La funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale.



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La funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale. 1

Rischio di credito: Il Framework Logico di Riferimento Rischio di credito definito come misura della variabilità delle perdite, rispetto alla perdita attesa, conseguente al degrado del merito creditizio del debitore/controparte. Modello variabili esplicative legame funzionale : Dove: funzione generatrice della distribuzione delle perdite Perdita = PD x EAD X LGD PD=Probabilità di default misura del merito creditizio, richiede un modello di stima sulla base della definizione di default adottata; EAD = Valore dell esposizione al momento del default dipende dall ammontare del fido accordato, dalla quota di accordato non utilizzata, dalla forma tecnica del finanziamento, dalla possibilità di sconfinamenti; LGD = % di perdita in caso di default dipende dai valori di recupero in funzione delle garanzie che assistono l esposizione, del valore delle garanzie, dei tempi di recupero e dei tassi d attualizzazione applicati ai valori di recupero. 2

Rischio di credito: Il Framework Logico di Riferimento PD, EAD e LGD sono variabili, al variare dei valori della PD, EAD e LGD si genera una distribuzione di probabilità delle perdite che si caratterizza per un valore medio (valore atteso) o perdita attesa, e per una misura di rischio, o perdita inattesa, espressa in termini di variabilità della perdita (es. VaR) La perdita attesa (expected loss): è il valore medio della distribuzione, non misura il rischio, ma un costo che va spesato a conto economico e pertanto remunerato dallo spread di credito applicato sul tasso di interesse di riferimento sistema di pricing; La perdita inattesa: misura il rischio in termini di dotazione di capitale necessaria a fronteggiare la perdita. La normativa di vigilanza stabilisce le modalità di determinazione del capitale interno a fronte del rischio di credito e la qualità/quantità del capitale minimo necessario a fronteggiare il rischio assunto. Per le banche di «piccole dimensioni» è previsto l utilizzo di «metodologie standardizzate» per il calcolo del requisito di capitale a fronte del rischio di credito. La remunerazione del capitale impiegato a fronte del rischio, costituisce una componente del sistema di pricing. 3

Rischio di credito: Il Framework normativo di riferimento Perdita Inattesa: Normativa di Vigilanza, Metodologia Standardizzata Per Portafogli Regolamentari (e per tipologia di esposizione), applicazione all EAD di Fattori di Ponderazione determinati e costanti; Fattori di Ponderazione maggiori per il portafoglio «Esposizioni in Stato di Default (Attività Finanziarie Deteriorate o Esposizioni Non Performing), non distinti per classi di deteriorato Effetto scalino, in termini di assorbimenti/fabbisogno di capitale, nel momento della classificazione delle esposizioni a deteriorato, classificazione che segue criteri di classificazione stabiliti dalla normativa. Criteri di classificazione: Con il 7 aggiornamento della circolare n. 272/2008 («Manuale della Matrice dei conti») sono state modificate le definizioni di attività finanziarie deteriorate (Non Performing Exposures) ed è stata introdotta la qualifica di esposizione oggetto di concessione (esposizione Forborne), che può interessare le esposizioni sia Performing (bonis), sia non performing (deteriorate). La definizione di attività deteriorate è unica ai fini segnaletici, prudenziali, di bilancio e di Centrale dei Rischi 4

Rischio di credito: Il Framework normativo di riferimento Criteri di classificazione: Attività Finanziarie Deteriorate (Non Performing) ripartite in sofferenze, inadempienze probabili («unlikely to pay «), esposizioni scadute e/o sconfinati deteriorate. La normativa prevede; elementi oggettivi (fattispecie) che determinano la classificazione dell esposizione fra le attività deteriorate e nella classe di pertinenza; elementi soggettivi di valutazione, lasciati al giudizio della banca, che possono condurre ad una classificazione di Non Performing. Poiché la funzione dei controlli dei rischi deve valutare la coerenza delle classificazioni e assicurare la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate: per le classificazioni cogenti da normativa è richiesta una corretta implementazione di un applicativo di IT che non consente forzature (e/o di procedure che consentono la rilevazione delle forzature) per le classificazioni soggettive è necessaria una declinazione in criteri/specifiche che guidano la valutazione e delimitano l ambito di soggettività (policy di classificazione) 5

Rischio di credito: Il Framework normativo di Riferimento La nuova categoria delle inadempienze probabili INADEMPIENZE PROBABILI: La classificazione in tale categoria è innanzitutto il risultato del giudizio della banca circa l improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è pertanto necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso) laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Criticità : a) classificazione che può prescindere dal sintomo, in un ottica forward looking e che può incorporare «fattori macroeconomici» «Fattori Macroeconomici/Settoriali» Come incorporarli nell analisi, come misurare il livello discriminante di significatività (crisi), cosa implica per banche territoriali di piccole dimensioni che operano in distretti industriali? La PD esprime una media di portafoglio o di esposizioni con medesime caratteristiche rilevanti. Ad una singola posizione del portafoglio, o del cluster rilevante, viene attribuita la PD del portafoglio; in media n posizioni su N passeranno a deteriorato. Quali posizioni scegliere? Come? Aumentando la granularità dei criteri di discriminazione il problema si può ridurre, ma non eliminare. E per banche territoriali di piccole dimensioni con numero ridotto di esposizioni e che possono appartenere ad un settore ma con specificità territoriale? 6

Rischio di credito: Il Framework normativo di Riferimento Criticità : b) in mancanza di ulteriori specifiche, ovvero della possibilità, dopo la prima classificazione, di movimentazione delle esposizioni fra esposizioni scadute/sconfinate deteriorate e inadempienze probabili, si perderebbe la gradualità di rischiosità crescente fra esposizioni scadute/sconfinate e inadempienze probabili. Gli attuali criteri di classificazione e valutazione, che si basano sulle migrazioni da una classe di deteriorato all altra, e che assicuravano un raccordo con i criteri di classificazione previsti precedentemente per le segnalazioni di vigilanza,dovrebbero essere modificati. Verrebbe persa la significatività storica dei tassi d ingresso da esposizioni scadute/sconfinate e da incagli a sofferenza. Perdita Attesa La Normativa di Vigilanza si sta sempre più focalizzando sulla Perdita attesa in termini: di definizione del ruolo e delle attività della funzione di controllo dei rischi; di requisiti richiesti alle policy di classificazione e valutazione del credito; di passaggio da una definizione di perdita in termini di incurred loss ad una definizione di perdita in termini expected credit loss, in ottica forward looking, tenendo in considerazione fattori macroeconomici e PD lifetime per il non performing e,nel caso di incremento del livello del rischio, anche per il performing. (Comitato di Basilea - Guidance on accounting for expected credit losses Consultative Document e la proposta di nuovi standard contabili in particolare l IFSR9) 7

Presidio di Controllo di II Livello Il Framework normativo di Riferimento La funzione di controllo dei rischi : a) verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni creditizie, in particolare di quelle deteriorate; b) valuta la coerenza delle classificazioni, la congruità degli accantonamenti (e l adeguatezza del processo di recupero); c) Assicura. la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate e l adeguatezza del grado di irrecuperabilità e i controlli devono riguardano tra l altro: la presenza di aggiornati valori peritali delle garanzie; la registrazione nelle procedure automatiche di tutte le informazioni necessarie per la valutazione dei crediti; la tracciabilità del processo di recupero; le stime dei tempi di recupero e i tassi di attualizzazione utilizzati; d) Nel caso di valutazioni discordanti, si applicano le valutazioni formulate dalla funzione di controllo dei rischi. Necessità di una policy che standardizzi il processo classificatorio e valutativo anche ai fini del successivo controllo della funzione rischi 8

Policy di classificazione e valutazione del credito. Il Framework normativo di Riferimento Le banche devono dotarsi di una policy di classificazione e valutazione delle esposizioni deteriorate, approvata con apposita delibera dall organo di supervisione strategica, che indichi anche le modalità di raccordo tra criteri di classificazioni e valutazione stabiliti dall OFSS e quelli previsti per le segnalazioni di vigilanza. In particolare, la determinazione del valore di recupero dei crediti deteriorati deve tener conto dei seguenti fattori, aggiornati periodicamente sulla base dell evoluzione del quadro di riferimento: tipologia di procedura esecutiva attivata ed esito delle fasi già esperite; valore di pronto realizzo delle garanzie (calcolando per i beni immobili haircut in funzione dell aggiornamento della perizia e del contesto di mercato; per le attività finanziarie scarti coerenti con la natura del prodotto e la situazione di mercato); criteri per la stima del periodo di recupero e dei tassi di attualizzazione dei flussi attesi. 9

Policy di classificazione e valutazione del credito. Il Framework normativo di Riferimento La definizione dei criteri di classificazione e valutazione consente alla funzione di controllo dei rischi di effettuare le valutazioni di competenza, in modo efficiente, sulla base di criteri predefiniti. La policy mira infatti alla standardizzazione delle prassi, all uniformità delle valutazioni, alla ricostruibilità e tracciabilità del processo di valutazione e richiede alla funzione : Il controllo della corretta applicazione della Policy; la verifica della presenza e delle relative motivazioni su eventuali deroghe e, in caso di rigetto delle motivazioni addotte, la proposta di una diversa classificazione/valutazione; un attività di verifica sulla congruità dei i criteri adottati rispetto al rischio in essere; la produzione di flussi informativi all OFSS sul processo di valutazione; 10

Il Presidio della funzione di controllo rischi sul monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie Requisiti per un efficace ed efficiente presidio del processo: adozione di una policy di classificazione e valutazione del credito dettagliata e rigorosa, in linea con i requisiti richiesti dalla normativa, che specifichi le modalità di gestione delle deroghe. supporto IT che : consenta la valutazione della conformità alla policy della classificazione e valutazione di ogni singola esposizione; evidenzi le posizioni che presentano eccezioni rispetto ai criteri prefissati e il loro grado di rilevanza in termini di numerosità, importi e impatti sulla stima delle svalutazioni; assicuri la tracciabilità del processo classificatorio e valutativo riportando, fra l altro, la data dell ultima valutazione, il soggetto che ha effettuato la valutazione e le motivazioni apportate in caso di deroghe ai criteri prefissati; permetta il monitoraggio dell aggiornamento dei valori peritali, della stima dei tempi di recupero e dei tassi di attualizzazione dei flussi attesi. 11

Il Presidio della funzione di controllo rischi sul monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie Requisiti per un efficace ed efficiente presidio del processo: che sia svolta un attività di controllo campionario sulla materialità e la validità delle garanzie e sulla corretta imputazione a sistema delle informazioni rilevanti per il processo di classificazione e valutazione; che sia svolta un attività di verifica sul modello di policy adottato per valutarne la «bontà» e formulare eventuali proposte di modifiche da apportare, anche in funzione dell evoluzione del contesto di riferimento; un sistema di KPI per valutare l efficacia e l efficienza del processo/funzioni del controllo andamentale e della gestione delle posizioni rischiose; con riferimento al processo/funzione del contenzioso, un sistema di KPI per valutarne l efficacia e l efficienza come richiesto dalla normativa. 12

Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita Attesa (Expected Loss -EL): EL = PD x EAD x LGD Ovvero: perdita in caso di default = EAD x LGD moltiplicata (pesata) per la probabilità di default (0 PD 1) Definizione di Default (stato di assorbimento) = Sofferenza Sofferenza = stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o situazioni sostanzialmente equiparabili (7 aggiornamento della circolare n. 272/2008 («Manuale della Matrice dei conti»). In default (sofferenza) la perdita attesa è data pertanto dal valore dell esposizione moltiplicato per il tasso di perdita atteso (PD=1), per classificazioni di status diversi, la perdita attesa è data dalla perdita in caso di default moltiplicata per la probabilità di default (probabilità di entrare a sofferenza- distanza dallo status di sofferenza) 13

Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento LGD La LGD rappresenta il tasso di perdita atteso in caso di default del debitore e dipende: dal valore di recupero (VR); dai tempi di recupero (n); dal tasso di interesse utilizzato per l attualizzazione del valore di recupero (i); dal valore dell esposizione EAD; In formule: LGD = 1 - VR/(1+i) n EAD LGD = 1- RR (RR = Recovery rate) 14

Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento 1) 2) EL=PD x (EAD - EAD x VR/(1+i) n ) EAD 3) EL=PD x (EAD - VR/(1+i) n ) Perdita attualizzata 15

Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita attesa: Una riformulazione EL=PD x (EAD VR + VR - VR/(1+i) n ) Perdita da evento= Esposizione - Valore di recupero Perdita da attualizzazione= Valore di recupero Valore di recupero attualizzato Cioè: la perdita da evento = PD x ( EAD VR); la perdita da attualizzazione = PD x (VR-VR/(1+i); con PD = 1 in caso di sofferenza 16

Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita attesa: valutazione dove: EL=PD x (EAD VR + VR - VR/(1+i) n ) EAD = Valore dell esposizione al momento del default, posto uguale al valore dell esposizione al momento della valutazione (e a fini contabili non potrebbe essere diversamente); VR = valore atteso di recupero, posto pari al valore di realizzo (nel caso di immobili dal valore peritale, di recente acquisizione, espresso al pronto realizzo a cui, tramite un sistema di haircut, è ricondotto il valore di perizie «obsolete» e/o non espresse al valore di realizzo); n = periodo medio di recupero stimato in funzione del tipo di procedura di recupero e alla fase del processo di recupero, sulla base di una valutazione dei tempi medi dei tribunali di riferimento e dell esperienza passata ; i = tasso di attualizzazione che,a fini normativi e contabili, è il tasso di interesse dell operazione in essere ( per le sofferenze il tasso al momento dell entrata in sofferenza) 17

GRAZIE PER L ATTENZIONE Daniele Palumbo d.palumbo@ft.bcc.it ufficio 055-6493230 18