6.AREA CAPRAZOPPA FINALE LIGURE



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33 6.AREA CAPRAZOPPA FINALE LIGURE CONTESTO E DESCRIZIONE AREA L area, che si estende per una superficie di circa 41 ettari, è collocata in fregio alla Via Aurelia lungo il tratto di costa delle Arene Candide ad ovest del promontorio della Caprazoppa in comune di Finale Ligure. Il sito è stato in massima parte interessato dall attività estrattiva (Pietra di Finale e Calcare del Giura) gestita dalla Società Cave Ghigliazza. L area presenta, oltre ad un evidente interesse dal punto di vista paesistico ed ambientale (è contigua al SIC IT1323201 Finalese-Capo Noli), un grande valore da punto di vista archeologico per la presenza del sito di importanza internazionale delle Arene Candide, utilizzato dal periodo paleolitico superiore all età bizantina, oggi in abbandono e scarsamente visitabile. Sono inoltre presenti sulle aree sommitali del promontorio manufatti insediativi risalenti all età del bronzo finale e del ferro. L area costituisce quindi un tema progettuale estremamente complesso e articolato, in cui si intrecciano le esigenze di messa in sicurezza del fronte di cava, di ricomposizione paesistico ambientale e di composizione di un quadro economico adatto a sostenere nell immediato gli interventi e a costituire in prospettiva un elemento stabile dell economia turistica del finalese. Il PUC di Finale L (2007) ha normato la zona all interno del Distretto di Trasformazione 1- Marina zona di ponente con l obiettivo di promuovere la trasformazione quale occasione di riqualificazione del sito e di sviluppo della vocazione turistica del territorio. In particolare il PUC indica il ruolo del nuovo insediamento caratterizzandolo per le attività sportive, naturalistiche e di rilevanza storica che in esso si insedieranno con la rinaturalizzazione delle pareti di cava si prevedono le seguenti azioni: - creare un polo attrattivo per attività sportive; - ricucire i sentieri esistenti sul promontorio, tra cui la strada napoleonica, per la fruizione dei beni ambientali e culturali presenti e costruire percorsi che colleghino i siti archeologici e monumentali del promontorio con quelli del comprensorio del finalese; - spostare a monte e in galleria l attuale tracciato dell Aurelia per poter riqualificare la zona pianeggiante ed il litorale In data 19.4.1999 è stato sottoscritto un Protocollo d Intesa tra Regione Liguria, Provincia di Savona, Comune di Finale e ditta Fratelli Ghigliazza per definire le condizioni di riqualificazione delle aree di cava delle Arene Candide. Con successiva DGR 393 11.3.2005, la Regione Liguria ha promosso l Accordo di Programma volto all approvazione del progetto di riqualificazione dell ex cava Ghigliazza che ha previsto la locazione di funzioni residenziali, turistico ricettive e commerciali, oltre a dotazioni di servizi per interesse comune, ricreativi e sportivi comprendenti la creazione di un porticciolo turistico, la riattivazione della rete dei percorsi per la fruibilità dell area, oltre alla riqualificazione della via aurelia con l inserimento di un percorso ciclo-pedonale e la realizzazione di una terrazza belvedere sul mare.

34 Con DGR n.1193/2011 la Regione Liguria nell ambito del procedimento di VIA, ha espresso parere negativo relativamente agli interventi di messa in sicurezza del sito e dagli impatti provocati dalle edificazioni previste dal PUO. OBIETTIVI Il PTR, in continuità con gli strumenti operanti persegue l obiettivo della complessiva riqualificazione e valorizzazione dell area attraverso l insediamento di funzioni di carattere turistico. INDIRIZZI Il PTR, nel confermare le valutazioni in ordine alle potenzialità dell area e alla necessità di un intervento di complessiva riqualificazione che mantenga anche la visibilità degli elementi geologici e morfologici conseguenti alla precedente attività di cava, fa proprie le considerazioni espresse in sede di VIA, segnatamente sotto il profilo paesaggistico, promuovendo quindi una nuova progettazione coerente con tali indicazioni. Si rimanda alle valutazioni espresse in sede di VIA ove il parere negativo è stato sostanzialmente motivato in merito a: Valore naturalistico dell area SIC Finalese Capo Noli, fondali marini antistanti; Necessità di rinaturalizzazione dei versanti di cava, mantenendo a vista le parti più elevate quale testimonianza dell attività svolta in passato e della nuova morfologia acquisita nel paesaggio costiero; Messa in sicurezza delle aree in cui sono previste le nuove costruzioni residenziali, commerciali e turistiche, mediante la creazione di appositi valli ; Criticità relativa al traffico viario indotto dal nuovo insediamento e necessità di revisione dell assetto viabilistico lungo l Aurelia e per l accesso all insediamento; Impatto delle nuove edificazioni allontanamento dei volumi previsti - rispetto alle pareti di cava che vengono mantenute a vista; Tali aspetti problematici devono pertanto essere adeguatamente presi in carico in fase di progettazione nel nuovo assetto insediativo previsto dal P.U.O. al fine della ripetizione del procedimento di V.I.A. e della successiva approvazione regionale, trattandosi di ambito individuato ai sensi dell art. 69, comma 5, della L.R. 36/1997 e s.m.

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36 PRESTAZIONI MINIME PER LA PIANIFICAZIONE LOCALE Presenza di Premesso che il complesso degli elementi di elementi della rete sostenibilità riferiti alla rete ecologica, con ecologica minacciati dal pericolo di frammentazione eco-sistemica, di depauperamento della continuità particolare riferimento alla presenza del contiguo SIC IT323201 Finalese-Capo Noli, sono da definirsi in seno alla progettazione di dettaglio dell area dell ex cava Ghigliazza nell ambito del a tutelare i relativo processo VIA/VAS, il PTR individua i corridoi di seguenti elementi di attenzione volti a conseguire connessione tra continuità, efficienza e funzionalità della rete aree morfologica del ecologica: naturalistiche territorio e di perdita dell unitarietà - riconnessione tra l area naturalistica del SIC a interne e aree cornice del fronte di cava e le aree verdi costiere verdi costiere, a per accrescere la funzionalità e la continuità della ripristinare ambiti paesaggistica (da connessione ambientale verso mare, anche ecologici ricondurre al Descrittore attraverso opere di deframmentazione e la disgiunti Ambientale Generale BIODIVERSITA.2) rinaturalizzazione del versante con piantumazione di specie autoctone e l incremento del verde pubblico costiero Presenza di siti degradati, alterati, contaminati da attività dismesse o in via di dismissione Generale ATTIVITA NOCIVE.2) Al fine di contribuire all individuazione dei caratteri e delle vocazioni da attribuire al sito dismesso dell ex cava Ghigliazza in funzione della sensibilità ambientale, si segnalano i seguenti elementi di approfondimento: - riuso delle aree al piede del fronte di cava, contigue ai contesti già urbanizzati per la localizzazione di attività a carattere urbano e metropolitano, previa stabilizzazione del fronte di cava, bonifica delle acque e del suolo da eventuali contaminazioni e inquinamento, sulla scorta dei criteri geologici della pianificazione di bacino introdotti con la DGR 1208/2012 - ricomposizione della morfologia originaria del profilo del versante alterato dalle attività di cava, anche attraverso il conferimento di terre e rocce da scavo disciplinate dal DM Ambiente n.161/2012 alla definizione delle aree da riservare alla rinaturalizzazione e quelle da riconvertire a funzioni urbane sulla base del complesso delle caratteristiche fisiche, ambientali e paesaggistiche del sito Situazioni di estesa artificializzazione della linea di costa e presenza di attività ostative alla fruibilità e all accessibilità del litorale Generale COSTA.1 Nuovi equilibri territoriali ed ambientali da ristabilire in concorso con potenzialità di sviluppo offerte da previsioni e programmazioni Premesso che gli obiettivi di tutela della costa come aspetto attinente la difesa del suolo e la valorizzazione della qualità ambientale della zona costiera e delle sue risorse, con particolare riferimento alla fascia litoranea dell area di Caprazoppa sono contemplati nelle misure di salvaguardia vigenti (nelle more dell approvazione del Piano di Tutela dell ambiente marino costiero per il tratto costiero in questione), il PTR individua i seguenti temi di approfondimento: - conservazione e valorizzazione dell integrità fisica della fascia costiera, del suo miglioramento qualitativo, della libera visuale dal mare e di un uso sostenibile delle risorse ambientali presenti. - conservazione della naturalità della costa anche attraverso la sistemazione dei servizi necessari alla sua fruizione concentrata nelle aree già urbanizzate o usufruendo di infrastrutture esistenti senza ulteriore ingombro di superfici libere e che non implichino trasformazioni permanenti della fascia costiera e comunque ammettendo la realizzazione di nuovi manufatti solo se a carattere temporaneo e stagionale. - impiego delle aree demaniali marittime per funzioni a carattere di servizio pubblico, limitando le altre funzioni ad attività produttive e turisticoricreative che apportino un reale beneficio socioeconomico e siano in stretta relazione funzionale con il mare fermi restando gli obiettivi di sostenibilità previsti dalle misure di salvaguardia Premesso che le specifiche misure di mitigazione e compensazione degli impatti sono da definirsi in seno alla progettazione delle aree di Caprazoppa, nell ambito del relativo processo VIA/VAS, il PTR individua i seguenti elementi di attenzione per orientare più efficacemente le ipotesi di trasformazione del sito: - progettazione unitaria dell area in modo che gli impatti conseguenti alla riorganizzare del sistema a introdurre interventi e sostenibili per lo sviluppo del litorale in coordinamento con la valorizzazione degli ambiti demaniali marittimi * processi di pianificazione condivisa per interventi di riqualificazione multisettoriale

37 strategiche Generale URBANO.2) Relazioni ed equilibri della strutturazione paesistica da preservare o ristabilire in concorso con potenzialità di sviluppo offerte da previsioni e programmazioni strategiche a carattere trasformativo Generale PAESAGGIO.1) insediativo e infrastrutturale al piede del fronte di cava siano commisurati alla capacità di apportante vantaggi in termini di attrattività turistico-ricreativa, economica e sociale e di qualità della vita considerando anche la riqualificazione ambientale e la ricostruzione della continuità ecologica del fronte di cava, e la messa in sicurezza del versante - individuazione delle nuove funzioni da insediare nelle aree risultanti dall attività dismessa, e scelte localizzative da realizzarsi sulla base delle prestazioni fisiche e strutturali del sito, del suo livello di infrastrutturazione e del grado di artificializzazione raggiunto nonché delle condizioni ecologico-ambientali al contorno con particolare riferimento alla presenza del contiguo SIC Finalese-Capo Noli Il PTR considera necessario conseguire obiettivi di ricomposizione paesistica dei quadranti insediativi e paesaggistici alterati dalle attività estrattive, incoraggiando interventi di completamento del tessuto già insediati ma necessitanti di una ricomposizione d insieme ed un adeguamento della dotazione dei servizi e delle infrastrutture, attraverso: - salvaguardia della struttura insediativa locale attraverso il mantenimento dei rapporti di continuità e di omogeneità di assi di strutturazione, allineamenti, orientamenti, impianti plano-altimetrici e modalità insediative e progettuali consone al contesto, tali da non conseguire la banalizzazione e l episodicità delle scelte localizzative e di impianto insediativo - impulso a processi urbanizzativi per la ridefinizione qualitativa dell abitato e per realizzare contestuali interventi per il miglioramento della viabilità pedonale e l incremento del verde pubblico, dei servizi e delle funzioni aggregativo a definire il ruolo strategico delle aree risultanti dalle attività dismesse da riconvertire al conseguimento del riassetto del contesto insediativo e paesaggistico attraverso la realizzazione di operazioni di completamento con contestuale introduzione di funzioni qualificanti a carattere pubblico DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI ESITI DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA: L'area di concertazione di Caprazoppa rappresenta un sito particolarmente sensibile in quanto, seppure sia stato interessato in passato dalla coltivazione della cava Ghigliazza, è inserito in un contesto di elevatissimo pregio naturalistico ed ogni intervento ipotizzato al suo interno va considerato con estrema attenzione alle ripercussioni che si possono generare nell'intorno dello stesso. Tra le emergenze naturalistiche di maggiore rilievo spiccano su tutte le presenze avifaunistiche, nell'ambito delle quali si collocano alcune specie di allegato I della direttiva Uccelli di indiscusso interesse conservazionistico, come il gufo reale (Bubo bubo) ed il biancone (Circaetus gallicus). Anche dal punto di vista chirotterologico l'area di ex-cava registra presenze importanti, per non parlare degli aspetti floristici che contemplano specie endemiche che crescono sulle pareti rocciose, come ad es. Campanula isophylla, un endemismo puntiforme con areale inferiore ai 2 kmq. E' più che comprensibile, quindi, l'esito negativo della VIA citato nella scheda descrittiva dell'area di concertazione del PTR. Tale scheda, nel fornire indicazioni per lo sviluppo dell'area, richiama correttamente i contenuti del succitato provvedimento di VIA. Non essendoci al momento alcuna ipotesi in merito alla futura connotazione di questa superficie territoriale, ci si limita a sottolineare ulteriormente la necessità di favorire in essa uno sviluppo turistico capace di valorizzare gli aspetti della biodiversità accanto a quelli storico-culturali, facilitando una ricostituzione delle dinamiche naturali attraverso l'incremento della permeabilità dell'area rispetto alle connessioni ecologico-funzionali con gli ambienti circostanti. Lo sviluppo turistico della zona, improntato a criteri di assoluta sostenibilità e svincolato dalla logica del maggiore sfruttamento possibile dal punto di vista economico a discapito delle componenti ambientali, dovrebbe portare alla creazione di un'attrattiva che costituisca una sorta di "porta del SIC", che ne promuova l'esistenza e nel contempo ne favorisca un accesso guidato, alla scoperta delle maggiori emergenze naturalistiche in esso contenute. EVENTUALI ULTERIORI ATTENZIONE:

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