Museo di Storia Naturale dell Università di Pisa CERTOSA DI CALCI PI 20 Febbraio Marco Doveri - Istituto di Geoscienze e Georisorse-CNR

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Museo di Storia Naturale dell Università di Pisa CERTOSA DI CALCI PI 20 Febbraio 2019 Marco Doveri - Istituto di Geoscienze e Georisorse-CNR

Cosa sono gli ACQUIFERI? Sono «rocce» in grado di ospitare acqua e permetterne il movimento con velocità e quantità «significative»

Come si accumula e si muove l acqua negli ACQUIFERI? La parte sotterranea del ciclo dell acqua I tempi di circolazione delle acque sotterranee

Come si accumula e si muove l acqua negli ACQUIFERI? La conducibilità idraulica (K), «o permeabilità», ed il coefficiente di immagazzinamento (S) delle rocce acquifero, sono tra i principali regolatori del movimento e della capacità di accumulo di acqua, ovvero della diluizione nel tempo dei quantitativi idrici in acquifero. esempio di sorgente d acqua portate sorgive (L/s) portate sorgive (L/s)

I sistemi acquiferi - «aspetti fisici» Sono insiemi di «rocce» aventi permeabilità differenti e rapporti geometrici più o meno articolati che condizionano l accumulo ed il movimento dell acqua sotterranea.

I sistemi acquiferi - «aspetti chimici» Sono un insieme di rocce aventi una varietà mineralogica a cui è legata in primo luogo la «qualità chimica» delle acque sotterranee.

I sistemi acquiferi «effettiva disponibilità idrica» In realtà, quantità e qualità (=effettiva disponibilità) delle acque sotterranee dipendono entrambe dagli aspetti sia fisici, sia chimici dei sistemi acquiferi. A tutto questo si aggiunge il ruolo delle forzanti esterne, più o meno naturali, come le condizioni meteo-climatiche, e antropiche, quali gli attingimenti idrici, i centri di pericolo in termini di inquinamento, ecc.

Sistemi acquiferi = SISTEMI COMPLESSI DA STUDIARE E CONOSCERE NEL COMPLESSO

IL RUOLO STRATEGICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE IDROPOTABILE Alcune percentuali di popolazione approvvigionata con ACQUE SOTTERRANEE in EUROPA In media, le acque sotterranee soddisfano il fabbisogno idrico del 70% della popolazione nei vari paesi europei

IL RUOLO STRATEGICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE IDROPOTABILE corpi idrici superficiali (20%) pozzi (38%) sorgenti (42%) ACQUE SOTTERRANEE

IL RUOLO STRATEGICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE ANCHE IN TOSCANA L APPROVVIGIONAMENTO IDROPOTABILE IN TOSCANA (dati AIT al 2014) ACQUE SUPERFICIALI 140 captazioni ACQUE SOTTERRANEE 5000 captazioni

I principali acquiferi della Toscana ZONE DI PIANURA ZONE COLLINARI E DI MONTAGNA «ROCCE SERBATOIO» Riconosciuti con Decreti Regionali 66 Corpi Idrici Sotterranei (CIS) 37 in mezzi porosi 29 in roccia fratturati e/o carsici

GLI ACQUIFERI MONTANI Particolarmente preziosi: - estesi volumi di rocce in grado di assorbire e far circolare al loro interno importanti quantità di acqua di ottima qualità; - alimentano sorgenti utili alla distribuzione di acqua potabile su grandi bacini d utenza più a valle; - trasferiscono naturalmente parte delle risorse idriche ai torrenti e fiumi e agli acquiferi delle pianure che sono ampiamente sfruttati per mezzo di pozzi; -.

GLI ACQUIFERI MONTANI.ma anche particolarmente sensibili ai regimi climatici in atto e previsti Trend climatici, stanno evidenziando, anche in Italia, un aumento in numero, intensità e durata degli eventi estremi Carenza di acqua - Eventi siccitosi - Ondate di calore Abbondanza di acqua - Eventi estremi di precipitazione - piogge intense e localizzate - nubifragi

I principali sistemi acquiferi montani della Toscana Il sistema acquifero dei carbonati apuani Alpi Apuane (Toscana Settentrionale) Il sistema acquifero delle vulcaniti amiatine Mt. Amiata (Toscana Meridionale)

Alcune differenze principali tra i due sistemi roccia fratturata e carsisificata minerali dominanti calcite e dolomite molto solubili l acqua va a circolare principalmente in una rete di condotti carsici Il sistema acquifero delle vulcaniti del Monte Amiata roccia fratturata minerali silicei dominanti (sanidino, cristobalite,..) poco solubili l acqua va a circolare in fratture di limitate dimensioni ma piuttosto ben diffuse

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane Alpi Apuane morfologia alpina forti acclività a ridosso della linea di costa area carsica fra le più importanti d Italia e di Europa una delle aree italiane e d Europa a maggiore piovosità (con massimi di oltre 3000 mm/anno medio)

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane «Marmi+Grezzoni» (carb. metamorf.) Doveri et al., 2019 Principale Complesso Acquifero Portata (Q) complessiva delle sorgenti = 5.6 m 3 /s, pari a una Q specifica di 0.04 m 3 s -1 Km -2

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane Caratteristiche chimiche ed isotopiche delle acque sorgive Doveri et al., 2019 Acque sorgive da HCO 3 -Ca(Mg) a HCO 3 (SO 4 )- Ca(Mg), con CE tra 250-300 us/cm Chimismo principalmente ereditato dalla matrice carbonatica dell acquifero (calcite e dolomite) e solo parzialmente condizionato da mineralizzazioni locali (e.g. solfuri) Doveri et al., 2019 Ampio intervallo isotopico coperto dalle varie sorgenti o raggruppamenti di sorgenti Importante frazionamento per effetto altitudine + diversa esposizione aree alimentazione BACINI DI ALIMENTAZIONE BEN DIVERSIFICATI

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane Regime carsico delle sorgenti Doveri et al., 2019 Precipitazioni e portate sorgive - picchi di piena molto ripidi con bruschi aumenti di portata (più del 300%) in occasione di eventi piovosi significativi - deciso decremento delle portate in periodi non piovosi. Elevato Indice di Variabilità e Significativo Tasso di Rinnovamento. Circolazione rapida, condotti carsici ben sviluppati, alta permeabilità, bassa capacità di immagazzinamento.

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane Regime carsico delle sorgenti la variazione isotopica nelle acque sorgive evidenzia che almeno una parte significativa delle acque d infiltrazione raggiunge in tempi brevi le sorgenti ALTA VULNERABILITA Doveri et al., 2019 Precipitazioni e contenuti isotopici nelle acque sorgive

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane Sorgenti carsiche apuane: relazioni regimi idrologici qualità acqua A seguito di precipitazioni intense le sorgenti mostrano sistematicamente un elevata torbidità dovuta alla marmettola (da lavorazione marmo). Inoltre, eventi sporadici di inquinamento da idrocarburi e batteriologici. BACINO MARMIFERO DI CARRARA Portata (L/s) Portata Torbidità Pioggia Pioggia (mm/h) e Torbidità (NTU) INCREMENTO PIOGGE INTENSE INCREMENTO % DEI VOLUMI IDRICI NON UTILIZZABILI

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane relazioni regimi idrologici qualità acqua relazioni quantitative torrente-sorgenti Nelle aree minerarie (ad es. Valdicastello-Pietrasanta), gli eventi estremi incrementano la mobilizzazione degli elementi potenzialmente tossici ed il loro trasferimento ai corpi idrici superficiali e sotterranei. MISURE DI PORTATA NEL TORRENTE

Il sistema acquifero carbonatico delle Alpi Apuane es. di studio di dettaglio Sulla base studi a carattere multidisciplinare (geologico, idrogeologico, chimico e isotopico) è stato possibile definire i principali sistemi di circolazione idrica sotterranea drenati dalle sorgenti a nord di Carrara e individuare la presenza di zone a maggiore vulnerabilità After Doveri, 2004 B sorgente SEZIONE A-B zona critica A Zona nella quale può attivarsi una rapida circolazione a seguito di intensi eventi metereologici zona di massima vulnerabilità Doveri et al., 2013 - con modifiche

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata Mt. Amiata (1738)

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata t travertino 1 vulcaniti [0.2/0.3 Milioni-anni] (acquifero Mt. Amiata - AMtA) 2 argilliti (substrato AMtA/ tetto serbatoio carbonatico) 3 serbatoio carbonatico-evaporitico 4 basamento metamorfico 5 sorgenti fredde captate per la distribuzione di acqua potabile 6 sorgenti termali 7 altre sorgenti fredde 8 traccia della sezione

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata Precipitazioni medie sull acquifero 1200 mm Ricarica/anno medio (70 anni) 50 10 6 m 3 bilanciata da portate in uscita alle sorgenti Portata (Q) complessiva delle sorgenti = 1.7 m 3 /s, pari a una Q specifica di 0.02 m 3 s -1 Km -2 40 10 6 m 3 /a approvvigionamento idropotabile > 500 mila persone s Substrato argillitico sorgenti Doveri et al., 2012 pozzo piezometri

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata Doveri & Menichini, 2018 ER Regime pluriannuale delle portate/carichi idraulici (cicli completi di circa 4 anni) GN Q media = 600 L/s Differenze di tempo (Δt) di trasferimento delle variazioni di carico idraulico/portate, funzione dell estensione sistemi circolazione idrica sotterranea.

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata definizione di elementi idrodinamici utili alla protezione e gestione della risorsa Analisi dei Δt sugli idrogrammi di livello piezometrico (su differenti piezometri) 50 m/d di velocità di trasferimento delle variazioni di livello (o di portata) [V ΔH o V ΔQ ] Applicazione del V ΔH (o V ΔQ ) ai Δt degli idrogrammi di portata differenze di estensione dei bacini di alimentazione delle sorgenti Spartiacque idrogeologico Individuazione spartiacque idrogeologici tra sistemi di circolazione drenati da sorgenti differenti

Il sistema acquifero delle vulcaniti del Mt. Amiata Caratteristiche chimiche delle acque sorgive Acque dell acquifero amiatino generalmente di tipo bicarbonato/alcalino-alcalino terroso (HCO 3 -K-Na-Ca) con bassa salinità (CE 90 µs/cm). Concentrazione di As poco inferiore al limite di potabilità (10 µg/l)

LA MONTAGNA E GLI ACQUIFERI PEDE-MONTANI L esempio dell acquifero del «Conoide di Calci» CERTOSA DI CALCI

L acquifero pedemontano del «Conoide di Calci» condizioni geologiche generali CERTOSA DI CALCI

L acquifero pedemontano del «Conoide di Calci» rappresentazione schematica della circolazione idrica ruolo importante del torrente nell alimentazione dell acquifero pozzo

L acquifero pedemontano del «Conoide di Calci» RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO IN CORSO + e supporto logistico 9 SEZIONI DI MISURA LUNGO IL TORRENTE Misure di portata Monitoraggio in continuo liv. idrometrico (2) Campionamento x analisi chimiche e isotopiche 12 POZZI Misure piezometriche Monitoraggio in continuo liv. piezometrico (2) Campionamento x analisi chimiche e isotopiche

L acquifero pedemontano del «Conoide di Calci» RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO IN CORSO MISURE DI PORTATA CON FLUSSIMETRO AD ULTRASUONI infiltrazione di acqua del torrente in acquifero Da Feb. 2018 a Feb. 2019 sono state valutate perdite di acqua dal torrente a favore della falda idrica sotterranea di circa 2.5 Milioni di m³

L acquifero pedemontano del «Conoide di Calci» RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO IN CORSO L acqua trasferita dal torrente all acquifero ha una bassa salinità ed un chimismo buono.... da non minacciare/compromettere, data anche la presenza di pozzi idropotabili nella zona presenza di rifiuti nell alveo

Considerazioni Conclusive Gli acquiferi in aree montane costituiscono dei veri e propri giacimenti in grado di custodire il più pregiato oro, quello blu, cioè l acqua, fonte di vita. Anche la Toscana gode di importanti serbatoi naturali di questo tipo, che oltre a fornire acqua a bacini di utenza molto estesi, garantiscono un importante sostegno agli ecosistemi acquatici di superficie ed ai sistemi acquiferi dei fondo valle e delle pianure. Alcune situazioni di criticità sono determinate da un interferenza delle attività antropiche sugli acquiferi. Queste criticità possono ulteriormente accentuarsi a causa dei regimi idrologi sempre più estremi a cui stiamo assistendo e che già fanno registrare alcuni effetti..

Considerazioni Conclusive.. criticità possono ulteriormente accentuarsi a causa dei regimi idrologi sempre più estremi a cui stiamo assistendo e che già fanno registrare alcuni effetti. Es. Sorgente del Cartaro (Massa) REGIMI IDROLOGICI PIU ESTREMI sensibile decremento delle portate nel tempo + relativo incremento degli eventi di piena

Considerazioni Conclusive Recenti ricerche confermano previsioni di incremento delle condizioni idrologiche estreme, con possibili conseguenze gravi in varie regioni del mondo e sui relativi abitanti entro questo secolo.

Considerazioni Conclusive. la CRISI IDRICA è l elemento che avrà maggior impatto sul pianeta nei prossimi decenni (Global Risk Report - World Economic Forum 2015), a causa dei CAMBIAMENTI GLOBALI (clima, uso del suolo, incremento demografico,..).attualmente...oltre ai problemi strutturali dell Africa le prime crisi sono avvertite in California, Brasile, Cina,.

Considerazioni Conclusive IL FUTURO DELL ACQUA, e di tutti gli ecosistemi da essa dipendenti, in gran parte dipenderà dalla «nostra» capacità di attuare azioni di gestione sostenibile della risorsa, avendo particolare riguardo ai (e per i) SISTEMI ACQUIFERI.

Considerazioni Conclusive

Considerazioni Conclusive alcuni progetti di ricerca sono in corso di svolgimento su queste tematiche anche in Toscana, con il supporto delle autorità di gestione della risorsa idrica

GRAZIE