MANUALE ISTRUZIONE. VULNERABILITA SISMICA DEGLI EDIFICI in MURATURA

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MANUALE ISTRUZIONE VULNERABILITA SISMICA DEGLI EDIFICI in MURATURA ISTRUZIONI PER LA VALUTAZIONE DEI PARAMETRI Ogni dato va contrassegnato con la lettera corrispondente alla qualità dell'informazione (o grado di attendibilità) nei dati di valutazione di ogni parametro. E - qualità elevata: informazioni prevalentemente dirette (misure effettuate in sito, letture di elaborati grafici affidabili, visione diretta degli elementi di informazione) con un grado di attendibilità vicino alla certezza. M - qualità media informazioni prevalentemente dedotte (letture indirette quali quelle desunte da fotografie, misure desunte da elaborati non esecutivi, saggi non distruttivi di scarsa attendibilità, letture dirette su situazioni analoghe, informazioni orali di persone di fiducia del rilevatore) con un grado di attendibilità intermedio fra il precedente (E) ed il seguente (B). B - qualità bassa: informazioni prevalentemente presunte (misure dedotte da ragionevoli ipotesi conoscitive quali quelle sulle usuali modalità e sulle più frequenti scelte progettuali, informazioni orali diverse dalle precedenti) con un grado di attendibilità di poco superiore ad una scelta puramente casuale della classe. A - informazione assente: con un grado di attendibilità intorno ai limiti di una scelta casuale. In questi casi la valutazione del rilevatore ha valore puramente indicativo. pag. 1

1. PARAMETRO 1 - TIPO ED ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA RESISTENTE Classe A Classe B Classe C Classe D TIPOLOGIA EDIFICIO Edifici costruiti in accordo con le normative sismiche per le nuove costruzioni. Edifici con murature consolidate e/o riparate secondo le prescrizioni delle norme sulle riparazioni Edifici che presentano a tutti i livelli e su tutti i lati liberi collegamenti realizzati mediante cordoli perimetrali o catene e ammorsamenti in grado di trasmettere azioni taglianti verticali. Edifici che, pur non presentando cordoli o catene a tutti i livelli, sono costituiti da pareti ortogonali ben ammorsate fra loro. Edifici con pareti ortogonali non efficacemente legate. 2. PARAMETRO 2 - QUALITA DEL SISTEMA RESISTENTE L attribuzione di un edificio ad una delle quattro classi si effettua in funzione di due fattori: da un lato il tipo di materiale e la forma degli elementi costituenti le murature, dall'altro l'omogeneità di materiale e di pezzatura per tutta l'estensione della parete. A proposito del secondo fattore va notato che la presenza ad esempio di ricorsi in mattoni estesi a tutto lo spessore del muro non costituisce un elemento di disomogeneità per una muratura in pietrame. La tipologia da indicare (quale elemento di valutazione) è quella relativa al piano di verifica, secondo i codici seguenti: pag. 2

A B C D TIPOLOGIA Murature in laterizio di buona qualità, murature in pietrame o tufo ben squadrati, purché omogenee in tutta la loro estensione. Murature a sacco ben intessute ed omogenee, purché dotate di collegamenti fra i due fogli. Murature in laterizio, pietrame o tufo ben squadrati ma non omogenee, anche a sacco purché dotate di collegamenti fra i due fogli. Murature in pietrame grossolanamente squadrato o in laterizio di cattiva qualità, in presenza di irregolarità. Murature a sacco, in tufo o pietrame, bene intessute ma prive di collegamenti fra i due fogli. Murature in pietrame irregolari. Murature in laterizio di cattiva qualità con inclusione di ciottoli. Murature a sacco male intessute e prive di collegamenti fra i due fogli. 3. PARAMETRO 3 - RESISTENZA CONVENZIONALE Nell'ipotesi di un perfetto comportamento scatolare la valutazione della resistenza di un edificio in muratura alle azioni sismiche può essere condotta con ragionevole affidabilità. Il procedimento di seguito riportato rappresenta una necessaria semplificazione e richiede il rilevamento dei dati di seguito specificati, relativi al piano di verifica: N At Ax,Ay Numero di piani a partire da quello di verifica (incluso) area coperta media al disopra del piano di verifica area totale degli elementi resistenti in due direzioni ortogonali. La lunghezza degli elementi resistenti è misurata tra gli interassi dei muri ortogonali di intersezione. area degli elementi inclinati di un angolo a rispetto alla direzione considerata va moltiplicata per cos 2 α. Indicando con: A valore minimo di Ax e Ay B valore massimo di Ax e Ay Si ha: ao=a(x;y)/at e ɣ = B/A si dimostra che il rapporto C fra il taglio ultimo a livello del piano di verifica ed il peso P della parte di edificio al disopra è dato da: Nella formula compaiono, oltre ai parametri già definiti, il valore della resistenza tangenziale di riferimento, τk caratteristica del tipo di muratura ed il valore q del peso medio, per unità di area coperta, di un livello dell'edificio (somma del peso di un solaio e di un interpiano di muratura). I valori di τk e di q possono essere stimati sulla base dei seguenti criteri. Il peso medio per unità di area coperta q può essere valutato in funzione del peso specifico medio della muratura pm, del peso medio per unità di superficie del solaio ps e della altezza media di un interpiano h; si ha: Per la determinazione dei valori della resistenza tangenziale di riferimento τk, in assenza di informazioni sperimentali dirette, si può fare riferimento alla tabella c h e s e g u e che si ispira pag. 3

ai valori suggeriti dal D.M. 2 luglio 1981 e relative circolari. VALORI DELLA RESISTENZA TANGENZIALE DI RIFERIMENTO (T/MQ) Tipo di muratura a) Murature non consolidate, non lesionate τk τk* - Mattoni pieni - malta bastarda 6-12 12 - Blocco modulare con caratteristiche rispondenti alle prescrizioni del D.M. 24.1.1986 - malta bastarda 8 8 - Blocco in argilla espansa o calcestruzzo - malta bastarda 18 18 - Murature in pietra (in presenza di ricorsi di mattoni estesi a tutto lo spessore del muro il valore di k può essere incrementato del 30%) - pietrame in cattive condizioni (non squadrato) 2 2 - pietrame squadrato e ben organizzato 7-9 7 - a sacco in buone condizioni 4 4 - blocchi in tufo 2-10 10 b) Murature nuove - Mattoni "pieni" con fori circolari - malta cementizia Rm non minore di 1450 t/mq 20 20 - Forati doppio UNI rapp. vuoto/pieno = 40% - malta cementizia - Rm non minore di 1450 t/mq 18 18 c) Murature consolidate - Murature, in mattoni pieni pietrame squadrato, consolidate con due lastre in calcestruzzo armato da cm 3 (minimo) 11 11 - Pietrame iniettato - Murature in pietra a sacco consolidate con due lastre in calcestruzzo armato da cm 3 (minimo) 11 11 Con: α = C/0,4 EDIFICI CON A α >= 1 B 0,6 <= α < 1 C 0,4 <= α < 0,6 D α < 0,4 pag. 4

4. PARAMETRO 4 - POSIZIONE DELL'EDIFICIO E FONDAZIONE TIPO TERRENO E FONDAZIONI PENDENZA (p) DISL. Q.TE IMPOSTA FOND. (Δh) A 1= roccia con fondazioni; 2= roccia senza fondazioni p <= 10% // A 3= sciolto non spingente con fondazioni; 4=sciolto non spingente senza fond. p <= 10% Δh = 0 B 1= roccia con fondazioni; 2= roccia senza fondazioni 10% < p <= 30% // B 3= sciolto non spingente con fondazioni; 10% < p <= 30% Δh <= 1,00 B 4=sciolto non spingente senza fondazioni 10% < p <= 20% Δh <= 1,00 C 1= roccia con fondazioni; 2= roccia senza fondazioni 30% < p <= 50% // C 3= sciolto non spingente con fondazioni; 30% < p <= 50% Δh <= 1,00 C 4=sciolto non spingente senza fondazioni 20% < p <= 30% Δh <= 1,00 C 5=sciolto spingente con fondazioni p <= 50% Δh <= 1,00 C 6=sciolto spingente senza fondazioni p <= 30% Δh <= 1,00 D 1= roccia con fondazioni; 2= roccia senza fondazioni p > 50% D 3= sciolto non spingente con fondazioni; 4= sciolto non spingente senza fond. p > 50%, oppure Δh >1,00 D 5= sciolto spingente con fondazioni; p > 50%, oppure Δh >1,00 D 6= sciolto spingente senza fondazioni p > 30%, oppure Δh >1,00 Ai fini dell'attribuzione della classe si fa riferimento alla condizione più sfavorevole. 5. PARAMETRO 5 - ORIZZONTAMENTI E importante verificare i seguenti requisiti per ogni orizzontamento: a) funzionamento a lastra ed elevata rigidezza per deformazioni nel suo piano (perciò buona connessione degli elementi costruttivi); b) efficace collegamento agli elementi verticali resistenti; REQUISITI SOLAIO Presenza (=0) / assenza (=1) di catene o cordoli Presenza (=0 )/ assenza(=2) soletta Presenza (=0) / assenza (=1) piani sfalsati A rigido e ben collegato 0 0 0 B rigido e ben collegato 0 0 1 C deformabile e ben collegato 0 2 0 o 1 D rigido e mal collegato 1 0 0 o 1 D deformabile e mal collegato 1 2 0 o 1 PESO PARAMETRO As = area solai rigidi e ben collegati At = area totale dei solai αo = As/At (in %) p5 = 0,5 x (100%/ αo) In presenza di orizzontamenti di natura diversa in uno stesso edificio, per l'assegnazione dell'edificio ad una classe, vale la condizione definita dali'orizzontamento peggiore, purché esteso ad una porzione non trascurabile del piano. pag. 5

6. PARAMETRO 6 - CONFIGURAZIONE PLANIMETRICA β1 = a/l % β2 = b/l % A β1 >= 80% β2 <= 10% B 60% <= β1 < 80% 10% < β2 <= 20% C 40% <= β1 < 60% 20% < β2 <= 30% D β1 < 40% β2 > 30% L assegnazione di un edificio alle varie classi avviene sulla base della più sfavorevole, nel piano di verifica, delle condizioni poste dai parametri b1 e b2 7. PARAMETRO 7 - CONFIGURAZIONE IN ELEVAZIONE Nel caso di edifici in muratura, soprattutto per quelli più vecchi, la principale causa di irregolarità è costituita dalla presenza di porticati, loggiati e altane. La presenza di porticati è segnalata come rapporto percentuale fra superficie in pianta di porticato (pilotis) e superficie totale del piano (è da considerare quello nelle condizioni più sfavorevoli).altro elemento da valutare ai fini della irregolarità è la presenza di torri o torrette di altezza e massa significativa rispetto a quelle della restante parte dell'edificio (il rapporto percentuale fra altezza della torre T e altezza totale dell'edificio H è riportato in percentuale); non si tiene conto ai fini della valutazione della irregolarità di appendici di modesta dimensione (comignoli, ecc.). Per la valutazione delle variazioni di massa si tiene conto del rapporto: +-ΔM/M in cui: ΔM è la variazione di massa fra due piani successivi con segno + se si tratta di aumento con il segno - se si tratta di diminuzione (verso l'alto) M è la massa del piano inferiore. Variazioni percentuali inferiori al 10% possono essere valutate come nulle. Di norma il rapporto +-ΔM/M può essere sostituito dal rapporto: +-ΔA/ A, dove A e ΔA sono rispettivamente la superficie coperta di piano e la sua variazione. pag. 6

% SUPERFICIE P0RTICATA= Sp % VARIAZIONI DI MASSA % RAPPORTO T/H =ΔA A Sp = 0 ΔA <= 10% T/H <= 10% B Sp <= 10% 10% < ΔA <= 20% 0% < T/H <= 10% C 10% < Sp <= 20% ΔA > 20% 10% < T/H <= 40% D Sp > 20% // T/H > 40% Se nella realizzazione delle strutture verticali dell'edificio sono stati utilizzati materiali diversi ai vari livelli, tali da portare variazioni di classificazione nella "qualità del sistema resistente e se tali variazioni comportano, a giudizio del rilevatore, cambiamenti significativi nelle caratteristiche di rigidezza e/o resistenza delle strutture verticali, di ciò si terrà. conto con le seguenti condizioni: - gli edifici che, per geometria apparterrebbero alle classo A e B, vengono posti nella classe C; - gli edifici che, per geometria apparterrebbero alla classe C, vengono posti In classe D. PESO PARAMETRO p7 = 0,50 se presenti portici, altrimenti = 1,0 Il criterio guida per l'assegnazione della classe è in ogni caso quello relativo alla condizione peggiore. 8. PARAMETRO 8 - DISTANZA MASSIMA FRA LE MURATURE Con tale parametro si tiene conto della presenza di muri maestri intersecati da muri trasversali posti a distanza eccessiva fra loro. Le classi sono definite in funzione del rapporto dell'interasse (l) tra i muri trasversali e lo spessore (s) del muro maestro. RAPPORTO MAX: l/s A l/s <= 15 B 15 < l/s <= 18 C 18 < l/s <= 25 D l/s > 25 9. PARAMETRO 9 - COPERTURA Gli elementi che caratterizzano l'influenza delle coperture sul comportamento sismico di un edificio sono essenzialmente due: la tipologia ed il peso. Del primo si tiene conto nella definizione delle quattro classi mentre il secondo influisce sulla determinazione del peso da attribuire a questo parametro. Gli elementi di valutazione necessari sono: a. il tipo di copertura peggiore presente: spingente, "poco spingente", non spingente (fig. 6a 6g) b. la presenza o assenza di cordoli di sottotetto c. la presenza o assenza di catene d. il carico permanente della copertura e. la lunghezza d'appoggio la della copertura: il perimetro la della copertura. (fig. 5). pag. 7

NON SPINGENTE (=0) - POCO PRESENZA (=0) / ASSENZA (=1) DI PRESENZA (=0) / ASSENZA (=1) DI SPINGENTE (=1) SPINGENTE (=2) CORDOLI CATENE ΣMAX A 0 0 1 1 A 0 1 0 1 B 0 1 1 2 B 1 0 1 2 B 1 1 0 2 C 1 1 1 3 C 2 0 1 3 C 2 1 0 3 D 2 2 2 6 PESO PARAMETRO α1=0,25 per copertura in latero-cemento (o di peso maggiore a 200kg/mq, altrimenti α1=0. α2=0,25 se il rapporto tra perimetro pag. 8

copertura ed lunghezza totale appoggi è >=2., α2 =0 altri casi p9 = 0,5 + α1 + α2 10. PARAMETRO 10 - ELEMENTI NON STRUTTURALI Si tiene conto con questa voce di infissi, appendici e aggetti che possono causare con la caduta danno a persone o a cose. A e B C D TIPOLOGIE Edifici privi di infissi, appendici o aggetti o controsoffitti. Edifici con infissi ben collegati alle pareti, con comignoli di piccole dimensioni e di peso modesto e con controsoffitti ben collegati. Edifici con balconi costituenti parte integrante delle strutture degli orizzontamenti. Edifici con infissi esterni o insegne di piccole dimensioni mal vincolate alle pareti e con controsoffitti di piccola estensione mal collegati ovvero di grande estensione e ben collegati. Edifici che presentano comignoli o altre appendici in copertura mal vincolate alla struttura, parapetti di cattiva esecuzione o altri elementi di peso significativo che possono crollare in caso di terremoto. Edifici con balconi o altri aggetti (servizi, ecc.) aggiunti in epoca successiva alla costruzione della struttura principale e ad essa collegati in modo sommario. Edifici con controsoffitti di grande estensione e mal collegati. 11. PARAMETRO 11- STATO DI FATTO Si tiene conto con questa voce dello stato di conservazione degli edifici. Le quattro classi sono definite come segue: A B C D TIPOLOGIE Murature in buone condizioni senza lesioni visibili. Edifici che presentano lesioni capillari non diffuse, ad eccezione di casi in cui queste siano state prodotte da terremoti. Edifici con lesioni di media entità (ampiezza della lesione: 2-3 mm) o con lesioni capillari di origine sismica. Edifici che, pur non presentando lesioni, sono caratterizzati da uno stato di conservazione delle murature tale da determinare una significativa diminuzione di resistenza. Edifici che presentano pareti fuori piombo e/o lesioni gravi anche se non diffuse. Edifici caratterizzati da grave deterioramento dei materiali. Edifici che, pur non presentando lesioni, sono caratterizzati da uno stato di conservazione delle murature tale da determinare una grave diminuzione di resistenza. pag. 9