustiche sono state fatte con il programma Praat [17]. 4. Risultato L'analisi mette in evidenza che l'intonazione è un sistema di segnalazione che si adatta molto flessibilmente al contesto conversazionale. Sembra che l'intonazione sia più flessibile della grammatica e del lessico. Lessemi, morfemi grammaticali e strutture sintattiche sembrano avere funzioni piuttosto indipendenti dal contesto conversazionale che possono essere predette sia nelle frasi lette, sia negli enunciati conversazionali. La parola spiaggia vuol dire 'fascia di costa pianeggiante' in (quasi) tutti i contesti, anche i significati metaforici fanno ricorso a questo significato di base. Ma la struttura intonativa (serie di toni) dipende così fortemente dal contesto che la predizione della sua funzione negli enunciati conversazionali appare possibile solo in casi d'eccezione. 180

Paragonando intonazione, grammatica e lessico in riguardo alla flessibilità nel contesto conversazionale bisogna però essere molto cauti. La sensazione che le funzioni delle forme lessicali e grammaticali siano stabili, può essere una conseguenza dell'orientamento della linguistica verso la lingua scritta in generale e della tradizione generativa in particolare. Forse indagini future metteranno in evidenza che la grammatica del parlato spontaneo non è meno flessibile dell'intonazione. Comunque sia: i risultati empirici mostrano che ci sono pochissime correlazioni tra strutture intonative (serie di toni) e le funzioni sopracitate. Ma ci sono procedure con cui gli interlocutori trasformano il contorno dell'enunciato di referimento in quello dell'enunciato target. La struttura intonativa dell'enunciato target è il risultato del processo modellato nella figura 1. La competenza intonativa del locutore prevede tre componenti che vengono controllate dal concetto azionale che sta per essere realizzato nell'enunciato target. La figura 1 illustra il funzionamento del modello producendo la struttura intonativa di una contraddizione. Prima viene scelto l'enunciato che deve essere contestato e che nel caso della contraddizione non può essere che un enunciato precedente dell'altro interlocutore. Poi viene selezionato un accento intonativo alto (H*) perchè dall'analisi empirica risulta che tutte le contraddizione nelle conversazioni italiane contengono almeno un accento intonativo alto. Alla fine viene scelto una procedura con cui la struttura intonativa dell'enunciato di riferimento viene trasformata in quella dell'enunciato target, cioè quella della contraddizione. Se l'intonazione di riferimento contiene già un accento intonativo H* viene scelta la procedura rafforzamento. Se non lo contiene ancora, viene aggiunto l'accento intonativo H* e quindi, l'intonazione di riferimento viene modificata. 181

Nella produzione di una struttura intonativa si notano quindi tre scelte: 1. la scelta di un enunciato di riferimento come punto di partenza dell'enunciato dal punto di vista della logica del discorso. Questo punto di partenza non esiste né per i primi enunciati di un'unità conversazionale né per completamenti interattive ed altre azioni linguistiche del genere. Per tali azioni bisognerebbe abbozzare un'altro modello processuale; 2. la scelta di un tono/una serie di toni accoppiati con una determinata funzione. Dalla mia analisi risultano accoppiamenti del genere solo per le categorie contraddizione (in italiano e tedesco) e insistenza (in tedesco). Le altre categorie funzionali non si servono della componente tonale. La figura 2 illustra il processo che porta al contorno dell'insistenza in italiano: si noti che la componente tonale è inattiva; 3. la scelta della procedura. Nei miei dati si osservano tre procedure. La figura 3 illustra la procedura attenuazione. Il locutore (femminile) corregge la pronuncia sbagliata di un suo enunciato precedente: il reparandum è insegnandi, la correzione insegnanti. Il locutore fa questa auto-riparazione ripetendo l'accento intonativo composto H+L* su un livello di F 0 più basso (la discesa è dai 250 Hz ai 217 Hz nel reparandum e dai 222 Hz ai 172 Hz nella correzione) e con meno intensità (la sillaba accentata NAN/nAn - cfr. [4] per la notazione - misura 76 db nel reparandum e solo 73 db nella correzione). La figura 4 illustra la procedura rafforzamento. Il locutore (femminile) ripete un enunciato precedente per difendere il turno di parola. La ripetizione della sequenza L*H- è realizzata su un livello di F 0 più alto (salita dai 204 Hz ai 307 Hz 182

vs. dai 169 Hz ai 233 Hz) e con più intensità (75 db vs. 68 db). La figura 5 illustra la procedura modificazione. Il locutore (maschile) contesta una valutazione dell'importanza dello spagnolo tra le lingue del mondo dell'interlocutore (femminile). Esprime la contraddizione riproducendo l'oggetto di riferimento spagnolo ma mette la sequenza H*L- con un picco di F 0 al posto della sequenza H+L*H- con una valle di F 0. Si noti che la figura 1 modella il processo che porta alla produzione della contraddizione nella figura 5. Per quanto riguarda gli accoppiamenti tra le procedure e le funzioni sopracitate si osservano i seguenti fenomeni. I locutori usano la procedura attenuazione esclusivamente in riferimento alle strutture intonative di enunciati precedenti loro propri. Attenuazioni segnalano agli interlocutori che devono ritenere poco rilevante l'enunciato rispettivo per la continuazione della conversazione. Vengono attenuate le strutture intonative delle auto-riparazioni (cfr. fig. 3) ma anche le lavorazioni dei problemi di ricezione, cioè: la ripetizione di un enunciato mal capito dall'interlocutore non viene prodotta a voce più alta ma a voce più bassa. Vengono attenuate inoltre le pretese di turno ritenute illegittime. Il sistema dello scambio locutorio prevede un'ordine sociale stabile in cui vale la regola: comincia il tuo turno solo dopo che l'altro abbia finito il suo. Se un interlocutore commette una violazione a questa regola pretendendo il turno mentre l'altro sta ancora parlando, lo fa attenuando la voce. È conscio della violazione e chiede scusa agli altri interlocutori. 183

Con la procedura rafforzamento i locutori esprimono il contrario dell'attenuazione: rafforzamenti sottolineano l'importanza e la rilevanza dell'enunciato per la conversazione. Il rafforzamento dell'intonazione di un proprio enunciato precedente serve a ribadire un atto linguistico e viene quindi adoperato soprattutto nelle difese di turno (ritenute legittime, cfr. fig. 4) e nelle insistenze. Il rafforzamento dell'intonazione di un enunciato precedente dell'interlocutore serve a contestare, respingere o dubitare il suo atto linguistico. Viene usato per le segnalazioni dei problemi di aspettativa e le contraddizioni. La procedura modificazione può essere impiegata per esprimere o sottolineare tutta la vasta gamma delle modificazioni. Nei dati del mio corpus la modificazione è molto vicina al rafforzamento perché tutte le strutture intonative modificate sono anche rafforzate. In riferimento ad un enunciato dell'interlocutore esprime difesa di turno e/o contraddizione (cfr. fig. 5). In riferimento ad un enunciato dello stesso locutore appare solo nelle conversazioni tedesche ed esprime insistenza. 5. Conclusione L'intonazione è un sistema di segnalazione con cui i partecipanti alla conversazione distinguono determinate categorie funzionali. La distinzione viene effettuata in primo luogo dalla scelta di una procedura intonativa: attenuazione, rafforzamento, modificazione. I toni hanno valore distintivo solo in pochi casi. La mia indagine prova la validità del modello processuale per coppie di enunciati simili lessicalmente e grammaticalmente. Ma ci sono indizi che inducono a pensare che la portata del modello vada oltre queste coppie, ovvero che le procedure 184

vengano impiegate anche per contorni intonativi di enunciati che hanno strutture grammaticali e lessicali diverse. Le differenze tra italiano e tedesco nella selezione delle procedure sono minime. La maggior parte della diversità melodica delle due lingue è dovuta a fattori segmentali e sillabici (la riduzione più forte delle vocali atone in tedesco, l'importanza della durata consonantica in italiano ecc.) e non all'intonazione. Quindi non ci sono due sistemi intonativi diversi. Il risultato supporta l'ipotesi dell'universalità del sistema di segnalazione intonazione. BIBLIOGRAFIA [1] Sievers, E., Grundzüge der Phonetik, Leipzig: Breitkopf & Härtel, 1881 [2] Halliday, M.A.K., Intonation and Grammar in British English, Den Haag: Mouton, 1967 [3] Rabanus, S., Intonatorische Verfahren im Deutschen und im Italienischen, in preparazione [4] Selting, M. et al., Gesprächsanalytisches Transkriptionssystem (GAT), Linguistische Berichte 173, 91-122, 1998; http://www.fbls.unihannover.de/sdls/schlobi/schrift/gat/ [5] Beckman, M.E./Ayers, G.M., Guidelines for ToBI Labelling. Version 3, March 1997, http://ling.ohio-state.edu/phonetics/tobi/tobi.0.html [6] Marcarino, A., Etnometodologia e analisi della conversazione, Pesaro: Quattro Venti, 1997 [7] Schegloff, E.A./Jefferson, G./Sacks, H., The Preference for Self-Correction in the Organization of Repair in Conversation, Language 53, 361-382, 1977 [8] Selting, M., Reparaturen und lokale Verstehensprobleme oder: Zur Binnenstruktur von Reparatursequenzen, Linguistische Berichte 108, 128-149, 1987 [9] Sacks, H./Schegloff, E.A./Jefferson, G., A Simplest Systematics for the Organization of Turn Taking in Conversation, Language 50, 696-735, 1974 [10] Franke, W., Elementare Dialogstrukturen, Tübingen: Niemeyer, 1990 [11] Cruttenden, A., Intonation, Cambridge: CUP, 2nd ed., 1997 [12] Pheby, J., Phonologie: Intonation, in: Grundzüge einer deutschen Grammatik, Berlin: Akademie, 839-897, 1981 [13] Canepari, L., L'intonazione. Linguistica e paralinguistica, Napoli: Liguori 1985 [14] Avesani, C., ToBIt: un sistema di trascrizione per l'intonazione italiana, Atti delle 5 e Giornate di Studio del GFS, 85-98, 1995 [15] Grice, M. et al., Consistency in Transcription and Labelling of German Intonation with GToBI, Proceedings of the 4 th International Conference on Spoken Language Processing, 1716-1719, 1996 185

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