LA PREVIDENZA ENASARCO



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LA PREVIDENZA ENASARCO Ottobre 2008

LA PREVIDENZA ENASARCO Cenni storici La categoria degli Agenti di Commercio e dei Promotori Finanziari è l unica soggetta a due distinti trattamenti di previdenza obbligatoria: Enasarco e Inps. L Enasarco venne istituita il 30 giugno 1938 per autonoma determinazione delle organizzazioni sindacali e delle società mandanti. Il 6 giugno 1939 l Enasarco fu costituito come ente di diritto pubblico per la gestione della previdenza, del fondo indennità risoluzione rapporto (firr), dell istruzione professionale e dell assistenza sociale degli Agenti di Commercio. L Inps, nella gestione commercianti, venne istituita nel 1962. Pur essendo nata in seguito, la gestione Inps è considerata la forma di previdenza principale, mentre l Enasarco è definita come una forma di previdenza integrativa e quindi con prestazioni inferiori a quelle fornite dall Inps. Fino al 1972 le prestazioni Enasarco erano assimilabili a quelle offerte dalle compagnie di assicurazione sulla vita: al raggiungimento dell età pensionabile vi era l alternativa tra la percezione di una rendita vitalizia e la liquidazione totale del capitale maturato. Ma con la legge n. 12 del 2 febbraio 1973 il trattamento previdenziale fornito dall Enasarco ha assunto i requisiti tipici della previdenza sociale obbligatoria: al raggiungimento dell età pensionabile vi è il solo diritto a percepire una rendita vitalizia, senza la possibilità di optare per la liquidazione del capitale maturato. Il 27 novembre 1996, con delibera del CdA e in base al decreto legislativo n. 509 del 1994 che ha consentito la privatizzazione delle casse di previdenza dei liberi professionisti, l Enasarco è stato trasformato in Fondazione, cioè in un organismo di diritto privato, che persegue finalità di pubblico interesse. La Fondazione Enasarco è affidata attualmente alla gestione di un CdA rappresentativo delle associazioni sindacali degli Agenti di Commercio e delle organizzazioni delle società mandanti firmatarie degli accordi economici collettivi. Il controllo pubblico sulla gestione della Fondazione è affidato al Ministero del Lavoro. Di recente si è tentato di riportare l Enasarco dentro la gestione Inps, cioè di nuovo sotto la protezione dello Stato, facendogli quindi perdere la sua natura di soggetto giuridico di diritto privato e la sua autonomia gestionale. Ma il tentativo è fallito con la bocciatura alla Camera dell emendamento all art. 24 del Ddl 1441 in materia di riorganizzazione degli enti pubblici che puntava a riportare l Enasarco fra questi enti. E pertanto rimasta delusa la categoria dei Promotori Finanziari, che giustamente richiedeva la fine dell obbligo della doppia contribuzione previdenziale (all Inps e all Enasarco). Nel sostenere l approvazione dell emendamento, il Presidente dell Anasf, Elio Conti Nibali, precisava: Non vogliamo costruirci una nostra Cassa, ma vogliamo versare i nostri contributi solo all Inps e non raddoppiare contributi a un altro ente previdenziale, anch esso peraltro a ripartizione. Avere un contratto d agenzia non significa automaticamente essere agente di commercio. Ma il Presidente dell Enasarco, Brunetto Boco, replicava subito, temendo la perdita di una forte categoria di contribuenti: Per noi il promotore finanziario è un agente di commercio. Se non riscuotessimo i suoi contributi, faremmo una omissione di atti d ufficio. L Enasarco amministra circa 350.000 posizioni contributive attive di Agenti di Commercio e circa 100.000 società mandanti obbligate alla contribuzione. Ogni anno vengono erogate oltre 100.000 pensioni (tra vecchiaia, invalidità e superstiti). UN RECENTE PASSATO TURBOLENTO Negli ultimi 14 anni l Enasarco è passato attraverso un mutamento di natura giuridica, cambiamenti regolamentari e problemi gestionali, che alla fine del 2006 hanno portato alla decapitazione del vertice della Fondazione e all affidamento della gestione per sei mesi a un Commissario Straordinario. Dal 14 giugno 2007 la gestione è passata sotto la responsabilità di un nuovo CdA. Il mutamento di natura giuridica ha riguardato il passaggio da ente di diritto pubblico a ente di diritto privato, che ha comportato la completa autonomia gestionale e finanziaria della Cassa di previdenza, con la conseguente perdita del paracadute fornito dallo Stato in caso di insolvenza della Cassa stessa. I conti devono quadrare con le sole risorse interne. I cambiamenti regolamentari sono stati decisi proprio per rispettare questo vincolo, dato che alcune regole vigenti nel periodo in cui l Enasarco era un ente di diritto pubblico avrebbero potuto mettere in pericolo la sostenibilità finanziaria della Cassa. L art. 34 del Regolamento parla chiaro: Il CdA, sulla base delle risultanze del bilancio tecnico, adotta i provvedimenti di sua competenza per il mantenimento dell equilibrio finanziario della Fondazione. La prima riforma fu decisa il 5 agosto 1998 con: l aumento dell età pensionabile (da 60 a 65 anni per gli uomini e da 55 a 60 anni per le donne); l aumento dei contributi e dei massimali delle provvigioni sui quali sono dovuti i contributi;

La previdenza Enasarco - Ottobre 2008 la modifica delle modalità di calcolo della pensione. Prima di tale riforma, la pensione di tipo retributivo veniva calcolata assumendo a base la media del triennio consecutivo più favorevole negli ultimi 10 anni. Il 70% di questa media, divisa per 40, veniva moltiplicata per gli anni di anzianità contributiva. La riforma del 1998 ha allungato agli ultimi 15 anni il periodo in cui si calcola il triennio più favorevole. Ma dal 1 gennaio 2004 la pensione è diventata di tipo contributivo e il calcolo si basa sul sistema di capitalizzazione dei contributi versati. Ne consegue che per chi è in attività da tempo, la pensione Enasarco deriverà dalla somma di tre calcoli differenti: il primo per i contributi versati sino al 30 settembre 1998; il secondo per i contributi versati dal 1 ottobre 1998 al 31 dicembre 2003; il terzo dal 1 gennaio 2004 con i nuovi criteri ben più restrittivi di calcolo, essendo cambiato il sistema da retributivo a contributivo. Inoltre le nuove regole escludono il diritto alla pensione anticipata per chi abbia maturato 40 anni di contribuzione, se non ha raggiunto l età pensionabile (60 anni per le donne e 65 anni per gli uomini). Tale diritto, prima del raggiungimento dell età pensionabile, non è più concesso anche a chi abbia perso tutti i rapporti di agenzia. Insomma il messaggio è: aumentare le entrate e ridurre al massimo le uscite! Ma la turbolenza degli ultimi anni, più che dai cambiamenti regolamentari, è stata caratterizzata dalle forti polemiche sulle modalità di gestione dell enorme patrimonio immobiliare dell Enasarco e dai conseguenti provvedimenti giudiziari (arresto dell ex Presidente, Donato Porreca, e dell Attuario dell Ente, Fulvio Gismondi), che hanno portato il 7 novembre 2006 alla nomina del Commissario Straordinario, Giovanni Pollastrini, compito portato a termine il 7 maggio 2007. UNA PRIVATIZZAZIONE VANTAGGIOSA (ma solo per il CdA, finchè...) Può sembrare paradossale che il CdA più costoso fra le casse privatizzate sia stato anche il più inefficiente nell osservare le regole statutarie e nel gestire il patrimonio. Infatti, dal 1997 al 2006 i compensi degli organi amministrativi della Fondazione sono quintuplicati, giungendo al rilevante importo di 1,6 milioni, di cui 270.000 (più i gettoni di presenza) per il Presidente Porreca. Il CdA era in parte composto da persone che non avevano i requisiti richiesti (l effettivo svolgimento dell attività di Agente di Commercio o, in alternativa, l essere pensionati Enasarco) e non veniva eletto con regole che assicurassero l effettiva rappresentatività degli iscritti alla Cassa. E stata poi poco produttiva la gestione dei 15.000 immobili di proprietà, se si considera che alla fine del 2005 la morosità degli inquilini aveva raggiunto i 107,5 milioni di euro. Per non parlare della gestione del patrimonio mobiliare, per lo più mantenuto in pronti contro termine, ma con laute commissioni pagate alla banca depositaria, che in realtà custodiva ben pochi titoli. Il CdA presieduto da Porreca è inciampato nell asta per la vendita di gran parte del patrimonio immobiliare, asta vinta da Ricucci, ma poi bloccata per irregolarità dall intervento della magistratura. Ma ben più grave è stata, alla fine del 2005, la vicenda dell approvazione del budget 2006 e del bilancio tecnico al 31 dicembre 2004. Il trionfante comunicato stampa inviato dal CdA nel dicembre 2005 è riportato nel box. ENASARCO: Grazie alla riforma del 2003 in attivo i conti della previdenza Il bilancio tecnico conferma l andamento positivo e le prospettive di lungo periodo I dati del Budget 2006, approvato dal CdA della Fondazione Enasarco nella seduta del 30 novembre scorso, evidenziano un saldo positivo dei conti previdenziali per circa 29 milioni di euro. Un risultato largamente soddisfacente, confermato dal Bilancio Tecnico al 31 dicembre 2004, il primo dopo la riforma istituzionale approvata nel dicembre 2003 che traccia una sostenibilità del sistema previdenziale per i prossimi 40 anni. La scelta di introdurre una riforma della previdenza appariva quanto mai imprescindibile alla luce del disavanzo previdenziale esistente al 31 dicembre 2002 che richiedeva interventi strutturali urgenti. Gli effetti della riforma, entrata a regime nel 2004, sono stati subito evidenti, poiché il disavanzo iniziale pari a 105 milioni di euro è diminuito a 46 milioni già nel primo anno; i conti del 2005 hanno registrato un ulteriore consolidamento degli effetti della riforma con un miglioramento dello sbilancio previdenziale ridotto a 33 milioni per poi passare all attivo del 2006 (29 milioni). Il raggiungimento dell obiettivo di risanamento del fondo di previdenza costituisce un importante traguardo per la Fondazione già nel breve periodo; tuttavia si dovrà continuare a monitorare l andamento dei conti previdenziali al fine di garantire la tutela del patrimonio degli iscritti attraverso il consolidamento delle ipotesi previste dal Bilancio Tecnico.

All inizio del 2006 Donato Porreca fu confermato alla guida dell Enasarco per altri 4 anni e nel suo discorso programmatico ritornò con (ingiustificato) orgoglio sul risanamento dei conti: Nel tracciare un programma di massima non possiamo che partire dai risultati raggiunti e sottolineare il lavoro attento, costante e anche coraggioso svolto dall intero CdA. Mi riferisco prima di tutto al risultato più importante: l equilibrio del bilancio previdenziale, anzi il saldo positivo dei conti della previdenza, come certificato dal bilancio tecnico, integrato da un costante monitoraggio dell andamento dei conti al fine di apportare con tempestività ogni eventuale correttivo. Indubbiamente i migliori risultati di bilancio sono anche il frutto di una attenta gestione sia sul versante dei costi sia dei rendimenti, ma anche di nuove e più incisive politiche di valorizzazione del patrimonio per la parte mobiliare, mentre resta la priorità assoluta di realizzare interventi urgenti sulla gestione del patrimonio immobiliare. (.) Questa consiliatura, pertanto, valuterà le migliori strategie di valorizzazione del patrimonio immobiliare tenendo conto sia delle ipotesi indicate dalla precedente, sia di nuove o diverse che dovessero emergere nel confronto che su questo punto dovrà vedere i consiglieri liberi ma determinati a risolvere il problema. Purtroppo le migliori strategie di valorizzazione del patrimonio immobiliare non sono poi piaciute alla Magistratura, tanto da costringere il CdA alle dimissioni per gravi irregolarità della gestione e indurre il Ministro del Lavoro alla nomina del Dr. Giovanni Pollastrini alla guida della Fondazione come Commissario Straordinario dal novembre 2006 al maggio 2007. LA VERA VERITA VIENE A GALLA Entrato al lavoro il 7 novembre 2006, tre settimane dopo il 29 novembre - il Dr. Pollastrini era già in grado di riferire alcune sue convinzioni alla Commissione Parlamentare di controllo sull attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza: in seguito all arresto dell ex Presidente dell Enasarco e dell ex Attuario, la priorità doveva andare a una verifica dei conti economici, con particolare attenzione al bilancio tecnico attuariale; era necessario affidare quanto prima le risorse finanziarie del patrimonio mobiliare a gestori esterni, per evitare il fatto (definito da Pollastrini paradossale ) che gran parte delle risorse sia investita in pronti conto termine e che vengano pagate laute somme all advisor e alla banca depositaria, pur non essendo in gestione effettiva il patrimonio stesso; appare indispensabile una revisione complessiva degli affidamenti esterni di opere e consulenze, per evitare l enorme aumento di tali voci in bilancio; i compensi agli amministratori appaiono esorbitanti, tanto che il Commissario annuncia di avere già provveduto alla riduzione del 50% del compenso per il futuro Presidente della Fondazione, del 40% per i Vice Presidenti e del 10% per i consiglieri di amministrazione. Il complesso lavoro di revisione dei conti da parte del Dr. Pollastrini durerà alcuni mesi, ma a sorpresa il 3 febbraio 2007 il Presidente della Fnarc di Torino, Gino Mattiolo, afferma con sicurezza: Non c erano motivi per commissariare l Enasarco. I bilanci sono stati controllati dalla Corte dei conti senza che venisse riscontrata alcuna irregolarità. L Enasarco è sana e ha un patrimonio mobiliare e immobiliare stimato in 5 miliardi di euro che garantisce il pagamento delle pensioni per un periodo ben superiore ai 15 anni previsti dalla legge. Nel 2006 ha erogato pensioni per 750 milioni di euro, il bilancio 2005 si è chiuso con un avanzo di 14 milioni, aumentati a 31 milioni nel 2006. Ma a fine marzo arriva la vera verità. In una relazione inviata al Ministro del Lavoro e al Ministro dell Economia, il Dr. Pollastrini scrive: E doveroso segnalare che il bilancio tecnico-attuariale evidenzia seri problemi di sostenibilità finanziaria per l Enasarco. Il saldo previdenziale risulta negativo a partire dal 2015 e quello patrimoniale a partire dal 2019. Le previsioni sono quindi al di sotto del periodo di stabilità finanziaria di 15 anni cui sono soggetti gli enti previdenziali privatizzati, periodo previsto dalla precedente normativa, e ancor di più se si considerano le modifiche introdotte dalle recenti disposizioni di legge, che hanno esteso tale periodo a 30 anni.

La previdenza Enasarco - Ottobre 2008 L ottimismo di Gino Mattiolo è stato quindi smentito, ma soprattutto quanto ebbe il coraggio di affermare il CdA nel comunicato stampa del 30 novembre 2005: Il bilancio tecnico al 31 dicembre 2004, il primo dopo la riforma approvata nel 2003, traccia una sostenibilità del sistema previdenziale dell Enasarco per i prossimi 40 anni. Ma il fatto più allarmante è che la previsione pessimistica del Commissario Straordinario è stata emessa dopo che l Enasarco aveva già aumentato da tempo i contributi e ridotto le prestazioni, tanto che nel 1997 la pensione lorda media di vecchiaia era di 6.703 euro all anno e nel 2005 di 5.641 euro (- 16%). Ed è facile prevedere che con il sistema contributivo, entrato in vigore nel 2004, la pensione media sia destinata a scendere ulteriormente. E pertanto grave che già nel 2015 il saldo previdenziale sia stimato in rosso (le entrate contributive dovrebbero risultare inferiori alla spesa per le prestazioni) e che nel 2019 appena quattro anni dopo possa diventare negativo anche il saldo patrimoniale (le entrate contributive sommate ai ricavi patrimoniali interessi, dividendi e plusvalenze realizzate dovrebbero essere inferiori alle uscite). Ciò significa che a partire dal 2019 la torta dovrebbe iniziare a diminuire, avviandosi verso l azzeramento, a meno di ulteriori aumenti delle aliquote contributive e/o di ulteriori riduzioni delle prestazioni, o come ora si è deciso di vendere tutto il patrimonio immobiliare entro i prossimi quattro anni per realizzare le plusvalenze, per diminuire i costi di gestione e per cercare di migliorare la redditività del patrimonio, giunto a 3,8 miliardi alla fine del 2007. LA PENSIONE PIU SANA SARA QUELLA PRIVATA E intuibile, anche se il Dr. Pollastrini non lo ha precisato, che le stime attuariali dell ultimo bilancio tecnico siano state calcolate tenendo conto dei vantaggi derivanti da una migliore gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare, inclusa una minore morosità degli inquilini residenti nelle case di proprietà della Fondazione. Il vero problema è che anche nel caso dell Enasarco il graduale peggioramento del rapporto tra il numero dei contribuenti (tasso di aumento in flessione) e il numero dei pensionati (tasso di aumento in crescita) determinerà un inevitabile squilibrio gestionale di difficile soluzione. Nel 2007 i contributi pagati da ben 350 mila agenti sono stati di 820 milioni, mentre le prestazioni previdenziali erogate a poco più di 100 mila pensionati sono state di 784 milioni, con un margine positivo di appena 36 milioni. Allora si capisce come i gestori della Fondazione siano nettamente contrari a dover perdere fra gli iscritti la categoria dei loro migliori contribuenti, quella dei promotori finanziari, mentre questi desiderino uscire da una Cassa dal futuro poco roseo. Il vero dramma della pensione obbligatoria dei liberi professionisti non importa se di tipo retributivo o di tipo contributivo è che il calcolo della prestazione dipende sempre da una formula matematica soggetta a correzioni riduttive (purtroppo mai aggiuntive ) per garantire la solvibilità finanziaria della Cassa e quindi il regolare pagamento delle pensioni. Il vero problema per gli iscritti è che i contributi versati non sono di proprietà individuale, ma collettiva. Questo è il grande difetto del primo pilastro previdenziale, soprattutto quando si è rinunciato con la privatizzazione alla garanzia di copertura finanziaria fornita dallo Stato, copertura che è invece garantita a tutti i dipendenti privati e pubblici. Ma tale garanzia è destinata a essere costosissima per la finanza statale: secondo la stima del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nel 2030 il disavanzo patrimoniale dell Inps potrebbe raggiungere l astronomica cifra di 589 miliardi! Per amor di Patria il Nucleo non ha stimato a quanto potrebbe ammontare il disavanzo patrimoniale dell Inpdap... Il pilastro della pensione privata non è invece soggetto alla mutevolezza di una formula matematica. Il risparmio versato non è di proprietà collettiva, ma individuale. La sua crescita dipende dal quantum investito e dalla qualità dell asset allocation. A questa redditività interna va poi aggiunta quella esterna proveniente dal risparmio fiscale, perchè i rendimenti e le prestazioni della pensione privata sono tassati in maniera molto più leggera rispetto a quelli della pensione privatizzata. E un ulteriore motivo per il quale i Promotori Finanziari, iscritti da tempo a un loro Albo professionale riconosciuto dalla legge e che nulla ha a che vedere con gli Agenti di Commercio, reclamano giustamente il diritto di uscire dalla Fondazione Enasarco.

SINTESI DELLE PRINCIPALI NORME CHE REGOLANO LA PREVIDENZA ENASARCO CONTRIBUTI Dal 1973 a oggi l aliquota contributiva è più che raddoppiata, passando dal 6% al 13,50%. Ecco le date dell escalation : 1/1/1973: 6,0% 1/10/1978: 8,0% 1/7/1983: 10,0% 1/7/1998: 11,5% 1/1/2004: 12,5% 1/1/2006: 13,5%, di cui il 12,5% destinato al calcolo della pensione e l 1% destinato al Fondo di previdenza a titolo di solidarietà. Per il 2008 il contributo del 13,5% è a carico dell agente e della società mandante per la metà ciascuno nel limite del massimale provvigionale annuo di 26.603 per l agente monomandatario e nel limite di 15.202 per ciascun preponente dell agente plurimandatario. I contributi annui non possono essere inferiori a 759 euro per il preponente dell agente monomandatario e a 381 per il preponente dell agente plurimandatario. A decorrere dall 1/1/2004 i massimali provvigionali e i minimali contributivi sono rivalutati ogni biennio secondo l indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Le aliquote contributive, il massimale provvigionale e l importo minimo dei contributi possono essere variati, con decorrenza dal primo gennaio dell anno successivo, con atto deliberativo del CdA della Fondazione. PRESTAZIONI Pensione di vecchiaia a) Agenti Iscritti alla Fondazione dall 1/1/2004 Gli agenti, che abbiano compiuto il 65 anno di età se uomini e il 60 se donne, e abbiano maturato almeno 20 anni di anzianità contributiva, acquisiscono il diritto a una pensione annua di vecchiaia reversibile. Per i contributi dovuti a partire dall 1/1/2004 l importo della pensione di vecchiaia è determinato in applicazione del sistema contributivo moltiplicando il montante contributivo individuale per il seguente coefficiente di trasformazione del capitale in rendita: ETA COEFFICIENTE ETA COEFFICIENTE 60 5,163% 66 6,379% 61 5,334% 67 6,640% 62 5,514% 68 6,927% 63 5,706% 69 7,232% 64 5,911% 70 7,563% 65 6,136%

La previdenza Enasarco - Ottobre 2008 Il CdA, con cadenza biennale, può modificare i suddetti coefficienti, previa consultazione con le parti sociali e tenuto conto delle verifiche semestrali sull andamento della gestione previdenziale, compreso il rendimento del patrimonio, nonché l aumento della speranza di vita degli iscritti alla Fondazione rispetto alle previsioni di cui alla legge 335/95 (Riforma Dini). a) Agenti iscritti alla Fondazione prima dell 1/1/2004 Fermi restando i requisiti di età pensionabile e anzianità contributiva sopra previsti, per gli agenti già iscritti alla Fondazione prima dell 1/1/2004 la pensione di vecchiaia è determinata, in applicazione del criterio del pro-rata, dalla somma della: quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite prima dell 1/10/1998 calcolata secondo il sistema retributivo all epoca vigente (per il calcolo si assumeva a base la media delle provvigioni percepite nel triennio consecutivo più favorevole negli ultimi 10 anni); quota di pensione corrispondente al trattamento pensionistico relativo alle anzianità contributive maturate dall 1/10/1998 al 31/12/2003, calcolata secondo il sistema retributivo allora in vigore (ampliamento agli ultimi 15 anni del periodo in cui si calcolava il triennio consecutivo più favorevole) ; quota di pensione calcolata secondo l attuale Regolamento per le anzianità contributive maturate dall 1/1/2004 (sistema contributivo). Gli agenti, che alla data del pensionamento risulteranno in possesso di un anzianità contributiva superiore a 40 anni per la determinazione delle quote di pensione calcolate con il sistema retributivo, avranno diritto a un incremento del 2% del trattamento pensionistico complessivo per ogni anno di anzianità contributiva eccedente il quarantesimo. N.B. Si stima che per i giovani il cambiamento del metodo di calcolo della pensione dal sistema retributivo al sistema contributivo comporterà in media una riduzione della prestazione del 30%. L importo sarà comunque modesto anche a causa del basso massimale provvigionale su cui si applica l aliquota contributiva Enasarco. Per gli agenti con reddito medio-alto la pensione Inps potrà invece essere superiore grazie alla più alta aliquota contributiva e al più alto massimale (per il 2008 l aliquota Inps è del 20,09% sino a un reddito imponibile di 40.765 e del 21,09% da 40.765,01 a 67.942, ovvero a 88.669 per gli agenti che si sono iscritti alla Gestione Speciale Commercianti dell Inps dopo il 31/12/1995). Si può comunque affermare che, per chi ha un reddito imponibile medio-alto, la categoria degli agenti di commercio subisce il prelievo più pesante in materia di contributi previdenziali, essendo soggetta a un aliquota contributiva complessiva del 34,59% (21,09% all Inps e 13,50% all Enasarco, anche se la metà di questo secondo contributo è a carico delle società mandanti).

La previdenza Enasarco - Ottobre 2008 SuppIemento al quindicinale Chiariamoci le idee - n. 17 del 15 ottobre 2008 tutti i diritti riservati Direttore Responsabile: Giovanni Palladino Via Tiburtina, 1321-00131 Roma - Stampa: Tipar Arti Grafiche - Roma e-mail: gpalladino@gmail.com